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? ManualeUtente PowerBookG4 Includeinformazionisull'installazione, l'espansioneelarisoluzione deiproblemirelativi aicomputerPowerBookG4K Apple Computer, Inc. © 2001 Apple Computer, Inc. Tutti i diritti riservati. Secondo le leggi di copyright, questo manuale non può essere copiato, in tutto o in parte, senza il consenso scritto di Apple. Il logo Apple è un marchio registrato di Apple Computer, Inc. L'uso del logo Apple tramite “tastiera” (OpzioneMaiuscole-8) per scopi commerciali senza il precedente consenso scritto di Apple, può costituire violazione di marchio e una concorrenza sleale in violazione delle leggi statali. Apple si è impegnata perché le informazioni contenute in questo manuale fossero il più possibile precise. Apple declina ogni responsabilità per eventuali errori di stampa. Apple Computer, Inc. 1 In?nite Loop Cupertino, CA 95014-2084 408-996-1010 www.apple.com Apple, il logo Apple, AppleTalk, FireWire, Mac, Macintosh, il logo Mac OS, PowerBook, QuickTime e Sherlock sono marchi registrati di Apple Computer, Inc. AirPort, Apple Store e iMovie sono marchi di Apple Computer, Inc. ENERGY STAR® è un marchio registrato negli Stati Uniti. Java è un marchio di Sun Microsystems, Inc. PowerPC è un marchio di International Business Machines Corporation, dato in licenza d'uso. I nomi di altre società e prodotti qui menzionati sono marchi delle rispettive società. La citazione di prodotti di terze parti è a solo scopo informativo e non costituisce alcun impegno o raccomandazione. Apple declina ogni responsabilità riguardo l'uso e le prestazioni di questi prodotti. Prodotto sotto la licenza di Dolby Laboratories. “Dolby”, “Pro Logic” e il simbolo della doppia "D" sono marchi di Dolby Laboratories. Documenti con?denziali inediti, © 1992–1997 Dolby Laboratories, Inc. Tutti i diritti riservati. Il prodotto descritto in questo manuale include la tecnologia di protezione di diritti d'autore che è protetta dalla modalità di richiesta di alcuni brevetti degli Stati Uniti e altri diritti di proprietà posseduti da Macrovision Corporation e da altri titolari di diritti. L'uso di questa tecnologia di protezione dei diritti d'autore deve essere autorizzata da Macrovision Corporation ed è valida solo per usi domestici e per altre attività di visione limitate, salvo il consenso da parte di Macrovision Corporation. Non è consentito decompilare o disassemblare. Richieste di diritti per brevetti degli Stati Uniti nn. 4.631.603, 4.577.216, 4.819.098 e 4.907.093 date in licenza per usi esclusivi di visione limitata.3 Indice 1 Manuale Utente 7 Collegare il computer 8 Aprire il pannello dello schermo 9 Accendere il computer 10 Spostare gli elementi sullo schermo 12 Regolare le impostazioni dello schermo interno 13 Procedura da seguire all'avvio 14 Calibrare la batteria per ottenere le migliori prestazioni 15 Che cosa fare dopo aver terminato di lavorare con PowerBook 15 2 Caratteristiche del computer 17 Informazioni per i nuovi utenti Macintosh 17 Caratteristiche principali di PowerBook 18 Caratteristiche addizionali di PowerBook 20 Componenti interni di PowerBook 22 Informazioni su Mac OS X 24 iTools, servizi Internet gratuiti per gli utenti Mac 26 Sherlock 2, lo strumento per la ricerca su Internet 28 Apple.com, il punto di partenza sul Web 30 QuickTime, audio e video su Internet 32 iMovie 2, creazione e montaggio di ?lmati digitali 34 iTunes, musica digitale per il Mac 36 Aggiornamento Automatico - Tenere automaticamente aggiornato il computer Mac 38 Multiutenza - Trasformare un Mac in tanti Mac 40 Aiuto Mac - Risposte a tutte le domande su Macintosh 434 Indice 3 Utilizzo del computer 45 USB (Universal Serial Bus) 46 FireWire 48 Schede PC Card 50 Tecnologia wireless AirPort per Internet e networking 51 Ethernet (10/100/1000 Base-T) 53 Infrarossi (IrDA) 54 Supporto video esterno (VGA e S-Video) 55 Batteria 58 Unità DVD-ROM 61 Unità CD-RW opzionale 63 Controlli della tastiera e tasti funzione personalizzabili 64 Slot di sicurezza e dispositivo di bloccaggio della tastiera 66 4 Utilizzo del sistema operativo 69 Informazioni su Mac OS X 70 Utilizzo dell'ambiente Classic in Mac OS X 70 Utilizzo di un sistema operativo differente 71 In caso di problemi 72 5 Lavorare con i componenti interni del computer 73 Installare memoria addizionale 73 Rimuovere il disco rigido interno 81 Installare una Scheda AirPort 91 6 Risoluzione dei problemi 93 Informazioni incluse in questo capitolo 93 Problemi che non permettono all'utente di utilizzare il computer 94 Ripristino del software del computer 96 Altri problemi 96 Individuare il numero seriale del prodotto 97 Appendice A Specifiche tecniche 99 Apple System Pro?ler 99 Speci?che PowerBook 100Indice 5 Appendice B Manutenzione, utilizzo e informazioni sulla sicurezza 103 Pulizia di PowerBook 103 Trasporto di PowerBook 103 Accorgimenti per riporre PowerBook 103 Istruzioni sulla sicurezza per la con?gurazione e l'utilizzo del computer 104 Istruzioni sulla sicurezza 105 Disposizione dell'ambiente di lavoro 1067 C A P I T O L O 1 1 Manuale Utente Questo computer PowerBook è stato ideato per poter essere installato rapidamente e utilizzato immediatamente. Per coloro che non hanno mai usato un computer PowerBook e non conoscono i computer Macintosh, si consiglia di leggere questa sezione che offre informazioni utili sull'installazione e spiega come accedere ad ulteriori informazioni. Gli utenti esperti dovrebbero essere già in grado di eseguire le procedure per l'installazione. Si consiglia comunque di leggere il Capitolo 2, “Caratteristiche del computer” per informazioni sulle nuove caratteristiche di PowerBook. Nota: Il computer potrebbe non includere il cavo C/A. Cavo Composito-S-video Alimentatore Cavo CA Connettore CA Cavo telefonico Importante Leggere attentamente tutte le istruzioni sull'installazione e la sicurezza (vedere la sezione a pagina 103) prima di collegare il computer a una presa di corrente fornita di messa a terra.8 Capitolo 1 Collegare il computer Quando l'alimentatore è collegato il computer viene alimentato e la batteria si ricarica. Si dovrebbe collegare l'alimentatore nel caso in cui la batteria si sia scaricata durante il trasporto o lo stoccaggio. 1 Collegare il cavo C/A dell'alimentatore a una presa di corrente. Apparirà una spia luminosa sull'alimentatore. Se la spia è di colore ambra signi?ca che la batteria si sta ricaricando. Se la spia è di colore verde signi?ca che la batteria è completamente carica. 2 Collegare il connettore dell'alimentatore alla porta alimentatore (identi?cata dall'icona ¯) sul pannello posteriore del computer. È possibile avvolgere la parte restante del cavo di alimentazione attorno ai due ganci che fuoriescono dall'alimentatore. Nota: Potrebbe esserci un piccolo divario tra il cavo C/A e l'alimentatore. È anche possibile rimuovere il cavo C/A e collegare un'estremità del cavo C/A nell'alimentatore e l'altra nella presa. G ™ Æ W Connettore CA Connettore alimentatore ¯ Porta alimentazione WModem interno Cavo telefonico Cavo C/A AlimentatoreManuale Utente 9 Collegare il modem interno Per connettersi immediatamente a Internet, collegare un'estremità del cavo telefonico alla porta del modem interno (contrassegnata dall'icona W) e l'altra estremità del cavo a una linea telefonica analogica (del tipo in dotazione nella maggioranza delle abitazioni). Aprire il pannello dello schermo 1 Premere il pulsante a scatto del pannello dello schermo. 2 Aprire il pannello dello schermo e sollevarlo ?no a ottenere l'angolo di visualizzazione ottimale. Attenzione Non collegare una linea telefonica digitale al modem, poiché il tipo di linea errato potrebbe danneggiare il modem. Per sapere se si dispone di una linea telefonica digitale, contattare il proprio fornitore del servizio telefonico. ®10 Capitolo 1 Accendere il computer Per accendere il computer, premere il pulsante di alimentazione (®). Accendendo il computer si dovrebbe sentire il suono di avvio. Il computer impiega alcuni secondi per accendersi. Questo è normale. Quando si preme il pulsante di alimentazione, PowerBook, prima di avviarsi, effettua la veri?ca della memoria interna. Tanto è maggiore la memoria, quanto più lungo sarà il tempo necessario per l'avvio del computer. ® Pulsante di alimentazione ®Manuale Utente 11 Problemi all'avvio del computer Premendo il pulsante di alimentazione non appare nulla. m La batteria potrebbe essere scarica. Assicurarsi che l'alimentatore sia collegato al computer e a una presa di corrente. Sulla spina dell'alimentatore appare una spia quando è collegata correttamente al computer PowerBook. m Se, anche dopo avere premuto il pulsante di alimentazione, il computer non si accende, utilizzare la punta di una penna per premere il pulsante di reset (vedere a pagina 20) sul pannello posteriore del computer. Assicurarsi che il pulsante ritorni alla sua posizione originale dopo averlo premuto. Aspettare alcuni secondi, quindi premere nuovamente il pulsante di alimentazione. m Se il computer continua a non accendersi, andare a pagina 95 per avere più suggerimenti sulla risoluzione dei problemi. Sullo schermo appare l'icona di un dischetto o di una cartella con all'interno un punto interrogativo lampeggiante. m Questa icona segnala normalmente che il computer non ha individuato il software di sistema sul disco rigido o sui dischi collegati al computer. Potrebbe essere necessario reinstallare il software di sistema. Andare a pagina 94.12 Capitolo 1 Spostare gli elementi sullo schermo Il trackpad di PowerBook consente di spostare e selezionare gli elementi sullo scrivania, così come si usa il mouse con i computer desktop. Per spostare il puntatore a freccia sullo schermo, fare scivolare le dita sul trackpad. Per selezionare un elemento, fare clic o doppio clic su un elemento e quindi premere il pulsante del trackpad. Nota: In alternativa, è possibile anche fare clic o doppio clic direttamente sul trackpad. Questa opzione può essere attivata nel controllo "Trackpad" di Mac OS 9 o nel pannello "Mouse" di "Preferenze di Sistema" in Mac OS X. Il trackpad è sensibile alla velocità di movimento delle dita. Per spostare il puntatore su un elemento vicino sulla Scrivania, muovere lentamente le dita sul trackpad. Quanto più rapido è il movimento delle dita, tanto più veloce è lo spostamento del puntatore sulla Scrivania. ® Trackpad Pulsante del trackpad Suggerimenti per l'utilizzo del trackpad Per ottimizzare l'uso del trackpad, seguire questi suggerimenti: m Usare un solo dito. Non usare penne o altri oggetti. m Le dita e il trackpad devono essere asciutti. Se il trackpad è umido, prima di usarlo, asciugarlo con un panno pulito. m Non utilizzare mai sostanze detergenti per pulire il trackpad. Per ulteriori informazioni sull'utilizzo del trackpad, consultare l'Aiuto Mac o il Tutorial Mac disponibile dal menu "Aiuto".Manuale Utente 13 Regolare le impostazioni dello schermo interno Prima di iniziare a usare il nuovo PowerBook, si consiglia di regolare le impostazioni dello schermo per visualizzare in modo corretto gli elementi sullo schermo. Regolare la luminosità Per regolare la luminosità, utilizzare i pulsanti identi?cati dall'icona ¤. Regolare la risoluzione dello schermo È possibile aumentare le dimensioni delle immagini sullo schermo, passando dalla risoluzione standard a un'altra. Per regolare la risoluzione del monitor: m In Mac OS9, fare clic sul modulo "Risoluzione" nella Striscia di Controllo. ® ¤ Controlli luminosità Modulo "Risoluzione"14 Capitolo 1 m In Mac OS X, fare clic sul pannello "Monitor" di "Preferenze di Sistema". Per controllare le impostazioni del monitor dall'icona del monitor della barra dei menu, fare clic su “Mostra Monitor nella barra dei menu”. Risoluzioni supportate dal monitor integrato PowerBook presenta uno schermo "wide screen" con risoluzione nativa 1152 x768 che supporta anche risoluzioni standard, quali 1024 x768. Quando si utilizza una risoluzione standard, su ciascun lato dello schermo viene visualizzata una banda nera. La maggior parte delle applicazioni passano automaticamente alla risoluzione migliore per l'applicazione. La risoluzione standard potrebbe essere utile in caso di duplicazione dello schermo su un monitor esterno o in caso di utilizzo di particolari applicazioni, quali ad esempio giochi o software per presentazioni, sviluppate per una risoluzione standard. Se non si desiderano le bande nere quando si utilizza un'applicazione sviluppata per la risoluzione standard, selezionare la risoluzione “allungata” per fare in modo che l'immagine copra l'intero schermo, eliminando le bande nere. Per accedere ad ulteriori risoluzioni di questo tipo in Mac OS 9, tenere premuto il tasto "Comando" (?) mentre si fa clic sul modulo "Risoluzione" sulla Striscia di Controllo. In Mac OS X, è possibile scegliere una risoluzione di 896 x600 o inferiore dopo avere selezionato l'icona del monitor nella barra dei menu. Queste sono chiamate "a bassa risoluzione". Quando si passa a una risoluzione di questo tipo, gli elementi vengono visualizzati più grandi e risultano maggiormente visibili. Tuttavia, le altre risoluzioni potrebbero offrire una nitidezza dell'immagine inferiore a quella nativa. Procedura da seguire all'avvio Tutte le procedure necessarie per la con?gurazione e l'avvio di PowerBook sono state eseguite. La prima volta che si avvia il computer, appaiono le varie ?nestre del software Impostazione Assistita Macintosh attraverso le quali sarà possibile con?gurare il computer e impostare le opzioni per l'accesso a Internet. Se si desiderano altre informazioni, leggere quanto segue: Per informazioni su Vedere la sezione Spegnere o mettere il computer in stato di Stop “Che cosa fare dopo aver terminato di lavorare con PowerBook” a pagina 15 Possibilità di utilizzo delle caratteristiche hardware e software di PowerBook Capitolo 2, “Caratteristiche del computer”Manuale Utente 15 Calibrare la batteria per ottenere le migliori prestazioni Per ottenere la massima durata possibile della carica della batteria, lasciar scaricare completamente la batteria durante la prima settimana di vita di PowerBook. Quindi ricaricarla completamente. Seguire questa procedura: 1 Inserire l'adattatore nella presa di corrente e lasciare la batteria di PowerBook sotto carica ?no a quando le spie luminose e l'indicatore su schermo segnalano che la batteria è completamente carica (vedere la sezione a pagina 59). 2 Scollegare l'alimentatore e utilizzare PowerBook ?no a quando non viene visualizzato il primo avviso di batteria scarica. 3 Collegare l'adattatore e lasciare la batteria sotto carica ?no a quando la carica non sarà completata. Che cosa fare dopo aver terminato di lavorare con PowerBook Dopo aver terminato di lavorare con PowerBook, è possibile: Mettere PowerBook in stato di Stop Se si interrompe il lavoro solo per un breve periodo, mettere il computer in stato di Stop. Quando il computer è in stato di Stop, è possibile "svegliarlo" immediatamente senza dover effettuare il processo di riavvio. Quando il computer è in stato di Stop, lo schermo diventa nero e una piccola spia bianca immediatamente sotto lo schermo lampeggia. Per mettere il computer in stato di Stop, utilizzare una delle seguenti procedure: Ulteriori informazioni sono disponibili nell'Aiuto “Aiuto Mac - Risposte a tutte le domande su Macintosh” a pagina 43 Utilizzare una caratteristica speci?ca di PowerBook Capitolo 3, “Utilizzo del computer” Installazione della memoria Capitolo 5, “Lavorare con i componenti interni del computer” Cosa fare in caso di problemi con PowerBook Capitolo 6, “Risoluzione dei problemi” Per informazioni su Vedere la sezione Importante Per la calibrazione della batteria è suf?ciente farla scaricare completamente e poi caricare completamente una sola volta. Al termine di questa operazioni sarà possibile collegare e scollegare l'alimentatore in qualsiasi momento.16 Capitolo 1 m Chiudere il pannello dello schermo. m Scegliere "Stop" dal menu "Altro" in Mac OS 9 o dal menu "Apple" (K) in Mac OS X. Per "svegliare" il computer: m Se il pannello dello schermo è chiuso, aprirlo. PowerBook uscirà automaticamente dallo stato di Stop quando si apre il pannello dello schermo (è possibile disattivare questa opzione nel controllo "Risparmio Energia" di Mac OS 9). m Se il pannello dello schermo è ancora aperto, premere il pulsante di alimentazione (®) o un qualsiasi tasto della tastiera. Spegnere PowerBook Se si decide di non utilizzare PowerBook per un giorno o un due, si consiglia di spegnerlo. Seguire una delle seguenti procedure: m Scegliere "Stop" dal menu "Altro" in Mac OS 9 o dal menu "Apple" (K) in Mac OS X. m Premere il pulsante di alimentazione e fare clic su "Smetti" nella ?nestra di dialogo che appare sullo schermo: Prima di riporre PowerBook e tenerlo inattivo per un lungo periodo di tempo, vedere la sezione “Accorgimenti per riporre PowerBook” a pagina 103 per ulteriori informazioni su come evitare che la batteria si scarichi completamente. Attenzione Aspettare alcuni secondi ?no a quando la spia che indica lo stato di Stop non si spegne (segnalando che il computer è in stato di Stop e il disco rigido è fermo) prima di spostare PowerBook. Se si sposta il computer mentre il disco rigido è in funzione, è possibile danneggiarlo, causando così una perdita di dati o l'impossibilità di eseguire l'avvio dallo stesso disco rigido.17 C A P I T O L O 2 2 Caratteristiche delcomputer Gli utenti che sono impazienti di iniziare a utilizzare il nuovo PowerBook troveranno questo capitolo molto interessante, in quanto presenta le caratteristiche hardware e software del computer, nonché gli speciali servizi Internet disponibili per gli utenti Macintosh. PowerBook è un computer notebook completo. Si avvale della più recente tecnologia informatica, quale ad esempio un processore PowerPC™ G4, la tecnologia FireWire, USB e il supporto wireless AirPort per Internet e networking. Questo hardware inoltre si abbina al sistema operativo Mac OS, che a sua volta include potenti funzioni che consentono l'utilizzo di Internet per la visualizzazione di ?lmati, la ricerca di informazioni, l'acquisto di prodotti online e l'aggiornamento automatico del software. Inoltre, è incluso iMovie, una comoda applicazione per il montaggio video digitale. Grazie a questo software e con la sola connessione di una videocamera digitale, sarà possibile utilizzare PowerBook per la creazione di meravigliosi ?lmati. PowerBook è anche dotato di iTunes, il programma per l'audio digitale che consente di importare brani dai CD musicali, creare la propria libreria iTunes, ascoltare centinaia di stazioni radio su Internet e creare CD. Come se ciò non bastasse, Apple offre i propri utenti servizi Internet gratuiti, fornendo tra le altre cose spazio di memorizzazione su Internet, un indirizzo personale di posta elettronica Mac.com e strumenti per la creazione di un sito web o di un Cinema iMovie personalizzato. Informazioni per i nuovi utenti Macintosh Se non è stato mai utilizzato un computer Macintosh, è possibile iniziare utilizzando Tutorial Mac per imparare come utilizzare il trackpad per lo spostamento degli elementi sullo schermo, come raggiungere un sito web e come utilizzare altre funzioni. Per accedere ai tutorial in Mac OS 9, selezionare "Tutorial Mac" dal menu "Aiuto". Nota: Le immagini utilizzate nel presente manuale potrebbero risultare leggermente diverse da quanto visualizzato sullo schermo, poiché Apple apporta frequentemente miglioramenti e aggiornamenti al software di sistema, alle applicazioni e al proprio sito Internet.18 Capitolo 2 Caratteristiche principali di PowerBook ® Altoparlante incorporato ® Pulsante di alimentazione Slot di sicurezza Finestra antenna AirPort Altoparlante/ microfono incorporati Spia stato di Stop Tasto funzione (Fn) Pulsante trackpad Pulsante a scatto pannello schermo Trackpad Unità DVD-ROM o CD-RW a caricamento automatico Controlli volume Linguetta a scatto della tastiera ¤ Controlli luminosità Dispositivo sicurezza tastiera Tasto Blocco Num. Linguetta a scatto della tastiera — Controllo Mute - Tasto Espelli Media Tasti funzione programmabiliCaratteristiche del computer 19 ¤ Controlli della luminosità Consentono di regolare la luminosità dello schermo di PowerBook. - Controlli del volume Aumentano/diminuiscono il volume degli altoparlanti incorporati e della porta audio di uscita. Dispositivo di sicurezza della tastiera Protegge i componenti interni di PowerBook impedendo l'apertura accidentale della tastiera. Tasto Blocco Num. Attiva le funzionalità numeriche incluse nella tastiera di PowerBook. Quando il tastierino numerico è bloccato, l'indicatore luminoso del blocco tastiera è di colore verde. Tasto Espelli Media Tenere premuto questo tasto per espellere un disco CD o DVD. È inoltre possibile espellere un disco trascinandone l'icona nel Cestino. ® Pulsante di alimentazione Consente di accendere e spegnere o mettere PowerBook in stato di Stop. Unità disco ottico a caricamento automatico (DVD-ROM o CD-RW opzionale) Se si dispone di un PowerBook con unità DVD-ROM, è possibile utilizzare dischi CD-ROM, Photo CD, dischi audio standard, dischi DVD, ?lmati DVD e altri tipi di media. Se si dispone di un'unità ottica CD-RW, è possibile utilizzare CD e scrivere musica, documenti e altri documenti digitali su dischi CD-R e CD-RW. Tasto funzione (Fn) Tenere premuto questo tasto per abilitare i tasti funzione (F1–F12). Linguette a scatto della tastiera Per accedere agli slot di memoria interni, tirare le linguette verso il basso e aprire la tastiera. Microfono Il microfono integrato, collocato sotto la copertura protettiva dell'altoparlante, consente di registrare suoni direttamente sul disco rigido di PowerBook. Inoltre, è possibile collegare un microfono esterno a una delle porte USB oppure utilizzare un microfono professionale da collegare a una Scheda PC. Ç Slot di sicurezza Consente di prevenire eventuali furti del computer, collegando il cavo di sicurezza. Spia dello stato di Stop Quando la spia bianca lampeggia PowerBook è in stato di Stop. Trackpad Consente di spostare il puntatore sullo schermo di PowerBook. Utilizzando il controllo "Trackpad" è possibile impostare il trackpad in modo che si possa fare doppio clic e selezionare elementi senza usare il suo pulsante.20 Capitolo 2 Caratteristiche addizionali di PowerBook G ™ Æ W Slot PC Card Pulsante espulsione PC Card Finestra antenna AirPort W Porta modem interno Porta cuffie Finestra infrarossi Porte USB ¯ Porta alimentazione ™ Porta video esterno Porta Ethernet (10/100/1000Base-T) G Pulsante Reset Porta FireWire Spia stato di stop ÆPorta uscita TV f G ™ W 1 2Caratteristiche del computer 21 Porta FireWire Consente di collegare apparecchiature esterne ad alta velocità, quali videocamere digitali, stampanti e dispositivi di archiviazione esterni. G Porta Ethernet (10/100/1000 Base-T) Permette di collegare PowerBook a una rete Ethernet 10/100/1000Base-T ad alta velocità oppure a un altro computer e trasferire documenti. La funzionalità di sensore automatico della porta Ethernet è in grado di rilevare altri dispositivi Ethernet. Non è necessario un cavo crossover Ethernet per collegarsi ad altri dispositivi Ethernet . Due porte USB (Universal Serial Bus) Permettono di collegare a PowerBook apparecchiature addizionali, quali stampanti, dispositivi di archiviazione esterni, tastiere e joystick. ™ Porta monitor esterno (VGA) Consente di collegare al computer uno schermo o un dispositivo di proiezione esterno utilizzando un connettore di tipo VGA. Æ Porta uscita TV (uscita S-video) Consente di collegare un televisore, un VCR o un altro dispositivo video. La porta uscita TV può essere utilizzata per presentazioni o per la riproduzione di un ?lmato DVD sul televisore. Pulsante di reset Consente di riavviare il computer quando non è possibile spegnerlo usando il pulsante di alimentazione o quando non è possibile riavviarlo nel modo usuale. W Porta modem interno Consente di collegare una linea telefonica standard direttamente al modem interno. Finestra infrarossi Consente di utilizzare la tecnologia a infrarossi (IR) per trasferire documenti a un altro computer dotato della stessa funzionalità, stampare su una stampante con tecnologia IR o collegarsi a una rete IR che usa lo standard IrDA. La tecnologia IR inoltre consente di sincronizzare il computer con agendine elettroniche o un telefono cellulare per la connessione a provider di servizi Internet (laddove è possibile). f Porta per cuffia Consente di collegare altoparlanti esterni, cuf?e o altri dispositivi audio di uscita. Slot scheda PC Card Lo slot per scheda PC Card Tipo II che supporta i formati PCMCIA e CardBus consente di espandere le funzionalità di PowerBook.22 Capitolo 2 Componenti interni di PowerBook Batteria Numero di serie ID Ethernet e ID AirPort ® Tastiera capovolta PowerBook con tastiera capovolta e slot RAM interno visibile PowerBook capovolto Slot memoria superiore Slot memoria inferiore (occupato)Caratteristiche del computer 23 Slot di memoria PowerBook presenta due slot di memoria, posti uno sopra l'altro. Lo slot inferiore contiene il modulo di memoria preinstallato. Nello slot superiore è possibile installare un modulo di memoria aggiuntivo (se nell'ordine del computer era stata richiesta memoria aggiuntiva, lo slot superiore potrebbe presentare un modulo preinstallato). La quantità massima di RAM installabile su PowerBook è pari a 1 gigabyte (GB), utilizzando un modulo di memoria da 512 megabyte (MB) in ciascuno slot. Per ulteriori informazioni, vedere la sezione “Installare memoria addizionale” a pagina 73. Disco rigido rimovibile È possibile rimuovere il disco rigido interno per eseguire operazioni di manutenzione o come misura di sicurezza. Per ulteriori informazioni, vedere la sezione “Rimuovere il disco rigido interno” a pagina 81. Scheda AirPort La Scheda AirPort consente di accedere a una rete wireless.24 Capitolo 2 Informazioni su Mac OS X Menu Apple Usare questo menu per modificare le impostazioni, aprire elementi recenti e spegnere il computer. Finestra con pulsanti Fare clic su un pulsante per chiudere la finestra, contrarla e spostarla nel Dock o aumentarne le dimensioni. Finder Fare clic per aprire cartelle, documenti e scorciatoie per accedere ad elementi sul computer. Dock Fare clic su un'icona nel Dock per aprire un elemento o attivarlo. Alcune icone nel Dock segnalano lo stato dell'applicazione. Foglio I fogli per registrare e stampare sono allegati alla finestra del documento. Pulsante Se il pulsante pulsa, è possibile premere Invio o Ritorno a Capo. Icone di stato Verificare lo stato delle Preferenze di Sistema dalla barra dei menu. Caratteristiche del computer 25 Possibilità offerte Mac OS X offre una nuova interfaccia utente potente ed elegante. Con Mac OS X, non è necessario preoccuparsi per la quantità di memoria da assegnare a un'applicazione perché funzioni ef?cientemente o riavviare il computer se si veri?ca un errore durante l'utilizzo dell'applicazione. Oltre a utilizzare il software speci?catamente creato per Mac OS X, sul sistema operativo Mac OS X è possibile eseguire le versioni di applicazioni per Mac OS 9 grazie all'ambiente Classic. Il Capitolo 4, “Utilizzo del sistema operativo” a pagina 69 fornisce una descrizione più dettagliata dell'ambiente Classic. Mac OS X supporta inoltre applicazioni Java™ e UNIX. Per iniziare Preferenze di sistema è il comando principale per tutte le impostazioni del computer, che consente per esempio di modi?care l'aspetto della scrivania o impostare le informazioni di accesso alla rete. Il Finder e il Dock consentono un accesso rapido a cartelle, applicazioni, documenti e altri elementi presenti sul computer e in rete. Per conoscere il sistema operativo Mac OS X in modo più dettagliato, vedere il manuale Benvenuti a Mac OS X fornito con il computer o scegliere "Aiuto Mac" dal menu "Aiuto" in Mac OS X. Suggerimenti Personalizzazione del Finder Per selezionare lo sfondo o il colore desiderato per la scrivania, scegliere il pannello "Desktop" in "Preferenze di Sistema". È inoltre possibile selezionare e ridisporre gli elementi che appaiono nella barra degli strumenti del Finder. Scegliere "Personalizza Barra degli Strumenti" dal menu "Vista" e trascinare gli elementi sulla barra degli strumenti. Personalizzazione del Dock È possibile modi?care la dimensione delle icone del Dock e attivare l'opzione di ingrandimento in modo che le dimensioni delle icone indicate dal puntatore siano superiori al resto del Dock e posizionare il Dock nella parte inferiore, sinistra o destra dello schermo. Scegliere "Dock" dal menu "Apple" (K), quindi selezionare "Preferenze Dock". È inoltre possibile fare clic su "Preferenze di Sistema" e selezionare "Dock". Organizzazione della scrivania È possibile mantenere l'ordine della scrivania riducendo a icona le ?nestre aperte, che vengono poi visualizzate nel Dock. Fare doppio clic sulla barra del titolo della ?nestra o fare clic sul pulsante centrale nell'angolo superiore sinistro della ?nestra per spostarla nel Dock. Fare clic sull'icona della ?nestra nel Dock per aprirla nuovamente. Inoltre è possibile controllare alcune impostazioni di sistema utilizzando le icone di stato nella barra dei menu. Per saperne di più Per istruzioni su come personalizzare l'ambiente Mac OS X e per ulteriori informazioni sull'utilizzo di Mac OS X, vedere il manuale Benvenuti a Mac OS X fornito con il computer.26 Capitolo 2 iTools, servizi Internet gratuiti per gli utenti Mac Posta elettronica È possibile avere il proprio indirizzo di posta elettronica Mac.com. È semplice e può essere usato con il programma di posta elettronica preferito. iDisk L’archivio personale di 20 MB sul server Apple su Internet. Permette di condividere foto, filmati e altri documenti su Internet. È possibile acquistare spazio aggiuntivo. HomePage Il modo più facile per realizzare il proprio sito web in tre semplici passaggi. Consente di creare un album fotografico, pubblicare un filmato iMovie o il proprio curriculum e altro ancora. Ora chiunque può pubblicare una pagina su Internet. iCards Inviare un’elegante iCard per ogni occasione. È possibile scegliere un’immagine già pronta oppure creare una cartolina personalizzata utilizzando foto archiviate su iDisk.Caratteristiche del computer 27 Possibilità offerte iTools è un nuovo gruppo di servizi Internet creato da Apple per i soli utenti Mac. iTools consente di inviare messaggi di posta elettronica o cartoline agli amici e condividere fotogra?e e ?lmati. Inoltre è possibile creare un sito web personalizzato. Per iniziare 1 Avviare la connessione a Internet. 2 Andare all'indirizzo www.apple.com 3 Selezionare la scheda iTools, quindi fare clic sul pulsante "Free Sign Up". Suggerimenti Caricare immagini da iDisk per creare iCard personalizzate È possibile inviare iCard contenenti immagini personalizzate. Registrare l'immagine desiderata come documento GIF o JPEG e copiarla nella cartella delle immagini sul proprio iDisk. L'immagine potrà essere selezionata per la creazione di una iCard personalizzata. Iniziare con un modello HomePage per creare in pochi minuti una pagina web personalizzata HomePage propone modelli di pagine web che possono essere modi?cati inserendo testo e immagini personalizzate. Ad esempio, un insegnante può utilizzare i modelli HomePage per la scuola per inviare ai genitori degli alunni le ultime novità relative alla classe, i compiti assegnati o altre informazioni. Inoltre è possibile utilizzare i modelli per iMovie e album di fotogra?e di HomePage per condividere facilmente immagini e ?lmati con amici e parenti. Invece di utilizzare un browser Web per aprire iDisk, è possibile aprirlo direttamente: m In Mac OS9, selezionare l'icona di iDisk e scegliere "Crea Alias" dal menu "Archivio". Ogni volta che si desidera accedere all'iDisk, fare doppio clic sull'alias e immettere la password. m In Mac OS X, fare clic sull'icona di iDisk sulla barra degli strumenti del Finder oppure scegliere "iDisk" dal menu "Vai".28 Capitolo 2 Sherlock 2, lo strumento per la ricerca su Internet Pulsante Cerca Inserire del testo e fare clic su questo pulsante per iniziare la ricerca del testo desiderato. Siti di ricerca Sherlock ricerca in Internet utilizzando diversi motori di ricerca. Canali di Sherlock Cercare in Internet persone, negozi, novità, informazioni su Apple e altro ancora. Icona di Sherlock Fare clic sull'icona Sherlock nel Dock.Caratteristiche del computer 29 Possibilità offerte Sherlock 2 è uno strumento che consente di eseguire ricerche di informazioni e prodotti su Internet. Offre un modo semplice per ricercare persone, notizie e ogni tipo di altre informazioni. Consente di acquistare libri e musica, di eseguire ricerche su siti di aste, di trovare i prezzi migliori e persino di veri?care la disponibilità di un prodotto. Per iniziare 1 Avviare la connessione a Internet. 2 Aprire Sherlock: m In Mac OS9, fare doppio clic sull'icona di Sherlock sulla scrivania. È inoltre possibile scegliere "Cerca in Internet" dal menu "Archivio" oppure scegliere "Sherlock 2" dal menu "Apple" (K). m In Mac OS X, fare clic sull'icona di Sherlock nel Dock. Per individuare i documenti desiderati sul computer è anche possibile scegliere "Cerca" dal menu "Archivio". 3 Selezionare un canale Sherlock. 4 Digitare la parola che si desidera cercare e fare clic sul pulsante "Cerca". Suggerimenti Creare un canale di ricerca Sherlock personalizzato 1 Selezionare "Nuovo canale" dal menu "Canali". 2 Selezionare un nome, un tipo di canale e un'icona. 3 Eseguire il download dei plug-in per Sherlock e trascinarli con il mouse nell'elenco dei siti di ricerca. In alternativa, tenere premuto il tasto "Opzione" e trascinare con il mouse i plug-in dagli altri elenchi di ricerca sull'icona del nuovo canale. Per saperne di più Per ulteriori informazioni sulle possibilità offerte da Sherlock, aprire l'Aiuto Mac e cercare “Sherlock.” Per scaricare ulteriori plug-in di ricerca e scoprire come creare plug-in Sherlock personalizzati, visitare la pagina web relativa a Sherlock all'indirizzo www.apple.com/it/ sherlock30 Capitolo 2 Apple.com, il punto di partenza sul Web Software perMac guide.apple.com ussoftware.lasso Permette di fare ricerche per categorie del software Apple e terze parti per il proprio Mac. The Apple Store store.apple.com Visitare questo sito per acquistare gli ultimissimi prodotti hardware, software e gli accessori Apple. Macintosh ProductsGuide www.apple.com/guide Per scoprire quali sono i prodotti hardware e software disponibili per Mac, visitare questo sito web o cercare il simbolo Mac.Caratteristiche del computer 31 AppleHotNews www.apple.com/it/L hotnews Visitare questo sito per le ultimissime novità su Mac, software terze parti, QuickTime Hot Picks, e informazioni sui prossimi eventi Apple. Apple Support www.apple.com/support/ index-t.html Visitare questo sito per conoscere l'AppleCare Protection Plan, programmi di apprendimento e altri supporti. Permette di accedere anche agli aggiornamenti software, all'Apple Knowledge Base e a informazioni tecniche. MacOS X www.apple.com/it/macosx/ Visitare questo sito per le ultimissime novità su Mac OS X, il sistema operativo più avanzato al mondo.32 Capitolo 2 QuickTime, audio e video su Internet Controllo volume QuickTime TV Fare clic per visualizzare i canali QuickTime TV a cui è possibile accedere dal computer. Icona di QuickTime Fare clic sull'icona di QuickTime nel Dock.Caratteristiche del computer 33 Possibilità offerte Oltre a poter riprodurre documenti audio e musicali su Mac, la tecnologia QuickTime consente anche di vedere trasmissioni su Internet dal vivo o registrate. Memorizzare i canali visualizzati più di frequente trascinandoli sull'elenco personale dei Preferiti QuickTime ( ). Per iniziare 1 Avviare la connessione a Internet. 2 Aprire QuickTime Player: m In Mac OS9, fare doppio clic sull'icona di QuickTime Player sulla scrivania. È inoltre possibile aprire la cartella Applicazioni, quindi aprire la cartella QuickTime e fare doppio clic su QuickTime Player. m In Mac OS X, fare clic sull'icona di QuickTime Player nel Dock. È anche possibile fare doppio clic su QuickTime Player nella cartella Applications. 3 Selezionare un canale oppure scegliere un'opzione dal menu "QuickTime Player". QuickTime TV utilizza lo streaming Internet per poter ottenere i video e i brani musicali più recenti e le ultime informazioni da Internet senza dover archiviare i documenti sul disco rigido. Per visualizzare i Preferiti QuickTime ( ) scegliere "Preferiti" dal menu "QTV", quindi scegliere "Mostra Preferiti" dal sottomenu visualizzato. Suggerimenti Aggiungere ulteriori canali TV QuickTime Andare all'indirizzo www.apple.com/it/quicktime e fare clic sul collegamento "Canali QTV" dove si troveranno tutti i canali QuickTime disponibili. È possibile aggiungere ai Preferiti di QuickTime Player il canale TV QuickTime (QTV) che si sta guardando, con un semplice clic. Eseguire l'aggiornamento a QuickTime Pro per svolgere le seguenti attività: m Riprodurre video a schermo intero e ridimensionare ?lmati. m Creare ?lmati streaming. m Utilizzare più di 30 formati audio, video e di immagine, incluso il formato Flash. m Creare, aprire, modi?care e registrare ?lmati e documenti audio con la stessa facilità con la quale si esegue una procedura di copia e incolla. Per saperne di più La visione e l'utilizzo di documenti video su Internet è solo una delle possibilità offerte da QuickTime. Per ulteriori informazioni avviare l'Aiuto QuickTime. Per eseguire il download di ulteriori canali o trovare informazioni sulla con?gurazione di un server per lo streaming su Internet, visitare il sito web di QuickTime all'indirizzo www.apple.com/it/quicktime ? ?34 Capitolo 2 iMovie 2, creazione e montaggio di filmati digitali Schermo di iMoviei! Consente di visualizzare in anteprima filmati o video direttamente dalla videocamera digitale DV. Controlli riproduzione Usare questi controlli per riprodurre il filmato nello schermo di iMovie. Interruttore modalità Consente di passare dalla modalità videocamera DV alla modalità montaggio. Visore Timeline Fare clic sul visore clip (occhio) per montare e posizionare i clip. Fare clic sul visore timeline (orologio) per montare suoni. Pulsanti per montaggio Fare clic su questi pulsanti per aprire i pannelli e regolare e selezionare suoni, effetti video, titoli (testo) e transizioni. Fare clic sul pulsante “Clip” per visualizzare lo scaffale. Barra di scorrimento Usare questa barra per selezionare una sezione del video. Tracce audio Consente di lavorare con effetti musicali, sonori e di registrazione. Cursore di riproduzione Rappresenta la posizione del fotogramma sullo schermo iMovie. Spostarlo per visualizzare gli oggetti Traccia ideo Permette di lavorare con documenti audio inclusi in clip video. Visore clip Scaffale Per inserire clip nel filmato dopo averli importati, trascinarli dallo scaffale al visore clip.Caratteristiche del computer 35 Possibilità offerte iMovie è un'applicazione software per la modi?ca di video digitale estremamente facile da utilizzare. Utilizzando iMovie e una videocamera digitale si possono creare meravigliosi ?lmati. È possibile importare video dalla videocamera, modi?care clip video e aggiungere transizioni, titoli, effetti sonori e musica. Quindi copiare il ?lmato su un nastro della videocamera o creare un ?lmato QuickTime. È inoltre possibile condividere i ?lmati QuickTime inviandoli sul Web sull'iDisk Apple o utilizzando HomePage. Il computer include l'applicazione iMovie ottimizzata per Mac OS 9 e Mac OS X. Per iniziare 1 Registrare il ?lmato, quindi collegare la videocamera alla porta FireWire del computer. 2 Aprire iMovie nella cartella iMovie (inclusa nella cartella Applicazioni). 3 Fare clic sul pulsante "Importa" per importare clip del ?lmato nello scaffale, quindi aggiungerli al ?lmato trascinandoli nel visore clip. 4 Assemblare e montare il ?lmato nel visore clip e nel visore timeline. 5 Aggiungere transizioni, titoli, suoni e musica. 6 Terminato il montaggio del ?lmato, selezionare "Esporta" dal menu "Archivio". Suggerimenti Condividere la Scrivania di iMovie con amici e familiari Esportare il ?lmato come un ?lmato QuickTime per Web e copiarlo sull'iDisk. Quindi utilizzare HomePage per creare un ?lmato iMovie personalizzato e consentire ad altri utenti di vedere il ?lmato su Internet. Per saperne di più Per ulteriori informazioni sull'utilizzo di iMovie, vedere il tutorial di iMovie o l'Aiuto iMovie. Per le ultime novità su iMovie, inclusi aggiornamenti di iMovie, plug-in aggiuntivi e un elenco delle videocamere DV compatibili, visitare la pagina web all'indirizzo www.apple.com/it/ imovie36 Capitolo 2 iTunes, musica digitale per il Mac Pulsante Espelli CD Sintonizzatore Radio Consente di ascoltare centinaia di stazioni radio Internet (jazz, rock, e altro ancora). CD Audio Riproduce CD audio sul computer. Importa brani nella libreria. Lettore MP3! Trasferisce brani sul lettore MP3 trascinandoli dalla libreria. Pulsante Nuova playlist! Crea playlist presonalizzate utilizzando i brani della libreria. Cerca Inserire del testo e iTunes visualizzerà l'elenco dei titoli richiesti. Pulsante Effetti visivi iTunes visualizza effetti visivi durante la riproduzione dei brani. È possibile vedere e divertirsi con colori e sfondi diversi che si alternano durante l'esecuzione dei brani musicali.Caratteristiche del computer 37 Possibilità offerte iTunes consente di importare brani dai CD musicali come documenti MP3, creare playlist, trasferire musica sul proprio lettore MP3 portatile, ascoltare centinaia di stazioni radio su Internet e ancora. Per iniziare 1 Aprire iTunes (nella cartella delle applicazioni sul disco rigido). 2 Inserire un CD musicale nell'unità ottica di PowerBook. 3 Fare clic sul riquadro accanto ai brani che si desiderano importare. 4 Fare clic sul pulsante "Importa". I brani vengono convertiti in documenti MP3 e archiviati nella libreria di iTunes. Suggerimenti Creare playlist per i propri gruppi di brani preferiti iTunes consente di creare playlist utilizzando i brani della propria libreria. Una playlist è un elenco di brani ordinati secondo una sequenza particolare. Utilizzare le playlist per programmare la propria musica secondo il genere, l'artista o il tema. Fare clic sul pulsante "Nuova Playlist" e trascinare i brani dalla libreria alla playlist. Ridurre le dimensioni della finestra iTunes o accedere ad iTunes utilizzando la Striscia di Controllo È possibile ridurre la ?nestra iTunes per visualizzare solo i controlli di riproduzione e di stato. Fare clic sul pulsante di zoom nell'angolo superiore destro della ?nestra iTunes. Per accedere ai controlli iTunes è possibile utilizzare il modulo della Striscia di Controllo di iTunes in Mac OS 9 o dal Dock in Mac OS X. Acquisire le informazioni sui CD dal CDDB iTunes si collega automaticamente al database CDDB su Internet per cercare il nome del CD, i titoli dei brani e altre informazioni sui CD musicali. Se non si è collegati a Internet, è possibile acquisire le informazioni relative ai brani importati quando ci si ricollega. Selezionare il brano e scegliere "Ottieni Nomi Tracce CD" dal menu "Avanzate". Collegare PowerBook all'impianto stereo È possibile collegare facilmente PowerBook all'impianto stereo. Utilizzare un cavo miniplugRCA (non incluso) per collegare la porta delle cuf?e (f) di PowerBook alle porte audio di ingresso dell'impianto stereo. Per saperne di più Per maggiori informazioni sull'utilizzo di iTunes, consultare l'Aiuto iTunes o andare al sito web di iTunes all'indirizzo: www.apple.com/it/itunes38 Capitolo 2 Aggiornamento Automatico - Tenere automaticamente aggiornato il computer Mac Aggiorna Adesso Fare clic qui per verificare immediatamente se ci sono aggiornamenti software Apple disponibili. Selezionare il software Apple che si desidera aggiornare dalla lista che appare. Aggiornamento Software Imposta la frequenza con la quale il computer controlla gli aggiornamenti software disponibili.Caratteristiche del computer 39 Possibilità offerte Aggiornamento Software utilizza Internet per eseguire il download e l'installazione automatici delle versioni più recenti di programmi, driver e altre novità offerte da Apple. Con Aggiornamento Software è possibile controllare i server Internet Apple per veri?care se sono disponibili degli aggiornamenti del software Apple. Inoltre, è possibile con?gurare il computer per un controllo periodico del server Apple durante il quale verrà automaticamente eseguito il download e installato il software aggiornato. Per iniziare 1 Avviare la connessione a Internet. 2 Aprire Aggiornamento Software: m In Mac OS9, scegliere "Pannello di Controllo" dal menu "Apple" (K), quindi scegliere il controllo "Aggiornamento Software". m In Mac OS X, aprire "Preferenze di Sistema" e scegliere "Aggiornamento Software". 3 Fare clic su "Aggiorna Adesso", quindi selezionare gli aggiornamenti software che si desidera e fare clic su "Installa". Suggerimenti Modificare la pianificazione dell'aggiornamento software Se la connessione a Internet è sempre attiva, è possibile piani?care gli aggiornamenti automatici del software impostando giorni e ore speci?ci. Se la connessione a Internet è di tipo dial-up e non si è sempre connessi, la funzione di aggiornamento eseguirà i controlli alla prima connessione. Installare automaticamente nuovo software È possibile impostare il computer per il controllo e l'installazione del software con scadenza settimanale. Impostare una piani?cazione per il controllo degli aggiornamenti software e deselezionare l'opzione “Chiedi prima di scaricare nuovo software”. Per saperne di più Per ulteriori informazioni sull'utilizzo della funzione di Aggiornamento Software, cercare la sezione “Aggiornamento Software” nell'Aiuto Mac. Per informazioni aggiornate sul sistema operativo Mac OS, visitare la pagina web all'indirizzo www.apple.com/it/macos40 Capitolo 2 Multiutenza - Trasformare un Mac in tanti Mac Utenti Utilizzare il pannello Utenti nelle Preferenze di Sistema per aggiungere gli accessi utenti. Cartella Public Per dare l'accesso alla cartella Public, l'utente può abilitare la condivisione nelle preferenze Condivisione. Home Ogni utente ha una home. Finder, Dock, iTools, Mail, e altre preferenze sono archiviate nella home dei singoli utenti, permettendo così di personalizzare il sistema Mac OS X.Caratteristiche del computer 41 Possibilità offerte Più persone possono condividere un unico computer mediante l'accesso ai propri account utente personali. Gli utenti possono personalizzare le impostazioni, per esempio i segnalibri e lo sfondo della scrivania, e accedere al proprio spazio per la memorizzazione dei dati, chiamato cartella Home. Gli utenti che condividono un computer hanno inoltre accesso a una cartella Shared comune. Il primo account utente creato sul computer corrisponde a quello dell'amministratore. Gli amministratori sono utenti che godono di speciali privilegi: possono consentire l'accesso al computer a nuovi utenti, installare software e modi?care le impostazioni generali del computer. Nota: Se si dimentica la password di amministratore, è possibile reimpostarla utilizzando il CD Mac OS X. Avviare il computer dal CD Mac OS X e scegliere "Reinizializza la password" dal menu "Installer". Un utente che dispone del CD Mac OS X può accedere al computer senza alcuna restrizione, pertanto può essere utile tenere il CD in un luogo sicuro. Per iniziare 1 Creazione di un nuovo utente: m In Mac OS9,scegliere "Pannello di Controllo" dal menu "Apple" (K), quindi fare clic sul controllo "Multiutenza". Attivare l'opzione "Accesso in Multiutenza", quindi fare clic su "Nuovo Utente". m In Mac OS X,scegliere "Preferenze di sistema" dal menu "Apple" (K), fare clic su "Utenti", quindi scegliere "Nuovo Utente". 2 Modi?care le informazioni relative all'utente. È possibile assegnare a un utente privilegi di amministratore. 3 Chiudere la ?nestra. Suggerimenti Protezione del computer È possibile richiedere di dover inserire una password per accedere al computer dopo l'attivazione del salvaschermo quando gli utenti accedono al computer e poi non lo utilizzano per un certo periodo di tempo. Scegliere "Preferenze di sistema", fare clic su "Salvaschermo", quindi selezionare "Attivazione" per speci?care il periodo di inattività che può trascorrere prima che si attivi il salvaschermo. A questo punto selezionare “Usa la mia password di account utente”.42 Capitolo 2 Impostazione dei privilegi utente In Mac OS 9, gli amministratori possono speci?care i documenti e le applicazioni che gli utenti possono utilizzare e con?gurare le impostazioni generali, come per esempio il messaggio di benvenuto e l'ambiente desktop di default. Per ulteriori dettagli, fare una ricerca dell'argomento “Multiutenza” nell'Aiuto Mac in Mac OS 9. Per saperne di più Per maggiori informazioni sull'impostazione degli account utente in Mac OS X, cercare l'argomento “utenti” nell'Aiuto Mac.Caratteristiche del computer 43 Aiuto Mac - Risposte a tutte le domande su Macintosh Chiedi Se ci sono domande, inserire del testo e quindi fare clic su “Chiedi”.44 Capitolo 245 C A P I T O L O 3 3 Utilizzo delcomputer PowerBook presenta numerose funzioni integrate e di espansione che ne consentono la personalizzazione e l'espansione, rendendo il computer adatto a qualsiasi esigenza. Queste includono: m La tecnologia USB (Universal Serial Bus) che consente di collegare a PowerBook apparecchiature addizionali, quali stampanti, scanner, joystick, tastiere, videocamere digitali e unità per dischetti. m La tecnologia FireWire che permette di collegare dispositivi ad alta velocità, quali videocamere digitali e dischi rigidi esterni. m Modernissime tecnologie di comunicazione, quali un modem da 56K, porta a infrarossi, Ethernet 10/100/1000Base-T e connessione wireless AirPort per Internet e operazioni di networking. m La possibilità di utilizzare PowerBook con un monitor esterno, un proiettore video o un apparecchio televisivo, incluso il supporto per la duplicazione dello schermo e la creazione di una scrivania estesa. È possibile utilizzare il supporto video integrato di PowerBook per fare presentazioni, lavorare con un monitor esterno o riprodurre dischi DVD-Video sull'apparecchio televisivo. m Batteria a lunga durata, uno slot scheda PC Card/CardBus Tipo II e molte altre caratteristiche. Per conoscere le caratteristiche di PowerBook, iniziare a leggere questo capitolo. Informazioni addizionali possono essere trovate nell'Aiuto Mac (vedere la sezione a pagina 43) e in diversi siti web di Apple.46 Capitolo 3 USB (Universal Serial Bus) PowerBook viene fornito con due porte USB, che consentono di collegare diversi tipi di dispositivi esterni, quali stampanti, scanner, videocamere digitali,game pad, joystick, tastiere e unità ?oppy. La tecnologia USB facilita la connessione di dispositivi esterni. Nella maggioranza dei casi è possibile collegare e scollegare una periferica USB quando il computer è acceso. Una volta collegato, il dispositivo è pronto all'uso. Non è necessario riavviare o ricon?gurare il computer. Utilizzo di dispositivi USB Per utilizzare un dispositivo USB con il computer, è suf?ciente collegare l'apparecchiatura al computer. Il computer carica automaticamente il software appropriato ogni qualvolta si collega un dispositivo nuovo. Nota: Il computer include già software per il funzionamento di diverse periferiche USB. Se al momento della connessione di un dispositivo USB PowerBook non riesce a rilevare il software corretto, installare il software fornito con il dispositivo oppure utilizzare Internet per ricercare, scaricare e installare il software corretto, seguendo le istruzioni visualizzate. Dispositivi USB e batteria È possibile collegare a PowerBook dispositivi USB, quali joystick e tastiere, che vengono alimentati direttamente attraverso la connessione USB, senza dovere utilizzare un alimentatore esterno. Tuttavia, utilizzando questi tipi di dispositivi USB la batteria di PowerBook si scarica più rapidamente. Se si prevede che la periferica resterà connessa per un lungo periodo di tempo, è consigliabile inserire l'alimentatore. 1 2 G ™ Æ WUtilizzo del computer 47 Utilizzare più dispositivi USB contemporaneamente PowerBook ha due porte USB. Se si desidera collegare più di un dispositivo USB alla stessa porta USB, è necessario acquistare un hub USB. L'hub USB va collegato a una delle porte del computer e fornisce ulteriori porte USB (solitamente quattro o sette). Per ulteriori informazioni sulla tecnologia USB Altre informazioni sulla tecnologia USB sono disponibili nell'Aiuto Mac (vedere la sezione a pagina 43. Selezionare "Aiuto Mac" dal menu "Aiuto" e cercare la parola “USB”. Ulteriori informazioni sono disponibili anche sul sito web di Apple al seguente indirizzo www.apple.com/it/usb Per informazioni sui dispositivi USB disponibili per questo computer, andare al sito web Macintosh Products Guide all’indirizzo www.apple.com/guide G ™ Æ W Hub USB48 Capitolo 3 FireWire Il computer presenta una porta FireWire. FireWire consente in modo semplice di collegare e scollegare dispositivi esterni ad alta velocità, quali videocamere digitali (DV), stampanti, scanner e dischi rigidi. Le periferiche FireWire possono essere collegate e scollegate senza bisogno di riavviare il computer. Di seguito sono elencate alcune delle possibilità offerte da FireWire: m Connettere una videocamera digitale e acquisire, trasferire e modi?care video di alta qualità direttamente sul computer utilizzando un software per il montaggio video quale, ad esempio, iMovie. m Collegare un'unità disco rigido FireWire esterna e utilizzarla per eseguire il backup di dati o il trasferimento di documenti. Quando si collega un'unità FireWire a PowerBook sulla Scrivania appare l'icona del disco rigido. m Avviare il computer da un disco rigido FireWire esterno. Collegare un disco FireWire esterno (con una Cartella Sistema funzionante) e quindi eseguire quanto segue: m In Mac OS9, aprire il controllo "Disco di Avvio" e fare clic sul disco FireWire. m In Mac OS X, aprire il pannello "Disco di Avvio" di "Preferenze di Sistema" e fare clic sul disco FireWire. m Provare a riavviare il computer. Utilizzo dei dispositivi FireWire Per utilizzare una periferica FireWire, collegare per la prima volta il dispositivo al computer e installare il software fornito con la periferica. Il computer rileva automaticamente il collegamento di una nuova periferica. G ™ Æ WUtilizzo del computer 49 Dispositivi FireWire e batteria È possibile collegare a PowerBook dispositivi FireWire, quali dischi rigidi, che vengono alimentati direttamente attraverso la connessione FireWire senza dovere utilizzare un alimentatore esterno. Tuttavia, utilizzando questi tipi di dispositivi FireWire la batteria di PowerBook si scarica più rapidamente. Se una periferica dovrà restare connessa per un lungo periodo di tempo è consigliabile collegare l'alimentatore. Modalità disco FireWire Se si desidera trasferire documenti da PowerBook a un altro computer dotato di FireWire o si veri?ca un problema che non consente di accendere il computer, è possibile utilizzare la modalità disco di destinazione FireWire per collegarsi a un altro computer. Per collegare il PowerBook in modalità disco FireWire, utilizzare la seguente procedura: 1 Controllare che PowerBook sia spento. 2 Utilizzare un cavo FireWire con un connettore a 6 pin standard su ciascuna estremità per collegare PowerBook a un altro computer con tecnologia FireWire. 3 Avviare PowerBook tenendo premuto il tasto "T". Lo schermo di PowerBook visualizza il logo FireWire e l'icona del disco rigido interno di PowerBook appare sulla scrivania dell'altro computer. 4 Dopo avere concluso il trasferimento dei documenti, trascinare l'icona del disco rigido di PowerBook su quella del Cestino. 5 Premere il pulsante di alimentazione per spegnere PowerBook, quindi scollegare il cavo FireWire. Nota: La porta FireWire è stata progettare per consentire l'alimentazione dei dispositivi FireWire (?no a massimo 7 watt). È possibile collegare più dispositivi tra loro e collegare la “catena” di dispositivi alla porta FireWire del computer, ma solo un dispositivo può ricevere alimentazione dal computer. Il resto dei dispositivi della catena dovrebbero essere alimentati da alimentatori separati. Il collegamento di più dispositivi FireWire che ricevono alimentazione dal computer potrebbe causare problemi. Se si veri?ca un problema, spegnere il computer, rimuovere i dispositivi FireWire e riavviare il computer. Importante Il computer che si desidera collegare a PowerBook deve essere fornito di FireWire 2.3.3 o versioni successive. Utilizzare Apple System Pro?ler, disponibile dal menu "Apple" in Mac OS 9 e nella cartella Utilities all'interno della cartella Applications in Mac OS X, per veri?care la versione di FireWire installata sul computer.50 Capitolo 3 Per ulteriori informazioni sulla tecnologia FireWire Altre informazioni sulla tecnologia FireWire sono disponibili nell'Aiuto Mac (vedere pagina 43). Scegliere "Aiuto Mac" dal menu "Aiuto" e cercare gli argomenti relativi alla tecnologia FireWire. Inoltre è possibile trovare informazioni anche al sito web di Apple: www.apple.com/it/?rewire Schede PC Card È possibile utilizzare le schede PC Card per espandere la funzionalità del computer. PowerBook dispone di uno slot PC Card che accetta schede PCMCIA Tipo I e Tipo II, incluse le schede formato CardBus. È possibile inserire una scheda PC Card sia quando il computer è acceso, spento o in stato di Stop. Inserire ed espellere una scheda PC Card Quando si inserisce una scheda PC Card, assicurarsi che l'etichetta sia rivolta verso l'alto e la scheda sia orizzontale. Inserendo la scheda, si incontra una certa resistenza. Quando la scheda scatta in posizione e appare la sua icona sulla scrivania, è inserita in modo corretto. Puoi espellere una scheda PC Card quando il computer è acceso o spento, ma non se è in stato di Stop. Per espellere una scheda PC Card: G ™ Æ W Slot PC Card Pulsante espulsione Importante La Scheda AirPort è installata in uno slot all'interno del computer. A differenza di numerose schede prive di cavo di produttori di terze parti, la scheda di Apple non deve essere inserita nello slot PC Card. Se installata nello slot PC Card, la Scheda AirPort non funziona e può causare problemi al funzionamento generale del computer.Utilizzo del computer 51 1 Se il computer è acceso, trascinare l'icona della scheda nel Cestino. 2 Premere, una prima volta, il pulsante di espulsione per rilasciare il pulsante. 3 Premere, una seconda volta, il pulsante per espellere la scheda. 4 Estrarre la scheda dallo slot, quindi premere nuovamente il pulsante di espulsione per riposizionarlo nel computer. Altre informazioni sulle schede PC Card Per informazioni sulle schede PC Card disponibili per questo computer, andare al sito web Macintosh Products Guide: www.apple.com/guide. Tecnologia wireless AirPort per Internet e networking PowerBook è compatibile con AirPort. È dotato di un'antenna integrata, e potrebbe essere già installata una Scheda AirPort. AirPort rappresenta un modo semplice e comodo per un accesso wireless a Internet da qualsiasi punto di una casa, di un uf?cio o di una scuola. Al posto dei tradizionali cavi, AirPort utilizza una tecnologia LAN (local area network) wireless per fornire comunicazione wireless tra più computer. Tramite una rete wireless è possibile accedere a Internet, trasferire documenti, partecipare a partite a più giocatori e non solo. Nota: Per un accesso wireless a Internet è necessario disporre di una Scheda AirPort, una Base AirPort e l'accesso a Internet (in taluni casi è richiesto il pagamento di una sottoscrizione). Alcuni provider di Internet non sono attualmente compatibili con la tecnologia AirPort. Il numero di accessi può variare in funzione del provider e del sito a cui ci si collega.52 Capitolo 3 Accesso wireless a Internet tramite tecnologia AirPort Grazie ad AirPort, è possibile impostare una connessione wireless a un dispositivo chiamato Base connesso a Internet tramite collegamento ?sico. La tecnologia AirPort funziona come un telefono cordless. La Scheda Airport installata sul computer esegue una connessione wireless alla Base, che è collegata alla linea telefonica. Per ulteriori informazioni sulla tecnologia AirPort Per l'acquisto di una Base AirPort, rivolgersi a un rivenditore autorizzato Apple oppure visitare il sito The Apple Store al seguente indirizzo: www.apple.com/store Ulteriori informazioni sulla tecnologia Airport sono disponibili nell'Aiuto AirPort. Selezionare "Centro Aiuti" dal menu "Aiuto", quindi fare clic su "Aiuto AirPort". Ulteriori informazioni sono disponibili al sito web di AirPort al seguente indirizzo: www.apple.com/it/airport Base AirPort Connessione a Internet Presa CA ®Utilizzo del computer 53 Ethernet (10/100/1000 Base-T) Il computer viene fornito con funzionalità di rete Ethernet 10/100/1000 twisted-pair Mbps (megabit per second), che può essere utilizzata per un collegamento alla rete, a un cavo oppure a un modem DSL. La connessione a una rete consente l'accesso ad altri computer. Sarà così possibile memorizzare e recuperare informazioni, utilizzare stampanti di rete, modem e posta elettronica, oppure collegarsi a Internet. Inoltre è possibile utilizzare Ethernet per la condivisione di documenti tra due computer o per la creazione di una piccola rete. La funzionalità di sensore automatico della porta Ethernet di PowerBook è in grado di rilevare altri dispositivi Ethernet. Non è necessario un cavo crossover Ethernet per collegarsi ad altri dispositivi Ethernet. m Utilizzare un cavo Ethernet 2-pair categoria 3 per collegarsi a una rete Ethernet 10Base-T. m Utilizzare un cavo Ethernet 2-pair categoria 5 per collegarsi a una rete Ethernet 100Base-T. m Utilizzare un cavo Ethernet 4-pair categoria 5 per collegarsi a una rete Ethernet 1000BaseT. Per ulteriori informazioni sull'utilizzo di Ethernet Altre informazioni, inclusa la con?gurazione della rete Ethernet e il trasferimento dei documenti utilizzando Ethernet, sono disponibili nell'Aiuto Mac (vedere la sezione a pagina 43). Selezionare "Aiuto Mac" dal menu "Aiuto" e cercare “Ethernet” o “network”. Per informazioni sui componenti di rete che si possono usare con questo computer, andare al sito web Macintosh Products Guide: www.apple.com/guide G ™ Æ W G54 Capitolo 3 Infrarossi (IrDA) Poiché PowerBook è dotato della tecnologia a infrarossi, è possibile trasferire documenti e dati senza utilizzare cavi. Il tipo di tecnologia IR usata con questo computer è la modalità di connessione IR chiamata IrDA. È possibile utilizzare la tecnologia a infrarossi per condividere documenti con altri computer forniti della tecnologia IrDA, comunicare con altri dispositivi dotati di questa tecnologia, collegarsi a una rete IR e persino stampare su una stampante con tecnologia IR. Condividere documenti utilizzando la tecnologia a infrarossi o quella Ethernet è praticamente la stessa cosa, ad eccezione del fatto che nei controlli "AppleTalk" e "TCP/IP" viene impostata l'opzione Infrarossi invece che Ethernet. La condivisione di documenti e la stampa IrDA non sono supportati in Mac OS X. Nota: Non è possibile condividere documenti con un computer che supporta solo la tecnologia IRTalk (una modalità di connessione IR non-standard utilizzata da alcuni vecchi computer). Utilizzare la connessione a infrarossi Per collegarsi a un altro computer utilizzando la tecnologia a infrarossi: 1 Posizionare le ?nestre IR dei due computer l'una di fronte all'altra a una distanza di un metro. 2 Con?gurare i controlli "AppleTalk" e "TCP/IP" per la connessione a infrarossi. 3 Assicurarsi che l'opzione di condivisione documenti sia abilitata nel controllo "Condivisione Documenti" di Mac OS 9. G ™ Æ WUtilizzo del computer 55 Altre informazioni sulla tecnologia a infrarossi Informazioni sulla con?gurazione di Mac OS per la comunicazione usando la tecnologia a infrarossi e sull'impostazione della condivisione dei documenti sono disponibili nell'Aiuto Mac (vedere la sezione a pagina 43). Scegliere "Aiuto Mac" dal menu "Aiuto" e cercare gli argomenti relativi alla tecnologia a infrarossi e alla condivisione dei documenti. Supporto video esterno (VGA e S-Video) Questo computer ha una porta video di uscita che consente di collegare direttamente un monitor utilizzando un adattatore VGA o un altro dispositivo video esterno (per esempio, un proiettore video). La porta uscita TV (detta anche porta uscita S-video) consente la connessione del computer a un televisore, a un videoregistratore (VCR) o a un sistema di videoproiezione che utilizzi un cavo S-video o composite video (disponibile presso qualsiasi negozio di apparecchiature elettroniche). È possibile utilizzare un apparecchio televisivo esterno per visualizzare le immagini sul televisore, trasferire le immagini del computer su un VCR o riprodurre dischi DVD-Video sul televisore. Se la periferica che si desidera collegare non presenta un attacco S-Video, utilizzare l'adattatore da Composite a S-video fornito con PowerBook. G ™ Æ W ™ Porta video esterno Æ Porta uscita TV Cavo video VGA Cavo Composito-S-video56 Capitolo 3 Se è stato collegato un monitor esterno o un televisore, è possibile visualizzare le stesse immagini sullo schermo del computer e del monitor esterno (questa funzione è chiamata "duplicazione dello schermo") oppure usare il monitor esterno per "estendere" la scrivania Mac OS (questa funzione è detta "Modalità scrivania estesa"). Nota: A causa delle caratteristiche della maggior parte degli apparecchi televisivi, la qualità delle immagini di un televisore è inferiore a quella fornite dallo schermo interno o da un monitor esterno. Collegare un monitor esterno Per collegare al computer un monitor esterno, utilizzare la seguente procedura: 1 Spegner il monitor esterno. 2 Collegare il cavo del monitor al computer. 3 Accendere il monitor esterno. 4 Tenere contemporaneamente premuti il tasto "Comando" (?) e il tasto di maggiore luminosità/F2 ( ) per il rilevamento automatico del nuovo monitor. 5 Regolare la risoluzione del monitor esterno: m In Mac OS9, fare clic sul modulo "Risoluzione" nella Striscia di Controllo. Per visualizzare l'elenco di tutte le risoluzioni possibili, premere il tasto "Ctrl" quando si seleziona il modulo "Risoluzione". m In Mac OS X, fare clic sulla scheda "Monitor" del pannello "Monitor" di "Preferenze di Sistema" o utilizzare l'icona "Monitor" nella barra dei menu. Per informazioni sulle risoluzioni supportate dal monitor esterno, vedere la sezione “Monitor esterno in modalità "Scrivania estesa" o "duplicazione dello schermo"” a pagina 101 Per visualizzare la stessa immagine sullo schermo di PowerBook e su un monitor esterno, abilitare la funzione "Duplicazione dello schermo" sulla Striscia di Controllo in Mac OS 9 o utilizzare l'icona "Monitor" nella barra dei menu in Mac OS X. È possibile passare dalla modalità "Duplicazione dello schermo" alla modalità "Scrivania estesa" premendo il tasto "Comando" (?) e il tasto di minore luminosità /F1 ( ). Importante Per ottenere le migliori prestazioni di duplicazione dello schermo, con?gurare il monitor integrato e quello esterno con gli stessi valori di risoluzione e profondità del colore. Profondità colore Risoluzione Duplicazione dello schermoUtilizzo del computer 57 Utilizzare PowerBook con il pannello dello schermo chiuso È possibile utilizzare PowerBook con il pannello dello schermo chiuso quando è collegato a un monitor esterno, a una tastiera, a un mouse e all'alimentatore. Per utilizzare il computer con un monitor esterno e con il pannello dello schermo chiuso, procedere come segue: 1 Collegare una tastiera e un mouse USB a PowerBook. 2 Chiudere il pannello dello schermo per mettere il computer in stato di Stop. 3 Collegare il computer a un monitor esterno secondo la procedura descritta nella precedente sezione. 4 Attendere alcuni secondi, quindi premere un tasto della tastiera esterna per riattivare il computer. Collegare un televisore, un VCR o un altro dispositivo video. Per collegare un dispositivo alla porta uscita TV: 1 Collegare un cavo S-video alla porta uscita TV (Æ) di PowerBook (o usare l'adattatore per collegare un cavo video composito) e quindi collegare l'altra estremità al dispositivo. 2 Per trasferire suoni da PowerBook al dispositivo, collegare un cavo con doppio connettore RCA (non fornito con il computer) dalla porta per la cuf?a (f) di PowerBook alle porte audio In del dispositivo. 3 Accendere il dispositivo esterno. 4 Tenere contemporaneamente premuti il tasto "Comando" (?) e il tasto di maggiore luminosità/F2 ( ) per il rilevamento automatico dello schermo TV. 5 Regolare la modalità di visualizzazione delle immagini sul dispositivo: m In Mac OS9, utilizzare "Duplicazione TV" nella Striscia di Controllo. m In Mac OS X, utilizzare il pannello "Monitor" di "Preferenze di Sistema". Duplicazionee TV58 Capitolo 3 Altre informazioni sull'utilizzo del monitor esterno o della televisione Altre informazioni sull'utilizzo e la con?gurazione di un monitor esterno sono disponibili nell'Aiuto Mac (vedere la sezione a pagina 43). Scegliere "Aiuto Mac" dal menu "Aiuto" e cercare gli argomenti relativi al monitor. Batteria Quando l'adattatore esterno non è collegato, il computer utilizza la carica della batteria. Per veri?care il livello di carica della batteria, è possibile controllare le spie dell'indicatore sulla batteria stessa. Le spie segnalano il livello di carica della batteria. Le spie rimangono accese per qualche secondo dopo aver premuto il pulsante. È possibile veri?care il livello di carica della batteria all'interno o all'esterno di PowerBook. Rimuovere e sostituire la batteria Per rimuovere la batteria: Importante Se una sola spia è accesa signi?ca che la batteria è quasi completamente scarica. Se nessuna spia è accesa, la batteria è completamente scarica e non è possibile accendere il computer a meno che non sia collegato all'alimentatore. Lasciare l'adattatore collegato per numerose ore per consentire alla batteria di ricaricarsi. Batteria Spie batteriaUtilizzo del computer 59 m Spegnere PowerBook o metterlo in stato di Stop. Capovolgere il computer e individuare la linguetta di rilascio della batteria. Fare scorrere la linguetta a lato e rimuovere delicatamente la batteria. Sostituire la batteria quando il computer è in stato di Stop Se la batteria si scarica durante l'utilizzo del computer, mettere PowerBook in stato di Stop e sostituire la batteria con una batteria carica. La batteria di backup interna è in grado di mantenere i dati memorizzati nella RAM per circa tre minuti mentre si cambia la batteria. Ricaricare la batteria Quando l'alimentatore è collegato, la batteria si ricarica sia che il computer sia spento, acceso o in stato di Stop. Apparirà una spia luminosa sull'alimentatore. Se la spia è di colore ambra signi?ca che la batteria si sta ricaricando. Se la spia è di colore verde signi?ca che la batteria è completamente carica. La batteria si ricarica più velocemente quando il computer è spento o in stato di Stop. È possibile controllare il livello della batteria. m In Mac OS9, usare l'indicatore del livello di carica della batteria nella Striscia di Controllo. m In Mac OS X, usare l'icona della batteria nella barra dei menu. Per aumentare la durata dell'autonomia della batteria PowerBook, utilizzare l'alimentatore quando è possibile. Batteria Linguetta Indicatore del livello di carica della batteria60 Capitolo 3 Calibrare una batteria nuova per ottenere le migliori prestazioni Per ottenere la massima durata possibile della carica di una batteria nuova, lasciar scaricare completamente la batteria durante la prima settimana, quindi caricarla completamente una volta. Seguire questa procedura: 1 Inserire l'adattatore nella presa di corrente e lasciare la batteria di PowerBook sotto carica ?no a quando le spie luminose e l'indicatore su schermo segnalano che la batteria è completamente carica. 2 Scollegare l'alimentatore e utilizzare PowerBook ?no a quando non viene visualizzato il primo avviso di batteria scarica. 3 Collegare l'adattatore e lasciare la batteria sotto carica ?no a quando la carica non sarà completata. Suggerimenti per ottimizzare i consumi della batteria L'autonomia della batteria di PowerBook varia a seconda della con?gurazione del sistema e degli accorgimenti utilizzati per risparmiare energia. Per risparmiare carica della batteria utilizzare uno dei seguenti accorgimenti: m Scollegare i dispositivi USB o FireWire alimentati tramite bus quando non vengono utilizzati. m Uscire da tutte le applicazioni che non si utilizzano. m Rimuovere i dischi CD-ROM e DVD-ROM quando non vengono usati. m Ridurre la luminosità dello schermo utilizzando i controlli della luminosità posti sulla tastiera di PowerBook. m Mettere il computer in stato di Stop ogni volta che si interrompe il lavoro. m In Mac OS 9, selezionare “Spegni lo schermo del PowerBook invece di oscurarlo” nella scheda "Impostazioni Avanzate" del controllo "Risparmio Energia" È anche possibile: m Impostare brevi intervalli per lo Stop del disco rigido. m Impostare lo Stop di PowerBook dopo 5 minuti di inattività. Per accedere alle impostazioni di energia del computer: m In Mac OS9, utilizzare "Impostazioni Energia" nella Striscia di Controllo. m In Mac OS X, utilizzare il pannello "Risparmio Energia" di "Preferenze di Sistema". Importante Per la calibrazione della batteria è suf?ciente farla scaricare completamente e poi caricare completamente una sola volta. Al termine di questa operazioni sarà possibile collegare e scollegare l'alimentatore in qualsiasi momento.Utilizzo del computer 61 Altre informazioni sulla batteria di PowerBook Altre informazioni sono disponibili nell'Aiuto Mac (vedere a pagina 43). Scegliere "Aiuto Mac" dal menu "Aiuto" e cercare gli argomenti relativi alla batteria. Unità DVD-ROM Il software necessario per usare il computer e collegarlo a Internet è già installato su PowerBook (i CD di installazione e ripristino forniti con PowerBook devono essere usati solo se si hanno problemi software e se è necessario reinstallare il software di sistema). Comunque, se si acquista software addizionale con PowerBook, è possibile installare o avviare le applicazioni dai dischi CD o DVD utilizzando l'unità disco ottico DVD-ROM. Nota: Se si dispone di software fornito su dischetti, contattare il distributore del software per veri?care se quel software è disponibile anche su CD-ROM oppure acquistare un modulo di espansione di terze parti o un'unità disco esterna (per esempio, LS120/SuperDisk) per PowerBook presso un Rivenditore autorizzato Apple o attraverso The Apple Store (www.apple.com/store). Inserire un disco CD o DVD Per installare o utilizzare le applicazioni da un disco CD o DVD, seguire questa procedura:62 Capitolo 3 1 A computer acceso, inserire il disco nell'unità tenendo l'etichetta rivolta verso l'alto ?no a che si sente che l'unità inizia a trascinare il disco verso l'interno. 2 Quando viene visualizzata l'icona del disco, il disco è pronto per l'utilizzo. Espulsione di un disco Per espellere il disco trascinare l'icona del disco su quella del Cestino oppure premere il tasto "Espelli Media" ( ) sulla tastiera. Se non si riesce a far uscire il disco, eseguire una delle seguenti procedure: m Chiudere tutte le applicazioni che potrebbero utilizzare il disco e riprovare. m Riavviare il computer e tenere premuto il pulsante del trackpad durante l'avvio ?no a quando non viene espulso il disco. m Se non si ottiene alcun risultato, inserire l'estremità di una graffetta nel foro per l'espulsione manuale (che si trova sulla parte più arretrata del lato destro dell'unità DVDROM) e premere il tasto di espulsione manuale interno. PowerBook deve essere acceso. ® Foro di espulsione di emergenza Estremità graffetta Importante L'unità ottica DVD-ROM di PowerBook supporta dischi circolari standard di 12 cm e 8 cm. I dischi dalla forma irregolare e i dischi più piccoli di 8 cm non sono supportati. I dischi non circolari potrebbero incastrarsi nell'unità.Utilizzo del computer 63 Utilizzare dischi DVD È possibile utilizzare l'unità DVD anche per riprodurre su PowerBook dischi DVD-Video. Inserire il disco DVD e attenersi alle seguenti istruzioni: m In Mac OS9, scegliere "Apple DVD Player" dal menu "Apple" (K). m In Mac OS X, utilizzare l'applicazione Apple DVD Player, disponibile nella cartella Applications del disco rigido. Se si utilizza la modalità S-video per collegare PowerBook a un televisore (vedere pagina 55) in modo da visualizzare un DVD-Video sullo schermo del televisore, selezionare 720 x480 NTSC (negli Stati Uniti) o 720 x576 PAL (in Europa e in altre regioni). m In Mac OS9, fare clic sull'icona "Risoluzione" nella Striscia di Controllo. m In Mac OS X, utilizzare la scheda "Monitor" del pannello "Monitor" di "Preferenze di Sistema". Nota: Quando il computer è collegato a un monitor esterno, la funzione di riproduzione DVD è disponibile sono nella Modalità scrivania estesa. Non è possibile usare la funzione di duplicazione dello schermo per la riproduzione DVD. È possibile collegare facilmente PowerBook all'impianto stereo. Utilizzare un cavo miniplugRCA (non incluso) per collegare la porta delle cuf?e (f) di PowerBook alle porte audio di ingresso dell'impianto stereo. Per ulteriori informazioni sull'unità DVD Per istruzioni sull'utilizzo di Apple DVD Player, aprire l'applicazione, quindi selezionare "Aiuto Apple DVD Player" dal menu "Aiuto". Unità CD-RW opzionale Se PowerBook è dotato di un'unità CD-RW, è possibile registrare i brani musicali, i programmi e i documenti preferiti su dischi CD-R e CD-RW. È possibile creare CD musicali personalizzati e riprodurli su qualsiasi lettore audio standard. Inoltre è possibile registrare applicazioni, documenti o altri documenti digitali sui CD registrabili. I dischi CD-R (CD-Recordable) consentono di registrare informazioni sul disco una sola volta. Sebbene le informazioni registrate non possano essere modi?cate, può essere possibile aggiungere altre informazioni ?no a riempire il disco. Questo dipende dall'applicazione in uso. Consultare la documentazione fornita con l'applicazione per avere informazioni speci?che circa la registrazione su dischi CD-R. È meglio utilizzare dischi CD-R per la registrazione di CD audio, perché la maggior parte dei lettori di CD audio non sono in grado di leggere i dischi CD-RW.64 Capitolo 3 Con un disco CD-RW (CD-Rewritable), è possibile registrare e modi?care le informazioni sul CD più volte. Tuttavia, alcune applicazioni per la registrazione di documenti multimediali su CD, quali l'utility Disc Burner che interagisce con iTunes, consentono di registrare dati sul disco una sola volta. Inserire un disco CD Per installare o utilizzare le applicazioni da un disco CD, seguire questa procedura: 1 A computer acceso, inserire il disco nell'unità tenendo l'etichetta rivolta verso l'alto ?no a che si sente che l'unità inizia a trascinare il disco verso l'interno. 2 Quando viene visualizzata l'icona del disco, il disco è pronto per l'utilizzo. Per informazioni sull'utilizzo di iTunes per la registrazione di documenti musicali su CD, consultare l'Aiuto online di iTunes nel Centro Aiuti. Espulsione di un disco Per espellere il disco trascinare l'icona del disco su quella del Cestino oppure premere il tasto "Espelli Media" ( ) sulla tastiera. Se non si riesce a far uscire il disco, eseguire una delle seguenti procedure: m Chiudere tutte le applicazioni che potrebbero utilizzare il disco e riprovare. m Riavviare il computer e tenere premuto il pulsante del trackpad durante l'avvio ?no a quando non viene espulso il disco. Controlli della tastiera e tasti funzione personalizzabili È possibile utilizzare i tasti di controllo della tastiera per regolare in modo rapido le impostazioni del volume e della luminosità e per espellere un disco CD o DVD. Importante L'unità ottica CD-RW di PowerBook supporta dischi circolari standard di 12 cm. I dischi dalla forma irregolare e i dischi più piccoli di 12 cm non sono supportati. I dischi non circolari potrebbero incastrarsi nell'unità.Utilizzo del computer 65 PowerBook dispone inoltre di cinque tasti aggiuntivi che è possibile impostare per aprire le applicazioni o i documenti maggiormente utilizzati in Mac OS 9. Questi tasti sono de?niti tasti funzione (o hot) personalizzabili. Ad esempio, è possibile utilizzare i tasti funzione personalizzabili per aprire il browser Web, il programma per l'elaborazione dei testi o un gioco. Una volta aperte le applicazioni, si potranno utilizzare gli stessi tasti funzione per passare velocemente dall'una all'altra applicazione. Assegnare i tasti funzione personalizzabili In Mac OS 9, la prima volta che si preme un tasto funzione non assegnato, verrà visualizzata una ?nestra di dialogo che consente di assegnare il tasto funzione a un'applicazione. È possibile anche modi?care l'assegnazione di un tasto funzione utilizzando il controllo "Scelta Tastiera". Utilizzo dei tasti funzione standard Per modi?care la funzionalità di un tasto, passando cioè da tasto di controllo o tasto funzione a tasto standard, è necessario premere contemporaneamente il tasto "Fn" e l'altro tasto. Inoltre è possibile utilizzare il controllo "Scelta Tastiera" in Mac OS 9 per invertire l'ordine dei tasti, ponendo come principali i tasti funzione standard e come secondari i tasti funzione personalizzabili e quelli di controllo dello schermo (per esempio, tenere premuto il tasto "Fn" per regolare la luminosità dello schermo). In Mac OS X, utilizzare il pannello "Tastiera" di "Preferenze di Sistema" per controllare i tasti funzione. ® ¤ Controlli luminosità - Controlli volume Tasti funzione Tasto Espelli Media Tasto funzione (Fn) Utilizzare la funzionalità tastierino numerico La maggior parte delle tastiere dei computer desktop hanno, oltre ai normali tasti, un tastierino numerico. PowerBook ha una tastiera con un tastierino numerico incorporato. I tasti utilizzati per la funzionalità tastierino numerico hanno un'etichetta più piccola. Per utilizzare la funzionalità tastierino numerico, premere il tasto "Blocco Num." sulla tastiera. Quando la funzionalità tastierino numerico è attivata, si accende una spia a lato del tasto "Blocco Num.". Quando si ha ?nito, premere il tasto "Blocco Num." per disattivare questa funzionalità. Nota: Quando la funzionalità tastierino numerico è attivata, altri tasti e comandi da tastiera per la gestione dei comandi dei menu (per esempio x-Q per uscire) sono disabilitati. Altre informazioni sui tasti di controllo Altre informazioni sui tasti di controllo e i tasti funzione sono disponibili nell'Aiuto Mac (vedere la sezione a pagina 43). Scegliere "Aiuto Mac" dal menu "Aiuto" e cercare gli argomenti relativi alla tastiera. Slot di sicurezza e dispositivo di bloccaggio della tastiera È possibile acquistare un cavo e collegarlo a PowerBook per proteggerlo. Utilizzando questo dispositivo, è possibile ?ssare il computer alla scrivania o a un tavolo. ® Tastierino numerico Tasto Blocco Num.Utilizzo del computer 67 PowerBook è fornito anche di un meccanismo di bloccaggio della tastiera. Quando la tastiera è bloccata, non è possibile capovolgere la tastiera per accedere ai componenti interni del computer, tra cui la memoria. Il dispositivo di bloccaggio della tastiera è costituito da un piccolo fermo in plastica posto a sinistra del tasto "Blocco Num." che include anche la spia per il blocco numerico. PowerBook è fornito di un meccanismo di bloccaggio della tastiera. Per bloccare la tastiera, utilizzando un piccolo cacciavite a punta piatta, avvitare in senso orario la vite (girandola 1/2 volta). Un piccolo fermo in plastica blocca la tastiera non permettendo di rimuoverla. Nota: Su un lato della vite che consente di ruotare il fermo in plastica è presente una piccola tacca che permette di stabilire quando la tastiera è bloccata. Se la tacca è in alto, la tastiera è sbloccata. Se la tacca della vite è in basso, la tastiera è sbloccata. Ulteriori informazioni sulle opzioni di sicurezza Ulteriori informazioni sulle funzioni di protezione del software di PowerBook, incluse la password per utenti multipli e la crittogra?a dei documenti, sono disponibili in "Aiuto Mac" (vedere la sezione a pagina 43). Scegliere "Aiuto Mac" dal menu "Aiuto" e cercare gli argomenti relativi alla sicurezza e all'utilizzo del sistema da parte di più utenti. Nota: In Mac OS 9, il controllo "Password di Protezione" utilizzato sui computer più vecchi non è compatibile con PowerBook e pertanto non è installato sul computer. ® Bloccare un dispositivo utilizzando il cavo di sicurezza Slot di sicurezza68 Capitolo 369 C A P I T O L O 4 4 Utilizzo delsistema operativo Il sistema operativo, o OS, è l'ambiente della scrivania del computer che de?nisce la rappresentazione degli elementi sulla scrivania e l'interazione con gli stessi. Ogni sistema operativo ha un aspetto particolare. Sul computer è installato di default il sistema operativo Mac OS 9. Al primo avvio, il computer utilizza Mac OS 9. Il computer è dotato anche del sistema Mac OS X e della tecnologia Classic, che permette di utilizzare le applicazioni di Mac OS 9 in Mac OS X. Alcune applicazioni non sono ancora state ottimizzate per l'esecuzione sul sistema operativo Mac OS X o in ambiente Classic. Queste applicazioni danno risultati migliori se eseguite in Mac OS 9. Se vengono utilizzate solo applicazioni compatibili con Mac OS 9 e non sono necessarie le speciali funzionalità di Mac OS X, è possibile continuare ad avviare il computer in Mac OS 9. Questo capitolo descrive alcune delle funzionalità di Mac OS X e Classic e illustra come passare da un sistema operativo all'altro.70 Capitolo 4 Informazioni su Mac OS X Il sistema operativo Mac OS X offre avanzate funzionalità d'alta tecnologia che includono una nuova interfaccia utente, un'eccezionale architettura gra?ca e stabilità e prestazioni di sistema superiori. Mac OS X è in grado di gestire i processi del computer in modo da potersi concentrare sulle operazioni che interessano. Se si veri?ca un errore durante l'utilizzo di un'applicazione, non è necessario riavviare il computer. Mac OS X determina solo la chiusura dell'applicazione in cui si è veri?cato l'errore, in modo da non interrompere altre operazioni in corso. Il gestore di memoria virtuale di Mac OS X consente di assegnare la quantità di memoria necessaria all'esecuzione ef?ciente delle applicazioni. Per approfondire la conoscenza del sistema operativo Mac OS X, leggere il manuale Benvenuti a Mac OS X. Questo manuale introduce le funzionalità di Mac OS X e fornisce suggerimenti utili agli utenti di Mac OS 9 circa l'utilizzo del sistema operativo Mac OS X per svolgere le operazioni più comuni di Mac OS 9. Se familiarizzare con Mac OS X comporta delle dif?coltà, consultare la sezione "Risoluzione dei problemi" alla ?ne del manuale oppure l'Aiuto Mac disponibile dal menu "Aiuto" in Mac OS X. Informazioni sul software e Mac OS X Per veri?care la compatibilità di applicazioni software con Mac OS X, o per avere maggiori informazioni su Mac OS X, consultare il sito web Apple: guide.apple.com/it/macosx/ Utilizzo dell'ambiente Classic in Mac OS X Oltre a utilizzare le applicazioni per Mac OS X, è possibile continuare a utilizzare le applicazioni per Mac OS 9grazie all'ambiente Classic. L'ambiente Classic opera in background e consente l'accesso a funzionalità e ad applicazioni di Mac OS 9. Quando il computer viene avviato in modalità Classic, le applicazioni per Mac OS 9 funzionano in Mac OS X esattamente come in Mac OS 9, ma non possono sfruttare i vantaggi offerti dalle funzionalità di Mac OS X, quali la nuova interfaccia utente. È suf?ciente aprire un'applicazione per Mac OS 9 o fare doppio clic su un documento creato con un'applicazione per Mac OS 9. Se l'ambiente Classic non è in esecuzione, verrà attivato automaticamente. L'ambiente Classic continua l'esecuzione in background, anche se non vi sono applicazioni di Mac OS 9 aperte, per consentire di utilizzare applicazioni e documenti in modo più rapido e semplice. Il computer può essere con?gurato per l'avvio automatico in ambiente Classic quando si accede a Mac OS X. Scegliere "Preferenze di sistema" dal menu "Apple" (K), fare clic su "Classic", quindi selezionare “Avvia Classic al login di questo computer”. Importante Poiché Mac OS X è già installato sul computer, non è necessario seguire le istruzioni di installazione riportate nel manuale Benvenuti a Mac OS X. Al contrario, è importante attenersi alle istruzioni del manuale Benvenuti a Mac OS X per cominciare a utilizzare Mac OS X.Utilizzo del sistema operativo 71 Per uscire dall'ambiente Classic, fare clic su "Stop" nel pannello "Classic" in "Preferenze di Sistema". È possibile registrare tutte le modi?che necessarie sui documenti Classic e uscire dall'ambiente Classic. Utilizzo di un sistema operativo differente Il computer è impostato per l'avvio in Mac OS 9. È possibile passare da Mac OS 9 a Mac OS X e viceversa. Dopo avere impostato il computer per l'utilizzo di OS X, l'avvio avverrà sempre in OS X ?no a quando non verrà nuovamente impostato per l'avvio in Mac OS 9. Per eseguire l'avvio del computer in Mac OS X: 1 In Mac OS 9, scegliere "Pannello di Controllo" dal menu "Apple" (K), quindi scegliere il controllo "Disco di Avvio". 2 Nel controllo "Disco di Avvio", fare doppio clic sul disco rigido che contiene i sistemi operativi e selezionare la cartella System di Mac OS X come disco di avvio. È possibile fare clic sul triangolo presente sulla sinistra dell'icona del disco rigido per visualizzare le cartelle System installate sul disco. Provare a riavviare il computer. Nota: I numeri di versione dei sistemi operativi Mac OS X e Mac OS 9 nel presente manuale potrebbero risultare leggermente diversi da quelli dei sistemi installati sul computer, poiché Apple rilascia di frequente nuove versioni e aggiornamenti al software di sistema. Importante Non rimuovere il sistema operativo Mac OS 9 dal computer. L'ambiente Classic può essere eseguito solo se è installato il sistema operativo Mac OS 9.72 Capitolo 4 Per eseguire l'avvio del computer in Mac OS 9: 1 Scegliere "Preferenze di sistema" dal menu "Apple" (K) e fare clic su "Disco di Avvio". 2 Selezionare la cartella Mac OS 9 come Cartella Sistema di avvio. Se le icone appaiono in grigio, fare clic sull'icona del lucchetto nella parte inferiore della ?nestra e inserire il nome utente e la password precedentemente speci?cati in Impostazione Assistita. Consultare il manuale Benvenuti a Mac OS X per avere maggiori informazioni su come accedere al sistema come amministratore. 3 Provare a riavviare il computer. Per l'esecuzione di alcune funzioni e applicazioni, è necessario avviare il computer in Mac OS 9. È possibile utilizzare un sistema operativo differente da quello impostato per il computer ogni volta che lo si desidera. In caso di problemi Per ulteriori informazioni sulle funzionalità del computer Macintosh, scegliere "Aiuto Mac" dal menu "Aiuto" e fare clic su uno degli argomenti sottolineati in blu. È anche possibile inserire una domanda nel campo "Cerca" (Mac OS 9) o "Chiedi" (Mac OS X) e premere il tasto "Ritorno a capo" sulla tastiera.73 C A P I T O L O 5 5 Lavorarecon icomponenti interni del computer In questo capitolo vengono fornite informazioni e istruzioni su come lavorare con i componenti interni del computer. Vengono fornite istruzioni per le seguenti procedure: m “Installare memoria addizionale” a pagina 73 m “Rimuovere il disco rigido interno” a pagina 81 m “Installare una Scheda AirPort” a pagina 91 Installare memoria addizionale Il computer presenta due slot di memoria, posti uno sopra all'altro, ai quali si accede rimuovendo la tastiera; sullo slot inferiore è installato un modulo SDRAM (Synchronous Dynamic Random-Access Memory) da 128 megabyte (MB). Nello slot di memoria superiore è possibile installare un modulo SDRAM che presenti le seguenti speci?che: m formato SO-DIMM (Small Outline-Dual Inline Memory Module); m 1.25" o inferiore; m 64, 128, 256 o 512 MB; m 144-pin; m RAM PC-133 In PowerBook è possibile utilizzare anche SDRAM disinstallata da un altro PowerBook, purché presenti le speci?che elencate. Attenzione Si raccomanda di chiamare un tecnico quali?cato Apple per l'installazione della memoria o la rimozione del disco rigido interno. Consultare la documentazione di supporto fornita con il computer per informazioni su come contattare l'assistenza Apple. Eventuali danni provocati all'apparecchiatura non saranno coperti dalla garanzia del computer.74 Capitolo 5 È possibile installare su PowerBook ?no a un massimo di 1 GB di RAM, inserendo due moduli DIMM da 512 MB, uno nello slot RAM superiore e uno in quello inferiore. Installare memoria addizionale 1 Spegnere il computer. Scollegare l'alimentatore, il cavo delle cuf?e e qualsiasi altro cavo collegato al computer. 2 Capovolgere il computer e rimuovere la batteria. In questo modo si evita l'accidentale accensione del computer durante l'installazione della memoria. Batteria Linguetta Attenzione I componenti interni del computer potrebbero essere caldi. Se PowerBook è stato acceso, aspettare almeno 30 minuti dopo averlo spento per consentire ai componenti interni di raffreddarsi.Lavorare con i componenti interni del computer 75 3 Assicurarsi che la vite di bloccaggio della tastiera non sia nella posizione di bloccaggio. PowerBook viene fornito con la tastiera sbloccata, quindi a meno che non venga bloccata, è possibile passare direttamente al punto 4. 4 Sbloccare la tastiera tirando verso il basso le due linguette a scatto (poste alla sinistra dei tasti "F1" e "F9"), quindi sollevare la parte superiore della tastiera. ® ®76 Capitolo 5 5 Sollevare leggermente la parte superiore della tastiera di PowerBook e spingerla indietro ?no a sbloccare i piccoli fermi che ?ssano la parte inferiore della tastiera in posizione. 6 Capovolgere e appoggiare la tastiera sul trackpad. 7 Toccare la parte metallica interna del computer per scaricare l'elettricità statica. ® ®Lavorare con i componenti interni del computer 77 8 Individuare lo slot di espansione RAM superiore. 9 Inclinare di circa30° la scheda di espansione RAM. Allineare il connettore della scheda con il piccolo fermo nello slot di espansione RAM. Quindi premere la scheda di espansione RAM nello slot di espansione. Si potrebbe sentire una leggera resistenza. Se si hanno problemi con l'inserimento della scheda, provare a inserirla prima da un lato poi dall'altro. ® Slot RAM superiore Slot RAM inferiore (occupato) ® Inserire la scheda di espansione RAM con un'angolazione di 30 o 30 O78 Capitolo 5 10 Premere delicatamente la scheda di espansione RAM ?no a quando le linguette su entrambi i lati della scheda non scattano in posizione. 11 Ruotare la tastiera, riposizionarla sul suo alloggiamento e inserire i piccoli fermi nella parte inferiore della tastiera nelle aperture dello chassis di PowerBook. ® ®Lavorare con i componenti interni del computer 79 12 Tirare verso il basso le linguette a scatto (poste alla sinistra dei tasti "F1" e "F9") e quindi premere verso il basso la parte superiore della tastiera. 13 Rilasciare le due linguette a scatto per fare scattare la tastiera in posizione. 14 Capovolgere PowerBook e reinserire la batteria. 15 Collegare l'alimentatore e tutti gli altri cavi che erano prima connessi al computer. ®80 Capitolo 5 Verificare se il computer ha localizzato la memoria addizionale Dopo avere installato la memoria addizionale su PowerBook, controllare se il computer l'ha individuata utilizzando la seguente procedura: 1 Avviare il computer. 2 Quando appare la scrivania di Mac OS, scegliere "Info su questo computer" dal menu "Apple" (K). In Mac OS9 In Mac OS X Memoria totale installata su PowerBook Memoria totale installata su PowerBookLavorare con i componenti interni del computer 81 Tenere presente che questo valore comprende la memoria preinstallata e quella appena aggiunta. Per informazioni più dettagliate sulla memoria presente sul computer, utilizzare Apple System Pro?ler. In Mac OS 9, scegliere "Apple System Pro?ler" dal menu "Apple" (K). In Mac OS X, aprire la cartella Applications, quindi aprire la cartella Utilities e fare doppio clic sull'applicazione Apple System Pro?ler per aprirla. Se la memoria non viene riconosciuta o se il computer non si avvia correttamente, spegnere PowerBook e consultare le istruzioni per veri?care che la memoria installata sia compatibile con PowerBook e che sia stata installata in modo corretto. Se il problema permane, rimuovere la memoria e consultare la documentazione di supporto fornita con il dispositivo per sapere come contattare un centro di assistenza Apple. Rimuovere il disco rigido interno Quando il computer è spento, è possibile rimuovere il disco rigido interno per eseguire operazioni di manutenzione o come misura di sicurezza. 1 Spegnere il computer. Scollegare l'alimentatore, il cavo delle cuf?e e qualsiasi altro cavo collegato al computer. 2 Mettere un panno morbido sul tavolo di fronte a sé. Il panno morbido servirà a proteggere la tastiera e lo schermo di PowerBook quando il computer verrà capovolto. Assicurarsi che il panno sia suf?cientemente grande per coprire tutta l'area su cui è appoggiato PowerBook e che copra abbondantemente la super?cie del tavolo.82 Capitolo 5 3 Con il pannello dello schermo aperto, capovolgere con attenzione PowerBook e appoggiarlo sul bordo del tavolo. Assicurarsi che lo chassis del computer poggi interamente sul tavolo, come mostrato nella ?gura sopra. 4 Rimuovere la batteria facendo scivolare il fermo verso sinistra. Assicurarsi di fare scivolare il fermo nella posizione originale, tutto verso destra. Panno morbido Appoggiare sulle cosce Importante Non aprire il pannello dello schermo oltre l'angolazione mostrata qui sopra. Attenzione I componenti interni del computer potrebbero essere caldi. Se PowerBook è stato acceso, aspettare almeno 30 minuti dopo averlo spento per consentire ai componenti interni di raffreddarsi.Lavorare con i componenti interni del computer 83 5 Utilizzando un cacciavite Torx T-8, rimuovere le otto viti che ?ssano il pannello inferiore di PowerBook nell'ordine mostrato nella ?gura seguente. 6 Fare scorrere, con attenzione, il pannello inferiore verso il centro del tavolo. 7 8 5 2 3 4 1 684 Capitolo 5 7 Sollevare leggermente il pannello inferiore come mostrato nella ?gura seguente. 8 Toccare la parte metallica interna del computer per scaricare l'elettricità statica. 9 Scollegare il cavo del connettore dalla scheda logica. Importante Non fare ruotare il pannello da un lato all'altro. Prima di sollevare il pannello inferiore farlo scorrere completamente in avanti. Se sollevando il pannello si incontra una certa resistenza, assicurarsi di avere fatto scorrere completamente in avanti il pannello e che questo sia scollegato dallo slot dell'unità disco ottico. Cavo connettoreLavorare con i componenti interni del computer 85 10 Utilizzando un cacciavite Torx T-8, rimuovere le due viti che ?ssano l'alloggiamento del disco rigido alla staffa di montaggio, quindi rimuovere delicatamente il disco rigido. Viti86 Capitolo 5 Reinserire il disco rigido e il pannello inferiore Per reinserire il disco rigido seguire le istruzioni fornite in questa sezione. 1 Rimuovere la vite dalla parte superiore della staffa di supporto del disco rigido. 2 Sollevare la staffa di supporto e piegarla delicatamente attorno alla prima linguetta di alloggiamento della batteria. La linguetta serve per tenere lontana la staffa. Staffa di supporto Linguetta alloggiamento batteria Vite Attenzione Sollevare la staffa quanto basta per visualizzare la linguetta di alloggiamento della batteria. Se la staffa viene sollevata oltre la linguetta, si rischia di danneggiare la staffa ed eventuali danni non saranno coperti dalla garanzia del computer.Lavorare con i componenti interni del computer 87 3 Inserire le due viti nei due fermi di gomma, quindi avvitarle nella parte sinistra dell'unità. Assicurarsi che la parte inferiore, sinistra e destra dell'unità siano ricoperti dalla protezione Mylar. 4 Inserire innanzitutto la parte destra dell'unità, quindi quella sinistra. Servirsi dei fori presenti nel supporto dell'unità per allineare l'unità alla staffa. Vite Protezione Mylar Fermo in plastica88 Capitolo 5 5 Sollevare la staffa di supporto sopra la linguetta di alloggiamento della batteria e abbassarla nella sua posizione originale. Riposizionare la vite nella parte superiore della staffa di supporto, prestando attenzione a non avvitarla con troppa forza. 6 Collegare il connettore del disco rigido alla scheda logica. Vite Staffa di supporto Cavo connettoreLavorare con i componenti interni del computer 89 7 Fissare il pannello inferiore al computer e reinserire le otto viti nell'ordine illustrato nella ?gura seguente. Allineare le scanalature sulla destra e sulla sinistra dello chassis, quindi premere leggermente verso il basso per bloccare lo chassis. Assicurarsi che le giunture tra il pannello inferiore e lo chassis siano chiuse. Veri?care i bordi esterni e controllare l'area attorno all'alloggiamento della batteria. Veri?care il perfetto allineamento degli otto fori per le viti, per essere sicuri che il pannello inferiore dello chassis sia posizionato correttamente. 8 Capovolgere PowerBook e reinserire la batteria. 2 1 7 6 4 5 8 390 Capitolo 5 9 Controllare lo slot dell'unità ottica per accertarsi che lo chassis sia chiuso correttamente. Se si nota una fessura sotto allo slot dell'unità ottica, tirare delicatamente la parte inferiore dello slot dell'unità ottica verso di sé per ?ssare l'unità allo chassis ed eliminare la fessura. 10 Collegare l'adattatore e tutti gli altri cavi che erano prima connessi al computer. ® Slot unità otticaLavorare con i componenti interni del computer 91 Installare una Scheda AirPort Se il computer non è dotato di Scheda AirPort, è possibile acquistarne una presso un rivenditore autorizzato Apple oppure attraverso Apple Store all'indirizzo www.apple.com/ store e quindi installarla personalmente o farla installare da un tecnico autorizzato Apple. Per installare una Scheda AirPort su PowerBook, rimuovere la parte posteriore del computer. Seguire le istruzioni descritte nella precedente sezione, “Rimuovere il disco rigido interno” a pagina 81, quindi attenersi alla seguente procedura: 1 Se la Scheda AirPort viene fornita con l'adattatore, rimuovere il fermo metallico ed estrarre la Scheda AirPort dall'adattatore (l'adattatore e il fermo metallico non vengono utilizzati con PowerBook). 2 Toccare la parte metallica interna del computer per scaricare l'elettricità statica. 3 Disconnettere l'antenna AirPort estraendola dal supporto. 4 Posizionare la Scheda AirPort in modo che l'ID e il codice a barre siano visibili e inserire la scheda nel connettore per la Scheda AirPort. Antenna AirPort92 Capitolo 5 Inserire completamente la scheda nel connettore ?no a quando non scatta in posizione. 5 Connettere la Scheda AirPort all'estremità libera del cavo dell'antenna. Prima di inserire il cavo dell'antenna, assicurarsi che il connettore all'estremità del cavo dell'antenna sia dritto. Una volta inserito, veri?care che l'estremità del cavo dell'antenna sia ?ssata con l'apposita graffetta, illustrata nella ?gura riportata sotto. 6 Ripiegare la linguetta di plastica che si trova sulla Scheda AirPort sopra la parte superiore della scheda stessa. Fissare il pannello inferiore al computer. Seguire le istruzioni descritte nella precedente sezione, “Rimuovere il disco rigido interno” a partire da pagina 85. Scheda AirPort Linguetta antenna Importante Questa linguetta deve essere ben ripiegata sulla scheda, altrimenti non sarà possibile ?ssare adeguatamente il pannello inferiore al computer.93 C A P I T O L O 6 6 Risoluzione dei problemi Talvolta utilizzando PowerBook si possono veri?care problemi. Solitamente i problemi sono causati da una non corretta con?gurazione del software o dall'utilizzo di applicazioni o di estensioni software non compatibili con la versione di Mac OS (il software di sistema) installata sul computer. Altri componenti generano meno frequentemente problemi con il software Mac OS (normalmente risolti reinstallando il software di sistema del computer o aggiornando il componente software) e con l'hardware del computer, quali la memoria o il disco rigido. Quando si rileva un problema, ricordarsi che spesso esiste una soluzione semplice e veloce. Quando si veri?ca un problema, tenere presenti le condizioni che hanno portato al problema. Prendere nota di tutte procedure che sono state eseguite prima che si veri?casse il problema, in questo modo è più semplice individuare le possibili cause e trovare la soluzione. Prendere nota di: m quale applicazione si stava utilizzando quando si è veri?cato il problema (i problemi che insorgono solo con una particolare applicazione indicano che quella applicazione non è compatibile con la versione Mac OS installata sul computer); m quali componenti software sono stati installati recentemente, specialmente quei componenti che sono stati installati nella Cartella Sistema (alcune applicazioni installano estensioni che potrebbero non essere compatibili con la versione Mac OS installata sul computer); m eventuale nuovo hardware installato, quale ad esempio memoria aggiuntiva o una periferica. Informazioni incluse in questo capitolo Questo capitolo fornisce la soluzione dei problemi che non permettono all'utente di lavorare con il computer, per esempio quando il sistema si blocca o il non si avvia. È possibile trovare maggiori informazioni sulla soluzione dei problemi nell'Aiuto Mac (vedere a pagina 43) e al sito web del supporto Apple all'indirizzo www.apple.com/support94 Capitolo 6 Problemi che non permettono all'utente di utilizzare il computer Il computer non risponde o il puntatore non si muove m Premere contemporaneamente i tasti "Comando" (?) e punto (.), e se appare la ?nestra di dialogo, fare clic su "Annulla". m Se questo non risolve il problema, tenere premuti contemporaneamente i tasti "OpzioneComando (?)", quindi premere il tasto "Esc". Se appare una ?nestra di dialogo, fare clic sul pulsante "Esci Adesso". Quindi registrare tutti i documenti aperti e riavviare il computer per essere sicuri che il problema venga eliminato. m Se non si riesce a chiudere l'applicazione, tenere premuto il pulsante di alimentazione (®) per alcuni secondi per spegnere il computer. m Se il computer non risponde ancora, provare a riavviarlo tenendo premuti i tasti "Comando (?)-Ctrl" della tastiera e il pulsante di alimentazione (®). m Se questo non funziona, individuare il pulsante di Reset (vedere a pagina 20) sul pannello posteriore del computer. Utilizzare l'estremità di una graffetta per premere il pulsante. Assicurarsi che il pulsante ritorni nella sua posizione originale, quindi premere il pulsante di alimentazione (®) per riavviare il computer. Dopo avere usato il pulsante di Reset può essere necessario reimpostare la data e l'ora (utilizzando il controllo "Data & Ora" in Mac OS 9 o il pannello "Data & Ora" di "Preferenze di Sistema" in Mac OS X). Se il problema si presenta spesso, scegliere "Aiuto Mac" dal menu "Aiuto". Consultare la sezione su come prevenire e risolvere i problemi. Potrebbe essere necessario controllare i con?itti di estensione o reinstallare il sistema operativo. Se il problema si veri?ca solo con una particolare applicazione, contattare il distributore del software per veri?care che l'applicazione sia compatibile con questo computer. Se il computer si "blocca" durante il riavvio o appare l'icona di un punto interrogativo lampeggiante: m In Mac OS9, disattivare le estensioni di sistema avviando il computer tenendo premuto il tasto "Maiuscole". Mac OS X non utilizza le estensioni di sistema. Per disattivare le estensioni in ambiente Classic, attenersi alle seguenti istruzioni: m In Mac OS X, selezionare "Disattiva estensioni" dal menu a comparsa che appare nel pannello "Avanzate" del pannello "Classic" di "Preferenze di Sistema". Fare clic su "Riavvia Classic". m Se questo non funziona, avviare PowerBook tenendo premuto il tasto "C" e inserire contemporaneamente il CD del software di sistema di Mac OS 9 o Mac OS X (controllare che il tasto "Maiuscole" non sia premuto).Risoluzione dei problemi 95 Dopo avere avviato il computer, scegliere "Aiuto Mac" dal menu "Aiuto". Consultare la sezione su come prevenire e risolvere i problemi. Potrebbe essere necessario controllare i con?itti di estensione o reinstallare il sistema operativo. Se l'unico modo per avviare PowerBook è utilizzando il CD del software di installazione, è necessario reinstallare il software di sistema del computer. Per ulteriori informazioni, consultare l'Aiuto Mac o avviare il programma di installazione o di ripristino e seguire le istruzioni che appaiono a video. Il computer non si accende o non si avvia m Assicurarsi che l'alimentatore sia collegato al computer e a una presa di corrente funzionante . m Potrebbe essere necessario ricaricare la batteria. Premere il piccolo pulsante posto sulla batteria (vedere la sezione a pagina 58). Dovrebbero accendersi le quattro spie segnalando il livello di carica della batteria. m Se questo non risolve il problema, individuare il pulsante di reset posto sul pannello posteriore del computer (vedere la sezione a pagina 20). Premere questo pulsante delicatamente utilizzando la punta di una penna. Assicurarsi che il pulsante ritorni alla sua posizione dopo averlo premuto. Nota: Dopo avere usato il pulsante di Reset può essere necessario reimpostare la data e l'ora (utilizzando il controllo "Data & Ora" in Mac OS 9 o il pannello "Data & Ora" di "Preferenze di Sistema" in Mac OS X). m Se questo non risolve il problema, premere il pulsante di alimentazione (®) tenendo contemporaneamente premuti i tasti "Comando (?)-Opzione-P-R" ?no a quando non si sente per la seconda volta il segnale di avvio. m Se è stata recentemente installata memoria addizionale, assicurarsi che sia installata correttamente e che sia compatibile con il computer. Veri?care se rimuovendo la memoria è possibile avviare il computer. m Se non è ancora possibile avviare il computer, consultare la documentazione di supporto fornita con PowerBook per sapere come contattare un centro di assistenza autorizzato o un rivenditore Apple per assistenza.96 Capitolo 6 Ripristino del software del computer Apple Software Restore elimina completamente il contenuto del disco rigido o della partizione e ripristina il contenuto originale, inclusi il software di sistema, le impostazioni prede?nite e le applicazioni fornite con il computer. Se è necessario ripristinare il software del computer, utilizzare i CD di ripristino del software Apple forniti con il computer. Eseguire innanzitutto il backup delle applicazioni e dei documenti essenziali, se possibile. Nota: Per non eliminare il contenuto del disco rigido, è possibile reinstallare solo il software di sistema o alcune applicazioni utilizzando i CD Software Install o i CD delle applicazioni forniti con il computer. Per istruzioni su come installare Mac OS 9 e Mac OS X, leggere il manuale Benvenuti a Mac OS X. 1 Assicurarsi di disporre di tutti i CD Apple Software Restore forniti con il computer. 2 Inserire il primo CD di ripristino del software nell'apposita unità. 3 Riavviare il computer e tenere premuto il tasto "C" per avviare il computer dal CD. 4 Seguire le istruzioni visualizzate sullo schermo. Impostazione assistita offre un aiuto nella con?gurazione del computer in Mac OS 9. Al primo riavvio del computer con Mac OS X, Impostazione Assistita si aprirà per aiutare a con?gurare le impostazioni di Mac OS X. Altri problemi Se il problema si verifica con un componente software: m In caso di problemi con un sistema operativo di terze parti (non Apple), contattare il distributore. Spesso i distributori di software forniscono sui siti web gli aggiornamenti per il loro software. È possibile con?gurare PowerBook per individuare e installare automaticamente il software Apple più recente utilizzando il controllo "Aggiornamento Software" in Mac OS 9 o il pannello "Aggiornamento Software" di "Preferenze di Sistema" in Mac OS X. Per maggiori informazioni, scegliere "Aiuto Mac" dal menu "Aiuto" e inserire i termini “aggiornamento software”. Se si verificano problemi nella connessione a Internet: m Assicurarsi che il cavo telefonico o il cavo di rete sia collegato e funzionante. m Se si utilizza una connessione di tipo dial-up, veri?care che il cavo telefonico sia inserito nella porta del modem (contrassegnata dall'icona W) e non nella porta Ethernet (contrassegnata dall'iconaG). m Scegliere "Aiuto Mac" dal menu "Aiuto". Qui si possono trovare informazioni sulle impostazioni Internet e sui provider (se è stato utilizzato il software Impostazione Assistita per accedere a Internet).Risoluzione dei problemi 97 Se il problema si verifica utilizzando il computer o il sistema operativo Mac OS: m Se questo manuale non fornisce tutte le informazioni richieste, consultare l'Aiuto Mac per istruzioni e soluzioni dei problemi. m Andare al sito web del supporto Apple all'indirizzo www.apple.com/support per trovare le ultime informazioni sulla soluzione dei problemi e gli aggiornamenti software. Se si sospetta che il computer presenti un problema di hardware: m Utilizzare il CD Apple Hardware Test per determinare la presenza di un problema in uno dei componenti hardware del computer, quali ad esempio la memoria o il processore. Individuare il numero seriale del prodotto Il numero seriale di PowerBook si trova sulla parete interna dell'alloggiamento per la batteria. Per informazioni sulla rimozione della batteria, vedere la sezione “Rimuovere e sostituire la batteria” a pagina 58.98 Capitolo 699 A P P E N D I C E A A Speci?chetecniche Questa sezione fornisce informazioni sulle speci?che del prodotto. Ulteriori informazioni sono disponibili sul disco rigido in Apple System Pro?ler e su Internet presso i siti www.apple.com/it/powerbook e www.apple.com/support/ Apple System Profiler Apple System Pro?ler consente di visualizzare informazioni dettagliate sul particolare modello di PowerBook utilizzato, quali la quantità di memoria integrata, le dimensioni del disco rigido, le periferiche connesse e il numero seriale del prodotto. Per accedere alle informazioni di Apple System Pro?ler: m In Mac OS9, scegliere "Apple System Pro?ler" dal menu "Apple" (K). m In Mac OS X, aprire "Apple System Pro?ler", situato nella cartella Utilities all'interno della cartella Applications. Fare clic sui triangolini nella ?nestra per visualizzare e nascondere le informazioni delle diverse categorie.100 Appendice A Specifiche PowerBook Processore, memoria e disco rigido m Processore: Processore PowerPC G4 con almeno 550 megahertz (MHz) m Memoria: Minimo 128 megabyte (MB); massimo 1 gigabyte (GB) m Disco rigido: Minimo 20 GB Memoria video e grafica m Memoria video: 16 MB DDR SDRAM m Controller gra?ca: ATI Mobility Radeon Modem m Standard modem: K56?ex e V.90 m Velocità modem: 56 kilobit per secondo (Kbps) Nota: La velocità di download varia in relazione alle condizioni della linea e alle caratteristiche del modem dell'ISP. Negli Stati Uniti le normative FCC limitano la velocità di trasmissione del provider a 53 Kbps. Scheda AirPort m Velocità di trasferimento wireless dei dati: Fino a 11 megabit per secondo (Mbps) m Intervallo: Fino a 45 metri nell'utilizzo tipico (varia a secondo del tipo di edi?cio). m Frequenza: 2,4 gigahertz (GHz). Alimentatore: m Ingresso: CA 100–240 volt (V), 50/60 hertz (Hz) m Uscita: CC 24 V, 1.875 A Batteria m Uscita: DC 14,4 V m Capacità: 3840 milliampere-ora (mAh)Speci?che tecniche 101 Monitor esterno in modalità "Scrivania estesa" o "duplicazione dello schermo" Con il monitor PowerBook G4 impostato sulla risoluzione 1152 x768 a milioni di colori, un monitor VGA esterno supporta le seguenti risoluzioni m Fino a milioni di colori: 640 x480, 640 x870, 800 x600, 832 x624, 1024 x768, 1152 x 870, 1280 x960, 1280 x1024 e 1600 x1200 m Fino a migliaia di colori: 1280 x960, 1280 x1024, 1600 x1200, 1792 x1344, 1856 x1392 e 1920 x1440 Se in modalità "duplicazione dello schermo" si seleziona una risoluzione superiore a 1152 x 768 le immagini sullo schermo del monitor esterno verranno ridotte per uniformarsi alla risoluzione 1152 x768 del monitor interno. Monitor esterno in modalità "monitor chiuso" Quando il monitor di PowerBook è chiuso, un monitor VGA esterno supporta le seguenti risoluzioni: m Fino a milioni di colori: 640 x480, 800 x600, 1024 x768, 1152 x870, 1280 x960, 1280 x 1024, 1600 x1200, 1792 x1344, 1856 x1392 e 1920 x1440 m Fino a migliaia di colori: 1792 x1344, 1856 x1392, e 1920 x1440 Televisore esterno S-Video o Composito (NTSC) Un televisore o un dispositivo video NTSC esterno supporta le seguenti risoluzioni: m Fino a milioni di colori: 640 x480, 720 x480 (solo NTSC), 800 x600, 832 x624 e 1024 x 768 a 60 Hz Televisore esterno S-Video o Composito (PAL) Un televisore o un dispositivo video PAL esterno supporta le seguenti risoluzioni: m Fino a milioni di colori: 640 x480, 720 x576, 800 x600, 832 x624 e 1024 x768 a 50 Hz Nota: La riproduzione di ?lmati DVD sul monitor esterno o sul televisore riduce la quantità di memoria video disponibile per lo schermo. Con alcune risoluzioni più elevate si riduce il numero di colori visualizzati. Dimensione e peso m Altezza: 26 mm m Larghezza: 341 mm m Spessore: 241 mm m Peso: 5,3 libbre 2,4 kg Nota: Il peso varia a seconda del tipo di con?gurazione. Ambiente operativo m Temperatura di operatività: da 10°C a 35°C m Temperatura di stoccaggio: da –13°F a 140°F (da –25°C a 60°C)102 Appendice A m Altitudine: 3048 m massimo m Altitudine trasporto: 10668 m massimo m Umidità relativa: dal 20% all'80% in assenza di condensa103 A P P E N D I C E B B Manutenzione, utilizzo einformazioni sullasicurezza Pulizia di PowerBook Per pulire le super?ci esterne e i componenti del computer, seguire questi suggerimenti: m Per pulire le parti esterne del computer, utilizzare un panno morbido, pulito e privo di lanugine. Accertarsi che nessun liquido entri nelle fessure. m Non usare spray, solventi o sostanze abrasive. Pulizia dello schermo di PowerBook Per pulire lo schermo di PowerBook, seguire una delle seguenti procedure: m Spegnere PowerBook. m Dopo avere spento PowerBook, inumidire con acqua un panno pulito, privo di lanugine e pulire lo schermo. Non usare mai spray direttamente sullo schermo. Trasporto di PowerBook Se si trasporta PowerBook in una borsa o in una ventiquattrore, accertarsi che non contenga piccoli oggetti sciolti, quali ad esempio graffette o monete, che possano accidentalmente entrare nel computer attraverso lo slot dell'unità disco DVD. Accorgimenti per riporre PowerBook Se si desidera riporre PowerBook per un lungo periodo di tempo, seguire una delle seguenti procedure per evitare di scaricare completamente la batteria: m Collegare l'alimentatore. m Caricare completamente la batteria di PowerBook prima di riporre il computer.104 Appendice B m Caricare completamente e rimuovere la batteria di PowerBook quando si ripone il computer (specialmente se si intende non utilizzarlo per più di 5 mesi). Istruzioni sulla sicurezza per la configurazione e l'utilizzo del computer Collegare l'alimentatore di PowerBook Lasciare spazio attorno all'alimentatore. Non utilizzare questa apparecchiatura in ambienti angusti. Prima di aprire lo chassis del computer per eseguire procedure quali l'installazione di memoria addizionale o la rimozione del disco rigido, scollegare sempre l'alimentatore e rimuovere la batteria. Collegare una linea telefonica al modem interno Prima di aprire lo chassis del computer per eseguire procedure quali l'installazione di memoria addizionale o la rimozione del disco rigido, scollegare sempre il cavo telefonico. Utilizzo di PowerBook Quando si utilizza PowerBook o si ricarica la batteria, è normale che la parte inferiore dello chassis del computer si riscaldi. La parte inferiore dello chassis di PowerBook funge da dissipatore di calore trasferendo esternamente il calore interno. La parte inferiore dello chassis è leggermente sollevata per consentire un continuo ?usso d'aria per mantenere i componenti interni alla temperatura operativa normale. Attenzione Utilizzare solo l'alimentatore fornito con questo computer PowerBook. Gli alimentatori per altri dispositivi elettronici (inclusi altri modelli PowerBook e altri computer portatili) anche se simili potrebbero danneggiare il computer. Se l'alimentatore ha una presa tripolare (una spina che presenta un terzo spinotto per la messa a terra), deve essere collegato a una presa CA fornita di messa a terra. Se non è possibile collegare l'alimentatore poiché la presa non è fornita di messa a terra, fare installare una presa idonea da un elettricista. Ricordarsi della funzione del terzo spinotto per la messa a terra. Attenzione Non collegare una linea telefonica digitale al modem, poiché potrebbe danneggiare il modem. Attenzione Non posizionare PowerBook su un cuscino o su altro materiale morbido mentre è acceso, poiché questo potrebbe bloccare la ventilazione e provocare il surriscaldamento del computer. Attenzione Non accendere mai il computer se tutti i componenti interni ed esterni non sono stati installati. L'utilizzo del computer con lo chassis aperto o con componenti interni mancanti potrebbe essere pericoloso per l'utente e danneggiare il computer.Manutenzione, utilizzo e informazioni sulla sicurezza 105 Istruzioni sulla sicurezza Per una maggiore sicurezza della persona e dell'apparecchio, prendere sempre le precauzioni elencate di seguito. Scollegare il cavo di alimentazione (agendo sulla spina e non tirando il cavo) e rimuovere il modulo della batteria principale e il cavo telefonico se si veri?ca una delle seguenti condizioni: m Si desidera rimuovere un componente interno (non collegare il cavo di alimentazione ?ntanto che la tastiera è aperta). m Il cavo di alimentazione o il connettore sono danneggiati. m Liquidi sono entrati nello chassis. m Il computer è stato esposto ad acqua o ad eccessiva umidità. m Il computer è caduto o lo chassis è danneggiato. m Si ritiene che il computer necessiti di riparazione. m Si desidera pulire lo chassis (seguire solo la procedura descritta più avanti). Seguire sempre queste istruzioni: m Tenere il computer lontano da qualsiasi liquido (bevande, lavandini, vasche da bagno, docce e così via). m Non esporre il computer agli agenti atmosferici (pioggia, neve e così via). m Prima di collegare il computer a una presa di corrente fornita di messa a terra, leggere attentamente le istruzioni sull'installazione. m Tenere sempre queste istruzioni a portata di mano. m Seguire tutte le istruzioni e gli avvertimenti relativi all'apparecchiatura. Importante Per disabilitare completamente l'alimentazione del computer è necessario scollegare il cavo di alimentazione e i cavi telefonici, quindi rimuovere la batteria. Assicurarsi che almeno un'estremità del cavo di alimentazione sia facilmente accessibile nel caso sia necessario rimuoverlo. Attenzione Un utilizzo improprio delle apparecchiature elettriche può essere pericoloso. Qualsiasi procedura relativa all'uso di questo prodotto, o apparecchiature simili, deve essere svolta sempre in presenza di una persona adulta. Non permettere ai bambini di avvicinarsi e toccare i componenti elettrici. Attenzione Non inserire alcun oggetto nelle fessure o aperture dello chassis del computer. Potrebbe essere pericoloso e causare principi di incendio o corti circuito.106 Appendice B Disposizione dell'ambiente di lavoro Tastiera e trackpad Quando si usano la tastiera e il trackpad, le spalle devono essere rilassate. Il braccio e l'avambraccio devono formare un angolo retto, mentre il polso e la mano devono essere in linea retta. Utilizzare la tastiera e il trackpad con delicatezza, mantenendo le dita e le mani rilassate. Non posizionare il pollice sotto il palmo della mano. Per evitare l'affaticamento delle mani, cambiare spesso la loro posizione. Alcuni utenti di computer accusano uno stato di affaticamento alle mani, ai polsi o alle braccia dopo un'intensa giornata di lavoro. Se si manifestano dolori e affaticamento alle mani, ai polsi e alle braccia, consultare un medico specialista. Sedia Usare una sedia regolabile che offra un valido e comodo sostegno. Regolare l'altezza della sedia in modo che le cosce siano orizzontali e i piedi poggino completamente a terra. La sedia deve offrire un valido sostegno alla regione lombare. Seguire le istruzioni del produttore per regolare lo schienale in modo da adattarla al proprio corpo. Regolare l'altezza della sedia in modo che gli avambracci e le mani siano in linea con la tastiera. Se i piedi non poggiano a terra, usare un poggiapiedi con altezza regolabile che occupi lo spazio tra i piedi e il pavimento. Abbassare il piano della scrivania per eliminare il poggiapiedi. Un'altra possibilità è rappresentata dall'utilizzo di una scrivania con un piano per la tastiera più basso rispetto al piano di lavoro. Così Non così Così Non cosìManutenzione, utilizzo e informazioni sulla sicurezza 107 Mouse esterno Se si utilizza un mouse esterno, posizionarlo alla stessa altezza della tastiera e predisporre spazio suf?ciente per poterlo usare . Schermo interno Regolare l'angolazione dello schermo in modo da ridurre al massimo la presenza di ri?essi causati da fonti di luce arti?ciale o naturale. Se ci si sposta e la luce dell'ambiente di lavoro cambia, è possibile regolare la luminosità dello schermo. Per ulteriori informazioni Andare al seguente sito (in inglese): www.apple.com/about/ergonomicsInformazioni sulla regolamentazione delle comunicazioni, delle linee telefoniche e modem Per informazioni sulla regolamentazione FCC, l'interferenza radiotelevisiva, la linea telefonica e la connessione via modem in relazione a questo prodotto, consultare la documentazione sulla regolamentazione delle comunicazioni sul disco rigido. Informazioni sugli apparecchi laser Non cercare di disassemblare l'intelaiatura contenente il laser. Il raggio laser utilizzato in questo prodotto può causare danni agli occhi e alla vista. L'utilizzo con questo prodotto di strumenti ottici, quali lenti d'ingrandimento, aumenta la possibilità di danni alla vista e agli occhi. Per sicurezza personale, rivolgersi sempre a un centro di assistenza autorizzato Apple per la manutenzione dell'apparecchio. Questo computer è un prodotto laser di Classe 1. L'etichetta Class1, posizionata in un'area accessibile all'utente, indica che l'unità è conforme ai requisiti minimi di sicurezza. L'area alla quale si può accedere per la manutenzione è contrassegnata da un'etichetta di avviso. Le etichette che contrassegnano il prodotto acquistato possono essere leggermente diverse da quelle qui riportate. Specifiche laser Laser su unità pickup (durante la lettura di un CD) m Tipo: laser Semiconduttore GaAlAs m Lunghezza d'onda: 790 nm m Potenza lenti obiettivo in uscita: 3,3 mW m Divergenza raggio: orizzontale 12° verticale 35° Laser (in fase di lettura del DVD) m Tipo: laser semiconduttore GaAs m Lunghezza d'onda: 658 nm m Potenza lenti obiettivo in uscita: 6 mW m Divergenza raggio: orizzontale 8,5° verticale 27° Avviso di attività ad alto rischio Questo sistema non è predisposto per l'utilizzo all'interno di strutture nucleari, sistemi di navigazione o di comunicazione aerea, strumenti per il controllo del traf?co aereo o per altri utilizzi nei quali un'improvvisa interruzione del corretto funzionamento del sistema possa causare morte o danni ?sici a persone o gravi danni ambientali. ENERGY STAR® Come partner di ENERGY STAR®, Apple ha stabilito che le con?gurazioni standard del prodotto in questione utilizzando il sistema operativo Mac OS 9 soddisfano i requisiti ENERGY STAR® per il rendimento energetico. Il programma ENERGY STAR® riunisce diversi produttori di apparecchi per uf?cio ed è volto alla promozione del risparmio di energia. La riduzione del consumo di energia dei prodotti da uf?cio determina un notevole risparmio ?nanziario e una diminuzione dell'inquinamento grazie all'eliminazione di sprechi di energia. Attenzione L'esecuzione di regolazioni o di altre procedure diverse da quelle speci?cate nel manuale dell'apparecchio possono causare esposizione a radiazioni pericolose. Etichetta Classe 1 Messaggio di attenzione Mac OS X 10.5 Leopard Installationshandbok Om du redan har Mac OS X 10.3 eller senare installerat på datorn: Du behöver bara uppgradera till Leopard. Se ”Uppgradera Mac OS X” på sidan 1. Om du vill installera ett nytt system raderar du hårddisken innan du installerar Mac OS X eller ytterligare program: Gå till ”Anpassade installationer” på sidan 4. Om du vill veta vilken version av Mac OS X som är installerad väljer du Apple (?) > Om den här datorn. Uppgradera Mac OS X Uppgradera till Leopard och börja använda alla de suveräna nya funktionerna. Det är enkelt – följ bara de här stegen. VARNING: Om du installerar Mac OS X på din nuvarande Mac OS X-startskiva låter du installationen slutföras. Om du avbryter kommer du kanske inte att kunna starta med den nuvarande Mac OS X-startskivan.2 Steg 1: Mata in installationsskivan för Mac OS X Dubbelklicka på symbolen Installera Mac OS X och klicka sedan på Starta om. Installeraren öppnas automatiskt när datorn startas om. Steg 2: Följ anvisningarna på skärmen. Välj det språk som du vill använda och klicka sedan på framåtpilen. Välkomstskärmen visas. Dubbelklicka på den här symbolen på installations-CD-skivan. Klicka på Starta om när du vill börja.3 Installeraren vägleder dig genom installationsprocessen: Det var allt. Mycket nöje med Mac OS X Leopard! Välkommen Klicka på Mer information på välkomstsidan om du vill veta mer om systemkrav och övrig information du kan behöva innan du installerar. Licens Läs och acceptera licensavtalet för programmet. Välj målplats Om du har fler än en hårddiskvolym väljer du en målplats och klickar sedan på Fortsätt. Installationssammanfattning Klicka på Installera när du vill börja installera Leopard. Installera Installeraren visar installationens förlopp.4 Anpassade installationer I det här avsnittet beskrivs hur du installerar Mac OS X om du vill:  Installera Mac OS X på datorn för första gången  Arkivera ditt nuvarande Mac OS X-system  Radera hårddisken innan du installerar Mac OS X  Installera extra program som finns på installationsskivan för Mac OS X Förbereda installationen Om du tänker radera hårddisken, eller arkivera ditt nuvarande system utan att bevara användare och nätverksinställningar, bör du anteckna de nuvarande nätverksinställningarna. Det gör det lättare att ansluta igen när du har installerat Mac OS X. Gå till Systeminställningar > Nätverk och ta en titt på de här inställningarna: Om nätverket ansluts via: Skriv ner följande: Ethernet, DSL- eller kabelmodem med DHCP Ingenting. DHCP ställer in Internetanslutningen automatiskt. AirPort med DHCP Namnet på AirPort eller det trådlösa nätverket och lösenordet du fått av AirPort-nätverksadministratören Ethernet, DSL- eller kabelmodem (manuellt) IP-adress (en sifferserie som liknar 12.345.56.789) Delnätsmask (en sifferserie som liknar 10.255.255.255) Routeradress (en sifferserie som liknar 10.208.32.2) DNS-servrar (frivilligt, en sifferserie som liknar 10.255.255.255 och ett namn som liknar Internetleverantörsnamn.se) Sökdomäner (frivilligt, ett namn som liknar Internetleverantörsnamn.se) Modem med uppringning Telefonnummer, användarnamn och lösenord som du fått av Internetleverantören DNS-servrar (frivilligt, en sifferserie som liknar 10.255.255.255 och ett namn som liknar Internetleverantörsnamn.se Sökdomäner (frivilligt, ett namn som liknar Internetleverantörsnamn.se)5 Installera Mac OS X Följ de här stegen om du vill påbörja en anpassad installation av Mac OS X Leopard. Steg 1: Mata in skivan Mac OS X Install Dubbelklicka på symbolen Installera Mac OS X och klicka sedan på Starta om. Installeraren öppnas automatiskt när datorn startas om. VARNING: Om du installerar Mac OS X på din nuvarande Mac OS X-startskiva låter du installationen slutföras. Om du avbryter kommer du kanske inte att kunna starta med den nuvarande Mac OS X-startskivan. Dubbelklicka på den här symbolen på installations-CD-skivan. Klicka på Starta om när du vill börja.6 Steg 2: Följ anvisningarna på skärmen. Välj det språk som du vill använda och klicka sedan på framåtpilen. Välkomstskärmen visas. Installeraren vägleder dig genom installationsprocessen. I avsnitten nedan finns mer information om att välja en målplats om du har fler än en volym på datorn, att välja installationsalternativ och att välja ytterligare program att installera. Steg 3: Välj målplats I panelen ”Välj målplats” väljer du den volym som du vill installera Mac OS X på. Hur mycket utrymme som krävs för installationen visas på skärmen.7 Steg 4: Välj hur du vill installera Mac OS X Klicka på knappen Alternativ och välj ”Arkivera och installera” eller ”Radera och installera”. Ett av de följande fönstren visas på skärmen: Välj hur du vill installera Mac OS X och klicka sedan på OK. Klicka på Fortsätt när du vill gå vidare till nästa panel. Installera Mac OS X Det här alternativet visas om du inte har Mac OS X installerat på datorn, eller om du har en äldre version av Mac OS X (10.2.8) som inte kan uppgraderas. Välj det här alternativet om du vill installera Leopard på datorn. Arkivera och installera Välj det här alternativet om du vill installera ett nytt system på datorn. Med ”Arkivera och installera” flyttas dina befintliga systemfiler för Mac OS X till en mapp som heter Tidigare system. Sedan installeras en ny kopia av Mac OS X på volymen som du har valt. Program som är installerade av Mac OS X, till exempel Adressbok och Safari, arkiveras och nya versioner installeras i mappen Program. Användarkonton och deras hemmappar arkiveras också i mappen Tidigare system, såvida du inte väljer ”Behåll användare och nätverksinställningar”. Detta väljs om Mac OS X redan har installerats på volymen. Detta väljs om Mac OS X inte är installerat.8 Markera kryssrutan ”Behåll användare och nätverksinställningar” om du vill importera befintliga användarkonton, hemmappar och nätverksinställningar till det nya systemet. I användarkontona finns bland annat:  Hemmappar och deras innehåll  Inställningar  Adressbok-databaser  Webbläsarbokmärken  Nätverksinställningar och platser Med ”Behåll användare och nätverksinställningar” kopieras även den befintliga mappen /Användare/Delat till det nya systemet. Obs! Du kan inte starta datorn med mappen Tidigare system, men inställningarna, typsnitten, insticksfilerna och andra objekt finns tillgängliga om du behöver dem. Vissa program och insticksprogram måste eventuellt installeras om efter ”Arkivera och installera”. Typsnitt som installerades i systemmappen /Bibliotek/Typsnitt kan installeras i det nya systemet genom att du kopierar dem från mappen Tidigare system. Radera och installera Den här metoden raderar målvolymen fullständigt och installerar sedan en ny kopia av Mac OS X. Steg 5: Välja ytterligare programpaket att installera Den förvalda installationen innehåller all programvara som behövs för att använda Mac OS X. Installationsskivan för Mac OS X innehåller även annan programvara, till exempel skrivardrivrutiner, typsnitt och översättningar, som du också kan installera. Du kan se de tillgängliga paketen om du klickar på Anpassa i fönstret installationssammanfattning. Panelen Anpassad installation visas (se nästa sida). Klicka på pilarna om du vill se specifika komponenter. Markera programvara du vill installera och klicka sedan på Klar. VARNING: Om du raderar målvolymen kommer allt som finns på volymen att raderas: användarkonton, nätverksinställningar och alla filer och mappar. Om det behövs kan du avsluta installeraren och säkerhetskopiera filerna innan du raderar målvolymen.9 Obs! Du kan också använda installationsskivan för Mac OS X till att installera ytterligare programpaket senare. När du vill installera Mac OS X och markerad programvara klickar du på Installera i fönstret installationssammanfattning av installationen. Klicka på pilen om du vill visa komponenter. All komponenter installeras. Endast de markerade komponenterna installeras.10 Ställa in Mac OS X efter en ny installation Läs det här avsnittet om du har installerat Mac OS X för första gången, eller om du valde att göra en anpassad installation som inte bevarade användar- och nätverksinställningar. När du har installerat Mac OS X startar installeraren om datorn. Mac OS X Inställningsassistent visas och hjälper dig att ställa in det nya systemet. Inställningsassistenten leder dig genom processen att överföra information, skapa ett Apple-ID och .Mac-medlemskap, skapa ett eget användarkonto, ställa in Internetanslutning och registrera din kopia av Mac OS X. Överföra information från en annan Mac-dator eller -volym Inställningsassistenten hjälper dig att överföra information från en annan Mac OS Xdator eller -volym till det nya Mac OS X-systemet. Om du väljer att överföra information uppmanas du att välja vilka objekt du vill överföra. Du kan överföra användarkonton, nätverksinställningar och andra inställningar, program, filer och mappar. Vissa överförda program fungerar eventuellt inte och måste i så fall installeras om. Obs! Du måste inte överföra information under installationen. Du kan använda Flyttassistent, ett verktyg som installeras med Mac OS X Leopard, och när som helst överföra program, filer och mappar från en annan dator eller volym. Skapa ett användarkonto Användarkontot som du skapar vid installationen är en administratör på din dator. Du uppmanas att skapa ett användarnamn och lösenord. Det är viktigt att du kommer ihåg exakt hur du skriver in dem, inklusive om du använder versaler. Du kan behöva båda när du ska logga in på datorn eller utföra administrativa uppgifter, till exempel att installera nya program. Ställa in Internetanslutningen Med inställningsassistenten är det enkelt att ställa in Internetanslutningen. Om du inte har någon Internetanslutning kan du skaffa en från en Internetleverantör. Obs! Om du inte kan ansluta till Internet under inställningen kan du alltid använda Inställningsassistent för nätverk och ansluta senare. Öppna Systeminställningar och klicka på Nätverk. Sedan klickar du på ”Hjälp mig”. Om du redan har en Internetanslutning bör du samla in information om den innan du installerar Mac OS X. Då är du förberedd för att ställa in anslutningen med inställningsassistenten. 11 Anslutningsinformationen du behöver finns i datorn på följande platser: Följande tabell visar vilken information du behöver för att ansluta till Internet: Om du redan har ett .Mac-medlemskap ser du till att ha medlemsnamnet och lösenordet tillgängligt under inställningen. Om du inte kommer ihåg ditt .Mac-lösenord går du till webbplatsen för .Mac (www.mac.com). Om du inte känner till vilken anslutningsinformation du har kontaktar du din Internetleverantör, nätverksadministratör eller den person som administrerar ditt privata nätverk. Ställa in ditt e-postkonto Om du redan har ett e-postkonto behöver du bara din e-postadress (till exempel poberg@mac.com) och lösenord för att ställa in kontot i Leopard. Första gången du öppnar Mail visas Mail Inställningsassistent som hjälper dig att ställa in dina e-postkonton. Om du för närvarande använder: Hittar du information här: Mac OS X Systeminställningen Nätverk Windows Kontrollpanelerna Internet, Modem och Nätverk Om nätverket ansluts via: Skriv ner följande: Ethernet, DSL- eller kabelmodem med DHCP Ingenting. DHCP ställer in Internetanslutningen automatiskt. AirPort med DHCP Namnet på AirPort eller det trådlösa nätverket och lösenordet du fått av AirPort-nätverksadministratören Ethernet, DSL- eller kabelmodem (manuellt) IP-adress (en sifferserie som liknar 12.345.56.789) Delnätsmask (en sifferserie som liknar 10.255.255.255) Routeradress (en sifferserie som liknar 10.208.32.2) DNS-servrar (frivilligt, en sifferserie som liknar 10.255.255.255 och ett namn som liknar Internetleverantörsnamn.se) Sökdomäner (frivilligt, ett namn som liknar Internetleverantörsnamn.se) Modem med uppringning Telefonnummer, användarnamn och lösenord som du fått av Internetleverantören DNS-servrar (frivilligt, en sifferserie som liknar 10.255.255.255 och ett namn som liknar Internetleverantörsnamn.se) Sökdomäner (frivilligt, ett namn som liknar Internetleverantörsnamn.se)12 Säkerhetskopiera systemet med Time Machine När du har installerat Leopard ansluter du en extern hårddisk till datorn och använder Time Machine till att göra en uppdaterad kopia av allt på datorn. Återskapa systemet Om du behöver installera Leopard på nytt, och du har skapat en säkerhetskopia med Time Machine, kan du återskapa allt på datorn till det tidigare tillståndet. Steg 1: Mata in skivan Mac OS X Install Dubbelklicka på symbolen Installera Mac OS X och klicka sedan på Starta om. Installeraren öppnas automatiskt när datorn startas om. Steg 2: Välj Återskapa system från säkerhetskopia Välj Återskapa system från säkerhetskopia i menyn Verktyg och klicka sedan på Fortsätt i fönstret som visas. Steg 3: Markera en källa med en säkerhetskopia Markera den volym som innehåller den Time Machine-säkerhetskopia du vill återskapa och klicka sedan på Fortsätt. När systemet har återskapats startar datorn om från den volym du har använt till att återskapa inställningar och filer. VARNING: När du återskapar systemet raderas allt innehåll på volymen du återskapar till.13 Svar på vanliga frågor I följande avsnitt finns svar på frågor om att installera och använda Mac OS X. Installera Mac OS X Avsluta installeraren. 1 Välj Mac OS X Installeraren > Avsluta Mac OS X-installerare och klicka sedan på Startskiva. 2 Välj startskiva och klicka på Starta om. Du vill använda tangentbordet i stället för musen. Du har fullständig åtkomst till tangentbordet när du använder Installeraren och Mac OS X Inställningsassistent. Välj knappar, popupmenyer och andra alternativ genom att trycka på tabbtangenten. Öppna popupmenyer genom att trycka på nedåtpil. Markera objekt genom att trycka på mellanslag. Du får inte starta installeraren. Om datorn är ansluten till ett nätverk kan nätverksadministratören hindra dig från att installera program eller uppgradera Mac OS X. Installeraren öppnas inte. Om Installeraren inte öppnas startar du datorn från installationsskivan genom att starta om datorn medan du håller ned C-tangenten. Om Installeraren fortfarande inte öppnas startar du om datorn och håller ned musknappen eller styrplattans knapp, så att skivan matas ut. När datorn har startat matar du in installationsskivan för Mac OS X. Använd inställningspanelen Startskiva till att välja installationsskivan som startskiva och starta sedan om. Installeraren kan inte reparera skivan. Om det visas ett meddelande om att installeraren inte kan reparera skivan måste du kanske radera den. Detta raderar alla filer på skivan. Innan du raderar skivan kan du avsluta Installeraren och säkerhetskopiera filer (kopiera dem till en annan skiva). När du är klar att radera skivan öppnar du Installeraren. Sedan följer du instruktionerna i ”Anpassade installationer” på sidan 4 och väljer ”Radera och installera”. VARNING: Om du installerar Mac OS X på din nuvarande Mac OS X-startskiva låter du installationen slutföras. Om du avbryter kommer du kanske inte att kunna starta med den nuvarande Mac OS X-startskivan. VARNING: Om du raderar målvolymen kommer allt som finns på volymen att raderas: användarkonton, nätverksinställningar och alla filer och mappar. Om det behövs kan du avsluta installeraren och säkerhetskopiera filerna innan du raderar målvolymen.14 Installeraren kan inte uppdatera hårddiskdrivrutinen. Installeraren kan inte uppdatera drivrutiner för hårddiskar från andra tillverkare än Apple. Använd det skivverktyg som tillverkaren rekommenderar till att uppdatera hårddiskens drivrutin innan du installerar Mac OS X. Använd en version av verktyget som är kompatibel med Mac OS X. Installationen misslyckades. Om det inte gick att installera Mac OS X försöker du med följande:  Koppla bort alla externa enheter som du inte behöver under installationen.  Använd Skivverktyg och reparera hårddisken. När du har kopplat bort onödiga enheter startar du från installationsskivan för Mac OS X. Välj språk och klicka på framåtpilen. Öppna Skivverktyg genom att välja Verktygsprogram > Skivverktyg. Markera volymen som du vill installera på och klicka på Reparera skiva. När du har reparerat eventuella problem avslutar du Skivverktyg och klickar på Fortsätt för att försöka installera igen. Om det fortfarande inte går att installera Mac OS X försöker du installera en gång till med alternativet ”Radera och installera”. Se ”Anpassade installationer” på sidan 4. Mac OS X-installationen avbröts och du kan inte starta datorn. Starta om datorn medan du håller ned musknappen eller styrplattans knapp, så att installationsskivan matas ut. Datorn kan kanske starta i det senaste systemet du använde. Om den inte gör det och du har ett annat Mac OS-system installerat på datorn startar du om datorn medan du håller ned alternativtangenten för att välja en startskiva. Om datorn inte startar på det här sättet matar du in installationsskivan för Mac OS X i datorn och håller ned C-tangenten medan du startar om. Öppna inställningspanelen Startskiva och välj en startskiva. Du kanske måste installera om Mac OS X. Om du vill installera om den här versionen av Mac OS X väljer du ”Arkivera och installera” på panelen Alternativ. Sedan väljer du alternativet att behålla dina inställningar för användarkonton och nätverk. Om du måste återställa datorns program använder du den programskiva som levererades tillsammans med datorn. Om du vill ha hjälp läser du i användarhandboken till datorn. Du vill installera Mac OS X på fler än en dator. Läs licensavtalet som följde med ditt exemplar av Mac OS X.15 Logga in i Mac OS X Att ”logga in” innebär att du kommer åt datorn genom att ange namn och lösenord för ett användarkonto på datorn. Mac OS X är förinställt till att automatiskt logga in på användarkontot som du skapar när du ställer in Mac OS X. Du kan inte logga in på datorn. Se till att du skrivit in namn och lösenord på exakt rätt sätt. Det spelar roll om du använder stora eller små bokstäver. Om du fortfarande inte kan logga in, men vet namnet och lösenordet för en administratörsanvändare, till exempel den första användaren som du skapade, loggar du in som administratör. Sedan använder du inställningspanelen Konton och ändrar ditt lösenord. Du kommer inte ihåg ditt lösenord och måste återställa det. Om du inte kommer ihåg ditt lösenord, och du har installationsskivan för Mac OS X, matar du in skivan och startar om datorn samtidigt som du håller ned C-tangenten. När Installeraren visas väljer du språk och klickar på framåtpilen. Välj Verktyg > Återställ lösenord, och följ instruktionerna på skärmen. Tips om att skapa bra lösenord. Skriv ner en mening som betyder något för dig, och ta sedan ut den första bokstaven i varje ord, eller ta ut alla vokaler. Säkerheten blir bättre om du inte använder ett riktigt ord. Använd minst åtta tecken, både versaler och gemener, siffror och symboler. Här är några exempel:  ”Jag sover 7 timmar varje natt.” (aoe7iaaea)  ”Jag arbetar 8 timmar per dag.” (arb8timdag)  ”Min son Trevor är fem år yngre än min dotter Anna.” (M$3vor5ymd@) Du kan inte logga in på ditt fjärranvändarkonto. Om du försöker logga in på en server för att använda ditt användarkonto, men inloggningen misslyckas, kontaktar du systemadministratören. Få information om Mac OS X Använd Mac OS Hjälp när du vill få svar på frågor om Mac OS X. Där finns information om nyheter i Mac OS X och hjälp om kundfrågor. Mac OS Hjälp innehåller tusentals sidor med information. Använd sökfunktionen och leta snabbt upp det ämne som intresserar dig, eller klicka på Index och leta rätt på ämnet där. Så här använder du Mac OS Hjälp: 1 Välj Hjälp > Mac Hjälp i Finder. 2 Skriv frågan i textrutan och tryck på returtangenten. Om du vill ha hjälp med ett program som ingår i Mac OS X väljer du programmets hjälp i menyn Hjälp medan du använder programmet.Få hjälp på Internet Besök Apples webbplats på www.apple.com/se om du vill ha hjälp via Internet. Apples webbplats innehåller massvis med information om Mac OS X. Vad du än är intresserad av kan du få hjälp från Apple eller andra Mac-användare i diskussionsgrupper. Titta på följande delar av webbplatsen:  Klicka på Mac OS X, så får du många idéer om hur du kan använda Mac OS X och information om nya program.  Klicka på Support om du vill besöka området Apple Support, där det finns support till och teknisk information om alla Apple-produkter. Här kan du:  Söka i tusentals artiklar om Apple-produkter genom att ange text i sökfältet och klicka på förstoringsglaset. Klicka på Advanced Search om du vill göra mer specifika sökningar.  Klicka på Downloads om du vill få uppdateringar till Apple-program.  Klicka på Manuals eller Specifications om du vill få PDF-filer med handböcker eller annan information om Apple-produkter.  Klicka på Discussions om du vill hitta svar från eller ställa frågor till andra Mac-användare. © 2007 Apple Inc. Alla rättigheter förbehålls. Apple, Apples logotyp, AirPort, Mac och Mac OS är varumärken som tillhör Apple Inc. och är registrerade i USA och andra länder. Finder och Safari är varumärken som tillhör Apple Inc. .Mac är ett servicemärke som tillhör Apple Inc. S019-1039 2007-10 Final Cut Pro X Référence relative aux effets LogicCopyright © 2011 Apple Inc. Tous droits réservés. Vos droits concernant le logiciel sont soumis aux termes de son contrat de licence. Le propriétaire ou l’utilisateur autorisé d’une copie valide du logiciel Final Cut Pro est autorisé à reproduire cette publication à des fins d’apprentissage du logiciel. Aucune partie de cette publication ne peut être reproduite ou transmise à des fins commerciales comme la vente de copies de cette publication ou pour la fourniture de services d’assistance payants. Le logo Apple est une marque d’Apple, Inc. déposée aux États-Unis et dans d’autres pays. En l’absence du consentement écrit d’Apple, l’utilisation à des fins commerciales de ce logo via le clavier (Option-1) pourra constituer un acte de contrefaçon et/ou de concurrence déloyale. Tout a été mis en oeuvre pour que les informations présentées dans ce manuel soient exactes. Apple ne peut être tenu responsable des erreurs d’impression ou d’écriture. Remarque : Apple commercialisant régulièrement de nouvelles versions et des mises à jour de logiciels, applications et sites web, les illustrations de ce manuel peuvent différer de celles affichées à l’écran. Apple 1 Infinite Loop Cupertino, CA 95014 408-996-1010 www.apple.com/fr/fr Apple, le logo Apple, Final Cut, Final Cut Pro, Finder et Logic sont des marques d’Apple Inc. déposées aux États-Unis et dans d’autres pays. Tous les autres noms de produits sont des marques de leurs propriétaires respectifs. Les produits commercialisés par des entreprises tiers ne sont mentionnés qu’à titre d’information, sans aucune intention de préconisation ni de recommandation. Apple ne se porte pas garant de ces produits et décline toute responsabilité quant à leur utilisation et à leur fonctionnement.Préface 5 Introduction aux effets Logic pour Final Cut Pro X 5 À propos des effets Logic compris dans Final Cut Pro X 7 Ressources supplémentaires Chapitre 1 9 Effets de distorsion 10 Bitcrusher 11 Clip Distortion 13 Effet de distorsion 13 Distortion II 14 Overdrive 14 Phase Distortion 15 RingShifter Chapitre 2 23 Effets d’écho 23 Delay Designer 43 Modulation Delay 46 Stereo Delay 48 Tape Delay Chapitre 3 51 Égaliseurs 52 AutoFilter 57 Channel EQ 62 Fat EQ 63 Linear Phase EQ Chapitre 4 69 Effets de niveau 70 Types d’effets dynamiques 71 Adaptive Limiter 73 Compressor 77 Enveloper 79 Expander 80 Module Gain 81 Limiter 82 Multichannel Gain 3 Sommaire82 Multipressor 86 Noise Gate 89 Spectral Gate 92 Surround Compressor Chapitre 5 97 Effets de modulation 98 effet chorus 98 Effet Ensemble 100 Effet Flanger 101 Phaser, effet 102 Effet Scanner Vibrato 104 Effet Tremolo Chapitre 6 107 Effets d’espace 108 Planches, effets de réverbération numériques et réverbération à convolution 109 PlatinumVerb Chapitre 7 113 Space Designer Convolution Reverb 114 Découvrir l’interface de Space Designer 115 Utilisation des paramètres de réponse impulsionnelle dans Space Designer 120 Travailler avec les paramètres Envelope et EQ dans Space Designer 126 Travailler avec le filtre de Space Designer 128 Travailler avec les paramètres globaux de Space Designer 135 Automatisation de Space Designer Chapitre 8 137 Effets et utilitaires spécialisés 137 Correlation Meter 138 Denoiser 140 Direction Mixer 144 Exciter 145 MultiMeter 150 Stereo Spread 151 SubBass 153 Test Oscillator Chapitre 9 157 Effets vocaux 157 DeEsser 159 Effet Pitch Correction 163 Pitch Shifter II 164 Vocal Transformer 4 SommaireFinal Cut Pro X est fourni avec un large éventail d’effets de traitement de signal numérique (DSP, Digital Signal Processing) Logic Effects et de processeurs servant à colorer ou à former la tonalité d’enregistrements et de sources audio en temps réel. Ils couvrent la majorité des besoins quotidiens en traitement et manipulation audio. Les options de traitement les plus usuelles comprennent les égaliseurs, les niveaux (processeurs dynamiques), les modulations, les distorsions, les espaces (réverbérations) et les échos (retards). Les fonctionnalités avancées comprennent, entre autres, des outils de calcul et d’analyse précis du signal, de réduction du bruit, d’amélioration des basses et des effets vocaux. Comme vous pouvez le constater, un grand nombre de processeurs et d’utilitaires inclus n’appartiennent pas réellement à la catégorie des « effets », mais peuvent s’avérer précieux pour vos besoins de production audio. Tous les effets, processeurs, et utilitaires fournissent une interface intuitive qui simplifie le fonctionnement, et permet de travailler rapidement. Une excellente qualité audio est garantie en cas de besoin et il est également possible, à l’autre extrémité du spectre, d’effectuer un traitement approfondi en cas de modification poussée de votre audio. Tous les effets et processeurs sont très optimisés pour une utilisation efficace de la CPU. Cette préface traite des sujets suivants : • À propos des effets Logic compris dans Final Cut Pro X (p 5) • Ressources supplémentaires (p 7) À propos des effets Logic compris dans Final Cut Pro X Les effets Logic compris dans Final Cut Pro X sont aussi conçus pour des utilisations spécifiques. Étant donné ces propriétés et utilisations uniques, chaque application offre une gamme personnalisée d'effets et d'utilitaires appropriés. Catégorie d’effet Effets inclus Distortion Bitcrusher 5 Introduction aux effets Logic pour Final Cut Pro X Préface Power Mac G5 Guide de l’utilisateur Inclut les informations de configuration, d’extension et de dépannage pour votre ordinateur Power Mac G5?Apple Computer Inc. © 2004 Apple Computer Inc. Tous droits réservés. Ce manuel est protégé par la loi du 11 mars 1957 sur la propriété littéraire et artistique, complétée par la loi du 3 juillet 1985 et par toutes les conventions internationales applicables aux droits d’auteurs. En vertu de ces lois et conventions, aucune reproduction totale ni partielle de ce manuel n’est autorisée, sauf consentement écrit préalable d’Apple. Le logo Apple est une marque d’Apple Computer Inc., déposée aux États-Unis et dans d’autres pays. En l’absence du consentement écrit d’Apple, l’utilisation à des fins commerciales de ce logo via le clavier (Option + 1) pourra constituer un acte de contrefaçon et/ou de concurrence déloyale. Tout a été mis en œuvre pour que les informations présentées dans ce manuel soient exactes. Apple n’est pas responsable des erreurs de reproduction ou d’impression. Apple 1 Infinite Loop Cupertino, CA 95014-2084 408-996-1010 www.apple.com Apple, le logo Apple, AirPort, Apple Store, AppleShare, AppleTalk, DVD Studio Pro, Final Cut Pro, FireWire, iCal, iMovie, iTunes, Mac, Mac OS, Macintosh, Power Mac, Power Macintosh, QuickTime et Sherlock sont des marques d’Apple Computer Inc. déposées aux États-Unis et dans d’autres pays. Finder, le logo FireWire, iDVD, iPhoto, iPod, Safari et SuperDrive sont des marques d’Apple Computer, Inc. AppleCare est une marque de service d’Apple Computer, Inc., déposée aux États-Unis et dans d’autres pays. .Mac est une marque de service d’Apple Computer, Inc. ENERGY STAR est une marque déposée aux États-Unis. PowerPC et le logo PowerPC sont des marques d’International Business Machines Corporation, utilisées sous licence. La marque et les logos Bluetooth sont la propriété de Bluetooth SIG, Inc. et sont utilisés sous licence par Apple Computer, Inc. Ce produit inclut le logiciel développé par l’Université de Californie, Berkeley et ses collaborateurs. Les autres noms de produits et de sociétés sont la propriété de leurs détenteurs respectifs. Les produits commercialisés par des entreprises tierces ne sont mentionnés que pour information, sans aucune intention de préconisation ni de recommandation. Apple décline toute responsabilité quant à l’utilisation et au fonctionnement de ces produits. Publié simultanément aux États-Unis et au Canada. 3 1 Table des matières Chapitre 1 5 Installation 5 Positionnement de l’ordinateur et du moniteur 6 Branchement de l’ordinateur 10 Utilisation d’un clavier d’une souris sans fil 10 En cas de problème 10 Réglage de votre moniteur 11 Et ensuite ? 12 Procédure à suivre lorsque vous avez fini de travailler 14 Familiarisation avec votre ordinateur 16 Ports et connecteurs : extension des capacités de votre ordinateur 18 Intérieur de votre Power Mac G5 : options d’extension interne de votre ordinateur Chapitre 2 21 Utilisation de votre ordinateur 22 Utilisation de votre clavier Apple 23 Utilisation de votre souris Apple Mouse 23 Branchement d’un second moniteur 24 Connexion d’un téléviseur, d’un magnétoscope ou de tout autre appareil vidéo 26 Utilisation de l’Universal Serial Bus (USB) 28 Utilisation de FireWire 30 Utilisation des périphériques audio 32 Utilisation de appareils Bluetooth 34 Utilisation de votre lecteur optique 36 Utilisation de votre modem 37 Connexion à un réseau Ethernet 39 Accès sans fil à Internet et à votre réseau local via AirPort 41 Suspension de l’activité de l’ordinateur pour économiser l’énergie 42 Transfert d’informations entre deux ordinateurs Macintosh Chapitre 3 43 Interventions à l’intérieur de l’ordinateur 44 Ouverture de l’ordinateur 49 Installation de mémoire 56 Installation d’unités de stockage internes4 Table des matières 64 Installation d’une carte d’extension PCI ou remplacement de la carte AGP 69 Installation d’une carte AirPort Extreme 70 Remplacement de la pile Chapitre 4 73 Dépannage 75 Problèmes de logiciels 76 Problèmes de moniteur 77 Utilisation de Apple Hardware Test 78 Installation de logiciels sur votre ordinateur 80 Optimisation des performances Ethernet 80 Localisation du numéro de série de votre produit Annexe A 81 Caractéristiques Annexe B 87 Environnement de travail, sécurité et entretien 87 Consignes de sécurité importantes 90 Entretien général 91 Informations importantes sur l’organisation de l’espace de travail et la santé Annexe C 93 Connexion à Internet 95 Collecte des informations nécessaires 96 Saisie de vos informations 97 Modem téléphonique avec connexions PPP (Point-To-Point Protocol) 99 Connexions à Internet par ligne DSL, modem câble ou réseau LAN 105 Connexion sans fil AirPort Extreme 108 Dépannage de votre connexion 111 Communications Regulation Information1 5 1 Installation Félicitations pour l’acquisition de votre nouvel ordinateur Power Mac G5 à hautes performances. Ce chapitre contient des instructions pour l’installation de l’ordinateur et du moniteur. Votre Power Mac G5 est doté de la dernière technologie informatique, notamment d’un processeur 64 bits évolué, de la mémoire rapide, d’une carte graphique AGP 8X Pro pour des effets visuels impressionnants et d’un stockage interne Serial ATA, le tout réuni dans un châssis en aluminium anodisé avec accès facile aux éléments internes. Positionnement de l’ordinateur et du moniteur Soulevez l’ordinateur par ses deux poignées en utilisant des techniques de levage adaptées. Si votre moniteur est lourd, veillez à utiliser également des techniques de levage correctes lorsque vous le mettez en place. Placez le moniteur et l’écran de sorte que : • ils reposent sur une surface plane et robuste ; • les fiches des câbles d’alimentation ne soient coincées ni contre un mur ni contre tout autre objet ; • rien n’obstrue la circulation d’air devant, derrière ou au-dessous du moniteur ou de l’ordinateur ; • le plateau du lecteur optique dispose d’assez d’espace pour s’ouvrir. Avertissement : Apple vous recommande d’utiliser votre Power Mac G5 en position verticale avec le panneau latéral placé correctement. L’ordinateur ne fonctionne pas correctement lorsqu’il est placé sur le côté ou lorsque le panneau latéral n’est pas en place.6 Chapitre 1 Installation Le seul moyen de couper totalement l’alimentation de votre ordinateur et de votre moniteur consiste à débrancher leur fiche de la source d’alimentation électrique. Assurez-vous que les câbles d’alimentation de votre ordinateur et de votre moniteur soient facilement accessibles, pour pouvoir débrancher l’ordinateur ou le moniteur en cas de besoin. Branchement de l’ordinateur 1 Enlevez tout film protecteur à l’intérieur du panneau latéral. Vous trouverez des instructions pour ouvrir le panneau latéral dans la section “Ouverture de l’ordinateur” à la page 44. 2 Enfoncez le câble d’alimentation fermement et complètement dans la prise encastrée au dos de l’ordinateur et branchez l’autre extrémité dans une prise de courant ou multiprise avec mise à la terre. Fiche du câble d’alimentation Prise du câble d’alimentationChapitre 1 Installation 7 3 Connectez les câbles du moniteur comme illustré ci-dessous : Important : en fonction de votre moniteur, vous devrez connecter un seul ou plusieurs câbles. Vérifiez les instructions fournies avec le moniteur pour d’autres informations sur sa configuration. La carte d’affichage à l’intérieur de votre ordinateur est dotée des ports suivants : • Un port de connecteur ADC (Apple Display Connector) pour connecter des moniteurs Apple à écran plat ; • Un port DVI (Digital Visual Interface) pour connecter des écrans numériques pourvus de connecteurs VI. • Pour connecter un moniteur VGA, utilisez un adaptateur DVI vers VGA (fourni avec votre ordinateur) afin de pouvoir connecter le moniteur au port DVI. • Pour connecter un deuxième moniteur ADC, utilisez un adaptateur DVI-ADC (non inclus) pour relier le moniteur au port DVI. • Pour connecter une télévision, un magnétoscope ou un autre appareil vidéo, utilisez un adaptateur DVI vers Vidéo (non inclus) pour relier l’appareil au port DVI. Pour plus d’informations sur la connexion d’un second moniteur, consultez les instructions du le chapitre 2, “Utilisation de votre ordinateur”. Ports d’écran Ports USB Câble de l’écran Port de moniteur DVI Port de moniteur ADC8 Chapitre 1 Installation 4 Pour accéder à Internet ou à un réseau, connectez votre ordinateur à un modem DSL ou câble, branchez votre modem à une ligne téléphonique analogique, ou connectezvous à un réseau Ethernet. Port modem Port EthernetChapitre 1 Installation 9 5 Connectez le câble du clavier à l’un des ports USB ( ) situés sur l’ordinateur ou sur le moniteur. Branchez le câble de la souris sur l’un des ports USB du clavier. Remarque : si le câble du clavier n’est pas assez long pour atteindre un port USB de votre ordinateur, employez le câble d’extension clavier fourni avec votre ordinateur. 6 Allumez votre ordinateur en appuyant sur le bouton d’alimentation (®) en façade. Avec certains moniteurs Apple, vous pouvez également allumer l’ordinateur à l’aide du bouton d’alimentation du moniteur. Si votre moniteur doit être allumé séparément, faites-le en appuyant sur son bouton d’alimentation. Clavier Souris Branchez la souris sur l'un des ports USB à l'arrière du clavier. Si vous voyez des bouts de film plastique à l'intérieur du panneau latéral (utilisés comme protection lors du transport), ouvrez le panneau latéral et enlevez-les. Câble d’extension clavier Apple Keyboard10 Chapitre 1 Installation Utilisation d’un clavier d’une souris sans fil Si vous avez fait l’acquisition d’un clavier Apple Wireless Keyboard et d’une souris Apple Wireless Mouse avec votre Power Mac G5, consultez les instructions fournies avec ces périphériques pour les configurer avec votre ordinateur. En cas de problème Si rien n’apparaît à l’écran après quelques instants ou si vous pensez que votre ordinateur n’a pas démarré correctement, effectuez les vérifications suivantes afin de tenter d’identifier la cause du problème : • L’ordinateur est-il connecté à une source d’alimentation ? S’il est connecté à une multiprise munie d’un interrupteur, est-elle allumée ? • Le câble d’alimentation est-il branché sur la prise située à l’arrière de l’ordinateur et correctement enclenché ? • Les câbles du clavier et du moniteur sont-ils correctement connectés ? • Le moniteur est-il allumé ? Les contrôles de luminosité et de contraste du moniteur sont-ils correctement réglés ? Si votre moniteur est muni de tels contrôles, réglez-les. • Redémarrez votre ordinateur. Appuyez sur le bouton de mise en marche de l’ordinateur et maintenez-le enfoncé pendant environ 5 secondes jusqu’à ce que l’ordinateur s’éteigne. Appuyez à nouveau sur ce bouton pour allumer l’ordinateur. • Si un point d’interrogation clignote à l’écran ou que le voyant d’état émet une série de clignotements lorsque vous allumez l’ordinateur, consultez le le chapitre 4, “Dépannage”, à la page 73. Réglage de votre moniteur Pour ajuster les réglages de votre moniteur, sélectionnez le menu Pomme (K) > Préférences Système et cliquez sur Moniteurs. Pour plus de détails sur le dépannage de votre moniteur, consultez la section “Problèmes de moniteur” à la page 76. Pour plus de détails sur l’entretien de votre moniteur, consultez la section “Entretien de votre moniteur” à la page 90. L’Aide Mac OS contient des informations supplémentaires sur l’utilisation de votre moniteur. Chapitre 1 Installation 11 Et ensuite ? Vous avez à présent accompli toutes les tâches nécessaires pour rendre votre Power Mac G5 opérationnel. la première fois que vous démarrez votre ordinateur, l’Assistant réglages se met en route. L’Assistant réglages vous aide à saisir les informations relatives à Internet et à votre courrier électronique ainsi qu’à configurer votre compte sur votre ordinateur. Si vous possédez déjà un autre ordinateur Mac, l’Assistant réglages peut également vous aider à transférer des fichiers, des applications et d’autres informations de votre ancien Mac vers votre nouveauPower Mac G5. Transfert d’informations vers votre Power Mac G5 Vous pouvez utiliser l’Assistant réglages pour transférer automatiquement des informations d’un autre Mac vers votre nouveau Power Mac G5. Pour transférer des informations, assurez-vous des points suivants : • Vous devez disposer d’un câble FireWire 6 broches vers 6 broches. • L’autre ordinateur Mac dont vous disposez doit Mac OS X 10.1 ou ultérieur installé. • Votre autre ordinateur Mac doit disposer d’un port FireWire intégré et prendre en charge le mode disque FireWire. L’Assistant réglages vous guide tout au long du processus de transfert d’informations ; il vous suffit de suivre les instructions à l’écran. Le transfert d’informations vers votre Power Mac G5 n’affecte pas les informations se trouvant sur votre autre Mac. Vous pouvez transférer : • les comptes d’utilisateur, y compris les préférences et le courrier électronique ; • les réglages de réseau, pour que votre nouvel ordinateur soit automatiquement configuré avec les mêmes réglages de réseau que votre autre Mac ; • les applications*, pour que toutes les applications que vous utilisiez sur votre autre ordinateur Mac soient désormais sur votre nouveau Power Mac G5 ; • les fichiers et dossiers qui se trouvent sur votre disque dur et sur vos partitions. Cela vous permet d’accéder facilement aux fichiers et dossiers que vous utilisiez sur votre ancien Mac. *Il est possible que vous ayez à réinstaller des applications que vous transférez. Si vous n’utilisez pas l’Assistant réglages pour transférer des informations lorsque vous démarrez l’ordinateur pour la première fois, vous pouvez le faire plus tard. Allez dans le dossier Applications, ouvrez Utilitaires et double-cliquez sur “Assistant réglages”.12 Chapitre 1 Installation Configuration de votre Power Mac G5 pour Internet Si vous n’avez pas transféré les informations concernant le compte d’utilisateur et les réglages de réseau, l’Assistant réglages vous guide tout au long de la configuration de votre ordinateur et vous assiste en vue de la connexion à Internet. Pour les particuliers, l’accès à Internet requiert généralement l’ouverture d’un compte auprès d’un fournisseur d’accès à Internet (FAI) (payant dans certains cas). • Si vous ne disposez d’aucun compte Internet, l’assistant vous facilitera son obtention. • Si vous disposez déjà d’un compte Internet, consultez l’annexe C, “Connexion à Internet”, à la page 93 pour savoir quelles sont les informations à saisir. Procédure à suivre lorsque vous avez fini de travailler Lorsque vous avez terminé de travailler avec votre Power Mac G5, suspendez l’activité de votre ordinateur ou éteignez-le. Suspension de l’activité de votre Power Mac G5 Cette option convient si vous n’utilisez pas votre Power Mac G5 pendant une période limitée. Lorsque l’ordinateur est en mode de suspension d’activité, son écran est noir. Vous pouvez le réactiver rapidement sans passer par la procédure de démarrage. Pour suspendre rapidement l’activité de votre ordinateur, sélectionnez l’une des méthodes suivantes : • Choisissez menu Pomme (K) > Suspendre l’activité. • Appuyez sur le bouton d’alimentation. Pour remettre votre ordinateur en activité : m Appuyez sur n’importe quelle touche du clavier. Pour en savoir plus sur la suspension d’activité, consultez la section “Suspension de l’activité de l’ordinateur pour économiser l’énergie” à la page 41. Chapitre 1 Installation 13 Éteindre votre Power Mac G5 Cette option est préférable si vous ne comptez pas utiliser votre Power Mac G5 pendant un jour ou deux. Pour éteindre votre ordinateur : m Choisissez menu Pomme (K) > Éteindre. Avertissement : n’éteignez jamais votre ordinateur via l’interrupteur d’une multiprise ou en débranchant sa fiche d’alimentation, sauf si vous ne parvenez pas à l’éteindre d’une autre manière. Toute extinction incorrecte de l’ordinateur risque d’endommager vos fichiers ou logiciels système. Avertissement : éteignez votre Power Mac G5 avant de le déplacer. Tout déplacement de votre ordinateur lorsque le disque dur est en train de tourner risque d’endommager ce dernier et d’entraîner une perte de données ou l’impossibilité de démarrer à partir du disque dur.14 Chapitre 1 Installation Familiarisation avec votre ordinateur Lecteur optique Prise pour casque d'écoute f ®Bouton d'alimentation Témoin d'alimentation Port USB 2.0 Port FireWire 400Chapitre 1 Installation 15 Lecteur optique Votre ordinateur possède une unité combinée ou Combo (DVD-ROM/CD-RW), ou un SuperDrive (DVD-R/CD-RW). Ces deux unités peuvent lire les disques DVD, les films DVD, les CD-ROM, les CD photos, les CD de musique, les disques audio standard et d’autres types de supports. Ils peuvent tous deux graver de la musique, des documents et d’autres types de fichiers numériques sur des disques CD-R et CD-RW vierges. Le graveur SuperDrive peut également enregistrer sur des disques DVD-R vierges. Pour ouvrir le lecteur optique, appuyez sur la touche d’éjection ( ) située sur votre clavier Apple. Voyant d’état Une lumière blanche indique que l’ordinateur est en activité, une lumière clignotante indique que l’ordinateur est en suspension d’activité. ® Bouton d’alimentation Appuyez sur ce bouton pour allumer votre Power Mac G5, suspendre son activité ou la lui faire reprendre. Pour redémarrer votre ordinateur, maintenez ce bouton enfoncé pendant environ 5 secondes jusqu’à ce que l’ordinateur s’éteigne, puis appuyez dessus une nouvelle fois pour allumer l’ordinateur. Avec certains moniteurs Apple, vous pouvez également toucher ou enfoncer le bouton d’alimentation du moniteur pour allumer l’ordinateur ou suspendre son activité. Port FireWire 400 Connectez votre Macintosh à des périphériques FireWire tels que l’iPod, des caméras vidéo numériques, des scanners et des disques durs. FireWire permet un transfert de données grande vitesse à tous ces périphériques. Le port FireWire 400 supporte des vitesses de transfert de 100, 200 et 400 mégabits par seconde (Mbps). f Prise pour casque d’écoute Connectez des écouteurs à votre Macintosh via la prise pour écouteurs. Lorsqu’une prise est insérée dans la prise pour écouteurs, le haut-parleur interne est désactivé. Port USB 2.0 Connectez votre Macintosh à des périphériques USB tels que claviers, souris, imprimantes, scanners, haut-parleurs, microphones et concentrateurs. Il est également possible que votre écran soit doté de ports USB.16 Chapitre 1 Installation Ports et connecteurs : extension des capacités de votre ordinateur Loquet Capots d’accès aux logements d’extension PCI Port de moniteur DVI Port d’antenne AirPort Port d’antenne Bluetooth Port de modem interne (sur certains modèles) Port optique de sortie audio numérique Port optique d’entrée audio numérique Prise d'alimentation Port de moniteur ADC Ports USB 2.0 (2) Port FireWire 400 W - v Port FireWire 800 G Port Ethernet Port de sortie audio Port d’entrée audioChapitre 1 Installation 17 s Ç Loquet Soulevez le loquet pour ouvrir le panneau latéral et accéder aux éléments internes de votre Power Mac G5. Il est aussi possible de placer un verrou sur ce loquet pour empêcher l’accès aux éléments internes. Port de moniteur DVI Branchez un moniteur qui utilise un connecteur Digital Visual Interface (DVI). Vous pouvez également utiliser l’adaptateur DVI-VGA, fourni avec l’ordinateur, afin de connecter ce dernier aux moniteurs dotés d’un connecteur VGA. Port d’antenne Airport Extreme Branchez l’antenne AirPort Extreme sur ce port si une carte optionnelle AirPort Extreme est installée dans votre Macintosh. Port d’antenne Bluetooth Si votre ordinateur est doté d’un module Bluetooth optionnel, branchez votre antenne Bluetooth® . Ports USB 2.0 Connectez votre Macintosh à des périphériques USB tels que claviers, souris, imprimantes, scanners, haut-parleurs, microphones et concentrateurs USB. Votre clavier Apple et votre moniteur peuvent également être équipés de ports USB. Ports FireWire 400 et 800 Le port FireWire 400 supporte des vitesses de transfert de 100, 200 et 400 Mbps. Le port FireWire 800 supporte des vitesses de transfert de 100, 200, 400 et 800 Mbps. Prise d’alimentation Branchez-y le câble d’alimentation de l’ordinateur. Capots d’accès aux logements d’extension PCI (3) Étendez les capacités de votre Macintosh en installant jusqu’à 3 cartes PCI (Peripheral Component Interconnect) dans les logements couverts numérotés 2, 3 et 4. Port de moniteur ADC Branchez un moniteur équipé d’un connecteur Apple Display Connector (ADC). Port optique de sortie audio numérique Reliez votre Macintosh à un récepteur ou à d’autres périphériques audio numériques. Port optique d’entrée audio numérique Reliez votre Macintosh à des périphériques audio numériques, tels que lecteurs CD et minidisque. - Port analogique de sortie audio Il permet de connecter des équipements MP3, CD et autres matériels audio à votre Macintosh. v Port analogique d’entrée audio Il permet de connecter des microphones et autres matériels audio à alimentation externe à votre Macintosh. G Port Ethernet paire torsadée 10/100/1000 Connectez votre Macintosh à un réseau Ethernet grande vitesse pour accéder à Internet ou à des ressources du réseau tels que des imprimantes ou des serveurs et partager des informations à travers le réseau. W Port de modem interne Connectez à une ligne téléphonique ordinaire si votre Macintosh est doté d’un modem interne 56K V.92 optionnel.18 Chapitre 1 Installation Intérieur de votre Power Mac G5 : options d’extension interne de votre ordinateur Baie de disque dur inférieure Lecteur optique Baie de disque dur supérieure Logement 1 : logement AGP 8X Pro (graphics card installed) Logements SDRAM DDR (4 ou 8 logements, selon le modèle) Logements 2–4 : logements PCI ou PCI-X (selon le modèle) Pile Connecteur de carte AirPort ExtremeChapitre 1 Installation 19 Lecteur optique Votre ordinateur possède soit un lecteur Combo (DVD-ROM/CD-RW) soit un lecteur-graveur SuperDrive (DVD-R/CD-RW). Pour plus d’informations sur le lecteur optique, voir “Utilisation de votre lecteur optique” à la page 34. Pile Votre ordinateur utilise une pile qu’il n’est nécessaire de remplacer que très rarement. Si votre ordinateur a des problèmes au démarrage ou que la date et l’heure du système sont souvent incorrectes, c’est qu’il est peut-être souhaitable que vous remplaciez la pile. Pour plus d’informations, consultez la section “Remplacement de la pile” à la page 70. Connecteur de la carte AirPort Extreme Connectez la carte AirPort Extreme, qui permet à votre ordinateur de communiquer avec un réseau sans fil. Pour en savoir plus, reportez-vous à la “Installation d’une carte AirPort Extreme” à la page 69. Logements de mémoire SDRAM DDR Augmentez la mémoire de votre ordinateur jusqu’à 4 ou 8 giga-octets (Go), selon votre modèle d’ordinateur. L’ajout se fait par insertion de paires de modules DIMM DDR SDRAM dans les logements mémoire. Pour plus d’informations, consultez la section “Installation de mémoire” à la page 49. Baies de disque dur Votre ordinateur est fourni avec un disque dur, installé dans la baie de disque dur supérieure. Vous pouvez installer un disque dur supplémentaire dans la baie de disque dur inférieure. Votre ordinateur accepte jusqu’à deux disques Serial ATA. Pour plus d’informations, consultez la section “Installation d’unités de stockage internes” à la page 56. Logements PCI ou PCI-X Selon le modèle, votre ordinateur dispose de logements d’extension PCI ou PCI-X, avec un total de trois logements. Vous pouvez installer des cartes PCI dans les logements 2 à 4 pour étendre les possibilités de votre ordinateur. Pour plus d’informations, consultez la section “Installation d’une carte d’extension PCI ou remplacement de la carte AGP” à la page 64. Logement de carte AGP 8X Pro Connectez votre moniteur à la carte insérée dans le logement AGP 8X Pro (advanced graphics port), qui fournit la puissance nécessaire au traitement rapide des graphiques. Vous pouvez aussi connecter un moniteur muni d’un connecteur de moniteur Apple (ADC) ou d’un connecteur d’interface visuelle numérique (DVI). 20 Chapitre 1 Installation Informations supplémentaires Pour obtenir davantage d’informations, consultez les sections suivantes : Pour en savoir plus sur... Consultez la section... L’extinction ou la suspension d’activité de votre ordinateur “Procédure à suivre lorsque vous avez fini de travailler” à la page 12. Utilisation d’une caractéristique matérielle spécifique de votre Power Mac G5 le chapitre 2, “Utilisation de votre ordinateur”, à la page 21. Installation de disques durs, de lecteurs, de mémoire et de cartes supplémentaires ou remplacement de la pile le chapitre 3, “Interventions à l’intérieur de l’ordinateur”, à la page 43. Que faire en cas de problème vous empêchant d’utiliser votre ordinateur le chapitre 4, “Dépannage”, à la page 73. Installation de la gestion de Classic pour utiliser les applications Mac OS 9 avec votre ordinateur le chapitre 4, “Dépannage”, à la page 73 Connexion de votre ordinateur à Internet l’annexe C, “Connexion à Internet”, à la page 93.2 21 2 Utilisation de votre ordinateur Ce chapitre fournit des instructions concernant l’utilisation des fonctions importantes de votre ordinateur Power Mac G5, notamment le clavier, la souris, les ports FireWire, USB, audio, la technologie sans fil Bluetooth et la mise en réseau. Ce chapitre fournit des explications sur les sujets suivants : • “Utilisation de votre clavier Apple” à la page 22 • “Utilisation de votre souris Apple Mouse” à la page 23 • “Branchement d’un second moniteur” à la page 23 • “Connexion d’un téléviseur, d’un magnétoscope ou de tout autre appareil vidéo” à la page 24 • “Utilisation de l’Universal Serial Bus (USB)” à la page 26 • “Utilisation de FireWire” à la page 28 • “Utilisation des périphériques audio” à la page 30 • “Utilisation de appareils Bluetooth” à la page 32 • “Utilisation de votre lecteur optique” à la page 34 • “Utilisation de votre modem” à la page 36 • “Connexion à un réseau Ethernet” à la page 37 • “Accès sans fil à Internet et à votre réseau local via AirPort” à la page 39 • “Suspension de l’activité de l’ordinateur pour économiser l’énergie” à la page 41 • “Transfert d’informations entre deux ordinateurs Macintosh” à la page 4222 Chapitre 2 Utilisation de votre ordinateur Utilisation de votre clavier Apple Votre clavier Apple Keyboard dispose de touches de fonction préréglées pour les tâches récurrentes. Appuyez sur la touche d’éjection de disque ( ) pour éjecter les disques du lecteur optique. Appuyez sur les touches de hausse et de baisse du volume pour régler le son ou sur la touche Silence pour l’activer ou le désactiver. Utilisez les touches d’augmentation et de réduction de la luminosité pour régler la luminosité d’un moniteur Apple. Remarque : appuyez sur la touche F12 sur un clavier qui n’est pas de la marque Apple pour éjecter les disques du lecteur optique. Le clavier Apple est doté de deux ports Universal Serial Bus (USB) 1.1. Vous pouvez brancher le câble de votre souris ou d’autres périphériques USB dans les ports USB à l’arrière du clavier. Remarque : si vous avez acheté un clavier Apple Wireless Keyboard avec votre Power Mac G5, consultez les instructions livrées avec votre clavier pour obtenir de plus amples informations. Informations supplémentaires à propos de votre clavier Des informations supplémentaires sur votre clavier sont disponibles dans l’Aide Mac OS. Choisissez Aide > Aide Mac, puis recherchez “clavier”. Touches de fonction Touche de baisse du volume -Touche d’augmentation du volume Touche de baisse de la luminosité Touche d’augmentation de la luminosité — Touche Silence Touche d’éjection de disque Câble clavier Ports USB Chapitre 2 Utilisation de votre ordinateur 23 Utilisation de votre souris Apple Mouse Votre souris Apple Mouse utilise un système de repérage optique. Pour positionner le pointeur à l’aide de votre souris, déplacez celle-ci sur n’importe quelle surface adaptée, telle que le bureau, le tapis de souris ou toute autre surface granuleuse (certaines surfaces lisses et brillantes ne permettent pas un contrôle du pointeur aussi performant que d’autres). Pour cliquer sur un objet, appuyez une fois sur le corps de la souris jusqu’à ce que vous ressentiez un clic. Pour double-cliquer sur un élément, appuyez deux fois successivement et rapidement. Remarque : si vous avez acheté une souris Apple Wireless Mouse avec votre Power Mac G5, consultez les instructions livrées avec votre souris pour obtenir de plus amples informations. Informations supplémentaires à propos de votre souris Des informations supplémentaires sur votre souris sont disponibles dans l’Aide Mac OS. Choisissez Aide > Aide Mac, puis recherchez “souris”. Branchement d’un second moniteur Vous pouvez connecter deux moniteurs à votre carte graphique et les utiliser simultanément. Si un deuxième moniteur est connecté, vous pouvez soit afficher la même image sur les deux moniteurs (mode miroir), soit utiliser le deuxième écran pour étendre la taille de votre bureau Mac OS X (mode bureau étendu). Il est nécessaire de disposer du câble approprié pour chaque moniteur à connecter. Pour utiliser plusieurs moniteurs : 1 Éteignez les moniteurs et votre ordinateur. 2 Branchez le câble vidéo de chaque moniteur au port approprié de la carte graphique. 3 Allumez les moniteurs et démarrez votre ordinateur. Pour régler les moniteurs, sélectionnez menu Pomme (K) > Préférences Système et cliquez sur Moniteurs. Si vous êtes en bout de course faute de place mais que vous voulez conserver le clic lorsque vous soulevez la souris, cliquez, puis appuyez sur les côtés avec le pouce et les doigts tandis que vous soulevez.24 Chapitre 2 Utilisation de votre ordinateur Par défaut, votre ordinateur démarre en mode bureau étendu. Pour travailler en mode miroir, sélectionnez Pomme (K) > Préférences Système, cliquez sur Moniteurs et sélectionnez En miroir. Pour en savoir plus sur les moniteurs Pour obtenir des informations sur la connexion de votre moniteur, lisez les instructions d’installation dans le chapitre 1, “Installation”. L’Aide Mac OS fournit des informations supplémentaires sur l’utilisation et la configuration d’un moniteur externe. Choisissez Aide > Aide Mac, puis recherchez “moniteur”. Connexion d’un téléviseur, d’un magnétoscope ou de tout autre appareil vidéo Vous pouvez connecter votre Power Mac G5 à une télévision, un magnétoscope, un projecteur ou un autre périphérique vidéo externe grâce à l’adaptateur DVI vers Vidéo, conçu pour être employé avec un Power Mac G5. Vous trouverez un adaptateur DVI vers Vidéo chez votre revendeur agréé Apple, dans un centre de distribution Apple ou en ligne sur Apple Store à l’adresse www.apple.com/store. Pour connecter un périphérique vidéo : 1 Éteignez le périphérique vidéo et votre ordinateur. 2 Connectez l’extrémité DVI de l’adaptateur DVI vers Vidéo au port DVI de la carte graphique de votre Power Mac G5. 3 Connectez l’autre extrémité de l’adaptateur au port vidéo composite (RCA) ou S-vidéo du téléviseur, du magnétoscope ou du projecteur. 4 Allumez le périphérique vidéo et démarrez votre ordinateur.Chapitre 2 Utilisation de votre ordinateur 25 Pour ajuster l’image, sélectionnez menu Pomme (K) > Préférences Système, puis cliquez sur Moniteurs. Port d’affichage DVI Port de sortie S-vidéo Adapteur DVI vers Vidéo Port de sortie vidéo Composite26 Chapitre 2 Utilisation de votre ordinateur Utilisation de l’Universal Serial Bus (USB) Votre Power Mac G5 est équipé de trois ports USB 2.0 ; un en façade et deux à l’arrière. Votre clavier Apple Keyboard possède également deux ports USB 1.1. Ces ports USB permettent de connecter de nombreux types de périphériques, notamment des imprimantes, des scanners, des appareils photo numériques, des microphones, des manettes de jeu, des claviers, des souris et des unités de stockage. La technologie USB facilite la connexion de périphériques externes. Dans la plupart des cas, vous pouvez connecter et déconnecter un périphérique USB pendant que l’ordinateur fonctionne. Vous pouvez utiliser les périphériques dès leur branchement, sans avoir à redémarrer votre ordinateur. Utilisation de périphériques USB Apple fournit d’origine des logiciels compatibles avec de nombreux périphériques USB. Dans la plupart des cas, il n’est pas nécessaire d’installer le pilote fourni avec le périphérique. Si vous connectez un périphérique USB et que votre Power Mac G5 ne trouve pas le pilote approprié, vous pouvez soit installer le pilote fourni avec le périphérique, soit vous adresser au fabricant du périphérique pour trouver, télécharger et installer le pilote approprié. Ports USB 2.0Chapitre 2 Utilisation de votre ordinateur 27 Connexion de plusieurs périphériques USB Pour connecter plus de trois périphériques USB, vous pouvez vous procurer un concentrateur USB. Ce dernier se connecte à un port disponible de votre ordinateur et offre des ports USB supplémentaires (généralement quatre ou sept). Remarque : pour utiliser certains périphériques USB, il se peut que vous ayez besoin d’un concentrateur USB. Informations supplémentaires sur la technologie USB L’Aide Mac OS fournit des informations supplémentaires sur la technologie USB. Choisissez Aide > Aide Mac, puis recherchez “USB”. Vous trouverez d’autres informations sur le site Web USB d’Apple, à l’adresse www.apple.com/usb. Pour obtenir des informations concernant les périphériques USB disponibles pour votre ordinateur, consultez le Guide des produits Macintosh à l’adresse www.apple.com/guide. Concentrateur USB28 Chapitre 2 Utilisation de votre ordinateur Utilisation de FireWire FireWire est un système de transfert de données à haute vitesse qui vous permet de connecter et déconnecter aisément des périphériques tels que l’iPod, les caméras vidéonumériques (DV), les imprimantes, les scanners et les disques durs. Vous pouvez connecter et déconnecter des périphériques FireWire sans redémarrer votre ordinateur. Votre ordinateur est équipé de trois ports FireWire externes. • Deux ports FireWire 400, un en façade et un à l’arrière, acceptent un taux de transfert de données maximal de 400 mégabits par seconde (Mbps). • À l’arrière, un port rapide FireWire 800 accepte un taux de transfert de données maximal de 800 mégabits par seconde (Mbps). Le port FireWire 800 de votre Power Mac G5 peut transférer des données depuis des périphériques FireWire 800 Mbps bien plus rapidement qu’auparavant. Ce port est équipé d’un connecteur à 9 broches et est compatible avec les premiers périphériques FireWire, qui ont des connecteurs de 4 ou 6 broches. Avec un câble approprié, le port 9 broches est parfaitement compatible avec tous les périphériques FireWire. Des câbles sont disponibles pour connecter le port 9 broches à des périphériques 4, 6 ou 9 broches. Ports FireWire 400 Port FireWire 800 FireWire 400 (6 broches) FireWire 400 (4 broches) FireWire 800 (9 broches)Chapitre 2 Utilisation de votre ordinateur 29 Utilisation de périphériques FireWire La technologie FireWire vous permet de : • Connecter une caméra vidéo numérique FireWire et capturer ou transférer directement de la vidéo de haute qualité vers ou à partir de votre ordinateur, puis d’utiliser ensuite un logiciel de montage vidéo tel que iMovie pour monter vos images vidéo. • Connecter un disque dur FireWire externe pour faire une copie de sauvegarde des données ou transférer des fichiers. Une unité de disque avec icône FireWire apparaît sur votre bureau une fois que vous connectez le disque dur à votre Power Mac G5. Certains disques durs FireWire sont alimentés via le câble FireWire, ce qui vous dispense de les brancher sur une source d’alimentation externe. • Si une défaillance empêche votre ordinateur de démarrer ou de transférer des fichiers, il est possible de connecter votre Power Mac G5 à un autre ordinateur via FireWire afin que votre Power Mac G5 apparaisse comme un disque dur externe sur l’autre ordinateur (fonctionnalité appelée mode disque cible FireWire). Consultez ci-dessous la section “Mode disque cible FireWire” pour plus d’informations. Pour utiliser un périphérique FireWire, connectez-le à l’ordinateur et installez les pilotes éventuellement fournis avec le périphérique. Votre ordinateur détecte automatiquement la connexion d’un nouveau périphérique. Pour démarrer à partir d’un disque dur FireWire sur lequel est installé Mac OS X, sélectionnez menu Pomme (K) > Préférences Système, cliquez sur Disque de démarrage et sélectionnez le disque dur FireWire. Si votre disque dur FireWire ne figure pas dans la liste ou que vous ne pouvez pas le sélectionner, contactez votre revendeur pour obtenir des pilotes mis à jour. Pour déconnecter votre disque dur FireWire en toute sécurité, faites glisser son icône dans la Corbeille avant de déconnecter le câble FireWire. Mode disque cible FireWire Si vous souhaitez transférer des fichiers de votre Power Mac G5 vers un autre ordinateur équipé de la technologie FireWire, ou que vous êtes confronté à un problème qui empêche le démarrage de votre ordinateur, utilisez le mode disque cible FireWire pour connecter votre Power Mac G5 à un autre ordinateur. Remarque : pour que votre Power Mac G5 puisse fonctionner en mode disque cible FireWire, l’ordinateur associé doit disposer de n’importe quelle version de Mac OS X ou de Mac OS 9 et de FireWire version 2.3.3 ou ultérieure. Utilisez Informations Système, dans les répertoires Applications/Utilitaires, pour vérifier la version de FireWire installée. Si l’autre ordinateur dispose d’une version antérieure, vérifiez s’il existe une mise à jour sur le site Web AppleCare Support à l’adresse www.apple.com/support. 30 Chapitre 2 Utilisation de votre ordinateur Pour connecter votre Power Mac G5 en mode disque cible FireWire : 1 Éteignez votre Power Mac G5. 2 Utilisez un câble FireWire muni de connecteurs appropriés à 6 ou 9 broches à chaque extrémité pour connecter votre ordinateur à un autre ordinateur équipé de FireWire. 3 Démarrez ou redémarrez votre Power Mac G5 et maintenez immédiatement la touche T enfoncée. Le moniteur de votre Power Mac G5 affiche l’indicateur de mode du disque FireWire et l’icône du disque dur interne du Power Mac G5 apparaît sur le bureau de l’autre ordinateur. 4 Lorsque vous avez terminé le transfert de fichiers : sur l’autre ordinateur, glissez l’icône du disque dur Power Mac G5 jusqu’à la Corbeille pour démonter le disque. 5 Appuyez sur le bouton d’alimentation du Power Mac G5 pour éteindre ce dernier, puis déconnectez le câble FireWire. Informations supplémentaires sur la technologie FireWire Des informations supplémentaires relatives à FireWire sont disponibles sur le site Web FireWire d’Apple à l’adresse www.apple.com/firewire. Vous trouverez également des informations dans l’Aide Mac OS. Choisissez Aide > Aide Mac, puis recherchez “FireWire”. Pour obtenir des informations sur les périphériques FireWire disponibles pour votre ordinateur, consultez le Guide des produits Macintosh à l’adresse www.apple.com/guide. Utilisation des périphériques audio Votre Power Mac G5 est doté de nombreux dispositifs audio, notamment une prise casque en façade, ainsi que des ports de sortie audio numérique, entrée audio numérique optique, sortie audio analogique et entrée audio analogique à l’arrière. Ports audio numérique optique Un câble numérique optique ou Toslink permet de connecter un lecteur Digital Audio Tape (DAT) ou un lecteur CD au port d’entrée audio numérique optique, pour enregistrer et mixer votre propre musique. Chapitre 2 Utilisation de votre ordinateur 31 Vous pouvez également brancher un récepteur audio ou audiovisuel (AV) au port de sortie audio numérique optique pour construire un système home cinema à partir du Power Mac G5. Prise pour écouteurs Sur l’ordinateur, la prise pour écouteurs est prévue pour brancher des écouteurs. Lorsqu’une prise y est insérée, votre haut-parleur intégré est désactivé. Important : ne branchez pas de périphériques de sortie dans la prise pour écouteurs. Utilisez pour cela le port de sortie analogique à l’arrière. Ports audio analogique Au dos de l’ordinateur, les mini-jacks d’entrée et sortie analogique permettent de connecter un microphone externe ou d’autres équipements audio. Pour sélectionner le périphérique audio d’entrée ou de sortie à employer, utilisez la fenêtre Son des Préférences Système. Port optique d’entrée audio numérique Port optique de sortie audio numérique Câble optique numérique Câble optique numérique Récepteur AV Vers haut-parleurs ou autres sorties Lecteur CD ou autre source numérique32 Chapitre 2 Utilisation de votre ordinateur Utilisation de appareils Bluetooth Votre Power Mac G5 peut se connecter et transférer des informations vers des périphériques exploitant la technologie sans fil Bluetooth® , comme le clavier et la souris sans fil d’Apple, des téléphones portables, des assistants numériques personnels (PDA) et des imprimantes, ce qui permet ainsi d’éliminer les câbles servant traditionnellement à relier les périphériques. Les périphériques Bluetooth peuvent communiquer entre eux dans un rayon de 10 mètres. Si votre ordinateur est fourni avec un module Bluetooth intégré, assurez-vous de branchez l’antenne Bluetooth accompagnant votre ordinateur dans le port d’antenne Bluetooth ( ) à l’arrière de l’ordinateur. La petite antenne cylindrique Bluetooth permet la réception des périphériques Bluetooth. Insérez l’antenne Bluetooth dans le port prévu à cet effet.Chapitre 2 Utilisation de votre ordinateur 33 Voici quelques activités réalisables avec la technologie sans fil Bluetooth : • Utiliser un clavier Apple Wireless Keyboard ou une souris Apple Wireless Mouse avec votre Power Mac G5. • Communiquer avec votre assistant personnel (PDA). Exécuter une opération HotSync sans fil ou transmettre votre carte de visite ou encore des événements de calendrier directement sur le PDA d’un collègue. • Utiliser votre Power Mac G5 pour communiquer avec un téléphone mobile compatible avec la technologie Bluetooth. Utiliser iSync pour mettre à jour votre téléphone avec les informations de contact du Carnet d’adresses de votre Macintosh. Si votre Power Mac G5 n’est pas équipé d’un module Bluetooth, vous pouvez télécharger le logiciel Bluetooth et connecter un adaptateur USB Bluetooth externe d’une autre marque à l’un des ports USB disponibles sur votre ordinateur. Pour plus d’informations sur la technologie sans fil Bluetooth Si votre ordinateur a été livré avec un module Bluetooth intégré, vous pouvez obtenir de l’aide sur l’utilisation de la technologie Bluetooth en ouvrant l’application Échange de fichiers Bluetooth (dans le répertoire Applications/Utilitaires) et en sélectionnant Aide Bluetooth dans le menu Aide. Vous trouverez d’autres informations sur le site Web Bluetooth d’Apple, à l’adresse www.apple.com/bluetooth. Important : les modules Bluetooth ne peuvent pas être installés par l’utilisateur. Si vous avez acheté un Power Mac G5 sans module Bluetooth, vous pouvez acheter un adaptateur externe Bluetooth USB chez votre revendeur agréé Apple, dans un centre de distribution Apple ou en ligne sur Apple Store à l’adresse www.apple.com/store.34 Chapitre 2 Utilisation de votre ordinateur Utilisation de votre lecteur optique Votre lecteur optique permet d’installer ou d’exécuter des applications à partir de CD ou DVD. Il permet également de lire des données multimédia à partir de CD, d’écouter de la musique à partir de CD audio, de graver de la musique, des documents et autres fichiers numériques sur des disques CD-R ou CD-RW. Vous pouvez également lire des films DVD et utiliser la plupart des disques DVD. Si votre ordinateur est équipé d’un graveur SuperDrive, vous pouvez enregistrer des informations sur disques DVD-R (DVD enregistrables) vierges. Remarque : si vous disposez de logiciels anciens stockés sur disquettes, contactez les éditeurs concernés pour savoir s’il existe des versions disponibles sur CD ou achetez un lecteur de disquettes USB externe adapté à votre Power Mac G5 chez votre distributeur agréé Apple, dans un centre de distribution Apple ou sur le site Apple Store à l’adresse www.apple.com/store. Insertion d’un disque Pour installer ou utiliser des programmes à partir de CD ou de DVD : 1 L’ordinateur étant allumé, ouvrez le lecteur en appuyant sur la touche d’éjection de disque ( ) de votre clavier Apple Pro Keyboard. 2 Placez un disque sur le plateau en veillant à le poser bien à plat, étiquette vers le haut. 3 Appuyez à nouveau sur la touche d’éjection de disque ( ) ou poussez doucement le plateau afin de le fermer. Dès que l’icône du disque s’affiche à l’écran, le disque est prêt à être utilisé. Éjection d’un disque Vous pouvez éjecter un disque soit en glissant son icône dans la Corbeille, soit en appuyant sur la touche d’éjection de disque ( ) de votre clavier Apple. Vous pouvez également éjecter un disque en maintenant le bouton de la souris enfoncé lors du redémarrage de votre ordinateur.Chapitre 2 Utilisation de votre ordinateur 35 Enregistrement d’informations sur CD Votre lecteur optique permet de graver vos morceaux de musique, programmes et fichiers favoris sur des disques CD-R et CD-RW. Créez vos propres CD de musique et écoutez-les sur n’importe quel lecteur audio standard. Vous pouvez également enregistrer des fichiers informatiques, tels que des applications, des documents ou autres fichiers numériques sur un CD enregistrable. Avec les disques enregistrables CD-R (CD enregistrable), vous ne pouvez enregistrer les informations qu’une seule fois. Bien que vous ne puissiez pas modifier les informations enregistrées, vous avez peut-être la possibilité d’ajouter des informations jusqu’à ce que le disque soit plein, selon l’application utilisée. Pour obtenir des informations spécifiques concernant l’enregistrement sur votre disque CD-R, reportez-vous à la documentation fournie avec votre application. Il est préférable d’utiliser des disques CD-R pour graver des CD audio, car il se peut que votre lecteur CD ne puisse pas lire les disques CD-RW (disques réenregistrables). Avec les disques CD-RW, vous pouvez sauvegarder et modifier des informations sur un même CD à l’infini. Toutefois, certains logiciels conçus pour enregistrer des fichiers multimédia sur CD ne peuvent enregistrer qu’une seule fois des données sur un disque. Pour enregistrer de la musique provenant de la bibliothèque iTunes sur un CD-R : 1 Ouvrez iTunes (cliquez sur son icône dans le Dock). 2 Sélectionnez la liste de lecture à enregistrer. 3 Insérez un disque CD-R vierge. 4 Cliquez sur le bouton Graver le CD, en haut de la fenêtre iTunes. Pour enregistrer des données sur un CD-R à partir du Finder : 1 Insérez un disque CD-R vierge. 2 Dans la boîte de dialogue qui apparaît, attribuez un nom au disque et sélectionnez le format souhaité. Une icône correspondant au CD apparaît sur le bureau. 3 Double-cliquez sur l’icône du CD, puis glissez-y des fichiers et des dossiers. 4 Choisissez Fichier > Graver le disque ou sélectionnez le disque, puis glissez-le sur l’icône “Graver le disque” située dans le Dock. Pour savoir comment faire afin d’enregistrer des fichiers musicaux sur un CD avec iTunes, consultez l’Aide iTunes. Ouvrez iTunes (dans Applications) et sélectionnez Aide > Aide iTunes et Music Store.36 Chapitre 2 Utilisation de votre ordinateur Enregistrement d’informations sur un DVD Si vous disposez d’un SuperDrive, vous pouvez enregistrer un DVD interactif avec vos propres films numériques sur un disque DVD-R (DVD enregistrable) vierge. Vous pouvez également enregistrer d’autres types de données numériques sur les disques DVD-R afin, par exemple, de sauvegarder des fichiers. Toutefois, une fois que vous avez enregistré des informations sur un disque DVD-R, elles ne peuvent plus être écrasées. Avec les applications telles que iDVD ou DVD Studio Pro, vous pouvez créer votre propre projet DVD personnalisé, le graver sur un disque DVD-R et le lire sur la plupart des lecteurs DVD standards. Pour graver un disque avec iDVD : 1 Ouvrez iDVD ainsi que votre projet DVD final. 2 Cliquez sur le bouton Graver le DVD. 3 Insérez un disque DVD-R vierge dans le graveur dès qu’un message vous y invite. 4 Cliquez de nouveau sur le bouton Graver le DVD. Pour graver des données sur un DVD-R à partir du Finder : 1 Insérez un disque DVD-R vierge dans le graveur. 2 Dans la zone de dialogue qui apparaît, attribuez un nom au disque et sélectionnez le format souhaité. Une icône représentant le DVD apparaît sur le bureau. 3 Double-cliquez sur l’icône du DVD, puis glissez-y des fichiers et des dossiers. 4 Choisissez Fichier > Graver le disque ou sélectionnez le disque, puis glissez-le sur l’icône “Graver le disque” située dans le Dock. Pour plus d’informations sur iDVD, ouvrez iDVD (dans Applications) et sélectionnez l’Aide iDVD dans le menu Aide. Utilisation de votre modem Votre Macintosh peut être fourni avec un modem interne 56 K Apple. Pour connecter le modem interne 56K Apple, branchez l’une des extrémités du câble modem ou du câble RJ-11 sur le port du modem qui se trouve à l’arrière de l’ordinateur et l’autre extrémité sur une prise téléphonique RJ-11 standard. Port modem Icône du port modemChapitre 2 Utilisation de votre ordinateur 37 Important : veillez à connecter le modem interne à une ligne téléphonique analogique (type le plus répandu chez les particuliers). S’il est branché sur une ligne téléphonique numérique, le modem ne fonctionnera pas et risquera même d’être endommagé. Pour obtenir des informations sur la manière d’établir une connexion à Internet, consultez l’annexe C, “Connexion à Internet”, à la page 93. Des informations supplémentaires à propos du modem interne sont également disponibles dans l’Aide Mac OS. Connexion à un réseau Ethernet Votre ordinateur comprend des fonctionnalités intégrées de mise en réseau Ethernet par câbles à paires torsadées à un débit de 10/100/1000 mégabits par seconde (Mbps). Vous pouvez les utiliser pour vous connecter à un réseau, à un modem câble ou à un modem DSL. La connexion à un réseau vous donne accès à d’autres ordinateurs Elle vous permet de stocker et de récupérer des informations, d’utiliser les imprimantes d’un réseau et une messagerie électronique ou de vous connecter à Internet. Vous pouvez également utiliser Ethernet pour partager des fichiers entre deux ordinateurs ou établir un petit réseau. Si vous vous connectez à un réseau existant, vous pouvez obtenir des renseignements sur le réseau lui-même et sur les logiciels nécessaires à son utilisation auprès de l’administrateur de réseau qui supervise son fonctionnement. Avant de commencer, identifiez votre administrateur de réseau. Suivez les instructions ci-après lorsque vous choisissez un câble pour votre réseau : Connexion à un réseau Ethernet à paires torsadées Vous pouvez vous connecter directement à un réseau Ethernet 10/100/1000 à paires torsadées. Remarque : vous pouvez également connecter votre ordinateur à un réseau Ethernet utilisant des câbles coaxiaux fins. Pour cela, procurez-vous un adaptateur coaxial fin RJ-45 (disponible auprès d’autres fabricants). Adressez-vous à votre revendeur agréé Apple pour plus d’informations sur les adaptateurs de support Ethernet. Avertissement : par temps d’orage, déconnectez votre modem de la prise téléphonique pour éviter qu’il ne soit endommagé par une surcharge de tension. Type de port Ethernet à paires torsadées Types de câbles à paires torsadées à utiliser 10 Mbps Classe 3, 5 ou 6 100/1000 Mbps Classe 5 ou 638 Chapitre 2 Utilisation de votre ordinateur Pour connecter votre Macintosh à un réseau centralisé Ethernet 10/100/1000 à paires torsadées : 1 Connectez l’extrémité d’un câble à paire torsadée RJ-45 au port Ethernet de votre Macintosh. 2 Connectez l’autre extrémité à une prise murale RJ-45 ou à un concentrateur externe Ethernet RJ-45 relié à un réseau Ethernet à paires torsadées. Après avoir démarré l’ordinateur, vous devez configurer votre logiciel de connexion au réseau. Votre administrateur de réseau peut vous fournir les informations nécessaires. Vous pouvez également obtenir de l’aide pour la configuration de votre logiciel de réseau en consultant l’Aide Mac OS dans le menu Aide. Pour configurer les réglages Réseau : 1 Sélectionnez menu Pomme (K) > Préférences Système puis cliquez sur Réseau. 2 Dans le menu local Afficher, sélectionnez Ethernet intégré. 3 Cliquez sur l’onglet TCP/IP et saisissez les informations concernant votre réseau. Par défaut, le réglage est Configurer : Via DHCP. 4 Cliquez sur Appliquer. Port Ethernet (Ethernet à paire torsadée) Prise murale RJ-45 Câble Ethernet à paire torsadée Commutateur ou concentrateur EthernetChapitre 2 Utilisation de votre ordinateur 39 Informations supplémentaires sur l’utilisation d’Ethernet Des informations supplémentaires, y compris sur la configuration d’un réseau Ethernet ou le transfert de fichiers via Ethernet, sont disponibles dans l’Aide Mac OS. Choisissez Aide > Aide Mac, puis recherchez “Ethernet” ou “réseau”. Pour plus d’informations sur la mise en réseau de votre Power Mac G5, consultez le Support AppleCare à l’adresse www.apple.com/support. Pour des informations sur les produits de mise en réseau que vous pouvez utiliser avec votre Power Mac G5, consultez le Guide des Produits Macintosh à l’adresse www.apple.com/guide. Accès sans fil à Internet et à votre réseau local via AirPort AirPort constitue une méthode simple et peu coûteuse pour établir un accès sans fil à Internet à partir de n’importe quel endroit dans une maison, un bureau ou une salle de classe. Au lieu de faire appel à des câbles classiques, AirPort utilise la technologie de réseau local (LAN) sans fil permettant une communication sans fil entre plusieurs ordinateurs. Un réseau sans fil vous permet d’établir un accès à Internet, de transférer des fichiers, de jouer à plusieurs, etc. Votre Power Mac G5 est préconfiguré pour l’utilisation d’AirPort. La seule chose que vous avez à ajouter est une carte AirPort Extreme. Voir “Installation d’une carte AirPort Extreme” à la page 69. Vous devez installer cette dernière dans un logement à l’intérieur de l’ordinateur, la connecter directement à l’extrémité d’un fil d’antenne intégré et installer une antenne AirPort. Pour obtenir des instructions sur l’utilisation de votre carte AirPort Extreme, consultez la brochure fournie avec votre carte et intitulée À propos de votre carte AirPort Extreme . Connexions sans fil à un réseau En installant une carte AirPort Extreme, vous pourrez : • Connecter votre ordinateur à un réseau disposant d’un accès sans fil. • Utiliser votre ordinateur pour permettre à d’autres ordinateurs d’accéder au réseau à l’aide de cartes de communication sans fil. • Établir une connexion sans fil et partager des données avec un autre ordinateur équipé d’une carte AirPort, une carte sans fil 802.11b ou une carte sans fil 802.11g. Pour plus d’informations sur la zone de couverture du point d’accès sans fil au réseau, adressez-vous à l’administrateur de réseau. Si votre ordinateur a été fourni avec une carte AirPort Extreme ou que vous en installez une, vous devez également installer dans le port d’antenne AirPort l’antenne AirPort fournie avec votre ordinateur( ) à l’arrière de l’ordinateur. Pour toute information supplémentaire, consultez la section “Installation d’une carte AirPort Extreme” à la page 69.Fonctionnement de l’accès sans fil à Internet via AirPort Le système AirPort permet d’établir une connexion sans fil avec un appareil appelé borne d’accès qui dispose, lui, d’une connexion physique à Internet. La technologie AirPort fonctionne comme un téléphone sans fil. Le combiné du téléphone établit une connexion sans fil avec la base qui est reliée à la ligne téléphonique. De même, votre ordinateur établit une connexion sans fil avec la borne qui est connectée à la ligne téléphonique ou à votre réseau Ethernet. Remarque : la carte Airport Extreme est compatible avec toutes les versions de la borne d’accès Airport. Important : plusieurs types d’objets placés près de l’ordinateur peuvent provoquer des interférences. Pour des informations sur la façon d’éviter les interférences, reportezvous aux instructions accompagnant la carte AirPort Extreme ou la borne d’accès AirPort Extreme. Pour plus d’informations, rendez-vous sur le site d’assistance AppleCare à l’adresse www.apple.com/support. Borne d’accès AirPort Extreme Connexion téléphonique ou Ethernet Chapitre 2 Utilisation de votre ordinateur 41 Informations supplémentaires sur AirPort Pour acheter une carte ou une borne d’accès AirPort Extreme, rendez-vous dans un centre de distribution Apple, contactez votre distributeur agréé Apple ou consultez le site Apple Store à l’adresse www.apple.com/store. Pour plus d’informations sur AirPort, recherchez le terme “AirPort” dans l’Aide Mac OS. Vous pouvez également trouver des informations sur le site Web AirPort d’Apple à l’adresse www.apple.com/airport. Suspension de l’activité de l’ordinateur pour économiser l’énergie Les ordinateurs Power Mac G5 sont configurés de manière à suspendre leur activité après une période d’inactivité. La suspension d’activité permet à votre ordinateur de consommer un minimum d’énergie. L’activité de l’ordinateur peut être suspendue à tout moment. Remarque : les ordinateurs Power Mac G5 sont réglés pour suspendre leur activité automatiquement après 15 minutes d’inactivité. Vous pouvez toutefois modifier les réglages de suspension d’activité automatique dans Préférences Système. À la réactivation de l’ordinateur, vos programmes, documents et réglages d’ordinateur réapparaissent exactement tels que vous les aviez laissés. Pour économiser davantage d’énergie, éteignez votre ordinateur lorsqu’il n’est pas utilisé. Vous pouvez utiliser une des méthodes suivantes pour mettre votre ordinateur en veille : • Appuyez sur le bouton d’alimentation situé à l’avant de l’ordinateur. • Choisissez menu Pomme (K) > Suspendre l’activité. • Sélectionnez menu Pomme (K) > Préférences Système, cliquez sur Économiseur d’énergie et choisissez un délai de suspension d’activité. Lorsque l’activité de l’ordinateur est suspendue, le témoin d’alimentation situé sur le panneau avant clignote. Pour réactiver l’ordinateur, appuyez sur le bouton d’alimentation en façade ou appuyez sur une touche du clavier. Vous pouvez également appuyer sur le bouton d’alimentation de certains moniteurs Apple pour suspendre l’activité de l’ordinateur ou le réactiver. Les cartes PCI ou les cartes de rechange AGP ne sont pas toutes conformes aux normes de consommation électrique de l’ordinateur. Si vous installez une carte non-conforme, l’ordinateur pourra toujours suspendre son activité, mais il se peut que les économies d’énergie obtenues ne soient pas optimales. Pour plus d’informations sur les options d’économie d’énergie, consultez l’Aide Mac OS.42 Chapitre 2 Utilisation de votre ordinateur Transfert d’informations entre deux ordinateurs Macintosh Si deux ordinateurs Macintosh ne sont pas connectés via un réseau Ethernet, AirPort ou Bluetooth, vous pouvez transférer des informations de l’un à l’autre en les reliant à l’aide d’un câble Ethernet Cat 5 standard (créant ainsi un mini réseau constitué de deux ordinateurs). Ce type de câble est disponible auprès d’un revendeur agréé Apple. Branchez le câble sur chaque port Ethernet de votre ordinateur et activez le partage de fichiers sur les deux ordinateurs. Vous pouvez également configurer les réglages Ethernet sur les deux ordinateurs pour créer un petit réseau. Vous devez d’abord activer le partage de fichiers sur les deux ordinateurs : 1 Choisissez menu Pomme (K) > Préférences Système. 2 Cliquez sur Partage, puis sur Démarrer. 3 Ouvrez les préférences Réseau, sélectionnez AppleTalk, puis Activer AppleTalk” Ensuite, procédez comme suit sur un seul ordinateur : 1 Choisissez Aller > “Se connecter au serveur”. 2 Cliquez sur Réseau local. 3 Sélectionnez l’ordinateur auquel vous souhaitez avoir accès. Pour plus d’informations sur la configuration Ethernet, recherchez “Ethernet“ dans l’Aide Mac OS. Si vous disposez d’un réseau sans fil Bluetooth ou AirPort, vous pouvez aussi transférer des informations entre deux ordinateurs Macintosh. Pour plus d’informations sur les réseaux sans fil AirPort ou Bluetooth, recherchez “AirPort” ou “Bluetooth” dans l’Aide Mac OS. Vous pouvez également connecter deux ordinateurs Macintosh à l’aide d’un câble FireWire. Cela vous permet d’utiliser le mode disque cible FireWire pour transférer des fichiers d’un ordinateur à l’autre. Pour plus d’informations, consultez la section “Mode disque cible FireWire” à la page 29. Si vous disposez d’une connexion à Internet, vous pouvez également transférer des fichiers via le Web vers votre iDisk .Mac, d’où ils peuvent être téléchargés par vous ou par un autre utilisateur .Mac.3 43 3 Interventions à l’intérieur de l’ordinateur Vous pouvez personnaliser et accroître les capacités de votre Power Mac G5 selon vos besoins. Ce chapitre fournit des informations et des instructions sur les interventions à l’intérieur de votre ordinateur et présente les procédures suivantes : • “Ouverture de l’ordinateur” à la page 44 • “Installation de mémoire” à la page 49 • “Installation d’unités de stockage internes” à la page 56 • “Installation d’une carte d’extension PCI ou remplacement de la carte AGP” à la page 64 • “Installation d’une carte AirPort Extreme” à la page 69 • “Remplacement de la pile” à la page 70 Avertissement : Apple recommande de faire appel à un technicien agréé Apple pour l’installation de modules de mémoire, de cartes d’extension PCI et d’unités de stockage internes. Consultez les informations relatives à l’assistance et à la maintenance fournies avec l’ordinateur pour savoir comment joindre un fournisseur de services agréé Apple. Si vous tentez d’installer vous-même ces composants, vous risquez d’endommager votre système et les dommages ne seront pas couverts par la garantie limitée de votre ordinateur. Adressez-vous à un revendeur ou à un centre de maintenance agréé Apple pour toute information complémentaire sur l’étendue de la garantie.44 Chapitre 3 Interventions à l’intérieur de l’ordinateur Ouverture de l’ordinateur 1 Avant d’ouvrir votre ordinateur, éteignez-le en sélectionnant le menu Pomme (K) > Éteindre. 2 Patientez 5 à 10 minutes, le temps que les composants internes de l’ordinateur refroidissent. 3 Touchez les couvercles métalliques d’accès PCI de l’arrière de l’ordinateur pour décharger l’énergie statique que peut emmagasiner votre corps. Important : veilllez à toujours vous décharger de l’électricité statique que vous êtes susceptible d’avoir accumulé avant de toucher ou d’installer tout composant à l’intérieur de l’ordinateur. Pour éviter de générer de l’électricité statique, ne vous déplacez pas dans la pièce avant d’avoir achevé l’installation du composant concerné et d’avoir refermé l’ordinateur. Avertissement : veillez à toujours éteindre votre Power Mac G5 avant de l’ouvrir pour éviter d’endommager ses composants internes ou les composants à installer. N’ouvrez pas votre ordinateur et n’essayez pas d’y installer des composants s’il est allumé. Avertissement : même une fois votre ordinateur éteint, les composants internes peuvent être très chauds. Laissez refroidir l’ordinateur avant de continuer. Touchez la partie métallique des capots d’accès aux ports PCI.Chapitre 3 Interventions à l’intérieur de l’ordinateur 45 4 Débranchez tous les câbles de l’ordinateur, excepté le câble d’alimentation. 5 Tenez le panneau latéral et soulevez le loquet à l’arrière de l’ordinateur. Avertissement : débranchez toujours votre Power Mac G5 pour éviter d’endommager ses composants internes ou ceux que vous souhaitez installer. N’essayez pas d’installer des composants dans l’ordinateur quand il est branché. Tout en maintenant le panneau latéral, soulevez la languette.46 Chapitre 3 Interventions à l’intérieur de l’ordinateur 6 Enlevez le panneau latéral. Important : lorsque vous ôtez le panneau latéral, tenez-le fermement. Écartez la partie supérieure du panneau de l’ordinateur et soulevez-la pour l’extraire.Chapitre 3 Interventions à l’intérieur de l’ordinateur 47 7 Démontez le déflecteur d’air et placez-le sur un tissu doux et propre. Important : n’oubliez pas de replacer le déflecteur d’air à la fin de l’intervention à l’intérieur de l’ordinateur. Votre ordinateur ne fonctionnera pas correctement sans le déflecteur d’air. Pour retirer l’extracteur d’air de l’ordinateur, soulevez-le et ôtez-le en tirant au niveau de l’alvéole.48 Chapitre 3 Interventions à l’intérieur de l’ordinateur 8 Tirez le ventilateur de façade par la poignée pour l’enlever de l’ordinateur. Mettez-le de côté. Remarque : il est inutile de démonter le ventilateur de façade pour installer des disques durs, des cartes PCI et AGP, ou pour remplacer la pile. Retirez le ventilateur de l’ordinateur.Chapitre 3 Interventions à l’intérieur de l’ordinateur 49 Installation de mémoire Selon le modèle, votre Power Mac G5 est doté de quatre ou huit logements pour modules DIMM de mémoire SDRAM DDR. Votre ordinateur est fourni avec au minimum 256 Mo de mémoire RAM, installée sous forme d’une paire de modules DIMM de 128 Mo dans deux des logements DIMM. Vous pouvez installer des paires supplémentaires de DIMM dans les logements DIMM disponibles sur la carte mère de votre ordinateur. Les modules DIMM doivent être installées par paires de capacité identique et se conformer aux caractéristiques suivantes : • 400 MHz, PC 3200 DIMM • 2,5 volts (V) • Module 184 broches • Nombre maximal d’éléments de mémoire sur la SDRAM DDR : 16 • Sans parité • Sans code de correction d’erreurs • Sans tampon ; n’utilisez pas de SDRAM DDR enregistrée ou avec tampon. Important : il se peut que la mémoire provenant d’anciens ordinateurs Macintosh ne soit pas compatible avec votre Power Mac G5. Remarque : lorsque vous achetez de la mémoire SDRAM DDR pour ordinateurs Macintosh, assurez-vous qu’elle est conforme aux spécifications JEDEC (Joint Electron Device Engineering Council). Vérifiez auprès de votre vendeur que la mémoire SDRAM DDR gère les modes d’horloge adéquats et que la fonction SPD (Serial Presence Detect) a été correctement programmée, conformément aux spécifications JEDEC. Pour vérifier la comptabilité de vos modules DIMM SDRAM DDR, consultez le guide des produits Macintosh sur le site Web d’Apple, à l’adresse www.apple.com/guide. Vous pouvez acheter de la mémoire de marque Apple sur le site Web Apple Store, à l’adresse store.apple.com.50 Chapitre 3 Interventions à l’intérieur de l’ordinateur Pour installer de la mémoire : 1 Ouvrez votre ordinateur, démontez le panneau latéral, le déflecteur d’air et le ventilateur en suivant les instructions commençant la page 44. 2 Localisez les logements DIMM dans l’ordinateur. Important : installez toujours les DIMM par paires de capacité égale et dans l’ordre indiqué par l’illustration ci-dessus. Quel que soit le nombre de logements de mémoire SDRAM fourni avec votre ordinateur, les modules DIMM SDRAM doivent être installés par pair (un DIMM par banque). Des modules DIMM sont déjà installés dans ces deux logements. Installez d’abord les modules supplémentaires dans les deux logements suivants. Si des logements sont disponibles et que vous désirez plus de mémoire, installez les modules DIMM supplémentaires de la même manière : par pairs, un par banque, du centre vers l’extérieur. Banque 1 Banque 2Chapitre 3 Interventions à l’intérieur de l’ordinateur 51 3 Ouvrez les éjecteurs des logements DIMM en les écartant. 4 Placez une main à l’arrière de l’ordinateur pour le maintenir, positionnez le premier DIMM dans le logement et poussez les deux extrémités du DIMM vers le bas jusqu’à ce que les languettes soient en position verticale et que les éjecteurs reprennent leur place. Important : ne touchez pas aux connecteurs du module DIMM. Manipulez le module DIMM en le tenant uniquement par les bords. 5 Positionnez le second DIMM dans le logement opposé et poussez jusqu’à ce que les éjecteurs reprennent leur place. Modules DIMM DDR SDRAM (La forme et les composants des modules DIMM peuvent varier.) L'insertion des modules DIMM DDR SDRAM dans le logement ne s’effectue que de la manière suivante : alignez l’entaille du module DIMM avec l’épaulement situé à l’intérieur du logement, puis une fois les éjecteurs ouverts (comme illustré ci-contre), enfoncez le module DIMM jusqu'à ce qu'il se mette en place. Les éjecteurs se ferment alors automatiquement. Connecteurs Entaille Logement DDR SDRAM Éjecteurs (Ils doivent être enfoncés vers l’extérieur, comme indiqué ci-dessus, pour être en position fermée.) Pour vous assurer que les modules DIMM sont correctement installés dans leur logement, maintenez d’une main l’ordinateur afin d’empêcher tout mouvement de ce dernier, puis enfoncez fermement avec l’autre main le module DIMM dans son logement. Votre ordinateur est équipé de 4 ou 8 logements DDR SDRAM, selon le modèle. Épaulement (à l’intérieur du logement)52 Chapitre 3 Interventions à l’intérieur de l’ordinateur 6 Replacez le ventilateur de façade en le repoussant fermement dans l’ordinateur via la poignée, jusqu’à connexion. Important : vérifiez que le ventilateur est inséré dans le connecteur sous peine que votre ordinateur ne fonctionne pas correctement. Tirez légèrement sur le ventilateur pour voir s’il est correctement connecté. S’il résiste et reste en place, c’est qu’il est correctement branché. Glissez la saillie en plastique du ventilateur dans la partie découpée de la cloison métallique située à l’intérieur de l’ordinateur. Le ventilateur doit être inséré dans ce connecteur.Chapitre 3 Interventions à l’intérieur de l’ordinateur 53 7 Replacez le déflecteur d’air. Important : n’oubliez pas de replacer le déflecteur d’air. Votre ordinateur ne fonctionnera pas correctement si le déflecteur d’air n’est pas en place. Insérez les trois languettes du déflecteur d’air dans les logements prévus à cet effet, puis mettez-le en place.54 Chapitre 3 Interventions à l’intérieur de l’ordinateur 8 Replacez le panneau latéral. Important : replacez toujours le panneau latéral avant de démarrer votre ordinateur. Votre ordinateur ne fonctionnera pas correctement si le panneau latéral n’est pas en place. Insérez le panneau latéral dans le logement de l’ordinateur prévu à cet effet, puis remettez en place le panneau latéral.Chapitre 3 Interventions à l’intérieur de l’ordinateur 55 9 Poussez le loquet vers le bas pour verrouiller le panneau latéral. Important : lorsque vous replacez le panneau latéral, maintenez-le bien de façon qu’il reste bien en place lorsque vous abaissez le loquet. Tout en maintenant le panneau latéral contre l’ordinateur, abaissez le loquet jusqu’à ce qu’il soit bien fixé à l’arrière de l’ordinateur. Pour verrouiller le panneau latéral ou par mesure de sécurité, abaissez la languette de verrouillage avant de fermer le loquet, de manière à pouvoir fixer un verrou ou un câble à la boucle métallique.56 Chapitre 3 Interventions à l’intérieur de l’ordinateur Installation d’unités de stockage internes Votre Macintosh dispose de trois baies d’unités internes : une baie de lecteur optique et deux baies de disque dur. Dans la plupart des configurations, un disque dur occupe la baie de disque dur du haut et un lecteur optique se trouve dans la baie de lecteur optique de devant. Vous pouvez ajouter un disque dur Serial ATA dans le logement vide de la baie de disque dur. Les disque durs doivent respecter les spécifications suivantes : • Type : serial ATA • Largeur : 102 mm (3,9 pouces) • Profondeur : 147 mm (5,7 pouces) • Hauteur : 25,4 mm (1 pouce) Important : utilisez les câbles Apple d’origine fournis avec votre Macintosh quand vous installez des disque durs ATA ou des lecteurs optiques. Pour plus d’informations sur les conditions requises et les périphériques compatibles, consultez votre distributeur agréé Apple et la section d’assistance technique du site Web Apple sur www.apple.com/support.Chapitre 3 Interventions à l’intérieur de l’ordinateur 57 Installation de disques durs Serial ATA Votre Macintosh peut accueillir un disque dur Serial ATA supplémentaire d’une hauteur de 25,4 mm (1 pouce ) dans la baie de disque dur, soit un total de deux disques durs. Votre ordinateur est fourni avec un disque dur Serial ATA, généralement dans la baie de disque dur du haut. Vous pouvez installer un deuxième disque dur Serial ATA dans la baie de disque dur inférieure. 1 Ouvrez votre ordinateur et ôtez le panneau latéral en suivant les instructions commençant la page 44. 2 Dévissez les quatre guides de disque dur du côté gauche de la baie de disque dur et vissez-les sur les côtés du disque dur comme illustré ci-dessus. Important : si la carte à circuit imprimé est visible au-dessous du disque dur, tenez le disque par ses côtés. Pour éviter d’endommager le disque dur, ne touchez pas le circuit imprimé pendant l’installation. Insérez les quatre guides de l’unité dans quatre des trous taraudés sur les côtés de celle-ci. Utilisez, si possible, les trous situés aux coins. Pour pouvoir relier les câbles d’alimentation et de données, l’unité doit être dotée de ces connecteurs en forme de lame. Certaines unités peuvent également être équipées de connecteurs en forme de broche. Ceux-ci ne permettent pas la connexion de câbles. Les quatre guides de l’unité se trouvent sur la cloison en plastique à côté des baies de disque dur.58 Chapitre 3 Interventions à l’intérieur de l’ordinateur 3 Pour installer un disque dur supplémentaire, glissez-le dans la baie de disque inférieure, en insérant les guides du disque dur dans les rails du bas, et poussez doucement le disque dur jusqu’à ce qu’il soit en place. 4 Pour remplacer le disque dur dans la baie de disque supérieure, retirez de celle-ci le disque dur d’origine et faites-le glisser légèrement vers le bas jusqu’à ce que la baie de disque soit vide. Faites glisser le disque de remplacement dans la baie de disque supérieure, en insérant les guides du disque de devant dans le rail du milieu. Enclenchez les guides du disque de derrière dans le rail supérieur à mesure que le disque s’emboîte dans la baie de disque. Poussez doucement le disque dans la baie jusqu’à ce qu’il soit en place. Insérez les guides du disque dur dans le rail inférieur et glissez le disque jusqu'à ce qu’il soit en place. Guides du disque durChapitre 3 Interventions à l’intérieur de l’ordinateur 59 Remarque : si un disque dur est installé dans la baie de disque inférieure, retirez-le avant de remplacer le disque dur de la baie de disque supérieure. 5 Abaissez la languette de la baie de disque pour verrouiller le disque dur. 6 Reliez au disque dur le câble d’alimentation et le câble de données Serial ATA. 7 Replacez le panneau latéral en suivant les instructions qui commencent la page 54. Pour installer un lecteur de remplacement dans la baie supérieure du disque dur, placez les guides avant dans les rails du milieu et enfoncez le lecteur. Les guides arrière doivent suivre les rails supérieurs au fur et à mesure de son installation dans la baie. Glissez le lecteur jusqu'à ce qu’il se mette en place et consolidez son installation à l’aide de la languette de la baie supérieure. Guides du disque dur Connectez le câble d’alimentation et le câble de données au lecteur du disque dur. Afin de consolider l’installation du disque dur, rabaissez la patte des baies jusqu'à ce qu'elle soit en position fermée (horizontale). Reliez le câble d’alimentation et celui des données au disque dur. 60 Chapitre 3 Interventions à l’intérieur de l’ordinateur Remplacement du lecteur optique Votre ordinateur est fourni avec un lecteur optique, de type SuperDrive ou Combo. Suivez ces instructions pour replacer le lecteur optique dans la baie de lecteur optique. Important : pour savoir si votre lecteur est réglé pour le mode de sélection par câble, adressez-vous au fabricant ou visitez son site Web. Avant l’installation, réglez le lecteur sur la sélection par câble si cela n’a pas été fait par le fabricant. 1 Ouvrez votre ordinateur et ôtez le panneau latéral en suivant les instructions qui commencent la page 44. 2 Débranchez le câble en nappe du lecteur optique de la carte mère. 3 Relevez les leviers du lecteur optique pour le libérer. Avant d’extraire le lecteur optique, déconnectez ce câble de la carte mère. Ouvrez les deux leviers du lecteur optique.Chapitre 3 Interventions à l’intérieur de l’ordinateur 61 4 Glissez soigneusement une partie du lecteur en dehors de la baie. 5 Débranchez le câble en nappe au dos du lecteur d’origine et tirez doucement sur le câble via l’ouverture dans la cloison métallique à l’arrière de la baie de lecteur optique. 6 Insérez deux ou trois doigts dans l’ouverture à l’arrière de la baie de lecteur optique et repoussez le lecteur légèrement pour pouvoir le retirer de l’ordinateur. 7 Débranchez le câble d’alimentation du lecteur. 8 Dévissez les quatre tenons de guidage situés au-dessous du lecteur optique d’origine et positionnez-les au-dessous du lecteur de remplacement. 9 Retirez la protection métallique à l’avant du lecteur et positionnez-la à l’avant du lecteur de remplacement. Retirez la protection métallique du lecteur optique. Retirez les quatre tenons de guidage métalliques du lecteur optique situés au-dessous de celui-ci. Retirez le câble d’alimentation de l’arrière du lecteur optique. Retirez le lecteur de la baie en insérant deux doigts dans l’ouverture du câble en nappe et en poussant sur le lecteur. Retirez le câble en nappe de l’arrière du lecteur optique. Glissez l’autre extrémité du câble à travers l’ouverture de la cloison métallique située à l’intérieur de l'ordinateur.62 Chapitre 3 Interventions à l’intérieur de l’ordinateur 10 Débranchez soigneusement le câble en nappe du haut du lecteur d’origine et rebranchez-le sur le lecteur de remplacement. Important : placer de la bande adhésive réutilisable sur le dessous du câble en nappe permet de maintenir le câble sur le lecteur. Lors de la déconnexion du câble du lecteur d’origine, veillez à conserver la bande avec le câble. 11 Branchez le connecteur du câble en nappe et le câble d’alimentation à l’arrière du lecteur de remplacement. 12 Insérez partiellement le lecteur dans la baie de disque, pliez l’extrémité libre du câble en nappe, et passez-la dans l’ouverture de la cloison métallique à l’arrière de la baie de lecteur optique. Installez la protection métallique sur le lecteur optique. Insérez les quatre tenons de guidage métalliques du lecteur optique dans la partie inférieure de celui-ci. Reliez le câble d’alimentation à la partie arrière du lecteur optique. Reliez le câble en nappe à la partie arrière du lecteur optique. Glissez l’autre extrémité de ce câble (vers le bas) à travers l’ouverture de la cloison métallique située à l’intérieur de l’ordinateur. Chapitre 3 Interventions à l’intérieur de l’ordinateur 63 13 Glissez le reste du lecteur dans la baie de disque en l’alignant avec les tenons de guidage, et poussez doucement le lecteur en place. 14 Lorsque le lecteur est installé correctement, les leviers du lecteur optique se referment. S’ils ne se referment pas, appuyez doucement dessus. 15 Reliez le câble en nappe du lecteur optique à son connecteur sur la carte mère. 16 Replacez le panneau latéral en suivant les instructions qui commencent la page 54. Pour installer le lecteur optique, enfoncez-le de sorte à ce que les broches d’alignement s’insèrent dans les quatre logements de l’ordinateur. Une fois l’installation terminée, fermez les leviers du lecteur optique. Reliez à nouveau le câble au connecteur de la carte mère. 64 Chapitre 3 Interventions à l’intérieur de l’ordinateur Installation d’une carte d’extension PCI ou remplacement de la carte AGP Vous pouvez accroître les capacités de votre Power Mac G5 en installant des cartes dans ses logements d’extension. Votre Power Mac G5 dispose de quatre logements de cartes d’extension : trois réservés aux cartes PCI (Peripheral Component Interconnect) et un destiné à accueillir une carte AGP (Advanced Graphics Port). Les cartes AGP et PCI étant munies de connecteurs différents, vous ne pouvez pas insérer une carte PCI dans un logement destiné à une carte AGP. À propos des cartes AGP Votre carte AGP, installée dans le logement 1, contient l’unité de processeur graphique (GPU - graphics processor unit) et fournit les ports du moniteur de l’ordinateur. Le logement 1 est spécialement conçu pour accueillir les cartes AGP. Ce logement à 533 mégahertz (MHz) abrite les cartes AGP à 1,5 volt (V) (voir l’illustration la page 67). Vous pouvez remplacer la carte fournie avec votre ordinateur par une carte AGP 8X ou AGP 8X Pro. Les cartes AGP de rechange doivent disposer de pilotes compatibles Mac OS X. À propos des cartes d’extension PCI Votre Macintosh compte trois logements d’extension (numéros 2, 3 et 4) qui acceptent des cartes d’une longueur maximale de 30 mm (12 pouces). Selon le modèle de votre Power Mac G5, vous pouvez installer des cartes PCI ou PCI-X. Type de carte prise en charge Logement Vitesse de la carte PCI1 logements 2, 3 et 4 64 bits, 33 MHz PCI-X logements 2 et 3 logement 4 64 bits, 100 MHz 64 bits, 133 MHz 1 Les logements PCI peuvent contenir des cartes de différentes tensions (5,0 V, 12 V ou 3,3 V), mais uniquement en signalisation 3,3 V, avec des tailles de données de 32 ou 64 bits et une fréquence de 33 MHz. Vous pouvez installer une carte cadencée à 66 MHz dans un logement PCI 33 MHz si la carte fonctionne également à la fréquence inférieure de 33 MHz. Avertissement : n’installez pas dans les logements PCI 33 MHz de cartes PCI ne fonctionnant qu’à 66 MHz : cela risquerait d’endommager votre matériel. Si vous avez une carte PCI fonctionnant à 66 MHz, vérifiez auprès de son fabricant qu’elle peut également fonctionner à 33 MHz.Chapitre 3 Interventions à l’intérieur de l’ordinateur 65 La quantité totale d’énergie consommée par les quatre logements d’extension (les trois cartes d’extension PCI et la carte AGP) ne doit pas excéder 90 watts (W). Pour savoir si votre ordinateur dispose de logements PCI ou PCI-X, lisez l’étiquette d’identification, située sur le côté de l’ordinateur, en bas, sous le déflecteur d’air. Vous pouvez aussi identifier votre modèle en fonction du nombre de logements DIMM. Les ordinateurs dotés de 4 logements DIMM ont des logements PCI 33 MHz ; les ordinateurs dotés de 8 logements DIMM disposent de logements PCI-X 100 et 133 MHz. L’étiquette d’identification de votre ordinateur vous propose des informations sur la configuration matérielle. Elle contient des codes et présente la même forme que l’étiquette illustrée ci-dessous. Si votre ordinateur est équipé de logements PCI-X, il sera répertorié dans la présente liste. Dans le cas contraire, il est alors doté de logements PCI. 66 Chapitre 3 Interventions à l’intérieur de l’ordinateur Installation de votre carte Vous pouvez installer une carte AGP uniquement dans le logement 1. Le logement AGP accepte des cartes AGP ou AGP Pro standard. Vous pouvez indifféremment installer des cartes PCI ou PCI-X dans les logements PCI 2, 3 et 4. Voir le tableau de la page 64. 1 Ouvrez votre ordinateur et ôtez le panneau latéral et le déflecteur d’air en suivant les instructions de la page 44. 2 Enlevez la vis du capot d’accès aux ports, retirez le capot et mettez-le de côté. Remarque : pour éviter que les vis du capot d’accès PCI tombent dans le boîtier, employez un tournevis magnétique, disponible dans la plupart des magasins d’électronique. Attention à ne pas placer le tournevis magnétique près des disques durs ou de support tels que CD ou DVD. Avertissement : éteignez et débranchez toujours votre Power Mac G5 pour éviter d’endommager ses composants internes ou ceux que vous souhaitez installer. Attendez 5 ou 10 minutes pour qu’il refroidisse. N’essayez pas d’y installer des composants quand il est branché. Capot d’accès aux ports Enlevez la vis qui maintient en place le capot d’accès aux ports. Si vous devez retirer la carte du logement AGP, faites en sorte de libérer la languette de retenue.Chapitre 3 Interventions à l’intérieur de l’ordinateur 67 3 Sortez la carte à installer de son sachet antistatique en la tenant par les coins et en veillant à ne toucher ni le connecteur en or, ni aucun des composants. 4 Alignez le connecteur de la carte sur le logement d’extension, puis appuyez vers le bas jusqu’à ce que le connecteur soit enclenché. Si vous installez une carte de 30 mm (12 pouces), assurez-vous que la carte est engagée dans le guide approprié. Ouverture d’accès au port Logement PCI Remettez la vis afin de consolider l’installation de la carte. Si vous installez une carte PCI pleine longeur (12 pouces), veillez à ce qu’elle tienne dans l’un des guides de la carte.68 Chapitre 3 Interventions à l’intérieur de l’ordinateur Appuyez sur la carte délicatement mais fermement jusqu’à ce que le connecteur soit complètement enclenché. • Ne balancez pas la carte d’un côté à l’autre. Enfoncez-la verticalement dans le logement. • Insérez la carte sans forcer. En cas de résistance, retirez la carte. Vérifiez si le connecteur et le logement sont endommagés ou obstrués, puis essayez à nouveau. • Tirez légèrement sur la carte pour voir si elle est correctement connectée. Si elle résiste, reste en place et que ses connecteurs en or sont à peine visibles, la carte est connectée. 5 Réinsérez la vis du capot d’accès aux ports, puis serrez-la afin de maintenir la carte en place. 6 Replacez le déflecteur d’air et le panneau latéral, en suivant les instructions la page 53. Avertissement : si vous retirez une carte sans en installer une autre, veillez à recouvrir le logement vide au moyen d’un capot d’accès aux ports. Les capots permettent d’empêcher l’entrée d’objets étrangers dans l’enceinte. Un logement non couvert peut affecter la circulation d’air qui refroidit les composants internes de l’ordinateur et causer des dommages.Chapitre 3 Interventions à l’intérieur de l’ordinateur 69 Installation d’une carte AirPort Extreme AirPort permet d’accéder sans fil à Internet en toute simplicité ; cela sans vous ruiner et n’importe où, que ce soit chez vous, au bureau ou dans un établissement scolaire. Vous pouvez installer une carte AirPort Extreme sur votre Power Mac G5. Important : vous devez installer une carte AirPort Extreme. Les anciennes cartes Airport ne fonctionnent pas dans le Power Mac G5. 1 Ouvrez votre ordinateur conformément aux instructions de la page 44. 2 Positionnez la carte Airport Extreme avec le logo Apple vers le haut, insérez la carte dans le logement et enfoncez-la fermement dans le connecteur. 3 Connectez avec soin le câble coaxial de l’antenne au port de l’extrémité de la carte AirPort Extreme. Insérez la carte AirPort Extreme (le logo Apple vers le haut) dans le logement prévu à cet effet. Enfoncez-la fermement dans le connecteur. Branchez le câble de l’antenne dans l’orifice situé à l’extrémité de la carte AirPort Extreme. Le logement de la carte AirPort Extreme se trouve sous la cloison métallique. Le câble de l’antenne de la carte AirPort Extreme est fixé sous la cloison métallique à l’aide d’une agraphe. Retirez-la avant de relier le câble à la carte.70 Chapitre 3 Interventions à l’intérieur de l’ordinateur 4 Replacez le ventilateur, le déflecteur d’air et le panneau latéral, en suivant les instructions la page 52. 5 Reliez l’antenne AirPort Extreme au port d’antenne Airport ( ) sur le panneau arrière. Pour régler la réception, faites pivoter l’antenne. Remplacement de la pile Votre ordinateur dispose d’une pile au lithium de 3,6 V placée sur la carte mère. Si vous constatez des problèmes intermittents de démarrage de l’ordinateur ou des changements aléatoires de date et d’heure, il est peut-être temps de changer cette pile. Achetez une pile de rechange chez un revendeur agréé Apple. Important : les piles contiennent des substances chimiques dont certaines sont néfastes pour l’environnement. Veillez à respecter les directives et la législation en vigueur dans votre pays en matière de protection de l’environnement lorsque vous vous débarrassez des piles usagées. Avertissement : les règlements FCC prévoient que l’opérateur ou toute autre personne soit à plus de 1 centimètre (0,4 pouce) de l’antenne AirPort Extreme pendant la transmission. De plus, l’antenne AirPort Extreme ne doit pas être située près d’un autre transmetteur ou d’une autre antenne, à l’exception du modèle d’antenne Apple Bluetooth A1067. Installez l’antenne AirPort dans le port prévu à cet effet. Vous pouvez la faire pivoter sur 360°.Chapitre 3 Interventions à l’intérieur de l’ordinateur 71 Pour remplacer la pile : 1 Ouvrez votre ordinateur conformément aux instructions de la page 44. 2 Si une carte PCI est installée à côté de la pile, retirez la carte. 3 Enlevez la pile de son réceptacle en notant le sens des pôles. (Un signe plus figure sur le réceptacle ou à côté de ce dernier.) Si nécessaire, écartez les languettes qui retiennent la pile afin de pouvoir la retirer. Écartez les languettes doucement pour ne pas les casser. 4 Introduisez la pile neuve dans le réceptacle en vous assurant que le signe plus de la pile coïncide avec le signe plus du réceptacle. 5 Replacez le déflecteur d’air et le panneau latéral, en suivant les instructions qui commencent à la page 53. Sortez la pile de son réceptacle en la tirant vers le haut. Il peut s’avérer nécessaire d’écarter légèrement ces languettes. Avertissement : une mise en place incorrecte de la pile peut provoquer une explosion. Assurez-vous de respecter la position des pôles. Utilisez uniquement une pile du même type ou une pile équivalente approuvée par le fabricant de la pile d’origine.4 73 4 Dépannage En cas de problèmes de fonctionnement de l’ordinateur, voici quelques suggestions susceptibles d’y remédier. Si l’ordinateur ne répond pas ou que le pointeur est bloqué. Assurez-vous tout d’abord que la souris et le clavier sont connectés. • Débranchez puis rebranchez les connecteurs et vérifiez qu’ils sont correctement insérés. Essayez ensuite d’annuler l’opération en cours. • Appuyez simultanément sur les touches Commande (x) et Q pour essayer de fermer l’application en cours d’exécution. • Appuyez simultanément sur les touches Commande (x) et point. Si une boîte de dialogue apparaît, cliquez sur Annuler. • Sous Mac OS X, sélectionnez menu Pomme (K) > “Forcer à quitter”, puis sélectionnez l’application que vous souhaitez fermer. Redémarrez l’ordinateur en allant dans le menu Pomme (K) > Redémarrer pour être sûr que le problème est complètement résolu. Il est aussi possible de forcer l’application à quitter en appuyant simultanément sur les touches Échap + Option + Commande (x). • Sous Classic, appuyez simultanément sur les touches Échap + Option + Commande (x) pour forcer une application à quitter. • Si cela ne fonctionne pas, maintenez appuyé durant 5 secondes le bouton d’alimentation de la face avant de l’ordinateur. Après la mise hors tension de l’ordinateur, appuyez à nouveau sur ce bouton pour redémarrer. • En dernier recours, débranchez le câble d’alimentation pour éteindre l’ordinateur, puis rebranchez-le à nouveau et utilisez le bouton d’alimentation de la face avant pour redémarrer l’ordinateur. • Si le problème ne survient que lorsque vous utilisez un programme en particulier, vérifiez auprès de son fabricant s’il est compatible avec votre ordinateur. • Si le problème survient fréquemment, sélectionnez Aide > Aide Mac. • Sous Mac OS X, recherchez “dépannage”. • Dans Classic, consultez la section expliquant comment éviter et résoudre les problèmes. Envisagez également le problème des conflits d’extension.74 Chapitre 4 Dépannage L’ordinateur ne démarre pas ou ne s’allume pas. Assurez-vous que le câble d’alimentation est branché sur une prise électrique en état de fonctionnement. La fiche du câble d’alimentation doit être totalement insérée dans la prise de l’ordinateur pour que celui-ci fonctionne correctement. Réinitialisez ensuite la mémoire vive des réglages de l’ordinateur (PRAM). Allumez l’ordinateur et maintenez immédiatement les touches Commande (x)+ Option + P + R enfoncées jusqu’à ce que vous entendiez une deuxième fois le signal sonore de démarrage. Définissez ensuite votre disque dur comme disque de démarrage de l’ordinateur. m Sélectionnez menu Pomme (K) > Préférences Système et cliquez sur Disque de démarrage, puis sélectionnez votre disque dur. Le voyant d’état clignote et l’ordinateur ne démarre pas. • Si vous avez récemment ajouté de la mémoire, une carte d’extension PCI ou tout autre composant interne, assurez-vous qu’il est correctement installé et compatible avec votre ordinateur. Essayez de l’enlever pour savoir si l’ordinateur peut démarrer. • Si le voyant d’état continue à clignoter, déterminez le nombre de clignotements pour identifier le problème : • 2 clignotements : RAM absente • 3 clignotements : RAM installée incompatible • 4 clignotements : banques DIMM incorrectes • 5 ou 6 clignotements : contactez un fournisseur de services agréé Apple. Impossible d’éjecter un disque. Un fichier est peut-être en cours d’utilisation sur ce disque. Quittez toutes les applications ouvertes, puis essayez à nouveau. Si cela ne fonctionne pas, sélectionnez menu Pomme (K) > Redémarrer et maintenez enfoncé soit le bouton de la souris soit la touche d’éjection ( ) de votre clavier Apple Keyboard. Si le problème persiste : 1 Éteignez l’ordinateur. 2 Appuyez doucement sur le panneau protégeant le plateau du lecteur et repérez le petit orifice situé sous le plateau. 3 Insérez avec précaution l’extrémité d’un grand trombone déplié dans cet orifice. 4 Poussez fermement jusqu’à ce que le plateau s’ouvre. 5 Tirez sur le plateau pour l’ouvrir, retirez le disque et repoussez le plateau pour le fermer.Chapitre 4 Dépannage 75 Problèmes de logiciels Important : pour utiliser les applications Mac OS 9 avec votre ordinateur, vous devez installer la gestion de Classic (voir “Installation de la gestion de Classic et d’autres applications” à la page 79). Pour démarrer l’environnement Classic, ouvrez une application Mac OS 9 ou double-cliquez sur un document qui en nécessite une. Classic fonctionne en arrière-plan pour permettre l’accès aux fonctionnalités et applications Mac OS 9. Vous rencontrez un problème avec une application. • Utilisez la mise à jour de logiciels afin de vous assurer que vous disposez des tous derniers pilotes, débogueurs et autres mises à jour. • Pour les problèmes liés aux logiciels provenant d’éditeurs tiers, contactez l’éditeur concerné. Vous rencontrez un problème de fonctionnement de votre ordinateur ou de Mac OS X. • Consultez l’Aide Mac OS (dans le menu d’Aide) pour obtenir des instructions et des informations de dépannage. • Pour obtenir les informations de dépannage et les mises à jour de logiciels les plus récentes, rendez-vous sur le site Web de l’assistance Apple à l’adresse suivante : www.apple.com/support. Vous éprouvez des difficultés à utiliser la communication sans fil AirPort. • Vérifiez que vous avez correctement configuré le logiciel en respectant les instructions fournies avec la carte AirPort Extreme ou la borne d’accès AirPort. • Vérifiez que l’ordinateur ou le réseau auquel vous souhaitez vous connecter est activé et dispose d’un point d’accès sans fil. • Assurez-vous que l’autre ordinateur ou le point d’accès au réseau se trouve dans la zone de couverture de l’antenne de votre ordinateur. Des appareils électroniques ou des structures métalliques se trouvant à proximité peuvent interférer avec les communications sans fil et réduire la portée de votre antenne. Vous pouvez éventuellement améliorer la réception en réorientant l’ordinateur. • Vérifiez la puissance du signal AirPort. Il est possible que l’icône d’état AirPort de la barre des menus indique quatre barres. • Pour plus d’informations, veuillez lire les instructions fournies avec votre périphérique sans fil ou effectuer une recherche “AirPort” dans l’Aide Mac OS.76 Chapitre 4 Dépannage Problèmes de moniteur Aucune image ne s’affiche à l’écran. • Assurez-vous que le moniteur et l’ordinateur sont sous tension. • Vérifiez que les câbles sont correctement connectés à l’ordinateur et au moniteur. • Assurez-vous que votre ordinateur n’est pas en veille. Appuyez sur le bouton d’alimentation ou sur n’importe quelle touche pour voir si cela réactive l’ordinateur. • Assurez-vous que la luminosité et le contraste du moniteur sont réglés correctement. Certains moniteurs disposent de commandes de luminosité et de contraste situées sur ou sous leur face avant. • Réinitialisez la mémoire des paramètres (PRAM) en redémarrant l’ordinateur tout en maintenant les touches Commande (x) + Option + P + R enfoncées, jusqu’à ce que vous entendiez une deuxième fois le signal de démarrage. Démarrez alors en utilisant le disque d’installation du logiciel fourni avec l’ordinateur. L’image à l’écran est sombre ou vacillante. • Réglez la luminosité et le contraste. Certains moniteurs disposent de commandes de luminosité et de contraste situées sur ou sous leur face avant. Si besoin est, vous pouvez ajuster la luminosité ou le contraste de votre moniteur dans la fenêtre Moniteurs des Préférences Système. • Calibrez le moniteur en sélectionnant menu Pomme (K) > Préférences Système. Cliquez sur Moniteurs, sélectionnez Couleur puis cliquez sur Calibrer. • Il se peut que le vacillement soit dû à des interférences provoquées par la proximité d’une ligne électrique, d’une lampe fluorescente ou d’un appareil électrique tel qu’une radio, un four à micro-ondes ou un autre ordinateur. Essayez de trouver un autre endroit pour les appareils électriques situés à proximité ou de déplacer le moniteur et l’ordinateur. Les couleurs n’apparaissent pas à l’écran ou présentent un aspect inhabituel. • Assurez-vous que le moniteur est correctement connecté à l’ordinateur. • Calibrez votre moniteur comme décrit précédemment. Consultez l’Aide Mac OS pour en savoir plus sur les couleurs et sur votre moniteur. • Ouvrez la fenêtre Moniteurs des Préférences Système et vérifiez que votre moniteur est réglé pour afficher les couleurs. Consultez l’Aide Mac OS pour en savoir plus sur les couleurs et sur votre moniteur. Avertissement : si vous rencontrez un problème avec votre moniteur Apple Display et que vous ne parvenez pas à le résoudre à l’aide de ce manuel, sollicitez l’assistance d’un fournisseur de services agréé Apple ou d’Apple. Si vous tentez de le réparer vous-même, les dommages éventuels ne seront pas couverts par la garantie limitée de votre moniteur. Adressez-vous à un revendeur ou à un centre de maintenance agréé Apple pour toute information complémentaire sur l’étendue de la garantie.Chapitre 4 Dépannage 77 Les icônes du bureau changent de place après la modification de la résolution d’écran. Toute modification de la résolution d’écran affecte l’affichage des informations à l’écran. Une fois la résolution d’écran modifiée, le système d’exploitation est susceptible de réorganiser les icônes. Écran figé. • Forcer l’application bloquée à quitter. Allez dans le menu Pomme (K), cliquez sur “Forcer à quitter” puis sélectionnez l’application à fermer. • Si cela ne fonctionne pas, forcez l’ordinateur à redémarrer en enfonçant environ 5 secondes le bouton d’alimentation de sa face avant. Le voyant situé sur la face avant du moniteur clignote. Sur certains moniteurs à écran plat Apple, le témoin d’alimentation clignote rapidement pendant quelques instants lorsqu’une erreur a été détectée. • Si vous voyez une séquence répétée de trois flashs courts, cela signifie que le moniteur détecte une entrée dont le format vidéo est incorrect. Assurez-vous que votre moniteur est compatible avec la carte graphique et que vous avez installé le bon pilote (si le moniteur a été livré avec un logiciel d’installation). • Si vous voyez une séquence répétée de deux flashs courts et un flash long, le moniteur détecte un problème de lampe de rétro-éclairage. Contactez un revendeur ou un centre de maintenance agréé Apple. Utilisation de Apple Hardware Test Apple Hardware Test vous aide à déterminer s’il existe un problème matériel sur votre ordinateur. Pour utiliser Apple Hardware Test : 1 Déconnectez tous les périphériques de votre ordinateur sauf le clavier et la souris. Si un câble Ethernet est connecté, déconnectez-le. 2 Insérez le disque “Logiciels supplémentaires et Apple Hardware Test” fourni avec votre ordinateur. 3 Puis redémarrez votre ordinateur en maintenant la touche C enfoncée lors du démarrage. Une liste de volumes de démarrage disponibles apparaît alors. Cliquez sur Apple Hardware Test, puis sur la flèche droite. 4 Lorsque l’écran principal Apple Hardware Test apparaît environ 45 secondes plus tard, suivez les instructions affichées à l’écran. 5 En cas de détection d’un problème, Apple Hardware Test affiche un code d’erreur. Notez le code d’erreur avant d’entreprendre les démarches d’assistance. Si Apple Hardware Test ne détecte pas de panne de matériel, il est probable que le problème soit lié aux logiciels.78 Chapitre 4 Dépannage Pour en savoir plus sur Apple Hardware Test, consultez le fichier Ouvrez-moi À propos de Apple Hardware Test sur le disque “Logiciels supplémentaires et Apple Hardware Test”. Installation de logiciels sur votre ordinateur Les disques d’installation de logiciels fournis avec votre ordinateur permettent d’installer Mac OS X, les applications livrées avec votre ordinateur et Classic Support. Important : Apple vous recommande de sauvegarder les données de votre disque dur avant de procéder à la restauration du logiciel. Apple décline toute responsabilité en cas de perte de données. Installation de Mac OS X et des applications Pour installer Mac OS X et les applications fournies avec votre ordinateur, veuillez procéder comme suit : 1 Sauvegardez vos fichiers essentiels si cela est possible. 2 Insérez le disque 1 d’installation de Mac OS X livré avec votre ordinateur. 3 Double-cliquez sur “Install Mac OS X and Bundled Software”. 4 Suivez les instructions à l’écran. 5 Après avoir sélectionné le disque de destination pour l’installation, suivez les instructions à l’écran. Il se peut que votre ordinateur redémarre et vous demande d’insérer le disque 2 d’installation de Mac OS X. Remarque : si vous souhaitez rétablir les réglages d’origine du logiciel sur votre ordinateur, cliquez sur Options dans la sous-fenêtre “Sélectionner une destination” du programme d’installation, puis choisissez “Effacer et installer”. Important : nous vous conseillons de sauvegarder vos fichiers essentiels avant d’installer Mac OS X et les autres applications car l’option “Effacer et installer” efface votre disque de destination.Chapitre 4 Dépannage 79 Installation des applications Pour installer uniquement les applications fournies avec votre ordinateur, veuilles procéder comme suit. Mac OS X doit déjà être installé sur votre ordinateur. 1 Sauvegardez vos fichiers essentiels si cela est possible. 2 Insérez le disque 1 d’installation de Mac OS X livré avec votre ordinateur. 3 Double-cliquez sur “Install Bundled Software Only.” 4 Suivez les instructions à l’écran. 5 Après avoir sélectionné le disque de destination pour l’installation, suivez les instructions à l’écran. Il se peut que votre ordinateur redémarre et vous demande d’insérer le disque 2 d’installation de Mac OS X. Remarque : pour installer iCal, iChat AV, iMovie, iPhoto, iSync, iTunes et Safari, suivez les instructions du paragraphe “Installation de Mac OS X et des applications” ci-dessus. Installation de la gestion de Classic et d’autres applications Utilisez le disque “Logiciels supplémentaires et Apple Hardware Test” pour installer la gestion de Classic ainsi que d’autres applications qui ne sont pas incluses sur le disque 1 d’installation de Mac OS X. Installez la gestion de Classic si vous souhaitez utiliser des applications de Mac OS 9 avec votre ordinateur. Procédez comme suit pour installer la gestion de Classic ou d’applications supplémentaires : 1 Sauvegardez vos fichiers essentiels si cela est possible. 2 Insérez le disque “Logiciels supplémentaires et Apple Hardware Test” fourni avec votre ordinateur. 3 Double-cliquez sur “Installer les logiciels complémentaires Test”. 4 Suivez les instructions à l’écran. 5 Après avoir sélectionné le disque de destination pour l’installation, suivez les instructions à l’écran pour une installation standard, ou cliquez sur “Personnaliser” pour choisir les applications que vous désirez installer. 80 Chapitre 4 Dépannage Optimisation des performances Ethernet Votre ordinateur fonctionne de façon optimale lorsque le port Ethernet auquel il est connecté est réglé sur la négociation automatique. Demandez à votre administrateur de réseau de vérifier ce réglage. Important : si vous rencontrez des problèmes de connexion sur votre réseau, vérifiez, si possible, que le commutateur de réseau est réglé sur la négociation automatique. Si le port du commutateur ne fonctionne pas en négociation automatique, votre ordinateur détectera la vitesse appropriée, mais se réglera par défaut sur le mode semiduplex. Si le port du commutateur à l’autre extrémité de la liaison est configuré en mode bidirectionnel simultané (full duplex), un grand nombre d’événements retardés peuvent se produire sur la liaison. S’il n’est pas possible de régler le commutateur sur la négociation automatique, réglez alors le port du commutateur sur semi-duplex. Pour plus d’informations, reportez-vous à la documentation fournie avec le commutateur Ethernet. Remarque : si vous connectez votre ordinateur directement à un commutateur Ethernet configurable, demandez à votre administrateur de réseau de désactiver l’arborescence sur ce port. Dans le cas contraire, il se peut que votre ordinateur duplique l’adresse AppleTalk d’un autre ordinateur du même réseau, ce qui rendrait instables les deux connexions au réseau. Localisation du numéro de série de votre produit Le numéro de série de votre Power Mac G5 se trouve sur l’étiquette de configuration, à l’intérieur du panneau latéral, directement sous le déflecteur d’air. Vous le trouverez également dans les Informations Système. Ouvrez les Informations Système (dans Applications/Utilitaires) et cliquez sur l’onglet Informations Système. 81 A Annexe A Caractéristiques Caractéristiques techniques du processeur et de la mémoire Processeur • Processeur PowerPC avec 512 Ko de mémoire cache sur puce L2 par processeur Mémoire vive (RAM) • Mémoire dynamique synchrone (SDRAM) à double vitesse de transfert (DDR) • Toute la mémoire SDRAM DDR est fournie sous forme de modules DIMM (Dual Inline Memory Modules) • Modules DIMM installés par paires de capacité égale • Quatre ou huit logements DIMM sont disponibles pour la mémoire PC 3200 SDRAM DDR à 400 MHz, en fonction du modèle de votre ordinateur Les modules DIMM de 256 Mo doivent être conformes à la technologie 128 ou 256 mégabits (Mbits), les modules DIMM de 512 Mo à la technologie 256 Mbits et les modules DIMM de 1 Go à la technologie 512 Mbits. • 2,5 volts (V) sans tampon • 184 broches • Sans code de correction d’erreurs • Sans parité Les Informations Système, dans le répertoire Applications/Utilitaires, fournissent des informations sur votre ordinateur et notamment sur la quantité de mémoire. Contrôleur graphique • Carte graphique AGP 8X Pro munie d’un connecteur ADC (Apple Display Connector) et d’un connecteur DVI (Digital Visual Interface). Compatible AGP 3.0 ou AGP Pro. Modes d’affichage vidéo Pour les caractéristiques techniques de votre moniteur : • Moniteurs Apple : rendez-vous sur le site Internet Apple et vérifiez les caractéristiques de votre produit sur www.apple.com/displays. • Moniteurs de tierce partie : rendez-vous sur www.apple.com/guide.82 Annexe A Caractéristiques Caractéristiques techniques de l’unité Combo (DVD-ROM/CD-RW) • Diamètres de disque gérés : 12 cm et 8 cm Formats de données • CD-ROM • CD Audio • CD-R • CD-RW • CD-I • CD-I Bridge • CD Extended (CD étendu) • CD Mixed Mode (CD en mode mixte) • CD Photo • CD Vidéo • CD Extra • DVD vidéo • DVD-ROM • DVD-R (lecture seule) Caractéristiques techniques de l’unité SuperDrive (DVD-R/CD-RW) • Diamètres de disque gérés : 12 cm et 8 cm Formats de données • CD-ROM • CD Audio • CD-R • CD-RW • CD-I • CD-I Bridge • CD Extended (CD étendu) • CD Mixed Mode (CD en mode mixte) • CD Photo • CD Vidéo • CD Extra • DVD vidéo • DVD-ROM • DVD-R Annexe A Caractéristiques 83 Caractéristiques techniques des ports USB • Gestion d’Universal Serial Bus (USB) 2.0 et 1.1 • Cinq ports USB externes Type A • Un port USB 2.0 en façade • Deux ports USB 2.0 à l’arrière • Deux ports USB 1.1 intégrés au clavier Apple • Chaque port arrière se trouve sur un canal USB distinct de 480 mégabits par seconde (Mbps). • Intensité disponible pour chaque port USB de 500 milliampères (mA) à 5 V, pour un total de 1,5 ampère Caractéristiques techniques de FireWire • Gestion de FireWire 400 et FireWire 800 • Trois ports FireWire externes • Un port FireWire 400 en façade • Un port FireWire 400 et un port FireWire 800 à l’arrière • Vitesse de transfert de données : • FireWire 400 : 100, 200 et 400 Mbps • FireWire 800 : 100, 200, 400 et 800 Mbps Puissance • Plage de tension de sortie : environ 13 à 25 V • Plage de puissance de sortie : jusqu’à 15 W Caractéristiques techniques du réseau Ethernet • Conforme à la directive IEEE 802.3 • Longueur maximale du câble : 100 mètres (m) • Protocoles : Open Transport, AppleShare, AppleTalk, NetWare pour Macintosh, TCP/IP • Connecteur : RJ-45 pour 10Base-T, 100Base-TX et 1000Base-T • Support, 10Base-T : câble UTP de catégorie 3 ou supérieure sur 2 paires jusqu’à 100 m • Support, 100Base-TX : câble UTP de catégorie 5 sur 2 paires jusqu’à 100 m • Support, 1000Base-T : câble UTP de catégorie 5 et 6 sur 4 paires jusqu’à 100 m • Vitesses de canal : auto-négociation IEEE de 10Base-T, 100Base-TX et 1000Base-T Caractéristiques techniques du modem • Norme de transmission de données : K56Flex et V.92 • Vitesse : 53 kilobits par seconde (Kbps) • Norme de télécopie : ITU V.17 Caractéristiques Bluetooth (facultatif) • Vitesse de transfert de données sans fil : jusqu’à 1 Mbps • Portée : jusqu’à 10 mètres (le débit de transmission de données peut varier en fonction des conditions ambiantes) • Bande de fréquences : 2,4 gigahertz (GHz)84 Annexe A Caractéristiques Caractéristiques AirPort Extreme Card (facultatif) • Vitesse de transfert de données sans fil : jusqu’à 54 Mbps • Portée : jusqu’à 45,72 mètres (le débit de transmission de données peut varier en fonction des conditions ambiantes) • Bande de fréquences : 2,4 gigahertz (GHz) • Puissance de sortie radio : 15 dBm (nominal) Compatibilité • Norme 802.11 DSSS (Direct Sequence Spread Spectrum) 1 et 2 Mbps • standard 802.11b 11 Mbps • standard 802.11b 54 Mbps Caractéristiques Audio numérique optique • Format de données : Protocole Sony/Phillips Digital Interface (S/PDIF) (IEC60958-3) • Type de connecteur : Optique Toslink (IEC60874-17) • Bits par échantillon : 16 bits ou 24 bits Sortie audio numérique optique Basé sur situation typique, avec lecture d’une onde sinusoïdale 1 kHz, -1 dBFS 24 bits, fréquence d’échantillonnage en sortie de 44,1 kHz, sauf indications contraires cidessous. • Fréquence d’échantillonnage en sortie : 32 kHz, 44,1 kHz ou 48 kHz • Rapport signal-bruit : Supérieur à 130 dB • Total distorsion harmonique + bruit : Inférieur à -130 dB (0,00001 pour cent) Entrée audio numérique optique Basé sur situation typique, avec lecture d’une onde sinusoïdale 1 kHz, -1 dBFS 24 bits, sauf indications contraires ci-dessous. • Fsi–fréquence d’échantillonnage d’entrée (mode horloge externe) : 32 kHz, 44,1 kHz ou 48 kHz • Fsi–fréquence d’échantillonnage d’entrée (mode horloge interne) : 16 kHz à 96 kHz • Rapport signal sur bruit (mode horloge externe) : Supérieur à 130 dB • Rapport signal sur bruit (mode horloge interne, 16 kHz < Fsi < 96 kHz) : Inférieur à -112 dB • Total distorsion harmonique + bruit (mode horloge externe) : Inférieur à -130 dB (0,00001 %) • Total distorsion harmonique + bruit (mode horloge interne, 16 kHz < Fsi < 96 kHz) : Inférieur à -112 dB (0,0003 %)Annexe A Caractéristiques 85 Caractéristiques audio analogique • Fréquence d’échantillonnage : 32 kHz, 44,1 kHz ou 48 kHz • Type de jack : Mini-jack 3,5 mm • Bits par échantillon : 16 bits ou 24 bits • Réponse en fréquence : 20 Hz à -20 kHz, +0,5 dB/-3 dB Sortie audio via la prise d’écouteurs • Tension de sortie : 1,4 volts (valeur efficace) (Vrms ) (+4 dbu) • Impédance de sortie : 24 ohms • Puissance de sortie : 20 milliwatts (mW) • Rapport signal-bruit : supérieur à 90 dB • Distorsion harmonique totale : inférieure à -80 dB (0,01 pour cent) • Séparation des voies : supérieure à 65 dB Entrée audio analogique • Tension d’entrée maximale : 2 volts (valeur efficace) (Vrms ) (+8 dbu) • Impédance d’entrée : supérieure à 47 kilohms • Rapport signal-bruit : supérieur à 90 dB • Distorsion harmonique totale : inférieure à -85 dB (0,006 percent) • Séparation des voies : supérieure à 75 dB Sortie audio analogique • Tension de sortie : 1,4 volts (valeur efficace) (Vrms ) (+4 dbu) • Impédance de sortie : 24 ohms • Rapport signal-bruit : supérieur à 90 dB • Distorsion harmonique totale : inférieure à -80 dB (0,01 pour cent) • Séparation des voies : supérieure à 65 dB Alimentation Entrée de ligne CA • Gamme de tensions : Courant alternatif (AC) de 100 à 240 V • Intensité : 7,5 ampères (A) monoprocesseur ou 9,5 ampères (A) double processeur • Fréquence : 50-60 Hz Sortie du moniteur DC • 4,0 A maximum pour un courant continu (CC) de tension nominale 25 V provenant du connecteur ADC (Apple Display Connector)86 Annexe A Caractéristiques Alimentation requise pour les périphériques que vous pouvez connecter Cartes d’extension • La quantité maximale et totale d’énergie consommée par les cartes AGP et PCI est de 90 W. Périphériques USB • Chacun des ports USB intégrés dispose de 500 mA. Périphériques FireWire • L’ordinateur peut fournir un total de 15 W aux ports FireWire. Horloge et pile du système • Circuit CMOS personnalisé avec pile longue durée au lithium. Vous pourrez remplacer la pile de l’ordinateur (voir “Remplacement de la pile” à la page 70) par une nouvelle pile que vous pouvez acheter auprès d’un distributeur agréé Apple. Dimensions et conditions de fonctionnement Dimensions • Poids : 17,84 kg (39.32 lb) Le poids dépend du modèle. Le poids indiqué ci-dessus correspond au modèle de base : monoprocesseur, un lecteur optique et un disque dur. Le poids peut être plus élevé si des périphériques optionnels sont installés. • Hauteur : 511 mm (20,12 pouces) • Largeur : 206 mm (8,11 pouces) • Profondeur : 475 mm (18,70 pouces) Conditions de fonctionnement • Température de fonctionnement : 10 °C à 35 °C (50 °F à 95 °F) • Température de stockage : 40 °C à 47 °C (40 °F à 116 °F) • Humidité relative : 5 % à 95 % (sans condensation) • Altitude : 0 à 3 048 mètres (0 à 10,000 pieds) 87 B Annexe B Environnement de travail, sécurité et entretien Cette annexe contient des informations importantes concernant les consignes de sécurité et l'entretien ainsi que des remarques sur l'organisation de l'espace de travail pour l'utilisation de votre ordinateur et de votre moniteur. Consignes de sécurité importantes Le seul moyen de couper totalement l'alimentation de votre ordinateur consiste à débrancher le câble d'alimentation de la source d'alimentation principale. Pour déconnecter complètement votre moniteur, vous devez également débrancher le câble d'alimentation qui le raccorde à l'ordinateur ou à la source d'alimentation. Assurez-vous qu'au moins une des extrémités du câble d'alimentation du périphérique peut être atteinte facilement de manière à pouvoir débrancher l'ordinateur ou le moniteur quand cela est nécessaire. Pour votre propre sécurité et celle de votre matériel, respectez toujours les consignes suivantes. Si l'un des cas suivants se présente, débranchez la fiche d'alimentation (en tirant sur la fiche et non sur le câble) de l'ordinateur ou du moniteur et débranchez le câble du téléphone : • Le câble ou la fiche d'alimentation est usé(e) ou endommagé(e). • Vous avez renversé quelque chose dans le boîtier de l'ordinateur. • L'ordinateur ou le moniteur a été exposé à la pluie ou à tout autre type d'humidité excessive. • L'ordinateur ou le moniteur est tombé ou son boîtier a été endommagé. • Vous pensez que l’ordinateur ou le moniteur doit faire l’objet d’une révision ou d’une réparation. • Vous voulez nettoyer l’écran ou le boîtier de l’ordinateur ou du moniteur. • Vous remarquez une fuite du liquide de refroidissement à l’intérieur ou à l’extérieur de votre ordinateur (pour les modèles de Power Mac G5 équipés d’un système de refroidissement liquide)88 Annexe B Environnement de travail, sécurité et entretien Si vous avez l’intention de ranger votre ordinateur pour une période prolongée, retirez la batterie. Pour prévenir les accidents et éviter d’endommager votre ordinateur ou votre moniteur, veillez à toujours observer les consignes suivantes : • Maintenez votre ordinateur éloigné de toute source de liquide et d’humidité. • Ne placez aucun objet sur le dessus de l’ordinateur ou du moniteur. • Veillez à ce que les grilles d’aération de l’ordinateur et du moniteur ne soient pas obstruées. • N’enlevez jamais le boîtier du moniteur et n’ouvrez pas l’ordinateur quand il est allumé. Vous risquez de recevoir une décharge électrique. • Lorsque le temps est orageux, déconnectez votre modem de la prise téléphonique afin d’éviter qu’une surcharge de tension n’endommage ce dernier. Déplacez avec soin votre ordinateur et votre moniteur. Pour soulever l’appareil, veillez à suivre la procédure recommandée qui consiste à fléchir les jambes. Quand vous transportez le moniteur, assurez-vous que vous faites face à l’écran. Ne le transportez pas en le saisissant par le socle. Système de refroidissement liquide Certains modèles de Power Mac G5 utilisent un système de refroidissement liquide pour contrôler la température à l’intérieur de l’ordinateur. Le système de refroidissement liquide est scellé et conçu pour être ouvert uniquement par un fournisseur de services agréé Apple (Apple Authorized Service Provider ou AASP). Avertissement : votre Macintosh est équipé d’une prise de mise à la terre à trois fils, c’est-à-dire une prise munie d’une troisième broche reliée à la terre. Il s’agit d’une mesure de sécurité. Ne modifiez pas la fiche pour pouvoir l’insérer dans une prise non reliée à la terre. Faites appel à un électricien agréé pour installer une prise correctement reliée à la terre. Ne dérogez en aucun cas à cette consigne. Avertissement : le matériel électrique peut s’avérer dangereux s’il n’est pas utilisé correctement. L’utilisation de ce produit par un enfant doit toujours être supervisée par un adulte. Ne permettez pas aux enfants de toucher les composants internes de tout appareil électrique, ni de manipuler des câbles électriques. Avertissement : n’essayez pas d’ouvrir ou de réparer le système de refroidissement liquide. L’ouverture du système de refroidissement liquide peut endommager votre matériel, et de tels dommages ne sont pas forcément couverts par la garantie limitée de votre ordinateur.Annexe B Environnement de travail, sécurité et entretien 89 Pour des réparations ou des questions liées à votre garantie, contactez un fournisseur de services agréé Apple (Apple Authorized Service Provider) ou Apple. La documentation fournie avec votre ordinateur contient des informations relatives à l’assistance et à la maintenance. Apple et l’environnement Apple reconnaît sa responsabilité en matière de minimisation de l’impact de ses opérations et de ses produits sur l’environnement. Pour plus d’informations Rendez-vous sur le site Web www.apple.com/about/environment. Avertissement : utilisez toujours votre ordinateur en position verticale. Au cas improbable où le liquide fuirait à l’intérieur ou à l’extérieur de votre ordinateur, déconnectez toute alimentation électrique de votre ordinateur et ne le redémarrez pas. Contactez un fournisseur de services agréé Apple (Apple Authorized Service Provider) ou contactez Apple pour obtenir des informations sur la réparation de votre ordinateur. Après avoir déconnecté l’alimentation électrique, vous pouvez nettoyer le liquide de refroidissement avec un tissu absorbant. Évitez toute inhalation ou tout contact direct avec la peau : le liquide peut entraîner une légère irritation de la peau. En cas de contact avec la peau, laver abondamment au savon et à l’eau. En cas de contact avec les yeux, rincer abondamment à l’eau. Les matériaux ayant servi au nettoyage doivent être recyclés ou traités conformément aux lois, normes et directives locales. Le liquide de refroidissement peut être nocif s’il est avalé. Des fiches toxicologiques (Material Safety Data Sheets ou MSDS) sont disponibles sur le site www.apple.com/about/environment/use/lcs.html.90 Annexe B Environnement de travail, sécurité et entretien Entretien général Pour nettoyer votre ordinateur ou le moniteur de manière plus complète, procédez comme suit : 1 Éteignez l’ordinateur et le moniteur. 2 Déconnectez le câble d’alimentation de l’ordinateur au niveau de la prise ou multiprise électrique. Si votre moniteur est branché sur une prise, débranchez-le également. 3 Débranchez les câbles du moniteur au niveau de l’ordinateur. 4 Nettoyez l’écran du moniteur à l’aide d’un papier absorbant ou d’un tissu doux et non pelucheux imbibé d’eau légèrement savonneuse. 5 Nettoyez délicatement le boîtier de l’ordinateur ou du moniteur à l’aide d’un chiffon propre, doux et humide. Important : n’utilisez pas d’alcool, d’aérosols ni de produits solvants ou abrasifs susceptibles d’endommager la finition du boîtier. Protection de votre lecteur optique Pour garantir le bon fonctionnement de votre lecteur optique : • Placez votre ordinateur de sorte que le plateau du lecteur ne heurte aucun obstacle lors de son ouverture. • Laissez le lecteur fermé lorsque vous ne l’utilisez pas. • Ne placez aucun objet sur le plateau du lecteur lorsqu’il est ouvert. • Ne touchez pas la lentille du lecteur optique avec vos doigts. N’essuyez pas la lentille du lecteur avec un mouchoir en papier ni aucune autre matière abrasive. Si vous devez la nettoyer, procurez-vous les produits adéquats auprès d’un fournisseur de services agréé Apple. • Maintenez votre ordinateur éloigné de toute source d’humidité. Entretien de votre moniteur Pour entretenir votre moniteur et en garantir la longévité : • N’appuyez pas sur la surface de l’écran. • N’écrivez pas sur l’écran et ne le touchez pas avec un objet tranchant. • Si vous comptez ne pas utiliser le moniteur ni l’ordinateur pendant au moins une journée, éteignez-les ou utilisez les réglages Économiseur d’énergie. • En cas d’inactivité prolongée de votre ordinateur, éteignez l’écran, baissez la luminosité ou utilisez un programme d’économie d’écran qui assombrit ou modifie l’image affichée. Avertissement : ne vaporisez pas de liquide directement sur l’écran du moniteur. Une partie de ce liquide pourrait s’infiltrer à l’intérieur et provoquer une décharge électrique.Annexe B Environnement de travail, sécurité et entretien 91 Informations importantes sur l’organisation de l’espace de travail et la santé Voici quelques conseils permettant d’adapter votre environnement de travail à votre morphologie et prévenir la fatigue oculaire. • Optez pour un siège de bureau réglable et offrant un dossier et une assise confortables. Réglez la hauteur du siège de manière à ce que vos cuisses soient légèrement inclinées et que vos pieds soient posés à plat sur le sol. Le dossier du siège doit soutenir votre région lombaire, c’est-à-dire la partie inférieure de votre dos. Suivez les instructions du fabricant de sorte que le réglage du dossier soit parfaitement adapté à votre morphologie. • Lorsque vous utilisez le clavier de l’ordinateur, vos épaules doivent être détendues. Le bras et l’avant-bras doivent former un angle droit, ou presque, et votre main doit être dans le prolongement du poignet. Au besoin, relevez le siège de manière à ce que vos avant-bras et vos mains soient placés correctement par rapport au clavier. Si, dans ce cas, vos pieds ne reposent plus à plat sur le sol, utilisez un repose-pied inclinable et réglable en hauteur. Si vous disposez d’un bureau modulaire, vous pouvez abaisser le niveau du plan de travail pour éviter l’emploi d’un repose-pied. Une troisième solution consiste à utiliser un bureau dont le poste de saisie est situé plus bas que le plan de travail. • Veillez à ce que la souris se trouve à hauteur du clavier. Prévoyez également un espace suffisant pour pouvoir la manipuler commodément. • Placez le moniteur de manière à ce que le haut de l’écran soit légèrement en dessous du niveau de vos yeux quand vous êtes assis au clavier. Il vous appartient de juger de la meilleure distance entre vos yeux et l’écran. Elle se situe en général entre 45 et 70 cm. 92 Annexe B Environnement de travail, sécurité et entretien • Positionnez le moniteur de façon à éviter d’être ébloui par la réflexion sur ce dernier de l’éclairage au plafond ou de la lumière des fenêtres de la pièce. Si possible, utilisez un pied de moniteur inclinable. Le pied vous permet de régler le meilleur angle de vision et de réduire ou d’éliminer l’éblouissement causé par les sources lumineuses impossibles à déplacer. Pour plus d’information sur l’hygiène, la sécurité et la maintenance, consultez la page Internet d’Apple sur l’ergonomie à l’adresse www.apple.com/about/ergonomics. Cuisses légèrement inclinées Épaules détendues Écran orienté de manière à réduire les reflets Mains dans le prolongement des avant-bras Avant-bras à l’horizontale ou légèrement relevés Dossier soutenant la région lombaire Pieds à plat sur le sol ou sur un repose-pied Haut de l’écran au niveau des yeux ou légèrement en dessous. (Vous devrez peut-être ajuster la hauteur du moniteur en surélevant votre plan de travail ou le moniteur lui-même.) Espace dégagé sous le plan de travail 45–70 cm 93 C Annexe C Connexion à Internet Votre ordinateur vous permet de naviguer sur le Web, d’échanger du courrier électronique avec vos amis et votre famille ou de dialoguer en temps réel via Internet. Suivez les instructions de ce guide détaillé pour vous connecter à Internet. Pour utiliser Internet, vous avez besoin d’un compte auprès d’un FAI. L’Assistant réglages peut en configurer un pour vous. Dans certains pays, l’Assistant réglages ne peut pas vous configurer un compte auprès d’un FAI. Vous devez donc contacter un FAI pour obtenir un compte. Utilisez ensuite les informations contenues dans cette annexe pour configurer votre connexion Si vous n’avez pas utilisé l’Assistant réglages pour configurer votre connexion à Internet, vous pouvez l’utiliser maintenant. Ouvrez Préférences Système, puis cliquez sur Réseau. Cliquez sur le bouton “Assistez-moi” pour ouvrir l’Assistant réglages de réseau. Si vous ne souhaitez pas utiliser cet Assistant, vous pouvez réaliser votre connexion manuellement à l’aide des informations données dans cet annexe. Il existe quatre types de connexion à Internet : • Connexion par ligne téléphonique : l’ordinateur est relié à une prise téléphonique murale via un câble téléphonique (pour les ordinateurs comprenant un modem). • Connexion via un modem câble ou DSL à haut débit : l’ordinateur est relié via un câble Ethernet à un modem spécial fourni par un FAI. • Connexion sans fil AirPort Extreme : votre ordinateur est connecté sans fil à Internet via une borne d’accès AirPort Extreme. • Réseau local (LAN) : l’ordinateur est connecté à un réseau local via un câble Ethernet. C’est le type de connexion habituellement utilisé dans les entreprises.94 Annexe C Connexion à Internet Avant de vous connecter à Internet : 1 Procurez-vous les informations de connexion auprès de votre FAI ou de votre administrateur réseau. Consultez la section suivante, “Collecte des informations nécessaires”, pour savoir quelles sont les informations dont vous avez besoin pour chaque type de connexion. Si un autre ordinateur se trouvant au même emplacement est déjà connecté à Internet, vous pouvez probablement utiliser ses réglages. Pour accéder aux réglages sur un ordinateur Mac OS X : • Ouvrez la fenêtre Réseau des Préférences Système. • Dans le menu local Afficher, sélectionnez votre mode de connexion. • Copiez les informations concernant votre connexion. Pour accéder aux réglages sur un ordinateur Mac OS 9 : • Ouvrez le tableau de bord TCP/IP. • Rechercher le mode de connexion dans le menu local “Connexion”. • Recherchez la configuration dans le menu local Configurer. • Notez l’adresse IP, le masque de sous-réseau et l’adresse du routeur figurant dans les champs correspondants. Pour accéder aux réglages sur un PC Windows : Les informations de connexion d’un PC Windows se trouvent à deux endroits. • Pour trouver l’adresse IP et le masque de sous-réseau, ouvrez le tableau de bord “Connexions réseau et Internet”. • Pour accéder aux informations relatives aux comptes d’utilisateurs, ouvrez le tableau de bord Comptes d’utilisateurs. Vous pouvez écrire ces informations directement sur les pages suivantes, puis les saisir dans l’Assistant réglages. 2 Si vous utilisez un modem téléphonique, branchez un câble téléphonique (inclus avec la plupart des ordinateurs Macintosh) sur le port modem de votre ordinateur et sur une prise téléphonique murale. Si vous disposez d’un modem DSL ou câble, connectez-le à votre ordinateur en suivant les instructions incluses.Annexe C Connexion à Internet 95 Collecte des informations nécessaires Vous pouvez noter sur ces pages les informations obtenues auprès de votre Fournisseur d’Accès à Internet (FAI), de votre administrateur réseau ou de votre autre ordinateur, puis les saisir dans l’Assistant réglages de réseau. Pour configurer une connexion téléphonique classique, procurez-vous les informations suivantes : • Nom du fournisseur d’accès • Nom d’utilisateur ou de compte • Mot de passe • Numéro de téléphone du FAI • Numéro de téléphone de remplacement • Préfixe pour obtenir une ligne extérieure Pour configurer une connexion DSL, modem câble, LAN ou sans fil AirPort Extreme : m Choisissez d’abord votre méthode de connexion (en cas de doute, consultez votre administrateur système ou votre FAI) : • Manuellement • Utilisation de DHCP avec une adresse manuelle • Via DHCP • Via BootP • PPP Si vous ne savez pas quelle méthode utiliser, il est recommandé d’activer l’option “Via DHCP”, car le réseau fournit alors la plupart des informations requises automatiquement. Si vous avez sélectionné “Manuellement” ou “Utilisation de DHCP avec une adresse manuelle” procurez-vous les informations suivantes : • Adresse IP • Masque de sous-réseau • Adresse du routeur Remarque : si vous avez sélectionné “Utilisation de DHCP avec une adresse manuelle”, vous n’avez pas besoin d’un masque de sous-réseau ni d’adresse de routeur.96 Annexe C Connexion à Internet Si vous avez sélectionné “Via DHCP”, procurez-vous les informations suivantes facultatives (le cas échéant, consultez votre FAI) : • ID client DHCP • serveurs DNS Si vous avez sélectionné “PPP” (pour des connexions PPPoE), procurez-vous les informations suivantes : • Fournisseur d’accès • Nom du compte • Mot de passe • Nom du service PPPoE Les informations ci-dessous sont facultatives. Consultez votre FAI ou votre administrateur système si nécessaire. • serveurs DNS • Nom de domaine • Serveur proxy Saisie de vos informations Après vous être procuré les informations de configuration spécifiques auprès de votre FAI ou de votre administrateur réseau, vous pouvez soit cliquer sur le bouton “Assistezmoi” dans la fenêtre des préférences Réseau pour ouvrir l’Assistant réglages de réseau, soit saisir les informations manuellement. Pour saisir vos informations manuellement, suivez les étapes correspondant à votre mode de connexion. • Modem téléphonique avec connexion PPP (Point-to-Point Protocol) (voir la page 97) • Connexion via modem câble, DSL ou réseau LAN (la page 100) avec les configurations suivantes : • Manuelle • DHCP • PPPoE • Connexion sans fil AirPort Extreme (voir la page 105)Annexe C Connexion à Internet 97 Modem téléphonique avec connexions PPP (Point-To-Point Protocol) Le modem téléphonique constitue la manière la plus courante de se connecter à Internet. Votre modem utilise une méthode appelée PPP (Point-to-Point Protocol) pour se connecter à un FAI. Assurez-vous que votre modem est branché sur une ligne téléphonique et que vous disposez des informations fournies par votre FAI (voir la page 95). Pour configurer l’utilisation du port de modem interne dans les préférences Réseau : 1 Dans la barre des menus, sélectionnez le menu Pomme (K) > Préférences Système. 2 Cliquez sur Réseau. 3 Choisissez Configuration des ports réseau dans le menu local Afficher, puis cochez la case Activé à côté de Modem interne. 4 Faites glisser Modem interne en haut de la liste Configurations de port pour en faire l’interface réseau préférée ou principale. 5 Choisissez Modem interne dans le menu local Afficher et cliquez sur PPP. 98 Annexe C Connexion à Internet 6 Saisissez les informations fournies par votre FAI, puis cliquez sur Appliquer. Pour tester votre configuration Internet : 1 Ouvrez l’application Connexion à Internet (dans le dossier Applications). 2 Cliquez sur l’icône Modem interne si nécessaire. 3 Tapez le numéro de téléphone de connexion de votre FAI, votre nom de compte et votre mot de passe, si nécessaire. 4 Cliquez sur Se connecter. L’application Connexion à Internet compose le numéro de votre FAI et établit une connexion.Annexe C Connexion à Internet 99 Pour vous connecter automatiquement dès que vous ouvrez une application TCP/IP, telle qu’un navigateur Web ou une messagerie électronique, procédez de la manière suivante : 1 Cliquez sur Options PPP (dans la fenêtre PPP des préférences Réseau). 2 Cochez la case “Se connecter automatiquement si nécessaire”. 3 Cliquez sur OK, puis sur Appliquer. Connexions à Internet par ligne DSL, modem câble ou réseau LAN Si vous vous connectez à Internet soit à l’aide d’un modem DSL ou câble, soit via un réseau LAN Ethernet, demandez à votre FAI ou à votre administrateur réseau comment vous devriez configurer votre connexion à Internet : • Manuellement : dans le cas d’une configuration manuelle, votre FAI ou administrateur réseau vous indique une adresse IP statique et d’autres informations que vous devez saisir dans les préférences Réseau. • Via le protocole DHCP (Dynamic Host Configuration Protocol). avec une configuration DHCP, le serveur DHCP saisit automatiquement les informations à votre place. • Via le protocole PPPoE (Point-to-Point Protocol over Ethernet). si vous utilisez un modem DSL et que vous avez besoin d’un nom d’utilisateur et d’un mot de passe pour vous connecter à Internet, vous devrez éventuellement configurer votre réseau pour qu’il utilise le protocole PPPoE. Lors de la configuration de votre réseau, veillez à garder les informations fournies par votre FAI à portée de main (voir la page 95).100 Annexe C Connexion à Internet Pour configurer les Préférences réseau pour le port Ethernet intégré : 1 Dans la barre des menus, sélectionnez le menu Pomme (K) > Préférences Système. 2 Cliquez sur Réseau. 3 Dans le menu local Afficher, sélectionnez Configurations de ports réseau. 4 Sélectionnez Ethernet intégré. 5 Faites glisser Ethernet intégré en haut de la liste Configurations de port pour en faire l’interface réseau préférée ou principale. Suivez ensuite les instructions de configuration manuelle de votre réseau, via DHCP ou PPPoE, selon les recommandations de votre FAI ou de votre administrateur réseau.Annexe C Connexion à Internet 101 Configuration manuelle Ayez à portée de main votre adresse IP statique, l’adresse du routeur et le masque de sous-réseau fournis par votre FAI (voir la page 95). Pour effectuer une configuration manuelle : 1 Dans préférence Réseau, sélectionnez Ethernet intégré dans le menu local Afficher. 2 Cliquez sur TCP/IP, si nécessaire. 3 Dans le menu local Configurer IPv4, choisissez Manuellement. 4 Remplissez le reste des champs. 5 Cliquez sur Appliquer. Votre connexion est prête dès que vous avez configuré votre réseau. Ouvrez votre navigateur Web (ou une autre application TCP/IP) afin de tester votre connexion à Internet.102 Annexe C Connexion à Internet Configuration DHCP Après avoir choisi une configuration DHCP, le serveur DHCP fournit automatiquement vos informations de réseau. Pour configurer DHCP : 1 Dans préférence Réseau, sélectionnez Ethernet intégré dans le menu local Afficher. 2 Cliquez sur TCP/IP, si nécessaire. 3 Choisissez Via DHCP dans le menu local Configurer IPv4. 4 Cliquez sur Appliquer. Ouvrez votre navigateur Web (ou une autre application TCP/IP) afin de tester votre connexion à Internet. Remarque : sauf instructions contraires de votre FAI, ignorez les champs Client DHCP et Domaines de recherche.Annexe C Connexion à Internet 103 Configuration PPPoE Certains FAI recourant à la technologie DSL utilisent le protocole PPPoE (Point-to-Point Protocol over Ethernet)). Si vous utilisez un modem DSL et que vous avez besoin d’un nom d’utilisateur et d’un mot de passe pour vous connecter à Internet, contactez votre FAI pour savoir si vous devez vous connecter via PPPoE. Pour configurer une connexion PPPoE : Ayez à portée de main le nom d’utilisateur, le mot de passe et, si cela est nécessaire, l’adresse du serveur DNS fournis par votre FAI (voir la page 95). 1 Dans préférence Réseau, sélectionnez Ethernet intégré dans le menu local Afficher. 2 Cliquez sur PPPoE et sélectionnez “Se connecter via PPPoE”. 3 Remplissez le reste des champs. Si vous souhaitez que tous les utilisateurs de votre ordinateur utilisent la même méthode de connexion, sélectionnez “Enregistrer le mot de passe”. Remarque : pour vous connecter automatiquement au démarrage d’une application TCP/IP, telle qu’un navigateur Web ou une application de courrier électronique, cliquez sur Options PPPoE, puis sélectionnez “Se connecter automatiquement si nécessaire”.104 Annexe C Connexion à Internet 4 Cliquez sur TCP/IP et sélectionnez Via PPP ou Manuellement dans le menu local Configurer IPv4, selon les instructions de votre FAI. Si votre FAI vous a communiqué une adresse IP statique, choisissez Manuellement et tapez l’adresse dans le champ Adresse IP. 5 Saisissez les adresses des serveurs de noms de domaine (DNS) dans le champ Serveurs DNS. 6 Cliquez sur Appliquer. Votre connexion à Internet est prête dès que vous avez configuré votre réseau. Vous pouvez alors ouvrir votre navigateur Web ou une autre application TCP/IP afin de tester votre connexion. Important : si vous n’avez pas sélectionné l’option de connexion automatique, vous devez ouvrir l’application Connexion à Internet, choisir la configuration adéquate, puis cliquer sur Se connecter. Pour plus d’informations, choisissez Aide > Aide Connexion à Internet dans la barre des menus située en haut de l’écran. Annexe C Connexion à Internet 105 Connexion sans fil AirPort Extreme Vous pouvez configurer votre réseau AirPort Extreme et votre connexion Internet à l’aide de l’Assistant réglages AirPort, situé dans le dossier Utilitaires de votre dossier Applications. L’assistant vous aide à configurer votre borne d’accès AirPort Extreme et à régler votre ordinateur pour qu’il utilise AirPort Extreme. Pour en savoir plus sur votre borne d’accès AirPort Extreme, consultez le Guide de configuration de la borne d’accès AirPort Extreme livré avec votre borne d’accès. Si votre borne d’accès AirPort Extreme est déjà configurée, votre carte AirPort Extreme peut dans la plupart des cas y accéder immédiatement. Pour vérifier l’accès au réseau AirPort Extreme : m Cliquez sur l’icône d’état AirPort dans la barre des menus et choisissez un réseau AirPort dans la liste. Si aucun réseau AirPort n’y figure, vous pouvez utiliser l’Assistant réglages AirPort pour vérifier ou modifier vos réglages ou bien les changer via la fenêtre Réseau des Préférences Système. 106 Annexe C Connexion à Internet Configuration manuelle d’une connexion AirPort Extreme Pour configurer une connexion manuelle utilisant des adresses spécifiques affectées par avance pour vos serveurs et votre ordinateur, procurez-vous les informations suivantes auprès de votre administrateur de système. Si vous vous connectez via DHCP, la plupart de ces informations sont automatiquement transmises à votre ordinateur via le réseau. Consultez votre administrateur de système pour obtenir les renseignements nécessaires. • Adresses des serveurs de noms de domaine (DNS), si nécessaire • Configuration d’adresse IP manuelle ou via DHCP • Adresse IP • Adresse du routeur • Masque de sous-réseau • Mot de passe, si nécessaire Assurez-vous ensuite que les options de connexion AirPort sont activées dans les préférences Réseau. Pour régler vos Préférences réseau pour un port AirPort Extreme : 1 Dans la barre des menus, sélectionnez le menu Pomme (K) > Préférences Système. 2 Cliquez sur Réseau. 3 Dans le menu local Afficher, sélectionnez Configurations de ports réseau. 4 Cochez la case Activé à côté d’AirPort.Annexe C Connexion à Internet 107 Suivez ensuite les instructions fournies par votre FAI ou votre administrateur réseau pour configurer votre réseau manuellement ou via DHCP. Si vous configurez vousmême votre réseau, il est peut-être plus simple d’utiliser DHCP car le serveur attribue automatiquement les adresses IP. 5 Choisissez AirPort dans le menu local Afficher. 6 Cliquez sur TCP/IP, si nécessaire. 7 Dans le menu local Configurer IPv4, choisissez Manuellement ou Via DHCP. • Si vous choisissez Manuellement, saisissez les autres informations dans les champs correspondants. • Si vous choisissez Via DHCP, il est inutile de saisir d’autres informations, sauf instructions contraires de votre administrateur de système. 8 Cliquez sur AirPort et sélectionnez les options requises pour vous connecter à un réseau AirPort Extreme après le redémarrage ou lors de la réactivation de l’ordinateur après une suspension d’activité. 9 Cliquez sur Appliquer. Une fois les réglages AirPort configurés, vous êtes prêt à vous connecter. Pour tester votre connexion AirPort Extreme : m Cliquez sur l’icône d’état AirPort dans la barre des menus et choisissez Activer AirPort. Tout réseau AirPort Extreme situé dans la zone de couverture doit apparaître dans le menu.108 Annexe C Connexion à Internet Dépannage de votre connexion Connexion à Internet par modem câble, ligne DSL et réseau LAN Si vous ne parvenez pas à vous connecter à Internet à l’aide de votre modem câble ou DSL ou via votre réseau local (LAN), suivez les étapes ci-après. Important : les instructions relatives aux modems ne concernent pas les utilisateurs de réseau LAN. Contrairement aux utilisateurs de modems câble et DSL, les utilisateurs de réseau LAN peuvent disposer de concentrateurs, de commutateurs, de routeurs et autres dispositifs de connexion. Ils doivent faire appel à leur administrateur réseau plutôt qu’à un FAI. Vérifiez les câbles et les sources d’alimentation Assurez-vous que tous les câbles du modem sont correctement branchés, y compris le câble d’alimentation du modem, le câble reliant le modem à l’ordinateur et le câble raccordant le modem à la prise murale. Vérifiez les câbles et l’alimentation des routeurs et des concentrateurs Ethernet. Éteignez puis rallumez le modem et réinitialisez les composants matériels du modem. Éteignez votre modem DSL ou votre modem câble pendant quelques minutes puis rallumez-le. Certains FAI conseillent de débrancher le câble d’alimentation du modem. Si votre modem dispose d’un bouton de réinitialisation, vous pouvez l’actionner avant ou après avoir éteint puis rallumé le modem.Annexe C Connexion à Internet 109 Connexions PPPoE Si vous n’arrivez pas à vous connecter à votre FAI via PPPoE, commencez par vérifier les câbles et l’alimentation, puis éteignez le modem et rallumez-le et réinitialisez le matériel modem. Vérifiez les réglages de Préférences Système 1 Dans la barre des menus, sélectionnez le menu Pomme (K) > Préférences Système. 2 Cliquez sur Réseau. 3 Dans le menu local Afficher, sélectionnez Configurations de ports réseau. 4 Sélectionnez Ethernet intégré, puis faites glisser cette configuration en haut de la liste des configurations de ports. 5 Dans le menu local Afficher, sélectionnez Ethernet intégré. 6 Cliquez sur PPPoE. 7 Sélectionnez Se connecter via PPPoE. 8 Vérifiez le champ Nom de compte pour vous assurer d’avoir tapé les informations correctes fournies par votre FAI. 9 Si vous avez choisi d’enregistrer votre mot de passe, saisissez-le à nouveau afin d’être sûr(e) qu’il est correct. 10 Cliquez sur TCP/IP. Assurez-vous d’avoir saisi dans cette fenêtre les informations correctes fournies par votre FAI. 11 Cliquez sur Appliquer.110 Annexe C Connexion à Internet Connexions au réseau Si vous disposez de plusieurs ordinateurs tentant de partager une connexion à Internet, assurez-vous que votre réseau est correctement configuré. Vous devez savoir si votre FAI fournit une seule ou plusieurs adresses IP, autrement dit, une pour chaque ordinateur. Si une seule adresse IP est utilisée, vous devez disposer d’un routeur capable de partager la connexion (on parle alors de conversion d’adresse réseau (NAT) ou de “masquage d’adresse IP”). Pour obtenir des informations sur la configuration, consultez la documentation fournie avec votre routeur ou contactez la personne qui a configuré votre réseau. La borne d’accès AirPort Extreme peut être utilisée pour que plusieurs ordinateurs partagent une adresse IP. Pour plus d’informations sur l’utilisation de la borne d’accès AirPort Extreme, consultez l’aide à l’écran ou rendez-vous sur le site Web AirPort, à l’adresse www.apple.com/airport. Si ces instructions s’avèrent insuffisantes pour résoudre les problèmes rencontrés, contactez votre FAI. 111 Communications Regulation Information FCC Compliance Statement This equipment has been tested and found to comply with the limits for a Class B digital device, pursuant to part 15 of the FCC Rules. These limits are designed to provide reasonable protection against harmful interference in a residential installation. This equipment generates, uses, and can radiate radio frequency energy and, if not installed and used in accordance with the instructions, may cause harmful interference to radio communications. However, there is no guarantee that interference will not occur in a particular installation. If this equipment does cause harmful interference to radio or television reception, which can be determined by turning the equipment off and on, the user is encouraged to try to correct the interference by one or more of the following measures: • Reorient or relocate the receiving antenna. • Increase the separation between the equipment and receiver. • Connect the equipment into an outlet on a circuit different from that to which the receiver is connected. • Consult the dealer or an experienced radio/TV technician for help. If necessary, consult an Apple Authorized Service Provider or Apple. See the service and support information that came with your Apple product. Or, consult an experienced radio/television technician for additional suggestions. Important: Changes or modifications to this product not authorized by Apple Computer, Inc., could void the EMC compliance and negate your authority to operate the product. This product was tested for EMC compliance under conditions that included the use of Apple peripheral devices and Apple shielded cables and connectors between system components. It is important that you use Apple peripheral devices and shielded cables and connectors between system components to reduce the possibility of causing interference to radios, television sets, and other electronic devices. You can obtain Apple peripheral devices and the proper shielded cables and connectors through an Apple Authorized Reseller. For non-Apple peripheral devices, contact the manufacturer or dealer for assistance. Responsible party (contact for FCC matters only): Apple Computer, Inc. Product Compliance, 1 Infinite Loop M/S 26-A, Cupertino, CA 95014-2084, 408-974-2000. Industry Canada Statement Complies with the Canadian ICES-003 Class B specifications. Cet appareil numérique de la classe B est conforme à la norme NMB-003 du Canada. VCCI Class B Statement Communauté Européenne Conforme aux directives européennes 72/23/CEE, 89/336/CEE et 99/5/CEE. Laser Information Do not attempt to disassemble the cabinet containing the laser. The laser beam used in this product is harmful to the eyes. The use of optical instruments, such as magnifying lenses, with this product increases the potential hazard to your eyes. For your safety, have this equipment serviced only by an Apple Authorized Service Provider. If you have an internal Apple CD-ROM, DVD-ROM, or DVD-RAM drive in your computer, your computer is a Class 1 laser product. The Class 1 label, located in a user-accessible area, indicates that the drive meets minimum safety requirements. A service warning label is located in a service-accessible area. The labels on your product may differ slightly from the ones shown here. Warning: Making adjustments or performing procedures other than those specified in your equipment’s manual may result in hazardous radiation exposure. Class 1 label Service warning label112 Laser Specifications Laser on pickup unit (when reading a CD): • Type: Semiconductor GaAlAs laser • Wavelength: 790 nm • Power out of objective lens: 3.3 mW • Beam divergence: horizontal 12º vertical 35º Exposure to Radio Frequency Energy The radiated output power of the optional AirPort Extreme Card is far below the FCC radio frequency exposure limits. Nevertheless, it is advised to use the wireless equipment in such a manner that the potential for human contact during normal operation is minimized. Informations sur la souris et le clavier La souris optique d’Apple est un appareil à diode électroluminescente de catégorie 1. Ce produit est conforme aux exigences des directives européennes 72/23/CEE et 89/336/CEE. It also complies with the Canadian ICES-003 Class B Specification. Avertissement relatif aux activités à haut risque Cet ordinateur n’est pas conçu pour être utilisé dans des installations nucléaires, pour la navigation ou la communication aérienne, pour le contrôle du trafic aérien, ni dans aucune autre situation où une panne du système informatique pourrait entraîner la mort, des blessures ou de graves dommages écologiques. Conformité ENERGY STAR® En tant que partenaire ENERGY STAR® Apple a configuré ce produit de telle sorte qu’il respecte les recommandations d’économie d’énergie d’ENERGY STAR® . Le programme ENERGY STAR® est un partenariat avec les fabricants de matériel de bureau visant à promouvoir une consommation efficace de l’énergie. La réduction de la consommation d’énergie des appareils de bureau permet de réaliser des économies et contribue à réduire la pollution en éliminant le gaspillage d’énergie. Informations sur l’élimination des piles usagées Les batteries usagées doivent être recyclées ou traitées conformément aux normes d’environnement locales. Nederlands Gebruikte batterijen kunnen worden ingeleverd bij de chemokar of in een speciale batterijcontainer voor klein chemisch afval (kca) worden gedeponeerd. Informations sur l’élimination de l’ordinateur usagé Votre Power Mac G5 doit être recyclé ou éliminé conformément aux lois, normes et directives locales pour les matériels électriques et électroniques. Informations relatives au téléphone et au modem Apple 56K Informez votre opérateur téléphonique Certains opérateurs téléphoniques exigent que vous informiez votre agence locale lorsque vous raccordez un modem à leur réseau. Information You Need in the United States The internal modem complies with Part 68 of the FCC rules. On the back of this equipment is a label that contains, among other information, the FCC registration number and ringer equivalence number (REN). If requested, provide this information to your telephone company. • Ringer equivalence number (REN) : 0.1B (part numbers M9455 and M9457) and 0.6B (part number M9454). The REN is useful for determining the quantity of devices you may connect to your telephone lines and still have all those devices ring when your telephone number is called. In most, but not all areas, the sum of the RENs of all devices connected to one line should not exceed five (5.0). To be certain of the number of devices you may connect to your line, as determined by the REN, you should contact your local telephone company to determine the maximum REN for your calling area. • Telephone jack type: USOC, RJ-11 An FCC-compliant telephone cord and modular plug are provided with this equipment. This equipment is designed to be connected to the telephone network or premises wiring using a compatible modular jack that complies with Part 68 rules. See the installation instructions for details. 113 Telephone Line Problems If your telephone doesn’t work, there may be a problem with your telephone line. Disconnect the modem to see if the problem goes away. If it doesn’t, report the problem either to your local telephone company or to your company’s telecommunications department. If disconnecting the modem eliminates the problem, the modem itself may need service. Pour obtenir de l’assistance, reportez-vous aux informations relatives à l’assistance et à la maintenance fournies avec votre produit Apple pour vous entrer en contact avec Apple ou un fournisseur de services agréé Apple. If you do not disconnect your modem when it is adversely affecting the telephone line, the telephone company has the right to disconnect your service temporarily until you correct the problem. The telephone company will notify you as soon as possible. Also, you will be informed of your right to file a complaint with the FCC. The telephone company may make changes in its facilities, equipment, operations, or procedures that could affect the operation of your equipment. If this happens, the telephone company will provide advance notice in order for you to make the necessary modifications to maintain uninterrupted service. The internal modem will not work with party lines, cannot be connected to a coin-operated telephone, and may not work with a private branch exchange (PBX). Telephone Consumer Protection Act The Telephone Consumer Protection Act of 1991 makes it unlawful for any person to use a computer or other electronic device to send any message via a telephone fax machine unless such message clearly contains, in a margin at the top or bottom of each transmitted page or on the first page of the transmission, the date and time it was sent and an identification of the business, other entity, or individual sending the message and the telephone number of the sending machine of such business, entity, or individual. Information You Need in Canada The Industry Canada (IC) label identifies certified equipment. This certification means that the equipment meets certain telecommunications network protective, operational, and safety requirements. The Department does not guarantee the equipment will operate to a user’s satisfaction. Before installing this equipment, make sure that you are permitted to connect to the facilities of the local telecommunications company. Be sure you use an acceptable method of connection to install the equipment. In some cases, you may extend the company’s internal wiring for single-line individual service by means of a certified telephone extension cord. Be aware, however, that compliance with these conditions may not prevent degradation of service in some situations. Repairs to certified equipment should be made by an authorized Canadian maintenance facility designated by the supplier. Any equipment malfunctions or repairs or alterations that you make to this equipment may cause the telecommunications company to request that you disconnect the equipment. In Canada, contact Apple at: 7495 Birchmount Road, Markham, Ontario, L3R 5G2, 800-263-3394 Users should not attempt to make such connections themselves, but should contact the appropriate electric inspection authority or electrician. • Load number: 0.1 (part numbers M9455 and M9457) and 0.2 (part number M9454). The load number (LN) assigned to each terminal device denotes the percentage of the total load to be connected to the telephone loop that is used by the device, to prevent overloading. The termination of a loop may consist of any combination of devices, subject only to the requirement that the sum of the load numbers of all devices does not exceed 100. • Telephone jack type: CA-11 Informations destinées aux utilisateurs canadiens L’étiquette d’Industrie Canada identifie un matériel homologué. Cette étiquette certifie que le matériel est conforme à certaines normes de protection, d’exploitation et de sécurité des réseaux de télécommunications. Le Ministère n’assure toutefois pas que le matériel fonctionnera à la satisfaction de l’utilisateur. Avant d’installer ce matériel, l’utilisateur doit s’assurer qu’il est permis de le raccorder au réseau de l’entreprise locale de télécommunication. Le matériel doit également être installé en suivant une méthode acceptée de raccordement. Dans certains cas, le câblage appartenant à l’entreprise utilisé pour un service individuel à ligne unique peut être prolongé au moyen d’un dispositif homologué de raccordement (cordon prolongateur téléphonique). Warning: Users should ensure for their own protection that the electrical ground connections of the power utility, telephone lines, and internal metallic water pipe system, if present, are connected together. This precaution may be particularly important in rural areas. 114 L’abonné ne doit pas oublier qu’il est possible que la conformité aux conditions énoncées ci-dessus n’empêche pas la dégradation du service dans certaines situations. De fait, les entreprises de télécommunication ne permettent pas que l’on raccorde un matériel aux prises d’abonnés, sauf dans les cas précis prévus par les tarifs particuliers de ces entreprises. Les réparations de matériel homologué doivent être effectuées par un centre d’entretien canadien autorisé désigné par le fournisseur. La compagnie de télécommunications peut demander à l’utilisateur de débrancher un appareil suite à des réparations ou à des modifications effectuées par l’utilisateur ou en raison d’un mauvais fonctionnement. Veuillez contacter Apple pour des informations supplémentaires : Apple Canada, Inc. 7495 Birchmount Road Markham, Ontario Canada L3R 5G2 Service clientèle d’Apple Canada : 800-263-3394 L’utilisateur ne doit pas tenter de faire ces raccordements lui-même ; il doit avoir recours à un service d’inspection des installations électriques ou à un électricien, selon le cas. • Numéro de charge : 0,2 L’indice de charge (IC) assigné à chaque dispositif terminal indique, pour éviter toute surcharge, le pourcentage de la charge totale qui sera raccordée à un circuit téléphonique bouclé utilisé par ce dispositif. La terminaison du circuit bouclé peut être constituée de n’importe quelle combinaison de dispositifs pourvu que la somme des indices de charge de l’ensemble des dispositifs ne dépasse pas 100. • Type de prise téléphonique : CA-11 Information You Need in the United Kingdom This terminal equipment is intended for direct connection to the analogue Public Switched Telecommunications Network and is approved for use within the United Kingdom with the following features: • Modem facility • Autocalling facility • Autoanswer facility • DTMF signaling Operation in the absence of proceed indication or upon detection of proceed indication This product is in conformity with relevant regulatory standards following the provisions of European Council Directives 73/23/EEC (Low Voltage Directive) and 89/336/EEC amended by 92/31/EEC (EMC Directive). Informationen für Deutschland Diese Modem-Karte ist als Endeinrichtung vorgesehen und muss an ein TAE mit F-Kodierung angeschlossen werden. Diese Endeinrichtung ist in Konformität gemäss Niederspannungsrichtlinie 73 / 23 / EWG sowie EMC-Richtlinien 89 / 336 / EWG und 92 / 31 / EWG. Informations pour la France Ce matériel est conforme aux normes applicables de sécurité électrique d’après la directive 73/23/CEE et aux normes applicables de comptabilité électromagnétique d’après la directive 89/336/CEE, modifiée par la directive 92/31/CEE. Information You Need in Australia All telecommunications devices are required to be labelled as complying to the Australian telecommunications standards, ensuring the health and safety of the operator and the integrity of the Australian telecommunications network. To provide compliance with the Australian Communications Authority’s technical standards, please ensure that the following AT commands are maintained: • ATB0 (ITU/CCITT operation) • AT&G0 (no guard tone) • AT&P1 (33/66 pulse dial make/break ratio) • ATS0 = 0 or ATS0 = 1 (no answer or answer greater than one ring) • ATS6 = 95 (DTMF period between 70–255 ms) • ATS11 = 95 (DTMF period between 70–255 ms) For calls that are automatically generated, a total of three call attempts are allowed to a telephone number, with a minimum period between calls of 2 seconds. If the call does not connect after three attempts, 30 minutes must expire before automatic redialing may be initiated. Failure to set the modem (and any associated communications software) to the above settings may result in the modem being non-compliant with Australian telecommunications standards. Under these circumstances a user could be subject to significant penalties under the Telecommunications Act 1997. Avertissement : Pour sa propre sécurité, l’utilisateur doit s’assurer que tout les fils de mise à la terre du secteur, des lignes téléphoniques et les canalisations d’eau métalliques, s’il y en a, soient raccordés ensemble. Cette précaution est particulièrement importante dans les régions rurales. 115 This modem must be properly secured in order for you to use it. Telecommunications network voltages exist inside the computer and the telecommunications line connection must be removed before opening the computer. Information You Need in New Zealand This modem is fully approved to operate on the New Zealand telecommunications network under Telepermit number PTC 211/04/002 (part numbers M9455 and M9457) and PTC 211/01/062 (part number M9454). All telecommunications devices are required to hold a Telepermit and be labelled accordingly with the approved Telepermit number to comply with the New Zealand telecommunications standards, ensuring the health and safety of the operator and the integrity of the New Zealand telecommunications network. To ensure compliance, all calls that are automatically generated should not make more than 10 call attempts to the same number within any 30 minute period with a minimum period between calls of 30 seconds. Failure to adhere to these standards may result in the modem being non-compliant with New Zealand Telecom standards. Under these circumstances a user could be subject to significant penalties. Important: The grant of a Telepermit for any item of terminal equipment indicates that only Telecom has accepted that the item complies with minimum conditions for connection to its network. It indicates no endorsement of the product by Telecom, nor does it provide any sort of warranty. Above all, it provides no assurance that any item will work correctly in all respects with another item of Telepermitted equipment of a different make or model, nor does it imply that any product is compatible with all of Telecom’s network services. Mac mini Guide de l’utilisateur Inclut des informations de configuration et de dépannage pour votre ordinateur Mac mini F3188Q88.book Page 1 Friday, April 8, 2005 7:30 PMK Apple Computer, Inc. © 2005 Apple Computer, Inc. Tous droits réservés. Ce manuel est protégé par la loi du 11 mars 1957 sur la propriété littéraire et artistique, complétée par la loi du 3 juillet 1985 et par toutes les conventions internationales applicables aux droits d’auteurs. En vertu de ces lois et conventions, aucune reproduction totale ni partielle de ce manuel n’est autorisée, sauf consentement écrit préalable d’Apple. Le logo Apple est une marque d’Apple Computer Inc., déposée aux États-Unis et dans d’autres pays. En l’absence du consentement écrit d’Apple, l’utilisation à des fins commerciales de ce logo via le clavier (Option + 1) pourra constituer un acte de contrefaçon et/ou de concurrence déloyale. Tout a été mis en œuvre pour que les informations présentées dans ce manuel soient exactes. Apple n’est pas responsable des erreurs de reproduction ou d’impression. Apple 1 Infinite Loop Cupertino, CA 95014-2084 408-996-1010 www.apple.com Apple, le logo Apple, AirPort, Final Cut, FireWire, iCal, iLife, iMovie, iPod, iTunes, Mac, Macintosh, Mac OS et QuickTime sont des marques d’Apple Computer, Inc. déposées aux États-Unis et dans d’autres pays. AirPort Express, Finder, le logo FireWire, iSight, Mac mini, Safari et Tiger sont des marques d’Apple Computer Inc. AppleCare, Apple Store et iTunes Music Store sont des marques de service d’Apple Computer, Inc. déposées aux États-Unis et dans d’autres pays. .Mac est une marque de service d’Apple Computer, Inc. La marque et les logos Bluetooth sont la propriété de Bluetooth SIG, Inc. et sont utilisés sous licence par Apple Computer, Inc. ENERGY STAR® est une marque déposée aux États-Unis. Les autres noms de produits et de sociétés sont la propriété de leurs détenteurs respectifs. Les produits commercialisés par des entreprises tierces ne sont mentionnés que pour information, sans aucune intention de préconisation ni de recommandation. Apple décline toute responsabilité quant à l’utilisation et au fonctionnement de ces produits. Fabriqué sous licence de Dolby Laboratories. “Dolby”, “Pro Logic” et le logo double-D sont des marques déposées de Dolby Laboratories. Travaux confidentiels F3188Q88.book Page 2 Friday, April 8, 2005 7:30 PM3 Table de matières 7 Chapitre 1 : Premiers contacts 8 Installer votre Mac mini 14 Et ensuite ? 16 Procédure au terme de l’utilisation de votre Mac mini 19 Chapitre 2 : Prise en main de votre Mac mini 20 Caractéristiques de base de votre Mac mini 23 À propos de Mac OS X 25 Personnalisation du bureau et réglage des préférences 26 Connexion à une imprimante 28 Lecture d’un CD et connexion d’un casque d’écoute 29 Maintien à jour de votre logiciel 30 Connexion d’une caméra ou d’autres périphériques FireWire 30 Connexion à un réseau 30 Utilisation d’Internet 31 Transfert de fichiers vers un autre ordinateur 32 Lorsqu’une application ne répond plus 33 Réponses à vos questions grâce à l’Aide Mac F3188Q88.book Page 3 Friday, April 8, 2005 7:30 PM4 Table de matières 35 Utilisation des applications 37 Chapitre 3 : Utilisation de votre ordinateur 38 Connecter un moniteur ou un périphérique Video 39 USB (Universal Serial Bus) 42 FireWire 45 Mise en réseau sans fil AirPort Extreme 47 Technologie sans fil Bluetooth 51 Ethernet (10/100Base-T) 53 Support audio 54 Utilisation de votre lecteur optique 58 Protection de votre ordinateur 59 Chapitre 4 : Dépannage 60 Problèmes vous empêchant d’utiliser votre ordinateur 62 Réinstallation des logiciels fournis avec votre ordinateur 64 Autres problèmes 67 Utilisation de Apple Hardware Test 68 En savoir plus, service et aide 70 Localisation du numéro de série de votre produit 71 Annexe A : Caractéristiques 73 Annexe B : Consignes d’entretien, d’utilisation et de sécurité F3188Q88.book Page 4 Friday, April 8, 2005 7:30 PMTable de matières 5 73 Nettoyage de votre Mac mini 74 Déplacement de votre Mac mini 74 Consignes de sécurité pour la configuration et l’utilisation de votre ordinateur 76 Connecteurs et ports 76 Adaptateur secteur 78 Prévention des dommages auditifs 78 Ergonomie 80 Apple et l’environnement 81 Annexe C : Connexion à Internet 84 Fiche technique Assistant réglages 87 Configuration manuelle de votre connexion à Internet 88 Connexion commutée 92 Connexions à Internet par ligne DSL, modem câble ou réseau LAN 99 Connexion sans fil AirPort Extreme 104 Dépannage de votre connexion 107 Communications Regulation Information F3188Q88.book Page 5 Friday, April 8, 2005 7:30 PMF3188Q88.book Page 6 Friday, April 8, 2005 7:30 PM7 1 1 Premiers contacts Votre ordinateur Mac mini a été conçu pour être configuré rapidement et être utilisé immédiatement. Si vous n’avez jamais utilisé de Mac mini ou n’êtes pas familiarisé avec les ordinateurs Macintosh, vous trouverez dans ce chapitre des instructions pour débuter. Si vous avez déjà de l’expérience, peut-être êtes-vous déjà en mesure d’utiliser votre nouvel ordinateur. Veillez néanmoins à consulter les informations du chapitre 2, “Prise en main de votre Mac mini” pour découvrir les nouvelles fonctionnalités de votre Mac mini. Adaptateur DVI-VGA Câble CA Adaptateur secteur F3188Q88.book Page 7 Friday, April 8, 2005 7:30 PM8 Chapitre 1 Premiers contacts Installer votre Mac mini Suivez ces étapes pour configurer votre Mac mini. Si un film protecteur enveloppe l’ordinateur ou l’adaptateur secteur, retirez-le avant de configurer votre Mac mini. 1 Connectez le câble d’alimentation à l’adaptateur secteur. Connectez la prise de sortie en courant continu de l’adaptateur secteur à la prise de l’ordinateur. Branchez le câble d’alimentation sur une prise murale avec mise à la terre. F3188Q88.book Page 8 Friday, April 8, 2005 7:30 PMChapitre 1 Premiers contacts 9 2 Pour accéder à Internet, branchez un câble Ethernet ou un câble téléphonique. F3188Q88.book Page 9 Friday, April 8, 2005 7:30 PM10 Chapitre 1 Premiers contacts 3 Connecter le câble USB de votre clavier et de votre souris Votre Mac mini n’est pas livré avec un clavier et une souris, mais vous pouvez utiliser presque n’importe quels clavier ou souris USB avec votre ordinateur. Si votre clavier dispose d’un port USB, vous pouvez connecter votre souris au port de votre clavier. Si ce n’est pas le cas, vous pouvez connecter la souris à un port USB situé à l’arrière de l’ordinateur. F3188Q88.book Page 10 Friday, April 8, 2005 7:30 PMChapitre 1 Premiers contacts 11 Si vous utilisez un clavier USB qui n’est pas spécialement conçu pour Mac OS, il se peut qu’il ne soit pas doté d’une touche Commande (x) ou Option, standard sur les claviers Apple. La touche Commande (x) sur un clavier Apple correspond à la touche Windows sur un clavier d’un autre fabricant (l’icône sur la touche ressemble au logo Windows). La touche Option sur un clavier Apple correspond à la touche Alt sur un clavier d’un autre fabricant. Vous pouvez utiliser les préférences Clavier et souris pour modifier les équivalents clavier. Pour ouvrir les préférences Clavier et souris, choisissez le menu Pomme () > Préférences Système, cliquez sur Clavier et souris, puis sur Touches de modification, et suivez les instructions à l’écran. L’utilisation d’une souris ou d’un clavier USB provenant d’un autre fabricant peut nécessiter des gestionnaires logiciels. Visitez le site Internet du fabricant pour trouver les gestionnaires les plus récents. Pour configurer un clavier Apple Wireless Keyboard et une souris Apple Wireless Mouse sur votre Mac mini, suivez les instructions fournies avec le clavier et la souris. F3188Q88.book Page 11 Friday, April 8, 2005 7:30 PM12 Chapitre 1 Premiers contacts 4 Connectez le câble DVI de votre moniteur au port vidéo. Pour connecter un moniteur VGA, utilisez l’adaptateur Apple DVI-VGA fourni avec votre ordinateur. Pour en savoir plus sur le branchement d’un moniteur, reportez-vous aux instructions dans le chapitre 2, “Prise en main de votre Mac mini”. Important : ne placez jamais d’objet sur votre Mac mini. Des objets placés dessus pourraient provoquer des interférences avec le lecteur optique ou avec les signaux sans fil AirPort ou Bluetooth® , si vous avez installé la carte optionnelle AirPort Extreme ou le module Bluetooth. F3188Q88.book Page 12 Friday, April 8, 2005 7:30 PMChapitre 1 Premiers contacts 13 5 Appuyez sur le bouton d’alimentation (®) situé à l’arrière de votre Mac mini pour l’allumer. ® F3188Q88.book Page 13 Friday, April 8, 2005 7:30 PM14 Chapitre 1 Premiers contacts Et ensuite ? Grâce à ces étapes, votre Mac mini est désormais opérationnel. Lorsque vous allumez votre ordinateur pour la première fois, l’Assistant réglages démarre et vous aide à saisir vos informations pour Internet et le courrier électronique et à configurer un utilisateur pour votre ordinateur. Si vous possédez déjà un ordinateur Mac, l’Assistant réglages peut également vous aider à transférer automatiquement des fichiers, des applications et d’autres informations de votre ancien Mac vers votre nouveau Mac mini. Transfert des informations sur votre Mac mini Vous pouvez utiliser l’Assistant réglages pour transférer automatiquement des informations d’un autre Mac sur votre nouveau Mac mini. Pour transférer des informations, assurez-vous des points suivants :  L’autre Mac doit être équipé d’une carte FireWire intégrée et doit prendre en charge le mode disque cible FireWire.  L’autre ordinateur Mac dont vous disposez doit Mac OS X 10.1 ou ultérieur installé.  Il vous faut un câble FireWire pour relier les deux ordinateurs. L’Assistant réglages vous guide tout au long du processus de transfert d’informations ; il vous suffit de suivre les instructions à l’écran. Le transfert d’informations sur votre Mac mini n’affecte pas les informations se trouvant sur votre autre Mac. Avec l’Assistant réglages, vous pouvez transférer :  les comptes d’utilisateur, y compris les préférences et le courrier électronique ;  les réglages de réseau, pour que votre nouvel ordinateur soit automatiquement configuré avec les mêmes réglages de réseau que votre autre Mac ; F3188Q88.book Page 14 Friday, April 8, 2005 7:30 PMChapitre 1 Premiers contacts 15  votre dossier Applications, pour que les applications que vous utilisiez sur votre autre Mac se trouvent à présent sur votre nouveau Mac mini (certaines des applications transférées devront peut-être être réinstallées) ;  des fichiers et dossiers stockés sur le disque dur. Cela vous permet d’accéder facilement aux fichiers et dossiers que vous utilisiez sur votre ancien Mac. Il peut s’avérer judicieux de retirer l’autorisation d’accès à votre ancien Mac pour empêcher l’écoute de morceaux de musique d’iTunes Music Store ou de texte parlé que vous avez achetés. Le cas échéant, indiquez également quels ordinateurs sont autorisés à diffuser vos achats. Pour en savoir plus, sélectionnez Aide > Aide Mac, puis Bibliothèque > Aide iTunes et Music Store et recherchez “Retirer l’autorisation d’accès”. Si vous n’utilisez pas l’Assistant réglages pour transférer des informations lorsque vous démarrez votre Mac mini pour la première fois, vous pouvez le faire ultérieurement à l’aide de l’Assistant migration. Allez dans le dossier Applications, ouvrez le dossier Utilitaires, puis double-cliquez sur l’icône de l’Assistant migration. Remarque : si vous effectuez votre transfert d’informations à l’aide de l’Assistant migration, veillez à ce que FileVault soit désactivé sur votre ancien ordinateur. Pour désactiver FileVault, sélectionnez Pomme () > Préférences Système, cliquez sur Sécurité, puis suivez les instructions qui s’affichent à l’écran. F3188Q88.book Page 15 Friday, April 8, 2005 7:30 PM16 Chapitre 1 Premiers contacts Configuration de votre Mac mini pour Internet Si vous n’avez pas transféré vos réglages réseau, l’Assistant réglages peut vous guider tout au long de la configuration de votre ordinateur en vue de sa connexion à Internet. Pour les particuliers, l’accès à Internet requiert généralement l’ouverture d’un compte auprès d’un fournisseur d’accès à Internet ou FAI (payant dans certains cas). Si vous disposez d’un compte Internet, consultez l’annexe C, “Connexion à Internet”, à la page 81 pour savoir quelles sont les informations à saisir. Procédure au terme de l’utilisation de votre Mac mini Lorsque vous avez fini de travailler avec votre Mac mini, vous pouvez suspendre son activité ou l’éteindre. Suspendre l’activité de votre Mac mini afin d’économiser de l’énergie Si vous envisagez de ne pas utiliser votre Mac mini pendant une période inférieure à quelques jours, suspendez-en l’activité. Lorsque l’activité de votre ordinateur est suspendue, son écran est noir. Vous pouvez le réactiver rapidement sans passer par la procédure de démarrage. Pour suspendre rapidement l’activité de votre ordinateur, procédez de l’une des façons suivantes :  Choisissez le menu Pomme (?) > Suspendre l’activité.  Appuyez sur le bouton d’alimentation (®) situé à l’arrière de l’ordinateur.  Choisissez le menu Pomme (?) > Préférences Système, cliquez sur Économiseur d’énergie et indiquez un délai pour suspendre l’activité. F3188Q88.book Page 16 Friday, April 8, 2005 7:30 PMChapitre 1 Premiers contacts 17 Pour réactiver votre ordinateur, appuyez sur une touche quelconque du clavier. À la réactivation de l’ordinateur, vos applications, documents et réglages d’ordinateur réapparaissent exactement tels que vous les aviez laissés. Éteindre votre Mac mini Si vous ne comptez pas utiliser votre Mac mini avant plusieurs jours, éteignez-le. m Choisissez le menu Pomme (?) > Éteindre. Avertissement : éteignez votre Mac mini avant de le déplacer. Tout déplacement de votre ordinateur lorsque le disque dur est en train de tourner risque d’endommager ce dernier et d’entraîner une perte de données ou l’impossibilité de démarrer à partir du disque dur. F3188Q88.book Page 17 Friday, April 8, 2005 7:30 PMF3188Q88.book Page 18 Friday, April 8, 2005 7:30 PM19 2 2 Prise en main de votre Mac mini Dans ce chapitre, vous trouverez des informations élémentaires à propos de votre Mac mini. La lecture de ce chapitre vous permettra d’avoir une vue d’ensemble sur les différents éléments de votre ordinateur et Mac OS X, et des informations sommaires sur les tâches basiques telles que personnaliser l’apparence du bureau, se connecter à une imprimante, lire un CD, connecter un appareil photo numérique, utiliser Internet, obtenir des réponses lorsque vous avez besoin d’aide, etc. Pour obtenir les informations les plus récentes Apple publiant fréquemment des nouvelles versions et mises à jour de ses logiciels système, il est possible que les images de ce manuel soient légèrement différentes de ce que vous voyez à l’écran. Le site Web d’Apple, à l’adresse www.apple.com, vous donne accès aux informations, téléchargements gratuits et catalogues en ligne des logiciels et du matériel Apple les plus récents destinés à votre Mac mini. Vous trouverez également les manuels de nombreux produits Apple, ainsi que l’assistance technique pour tous les produits Apple, sur le site Web de service et d’assistance d’Apple à l’adresse www.apple.com/fr/support. F3188Q88.book Page 19 Friday, April 8, 2005 7:30 PM20 Chapitre 2 Prise en main de votre Mac mini Caractéristiques de base de votre Mac mini Bouton d’alimentation Logement de sécurité Témoin lumineux d’alimentation Lecteur optique à chargement par fente Port secteur ® Port écouteurs Port Ethernet (10/100Base-T) Port modem (en option) Port de sortie vidéo Ports USB (2) Port FireWire F3188Q88.book Page 20 Friday, April 8, 2005 7:30 PMChapitre 2 Prise en main de votre Mac mini 21 Lecteur de disque optique à chargement par fente Votre Mac mini est équipé d’un lecteur Combo ou d’un lecteur SuperDrive. Chaque lecteur peut lire les CD-ROM, les CD de photos et les disques audio standard. Le lecteur Combo peut lire les DVD et les films, graver de la musique, des documents et autres fichiers numériques sur des disques CD-R et CD-RW. Outre ces types de disques, le lecteur SuperDrive peut aussi lire et graver sur des disques DVD±R et DVD±RW. Témoin lumineux d’alimentation Un témoin lumineux blanc indique que votre Mac mini est allumé ; un témoin clignotant indique que son activité est suspendue. ® Bouton d’alimentation Il permet d’allumer votre Mac mini ou de suspendre son activité. Maintenez ce bouton enfoncé pour réinitialiser l’ordinateur lors des procédures de dépannage. ¯ Port secteur Il permet de connecter le câble d’alimentation relié à l’adaptateur secteur. G Port Ethernet (10/100Base-T) Il permet de connecter à un réseau Ethernet 10/100Base-T ou à un modem câble ou DSL. W Port modem (selon le modèle) Ce port permet de connecter une ligne téléphonique standard directement au modem interne 56K v.92. £ Port vidéo Il permet de connecter des moniteurs utilisant un connecteur DVI. Vous pouvez également connecter des moniteurs utilisant un connecteur VGA grâce à l’adaptateur DVI-VGA livré avec votre ordinateur. F3188Q88.book Page 21 Friday, April 8, 2005 7:30 PM22 Chapitre 2 Prise en main de votre Mac mini d Ports USB (Universal Serial Bus) 2.0 Ils permettent de connecter des périphériques USB comme des souris, des claviers, des imprimantes, des scanneurs, des haut-parleurs amplifiés, des micros USB, des concentrateurs USB, des Zip et autres disques durs, des caméras numériques, des manettes de jeu, etc. H Port FireWire 400 Ce port permet de connecter des périphériques à haute vitesse tels qu’un iPod, la caméra iSight ou des caméras vidéo numériques. f Port Ecouteurs Il permet de connecter des écouteurs ou d’autres périphériques de sortie sonore, comme les haut-parleurs amplifiés externes. ¥ Logement de sécurité Vous pouvez y attacher un cadenas et un câble pour empêcher le vol (disponible sur www.apple.com/francestore). F3188Q88.book Page 22 Friday, April 8, 2005 7:30 PMChapitre 2 Prise en main de votre Mac mini 23 À propos de Mac OS X Votre ordinateur est livré avec Mac OS X, qui comporte une interface utilisateur élégante, des capacités graphiques avancées, une meilleure stabilité et de meilleures performances du système. F3188Q88.book Page 23 Friday, April 8, 2005 7:30 PM24 Chapitre 2 Prise en main de votre Mac mini Lorsque vous vous sentirez prêt à en apprendre d’avantage sur Mac OS X et les applications iLife reconnues livrées avec votre ordinateur, consultez le livret Bienvenue sur Tiger fourni également avec votre ordinateur. Vous trouverez un grand volume d’informations pour les utilisateurs novices et expérimentés, et pour ceux qui passent au Mac. Si vous rencontrez des problèmes lors de l’utilisation de Mac OS X, reportez-vous aux informations de dépannage au dos de ce manuel ou allez dans la barre des menus en haut de l’écran et sélectionnez Aide > Aide Mac. Pour obtenir des informations sur la compatibilité des applications avec Mac OS X ou pour en savoir plus sur Mac OS X en général, consultez le site Web d’Apple à l’adresse www.apple.com/fr/macosx. Remarque : si vous voulez utiliser les applications Mac OS 9 avec votre ordinateur, vous devez installer Mac OS 9 (voir “Installation de Mac OS 9” à la page 63). Mac OS 9 ne peut pas être installé comme systèmed’exploitation principal sur votre Mac mini et il n’est pas possible de démarrer l’ordinateur sous Mac OS 9. Si Mac OS 9 est installé sur votre ordinateur, vous pouvez ouvrir et utiliser des applications Mac OS 9 dans l’environnement Classic de Mac OS X. F3188Q88.book Page 24 Friday, April 8, 2005 7:30 PMChapitre 2 Prise en main de votre Mac mini 25 Personnalisation du bureau et réglage des préférences Au moyen des Préférences Système, vous pouvez donner à votre bureau l’apparence souhaitée sans perdre de temps. Choisissez le menu Pomme (?) > Préférences Système dans la barre des menus. N’hésitez pas à changer et essayer ce qui suit :  Bureau et économiseur d’écran : sélectionnez cette sous-fenêtre de préférences pour changer la couleur et le motif du bureau ou pour la remplacer par la photo ou l’image de votre choix. Vous pouvez également choisir un effet d’écran accrocheur qui apparaîtra lorsque l’ordinateur reste inactif. F3188Q88.book Page 25 Friday, April 8, 2005 7:30 PM26 Chapitre 2 Prise en main de votre Mac mini  Dock : sélectionnez cette sous-fenêtre de préférences pour changer l’apparence, l’emplacement et le comportement de votre Dock.  Apparence : sélectionnez cette sous-fenêtre de préférences pour changer entre autres les couleurs des boutons, menus, fenêtres et la couleur de contraste. Tout en vous familiarisant avec votre ordinateur, découvrez progressivement les autres préférences système. Les Préférences Système constitue le centre de contrôle de la plupart des réglages de votre Mac mini. Pour plus d’informations, ouvrez l’Aide Mac et recherchez “Préférences Système” ou la préférence que vous voulez changer. Connexion à une imprimante Lorsque vous connectez une imprimante USB ou FireWire, votre ordinateur peut en général la détecter et l’ajoute alors à la liste des imprimantes disponibles. Il peut s’avérer nécessaire de configurer une imprimante connectée à un réseau avant de pouvoir lui envoyer des travaux à imprimer. Suivez les instructions livrées avec l’imprimante pour installer les logiciels requis et connecter l’imprimante à votre ordinateur. Remarque : si une carte AirPort Extreme est installée sur votre Mac mini et que vous possédez une borne d’accès AirPort Extreme ou AirPort Express, vous pouvez raccorder une imprimante USB à la borne d’accès (au lieu de la raccorder à votre ordinateur) et imprimer sans fil. F3188Q88.book Page 26 Friday, April 8, 2005 7:30 PMChapitre 2 Prise en main de votre Mac mini 27 Pour configurer une imprimante : 1 Ouvrez Préférences Système et cliquez sur l’icône Imprimantes et fax. 2 Cliquez sur Impression et sur le bouton Ajouter (+) afin d’ajouter une imprimante. 3 Sélectionnez l’imprimante que vous souhaitez ajouter. 4 Utilisez les boutons Ajouter (+) et Supprimer (–) pour choisir les imprimantes qui doivent apparaître dans la liste d’imprimantes. Remarque : si vous vous connectez à une imprimante via un réseau, il vous faudra peut-être savoir le nom de réseau ou l’adresse de l’imprimante pour la sélectionner. Contactez votre administrateur système. F3188Q88.book Page 27 Friday, April 8, 2005 7:30 PM28 Chapitre 2 Prise en main de votre Mac mini Contrôle de l’impression Lorsque vous avez envoyé un document à l’impression, vous pouvez contrôler l’impression, l’arrêter ou la mettre en attente temporairement. Pour contrôler l’impression : m Cliquez sur l’icône de l’imprimante dans le Dock pour ouvrir la fenêtre Liste des imprimantes. Vous pourrez alors voir la liste des travaux d’impression et la file d’attente sur lesquelles vous pouvez intervenir. Plus d’informations Pour plus d’informations, ouvrez l’Aide Mac et recherchez “impression”. Vous pouvez également consulter le manuel fourni avec votre imprimante afin d’obtenir des instructions spécifiques pour l’installation et la configuration. Lecture d’un CD et connexion d’un casque d’écoute Si vous souhaitez écouter de la musique pendant que vous travaillez sur votre Mac mini, insérez un CD dans le lecteur optique. iTunes, un lecteur de musique convivial, s’ouvre automatiquement. Vous pouvez connecter des écouteurs équipés d’une prise mini-jack au port écouteurs de votre Mac mini pour une écoute privée. Vous pouvez aussi connecter des haut-parleurs amplifiés au port écouteurs pour écouter de la musique. Si vous avez installé une carte AirPort Extreme et AirPort Express, vous pouvez diffuser de la musique en continu sans fil de votre Mac mini vers votre chaîne stéréo. F3188Q88.book Page 28 Friday, April 8, 2005 7:30 PMChapitre 2 Prise en main de votre Mac mini 29 Pour en savoir plus sur iTunes : m Ouvrez iTunes et choisissez Aide > Aide iTunes et Music Store. Pour en savoir plus sur votre lecteur optique, consultez la section “Utilisation de votre lecteur optique” à la page 54. Maintien à jour de votre logiciel Vous pouvez vous connecter à Internet et télécharger et installer automatiquement les dernières versions de logiciels, gestionnaires et autres améliorations fournies par Apple. Une fois connecté à Internet, l’application Mise à jour de logiciels recherche dans les serveurs d’Apple les mises à jour disponibles pour votre ordinateur. Vous pouvez configurer votre Mac mini afin qu’il recherche régulièrement dans le serveur Apple des mises à jour de logiciels, puis qu’il les télécharge et les installe sur votre ordinateur. Pour rechercher des logiciels mis à jour : 1 Choisissez le menu Pomme (?) > Mise à jour de logiciels. La fenêtre Mise à jour de logiciels s’ouvre. Les mises à jour disponibles apparaissent dans une liste. 2 Cochez les cases situées en regard des éléments à installer, puis cliquez sur Installer. Saisissez un nom et un mot de passe d’administrateur (utilisés lors de la configuration initiale de votre ordinateur). Une fois les mises à jour terminées, l’application Mise à jour de logiciels relance une recherche de mises à jour. En effet, certaines mises à jour requièrent l’installation des mises à jour précédentes. Pour plus d’informations, recherchez “Mise à jour de logiciels” dans l’Aide Mac (consultez la page 33). F3188Q88.book Page 29 Friday, April 8, 2005 7:30 PM30 Chapitre 2 Prise en main de votre Mac mini Connexion d’une caméra ou d’autres périphériques FireWire Si vous avez un iPod, une caméra iSight, un caméscope numérique FireWire ou un autre périphérique équipé d’un connecteur FireWire, vous pouvez les connecter à votre Mac mini. Suivez les instructions d’installation fournies avec votre appareil. Pour plus d’informations à propos de FireWire, consultez “FireWire” à la page 42. Connexion à un réseau Si vous souhaitez connecter votre Mac mini à un réseau Ethernet, à un modem câble ou DSL ou à un réseau sans fil, consultez “Ethernet (10/100Base-T)” à la page 51 et “Mise en réseau sans fil AirPort Extreme” à la page 45 pour plus d’informations sur la configuration d’une connexion Ethernet ou AirPort. Vous pouvez également ouvrir l’Aide Mac (voir la page 34) et y rechercher “Ethernet” ou “AirPort”. Utilisation d’Internet Lors du réglage initial de votre Mac mini, des instructions vous ont été données sur la manière de vous connecter à Internet. Pour utiliser une connexion de type différent, telle que par modem DSL ou câble, réseau local (LAN) Ethernet ou réseau AirPort Extreme, vous trouverez plus d’informations dans l’annexe C, “Connexion à Internet”, à la page 81. F3188Q88.book Page 30 Friday, April 8, 2005 7:30 PMChapitre 2 Prise en main de votre Mac mini 31 Transfert de fichiers vers un autre ordinateur Plusieurs solutions vous sont offertes pour transférer des fichiers ou des documents de ou vers votre Mac mini :  Il est facile de transférer des fichiers à l’aide de l’Assistant réglages lors de la première configuration de votre ordinateur ou ultérieurement à l’aide de l’Assistant migration. Pour plus d’informations, consultez la section “Transfert des informations sur votre Mac mini” à la page 14.  Vous pouvez transférer des fichiers via Internet en utilisant .Mac ou d’autres comptes Internet. Pour plus d’informations, rendez-vous sur le site www.mac.com.  Si votre ordinateur est connecté à un réseau Ethernet, vous pouvez transférer des fichiers vers un autre ordinateur en réseau. Pour accéder à un autre serveur ou ordinateur, ouvrez une fenêtre du Finder et cliquez sur Réseau. Si vous connaissez le nom ou l’adresse réseau de l’ordinateur, choisissez Aller > Se connecter au serveur dans la barre des menus du Finder.  Vous pouvez créer un réseau Ethernet de petite taille en reliant votre Mac mini au port Ethernet d’un autre ordinateur à l’aide d’un câble Ethernet. Pour plus d’informations, ouvrez l’Aide Mac et recherchez “Connexion de deux ordinateurs”.  Vous pouvez également vous connecter à un autre Mac au moyen d’un câble FireWire. Votre Mac mini apparaît en tant que lecteur de disque sur l’autre ordinateur, et vous pouvez alors transférer des fichiers de ou vers celui-ci. Pour en savoir plus sur l’utilisation de FireWire pour transférer des fichiers, consultez la section “Mode disque cible FireWire” à la page 44 ou ouvrez l’Aide Mac et recherchez “cible FireWire”. F3188Q88.book Page 31 Friday, April 8, 2005 7:30 PM32 Chapitre 2 Prise en main de votre Mac mini  Si votre ordinateur est équipé de la technolgie AirPort Extreme, vous pouvez vous connecter à un réseau sans fil AirPort pour transférer des fichiers. Pour plus d’informations, consultez la section “Mise en réseau sans fil AirPort Extreme” à la page 45.  Si vous disposez d’un lecteur de musique numérique iPod ou iPod mini, vous pouvez transférer des fichiers vers votre iPod, puis connecter celui-ci à l’autre ordinateur. Consultez le manuel accompagnant votre iPod pour en savoir plus. Pour plus d’informations sur le transfert de fichiers et de documents, ouvrez l’Aide Mac (voir la page 33) et recherchez “transfert de fichiers”. Lorsqu’une application ne répond plus Il est possible qu’une application se fige dans de rares occasions. Mac OS X permet de quitter une application qui ne répond plus sans que vous deviez redémarrer votre ordinateur, ce qui permet d’enregistrer le travail effectué dans d’autres applications ouvertes. Pour forcer une application à quitter : 1 Appuyez sur les touches Commande (x) + Option + Échap. F3188Q88.book Page 32 Friday, April 8, 2005 7:30 PMChapitre 2 Prise en main de votre Mac mini 33 La zone de dialogue Forcer des applications à quitter apparaît avec l’application sélectionnée. 2 Cliquez sur Forcer à quitter. L’application quitte, en laissant toutes les autres applications ouvertes. Remarque : si besoin est, vous pouvez forcer la fermeture de l’environnement Classic, ce qui fermera toutes les applications Classic. Vous pouvez également redémarrer le Finder à partir de cette boîte de dialogue. Si vous rencontrez d’autres difficultés, consultez le chapitre 4, “Dépannage”, à la page 59. Réponses à vos questions grâce à l’Aide Mac Vous pouvez trouver des réponses à la plupart de vos questions concernant l’utilisation de votre ordinateur et de Mac OS X dans l’Aide Mac. F3188Q88.book Page 33 Friday, April 8, 2005 7:30 PM34 Chapitre 2 Prise en main de votre Mac mini Pour ce faire : 1 Cliquez sur l’icône du Finder dans le Dock. 2 Sélectionnez Aide > Aide Mac. 3 Tapez une question dans le champ “Posez une question”, puis appuyez sur la touche Retour du clavier. 4 Double-cliquez sur l’un des éléments apparaissant dans la liste des rubriques d’aide. F3188Q88.book Page 34 Friday, April 8, 2005 7:30 PMChapitre 2 Prise en main de votre Mac mini 35 Utilisation des applications Votre Mac mini est fourni avec des logiciels, incluant la suite logicielle iLife, qui vous permettront d’envoyer des messages électroniques, de naviguer sur Internet, de discuter en ligne, d’organiser vos morceaux de musique et vos photos numériques, de créer des vidéos, etc. Pour plus d’informations sur ces applications, consultez le livret Bienvenue sur Tiger fourni avec votre ordinateur. Pour en savoir plus sur une application en particulier, ouvrez-la, puis ouvrez son aide spécifique. La section “À propos de” constitue une bonne manière de commencer. F3188Q88.book Page 35 Friday, April 8, 2005 7:30 PMF3188Q88.book Page 36 Friday, April 8, 2005 7:30 PM37 3 3 Utilisation de votre ordinateur Votre Mac mini comporte de nombreuses fonctionnalités intégrées permettant de le personnaliser selon vos besoins. Voici quelques-unes des fonctionnalités et capacités de votre ordinateur :  des ports USB 2.0 à haut débit pour la connexion de matériel supplémentaire, tel qu’un lecteur de musique numérique iPod shuffle, des imprimantes, des scanneurs, des manettes de jeu, des claviers, des appareils photo numériques et des lecteurs de disque ;  un port FireWire pour la connexion de périphériques à haut débit tels que les lecteurs de musique numérique iPod iPod mini, la caméra iSight, des caméras vidéo numériques et des disques durs externes ;  la technologie Bluetooth® optionnelle pour la connexion sans fil à des périphériques numériques, comme le clavier Apple Wireless Keyboard ou la souris Apple Wireless Mouse ;  les technologies de communication, telles qu’un modem 56 K v.92 (sur certains modèles), une carte Ethernet 10/100 Base-T et une connexion facultative à un réseau sans fil AirPort Extreme ; F3188Q88.book Page 37 Friday, April 8, 2005 7:30 PM38 Chapitre 3 Utilisation de votre ordinateur  un port Écouteurs pour connecter des écouteurs, des haut-parleurs amplifiés ou un équipement audio. Pour en savoir plus sur les capacités de votre Mac mini, commencez par lire ce chapitre. Vous trouverez plus d’informations dans l’Aide Mac et sur le site Web d’Apple à l’adresse www.apple.com/fr/support/macmini. Connecter un moniteur ou un périphérique Video Vous pouvez connecter des moniteurs à votre Mac mini grâce à un connecteur DVI. A l’aide de l’un des adaptateurs décrits ci-dessous, vous pouvez aussi connecter des moniteurs ayant un connecteur VGA ou un autre périphérique vidéo. Adaptateur DVI-VGA Pour connecter un moniteur avec connecteur VGA, utilisez l’adaptateur Apple DVI-VGA qui vous a été fourni avec votre ordinateur. Adaptateur DVI-VGA Connecteur VGA sur le câble du moniteur Port de sortie vidéo Port de sortie vidéo Adaptateur DVI-Vidéo Ports de sortie vidéo et de sortie S-vidéo composite F3188Q88.book Page 38 Friday, April 8, 2005 7:30 PMChapitre 3 Utilisation de votre ordinateur 39 Adaptateur DVI-Vidéo Vous pouvez également connecter une télévision, un magnétoscope ou un autre périphérique vidéo à votre ordinateur grâce à l’adaptateur Apple DVI à Vidéo, disponible sur l’Apple Store : www.apple.com/francestore. Pour obtenir des informations sur la compatibilité avec les écrans d’autres fabricants, consultez la documentation fournie avec l’écran ou contactez le fabricant de cet écran. USB (Universal Serial Bus) Votre Mac mini est équipé de deux ports USB situé à l’arrière, que vous pouvez utiliser pour connecter de nombreux types de périphériques externes, notamment un lecteur de musique numérique iPod shuffle, un clavier, une souris, des imprimantes, des scanneurs, des caméras numériques, des pavés de commandes, des manettes de jeu, des claviers, et des lecteurs de disquettes. La technologie USB facilite la connexion de périphériques. Dans la plupart des cas, vous pouvez connecter et déconnecter un périphérique USB pendant que l’ordinateur fonctionne. Vous pouvez utiliser les périphériques dès leur branchement, Ports USB F3188Q88.book Page 39 Friday, April 8, 2005 7:30 PM40 Chapitre 3 Utilisation de votre ordinateur Utilisation de périphériques USB Pour utiliser un périphérique USB, il suffit de connecter le périphérique à l’ordinateur. L’ordinateur charge le logiciel adéquat chaque fois que vous connectez un nouveau périphérique. Les ports USB 2.0 situés à l’arrière de l’ordinateur vous permettent de brancher des périphériques USB 1.1 et USB 2.0 à haute vitesse. Les périphériques USB 1.1 ne bénéficieront pas du taux de transfert plus rapide de l’USB 2.0. Remarque : Apple fournit d’origine des logiciels compatibles avec de nombreux périphériques USB. Si votre Mac mini ne trouve pas le logiciel adéquat pour un périphérique USB connecté, vous pouvez installer le logiciel fourni avec ce périphérique ou consulter le site Web du fabricant pour en connaître les dernières versions. Utilisation simultanée de plusieurs périphériques USB Si tous vos ports USB sont occupés et que vous souhaitez connecter davantage de périphériques USB, vous pouvez vous procurer un concentrateur USB. Ce dernier se connecte à un port USB disponible de votre ordinateur et vous permet de disposer de ports USB supplémentaires (en général quatre ou sept). La plupart des concentrateurs USB disposent d’un adaptateur secteur et doivent être branchés sur une prise électrique. F3188Q88.book Page 40 Friday, April 8, 2005 7:30 PMChapitre 3 Utilisation de votre ordinateur 41 Remarque : si vous utilisez une chaîne de périphériques et de concentrateurs USB, certains d’entre eux risquent de ne pas fonctionner s’ils sont connectés via une combinaison de concentrateurs USB 2.0 à haut débit et de concentrateurs USB 1.1 à débit normal ou faible. Il se peut, par exemple, qu’aucun disque dur externe USB ne s’affiche sur votre bureau. Pour éviter ce problème, ne connectez pas ensemble des périphériques USB présentant des vitesses différentes. Connectez directement votre concentrateur à haut débit à votre ordinateur, puis connectez-y des périphériques à haut débit. Connectez les concentrateurs à débit normal ou faible directement à votre ordinateur, puis connectez-y les périphériques à débit similaire. Informations supplémentaires sur la technologie USB L’Aide Mac fournit des informations supplémentaires sur la technologie USB. Choisissez Aide > Aide Mac, puis recherchez “USB”. Vous trouverez d’autres informations sur le site Web USB d’Apple, à l’adresse www.apple.com/fr/usb. Pour obtenir des informations sur les périphériques USB disponibles pour votre ordinateur, consultez le Guide des produits Macintosh à l’adresse www.apple.com/fr/guide. F3188Q88.book Page 41 Friday, April 8, 2005 7:30 PM42 Chapitre 3 Utilisation de votre ordinateur FireWire Votre ordinateur dispose d’un port FireWire 400, qui vous permet de connecter et de déconnecter facilement des périphériques externes à haut débit tels que les lecteurs de musique numérique iPod ou iPod mini, une caméra iSight, des caméras vidéo numériques, des imprimantes, des scanneurs et des disques durs, et ce sans redémarrer votre ordinateur. La liste ci-dessous répertorie certaines des opérations possibles avec FireWire :  Vous pouvez connecter votre iPod et transférer des morceaux à partir d’iTunes ou synchroniser vos adresses et les données de votre agenda à l’aide d’iSync. Vous pouvez aussi utiliser votre iPod en tant que disque dur externe.  Connecter une caméra iSight Apple et utiliser l’application iChat AV fournie pour participer à une vidéoconférence avec vos amis ou votre famille via une connexion Internet à haut débit.  Connecter une caméra vidéo numérique pour capturer, transférer ou monter de la vidéo de grande qualité directement sur votre ordinateur grâce à l’utilisation de logiciels de montage vidéo comme iMovie ou Final Cut Express. Port FireWire F3188Q88.book Page 42 Friday, April 8, 2005 7:30 PMChapitre 3 Utilisation de votre ordinateur 43  Connecter un disque dur FireWire externe sur le port FireWire et l’utiliser pour sauvegarder des données ou transférer des fichiers.  Démarrer à partir d’un disque dur externe FireWire. Connectez un disque FireWire externe (équipé d’un système d’exploitation valide), ouvrez la sous-fenêtre Démarrage des Préférences Système, et cliquez sur le disque FireWire. Redémarrez votre ordinateur. Utilisation de périphériques FireWire Pour utiliser un périphérique FireWire avec votre ordinateur, il suffit de connecter ce périphérique à l’ordinateur. Apple fournit d’origine des logiciels compatibles avec de nombreux périphériques FireWire. Si votre Mac mini ne trouve pas le logiciel adéquat pour un périphérique FireWire connecté, vous pouvez installer le logiciel fourni avec ce périphérique ou consulter le site Web du fabricant pour en connaître les dernières versions. Remarque : le port FireWire est conçu pour alimenter les périphériques FireWire (8 watts maximum). Il est possible de connecter plusieurs périphériques entre eux puis de connecter les périphériques “en chaîne” au port FireWire de votre ordinateur. Dans la plupart des cas, l’ordinateur ne doit pas alimenter plus de deux périphériques. Si vous connectez plus de deux périphériques, les autres périphériques branchés ainsi en cascade doivent être alimentés par des adaptateurs secteur séparés. Connecter plus de deux périphériques FireWire alimentés par l’ordinateur peut provoquer des problèmes. En cas de problème, éteignez l’ordinateur, déconnectez les périphériques FireWire, puis redémarrez l’ordinateur. F3188Q88.book Page 43 Friday, April 8, 2005 7:30 PM44 Chapitre 3 Utilisation de votre ordinateur Mode disque cible FireWire Si vous souhaitez transférer des fichiers de votre Mac mini vers un autre ordinateur équipé de la technologie FireWire ou que vous êtes confronté à un problème qui empêche le démarrage de votre ordinateur, vous pouvez utiliser le mode disque cible FireWire pour vous connecter à un autre ordinateur. Pour connecter votre Mac mini en mode disque cible FireWire, suivez les étapes suivantes : 1 Assurez-vous que votre Mac mini est éteint. 2 Utilisez un câble FireWire muni d’un connecteur standard à 6 broches à chaque extrémité pour connecter votre Mac mini à un autre ordinateur équipé d’un port FireWire. 3 Démarrez votre Mac mini tout en maintenant la touche T enfoncée. L’écran de votre Mac mini affiche alors le logo FireWire. L’écran de l’autre ordinateur affiche l’icône du disque dur interne et celle d’un CD ou d’un DVD dans le lecteur optique. 4 Une fois le transfert des fichiers terminé, faites glisser l’icône du disque dur du Mac mini et celle du CD ou du DVD vers la Corbeille. 5 Appuyez sur le bouton d’alimentation (®) du Mac mini pour l’éteindre, puis déconnectez le câble FireWire. Informations supplémentaires sur la technologie FireWire Des informations supplémentaires sur la technologie FireWire sont disponibles dans l’Aide Mac. Choisissez Aide > Aide Mac, puis recherchez “FireWire”. Vous trouverez d’autres informations sur le site Web FireWire d’Apple, à l’adresse www.apple.com/fr/firewire. F3188Q88.book Page 44 Friday, April 8, 2005 7:30 PMChapitre 3 Utilisation de votre ordinateur 45 Mise en réseau sans fil AirPort Extreme Si vous avez commandé la technologie AirPort Extreme (également appelée WiFi ou 802.11b/g) au moment de l’achat de votre Mac mini, elle est déjà installée. AirPort permet d’accéder sans fil à Internet en toute simplicité et sans vous ruiner n’importe où, que ce soit chez vous, au bureau ou dans un établissement scolaire. Au lieu de faire appel à des câbles classiques, AirPort utilise la technologie de réseau local (LAN) sans fil permettant une communication sans fil entre plusieurs ordinateurs. Un réseau sans fil vous permet d’établir un accès à Internet, de transférer des fichiers, de jouer à plusieurs, d’imprimer sans fil, etc. Remarque : si vous n’avez pas commandé AirPort avec Mac mini, vous pouvez faire installer un module par un fournisseur de services agréé Apple ou dans un Apple Store. L’accès sans fil à Internet requiert la technologie AirPort Extreme. Il faut également une borne d’accès AirPort Extreme ou AirPort Express, ainsi qu’un accès à Internet (qui peut être payant). Certains fournisseurs d’accès à Internet ne sont pas encore compatibles avec AirPort. La portée varie en fonction des conditions d’emplacement. Fonctionnement de l’accès sans fil à Internet via AirPort Le système AirPort permet d’établir une connexion sans fil avec un appareil appelé borne d’accès qui dispose, lui, d’une connexion physique à Internet. La technologie AirPort fonctionne comme un téléphone sans fil. La carte AirPort Extreme installée sur l’ordinateur permet d’effectuer une connexion sans fil à une borne d’accès, elle-même connectée à Internet via une ligne téléphonique ou un modem DSL ou câble. F3188Q88.book Page 45 Friday, April 8, 2005 7:30 PM46 Chapitre 3 Utilisation de votre ordinateur Borne d’accès AirPort Express et AirPort Extreme Utilisez AirPort Express pour écouter sur votre chaîne stéréo ou au travers de haut-parleurs amplifiés de la musique iTunes via votre réseau sans fil. Avec une borne d’accès AirPort Extreme ou AirPort Express, vous pouvez également partager une connexion Internet à haut débit avec un maximum de 10 utilisateurs et une imprimante USB (l’impression sans fil via USB nécessite l’utilisation d’une imprimante compatible). Connexion à Internet AirPort Express Prise CA Modem câble ou DSL F3188Q88.book Page 46 Friday, April 8, 2005 7:30 PMChapitre 3 Utilisation de votre ordinateur 47 Important : pour vous assurer de la présence d’un signal Airport adéquat, ne placer aucun objet sur votre Mac mini. Des objets placés au-dessus de l’ordinateur peuvent provoquer des interférences avec les signaux AirPort. Consultez les instructions fournies avec votre borne d’accès AirPort Extreme ou AirPort Express pour savoir comment éviter les interférences. Pour plus d’informations, rendez-vous sur le site de support et de services Apple à l’adresse www.apple.com/fr/support. Informations complémentaires à propos d’AirPort Pour acheter une borne d’accès AirPort Express ou AirPort Extreme, adressez-vous à votre revendeur agréé Apple ou rendez-vous sur l’Apple Store en ligne à l’adresse www.apple.com/francestore. Des informations supplémentaires sur AirPort sont disponibles dans l’Aide AirPort. Sélectionnez Aide > Aide Mac, puis Bibliothèque > Aide AirPort. Technologie sans fil Bluetooth Si vous avez commandé la technologie Bluetooth lors de l’achat de votre Mac mini, elle est déjà installée. Avec la technologie Bluetooth, vous pouvez vous connecter à des périphériques utilisant la technologie sans fil Bluetooth, tels que les téléphones portables, les assistants personnels (PDA), les imprimantes, les claviers sans fil Apple Wireless Keyboard et les souris sans fil Apple Wireless Mouse (en vente sur le site www.apple.com/francestore). F3188Q88.book Page 47 Friday, April 8, 2005 7:30 PM48 Chapitre 3 Utilisation de votre ordinateur Remarque : si vous n’avez pas commandé la technologie Bluetooth pour votre Mac mini, vous pouvez la faire installer par un fournisseur de services agréé Apple ou dans un Apple Store. Vous pouvez également vous procurer un adaptateur Bluetooth USB externe chez un revendeur agréé Apple, dans un centre de distribution Apple Store, ou dans l’Apple Store en ligne à l’adresse at www.apple.com/francestore. Si votre Mac mini est équipé de la technologie sans fil Bluetooth, vous pouvez :  Vous connecter à des téléphones portables prenant en charge la technologie Bluetooth. Votre téléphone peut servir de modem pour vous connecter à un fournisseur de services sans fil, à un débit de 56 kilobits par seconde (Kbps) suffisant pour vous connecter à Internet.  Échanger des fichiers entre ordinateurs et périphériques prenant en charge Bluetooth, même entre Mac et PC. Apple recommande l’utilisation du réseau sans fil AirPort Extreme pour le transfert de tous vos fichiers à l’exception des plus petits.  Synchroniser des données entre votre ordinateur et un assistant numérique personnel (PDA) prenant en charge la technologie Bluetooth. À l’aide d’iSync, vous pouvez exécuter une opération HotSync sans fil ou transmettre votre carte de visite ou encore des événements de calendrier directement sur le PDA d’un collègue.  Utiliser un clavier ou une souris sans fil Bluetooth.  Imprimer sur une imprimante prenant en charge la technologie Bluetooth.  Utiliser un casque d’écoute Bluetooth. Important : pour vous assurer de la présence d’un signal Bluetooth adéquat, ne placer aucun objet sur votre Mac mini. Des objets placés au-dessus de l’ordinateur pourraient provoquer des interférences. F3188Q88.book Page 48 Friday, April 8, 2005 7:30 PMChapitre 3 Utilisation de votre ordinateur 49 Configuration d’un périphérique Bluetooth Avant de pouvoir utiliser votre téléphone mobile pour accéder à Internet ou échanger des informations de contact, partager des fichiers avec d’autres périphériques, ou encore utilisez un clavier ou une souris Bluetooth, vous devez configurer le périphérique pour qu’il fonctionne avec votre ordinateur. Une fois le périphérique configuré, il est “jumelé” avec votre ordinateur et apparaît dans la sous-fenêtre Périphériques des Préférences Bluetooth. Le jumelage du périphérique avec votre ordinateur ne doit être effectué qu’une seule fois : les deux périphériques restent jumelés tant que vous ne supprimez pas le jumelage. Pour configurer un périphérique Bluetooth : 1 Vous pouvez également choisir “Configurer l’appareil Bluetooth” dans le menu d’état Bluetooth (?) de la barre des menus. 2 Suivez les instructions affichées à l’écran pour le type de périphérique que vous souhaitez configurer. Important : si le menu d’état Bluetooth (?) n’apparaît pas dans la barre des menus, ouvrez les Préférences Système et cliquez sur Bluetooth. Cliquez sur Réglages, puis sélectionnez “Afficher l’état Bluetooth dans la barre des menus”. Pour supprimer un jumelage avec un autre périphérique : 1 Ouvrez Préférences Système, puis cliquez sur Bluetooth. 2 Cliquez sur Périphériques et sélectionnez le périphérique dans la liste. 3 Cliquez sur Supprimer le jumelage. F3188Q88.book Page 49 Friday, April 8, 2005 7:30 PM50 Chapitre 3 Utilisation de votre ordinateur Configuration de l’Échange de fichiers Bluetooth Vous pouvez contrôler la manière dont l’ordinateur gère les fichiers échangés entre appareils Bluetooth. Vous pouvez choisir d’accepter ou de refuser les fichiers envoyés à votre ordinateur, dans quel dossier placer les fichiers reçus et acceptés, les dossiers de votre ordinateur que les autres appareils Bluetooth peuvent consulter et les applications à utiliser pour exploiter les fichiers acceptés. Pour configurer l’Échange de fichiers Bluetooth : 1 Ouvrez Préférences Système, puis cliquez sur Bluetooth. 2 Cliquez sur Partage. 3 Cochez la case Activé pour l’Échange de fichiers Bluetooth, puis utilisez les menus locaux pour paramétrer les réglages. Remarque : cochez la case “Exiger un jumelage pour la sécurité” afin de sécuriser les transactions d’échanges de fichiers et d’exiger une authentification par mot de passe pour pouvoir transférer les fichiers. Envoi d’un fichier à un appareil Bluetooth Votre ordinateur peut envoyer des fichiers vers d’autres appareils Bluetooth situés dans la zone de couverture de votre ordinateur. Si votre ordinateur n’est pas jumelé avec l’appareil, il est possible que deviez vous authentifier auprès de celui-ci avant de pouvoir envoyer le fichier. Si vous avez déjà jumelé votre ordinateur avec l’appareil, vous n’aurez peut-être pas à vous authentifier auprès de ce dernier. Pour envoyer un fichier à un appareil Bluetooth : 1 Choisissez le menu État Bluetooth (?) > Envoyer un fichier. 2 Sélectionnez le fichier que vous voulez envoyer, puis cliquez sur Envoyer. F3188Q88.book Page 50 Friday, April 8, 2005 7:30 PMChapitre 3 Utilisation de votre ordinateur 51 3 Choisissez un appareil dans la liste d’appareils, puis cliquez sur Envoyer. 4 Si l’appareil ne se trouve pas dans la liste, cliquez sur Rechercher. Une fois l’appareil retrouvé, vous pouvez l’ajouter à votre liste de favoris. Pour plus d’informations sur la technologie sans fil Bluetooth Pour accéder à l’aide Bluetooth, ouvrez l’applications Échange de fichiers Bluetooth (dans le dossier Utilitaires du dossier Applications) et sélectionnez Aide > Aide Bluetooth. Vous trouverez d’autres informations sur le site Web d’Apple, à l’adresse www.apple.com/fr/bluetooth. Ethernet (10/100Base-T) Votre ordinateur est doté de la technologie de mise en réseau Ethernet 10/100 mégabits par seconde (Mbps) Base-T (paire torsadée), qui permet de vous connecter à un réseau ou à un modem câble ou DSL. Port Ethernet (10/100Base-T) F3188Q88.book Page 51 Friday, April 8, 2005 7:30 PM52 Chapitre 3 Utilisation de votre ordinateur La connexion à un réseau vous donne accès à d’autres ordinateurs. Vous pourrez éventuellement stocker et récupérer des informations, utiliser des imprimantes d’un réseau et des modems, envoyer des courriers électroniques, ou encore vous connecter à Internet. Vous pouvez également partager des fichiers entre deux ordinateurs ou établir un petit réseau. Le port Ethernet de votre Mac mini détecte automatiquement les autres périphériques Ethernet. Pour établir des connexions à d’autres périphériques Ethernet, il est inutile d’utiliser un câble croisé.  Utilisez un câble Ethernet de catégorie 3 (Cat 3) à deux paires pour vous connecter à un réseau Ethernet 10 Base-T.  Utilisez un câble Ethernet de catégorie 5 (Cat 5) à quatre paires pour vous connecter à un réseau Ethernet 10 Base-T ou 100 Base-T. Informations supplémentaires sur l’utilisation d’Ethernet De plus amples informations, notamment sur le réglage d’un réseau Ethernet et le transfert de fichiers via Ethernet, sont disponibles dans l’Aide Mac (voir la page 33). Choisissez Aide > Aide Mac, puis recherchez “Ethernet” ou “réseau”. Pour obtenir des informations sur les produits réseau que vous pouvez utiliser avec votre Mac mini, consultez le guide des produits Macintosh à l’adresse www.apple.com/fr/guide. F3188Q88.book Page 52 Friday, April 8, 2005 7:30 PMChapitre 3 Utilisation de votre ordinateur 53 Support audio Votre Mac mini est livré avec un port écouteurs (f) afin que vous puissiez connecter des écouteurs et écouter de la musique sans déranger les personnes qui vous entourent. Vous pouvez également ajouter des haut-parleurs amplifiés ou diffuser de la musique via votre chaîne stéréo en utilisant iTunes et AirPort Express. Il est très facile de connecter votre Mac mini à une chaîne stéréo. Utilisez un câble mini-jack de 3,5 mm-RCA (non fourni) pour connecter le port écouteurs (f) de votre Mac mini aux ports d’entrée audio de votre chaîne stéréo. Informations supplémentaires sur l’utilisation de l’audio L’Aide Mac contient des informations supplémentaires sur l’utilisation de l’audio (voir la page 33). Choisissez Aide > Aide Mac, puis recherchez “audio” ou “musique”. Pour obtenir des informations sur les produits audio et musicaux que vous pouvez utiliser avec votre Mac mini, consultez le guide des produits Macintosh à l’adresse www.apple.com/fr/guide. Port écouteurs F3188Q88.book Page 53 Friday, April 8, 2005 7:30 PM54 Chapitre 3 Utilisation de votre ordinateur Utilisation de votre lecteur optique Votre lecteur optique permet d’installer ou d’exécuter des applications à partir de CD et de DVD. Vous pouvez écouter de la musique à partir d’un CD audio et regarder des films sur DVD. Vous pouvez également graver des CD de musique lisibles sur la plupart des lecteurs de CD et enregistrer des documents et autres fichiers numériques sur des CD-R et CD-RW. Si votre Mac mini possède un lecteur SuperDrive, vous pouvez également graver vos films maison afin de réaliser des DVD qui pourront être lus sur la plupart des lecteurs de DVD domestiques, ou bien enregistrer des documents et autres fichiers numériques sur des disques vierges DVD-R, DVD-RW, DVD+R et DVD+RW en utilisant le Finder. Remarque : si vous possédez des logiciels anciens sur disquette, demandez à l’éditeur s’ils sont disponibles sur CD ou téléchargeables en ligne ou achetez un lecteur de disquette externe USB pour votre Mac mini auprès d’un distributeur Apple ou sur le site Apple Store (www.apple.com/francestore). F3188Q88.book Page 54 Friday, April 8, 2005 7:30 PMChapitre 3 Utilisation de votre ordinateur 55 Insertion d’un CD ou d’un DVD Pour installer ou utiliser des logiciels à partir d’un disque CD-ROM ou DVD-ROM, procédez comme suit : 1 Insérez le disque dans le lecteur optique, en plaçant l’étiquette vers le haut. 2 Dès que son icône apparaît sur le bureau, le disque peut être utilisé. Remarque : certains disques DVD ont deux faces gravées et aucune étiquette ne figure sur chacune des faces. Éjection d’un disque Pour éjecter un disque, faites glisser l’icône du disque vers la Corbeille. Si vous ne parvenez pas à éjecter le disque, fermez toutes les applications susceptibles d’utiliser le disque et réessayez. Si cela ne donne pas de résultats, redémarrez l’ordinateur tout en maintenant le bouton de la souris enfoncé. Important : ne placez jamais d’objet sur votre ordinateur. Des objets placés au-dessus de votre Mac mini pourraient empêcher l’éjection d’un disque. F3188Q88.book Page 55 Friday, April 8, 2005 7:30 PM56 Chapitre 3 Utilisation de votre ordinateur Lecture de DVD Insérez le DVD que vous voulez lire. L’application Lecteur DVD s’ouvre automatiquement et lance la lecture du disque. Enregistrement de disques CD-R et CD-RW Vous pouvez enregistrer des disques CD-R ou CD-RW directement à partir de votre bibliothèque iTunes. Pour graver de la musique sur un CD-R ou CD-RW via iTunes : 1 Cliquez sur l’icône d’iTunes dans le Dock. 2 Sélectionnez la liste de lecture à enregistrer. 3 Insérez un disque vierge CD-R ou CD-RW. (Pour une compatibilité optimale avec les lecteurs CD, utilisez un CD-R.) 4 En haut de la fenêtre iTunes, cliquez sur l’option Graver le CD. Pour enregistrer des fichiers et dossiers sur des disques CD-R et CD-RW à l’aide du Finder : 1 Insérez un disque vierge dans le lecteur optique. 2 Dans la zone de dialogue qui apparaît, attribuez un nom au disque. Une icône correspondant au CD apparaît sur le bureau. 3 Glissez des fichiers et dossiers sur l’icône du disque. 4 Choisissez Fichier > Graver le disque ou sélectionnez le disque, puis glissez-le sur l’icône “Graver le disque“ située dans le Dock. F3188Q88.book Page 56 Friday, April 8, 2005 7:30 PMChapitre 3 Utilisation de votre ordinateur 57 Enregistrement d’informations sur un DVD Si votre Mac mini est équipé d’un lecteur SuperDrive, vous pouvez enregistrer vos films maison sur un disque vierge DVD±R ou DVD±RW. Vous pouvez également enregistrer d’autres types de données numériques (sauvegarder vos fichiers, par exemple). Pour enregistrer des données sur un disque DVD-R à l’aide du Finder : 1 Insérez un disque vierge DVD±R ou DVD±RW dans le lecteur. 2 Dans la zone de dialogue qui apparaît, attribuez un nom au disque et sélectionnez le format souhaité. Une icône représentant le DVD apparaît sur le bureau. 3 Double-cliquez sur l’icône du DVD, puis glissez-y des fichiers et dossiers. 4 Choisissez Fichier > Graver le disque ou sélectionnez le disque, puis glissez-le sur l’icône “Graver le disque“ située dans le Dock. Vous pouvez également utiliser iDVD pour créer votre propre DVD personnalisé, le graver sur un DVD vierge et le lire sur la plupart des lecteurs DVD standard. Pour plus d’informations sur l’utilisation d’iDVD, ouvrez iDVD puis choisissez Aide > Aide iDVD. Pour plus d’informations Pour obtenir des informations sur l’enregistrement de fichiers de musique sur un CD-R à l’aide d’iTunes, ouvrez iTunes et choisissez Aide > Aide iTunes et Music Store. Pour obtenir des instructions sur l’utilisation de l’application Lecteur DVD, ouvrez le Lecteur DVD et choisissez Aide >Aide Lecteur DVD. F3188Q88.book Page 57 Friday, April 8, 2005 7:30 PM58 Chapitre 3 Utilisation de votre ordinateur Protection de votre ordinateur Insérez un câble de sécurité (disponible sur www.apple.com/francestore) dans le logement intégré prévu à cet effet pour attacher votre Mac mini à un objet fixe. Des informations supplémentaires sur les fonctionnalités logicielles de sécurité de votre Mac mini, notamment les divers mots de passe d’utilisateur et le cryptage des fichiers, sont disponibles dans l’Aide Mac. Choisissez Aide > Aide Mac, puis recherchez “sécurité” ou “utilisateurs multiples”. Logement de sécurité F3188Q88.book Page 58 Friday, April 8, 2005 7:30 PM59 4 4 Dépannage En cas de problèmes d’utilisation de votre Mac mini, vous trouverez dans ce chapitre des solutions possibles. Ce chapitre apporte des solutions aux problèmes qui vous empêchent de travailler avec votre ordinateur, tels que le blocage du système ou de l’ordinateur. Vous pouvez trouver plus d’informations sur la résolution de problèmes dans l’Aide Mac (voir la page 33) ou sur le site Web d’assistance et de services d’Apple à l’adresse www.apple.com/fr/support. Lorsque vous rencontrez un problème avec votre ordinateur, sachez qu’il existe généralement une solution simple et rapide. Dans un tel cas, essayez de noter les opérations que vous avez effectuées avant que le problème ne survienne. Ce récapitulatif permet de restreindre les causes possibles du problème et de trouver la solution. Les éléments à noter comprennent :  Les applications que vous étiez en train d’utiliser quand le problème est apparu. Les problèmes qui n’apparaissent qu’avec une application spécifique peuvent indiquer que cette application n’est pas compatible avec la version de Mac OS installée sur votre ordinateur. F3188Q88.book Page 59 Friday, April 8, 2005 7:30 PM60 Chapitre 4 Dépannage  Tout logiciel installé récemment. Certaines applications installent des extensions qui peuvent ne pas être compatibles avec l’environnement Classic.  Tout nouveau matériel (comme par exemple un périphérique) que vous avez connecté. Problèmes vous empêchant d’utiliser votre ordinateur Si l’ordinateur ne répond pas ou que le pointeur se fige  Assurez-vous tout d’abord que la souris et le clavier sont connectés. Débranchez puis rebranchez les connecteurs et vérifiez qu’ils sont correctement mis en place.  Si cela ne donne pas de résultats, essayez de forcer la fermeture des applications posant problème. Maintenez les touches Option et Commande (x) enfoncées, puis appuyez sur Échap. Si une zone de dialogue apparaît, sélectionnez-y l’application et cliquez sur Forcer à quitter. Ensuite, enregistrez le travail de toute application ouverte, puis redémarrez l’ordinateur afin de vous assurer que le problème est entièrement réglé.  Si vous ne parvenez pas à forcer la fermeture de l’application, maintenez pendant cinq secondes le bouton d’alimentation (®) enfoncé qui se trouve à l’arrière de l’ordinateur pour l’éteindre.  Si cela reste sans effets, débranchez le câble d’alimentation de l’ordinateur. Rebranchez-le, puis appuyez sur le bouton d’alimentation (®) de l’ordinateur pour le rallumer. Si le problème survient fréquemment lorsque vous utilisez une application particulière, consultez le fabricant de cette dernière pour vérifier si elle est compatible avec votre ordinateur. F3188Q88.book Page 60 Friday, April 8, 2005 7:30 PMChapitre 4 Dépannage 61 Pour l’assistance et les informations de contact relatives aux logiciels fournis avec votre ordinateur, rendez-vous sur www.apple.com/fr/guide. Si le problème se reproduit fréquemment, réinstallez éventuellement votre logiciel système (voir “Réinstallation des logiciels fournis avec votre ordinateur” à la page 62). Si l’ordinateur se bloque lors du démarrage ou si un point d’interrogation clignote à l’écran  Patientez quelques secondes. Si l’ordinateur ne démarre pas après un certain temps, éteignez-le en maintenant le bouton d’alimentation (®) enfoncé pendant 5 secondes, jusqu’à ce qu’il s’éteigne complètement. Maintenez ensuite la touche Option enfoncée, puis appuyez de nouveau sur le bouton d’alimentation (®) pour démarrer votre ordinateur. Lorsque votre ordinateur démarre, cliquez sur l’icône du disque dur, puis sur la flèche droite.  Une fois que l’ordinateur a démarré, ouvrez Préférences Système et cliquez sur Démarrage. Sélectionnez un dossier Système Mac OS X.  Si le problème se reproduit fréquemment, réinstallez éventuellement votre logiciel système (voir “Réinstallation des logiciels fournis avec votre ordinateur”). Si l’ordinateur ne s’allume pas ou ne démarre pas  Assurez-vous que le câble d’alimentation est connecté à l’ordinateur et branché sur une prise électrique en état de marche.  Si le problème persiste, appuyez sur le bouton d’alimentation (®) et maintenez enfoncées les touches Commande (x), Option, P et R jusqu’à entendre une seconde fois le signal de démarrage. F3188Q88.book Page 61 Friday, April 8, 2005 7:30 PM62 Chapitre 4 Dépannage  Si cela reste sans effet, débranchez le câble d’alimentation et attendez au moins 30 secondes. Rebranchez-le, puis appuyez de nouveau sur le bouton d’alimentation (®) de l’ordinateur pour le démarrer.  Si vous ne parvenez toujours pas à démarrer votre ordinateur, consultez les informations d’assistance et de service à la page 68 pour savoir comment contacter Apple pour obtenir de l’assistance. Réinstallation des logiciels fournis avec votre ordinateur Utilisez les disques d’installation fournis avec votre ordinateur pour réinstaller Mac OS X et les applications livrées avec votre ordinateur ainsi que pour installer Mac OS 9 (si vous souhaitez utiliser les applications Mac OS 9 sur votre ordinateur). Important : Apple vous recommande de sauvegarder les données de votre disque dur avant de procéder à la restauration du logiciel. Apple décline toute responsabilité en cas de perte de données. Installation de Mac OS X Pour installer Mac OS X : 1 Sauvegardez vos fichiers importants si cela est possible. 2 Insérez le disque “Mac OS X Install Disc 1” livré avec votre ordinateur. 3 Double-cliquez sur “Install Mac OS X and Bundled Software”. 4 Suivez les instructions à l’écran. 5 Sélectionnez le disque de destination pour l’installation, puis continuez de suivre les instructions à l’écran. F3188Q88.book Page 62 Friday, April 8, 2005 7:30 PMChapitre 4 Dépannage 63 Il se peut que votre ordinateur redémarre et vous demande d’insérer le prochain disque d’installation de Mac OS X. Important : l’option “Effacer et installer” efface votre disque de destination. Il est conseillé d’effectuer une copie de sauvegarde de vos fichiers importants avant d’installer Mac OS X. Installation d’applications Votre ordinateur doit être déjà équipé de Mac OS X pour pouvoir installer les applications livrées avec votre ordinateur. Pour réinstaller les applications livrées avec votre ordinateur : 1 Sauvegardez vos fichiers importants si cela est possible. 2 Insérez le disque “Mac OS X Install Disc 1” livré avec votre ordinateur. 3 Double-cliquez sur “Install Bundled Software Only”. 4 Suivez les instructions à l’écran. 5 Sélectionnez le disque de destination pour l’installation, puis continuez de suivre les instructions à l’écran. Pour installer iCal, iChat AV, iSync, iTunes et Safari, suivez les instructions de la section Installation de Mac OS X. Installation de Mac OS 9 À la livraison de votre Mac mini, Mac OS 9 n’est pas installé. Pour utiliser les applications Mac OS 9 avec votre ordinateur, vous devez installer Mac OS X à partir du disque d’installation 2 de Mac OS X. F3188Q88.book Page 63 Friday, April 8, 2005 7:30 PM64 Chapitre 4 Dépannage Pour installer Mac OS 9 : 1 Sauvegardez vos fichiers importants si cela est possible. 2 Insérez le disque “Mac OS X Install Disc 2” livré avec votre ordinateur. 3 Double-cliquez sur “Install Mac OS 9 System Support”. 4 Suivez les instructions à l’écran. 5 Sélectionnez le disque de destination pour l’installation, puis continuez de suivre les instructions à l’écran. Autres problèmes En cas de problème avec une application  Pour les problèmes liés aux logiciels provenant d’éditeurs tiers, contactez l’éditeur concerné. Les éditeurs de logiciels proposent souvent des mises à jour de leurs produits sur leurs sites Web. Vous pouvez utiliser la sous-fenêtre Mise à jour de logiciels des Préférences Système pour configurer votre Mac mini afin qu’il recherche et installe automatiquement les derniers logiciels Apple. Pour plus d’informations, choisissez Aide > Aide Mac, puis recherchez “mise à jour de logiciels”. En cas de problèmes avec les communications sans fil AirPort  Vérifiez que vous avez correctement configuré le logiciel en respectant les instructions fournies avec la carte AirPort Extreme ou la borne d’accès AirPort.  Vérifiez que l’ordinateur ou le réseau auquel vous souhaitez vous connecter est activé et dispose d’un point d’accès sans fil. F3188Q88.book Page 64 Friday, April 8, 2005 7:30 PMChapitre 4 Dépannage 65  Assurez-vous que l’autre ordinateur ou le point d’accès au réseau se trouve dans la zone de couverture de l’antenne de votre ordinateur. Des appareils électroniques ou des structures métalliques se trouvant à proximité peuvent interférer avec les communications sans fil et réduire la portée de votre antenne. Vous pouvez éventuellement améliorer la réception en réorientant l’ordinateur.  Vérifiez la puissance du signal AirPort. L’icône d’état AirPort de la barre des menus affiche jusqu’à quatre barres.  Assurez-vous qu’aucun objet n’est placé sur votre ordinateur. Des objets installés sur votre ordinateur pourraient interférer avec le signal AirPort.  Des problèmes de fonctionnement de réseau peuvent survenir si votre borne d’accès est fréquemment utilisée à proximité d’un four micro-ondes, d’un téléphone sans fil ou autres sources d’interférences. Pour minimiser les interférences, placez votre borne d’accès loin de ces appareils.  Pour plus d’informations sur l’utilisation et le dépannage de AirPort, sélectionnez Aide > Aide Mac, puis choisissez Bibliothèque > Aide AirPort. En cas de problèmes avec l’éjection d’un disque  Quittez toutes les applications susceptibles de solliciter le disque et appuyez sur la touche d’éjection de disque (C) de votre clavier Apple. Sur d’autres claviers, il se peut que vous puissiez utiliser une combinaison de touches pour éjecter des disques. Consultez le manuel d’utilisation livré avec votre clavier.  Si cela ne fonctionne pas, ouvrez une fenêtre du Finder et cliquez sur l’icône d’éjection à côté de celle de disque dans la barre latérale ou faites glisser l’icône du disque du bureau jusqu’à la Corbeille. F3188Q88.book Page 65 Friday, April 8, 2005 7:30 PM66 Chapitre 4 Dépannage  Assurez-vous qu’aucun objet n’est placé sur votre ordinateur. Des objets placés sur votre ordinateur pourraient empêcher l’éjection du disque.  Si cela ne donne pas de résultats, redémarrez l’ordinateur tout en maintenant le bouton de la souris enfoncé. En cas de problèmes de connexion à Internet  Assurez-vous que votre ligne téléphonique ou que votre câble réseau est connecté et qu’il fonctionne correctement.  Si vous utilisez une connexion Internet par appel commuté, vérifiez que votre câble téléphonique est relié au port modem (représenté par le symbole W) et non au port Ethernet (symbole G).  Consultez “Connexion à Internet” à la page 81 pour en savoir plus sur la configuration de votre ordinateur en vue de la connexion à Internet. Vous y découvrirez comment localiser vos réglages Internet ainsi que les coordonnées de votre fournisseur d’accès à Internet (si vous vous êtes servi de l’Assistant réglages pour établir votre compte Internet).  Consultez “Dépannage de votre connexion” à la page 104 en cas de problème de connexion à Internet. En cas de problèmes de fonctionnement de votre ordinateur ou de Mac OS  Si les réponses à vos questions ne figurent pas dans ce manuel, recherchez des instructions et des informations de dépannage complémentaires dans l’Aide Mac. Sélectionnez Aide > Aide Mac.  Pour obtenir les dernières informations de dépannage et des mises à jour de logiciels, consultez le site Web d’assistance et de services d’Apple, à l’adresse www.apple.com/fr/support. F3188Q88.book Page 66 Friday, April 8, 2005 7:30 PMChapitre 4 Dépannage 67 Si vos réglages de date et heure disparaissent régulièrement  La pile de secours interne de votre ordinateur a peut-être besoin d’être remplacée. Consultez les informations d’assistance et de service à la page 68 pour en savoir plus. Utilisation de Apple Hardware Test Apple Hardware Test vous aide à déterminer s’il existe un problème matériel sur votre ordinateur. Pour utiliser Apple Hardware Test : 1 Déconnectez tous les périphériques de votre ordinateur sauf le moniteur, le clavier et la souris. Si un câble Ethernet est connecté, déconnectez-le. 2 Insérez le disque “Mac OS X Install Disc 1” livré avec votre ordinateur. 3 Puis redémarrez votre ordinateur en maintenant la touche Option enfoncée lors du démarrage. Une liste de volumes de démarrage disponibles apparaît alors. Cliquez sur Apple Hardware Test, puis sur la flèche droite. 4 Lorsque l’écran principal Apple Hardware Test apparaît (environ 45 secondes plus tard), suivez les instructions affichées à l’écran. 5 Notez le code d’erreur avant d’entreprendre les démarches d’assistance. En cas de détection d’un problème, Apple Hardware Test affiche un code d’erreur. Si Apple Hardware Test ne détecte pas de panne de matériel, il est probable que le problème soit lié aux logiciels. Pour en savoir plus sur Apple Hardware Test, consultez le fichier Ouvrez-moi d’Apple Hardware Test sur le disque 1 d’installation de Mac OS X. F3188Q88.book Page 67 Friday, April 8, 2005 7:30 PM68 Chapitre 4 Dépannage En savoir plus, service et aide Votre Mac mini ne contient aucune pièce accessible à l’utilisateur. Si vous avez besoin d’assistance, apportez votre Mac mini à un fournisseur de services agréé Apple ou contactez Apple pour un dépannage. Vous pouvez trouver plus d’informations sur votre Mac mini via des ressources en ligne, l’aide à l’écran, les Informations Système ou Apple Hardware Test. Si vous n’avez pas commandé de dispositif de la technologie AirPort Extreme ou Bluetooth avec votre Mac mini ou si vous souhaitez installer de la mémoire supplémentaire, contactez un fournisseur de services agréé Apple ou un Apple Store. Ressources en ligne Pour des informations d’aide et de dépannage en ligne, rendez-vous sur le site www.apple.com/fr/support. Choisissez votre pays dans le menu local. Vous pouvez rechercher les informations dans la base de connaissance AppleCare, consulter les mises à jour de logiciels ou obtenir de l’aide auprès des groupes de discussion Apple. Aide à l’écran Vous retrouverez souvent des réponses à vos questions, ainsi que des instructions et informations de dépannage, dans l’Aide Mac. Sélectionnez Aide > Aide Mac. Informations Système Pour obtenir des informations sur votre ordinateur, utilisez les Informations Système. Les Informations Système vous indique quel matériel et quels logiciels sont installés, le numéro de série et la version du système d’exploitation, la quantité de mémoire installée, etc. Pour ouvrir les Informations Système, choisissez le menu Pomme (?) > À propos de ce Mac dans la barre des menus, puis cliquez sur Plus d’infos. F3188Q88.book Page 68 Friday, April 8, 2005 7:30 PMChapitre 4 Dépannage 69 Apple Hardware Test Vous pouvez utiliser Apple Hardware Test pour effectuer le diagnostic de problèmes sur votre Mac mini. Pour plus d’informations, consultez la section “Utilisation de Apple Hardware Test” à la page 67. Applecare : informations d’assistance et de service Lorsque vous achetez un Mac mini, vous avez droit à 90 jours d’assistance téléphonique et un an de garantie pour les services dans un centre de réparations agréé Apple. Vous pouvez étendre cette garantie en souscrivant au contrat AppleCare Protection Plan. Pour en savoir plus, rendez-vous sur le site Web de votre pays indiqué à la page 69. Si vous avez besoin de plus d’assistance, les techniciens du centre téléphonique AppleCare peuvent vous aider à installer et ouvrir des applications et à résoudre certains problèmes de base. Appelez le centre d’appel le plus près de chez vous (pendant les 90 premiers jours, ce service est gratuit). Au moment de votre appel, il vous faudra connaître la date d’achat de votre Mac mini et son numéro de série. Remarque : la période de 90 jours d’assistance téléphonique gratuite démarre le jour de l’achat ; des coûts de communication téléphoniques peuvent être facturés. Pays Téléphone Site Web Autriche (43) 0810 300 427 www.apple.com/at/support Belgique (flamand) (français) (32) 070 700 772 (32) 070 700 773 www.apple.com/benl/support www.apple.com/befr/support F3188Q88.book Page 69 Friday, April 8, 2005 7:30 PM70 Chapitre 4 Dépannage Pour obtenir la liste complète, rendez-vous sur la page en anglais www.apple.com/contact/phone_contacts.html. Les numéros de téléphone sont susceptibles de changer et des coûts téléphoniques locaux ou nationaux peuvent s’appliquer. Localisation du numéro de série de votre produit Vous pouvez trouver le numéro de série inscrit sous votre Mac mini. Vous le trouverez également dans les Informations Système. Pour y accéder, choisissez le menu Pomme (?) > À propos de ce Mac dans la barre de menus, puis cliquez sur Plus d’infos. Cliquez sur le triangle Matériel pour afficher le numéro de série. France (33) 0825 888 024 www.apple.com/fr/support Allemagne (49) 01805 009 433 www.apple.com/de/support Luxembourg (352) 800 24550 www.apple.com/befr/support Suisse (français) (allemand) (41) 0848 000 132 (41) 0848 000 132 www.apple.com/chfr/support www.apple.com/chde/support Pays Téléphone Site Web F3188Q88.book Page 70 Friday, April 8, 2005 7:30 PM71 A Annexe A Caractéristiques Vous pouvez utiliser Informations Système pour trouver des informations détaillées sur votre Mac mini, telles que la quantité de mémoire intégrée, la taille du disque dur, les périphériques connectés et le numéro de série du produit. Pour accéder aux informations dans Informations Système, sélectionner Pomme (?) > À propos de ce Mac dans la barre des menus puis cliquer sur Plus d’infos. F3188Q88.book Page 71 Friday, April 8, 2005 7:30 PM72 Annexe A Caractéristiques Des informations supplémentaires sont disponibles sur les sites www.apple.com et www.apple.com/fr/support. Dans la fenêtre apparaissant, cliquez sur les triangles pour afficher ou cacher le contenu des différentes catégories. F3188Q88.book Page 72 Friday, April 8, 2005 7:30 PM73 B Annexe B Consignes d’entretien, d’utilisation et de sécurité Afin d’assurer votre propre sécurité et de préserver votre matériel, veillez à observer les consignes exposées dans cette annexe pour le nettoyage et la manipulation de votre ordinateur, ainsi que l’aménagement d’un espace de travail confortable. Nettoyage de votre Mac mini Respectez les règles suivantes lors du nettoyage de votre ordinateur et de ses accessoires :  Éteignez votre Mac mini et débranchez tous les câbles.  Pour nettoyer le boîtier de l’ordinateur, utilisez un chiffon doux, humide et non pelucheux. Évitez les infiltrations d’humidité par quelque ouverture que ce soit. Ne vaporisez jamais de liquide directement sur l’ordinateur.  N’utilisez ni aérosols, ni dissolvant, ni abrasifs. F3188Q88.book Page 73 Friday, April 8, 2005 7:30 PM74 Annexe B Consignes d’entretien, d’utilisation et de sécurité Déplacement de votre Mac mini Avant de soulever ou de repositionner votre ordinateur, vous devez l’éteindre et débrancher tous les câbles et les prises connectés dessus. Consignes de sécurité pour la configuration et l’utilisation de votre ordinateur Pour votre propre sécurité et celle de votre matériel, respectez toujours les consignes suivantes. Débranchez le câble d’alimentation (en tirant sur la fiche plutôt que sur le câble) et le câble téléphonique si l’un des cas suivants se présente :  Le câble ou la fiche d’alimentation est usé(e) ou endommagé(e).  Vous avez renversé quelque chose dans le boîtier de l’ordinateur.  votre ordinateur est exposé à la pluie ou à une humidité excessive ;  votre ordinateur est tombé ou son boîtier a été endommagé de quelque autre façon ;  votre ordinateur doit être inspecté ou réparé ;  vous devez nettoyer le boîtier (pour ce faire, suivez à la lettre les instructions fournies précédemment). F3188Q88.book Page 74 Friday, April 8, 2005 7:30 PMAnnexe B Consignes d’entretien, d’utilisation et de sécurité 75 Important : la seule manière de couper complètement l’alimentation de l’ordinateur consiste à débrancher le câble d’alimentation et le câble téléphonique. Assurez-vous qu’au moins une extrémité du câble d’alimentation se trouve à portée de main afin de pouvoir débrancher l’ordinateur si nécessaire. Observez toujours les consignes ci-dessous :  Évitez de placer votre ordinateur à proximité d’un évier, d’un lavabo, d’une baignoire, d’une douche, etc.  Protégez votre ordinateur de l’humidité et des intempéries (neige, pluie...).  Lisez soigneusement les instructions d’installation avant de brancher votre ordinateur sur une prise murale.  Gardez ces instructions dans un endroit facile d’accès pour vous et pour les utilisateurs éventuels.  Suivez toutes les instructions et mises en garde concernant votre système. Avertissement : votre cordon d’alimentation CA est livré avec une fiche de terre à trois broches (fiche équipée d’une troisième broche de mise à la terre). Cette fiche ne peut être branchée que sur une prise CA reliée à la terre. Il est impératif que votre prise électrique soit une prise de terre pour pouvoir brancher la fiche. Contactez un électricien agréé pour remplacer votre prise électrique le cas échéant. Ne dérogez en aucun cas à cette consigne. F3188Q88.book Page 75 Friday, April 8, 2005 7:30 PM76 Annexe B Consignes d’entretien, d’utilisation et de sécurité Important : le matériel électrique peut s’avérer dangereux s’il n’est pas utilisé correctement. L’utilisation de ce produit ou de tout produit similaire doit toujours être supervisée par un adulte. Ne laissez pas les enfants toucher les composants internes de tout appareil électrique, ni manipuler des câbles électriques. Connecteurs et ports Ne forcez jamais un connecteur dans un port. Si vous ne parvenez pas à brancher sans forcer le connecteur sur le port, c’est qu’ils ne sont pas adaptés. Assurez-vous que le connecteur est adapté au port et que vous l’avez positionné correctement par rapport à ce dernier. Adaptateur secteur Suivez ces instructions pour utiliser l’adaptateur secteur :  Assurez-vous que vous avez parfaitement bien inséré dans l’adaptateur secteur le câble reliant l’ordinateur à l’adaptateur et le câble d’alimentation secteur.  Laissez toujours de l’espace autour de l’adaptateur secteur et assurez-vous que celui-ci est placé dans un endroit permettant la circulation d’air. Avertissement : n’introduisez jamais d’objets d’aucune sorte dans les ouvertures du boîtier. Ceci peut s’avérer dangereux. F3188Q88.book Page 76 Friday, April 8, 2005 7:30 PMAnnexe B Consignes d’entretien, d’utilisation et de sécurité 77  La seule façon de couper complètement l’alimentation consiste à débrancher le câble d’alimentation en tirant sur la fiche, plutôt que sur le câble. Important : l’adaptateur secteur de votre ordinateur est un composant haute tension et ne doit en aucun cas être ouvert, même lorsqu’il est débranché. Ne laissez pas les enfants toucher les composants internes de tout appareil électrique, ni manipuler des câbles électriques. Si l’adaptateur secteur nécessite une réparation, reportez-vous au chapitre “En savoir plus, service et aide” à la page 68. Avertissement : utilisez exclusivement l’adaptateur secteur et le câble d’alimentation secteur qui vous ont été fournis lors de l’achat de votre ordinateur. Les adaptateurs secteur et les câbles d’alimentation d’autres appareils électroniques peuvent vous sembler similaires ; cependant, leur utilisation peut affecter les performances de votre ordinateur ou l’endommager. Votre câble d’alimentation secteur est livré avec une fiche de terre à trois broches (fiche équipée d’une troisième broche de mise à la terre). Cette fiche ne peut être branchée que sur une prise murale reliée à la terre. Il est impératif que votre prise électrique soit une prise de terre pour pouvoir brancher la fiche. Contactez un électricien agréé pour remplacer votre prise électrique le cas échéant. F3188Q88.book Page 77 Friday, April 8, 2005 7:30 PM78 Annexe B Consignes d’entretien, d’utilisation et de sécurité Prévention des dommages auditifs Ergonomie Siège Optez pour un siège de bureau réglable et offrant un dossier et une assise confortables. Réglez la hauteur du siège de sorte que vos cuisses reposent à l’horizontale et vos pieds à plat sur le sol. Le dossier du siège doit soutenir votre région lombaire, c’est-à-dire la partie inférieure de votre dos. Suivez les instructions du fabricant de sorte que le réglage du dossier soit parfaitement adapté à votre morphologie. Au besoin, relevez le siège de manière à ce que vos avant-bras et vos mains soient placés correctement par rapport au clavier. Si, dans ce cas, vos pieds ne reposent plus à plat sur le sol, utilisez un repose-pied inclinable et réglable en hauteur. Vous pouvez également abaisser le niveau du plan de travail pour éviter l’emploi d’un repose-pied. Enfin, vous pouvez utiliser un bureau équipé d’une tablette pour le clavier située plus bas que le plan de travail. Avertissement : l’utilisation d’écouteurs ou de casques d’écoute réglés sur un niveau de volume trop élevé peut entraîner une perte durable de l’acuité auditive. Il est possible de supporter petit à petit des volumes sonores de plus en plus élevés qui peuvent sembler normaux à la longue, mais qui risquent néanmoins d’endommager votre ouïe. Réglez le volume de votre Mac mini à un niveau normal avant que le problème ne survienne. En cas de bourdonnements dans les oreilles, baissez le volume ou cessez d’utiliser les écouteurs ou le casque d’écoute avec votre Mac mini. F3188Q88.book Page 78 Friday, April 8, 2005 7:30 PMAnnexe B Consignes d’entretien, d’utilisation et de sécurité 79 Écran Placez le moniteur de manière à ce que le haut de l’écran soit légèrement en dessous du niveau de vos yeux quand vous êtes assis au clavier. Il vous appartient de juger de la meilleure distance entre vos yeux et l’écran. Elle se situe en général entre 45 et 70 cm. Orientez l’écran de manière à ce qu’il reflète le moins possible la lumière provenant de l’éclairage et des fenêtres. Souris Veillez à ce que la souris se trouve à hauteur du clavier. Ménagez un espace suffisant pour la manipuler avec aisance. Cuisses légèrement inclinées Épaules détendues Écran positionné de manière à éviter les reflets Avants-bras et mains alignés Avants-bras à plat ou légèrement inclinés Bas du dos maintenu Pieds à plat sur le sol ou sur un respose-pied Partie supérieure de l’écran au niveau des yeux ou légèrement en dessous (vous devrez éventuellement régler la hauteur de votre moniteur en surélevant ou en abaissant votre surface de travail). Espace dégagé sous la surface de travail 45–70 cm F3188Q88.book Page 79 Friday, April 8, 2005 7:30 PM80 Annexe B Consignes d’entretien, d’utilisation et de sécurité Clavier Veillez à maintenir vos épaules relâchées lorsque vous utilisez le clavier. Le bras et l’avant-bras doivent former un angle droit, la main étant placée dans le prolongement du poignet. Adoptez un frappe légère, mains et doigts détendus. Évitez de replier les pouces à l’intérieur des paumes. Modifiez fréquemment la position de vos mains pour éviter la fatigue. Après un effort continu et intensif, certains utilisateurs ressentent des douleurs aux mains, aux poignets ou aux bras. Si ces douleurs persistent, consultez un spécialiste. Pour plus d’informations Rendez-vous sur le site Web www.apple.com/about/ergonomics. Apple et l’environnement Apple Computer, Inc. reconnaît sa responsabilité en matière de réduction de l’impact de ses produits et de ses activités sur l’environnement. Pour plus d’informations, rendez-vous sur le site en anglais www.apple.com/environment/summary.html. F3188Q88.book Page 80 Friday, April 8, 2005 7:30 PM81 C Annexe C Connexion à Internet Votre ordinateur vous permet de naviguer sur le Web, d’échanger du courrier électronique avec vos amis et votre famille ou de dialoguer en temps réel via Internet. Suivez les instructions de ce guide détaillé pour vous connecter à Internet. Lors du premier démarrage de Mac OS X, l’Assistant réglages vous aide à saisir les informations de votre configuration Internet. Si vous n’avez pas utilisé l’Assistant réglages pour configurer votre connexion à Internet, vous pouvez toujours l’utiliser maintenant. Ouvrez Préférences Système, puis cliquez sur Réseau. Cliquez sur le bouton “Assistez-moi” pour ouvrir l’Assistant réglages de réseau. Si vous ne souhaitez pas utiliser l’Assistant réglages de réseau, vous pouvez utiliser les informations figurant dans cette annexe pour configurer votre connexion manuellement. Il existe quatre types de connexion à Internet :  Connexion par ligne téléphonique : l’ordinateur est relié à une prise téléphonique murale via un câble téléphonique (pour les ordinateurs comprenant un modem).  Connexion via un modem câble ou DSL à haut débit : l’ordinateur est relié via un câble Ethernet à un modem spécial fourni par un FAI. F3188Q88.book Page 81 Friday, April 8, 2005 7:30 PM82 Annexe C Connexion à Internet  Connexion AirPort Extreme ou AirPort Express sans fil : votre ordinateur est connecté sans fil à Internet via une borne d’accès AirPort Extreme ou Airport Express.  Réseau local (LAN) : l’ordinateur est connecté à un réseau local via un câble Ethernet. C’est le type de connexion habituellement utilisé dans les entreprises. Avant de vous connecter à Internet : 1 Procurez-vous un compte auprès d’un FAI si vous n’en possédez pas encore. Si vous ne disposez pas encore d’un FAI, l’Assistant réglages peut vous assister dans cette démarche. Si vous ne souhaitez pas utiliser le FAI suggéré par l’Assistant réglages, vous pouvez en trouver un autre dans votre annuaire téléphonique. Consultez les rubriques “accès Internet”, “services Internet” ou “en ligne”. Remarque : si vous choisissez America Online, sautez l’étape Réglages Internet de l’Assistant réglages. Ouvrez alors ce programme, puis suivez les instructions à l’écran pour configurer AOL. 2 Procurez-vous les informations de connexion auprès de votre FAI ou de votre administrateur réseau. Consultez la section “Fiche technique Assistant réglages” à la page 84, pour savoir quelles sont les informations dont vous avez besoin pour chaque type de connexion. Dans certains cas, si un autre ordinateur se trouvant au même emplacement est déjà connecté à Internet, vous pouvez probablement utiliser ses réglages. Pour accéder aux réglages sur un ordinateur Mac OS X :  Ouvrez la sous-fenêtre Réseau des Préférences Système.  Dans le menu local Afficher, sélectionnez votre mode de connexion.  Copiez les informations concernant votre connexion. F3188Q88.book Page 82 Friday, April 8, 2005 7:30 PMAnnexe C Connexion à Internet 83 Pour accéder aux réglages sur un ordinateur Mac OS 9 :  Ouvrez le tableau de bord TCP/IP.  Rechercher le mode de connexion dans le menu local Connexion.  Recherchez la configuration dans le menu local Configurer.  Notez l’adresse IP, le masque de sous-réseau et l’adresse du routeur figurant dans les champs correspondants. Pour accéder aux réglages sur un PC Windows : Les informations de connexion d’un PC Windows se trouvent à deux endroits.  Pour trouver l’adresse IP et le masque de sous-réseau, ouvrez le tableau de bord “Connexions réseau et Internet”.  Pour accéder aux informations relatives aux comptes d’utilisateurs, ouvrez le tableau de bord Comptes d’utilisateurs. Vous pouvez écrire ces informations directement sur les pages suivantes, puis les saisir dans l’Assistant réglages. 1 Si vous utilisez un modem téléphonique, branchez un câble téléphonique (inclus avec la plupart des ordinateurs Macintosh) sur le port modem de votre ordinateur et sur une prise téléphonique murale. Si vous disposez d’un modem DSL ou câble, connectez-le à votre ordinateur en suivant les instructions incluses. 2 Allumez votre ordinateur et saisissez les informations dans l’Assistant réglages pour configurer votre connexion à Internet. Remarque : si vous avez déjà démarré votre ordinateur et configuré votre connexion à Internet sans utiliser l’Assistant réglages, choisissez le menu Pomme (?) > Préférences Système et cliquez sur Réseau. Puis cliquez sur “Assistez-moi”. L’Assistant réglages s’ouvre. F3188Q88.book Page 83 Friday, April 8, 2005 7:30 PM84 Annexe C Connexion à Internet Fiche technique Assistant réglages Vous pouvez noter sur ces pages les informations obtenues auprès de votre Fournisseur d’Accès à Internet (FAI), de votre administrateur réseau ou de votre autre ordinateur, puis les saisir dans l’Assistant réglages de réseau. Sélectionnez la méthode utilisée par votre ordinateur pour se connecter à Internet. Pour configurer une connexion par ligne commutée, entrez les informations suivantes : Modem téléphonique Modem câble Modem DSL Réseau local (Ethernet) Nom d’utilisateur Mot de passe Numéro de téléphone FAI Préfixe pour obtenir la ligne externe F3188Q88.book Page 84 Friday, April 8, 2005 7:30 PMAnnexe C Connexion à Internet 85 Pour configurer une connexion par modem câble ou DSL, ou via un réseau local : 1 Choisissez votre type de connexion. Renseignez-vous auprès de votre FAI. 2 Saisissez les informations fournies par votre FAI : Si vous avez sélectionné “Manuellement” ou “Manuellement via le routeur DHCP”, saisissez : Si vous avez sélectionné “Via DHCP”, saisissez : Manuellement Utilisation de DHCP avec une adresse manuelle Via DHCP Via BootP PPP Adresse IP Masque de sous-réseau Adresse du routeur Numéro de client DHCP F3188Q88.book Page 85 Friday, April 8, 2005 7:30 PM86 Annexe C Connexion à Internet Remarque : le numéro de client DHCP est facultatif et il est possible qu’il ne soit pas nécessaire. Demandez conseil à votre FAI. Si vous avez sélectionné “PPP (pour les connexions PPPoE)”, saisissez : Fournisseur d'accès (facultatif) Nom de service PPPoE (facultatif) Nom de compte Mot de passe F3188Q88.book Page 86 Friday, April 8, 2005 7:30 PMAnnexe C Connexion à Internet 87 Les informations ci-après sont facultatives. Demandez à votre FAI s’il est nécessaire de les saisir. Configuration manuelle de votre connexion à Internet Lorsque vous avez accompli, à l’aide de l’Assistant réglages, les instructions des pages précédentes, vous avez terminé la configuration de votre connexion à Internet. Si vous ne souhaitez pas utiliser l’Assistant réglages ou si vous souhaitez simplement modifier des parties spécifiques de votre configuration Internet, suivez les instructions suivantes pour configurer manuellement votre connexion. Pour saisir vos informations manuellement, suivez les étapes correspondant à votre mode de connexion.  Modem téléphonique avec connexion PPP (Point-to-Point Protocol) (voir la page 88)  Connexion via modem câble, DSL ou réseau LAN avec les configurations suivantes : Hôtes DNS (facultatif pour DHCP & BootP) Nom de domaine (facultatif) Serveur Proxy (facultatif) F3188Q88.book Page 87 Friday, April 8, 2005 7:30 PM88 Annexe C Connexion à Internet  Manuelle (voir la page 93)  DHCP (voir la page 95)  PPPoE (voir la page 96)  Connexion sans fil AirPort Extreme (voir la page 99) Connexion commutée Un modem commuté est un moyen courant pour se connecter à Internet. Votre modem utilise une méthode appelée PPP (Point-to-Point Protocol) pour se connecter à un FAI. Assurez-vous que votre modem est branché sur une ligne téléphonique et que vous disposez des informations fournies par votre FAI (voir la page 84). Pour configurer les préférences Réseau pour le port modem interne : 1 Choisissez le menu Pomme (?) > Préférences Système dans la barre des menus. 2 Cliquez sur Réseau. F3188Q88.book Page 88 Friday, April 8, 2005 7:30 PMAnnexe C Connexion à Internet 89 3 Choisissez Configuration des ports réseau dans le menu local Afficher, puis cochez la case Activé à côté de Modem interne. 4 Faites glisser Modem interne en haut de la liste Configurations de port pour en faire l’interface réseau préférée ou principale. 5 Choisissez Modem interne dans le menu local Afficher et cliquez sur PPP. F3188Q88.book Page 89 Friday, April 8, 2005 7:30 PM90 Annexe C Connexion à Internet 6 Saisissez les informations fournies par votre FAI, puis cliquez sur Appliquer. Pour tester votre configuration Internet : 1 Ouvrez l’application Connexion à Internet (dans le dossier Applications). 2 Cliquez sur l’icône Modem interne, si elle n’est pas encore sélectionnée. 3 Tapez le numéro de téléphone de connexion de votre FAI, votre nom de compte et votre mot de passe, si nécessaire. 4 Cliquez sur Se connecter. F3188Q88.book Page 90 Friday, April 8, 2005 7:30 PMAnnexe C Connexion à Internet 91 L’application Connexion à Internet compose le numéro de votre FAI et établit une connexion. Pour vous connecter automatiquement au démarrage d’une application Internet, telle qu’un navigateur Web ou une application de courrier électronique : 1 Cliquez sur Options PPP (dans la sous-fenêtre PPP des préférences Réseau). 2 Cochez la case “Se connecter automatiquement si nécessaire”. 3 Cliquez sur OK, puis sur Appliquer. F3188Q88.book Page 91 Friday, April 8, 2005 7:30 PM92 Annexe C Connexion à Internet Connexions à Internet par ligne DSL, modem câble ou réseau LAN Si vous vous connectez à Internet soit à l’aide d’un modem DSL ou câble, soit via un réseau LAN Ethernet, demandez à votre FAI ou à votre administrateur réseau comment vous devriez configurer votre connexion à Internet :  Manuellement : avec une configuration manuelle, votre FAI ou votre administrateur réseau vous communique une adresse IP statique et d’autres informations à saisir dans les préférences Réseau.  Utilisation du protocole DHCP (Dynamic Host Configuration Protocol) : avec une configuration DHCP, le serveur DHCP saisit automatiquement les informations à votre place.  Utilisation du protocole PPPoE (Point-to-Point Protocol over Ethernet) : si vous utilisez un modem DSL et que vous avez besoin d’un nom d’utilisateur et d’un mot de passe pour vous connecter à Internet, vous devrez éventuellement configurer votre réseau pour qu’il utilise le protocole PPPoE. Lors de la configuration de votre réseau, veillez à garder les informations fournies par votre FAI à portée de main (voir la page 84). Pour configurer les préférences Réseau pour le port Ethernet intégré : 1 Choisissez le menu Pomme (?) > Préférences Système dans la barre des menus. 2 Cliquez sur Réseau. 3 Dans le menu local Afficher, sélectionnez Configurations de ports réseau. F3188Q88.book Page 92 Friday, April 8, 2005 7:30 PMAnnexe C Connexion à Internet 93 4 Cochez la case Activé à côté d’Ethernet intégré. 5 Faites glisser Ethernet intégré en haut de la liste Configurations de port pour en faire l’interface réseau préférée ou principale. Suivez ensuite les instructions de configuration manuelle de votre réseau, via DHCP ou PPPoE, selon les recommandations de votre FAI ou de votre administrateur réseau. Configuration manuelle Ayez à portée de main votre adresse IP statique, l’adresse du routeur et le masque de sous-réseau fournis par votre FAI (voir la page 84). F3188Q88.book Page 93 Friday, April 8, 2005 7:30 PM94 Annexe C Connexion à Internet Pour effectuer une configuration manuelle : 1 Dans préférence Réseau, sélectionnez Ethernet intégré dans le menu local Afficher. 2 Cliquez sur TCP/IP, si cette option n’est pas encore sélectionnée. 3 Dans le menu local Configurer IPv4, choisissez Manuellement. 4 Remplissez le reste des champs. 5 Cliquez sur Appliquer. Votre connexion est prête dès que vous avez configuré votre réseau. Ouvrez votre navigateur Web (ou une autre application TCP/IP) afin de tester votre connexion à Internet. F3188Q88.book Page 94 Friday, April 8, 2005 7:30 PMAnnexe C Connexion à Internet 95 Configuration DHCP Une fois la configuration DHCP effectuée, le serveur DHCP saisit automatiquement vos informations réseau. Pour effectuer une configuration DHCP : 1 Dans préférence Réseau, sélectionnez Ethernet intégré dans le menu local Afficher. 2 Cliquez sur TCP/IP, si cette option n’est pas encore sélectionnée. 3 Choisissez Via DHCP dans le menu local Configurer IPv4. 4 Cliquez sur Appliquer. F3188Q88.book Page 95 Friday, April 8, 2005 7:30 PM96 Annexe C Connexion à Internet Ouvrez votre navigateur Web (ou une autre application TCP/IP) afin de tester votre connexion à Internet. Remarque : sauf instructions contraires de votre FAI, ignorez les champs Client DHCP et Domaines de recherche. Configuration PPPoE Certains FAI s’appuyant sur la technologie DSL utilisent le protocole PPPoE (Point-toPoint Protocol over Ethernet). Si vous utilisez un modem DSL et que vous avez besoin d’un nom d’utilisateur et d’un mot de passe pour vous connecter à Internet, contactez votre FAI pour savoir si vous devez vous connecter via PPPoE. Pour configurer une connexion PPPoE : Pour configurer votre réseau, ayez à portée de main votre nom d’utilisateur, votre mot de passe et, si cela est nécessaire, l’adresse du serveur de noms de domaine (DNS) fournis par votre FAI (voir la page 84). 1 Dans préférence Réseau, sélectionnez Ethernet intégré dans le menu local Afficher. F3188Q88.book Page 96 Friday, April 8, 2005 7:30 PMAnnexe C Connexion à Internet 97 2 Cliquez sur PPPoE et sélectionnez “Se connecter via PPPoE”. 3 Remplissez le reste des champs. Si vous souhaitez que tous les utilisateurs de votre ordinateur utilisent la même méthode de connexion, sélectionnez “Enregistrer le mot de passe”. Remarque : pour vous connecter automatiquement au démarrage d’une application TCP/IP, telle qu’un navigateur Web ou une application de courrier électronique, cliquez sur Options PPPoE, puis sélectionnez “Se connecter automatiquement si nécessaire”. F3188Q88.book Page 97 Friday, April 8, 2005 7:30 PM98 Annexe C Connexion à Internet 4 Cliquez sur TCP/IP et sélectionnez Via PPP ou Manuellement dans le menu local Configurer IPv4, selon les instructions de votre FAI. Si votre FAI vous a communiqué une adresse IP statique, choisissez Manuellement et tapez l’adresse dans le champ Adresse IP. 5 Saisissez les adresses des serveurs de noms de domaine (DNS) dans le champ Serveurs DNS. 6 Cliquez sur Appliquer. F3188Q88.book Page 98 Friday, April 8, 2005 7:30 PMAnnexe C Connexion à Internet 99 Votre connexion à Internet est prête dès que vous avez configuré votre réseau. Vous pouvez alors ouvrir votre navigateur Web ou une autre application TCP/IP afin de tester votre connexion. Important : si vous n’avez pas sélectionné l’option de connexion automatique, vous devez ouvrir l’application Connexion à Internet, choisir la configuration adéquate, puis cliquer sur Se connecter. Pour plus d’informations, choisissez Aide > Aide Connexion à Internet dans la barre des menus située en haut de l’écran. Connexion sans fil AirPort Extreme Si une carte AirPort Extreme est installée sur votre Mac mini, vous pouvez configurer votre réseau AirPort et votre connexion à Internet à l’aide de l’Assistant réglages AirPort ou AirPort Extreme qui se trouve dans le dossier Applications/Utilitaires. L’assistant vous aide à configurer votre borne d’accès d’une part, et configure votre ordinateur pour l’utilisation d’une borne d’accès AirPort Extreme ou AirPort Express d’autre part. Pour en savoir plus sur votre borne d’accès, consultez le guide de configuration l’accompagnant. Si votre borne d’accès est déjà configurée, votre carte AirPort Extreme devrait dans la plupart des cas y accéder immédiatement. F3188Q88.book Page 99 Friday, April 8, 2005 7:30 PM100 Annexe C Connexion à Internet Pour vérifier si vous avez accès à un réseau AirPort Extreme : m Cliquez sur l’icône d’état AirPort dans la barre des menus et choisissez un réseau AirPort dans la liste. Si aucun réseau AirPort n’y figure, vous pouvez utiliser l’Assistant réglages AirPort pour vérifier ou modifier vos réglages ou bien les changer via la sous-fenêtre Réseau des Préférences Système. F3188Q88.book Page 100 Friday, April 8, 2005 7:30 PMAnnexe C Connexion à Internet 101 Configuration manuelle d’une connexion AirPort Extreme Demandez les informations suivantes à votre administrateur système si vous prévoyez d’effectuer une connexion manuelle. Si vous vous connectez via DHCP, la plupart de ces informations sont automatiquement transmises à votre ordinateur via le réseau. Consultez votre administrateur de système pour obtenir les renseignements nécessaires.  Adresses des serveurs de noms de domaine (DNS), si nécessaire  Configuration d’adresse IP manuelle ou via DHCP  Adresse IP  Adresse du routeur  Masque de sous-réseau  Mot de passe, si nécessaire Assurez-vous ensuite que les options de connexion AirPort sont activées dans les préférences Réseau. Pour configurer les préférences Réseau pour une connexion AirPort Extreme : 1 Choisissez le menu Pomme (?) > Préférences Système dans la barre des menus. 2 Cliquez sur Réseau. 3 Dans le menu local Afficher, sélectionnez Configurations de ports réseau. F3188Q88.book Page 101 Friday, April 8, 2005 7:30 PM102 Annexe C Connexion à Internet 4 Cochez la case Activé à côté d’AirPort. Suivez ensuite les instructions fournies par votre FAI ou votre administrateur réseau pour configurer votre réseau manuellement ou via DHCP. Si vous configurez vousmême votre réseau, il est peut-être plus simple d’utiliser DHCP car le serveur attribue automatiquement les adresses IP. 1 Choisissez AirPort dans le menu local Afficher. 2 Cliquez sur TCP/IP, si cette option n’est pas encore sélectionnée. F3188Q88.book Page 102 Friday, April 8, 2005 7:30 PMAnnexe C Connexion à Internet 103 3 Dans le menu local Configurer IPv4, choisissez Manuellement ou Via DHCP.  Si vous choisissez Manuellement, saisissez les autres informations dans les champs correspondants.  Si vous choisissez Via DHCP, il est inutile de saisir d’autres informations, sauf instructions contraires de votre administrateur de système. F3188Q88.book Page 103 Friday, April 8, 2005 7:30 PM104 Annexe C Connexion à Internet 4 Cliquez sur AirPort et sélectionnez les options requises pour vous connecter à un réseau AirPort Extreme après le redémarrage ou lors de la réactivation de l’ordinateur après une suspension d’activité. 5 Cliquez sur Appliquer. Une fois les réglages AirPort configurés, vous êtes prêt à vous connecter. Pour tester votre connexion AirPort Extreme : m Cliquez sur l’icône d’état AirPort dans la barre des menus et choisissez Activer AirPort. Tout réseau AirPort Extreme situé dans la zone de couverture doit apparaître dans le menu. Dépannage de votre connexion Connexion à Internet par modem câble, ligne DSL et réseau LAN Si vous ne parvenez pas à vous connecter à Internet à l’aide de votre modem câble ou DSL ou via votre réseau local (LAN), suivez les étapes ci-après. Important : les instructions relatives aux modems ne concernent pas les utilisateurs de réseau LAN. Contrairement aux utilisateurs de modems câble et DSL, les utilisateurs de réseau LAN peuvent disposer de concentrateurs, de commutateurs, de routeurs et autres dispositifs de connexion. Ils doivent faire appel à leur administrateur réseau plutôt qu’à un FAI. F3188Q88.book Page 104 Friday, April 8, 2005 7:30 PMAnnexe C Connexion à Internet 105 Vérifiez les câbles et les sources d’alimentation Assurez-vous que tous les câbles du modem sont correctement branchés, y compris le câble d’alimentation du modem, le câble reliant le modem à l’ordinateur et le câble raccordant le modem à la prise murale. Vérifiez les câbles et l’alimentation des routeurs et des concentrateurs Ethernet. Allumez et éteignez le modem puis réinitialisez-le Éteignez le modem câble ou DSL, puis rallumez-le après quelques minutes. Certains FAI conseillent de débrancher le câble d’alimentation du modem. Si votre modem dispose d’un bouton de réinitialisation, vous pouvez l’actionner avant ou après avoir éteint puis rallumé le modem. Connexions PPPoE Si vous ne parvenez pas à vous connecter à votre fournisseur d’accès Internet via PPPoE, vérifiez d’abord les câbles et l’alimentation, éteignez et rallumez le modem, puis réinitialisez-le. Vérifiez les réglages des Préférences Système : 1 Choisissez le menu Pomme (?) > Préférences Système. 2 Cliquez sur Réseau. 3 Dans le menu local Afficher, sélectionnez Configurations de ports réseau. 4 Sélectionnez Ethernet intégré, puis faites glisser cette configuration en haut de la liste des configurations de ports. 5 Dans le menu local Afficher, sélectionnez Ethernet intégré. 6 Cliquez sur PPPoE. 7 Sélectionnez Se connecter via PPPoE. F3188Q88.book Page 105 Friday, April 8, 2005 7:30 PM106 Annexe C Connexion à Internet 8 Vérifiez le champ Nom de compte pour vous assurer d’avoir tapé les informations correctes fournies par votre FAI. 9 Si vous avez choisi d’enregistrer votre mot de passe, tapez-le à nouveau afin d’être sûr qu’il est correct. 10 Cliquez sur TCP/IP. Assurez-vous d’avoir saisi dans cette sous-fenêtre les informations correctes fournies par votre FAI. 11 Cliquez sur Appliquer. Connexions au réseau Si vous disposez de plusieurs ordinateurs tentant de partager une connexion à Internet, assurez-vous que votre réseau est correctement configuré. Vous devez savoir si votre FAI fournit une seule ou plusieurs adresses IP, autrement dit, une pour chaque ordinateur. Si une seule adresse IP est utilisée, vous devez disposer d’un routeur capable de partager la connexion (on parle alors de conversion d’adresse réseau (NAT) ou de “masquage d’adresse IP”). Pour obtenir des informations sur la configuration, consultez la documentation fournie avec votre routeur ou contactez la personne qui a configuré votre réseau. La borne d’accès AirPort Extreme peut être utilisée pour que plusieurs ordinateurs partagent une adresse IP. Pour plus d’informations sur l’utilisation de la borne d’accès AirPort Extreme, consultez l’aide à l’écran ou rendez-vous sur le site Web AirPort, à l’adresse www.apple.com/fr/airport. Si ces instructions s’avèrent insuffisantes pour résoudre les problèmes rencontrés, contactez votre FAI. F3188Q88.book Page 106 Friday, April 8, 2005 7:30 PM107 Communications Regulation Information FCC Compliance Statement This device complies with part 15 of the FCC rules. Operation is subject to the following two conditions: (1) This device may not cause harmful interference, and (2) this device must accept any interference received, including interference that may cause undesired operation. See instructions if interference to radio or television reception is suspected. Radio and Television Interference This computer equipment generates, uses, and can radiate radio-frequency energy. If it is not installed and used properly—that is, in strict accordance with Apple’s instructions—it may cause interference with radio and television reception. This equipment has been tested and found to comply with the limits for a Class B digital device in accordance with the specifications in Part 15 of FCC rules. These specifications are designed to provide reasonable protection against such interference in a residential installation. However, there is no guarantee that interference will not occur in a particular installation. You can determine whether your computer system is causing interference by turning it off. If the interference stops, it was probably caused by the computer or one of the peripheral devices. If your computer system does cause interference to radio or television reception, try to correct the interference by using one or more of the following measures:  Turn the television or radio antenna until the interference stops.  Move the computer to one side or the other of the television or radio.  Move the computer farther away from the television or radio.  Plug the computer into an outlet that is on a different circuit from the television or radio. (That is, make certain the computer and the television or radio are on circuits controlled by different circuit breakers or fuses.) If necessary, consult an Apple Authorized Service Provider or Apple. See the service and support information that came with your Apple product. Or, consult an experienced radio/television technician for additional suggestions. This product has demonstrated EMC compliance under conditions that included the use of compliant peripheral devices and shielded cables between system components. It is important that you use compliant peripheral devices and shielded cables (including Ethernet network cables) between system components to reduce the possibility of causing interference to radios, television sets, and other electronic devices. Important: Changes or modifications to this product not authorized by Apple Computer, Inc., could void the EMC compliance and negate your authority to operate the product. Responsible party (contact for FCC matters only): Apple Computer, Inc. Product Compliance 1 Infinite Loop, M/S 26-A Cupertino, CA 95014-2084 408-974-2000 F3188Q88.book Page 107 Friday, April 8, 2005 7:30 PM108 Bluetooth Information FCC Bluetooth Wireless Compliance The antenna used with this transmitter must not be colocated or operated in conjunction with any other antenna or transmitter subject to the conditions of the FCC Grant. Bluetooth Industry Canada Statement This Class B device meets all requirements of the Canadian interference-causing equipment regulations. Cet appareil numérique de la Class B respecte toutes les exigences du Règlement sur le matériel brouilleur du Canada. Industry Canada Statement Complies with the Canadian ICES-003 Class B specifications. Cet appareil numérique de la classe B est conforme à la norme NMB-003 du Canada. VCCI Class B Statement Europe—UE Déclaration de conformité Conforme aux directives européennes 72/23/EEC, 89/336/EEC et 1999/5/EC. Laser Information Do not attempt to disassemble the cabinet containing the laser. The laser beam used in this product is harmful to the eyes. The use of optical instruments, such as magnifying lenses, with this product increases the potential hazard to your eyes. For your safety, have this equipment serviced only by an Apple Authorized Service Provider. Because of the optical disc drive in your computer, your computer is a Class 1 laser product. The Class 1 label, located in a user-accessible area, indicates that the drive meets minimum safety requirements. A service warning label is located in a service-accessible area. The labels on your product may differ slightly from the ones shown here. Exposure to Radio Frequency Energy The radiated output power of the optional AirPort Extreme Card is far below the FCC radio frequency exposure limits. Nevertheless, it is advised to use the wireless equipment in such a manner that the potential for human contact during normal operation is minimized. Warning: Making adjustments or performing procedures other than those specified in your equipment’s manual may result in hazardous radiation exposure. Class 1 label Service warning label F3188Q88.book Page 108 Friday, April 8, 2005 7:30 PM109 Avertissement relatif aux activités à haut risque Cet ordinateur n’est pas conçu pour être utilisé dans des installations nucléaires, pour la navigation ou la communication aérienne, pour le contrôle du trafic aérien, ni dans aucune autre situation où une panne du système informatique pourrait entraîner la mort, des blessures ou de graves dommages écologiques. ENERGY STAR® Compliance As an ENERGY STAR® partner, Apple has determined that standard configurations of this product meet the ENERGY STAR guidelines for energy efficiency. The ENERGY STAR program is a partnership with office product equipment manufacturers to promote energyefficiency. Reducing energy consumption of office products saves money and reduces pollution by eliminating wasted energy. Disposal and Recycling Information For information about Apple’s recycling program, go to www.apple.com/environment/summary.html. Élimination de la pile Votre Mac mini contient une batterie au lithium-ion conçue pour durer toute la vie du produit. Ne tentez pas de changer la batterie. Seul un technicien agréé Apple peut changer cette batterie. Lorsque ce produit arrive en fin de cycle de vie, veuillez l’éliminer en vous conformant aux directives environnementales de votre pays. Nederlands: Gebruikte batterijen kunnen worden ingeleverd bij de chemokar of in een speciale batterijcontainer voor klein chemisch afval (kca) worden gedeponeerd. Deutschland: Das Gerät enthält Batterien. Diese gehören nicht in den Hausmüll. Sie können verbrauchte Batterien beim Handel oder bei den Kommunen unentgeltlich abgeben. Um Kurzschlüsse zu vermeiden, kleben Sie die Pole der Batterien vorsorglich mit einem Klebestreifen ab. Taiwan: Informations relatives au téléphone et au modem Apple 56K Informez votre opérateur téléphonique Certains opérateurs téléphoniques exigent que vous informiez votre agence locale lorsque vous raccordez un modem à leur réseau. Information You Need in the United States The internal modem complies with Part 68 of the FCC rules. On the back of this equipment is a label that contains, among other information, the FCC registration number and ringer equivalence number (REN). If requested, provide this information to your telephone company. F3188Q88.book Page 109 Friday, April 8, 2005 7:30 PM110  Ringer equivalence number (REN): 0.1B The REN is useful to determine the quantity of devices you may connect to your telephone lines and still have all those devices ring when your telephone number is called. In most, but not all areas, the sum of the RENs of all devices connected to one line should not exceed five (5.0). To be certain of the number of devices you may connect to your line, as determined by the REN, you should contact your local telephone company to determine the maximum REN for your calling area.  Telephone jack type: USOC, RJ-11 An FCC-compliant telephone cord and modular plug are provided with this equipment. This equipment is designed to be connected to the telephone network or premises wiring using a compatible modular jack that complies with Part 68 rules. See the installation instructions for details. Telephone Line Problems If your telephone doesn’t work, there may be a problem with your telephone line. Disconnect the modem to see if the problem goes away. If it doesn’t, report the problem either to your local telephone company or to your company’s telecommunications people. If disconnecting the modem eliminates the problem, the modem itself may need service. See the service and support information that came with your Apple product for instructions on how to contact Apple or an Appleauthorized service provider for assistance. If you do not disconnect your modem when it is adversely affecting the telephone line, the telephone company has the right to disconnect your service temporarily until you correct the problem. The telephone company will notify you as soon as possible. Also, you will be informed of your right to file a complaint with the FCC. The telephone company may make changes in its facilities, equipment, operations, or procedures that could affect the operation of your equipment. If this happens, the telephone company will provide advance notice in order for you to make the necessary modifications to maintain uninterrupted service. The internal modem will not work with party lines, cannot be connected to a coin-operated telephone, and may not work with a private branch exchange (PBX). Telephone Consumer Protection Act The Telephone Consumer Protection Act of 1991 makes it unlawful for any person to use a computer or other electronic device to send any message via a telephone fax machine unless such message clearly contains, in a margin at the top or bottom of each transmitted page or on the first page of the transmission, the date and time it was sent and an identification of the business or other entity, or individual sending the message and the telephone number of the sending machine of such business, entity, or individual. Information You Need in Canada The Industry Canada (IC) label identifies certified equipment. This certification means that the equipment meets certain telecommunications network protective, operational, and safety requirements. The Department does not guarantee the equipment will operate to a user’s satisfaction. F3188Q88.book Page 110 Friday, April 8, 2005 7:30 PM111 Before installing this equipment, make sure that you are permitted to connect to the facilities of the local telecommunications company. Be sure you use an acceptable method of connection to install the equipment. In some cases, you may extend the company’s internal wiring for single-line individual service by means of a certified telephone extension cord. Be aware, however, that compliance with these conditions may not prevent degradation of service in some situations. Repairs to certified equipment should be made by an authorized Canadian maintenance facility designated by the supplier. Any equipment malfunctions or repairs or alterations that you make to this equipment may cause the telecommunications company to request that you disconnect the equipment. In Canada, contact Apple at: 7495 Birchmount Road, Markham, Ontario, L3R 5G2, 800-263-3394 Users should not attempt to make such connections themselves, but should contact the appropriate electric inspection authority or electrician.  Load number: 0.1 The load number (LN) assigned to each terminal device denotes the percentage of the total load to be connected to the telephone loop that is used by the device, to prevent overloading. The termination of a loop may consist of any combination of devices, subject only to the requirement that the sum of the load numbers of all devices does not exceed 100.  Telephone jack type: CA-11 Informations Destinées aux Utilisateurs Canadiens L’étiquette d’Industrie Canada identifie un matériel homologué. Cette étiquette certifie que le matériel est conforme à certaines normes de protection, d’exploitation et de sécurité des réseaux de télécommunications. Le Ministère n’assure toutefois pas que le matériel fonctionnera à la satisfaction de l’utilisateur. Avant d’installer ce matériel, l’utilisateur doit s’assurer qu’il est permis de la raccorder au réseau de l’enterprise locale de télécommunication. Le matériel doit également être installé en suivant une méthode acceptée de raccordement. Dans certains cas, le câblage appartenant à l’enterprise utilisé pour un service individuel à ligne unique peut être prolongé au moyen d’un dispositif homologué de raccordement (cordon prolongateur téléphonique). L’abonné ne doit pas oublier qu’il est possible que la conformité aux conditions énoncées ci-dessus n’empêche pas la dégradation du service dans certaines situations. De fait, les enterprises de télécommunication ne permettent pas que l’on raccorde un matériel aux prises d’abonnés, sauf dans les cas précis prévus par les terifs particuliers de ces enterprises. Warning: Users should ensure for their own protection that the electrical ground connections of the power utility, telephone lines, and internal metallic water pipe system, if present, are connected together. This precaution may be particularly important in rural areas. F3188Q88.book Page 111 Friday, April 8, 2005 7:30 PM112 Les réparations de matériel homologué doivent être effectuées par un centre d’entretien canadien autorisé désigné par la fournisseur. La compagnie de télécommunications peut demander à l’utilisateur de débrancher un appareil suite à des réparations ou à des modifications effectuées par l’utilisateur ou en raison d’un mauvais fonctionnement. Veuillez contacter Apple pour des informations supplémentaires: Apple Canada, Inc. 7495 Birchmount Road Markham, Ontario Canada L3R 5G2 Service à la clientèle d’Apple Canada: 800-263-3394 L’utilisateur ne doit pas tenter de faire ces raccordements lui-même; il doit avoir recours à une service d’inspection des installations électriques ou à un électricien, selon le cas.  Numéro de charge: 0.1 L’indice de charge (IC) assigné à chaque dispositif terminal indique, pour éviter toute surcharge, le pourcentage de la charge totale qui sera raccordée à un circuit téléphonique bouclé utilisé par ce dispositif. La terminaison du circuit bouclé peut être constituée de n’importe quelle combinaison de dispositifs pourvu que la somme des indices de charge de l’ensemble des dispositifs ne dépasse pas 100.  Type de prise téléphonique: CA-11 Information You Need in the United Kingdom This terminal equipment is intended for direct connection to the analogue Public Switched Telecommunications Network and is approved for use within the United Kingdom with the following features:  Modem facility  Autocalling facility  Autoanswer facility  DTMF signaling Operation in the absence of proceed indication or upon detection of proceed indication This product is in conformity with relevant regulatory standards following the provisions of European Council Directives 73/23/EEC (Low Voltage Directive) and 89/ 336/EEC amended by 92/31/EEC (EMC Directive). Informationen fur Deutschland Diese Modem-Karte ist als Endeinrichtung vorgesehen und muss an ein TAE mit F-Kodierung angeschlossen werden. Diese Endeinrichtung ist in Konformität gemäss Niederspannungsrichtlinie 73 / 23 / EWG sowie EMCRichtlinien 89 / 336 / EWG und 92 / 31 / EWG. Informations pour la France Ce matériel est conforme aux normes applicables de sécurité éléctrique d’après la directive 73 / 23 / CEE et aux normes applicables de comptabilité éléctromagnétique d’après la directive 89 / 336 / CEE, modifié par la directive 92 / 31 / CEE. Avertissement : Pour sa propre protection, l’utilisateur doit s’assurer que tout les fils de mise à la terre du secteur, des lignes téléphoniques et les canalisations d’eau métalliques, s’il y en a, soient raccordés ensemble. Cette précaution est particulièrement importante dans les régions rurales. F3188Q88.book Page 112 Friday, April 8, 2005 7:30 PM113 Information You Need in Australia All telecommunications devices are required to be labelled as complying to the Australian telecommunications standards, ensuring the health and safety of the operator and the integrity of the Australian telecommunications network. To provide compliance with the Australian Communications Authority’s technical standards, please ensure that the following AT commands are maintained:  ATB0 (ITU/CCITT operation)  AT&G0 (no guard tone)  AT&P1 (33/66 pulse dial make/break ratio)  ATS0 = 0 or ATS0 = 1 (no answer or answer greater than one ring)  ATS6 = 95 (DTMF period between 70–255 ms)  ATS11 = 95 (DTMF period between 70–255 ms) For calls that are automatically generated, a total of three call attempts are allowed to a telephone number, with a minimum period between calls of 2 seconds. If the call does not connect after three attempts, 30 minutes must expire before automatic redialing may be initiated. Failure to set the modem (and any associated communications software) to the above settings may result in the modem being non-compliant with Australian telecommunications standards. Under these circumstances a user could be subject to significant penalties under the Telecommunications Act 1997. This modem must be properly secured in order for you to use it. Telecommunications network voltages exist inside the computer and the telecommunications line connection must be removed before opening the computer. Information You Need in New Zealand This modem is fully approved to operate on the New Zealand telecommunications network under Telepermit number PTC 211/04/002. All telecommunications devices are required to hold a Telepermit and be labelled accordingly with the approved Telepermit number to comply with the New Zealand telecommunications standards, ensuring the health and safety of the operator and the integrity of the New Zealand telecommunications network. To ensure compliance, all calls that are automatically generated should not make more than 10 call attempts to the same number within any 30 minute period with a minimum period between calls of 30 seconds. Failure to adhere to these standards may result in the modem being non-compliant with New Zealand Telecom standards. Under these circumstances a user could be subject to significant penalties. Important: The grant of a Telepermit for any item of terminal equipment indicates that only Telecom has accepted that the item complies with minimum conditions for connection to its network. It indicates no endorsement of the product by Telecom, nor does it provide any sort of warranty. Above all, it provides no assurance that any item will work correctly in all respects with another item of Telepermitted equipment of a different make or model, nor does it imply that any product is compatible with all of Telecom’s network services. F3188Q88.book Page 113 Friday, April 8, 2005 7:30 PMF3188Q88.book Page 114 Friday, April 8, 2005 7:30 PM Pour afficher le manuel, cliquez sur une rubrique dans le volet latéral. Pour afficher le manuel Instruments et effets Logic Studio, cliquez sur le lien ci-dessous. m Instruments et effets Logic Studio WaveBurner Manuel de l’utilisateur? Apple Inc. © 2007 Apple Inc. Tous droits réservés. En vertu des lois sur les droits d’auteur, ce manuel ne peut être copié, en partie ou intégralement, sans l’autorisation écrite d’Apple. Vos droits sur le logiciel sont régis par l’accord de licence qui l’accompagne. Le logo Apple est une marque d’Apple Inc., déposée aux États-Unis et dans d’autres pays. L’utilisation du logo Apple sur un clavier (Option + 1) à des fins commerciales sans l’autorisation préalable écrite d’Apple peut constituer une contrefaçon de la marque et une concurrence déloyale en violation des lois fédérales et nationales. Tous les efforts nécessaires ont été mis en œuvre pour que les informations contenues dans ce manuel soient les plus exactes possibles. Apple n’est pas responsable des erreurs d’écriture et d’impression. Remarque : comme Apple met régulièrement sur le marché de nouvelles versions et des mises à jour de son logiciel système, de ses applications et de ses sites Internet, les images qui illustrent le présent ouvrage peuvent diffé- rer légèrement de ce que vous voyez à l’écran. Apple Inc. 1 Infinite Loop Cupertino, CA 95014-2084 408-996-1010 www.apple.com Apple, Logic, Mac, Macintosh et Mac OS sont des marques d’Apple Inc. déposées aux États-Unis et dans d’autres pays. Finder et SuperDrive sont des marques d’Apple Inc. Les autres noms de sociétés ou de produits mentionnés ici sont des marques de leurs détenteurs respectifs. La mention de produits tiers n’est effectuée qu’à des fins informatives et ne constitue en aucun cas une approbation ni une recommandation. Apple n’assume aucune responsabilité vis-à-vis des performances ou de l’utilisation de ces produits. 3 1 Table des matières Préface 7 Introduction à WaveBurner 8 Création d’un CD avec WaveBurner 9 Présentation Chapitre 1 11 Interface WaveBurner 12 Barre d’outils 13 Vue d’ensemble 13 Zone Vue onde 15 Liste des séquences 16 Liste des pistes 17 Fenêtre de module 18 Fenêtre Données de la séquence 21 Fenêtre Données de la piste 22 Fenêtre Données du point d’index 23 VU-mètre 23 Personnalisation de la barre d’outils Chapitre 2 25 Premiers contacts avec WaveBurner 25 Éléments d’un projet 26 Création, ouverture et enregistrement de projets 26 Ajout de fichiers audio à un projet 27 Gestion des noms dans WaveBurner 27 Audition de projets et contrôle de la lecture 29 Navigation dans la zone Vue onde Chapitre 3 31 Utilisation des séquences 31 Sélection de séquences 32 Copie de séquences 32 Réorganisation des séquences 32 Déplacement de séquences 33 Application de Trims aux séquences 33 Scission de séquences 34 Ajustement des niveaux 34 Recherche de la présence d’écrêtage dans une séquence4 Table des matières 35 Normalisation des séquences 37 Ajout et ajustement de fondus 39 Bounce d’une séquence 40 Changement de nom des séquences 40 Suppression de séquences Chapitre 4 41 Utilisation des pistes 41 Liste des pistes 43 Fenêtre Données des pistes du CD 44 Bounce d’une piste Chapitre 5 45 Utilisation de marqueurs 45 Types de marqueurs 46 Insertion et suppression de marqueurs 47 Déplacement de marqueurs Chapitre 6 51 Utilisation des effets 51 Modules d’effet inclus dans WaveBurner 52 Utilisation de modules d’effet Audio Units 53 Ajout et suppression de modules 54 Dérivation de modules 54 Ajustement des paramètres des modules 55 Modification de l’ordre des modules 55 Utilisation du VU-mètre Chapitre 7 57 Gravure d’un projet sur CD 57 Préparation à la gravure d’un CD 57 Graveurs de CD pris en charge 57 Définition des options du disque 59 Aperçu des transitions 60 Gravure du CD Chapitre 8 61 Définition des préférences dans WaveBurner 61 Préférences générales 62 Préférences du gestionnaire audio 62 Préférences pour l’aperçu 63 Préférences pour la gravure 63 Préférences pour les bounces 64 Préférences SDII 65 Préférences pour les informationsTable des matières 5 Annexe 67 Raccourcis clavier de WaveBurner 67 Commandes de fichiers 67 Commandes d’édition 67 Exploitation des disques 68 Commandes de séquences 68 Commandes d’affichage 68 Exploitation des transports 69 Commandes de la zone d’affichage Onde 69 Commandes de fenêtres 69 Commandes d’aide 7 Préface 1 Introduction à WaveBurner WaveBurner est une application qui vous permet d’assembler, de mastériser et de graver des CD audio à l’aide du lecteur SuperDrive ou du graveur de CD pris en charge par Mac OS X. Les CD audio créés à l’aide de WaveBurner peuvent être lus sur n’importe quel lecteur de CD audio et servir de prémasters pour la production de masse. WaveBurner prend en charge toutes les options de la norme Livre rouge pour le stockage des données de CD audio. Vous pouvez ajouter au maximum jusqu’à 99 pistes et 99 sousindex par piste allouable selon la norme Livre rouge, inclure des codes ISRC pour chaque piste, définir des indicateurs d’anti-copie et de préaccentuation pour chaque piste, ainsi qu’ajouter des codes UPC/EAN pour le CD. WaveBurner prend également en charge la norme de texte du CD, ce qui vous permet d’ajouter des informations lisibles sur n’importe quel lecteur CD compatible avec le texte du CD. Vous créez un CD en ajoutant des fichiers audio à un projet WaveBurner. Ces fichiers audio apparaissent sous forme de séquences dans la fenêtre du projet, dans laquelle vous pouvez les modifier et les organiser graphiquement ou numériquement. Vous pouvez ajouter des effets aux séquences individuelles ou au projet global en utilisant les effets inclus ou les modules Audio Unit installés sur votre ordinateur. Vous pouvez modifier les pauses entre les pistes et ajouter des fondus entrants, sortants et enchaî- nés. Une fois votre projet terminé, vous pouvez le graver sur un CD.8 Préface Introduction à WaveBurner Création d’un CD avec WaveBurner WaveBurner facilite la création de CD audio de qualité professionnelle, de façon très simple. La rubrique suivante détaille le flux de travaux impliqué dans un projet WaveBurner typique. Étape 1 : Ajoutez des fichiers audio Vous commencez par créer un projet et par y ajouter des fichiers audio. Lorsque vous ajoutez un fichier audio, celui-ci est importé sous forme de séquence que vous pouvez trier et modifier dans la zone Vue onde et la liste Séquence. Une piste est créée pour chaque nouvelle région. Vous pouvez la modifier dans la zone Vue onde et dans la liste Piste. Étape 2 : Modifiez les séquences et les pistes Vous pouvez modifier les séquences et les pistes de différentes façons : graphiquement dans la zone Vue onde ou numériquement dans les listes Séquence et Piste. Vous pouvez copier, réorganiser, diviser et normaliser les séquences, ainsi que régler leur gain ou leur appliquer un Trim. Vous pouvez également combiner plusieurs séquences en une seule piste ou créer plusieurs pistes avec une seule séquence. À mesure que vous travaillez, vous pouvez lire tout ou partie du projet afin d’écouter immédiatement le résultat de vos changements. Étape 3 : Ajustez les fondus enchaînés Lorsque vous ajoutez une séquence, WaveBurner crée une piste et ajoute des marqueurs de piste pour définir la pause entre les pistes. Vous pouvez créer des fondus enchaînés entre les séquences superposées et ajuster les fondus enchaînés dans la zone Vue onde. Vous pouvez aussi insérer des marqueurs d’index pour créer des points d’index sur une piste. Étape 4 : Ajoutez des effets Vous pouvez ajouter des effets aux séquences individuelles et au mixage du projet global afin d’amplifier et de mettre en forme le son. Un ensemble d’effets de mastérisation de qualité professionnelle est livré avec WaveBurner, y compris l’égalisation (EQ), la compression, la limitation et la réduction du bruit, ainsi que des outils d’analyse qui vous aideront à optimiser le mixage global. Vous pouvez ajuster les paramètres des effets, ainsi qu’enregistrer et réutiliser les réglages, y compris les chaînes d’effets et leurs réglages. Vous pouvez également utiliser des modules d’effet Audio Unit d’Apple ou de fabricants tiers. Étape 5 : Gravez le projet sur CD Vous gravez votre projet à l’aide d’un matériel de gravure de CD pris en charge qui est connecté à (ou installé sur) votre Macintosh. Avant de graver le projet sur un CD, vous pouvez utiliser le mode Test de gravure pour déterminer la vitesse maximale à laquelle votre système peut écrire les données de façon fiable sur un CD-R.Préface Introduction à WaveBurner 9 Présentation Vous pouvez graver rapidement un CD en utilisant des fichiers audio et des réglages par défaut pour les pauses et les fondus enchaînés. Pour graver rapidement un CD : 1 Ouvrez WaveBurner. 2 Choisissez Fichier > Nouveau pour créer un projet. 3 Faites glisser les fichiers audio souhaités vers la liste Séquence ou la zone Vue onde dans l’ordre dans lequel vous souhaitez les voir apparaître sur le CD. 4 Cliquez sur le bouton Graver. La zone de dialogue Graver s’affiche dans la partie supérieure de la fenêtre. Le nom du graveur de CD s’affiche dans la zone de dialogue Graver. Si le plateau du graveur de CD ne contient aucun disque vierge, la zone de dialogue Graver vous invite à en insérer un. 5 Insérez un CD-R vierge, si vous ne l’avez pas déjà fait. 6 Dans la zone de dialogue Graver, cliquez sur le bouton Graver. WaveBurner lance immédiatement la gravure (l’écriture) de votre projet sur le CD vierge. La zone de dialogue Graver affiche la progression du processus de gravure. Lorsque le processus d’écriture est terminé, le CD est éjecté du graveur et prêt à être lu.1 11 1 Interface WaveBurner La création de projets s’effectue dans la fenêtre principale de WaveBurner. Vous pouvez ajouter des séquences à votre projet et les organiser, modifier graphiquement séquences, pauses et fondus enchaînés, lire le projet pour visionner un aperçu de vos modifications et ajouter des modules d’effets dans la fenêtre WaveBurner. L’interface WaveBurner se compose des principales zones suivantes :  Barre d’outils personnalisable avec compteur (si visible) : vous pouvez personnaliser la barre d’outils en y ajoutant un compteur et des boutons pour les commandes les plus fréquemment utilisées. Reportez-vous à la rubrique « Personnalisation de la barre d’outils » à la page 23 pour de plus amples informations.  Vue d’ensemble : affiche le plan de montage de tout le projet, y compris l’ensemble des séquences. Barre d’outils personnalisable Vue d’ensemble Zone Vue onde Liste des séquences Liste des pistes Listes Modules de séquences et Modules de mixage Champ Durée, piste et index12 Chapitre 1 Interface WaveBurner  Zone Vue onde : affiche les séquences par ordre de durée. Vous pouvez modifier graphiquement séquences, marqueurs de piste, pauses et fondus enchaînés dans la zone Vue onde.  Champ Durée, piste et index : affiche le numéro de la piste en cours, son numéro d’index et l’emplacement de la ligne de position.  Liste des séquences : répertorie les séquences par ordre chronologique. La liste des séquences vous permet d’ajouter des séquences et de les organiser.  Liste des pistes : répertorie les pistes dans l’ordre dans lequel elles apparaîtront sur le CD et affiche les informations relatives à chaque piste.  Listes Modules de séquences et Modules de mixage : permet d’ajouter des modules d’effets et de régler les paramètres de ces modules. Remarque : vous pouvez librement ajuster la taille relative de chaque rubrique de l’interface WaveBurner en cliquant sur les lignes parallèles aux extrémités des différents panneaux et en les faisant glisser. Les bordures verticales peuvent être déplacées horizontalement, les bordures horizontales verticalement. Barre d’outils La barre d’outils de WaveBurner est personnalisable (reportez-vous à la rubrique « Personnalisation de la barre d’outils » à la page 23). Elle contient un certain nombre d’outils par défaut, parmi lesquels les boutons Importer, Contrôler l’écrêtage du disque, Normaliser séq., Graver, Bounce projet, Notes de mastérisation, Texte du CD et Données de la séquence. Elle peut également disposer d’un compteur. Compteur Le champ Piste du Compteur affiche le numéro de la piste et, à droite, le marqueur d’index. L’emplacement actuel de la ligne de position est indiqué en minutes et secondes dans le champ Durée. Le compteur se met à jour en temps réel à mesure qu’un projet est lu. Il est conçu pour émuler l’affichage d’un lecteur CD. Un affichage plus précis est disponible dans la règle temporelle. Remarque : les informations affichées dans le compteur sont également visibles dans les champs Durée, Piste et Index, en dessous de la zone Vue onde, ce qui vous permet de ne pas afficher le compteur si vous le souhaitez.Chapitre 1 Interface WaveBurner 13 Vue d’ensemble La Vue d’ensemble affiche la durée intégrale du projet. Un rectangle rouge dans la vue d’ensemble indique la partie du projet actuellement visible dans la zone Vue onde. Vous pouvez accéder à une autre partie du projet tout en effectuant un zoom avant ou arrière sur la zone Vue onde, en faisant glisser le rectangle horizontalement (pour le déplacer) ou verticalement (pour zoomer dessus). Zone Vue onde La zone Vue onde constitue l’espace de travail principal pour vos projets. Elle permet de visualiser et de modifier graphiquement les séquences et les marqueurs. Les séquences sont classées en alternance, entre la première et la dernière ligne de la zone Vue onde. Fonctionnellement parlant, ces deux lignes sont identiques ; il n’en existe que deux afin de simplifier l’édition des séquences qui se chevauchent. Chaque séquence est affichée sous la forme d’un rectangle vert, contenant une forme d’onde. Chaque séquence est également associée à une ligne de niveau de volume, que vous pouvez ajuster. Les marqueurs de début de piste sont identifiés par des balises violettes, les marqueurs d’index par des balises marron. Commande Zoom sur la forme d’onde verticale Règle temporelle Barre de marqueur Ligne de position Boutons du mode d’édition Boutons de marqueurs Commandes de navigation Champs Durée, Piste et Index Barre de marqueur Commande Zoom horizontal Règle temporelle Ligne de position14 Chapitre 1 Interface WaveBurner La zone Vue onde est constituée des éléments suivants :  Barres de marqueurs : ces barres, situées en haut et en bas de la zone Vue onde, permettent d’ajouter et de trier les marqueurs.  Règles temporelles : ces règles affichent les unités temporelles, ce qui vous permet de placer précisément des séquences et des transitions à des emplacements bien spécifiques. Si vous cliquez sur le bouton fléché à droite de la commande Zoom, un menu s’affiche, à partir duquel vous pouvez modifier le format des règles temporelles. Vous pouvez également accéder à ce menu en cliquant sur les règles avec le bouton droit de la souris ou en maintenant la touche Contrôle enfoncée. Si vous activez l’option Durée de la piste du CD dans le menu, les règles temporelles affichent la durée de la piste (et non celle du disque entier).  Ligne de position : affiche la position actuelle dans le temps (si le projet est en cours de lecture) ou le point de départ de la lecture (si le projet est arrêté).  Boutons de navigation : ces boutons permettent de contrôler la lecture, de l’arrêter, d’utiliser les fonctions d’avance et de rembobinage et de contrôler l’emplacement de la ligne de position.  Boutons du mode d’édition : cliquez sur un de ces boutons pour choisir l’un des modes de pointeur d’édition, afin d’effectuer diverses tâches d’édition des séquences dans la zone Vue onde. Appuyez sur Commande pour passer d’un mode de pointeur d’édition à l’autre.  Boutons de marqueurs : cliquez sur un de ces boutons pour sélectionner l’un des types de marqueurs, pour ensuite l’ajouter à la barre de marqueurs. Appuyez sur Commande pour passer d’un mode de pointeur d’édition à l’autre.  Champs Durée, Piste et Index : ces champs indiquent l’emplacement actuel de la ligne de position, la piste en cours et le point d’index actif (si le projet contient des marqueurs d’index). Ces informations sont les mêmes que celles affichées dans le Compteur, ce qui vous permet de masquer ce dernier si vous le souhaitez. Si vous cliquez sur l’icône repré- sentant une horloge (en regard du champ Durée), cela ouvre un menu à partir duquel vous pouvez opter pour l’un des formats de durée suivants : Temps écoulé de la piste, Temps restant de la piste, Temps écoulé du disque, Temps restant du disque.  Commande Zoom sur la forme d’onde verticale : cliquez sur cette commande pour définir le niveau de zoom appliqué sur l’écran de la forme d’onde verticale.  Commande Zoom horizontal : cliquez sur cette commande pour faire glisser le curseur et effectuer un zoom avant ou arrière.  Barre de défilement : faites glisser cette barre pour changer la zone visible du projet. Cliquez sur les boutons Défilement du zoom aux extrémités de la barre de défilement pour effectuer un zoom avant ou arrière sur l’écran afin de l’adapter à la taille de la fenêtre.Chapitre 1 Interface WaveBurner 15 Liste des séquences La liste des séquences vous permet d’ajouter des séquences à vos projets et de les organiser. Les séquences sont classées par ordre chronologique (en fonction de leur durée), de haut en bas. Lorsque vous sélectionnez une séquence dans la liste, elle est également sélectionnée dans la zone Vue onde. Si vous cliquez sur l’icône de fichier audio dans la première colonne tout en maintenant le bouton de la souris enfoncé, vous pouvez réorganiser les séquences en les faisant glisser vers le haut ou vers le bas. Si vous faites glisser un nom de séquence en maintenant la touche Option enfoncée, vous obtenez une copie de la séquence. La liste des séquences affiche les informations suivantes concernant chaque séquence et ses points de marqueur :  Numéro  Heure de début  Titre  Durée  Commentaire Le menu fléché disponible en haut à droite de la liste de séquences vous permet de modifier le format de durée. Vous pouvez également déterminer si la durée des marqueurs doit être affichée sous forme de valeurs absolues (temps écoulé depuis le début du CD) ou de valeurs relatives (temps écoulé depuis le début de la piste). Vous pouvez librement changer la disposition des colonnes en cliquant sur le champ du nom d’une colonne, en maintenant le bouton de la souris enfoncé et en faisant glisser le champ vers la gauche ou vers la droite. Pour redimensionner la largeur des colonnes, cliquez sur les lignes verticales qui séparent les champs des noms de colonne et faites-les glisser. Si vous cliquez sur la ligne verticale entre la liste des séquences et la liste des pistes et que vous la faites glisser, cela vous permet de régler la largeur de la liste des séquences en affichant ou en masquant certaines colonnes. 16 Chapitre 1 Interface WaveBurner Liste des pistes La liste des pistes présente l’ordre des pistes tel qu’il apparaît sur le CD et affiche des informations concernant chaque piste. La liste des pistes contient les informations suivantes concernant chaque piste et ses points de marqueur :  Numéro  Heure de début  Titre  Durée  État de protection de la copie (SCMS)  État de préaccentuation (PE)  Code ISRC  Heure de début de la pause  Commentaires Le menu fléché disponible en haut à droite de la liste de pistes vous permet de modifier le format de durée. Vous pouvez également déterminer si la durée des marqueurs doit être affichée sous forme de valeurs absolues (temps écoulé depuis le début du CD) ou de valeurs relatives (temps écoulé depuis le début de la piste). Vous pouvez librement changer la disposition des colonnes en cliquant sur le champ du nom d’une colonne, en maintenant le bouton de la souris enfoncé et en faisant glisser le champ vers la gauche ou vers la droite. Pour redimensionner la largeur des colonnes, cliquez sur les lignes verticales qui séparent les champs des noms de colonne et faites-les glisser. Si vous cliquez sur la ligne verticale entre la liste des séquences et la liste des pistes et que vous la faites glisser, cela vous permet de régler la largeur de la liste des pistes en affichant ou en masquant certaines colonnes. Chapitre 1 Interface WaveBurner 17 Listes Modules de séquences et Modules de mixage Vous pouvez ajouter et organiser les différents modules dans les deux listes Modules. La liste Modules de séquences contient les modules associés à la séquence actuellement sélectionnée. wwLa liste Modules de mixage contient les modules utilisés pour l’ensemble du projet. Cliquez sur l’onglet correspondant pour sélectionner l’une des deux listes. Le menu Ajouter un module vous permet de charger un module. Cliquez sur le menu et accédez au nom du module souhaité. Cliquez sur le nom pour ajouter le module à la liste, en dessous des modules existants, le cas échéant. Le menu Chaîne de modules vous permet de charger et de configurer des chaînes de modules. Fenêtre de module Chaque module d’effet possède sa propre fenêtre, par le biais de laquelle vous pouvez ajuster les paramètres du module en question. Les contrôles disponibles sont notamment des curseurs, des boutons et des champs de valeurs, chacun étant libellé de façon à indiquer le paramètre contrôlé. Pour obtenir des informations sur les modules d’effet fournis avec WaveBurner, reportez-vous au Guide des effets et des instruments Logic Studio . Pour ouvrir la fenêtre d’un module : m Double-cliquez sur le nom du module dans la liste Modules de séquences ou Modules de mixage.18 Chapitre 1 Interface WaveBurner Fenêtre Données de la séquence La fenêtre Données de la séquence vous permet d’afficher et de modifier les informations relatives à la séquence actuellement sélectionnée et au fichier audio source associé. Pour afficher la fenêtre Données de la séquence, effectuez l’une des opérations suivantes :  Sélectionnez une séquence, puis cliquez sur Séquence > Données de la séquence (ou appuyez sur Commande + R).  Double-cliquez sur la séquence souhaitée. Les boutons Précédent et Suivant vous permettent de passer à la séquence précédente ou suivante de la liste. Cela permet d’accélérer le processus d’édition d’un paramètre donné au sein de plusieurs séquences. Les boutons Annuler et OK permettent d’annuler ou d’exécuter les modifications apportées dans la fenêtre Données de la séquence. Remarque : le bouton Annuler ne fonctionne que pour la séquence actuellement sélectionnée : si vous avez modifié une séquence, utilisé le bouton Précédent ou Suivant pour passer à une autre séquence, puis cliqué sur Annuler, seules les modifications apportées à la séquence actuellement affichée seront annulées. Onglet Général L’onglet Général de la fenêtre Données de la séquence contient les informations suivantes :  Nom de la séquence : double-cliquez et saisissez un nouveau nom pour modifier cette valeur.  Durée  Écart avec séquence précédente : durée du blanc entre le début de la séquence sélectionnée et la fin de la séquence précédente. Une valeur négative fait référence à des séquences qui se chevauchent, c’est-à-dire qu’une séquence donnée commence avant la fin de la séquence précédente. Chapitre 1 Interface WaveBurner 19  Début du Trim et Fin du Trim : ces deux valeurs indiquent les points au niveau desquels la séquence commence (après le début du fichier audio) et finit (avant la fin du fichier audio). Dès lors que la séquence couvre l’intégralité du fichier audio, les paramètres Début du Trim et Fin du Trim ont une valeur égale à 0.  Gain à gauche et Gain à droite : ces champs indiquent les paramètres de gain pour les canaux audio de gauche et de droite. Pour les ajuster, cliquez sur les flèches de chaque côté de la valeur numérique en maintenant le bouton de la souris enfoncé ou doublecliquez directement sur la valeur et saisissez-en une nouvelle.  Position et niveau du pic de la séquence : indique la position (par rapport au début de la séquence, pas du fichier audio) et le niveau du pic audio le plus élevé de la séquence. Les éventuels changements de volume effectués dans WaveBurner (à l’aide de l’enveloppe de volume de la séquence, par exemple) ne sont pas pris en compte. Onglet Fichier audio L’onglet Fichier audio de la fenêtre Données de la séquence affiche les informations suivantes concernant le fichier audio source de la séquence.  Format du fichier audio, notamment la profondeur et la disposition des bits, la fréquence d’échantillonnage et le type de fichier.  Durée et taille du fichier.  Dates de création et de modification.  Position et niveau du pic.  Emplacement du fichier audio sur le disque. Utilisez le bouton « Afficher dans le Finder » pour afficher le fichier dans le Finder.20 Chapitre 1 Interface WaveBurner Onglet Fondus L’onglet Fondus de la fenêtre Données de la séquence vous permet de consulter et d’éditer les informations de fondu suivantes pour les options Fondu entrant (en haut) et Fondu sortant (en bas) de la séquence.  Menu Fondu entrant et Fondu sortant : cliquez sur ce menu pour choisir un type de fondu. Les options sont Pas de fondu, Disponible, Courbe en S et Concave/Convexe. Cliquez sur le bouton Définir courbe linéaire pour réinitialiser les courbes de fondu en une courbe linéaire (ligne droite).  Durée du fondu : cliquez sur cette option pour indiquer la durée souhaitée pour le fondu.  Forme : si un type de courbe de fondu autre que Disponible est sélectionné, le paramètre Forme vous permet de modifier les points de la courbe de fondu. Des valeurs de forme peu élevées produisent une courbe peu profonde (la valeur zéro équivaut à une ligne droite).  Coordonnées x/y des points de la courbe : indique les positions des points sur l’enveloppe de la courbe de fondu, telles qu’elles sont visibles dans la zone Vue onde. Si le type de courbe est défini sur Disponible, vous pouvez modifier les coordonnées des points de la courbe manuellement dans les champs de valeurs. Onglet Commentaires L’onglet Commentaires de la fenêtre Données de la séquence vous permet d’ajouter des remarques et des informations concernant une séquence.Chapitre 1 Interface WaveBurner 21 Fenêtre Données de la piste La fenêtre Données de la piste vous permet de consulter et de modifier les informations relatives à la piste sélectionnée (dans la liste des pistes). Pour afficher la fenêtre Données des pistes du CD, effectuez l’une des opérations suivantes : m Sélectionnez une piste dans la liste de pistes, puis cliquez sur Disque > Données des pistes du CD (ou appuyez sur Commande + T). m Cliquez sur le marqueur de début de la piste, puis sélectionnez Disque > Données de la piste (ou appuyez sur Commande + T). m Double-cliquez sur le marqueur de début de la piste. Les boutons Précédent et Suivant vous permettent de passer à la piste précédente ou suivante de la liste. Cela permet d’accélérer le processus d’édition d’un paramètre donné au sein de plusieurs pistes. Les boutons Annuler et OK permettent d’annuler ou d’exécuter les modifications apportées dans la fenêtre Données de la piste. Onglet Général L’onglet Général de la fenêtre Données de la piste vous permet de consulter ou de modifier les informations suivantes :  Numéro de piste  Titre  Durée de la pause : temps écoulé avant que la piste ne commence.  Heure de début : heure de début de la piste telle qu’elle apparaîtra sur le CD.  Durée de la piste  Code ISRC  SCMS (Serial Copy Management System)  Pré-accentuation22 Chapitre 1 Interface WaveBurner Onglet Texte du CD L’onglet Texte du CD de la fenêtre Données de la piste vous permet de consulter ou de modifier les informations suivantes :  Numéro de piste  Titre  Interprète  Parolier  Compositeur  Arrangeur  Message Remarque : le texte du CD peut être écrit sur votre disque uniquement si votre graveur de CD prend en charge l’option Texte du CD et si l’option Écrire les données du texte du CD est cochée dans WaveBurner > Préférences > Graver. Seuls les lecteurs de CD compatibles avec l’option Texte du CD affichent le texte en question. Onglet Commentaires L’onglet Commentaires de la fenêtre Données de la piste vous permet d’ajouter des remarques et des informations concernant une piste, à des fins de gestion. Ces commentaires n’apparaîtront pas sur le CD. Fenêtre Données du point d’index La fenêtre Données du point d’index permet de consulter ou de modifier les informations relatives au point d’index actuellement sélectionné. Pour afficher la fenêtre Données du point d’index : m Sélectionnez le marqueur d’index souhaité, puis cliquez sur Disque > Données du point d’index (ou appuyez sur Commande + I). m Double-cliquez sur le marqueur d’index souhaité. Les boutons Précédent et Suivant vous permettent de passer aux points d’index précé- dents ou suivants. Chapitre 1 Interface WaveBurner 23 Les boutons Annuler et OK permettent d’annuler ou d’exécuter les modifications apportées dans la fenêtre Données du point d’index. L’onglet Général de la fenêtre Données du point d’index contient les informations suivantes :  Nom du point d’index  Numéro de piste  Numéro du point d’index  Position (du point d’index) par rapport à la piste  Position (du point d’index) par rapport au disque L’onglet Commentaires vous permet de saisir des remarques concernant le point d’index sélectionné. VU-mètre La fenêtre VU-mètre affiche le niveau de volume des canaux de gauche et de droite de votre projet, et ce en temps réel, au fur et à mesure de la lecture du projet. Pour afficher la fenêtre VU-mètre : m Cliquez sur Fenêtre > Ouvrir le VU-mètre (ou appuyez sur Commande + L). Personnalisation de la barre d’outils Vous pouvez personnaliser la barre d’outils de WaveBurner en y ajoutant des boutons pour les commandes que vous utilisez le plus. Pour personnaliser la barre d’outils de WaveBurner : 1 Cliquez sur la barre d’outils tout en maintenant la touche Contrôle enfoncée (ou cliquez avec le bouton droit si vous possédez une souris à deux boutons), puis sélectionnez Personnaliser la barre d’outils dans le menu contextuel. 2 Faites glisser les boutons souhaités de la boîte de dialogue Personnaliser la barre d’outils vers une zone vide de la barre d’outils. Si vous faites glisser un bouton entre deux boutons existants, les boutons sont écartés afin de faire de la place au nouveau bouton. 3 Lorsque vous avez fini, cliquez sur Terminé.24 Chapitre 1 Interface WaveBurner Remarque : vous pouvez également faire glisser l’intégralité du « jeu par défaut » situé au bas de la boîte de dialogue Personnaliser la barre d’outils si les personnalisations apportées ne vous conviennent pas. Pour supprimer un élément de la barre d’outils : m Cliquez sur l’icône souhaitée tout en maintenant la touche Contrôle enfoncée (ou cliquez avec le bouton droit si vous possédez une souris à deux boutons), puis sélectionnez Supprimer l’élément dans le menu. Le menu contextuel et le menu Afficher de la boîte de dialogue vous permettent de visualiser les éléments de la barre d’outils sous la forme Icône et texte, Icône seulement ou Texte seulement.2 25 2 Premiers contacts avec WaveBurner Vous assemblez des CD dans un projet WaveBurner. Un projet contient des séquences audio et des pistes de CD qui sont créées lorsque vous ajoutez des fichiers audio. L’ensemble des modifications apportées aux séquences et aux pistes, des modules d’effet et des marqueurs de piste et d’index est contenu dans le projet. Un projet peut également inclure des informations sur le texte du CD, le disque et la mastérisation. Les projets n’incluent les fichiers audio originaux, uniquement les références aux emplacements des fichiers sur le disque dur de votre ordinateur. Cela permet de limiter la taille du fichier du projet. Les fichiers audio originaux ne sont pas modifiés lorsque vous apportez des modifications dans WaveBurner. Remarque : si vous effectuez un bounce de votre projet, WaveBurner calcule le projet complet hors ligne et de le restituer sous la forme d’un fichier audio continu. Le fichier bounce est en fait un paquet Mac OS X qui contient un fichier audio continu, les données du document et les informations de mastérisation. Éléments d’un projet Les éléments principaux d’un projet WaveBurner sont les fichiers audio, les séquences et les pistes.  Fichiers audio : les fichiers audio constituent le matériel source des séquences de vos projets.  Séquences : lorsque vous ajoutez un fichier audio à un projet, une séquence est créée. Celle-ci peut inclure la totalité d’un fichier audio source ou une rubrique continue. Lorsque vous modifiez une séquence dans la zone Vue onde ou la liste Séquence, les modifications affectent uniquement la séquence et non le fichier audio source.  Pistes : les pistes sont les sélections individuelles d’un CD, qu’une personne choisit à l’aide du numéro de piste ou des boutons précédent/suivant du lecteur CD. Elles peuvent inclure plusieurs séquences et une séquence peut comporter plusieurs pistes.26 Chapitre 2 Premiers contacts avec WaveBurner Création, ouverture et enregistrement de projets La première étape pour élaborer un CD dans WaveBurner consiste à créer un projet. Pour créer un nouveau projet : m Choisissez Fichier > Nouveau (ou appuyez sur les touches Commande + N). Un nouveau projet vide et sans nom apparaît. Vous pouvez lui donner un nom lorsque vous l’enregistrez pour la première fois. ? Astuce : faites glisser les fichiers audio vers l’icône WaveBurner dans le Finder ou le Dock pour créer un projet. Les fichiers audio sont automatiquement ajoutés au nouveau projet. Pour ouvrir un projet existant : 1 Choisissez Fichier > Ouvrir (ou appuyez sur les touches Commande + O). 2 Recherchez et sélectionnez le projet dans la zone de dialogue Ouvrir, puis cliquez sur Ouvrir. Remarque : vous pouvez ouvrir d’anciens documents WB 2 (Mac OS 9) dans WaveBurner 1.5. Lorsque vous ouvrez ce type de document, son format est converti au format WaveBurner 1.5. Lorsque vous enregistrez ce document pour la première fois, une zone de dialogue du sélecteur de fichiers s’ouvre pour que l’ancien document ne soit pas automatiquement écrasé. Une fois enregistré au format WB 1.5, un document ne peut plus être ouvert dans les versions antérieures à 1.1. Pour enregistrer un projet : m Choisissez Fichier > Enregistrer (ou appuyez sur les touches Commande + S). Remarque : vous pouvez définir des préférences pour différents aspects de WaveBurner dans la fenêtre Préférences. Certaines préférences s’appliquent au projet en cours, d’autres aux nouveaux projets. Avant de commencer à travailler sur vos projets, vous avez la possibilité de spécifier des préférences. Pour plus d’informations, reportez-vous à la rubrique « Définition des préférences dans WaveBurner » à la page 61. Ajout de fichiers audio à un projet WaveBurner prend en charge les formats de fichiers audio suivants :  AIFF  WAV  SDII  AAC  MP3 Les fichiers audio peuvent être de type mono, stéréo séparée ou stéréo entrelacée et utiliser n’importe quelle combinaison parmi les fréquences d’échantillonnage et les profondeurs de bits suivantes :  Toutes les fréquences d’échantillonnage comprises entre 11 kHz et 192 kHz  Profondeurs de bits de 8, 16 et 24Chapitre 2 Premiers contacts avec WaveBurner 27 Pour ajouter un ou plusieurs fichiers audio à un projet, procédez de l’une des façons suivantes : m Faites glisser les fichiers audio du Finder vers la liste Séquence ou la zone Vue onde. m Faites glisser les fichiers audio vers l’icône WaveBurner dans le Finder ou le Dock. Les fichiers sont insérés à la fin du projet. m Choisissez Fichier > Importer fichier audio (ou appuyez sur les touches Commande + F), sélectionnez les fichiers audio que vous souhaitez utiliser, puis cliquez sur Ajouter. m Cliquez sur le bouton Importer dans le coin supérieur gauche de la liste Séquence, puis choisissez le fichier audio dans le sélecteur de fichiers. Gestion des noms dans WaveBurner Il existe quatre types de nom dans WaveBurner : le nom du fichier, le nom de la séquence, le nom de la piste et le nom du titre de la piste du texte du CD. Vous pouvez constater une connexion entre le titre de la piste affiché dans la liste Piste et le panneau de titre des pistes du texte du CD dans la fenêtre Infos de piste. Il s’agit d’entités séparées, car vous pouvez choisir de disposer d’une autre entrée pour le texte du CD, affiché sur les lecteurs CD appropriés. Par exemple, vous pouvez choisir d’établir une distinction entre une version enregistrée en public (concert) et une version studio pour une piste particulière. Audition de projets et contrôle de la lecture Lorsque vous travaillez sur un projet, vous souhaitez pouvoir écouter les séquences, les pistes, les pauses et les fondus enchaînés. Vous pouvez contrôler la lecture d’un projet avec les boutons Transport ou en déplaçant la ligne de position. Utilisation des boutons Transport Vous pouvez contrôler la lecture du projet et définir l’emplacement de la ligne de position à l’aide des boutons Transport situés dans la partie inférieure de la zone Vue onde, au centre. Les boutons Transport sont les suivants, de gauche à droite :  Aller au marqueur de début de piste précédent : déplace la ligne de position vers le marqueur de début de piste précédent. Si le projet est en cours de lecture, celle-ci continue à partir de ce point. Maintenez la touche Option enfoncée tout en cliquant sur ce bouton pour déplacer la ligne de position vers le marqueur d’index précédent. 28 Chapitre 2 Premiers contacts avec WaveBurner  Aller au marqueur de début de piste suivant : définit la ligne de position vers le marqueur de début de piste suivant. Si le projet est en cours de lecture, celle-ci continue à partir de ce point. Maintenez la touche Option enfoncée tout en cliquant sur ce bouton pour déplacer la ligne de position vers le marqueur d’index suivant.  Capture : active ou désactive le mode Capture. Lorsque le mode Capture est activé, la partie visible de la zone Vue onde défile, garantissant ainsi que la ligne de position reste toujours visible.  Lecture/Pause : démarre la lecture à partir de l’emplacement de la ligne de position.  Arrêt : interrompt la lecture.  Précédent : retourne au début du projet (au moment où l’audio est diffusé). Cliquez sur le bouton à utiliser et maintenez-le enfoncé.  Avance : va à la fin du projet (au moment où l’audio est diffusé). Cliquez sur le bouton à utiliser et maintenez-le enfoncé. Pour lancer la lecture, effectuez l’une des opérations suivantes : m Cliquez sur le bouton Lecture dans Transport (ou appuyez sur la barre d’espace). m Double-cliquez sur l’une des règles de temps pour lancer la lecture à partir de ce point. Pour arrêter la lecture, effectuez l’une des opérations suivantes : m Cliquez sur le bouton Arrêt dans Transport (ou appuyez sur la barre d’espace). Si vous appuyez une seconde fois sur le bouton Arrêt (ou sur la barre d’espace), la ligne de position se déplace au début du projet. m Double-cliquez sur l’une des règles de temps pour arrêter la lecture et déplacer la ligne de position vers l’emplacement cliqué. Déplacement de la ligne de position Vous pouvez directement déplacer la ligne de position vers n’importe quel emplacement. Pour déplacer la ligne de position, effectuez l’une des opérations suivantes : m Cliquez une fois sur le point vers lequel vous souhaitez déplacer la ligne de position sur l’une des règles de temps. m Faites glisser la ligne de position vers le point voulu. En sélectionnant une séquence, une piste ou un marqueur dans la liste Piste ou Séquence, vous définissez la position de lecture au début de cette séquence, de cette piste ou de ce marqueur. Lecture en boucle Vous pouvez réaliser des boucles (cycles) avec une section de votre projet, pour qu’elle soit lue de façon répétée. Cette opération peut s’avérer utile lorsque vous modifiez une partie du montage du projet et que vous souhaitez entendre les résultats de vos changements en temps réel. Vous pouvez lancer une lecture en boucle en définissant une zone de lecture en boucle dans l’une ou l’autre des règles de temps.Chapitre 2 Premiers contacts avec WaveBurner 29 Pour définir une zone de lecture en boucle : m Dans l’une des règles de temps, effectuez le glissement depuis la position de départ souhaitée de la boucle vers le point d’arrêt de votre choix. En cliquant sur les poignées de la zone de lecture en boucle et en les faisant glisser, vous pouvez redimensionner une zone de lecture en boucle existante. Pour supprimer la zone de lecture en boucle : m Cliquez à n’importe quel endroit situé hors de la zone de lecture en boucle actuelle dans la règle de temps. Notez que cette opération déplace la ligne de position vers le point cliqué. Navigation dans la zone Vue onde La navigation dans la zone Vue onde s’effectue à l’aide des commandes de zoom et de la barre de défilement. Vous pouvez également vous déplacer vers différentes parties de la zone Vue onde en utilisant le rectangle de la vue d’ensemble. Vous pouvez effectuer un zoom avant afin de réaliser des modifications précises ou effectuer un zoom arrière pour afficher une plus grande partie de votre projet. Le curseur de commande de zoom utilise une échelle graduée. Un déplacement du curseur vers la gauche ou un clic sur la partie gauche de l’échelle entraînent un zoom avant, permettant d’obtenir une vue agrandie d’une section de la Vue onde. Un déplacement du curseur vers la droite ou un clic sur la partie droite de l’échelle entraînent un zoom arrière, permettant d’obtenir une vue plus large. Vous pouvez également effectuer un zoom avant ou arrière à l’aide des commandes de menu, en cliquant sur les boutons Défilement du zoom et en les faisant glisser, ou en effectuant un glissement vertical dans le rectangle de vue d’ensemble. Pour effectuer un zoom avant, effectuez l’une des opérations suivantes : m Faites glisser le curseur du zoom vers la gauche. m Cliquez sur la partie gauche de la commande de zoom. m Choisissez Vue > Zoom avant (ou appuyez sur la touche Flèche vers le bas). m Cliquez et faites glisser vers le bas dans le rectangle rouge de la vue d’ensemble. m Réduisez la barre de défilement en cliquant sur les boutons Défilement du zoom et en les faisant glisser vers l’une des extrémités de la barre de défilement. Un clic sur les boutons Défilement du zoom en appuyant sur la touche Maj et en les faisant glisser vous permet d’effectuer un zoom avant sur un côté (d’une forme d’onde). m Faites défiler la molette de la souris vers le bas. Vous pouvez également choisir Vue > Zoom avant maximum (ou appuyer sur les touches Option + Flèche vers le bas) pour définir l’affichage au niveau de zoom le plus élevé.30 Chapitre 2 Premiers contacts avec WaveBurner Pour effectuer un zoom arrière, effectuez l’une des opérations suivantes : m Faites glisser le curseur du zoom vers la droite. m Cliquez sur la partie droite de la commande de zoom. m Choisissez Vue > Zoom arrière (ou appuyez sur la touche Flèche vers le haut). m Cliquez et faites glisser vers le haut dans le rectangle rouge de la vue d’ensemble. m Agrandissez la barre de défilement en cliquant sur les boutons Défilement du zoom et en les faisant glisser vers l’une des extrémités de la barre de défilement. Un clic sur les boutons Défilement du zoom en appuyant sur la touche Maj et en les faisant glisser vous permet d’effectuer un zoom arrière sur un côté (d’une forme d’onde). m Faites défiler la molette de la souris vers le haut. Vous pouvez aussi choisir Vue > Zoom arrière maximum (ou appuyer sur les touches Option + Flèche vers le haut) pour afficher au maximum votre projet dans la zone Vue onde. Remarque : l’activation de l’option WaveBurner > Préférences > Général > Zoom vers la ligne de position garantit que la ligne de position reste centrée dans la zone Vue onde au moment du zoom. Vous pouvez naviguer vers différentes parties de votre projet en faisant glisser la barre de défilement horizontale ou le rectangle rouge de la vue d’ensemble, vers la gauche ou vers la droite. Vous pouvez également utiliser plusieurs raccourcis clavier de transport. Consultez la rubrique « Exploitation des transports » à la page 68.3 31 3 Utilisation des séquences Les séquences constituent les éléments de base de vos projets WaveBurner. Elles peuvent inclure la totalité d’un fichier audio source ou une section continue. Les changements que vous apportez à une séquence ne modifient pas le fichier audio source. Vous pouvez donc toujours revenir à l’état d’origine du fichier. Lorsque vous ajoutez un fichier audio à un projet, une séquence est créée. Cette nouvelle séquence apparaît dans la zone Vue onde et dans la liste Séquence. Les séquences sont affichées par ordre chronologique dans la zone Vue onde, de gauche à droite. Elles sont affichées en alternance dans la moitié supérieure ou inférieure de la zone Vue onde, ce qui permet de voir plus facilement les zones superposées entre deux séquences. Elles sont affichées par ordre chronologique, de haut en bas, dans la liste Séquence. Une fois qu’une séquence est ajoutée au projet, un marqueur de début de piste lui est automatiquement attribué. Ce dernier contient le numéro de la piste affiché par le lecteur CD lors de la lecture. Ce marqueur de début de piste est reflété par une piste nouvellement créée qui utilise la nouvelle séquence et apparaît dans la liste Piste. Vous pouvez modifier les séquences de différentes façons. Vous pouvez copier, réorganiser et séparer les séquences, leur appliquer un Trim, ajuster leurs niveaux de volume, les normaliser, ainsi qu’y ajouter des fondus entrants, sortants et enchaînés. Sélection de séquences Vous devez sélectionner une séquence avant de la modifier. Pour sélectionner une séquence : m Cliquez sur le nom de la séquence dans la liste Séquence ou cliquez sur la forme d’onde dans la zone Vue onde. Remarque : vous pouvez sélectionner plusieurs séquences en utilisant la touche Commande ou en cliquant et en appuyant sur la touche Maj (séquences consécutives) dans les séquences souhaitées. Vous pouvez également utiliser la sélection par étirement pour les séquences consécutives. Les séquences sélectionnées apparaissent dans une couleur plus sombre dans la zone Vue onde. 32 Chapitre 3 Utilisation des séquences Copie de séquences Vous pouvez copier une séquence dans la liste Séquence. Pour copier une séquence : m Maintenez la touche Option enfoncée et faites glisser l’icône de la séquence vers le haut ou vers le bas dans la première colonne de la liste Séquence. Lors de cette opération, une ligne horizontale noire indique l’emplacement où la copie de la séquence sera placée. Réorganisation des séquences Les séquences sont affichées par ordre d’apparition dans le projet, à savoir de haut en bas dans la liste Séquence et de gauche à droite dans la zone Vue onde. Vous pouvez réorganiser les séquences dans la liste Séquence. Pour réorganiser la position des séquences : m Faites glisser l’icône de la séquence vers le haut ou vers le bas (dans la colonne de gauche de la liste Séquence). Déplacement de séquences Vous pouvez déplacer une séquence, ainsi que ses marqueurs, vers une nouvelle position d’heure en la faisant glisser vers la zone Vue onde. Pour déplacer une séquence vers une nouvelle position d’heure : m Faites glisser la séquence à gauche ou à droite dans la zone Vue onde. Lors du glissement, toutes les séquences suivantes sont également déplacées. Si vous souhaitez isoler la séquence sélectionnée, maintenez la touche Option enfoncée avant de sélectionner la séquence et de la faire glisser. Toutes les séquences suivantes conservent leurs positions. Les blancs au début et à la fin de la séquence déplacée sont modifiés en conséquence. Lorsque vous faites glisser une séquence vers la droite, la durée de la pause (intervalle entre le marqueur de début de piste et le point de départ de la pause) augmente. Lorsque vous faites glisser une séquence vers la gauche de façon à superposer la séquence précédente, la durée de la pause est définie à zéro ; en outre, des fondus sont automatiquement ajoutés à la séquence déplacée (fondu entrant) et à la séquence précédente (fondu sortant), réalisant ainsi un fondu enchaîné de la zone superposée. Vous pouvez ajuster les fondus enchaînés. Pour plus d’informations sur l’ajustement des fondus enchaînés, reportez-vous à la rubrique « Ajout et ajustement de fondus » à la page 37.Chapitre 3 Utilisation des séquences 33 Remarque : le comportement du marqueur de début de piste illustré plus haut n’est valable que lorsque vous n’avez pas modifié celui-ci manuellement (reportez-vous à la section « Positionnement automatique des marqueurs de début de piste », à la page 49.) Application de Trims aux séquences Vous appliquez un Trim à une séquence (la raccourcir) en ajustant son point de départ ou son point de fin, voire les deux. Pour appliquer un Trim à un point de départ ou de fin : 1 Déplacez le pointeur sur le bord gauche ou droit de la séquence. Le pointeur se transforme en pointeur de redimensionnement. 2 Faites glisser le bord de la séquence. Vous pouvez faire glisser le point de départ vers la droite ou le point de fin vers la gauche. Remarque : lors du glissement, un Trim est appliqué à la séquence et toutes les séquences suivantes sont déplacées, afin de conserver leurs positions relatives. Le fait d’appuyer sur la touche Option pendant l’opération de glissement vous permet d’appliquer un Trim à une séquence, sans déplacer les séquences adjacentes. Important : notez que la position absolue du matériel audio change lorsque vous appliquez un Trim au point de départ de la séquence. Le fait de modifier le point de fin d’une séquence n’a pas d’incidence sur sa position absolue. Seule la position absolue du point de fin est modifiée. Scission de séquences Vous pouvez scinder une séquence en deux séquences distinctes. Cette opération est utile si vous souhaitez supprimer une portion de séquence ou déplacer une partie de la séquence vers un autre emplacement dans le projet. Pour scinder une séquence : 1 Cliquez sur le bouton Scission (ciseaux). ? Astuce : vous pouvez également appuyer sur la touche Contrôle pour désactiver temporairement le mode d’édition. 34 Chapitre 3 Utilisation des séquences 2 Dans la zone Vue onde, cliquez sur la position de scission souhaitée dans la séquence. La séquence est scindée en deux et la partie de séquence qui suit le point de scission apparaît dans la moitié opposée (supérieure ou inférieure) de la zone Vue onde. Par défaut, un marqueur de piste est créé au début de la nouvelle séquence. Vous pouvez appuyer sur Option lors du découpage d’une séquence afin d’empêcher l’insertion du marqueur de piste. Ajustement des niveaux Une ligne horizontale, appelée enveloppe de niveau est placée sur la partie supérieure de chaque séquence dans la zone Vue onde. La ligne indique le niveau de volume de la séquence. Vous pouvez ajuster le niveau de volume de la séquence en la déplaçant vers le haut ou vers le bas. Pour ajuster le niveau d’une séquence : 1 Déplacez le pointeur sur l’enveloppe de niveau horizontale que vous voulez ajuster. Le pointeur se transforme en ligne verticale, avec des flèches pointant vers le haut et vers le bas. 2 Faites glisser l’enveloppe vers le haut ou vers le bas, jusqu’à une nouvelle valeur. Remarque : le fait d’appuyer sur la touche Option pendant le glissement vous permet de manipuler indépendamment le niveau pour chaque côté stéréo. Recherche de la présence d’écrêtage dans une séquence Vous pouvez vérifier la présence d’écrêtage dans les séquences. Pour vérifier la présence d’écrêtage dans les séquences : 1 Sélectionnez les séquences dans la zone Vue onde ou dans la liste Séquence. 2 Choisissez Séquence > Rechercher l’écrêtage dans la séquence.Chapitre 3 Utilisation des séquences 35 Après avoir terminé le processus, un historique détaillé affiche les résultats de l’analyse de l’écrêtage. Normalisation des séquences En règle générale, vous souhaitez que le niveau de volume des séquences audio soit aussi élevé que possible, sans provoquer d’écrêtage. L’opération qui consiste à faire passer une séquence au niveau maximum sans provoquer d’écrêtage est appelée normalisation. Lorsqu’une séquence est normalisée, elle est amplifiée pour que le pic du signal atteigne (mais ne dépasse pas) le niveau numérique défini (maximum : 0 dB, mais voir ci-dessous). Toutes les autres portions de la séquence sont amplifiées de la même façon, afin que la plage dynamique originale de l’enregistrement soit maintenue. Cela permet de faire en sorte que la séquence soit jouée au niveau maximum sans provoquer d’écrêtage. ? Astuce : ne choisissez pas la valeur 0 dB dans la zone de dialogue Normaliser, car cela est susceptible d’engendrer un phénomène d’écrêtage si vous souhaitez augmenter le gain de l’ensemble du signal par la suite, avec un EQ par exemple. Un autre problème est que de nombreux lecteurs CD écrêtent les signaux qui atteignent 0 dB. Il est recommandé de conserver au minimum 3 à 6 dB de « marge » pour d’autres tâches de traitement audio, telles que le mixage, et pour le traitement des effets. Pour normaliser les séquences : 1 Sélectionnez les séquences dans la liste Séquence ou dans la zone Vue onde. 2 Choisissez Séquence > Normaliser la séquence. 36 Chapitre 3 Utilisation des séquences 3 Dans la fenêtre Normaliser, définissez le niveau cible sur une valeur inférieure au niveau de pic maximal (0 dB) si vous le souhaitez. 4 Si plusieurs séquences sont sélectionnées, vous pouvez procéder d’une des deux manières suivantes :  maintenir les volumes relatifs des séquences en désactivant la case à cocher « Normaliser chaque séquence de manière individuelle » ;  les normaliser de manière individuelle (en activant l’option « Chaque piste de manière individuelle »). Bien que cette dernière option engendre des niveaux de volume plus élevés, elle peut aussi provoquer un changement dans les volumes relatifs entre les séquences.Chapitre 3 Utilisation des séquences 37 Ajout et ajustement de fondus Les fondus entrants et sortants sont fréquemment utilisés au début et à la fin des morceaux en production musicale. Les albums enregistrés commercialement utilisent souvent ces types de modifications pour créer une impression de continuité lors du passage d’une piste à l’autre. Pour ajouter un fondu : 1 Déplacez le pointeur sur la poignée de fondu située sur l’enveloppe de volume, sur le côté gauche de la séquence. Le pointeur se transforme en flèche gauche-droite. 2 Faites glisser le point de l’enveloppe vers la droite pour définir la durée du fondu. Lors du glissement, l’enveloppe se transforme pour afficher la durée du fondu. Pour ajouter un fondu sortant : 1 Déplacez le pointeur sur la poignée de fondu sortant située sur l’enveloppe de volume, sur le côté droit de la séquence. Le pointeur se transforme en flèche gauche-droite. 2 Faites glisser le point de l’enveloppe vers la gauche pour définir la durée du fondu sortant. Lors du glissement, l’enveloppe se transforme pour afficher la durée du fondu. Lorsque vous faites glisser une séquence (dans la zone Vue onde) vers une position qui se superpose à une séquence adjacente, les parties superposées des séquences réalisent aussitôt un fondu enchaîné. Un fondu sortant est automatiquement ajouté à la première séquence, et un fondu entrant est ajouté à la séquence qui suit. Remarque : cette fonction de fondu automatique s’applique uniquement si vous n’avez pas déjà créé un fondu manuellement. 38 Chapitre 3 Utilisation des séquences Pour réactiver le paramètre automatique d’un fondu modifié manuellement : 1 Déplacez la poignée de durée du fondu vers la position qui coïncide avec le début (ou la fin) de l’autre séquence superposée. 2 Lorsque le curseur se transforme en icône représentant une chaîne, libérez la poignée de durée du fondu. La fonction automatique de fondu sera rétablie. Si vous déplacez la séquence vers une position dans laquelle elle ne se superpose pas à une autre séquence, puis déplacez la poignée de durée de fondu correspondante vers la position zéro, la fonction de fondu automatique est réactivée. Remarque : maintenez la touche Option enfoncée pour empêcher la réactivation du paramètre de fondu automatique au niveau de la position de la chaîne. Vous pouvez ajuster les fondus entrants et sortants en faisant glisser les poignées de fondu de l’enveloppe de la séquence. Par défaut, la courbe de fondu est linéaire, ce qui signifie que le niveau augmente de façon régulière (linéaire) pendant la durée du fondu. Vous pouvez ajuster la courbe de fondu pour augmenter le niveau plus rapidement ou plus lentement à mesure que le fondu progresse. Remarque : vous pouvez également modifier numériquement vos fondus dans l’onglet Fondu de la fenêtre « Données de la séquence ». Pour plus d’informations, reportez-vous à la rubrique relative à la fenêtre « Données sur la séquence » à la page 18.Chapitre 3 Utilisation des séquences 39 Bounce d’une séquence Lorsque vous effectuez un bounce d’une séquence dans WaveBurner, son audio, y compris les modifications que vous avez apportées (changements, fondus et Trims), et les effets de tous les modules de la séquence sont restitués sous la forme d’un nouveau fichier audio. Remarque : les modules des séquences sont inclus lorsque vous effectuez un bounce d’une séquence, mais pas les modules de mixage. En effectuant un bounce d’une séquence, vous économisez de la puissance au niveau du traitement. L’ordinateur lit simplement le fichier audio sur lequel un bounce a été effectué et n’a pas besoin de traiter les modifications ou les modules en temps réel. Pour effectuer un bounce d’une séquence : 1 Sélectionnez la séquence dans la liste Séquence ou dans la zone Vue onde. 2 Choisissez Séquence > Effectuer un bounce de la séquence. 3 Dans la zone de dialogue Bounce, accédez à l’emplacement cible destiné à l’enregistrement du fichier sur lequel un bounce a été effectué et définissez les options de fichiers souhaitées : Vous pouvez choisir le format de fichier (AIFF, SDII, WAV), la profondeur de bits, le type de stéréo (entrelacée, séparée, canal gauche, canal droit) et le mode de tramage aléatoire, s’il est appliqué. 4 Cliquez sur Enregistrer. Selon les options définies dans WaveBurner > Préférences > Bounce, la séquence originale peut être automatiquement remplacée par le fichier audio sur lequel un bounce a été effectué. Remarque : vous pouvez également effectuer un bounce du projet complet en choisissant Fichier > Effectuer un bounce du projet. Cette opération permet de calculer le projet complet hors ligne et de le restituer sous la forme d’un seul fichier audio. Le fichier bounce est en fait un paquet Mac OS X qui contient un fichier audio continu, les données du document et les informations de mastérisation.40 Chapitre 3 Utilisation des séquences Changement de nom des séquences Lors de leur création, les séquences se voient par défaut attribuer le nom du fichier audio source. Vous pouvez renommer les séquences dans la liste Séquence. Pour renommer une séquence : m Double-cliquez sur le nom de la séquence dans la liste Séquence, puis saisissez un nouveau nom. Suppression de séquences Vous pouvez supprimer une séquence du projet si vous décidez de ne plus l’inclure. Pour supprimer une séquence : m Sélectionnez la séquence, puis choisissez Édition > Supprimer (ou appuyez sur la touche Suppr/Arrière).4 41 4 Utilisation des pistes Les pistes correspondent aux sélections individuelles d’un CD, que l’auditeur choisit à partir des numéros de piste ou des boutons Avance et Retour d’un lecteur de CD. Par défaut, une piste est créée pour chaque séquence d’un projet. Il est également possible de combiner plusieurs séquences en une piste ou de créer plusieurs pistes à partir d’une même séquence. Une piste est identifiée par un marqueur de début de piste et un point de début de pause correspondant, automatiquement inséré lorsque vous ajoutez une séquence. Vous pouvez placer ce marqueur ailleurs que sur sa position par défaut et insérer des marqueurs supplémentaires. Pour plus d’informations sur l’insertion et le déplacement de marqueurs, reportez-vous à la rubrique « Utilisation de marqueurs » à la page 45. Liste des pistes Les pistes sont affichées par ordre chronologique dans la liste des pistes, de haut en bas. Si vous réorganisez les séquences présentes dans la liste de séquences, la liste des pistes est mise à jour pour refléter le nouveau classement. La liste des pistes affiche des informations concernant chaque piste, notamment son nom, sa durée, son heure de début et le temps de pause entre deux pistes. Il est possible de modifier les informations d’une piste depuis cette liste. Vous pouvez en effet insérer des commentaires, ajouter des codes ISRC et définir des filtres de préaccentuation pour une piste. Ajout de commentaires Les commentaires vous permettent d’enregistrer des remarques et des informations concernant une piste, à des fins de gestion. Ces commentaires sont spécifiques à WaveBurner et n’apparaîtront pas sur le CD. Pour ajouter des commentaires à une piste : m Cliquez sur le champ Commentaires de la piste en question, puis saisissez le texte de votre choix.42 Chapitre 4 Utilisation des pistes Ajout de codes ISRC Le code ISRC (International Standard Recording Code) est un code d’enregistrement unique pour les enregistrements sonores et audiovisuels. La norme ISRC a été établie en 1986 par l’organisme de normalisation ISO (International Standards Organization), dans le document ISO numéro 3901. L’IFPI (International Federation of the Phonographic Industry) a été désignée en 1989 comme agence d’enregistrement internationale. Cet organisme recommande à ses membres d’inclure le code ISRC dans le sous-code, afin que tous les enregistrements numériques possèdent une « empreinte digitale ». En 1992, toutes les sociétés membres ont reçu leur code de « détenteur principal ». Le code ISRC est stocké de façon permanente dans le sous-code d’un enregistrement. Lorsque ce dernier est modifié, un nouveau code ISRC doit être utilisé. Un code ISRC ne peut être attribué qu’une fois. Le détenteur principal peut intégrer des codes ISRC dans un système de codage existant, à condition que cela ne requière pas plus de cinq chiffres (code de désignation). Un code ISRC complet contient 12 caractères, par exemple : DE-K22-05-256-12  Code pays (conforme à la norme ISO 3166, ici, l’Allemagne)  Code du détenteur principal (maison de disques, ici, Polydor)  Année du code d’enregistrement (2 chiffres)  Code de désignation (5 chiffres) Le code ISRC est utilisé par les stations de radio pour archiver les enregistrements. Les sociétés d’auteurs telles que la GEMA ou la MCPS/PRS utilisent également ce code pour générer automatiquement des historiques de transmission, simplifiant ainsi la comptabilité liée aux droits de licence. Pour les enregistrements commerciaux, le code ISRC correspond simplement au code fourni par le label du disque. Si ce dernier n’a pas reçu de code de détenteur principal, il convient de prendre contact avec l’IFPI. Pour ajouter un code ISRC : m Cliquez sur le champ ISRC d’une piste, puis saisissez le code ISRC. Remarque : vous pouvez uniquement taper des chiffres. Le champ ISRC n’accepte ni les espaces, ni les traits d’union.Chapitre 4 Utilisation des pistes 43 Fenêtre Données des pistes du CD La fenêtre Données des pistes du CD est l’élément le plus pratique pour consulter et modifier les informations relatives aux pistes, notamment la protection des copies et les filtres de préaccentuation. Pour afficher la fenêtre Données des pistes du CD, effectuez l’une des opérations suivantes : m Sélectionnez une piste dans la liste de pistes, puis cliquez sur Disque > Données des pistes du CD (ou appuyez sur Commande + T). m Cliquez sur le marqueur de début de la piste, puis sélectionnez Disque > Données de la piste (ou appuyez sur Commande + T). m Double-cliquez sur le marqueur de début de la piste. Réglage du bit d’interdiction de copie Pour toute piste, vous pouvez définir un bit d’interdiction de copie. Lorsque le bit d’interdiction de copie d’une piste est défini, la piste en question ne peut pas être copiée plus d’une fois au format numérique par des appareils d’enregistrement qui prennent en charge un système SCMS (Serial Copy Management System). Ces appareils génèrent automatiquement un bit d’interdiction de copie pour empêcher la réalisation de copies de deuxième génération (de la piste). En général, les enregistreurs DAT grand public (et un certain nombre d’enregistreurs professionnels) sont dotés d’un système SCMS. Étant donné le nombre d’appareils d’enregistrement n’incluant pas ce type de protection de la copie, le fait de définir le bit d’interdiction ne garantit pas qu’il sera impossible d’effectuer plusieurs copies d’une piste. WaveBurner fournit l’option de réglage du bit d’interdiction de copie afin d’être conforme à la norme Livre rouge. Pour définir l’option Bit d’interdiction de copie, effectuez l’une des opérations suivantes : m Dans la liste de pistes, sélectionnez Disponible, Original protégé ou Copie protégée dans le menu local SCMS. m Dans l’onglet Général de la fenêtre « Données de la piste du CD », sélectionnez Disponible, Original protégé ou Copie protégée dans le menu local SCMS.44 Chapitre 4 Utilisation des pistes Réglage de la préaccentuation des pistes La préaccentuation a fait son apparition dès les origines de la reproduction sonore numérique, lorsque les convertisseurs A/N 14 bits sans suréchantillonnage étaient fréquemment utilisés. Les hautes fréquences des enregistrements numériques étaient augmentées ou « accentuées » lors de la conversion (comme avec le processus d’égaliseur RIAA pour les disques vinyles), puis atténuées (désaccentuation) après la conversion A/N. Cette approche avait tendance à masquer les imprécisions du processus de conversion. De nos jours, les nouvelles technologies d’enregistrement numérique recommandent de laisser l’option de préaccentuation désactivée, car les convertisseurs modernes sont capables de fournir des conversions linéaires produisant beaucoup moins d’erreurs que les filtres de désaccentuation. Remarque : WaveBurner prend en charge la préaccentuation uniquement pour que les anciens enregistrements numériques (qui avaient été traités avec un algorithme de préaccentuation) puissent être identifiés comme tels. Le filtre Préaccentuation de WaveBurner est exclusivement destiné au lecteur de CD et le mode de traitement des données audio n’est absolument pas modifié lorsque vous gravez un CD. Pour activer la préaccentuation, effectuez l’une des opérations suivantes : m Cochez la case Préaccentuation dans la liste des pistes. m Cochez la case Préaccentuation dans l’onglet Général de la fenêtre « Données de la piste du CD ». Bounce d’une piste Vous pouvez effectuer le bounce d’une piste. Comme avec une séquence, le bounce d’une piste présente deux avantages : il vous permet d’une part d’enregistrer une version traitée de la piste (notamment ses modules), et d’autre part de faire des économies d’énergie. Pour effectuer le bounce d’une piste : 1 Dans la liste des pistes, sélectionnez la piste souhaitée. 2 Cliquez sur Disque > Bounce d’une piste du CD. 3 Choisissez un dossier d’enregistrement et attribuez un nom à la piste dans la zone de dialogue Enregistrer, puis cliquez sur OK.5 45 5 Utilisation de marqueurs Les marqueurs font partie intégrante de la norme de format CD audio Livre rouge. Vous pouvez utiliser des marqueurs pour indiquer un point temporel spécifique sur le CD. Types de marqueurs WaveBurner utilise les types de marqueur suivants :  Marqueurs de début de piste : indiquent le début d’une piste ; ils apparaissent sous forme de numéros de piste sur l’affichage du lecteur CD et sont utilisés pour la navigation à l’aide des boutons Précédent, Suivant ou de numéro de piste d’un lecteur CD. Les marqueurs de début de piste comportent un marqueur de début de piste effectif (témoin violet pointant vers la droite) et le point de départ de la pause (témoin violet pointant vers la gauche). Le point de départ de la pause indique la pause avant le point de départ de la piste.  Marqueurs d’index : indiquent la position des points d’index ; il s’agit de sous-marqueurs supplémentaires dans une piste. Tous les lecteurs CD ne reconnaissent pas et ne signalent pas les points d’index.46 Chapitre 5 Utilisation de marqueurs Insertion et suppression de marqueurs Lorsque vous ajoutez un fichier audio à un projet, un marqueur de début de piste est inséré au début de la séquence. Ce marqueur est associé à un point de départ de pause inséré à la fin de la séquence précédente (y compris la première séquence du projet).La durée de pause par défaut (le temps écoulé entre le point de départ de la pause et les marqueurs de début de piste) dépendent à l’origine du paramètre Durée de la pause par défaut, défini dans l’onglet Préférences générales. Pour plus d’informations sur le réglage de la durée de la pause par défaut, reportez-vous à la rubrique « Préférences générales » à la page 61. Vous pouvez utiliser le placement par défaut des marqueurs ou les déplacer pour ajuster la durée de la pause. Remarque : la fonction Disque > Définir la durée de la pause vous permet de modifier les pauses existantes de pistes sélectionnées dans la liste des pistes. Si vous cochez la case Ignorer les pistes sans vide, les bordures de titre sans pause ne seront pas modifiées. Si cette case est désactivée, la nouvelle durée de la pause est appliquée à toutes les bordures de titre. Si vous cochez la case Décaler les séquences, les séquences seront déplacées du fait du changement de la durée de la pause. Vous pouvez insérer des marqueurs de début de piste manuellement. Les marqueurs de début de piste insérés sont toujours accompagnés par un point de départ de pause correspondant. Pour insérer un marqueur de début de piste : 1 Cliquez sur le bouton « Marqueur de début de piste » (bouton de marqueur violet à gauche des boutons Transport). 2 Cliquez sur la barre de marqueur (au-dessus ou en dessous de la séquence) au niveau de la position à laquelle vous voulez insérer le marqueur de début de piste. Un marqueur de début de piste et le point de départ de pause correspondant sont insérés au niveau de la position cliquée. Pour modifier la durée de la pause qui précède le point de départ de la piste, déplacez la portion gauche du marqueur (point de départ de la pause) vers la gauche. Les marqueurs d’index indiquent les sous-marqueurs, qui sont des positions d’heure spécifiques sur une piste. Notez que tous les lecteurs CD ne peuvent pas reconnaître les points d’index. Bouton « Marqueur de début de piste »Chapitre 5 Utilisation de marqueurs 47 Pour insérer un marqueur d’index : 1 Cliquez sur le bouton Marqueur d’index (bouton de marqueur orange à gauche des boutons Transport). 2 Cliquez sur la barre de marqueur (au-dessus ou en dessous de la séquence) au niveau de la position à laquelle vous voulez insérer le marqueur d’index. Les marqueurs sont toujours « associés » à une séquence. Cela permet de s’assurer qu’ils conservent leurs positions relatives. En d’autres termes, si la position d’une séquence de CD est déplacée ultérieurement, les marqueurs associés à celle-ci sont également déplacés ; les marqueurs associés à la séquence précédente conservent leur position absolue sur le CD. Si vous insérez un marqueur à un emplacement dans lequel deux séquences se superposent, vous pouvez déterminer celle à laquelle vous souhaitez associer le marqueur en le plaçant dans la barre de marqueur appropriée (au-dessus/en dessous) dans la zone Vue onde. Pour basculer entre deux pointeurs de marqueur : m Tout en pointant sur la barre de marqueur, appuyez sur la touche Commande pour alterner entre les pointeurs de marqueur de piste et de marqueur d’index. Pour supprimer un marqueur : m Cliquez sur le marqueur de piste ou d’index pour le sélectionner, puis appuyez sur la touche Suppr. Pour sélectionner plusieurs marqueurs, vous pouvez : m Appuyez sur la touche Maj et cliquer sur les marqueurs dans la liste Piste. m Cliquez sur l’arrière-plan de la ligne de marqueur et sélectionnez un groupe de marqueurs par étirement. Déplacement de marqueurs Vous pouvez déplacer les marqueurs d’index et de début de piste dans la zone Vue onde. Le marqueur de début de piste et le point de départ de pause peuvent être déplacés ensemble ou séparément. Bouton Marqueur d’index48 Chapitre 5 Utilisation de marqueurs Déplacement simultané du marqueur de début de piste et du point de départ de la pause Vous pouvez déplacer simultanément le marqueur de début de piste et le point de départ de la pause pour modifier l’heure de début de la piste, tout en conservant la durée de la pause. Pour déplacer le marqueur de début de piste et le point de départ de la pause : 1 Placez le pointeur entre le point de départ de la pause et le marqueur de début de piste. Le pointeur se transforme en flèche gauche-droite. 2 Faites glisser les marqueurs sur la position souhaitée. Déplacement séparé du marqueur de début de piste et du point de départ de la pause Vous pouvez déplacer séparément le marqueur de début de piste et le point de départ de la pause, ce qui a pour effet de modifier la durée de la pause. Pour déplacer séparément un marqueur de début de piste et un point de départ de pause : 1 Placez le pointeur directement sur le marqueur de piste que vous voulez déplacer. Le pointeur se transforme en symbole de marqueur de piste divisé. 2 Faites glisser la portion de marqueur (de piste ou de pause) vers la position souhaitée. Remarque : tant qu’aucune pause n’est définie (en d’autres termes, lorsque le marqueur de piste est encore entier), le déplacement de la portion droite du marqueur entraîne le déplacement des deux marqueurs. Dans ce cas, déplacez la portion gauche vers la gauche : cela a pour effet de diviser le marqueur de piste et de créer une pause. Une fois le marqueur de piste divisé, chaque portion peut être déplacée séparément.Chapitre 5 Utilisation de marqueurs 49 Positionnement automatique des marqueurs de début de piste Les marqueurs de début de piste sont repositionnés automatiquement lorsque les séquences sont déplacées : dans les séquences superposées, ceux-ci sont situés au centre de la séquence superposée. Dans les séquences superposées, un début de pause est situé à la fin de la première séquence et un début de piste est situé au début de la seconde séquence. Si vous modifiez manuellement les positions des marqueurs, la fonction automatique est désactivée. Si vous avez modifié un marqueur de début de piste manuellement et que vous souhaitez le déplacer vers la position automatique, libérez-le dès qu’une icône de « chaîne » apparaît à la place du curseur de la souris. Si vous souhaitez déplacer un marqueur de début de piste près de la position de la « chaîne », mais que vous ne voulez pas que le positionnement soit automatique, maintenez la touche Option enfoncée.6 51 6 Utilisation des effets Vous pouvez ajouter des effets aux séquences individuelles ou à l’ensemble du mixage d’un projet. Les effets vous permettent de modifier et de modeler le son des séquences ou des projets de plusieurs façons différentes. Vous ajoutez des effets au projet à l’aide de modules. WaveBurner inclut un ensemble complet de modules d’effet de qualité professionnelle pouvant servir à mastériser un CD. Vous pouvez aussi ajouter des modules d’effet de format Audio Unit, y compris ceux développés par des fournisseurs tiers. Vous pouvez librement ajuster les paramètres des modules d’effet pour obtenir le son exact recherché. Modules d’effet inclus dans WaveBurner WaveBurner inclut une suite complète d’effets à utiliser dans vos projets. Les effets livrés avec WaveBurner sont les suivants :  Modélisation d’ampli : Bass Amp, Guitar Amp Pro  Effets retard : Delay Designer, Sample Delay, Stereo Delay, Tape Delay  Effets de distorsion : Bitcrusher, Clip Distortion, Distortion, Distortion II, Overdrive, Phase Distortion  Dynamique : Adaptive Limiter, Compressor, DeEsser, Enveloper, Expander, Limiter, Multipressor, Noise Gate, Silver Compressor, Silver Gate  Égalisation : Channel EQ, DJ EQ, Fat EQ, High Cut, High Pass Filter, High Shelving, Linear Phase EQ, Low Cut, Low Pass Filter, Low Shelving, Match EQ, Parametric EQ, Silver EQ  Filtre : AutoFilter, EVOC 20 Filterbank, Fuzz-Wah, Spectral Gate  Imagerie : Direction Mixer, Stereo Spread  Mesure : BPM Counter, Correlation Meter, Level Meter, Multimeter, and Tuner  Modulation : Chorus, Ensemble, Flanger, Microphaser, Modulation Delay, Phaser, RingShifter, Rotor Cabinet, Scanner Vibrato, Spreader, Tremolo  Tonalité : Pitch Correction, Pitch Shifter II, Vocal Transformer52 Chapitre 6 Utilisation des effets  Réverbération : AVerb, Enverb, GoldVerb, PlatinumVerb, SilverVerb, Space Designer  Effets spécialisés : Denoiser, Exciter, Speech Enhancer, SubBass  Utilitaire : Gain Reportez-vous au Guide des effets et des instruments de Logic Studio pour obtenir une description complète de chaque effet. Utilisation de modules d’effet Audio Units Outre les modules d’effet inclus, vous pouvez ajouter des modules au format Audio Units. Les modules Audio Units sont disponibles auprès d’Apple et d’autres fabricants. Lorsque vous ajoutez des modules de fabricants tiers à votre ordinateur, prenez soin de lire la documentation, y compris les fichiers Ouvrez-moi et ceux d’installation accompagnant le module. Les modules Audio Unit d’Apple apparaissent dans le sous-menu Apple du menu local Ajouter un module. Les modules Audio Unit de fabricants tiers apparaissent dans les sousmenus dans lesquels figure le nom du fabricant dans le menu local Ajouter un module. Vous ajoutez des modules Audio Unit de la même manière que les effets inclus, en choisissant le module dans le sous-menu approprié du menu Ajouter un module. Vous ajustez les paramètres des modules Audio Unit, vous affichez les fenêtres de module et supprimez des modules de la même manière que vous le feriez avec les modules inclus. Utilisation de l’Audio Units Manager WaveBurner utilise l’outil de validation AU d’Apple pour garantir que seuls les modules totalement compatibles avec la spécification Audio Unit sont utilisés. Cela permet de limiter les problèmes provoqués par les modules Audio Unit de fabricants tiers lors de l’exécution de WaveBurner. Le processus de validation s’effectue automatiquement lorsque :  WaveBurner est lancé pour la première fois,  WaveBurner est mis à jour,  vous installez de nouveaux modules Audio Unit ou mettez à jour ceux existant déjà, vous pouvez voir les résultats de l’analyse dans l’Audio Units Manager. Pour ouvrir l’Audio Units Manager : m Choisissez WaveBurner > Audio Units Manager. Les résultats du test s’affichent dans la colonne Compatibility (compatibilité). Les modules Audio Unit qui ont échoué peuvent être activés, mais sachez qu’ils peuvent poser problème. L’utilisation de modules non validés risque de fausser les résultats des tests d’autres modules analysés ou de provoquer des arrêts inopinés de WaveBurner, voire des pertes de données (fichiers de morceau détruits).Chapitre 6 Utilisation des effets 53 Nous vous conseillons donc vivement de vous rendre sur le site web du fabricant pour y télécharger les mises à jour des modules Audio Unit qui n’ont pas pu être validés. L’Audio Units Manager permet également de désactiver les modules Audio Units que vous ne souhaitez pas utiliser dans WaveBurner même s’ils sont validés. Pour désactiver un module, il suffit de désélectionner la case à cocher correspondante dans la colonne Use (utiliser). Pour enregistrer votre sélection de modules Audio Unit, cliquez sur OK. Cliquez sur le bouton « Tout réinitialiser et réanalyser » pour effectuer un autre test de validation après avoir installé les modules/mises à jour ou déplacé les composants dans le Finder, WaveBurner ou l’Audio Units Manager étant ouverts. Remarque : si vous appuyez sur les touches Contrôle + Maj au lancement de WaveBurner, le mode sans échec AU Safe Mode est alors utilisé : seuls les modules admis par le test de validation seront disponibles ; les modules activés manuellement dont le test de validation a échoué ne seront pas disponibles. Ajout et suppression de modules Vous ajoutez des modules aux séquences sélectionnées dans la liste Modules de séquence ; vous ajoutez des modules au projet entier dans la liste Modules de mixage. Pour ajouter un module à une séquence : 1 Cliquez sur l’onglet Modules de séquence pour afficher la liste Modules de séquence. 2 Dans la liste Séquence, cliquez sur la séquence cible à laquelle vous souhaitez ajouter le module. 3 Choisissez la catégorie de module que vous souhaitez ajouter depuis le menu local Ajouter un module, puis sélectionnez le module dans le sous-menu. Ce module apparaît dans la liste Modules de séquence, en dessous de tout autre module déjà ajouté à la séquence. Pour ajouter un module au projet global : 1 Cliquez sur l’onglet Modules de mixage pour afficher la liste Modules de mixage. 2 Choisissez la catégorie de module que vous souhaitez ajouter depuis le menu local Ajouter un module, puis sélectionnez le module dans le sous-menu. Ce module apparaît dans la liste Modules de mixage, en dessous de tout autre module déjà ajouté au projet. Vous pouvez supprimer un module de la liste si vous ne souhaitez plus l’utiliser.54 Chapitre 6 Utilisation des effets Pour supprimer un module : m Sélectionnez le module dans la liste Modules de séquence ou Modules de mixage, puis appuyez sur la touche Suppr/Arrière. Remarque : vous pouvez copier les modules en appuyant sur la touche Option, en cliquant sur le nom du module souhaité et en le faisant glisser en bas de la liste de modules. Dérivation de modules Vous pouvez dériver un module afin d’écouter la séquence ou le projet sans ce module, sans perdre les modifications apportées aux paramètres du module. Pour dériver un module : m Cliquez sur la case située à droite de la ligne souhaitée dans la liste de modules. Cliquez à nouveau sur la case pour entendre le module. Ajustement des paramètres des modules Chaque module contient un ensemble de paramètres contrôlant la façon dont il met en forme le son. Vous pouvez afficher et ajuster les paramètres d’un module dans sa fenêtre ou dans la liste de modules. Pour accéder aux paramètres d’un module dans la liste de modules : m Cliquez sur le triangle situé à gauche du nom du module dans la liste de modules. Cette opération permet d’afficher les réglages de tous les paramètres du module. Les valeurs des paramètres individuels peuvent être modifiées en cliquant sur la valeur affichée dans la colonne Réglages et en la faisant glisser. Remarque : vous pouvez charger des réglages de module existants en cliquant sur le nom affiché dans la première colonne Réglages d’un module. Cette opération ouvre un menu local qui vous permet de charger et d’enregistrer les réglages du module. Pour accéder aux paramètres d’un module à partir de sa fenêtre : m Double-cliquez sur le nom du module dans la liste de modules. La fenêtre du module s’ouvre. Vous pouvez ajuster les paramètres du module en déplaçant les curseurs ou les potentiomètres, en saisissant des valeurs dans les champs ou en cliquant sur les boutons. Le menu à flèche situé à droite de la fenêtre de la liste de modules vous permet d’ouvrir et de fermer rapidement toutes les fenêtres de modules. Remarque : tout changement apporté aux valeurs des paramètres d’un module dans sa fenêtre ou dans la liste de paramètres (affichés dans la colonne Réglages) est reflété dans l’autre.Chapitre 6 Utilisation des effets 55 Modification de l’ordre des modules La modification de l’ordre des modules peut radicalement modifier le son de la séquence ou du mixage en cours de traitement. L’alimentation d’une séquence via une chaîne de type réverbération ? chorus ? retard offre des résultats d’une tonalité très différente au fait d’alimenter la même séquence avec une chaîne de type retard ? chorus ? réverbé- ration, même si des paramètres identiques sont utilisés pour chacun des trois effets. Cette différence de tonalité est due au fait que des fréquences particulières de votre séquence sont amplifiées/désamplifiées par chaque effet, puis intensifiées ou supprimées par les processus suivants. Pour modifier l’ordre des modules dans les listes de modules : m Cliquez sur le nom du module, puis faites-le glisser vers la position souhaitée, vers le haut ou vers le bas. Utilisation des chaînes de modules Vous pouvez enregistrer les chaînes de modules que vous avez définies dans les listes de modules. Vous pouvez également charger les chaînes de modules enregistrées pré- cédemment. Sélectionnez simplement la fonction appropriée dans le menu Chaîne de modules à côté du menu Ajouter un module. Utilisation du VU-mètre Vous pouvez surveiller les niveaux de sortie audio de vos projets à l’aide du VU-mètre. Pendant la lecture d’un projet, les niveaux de chaque canal stéréo changent constamment. Le VU-mètre affiche ces modifications sous la forme de barres bleues qui apparaissent de gauche à droite, celle située le plus à droite correspondant au niveau le plus élevé pour ce canal. Les pics momentanés sont affichés sous la forme de barres jaunes fines dans chaque canal. Les barres du VU-mètre deviennent rouges si elles dépassent la valeur 0 dB, faisant ainsi office d’indicateurs d’extraits. Vous pouvez vérifier la présence d’écrêtage dans votre projet. Pour vérifier la présence d’écrêtage dans votre projet : m Choisissez Disque > Rechercher l’écrêtage sur le disque.7 57 7 Gravure d’un projet sur CD Une fois votre projet terminé, vous pouvez le graver sur un CD. Le CD audio qui en résulte respecte la norme Livre rouge et peut être lu sur n’importe quel lecteur CD audio. Préparation à la gravure d’un CD Avant de graver votre projet sur un CD, vous devez effectuer plusieurs opérations :  Vérifiez que le graveur de CD est connecté, activé et opérationnel.  Vérifiez que WaveBurner reconnaît le graveur de CD.  Définissez les options de disque du projet.  Réalisez un aperçu des transitions entre les pistes. Graveurs de CD pris en charge WaveBurner fonctionne avec tous les graveurs de CD reconnus par Mac OS X, y compris les lecteurs SuperDrive et les graveurs de CD de fabricants tiers. Définition des options du disque Vous pouvez définir de nombreuses options de disque pour un projet, notamment les suivantes :  Ajout d’un code UPC/EAN  Définition des décalages pour les points de départ, les points de fin et les index  Définition de la durée de la pause par défaut  Ajout d’une période de silence à la fin du CD  Ajout d’informations relatives au texte du CD, y compris le titre, l’interprète, l’auteur, le compositeur et l’arrangeur, et d’un message de texte58 Chapitre 7 Gravure d’un projet sur CD Ajout d’un code UPC/EAN Les CD destinés à la vente incluent généralement un code universel des produits (UPC, Universal Product Code) et une numérotation européenne des articles (EAN, European Article Number). Ces données contiennent des informations sur la maison de disques qui produit le CD, ainsi que d’autres informations éventuelles. Pour ajouter un code UPC/EAN : 1 Choisissez Disque > Options du disque, puis cliquez sur l’onglet Général si nécessaire. 2 Saisissez le code dans le champ Code UPC/EAN. 3 Lorsque vous avez terminé, cliquez sur OK. Définition des réglages Vous pouvez modifier globalement la position des marqueurs de point de départ, de point de fin et d’index en définissant un décalage. L’unité de valeur d’unité pour les décalages est une image CDDA (1/75e de seconde). Lorsque vous définissez un décalage, les marqueurs sont immédiatement déplacés avant que le projet ne soit gravé sur CD, puis replacés à leurs positions d’origine une fois le CD gravé. Les décalages ont pour but de compenser la désynchronisation de certains lecteurs CD, notamment les modèles anciens. La fenêtre Options du disque inclut des champs de décalage pour le premier point de départ, les autres points de départ, les points de fin et les points d’index, ce qui vous permet de décaler tout ou partie de ces marqueurs. Le premier point de départ est spécial, car la norme Livre rouge stipule qu’il doit y avoir une pause de deux à trois secondes avant le début de la première piste. En saisissant une valeur supérieure à 0 (zéro) dans le champ Premier point de départ, vous insérez un temps de silence de valeur correspondante avant la première piste. Toutes les pistes suivantes sont décalées du temps requis afin de maintenir ce temps de silence. La durée globale du CD s’accroît en fonction du nombre d’images CDDA requises pour conserver la période de silence initiale. Pour définir des décalages : 1 Choisissez Disque > Options du disque, puis cliquez sur l’onglet Général si nécessaire. 2 Saisissez les décalages que vous souhaitez définir dans les champs « Premier point de départ », « Autres points de départ », Points d’arrêt et Index. (En images CDDA). 3 Lorsque vous avez terminé, cliquez sur OK.Chapitre 7 Gravure d’un projet sur CD 59 Enregistrement des notes de mastérisation Vous pouvez ajouter des remarques d’informations de mastérisation relatives à votre projet dans WaveBurner au cas où vous en auriez besoin par la suite. Vous pouvez enregistrer des informations sur la session, le client, les modules et le tramage aléatoire utilisé, ainsi que sur chaque piste.  Les informations de session incluent l’identifiant de la session, la date et l’heure, la maison de disques, le studio, l’ingénieur, le média source, la profondeur de bits et la fréquence d’échantillonnage.  Les informations sur les clients incluent le titre du disque, le client, l’artiste, le producteur et le copyright.  Les commentaires vous permettent d’ajouter des notes et des informations sur une session. Pour ajouter des informations de mastérisation à un projet : 1 Choisissez Disque > Notes de mastérisation pour afficher la fenêtre correspondante. 2 Cliquez sur l’onglet Session ou Client, selon le cas. 3 Saisissez les informations souhaitées dans le champ approprié. 4 Cliquez sur Appliquer. Aperçu des transitions Avant de graver un CD, il est recommandé de vérifier l’aperçu des transitions pour vous assurer que le résultat correspond à vos attentes. Pour vérifier l’aperçu de toutes les transitions de piste : 1 Ouvrez l’onglet Aperçu de la fenêtre Préférences et définissez le nombre de secondes qui doivent s’écouler au début (Pre-roll) et à la fin (Post-roll) d’un titre. 2 Sélectionnez Disque > Aperçu du disque. La fin et le début de chaque piste du CD seront lus. Remarque : la fonction Disque > Aperçu de la piste vous permet de vérifier l’aperçu du début et de la fin d’une piste choisie dans la liste des pistes.60 Chapitre 7 Gravure d’un projet sur CD Gravure du CD Après avoir terminé les étapes détaillées dans la rubrique « Préparation à la gravure d’un CD » à la page 57, vous êtes prêt à graver le projet sur un CD. Pour graver un projet sur un CD, procédez comme suit : 1 Choisissez Graver > Graver le disque. La zone de dialogue Graver apparaît, avec le nom du graveur de CD répertorié. Si vous n’avez pas déjà inséré un CD-R vierge sur le plateau du graveur, la zone de dialogue Graver vous invite à le faire. 2 Insérez un CD-R vierge sur le plateau du graveur, si tel n’est pas déjà le cas. Remarque : le CD-R doit être vierge. WaveBurner ne prend pas en charge la gravure sur un CD-R contenant déjà d’autres sessions CDDA, car la norme Livre rouge ne serait alors pas respectée. 3 Dans la zone de dialogue Graver, cliquez sur Graver. La zone de dialogue Graver affiche la progression du processus de gravure. Lorsque le processus de gravure est terminé, le CD est éjecté.8 61 8 Définition des préférences dans WaveBurner Vous pouvez définir des préférences pour différents aspects de WaveBurner dans la fenêtre Préférences. Certaines préférences s’appliquent au projet en cours, d’autres aux nouveaux projets. Avant de commencer à travailler sur vos projets, vous avez la possibilité de spécifier plusieurs préférences. Pour ouvrir la fenêtre Préférences : m Choisissez WaveBurner > Préférences (ou appuyez sur les touches Commande + virgule). Préférences générales  Au démarrage : définit le comportement par défaut lorsque vous ouvrez WaveBurner. Vous avez le choix entre les options « Créer un nouveau document » (pour créer un projet vierge), Ouvrir le document (pour afficher une zone de dialogue Ouvrir), « Ouvrir le dernier document » (pour ouvrir le dernier document sur lequel vous travailliez à la dernière fermeture de WaveBurner) ou Ne rien faire.  Durée de la pause par défaut : définit la durée de la pause par défaut qui est insérée lorsque vous ajoutez une séquence. La modification de la durée de la pause par défaut n’a pas d’incidence sur les documents déjà ouverts. Elle s’applique uniquement aux documents ouverts après la définition d’une nouvelle valeur.62 Chapitre 8 Définition des préférences dans WaveBurner  Zoom vers la ligne de position : lorsqu’elle est activée, la ligne de position reste centrée dans la zone Vue onde lors du zoom.  Définir le format temporel de forme générale : lorsque cette option est activée, le fait de changer le format temporel dans la liste Séquence, la liste Piste ou la zone Vue onde entraîne le changement du format dans toutes les autres vues. Préférences du gestionnaire audio  Gestionnaire : choisissez le périphérique audio (de sortie) dans le menu local.  Sortie : choisissez les canaux en sortie, ou canaux, dans le menu local. Le nombre de canaux disponibles dépend du périphérique sélectionné dans le menu local Gestionnaire. Préférences pour l’aperçu Si la fonction d’aperçu est activée (Disque > Aperçu du disque ou Aperçu de la piste), WaveBurner lit un court segment audio autour de chaque marqueur de piste, de façon consécutive.  Pre-roll : la durée de lecture (en secondes) qui précède un marqueur de pause de piste (lecture des x dernières secondes de la piste précédente).  Post-roll : la durée de lecture (en secondes) qui suit un marqueur de début de piste (lecture des x premières secondes de la piste suivante).Chapitre 8 Définition des préférences dans WaveBurner 63 Préférences pour la gravure  Écrire les données du texte du CD : activez cette option pour inclure le texte du CD sur le CD.  Écrire les points d’index : activez cette option pour inclure les informations relatives aux points d’index sur le CD.  Écrire le code UPC/EAN : activez cette option pour inclure le code UPC/EAN sur le CD.  Écrire les codes ISRC : activez cette option pour inclure les codes ISRC sur le CD.  Écrire la préaccentuation : activez cette option pour inclure les indicateurs de préaccentuation sur le CD.  Écrire les données SCMS : activez cette option pour inclure les données SCMS sur le CD. Remarque : le texte du CD peut uniquement être écrit sur votre disque si votre graveur prend en charge le texte de CD. Seuls les lecteurs de CD compatibles avec l’option Texte du CD affichent le texte en question. Préférences pour les bounces  Dithering : ce menu local vous permet de choisir le type de tramage aléatoire à appliquer lorsque vous effectuez un bounce du projet ou que vous le gravez. Les choix sont les suivants : « POW-r #1 (tramage aléatoire) », « POW-r #2 (mise en forme du son) », « POW-r #3 (mise en forme du son) » et « Pas de tramage aléatoire ». Pour plus d’informations sur l’utilisation du tramage aléatoire et les différences entre les différents types de tramage aléatoire, reportez-vous au Manuel de l’utilisateur de Logic Pro 8.64 Chapitre 8 Définition des préférences dans WaveBurner  Remplacer la séquence par le bounce : lorsque cette option est activée, le nouveau fichier audio créé en choisissant Séquence > Effectuer un bounce de la séquence remplace la séquence d’origine (cette opération est impossible si le fichier d’origine est au format stéréo et le fichier sur lequel un bounce est effectué est au format mono, car des informations seraient perdues lorsque le fichier stéréo a été remplacé par le fichier mono).  La détection de l’écrêtage arrête le bounce : lorsqu’elle est activée, le processus de bounce est arrêté si un phénomène d’écrêtage est détecté dans la séquence ou le projet sur lesquels un bounce est effectué. Préférences SDII WaveBurner peut importer des fichiers et des séquences au format SDII (Sound Designer II). Les préférences SDII détermine la façon dont WaveBurner gère l’importation.  Ajouter les séquences SDII en tant que séquences WaveBurner : si cette option est désactivée, un fichier SDII est importé sous forme de séquence WaveBurner unique. Activez cette option pour ajouter plusieurs séquences SDII dans WaveBurner. Si le fichier SDII ne contient aucune définition de séquence, une zone de dialogue vous invite à ajouter le fichier entier en tant que séquence unique.  Adopter la durée des pauses des séquences SDII : activez cette option pour utiliser les durées de la pause des séquences SDII (du fichier d’origine) pour votre CD.  Importer les marqueurs SDII en tant que : vous pouvez décider d’utiliser des marqueurs SDII soit comme marqueurs d’index ou comme marqueurs de début de piste.  Afficher la zone de dialogue d’importation SDII : si vous activez cette option, la zone de dialogue Importation SDII apparaît chaque fois que vous importez une séquence SDII, ce qui vous permet de changer les préférences d’importation SDII. Si la préférence Afficher la zone de dialogue Importer SDII est désactivée, la zone de dialogue d’importation n’apparaît pas. Les fichiers sont importés comme spécifié par les préférences. L’activation de l’option Ne plus afficher dans la zone de dialogue Importation SDII désactive la préférence d’importation SDII.Chapitre 8 Définition des préférences dans WaveBurner 65 Préférences pour les informations Cet onglet de préférence vous permet de définir le type d’informations de piste de CD à inclure dans les informations de mastérisation. Vous pouvez activer ou désactiver l’heure de début, le nom de la piste, la durée de la piste, l’arrêt de la piste, la pause de la piste, l’anticopie, la préaccentuation, le code ISRC, les commentaires de la piste et les points d’index. 67 Annexe Raccourcis clavier de WaveBurner Commandes de fichiers Commandes d’édition Exploitation des disques Fonction Raccourci clavier Nouveau Commande + N Ouvrir Commande + O Fermer Commande + W Enregistrer Commande + S Enregistrer sous Commande + Maj + S Importer le fichier audio Commande + F Graver le disque Commande + B Fonction Raccourci clavier Annuler Commande + Z Rétablir Commande + Maj + Z Couper Commande + X Copier Commande + C Coller Commande + V Tout sélectionner Commande + A Fonction Raccourci clavier Aperçu du disque Commande + D Aperçu de la piste Commande + K Données des pistes du CD Commande + T Données du point d’index Commande + I Éjecter le disque Commande + E68 Annexe Raccourcis clavier de WaveBurner Commandes de séquences Commandes d’affichage Exploitation des transports Fonction Raccourci clavier Données de la séquence Commande + R Fonction Raccourci clavier Zoom avant Flèche vers le bas Zoom arrière Flèche vers le haut Zoom arrière maximum Option + Flèche vers le bas Zoom avant maximum Option + Flèche vers le haut Fonction Raccourci clavier Démarrer ou arrêter la lecture Barre d’espace, Retour Retourner au début du disque Retour Aller au début de la piste suivante Flèche droite Aller au début de la piste précédente Flèche gauche Aller au marqueur d’index suivant Option + Flèche droite Aller au marqueur d’index précédent Option + Flèche gauche Aller à la séquence suivante Option + Maj + Flèche droite Aller à la séquence précédente Option + Maj + Flèche gaucheAnnexe Raccourcis clavier de WaveBurner 69 Commandes de la zone d’affichage Onde Commandes de fenêtres Commandes d’aide Fonction Raccourci clavier Basculer entre les outils Ciseaux et Pointeur Commande, lorsque le pointeur de la souris est sur la séquence Basculer entre les pointeurs de marqueur de piste et de marqueur d’index Commande, lorsque le pointeur de la souris est sur la barre du marqueur Insérer un marqueur de début de piste à la ligne de position T Insérer un marqueur d’index à la ligne de position I Aller au marqueur suivant Option + Flèche droite Aller au marqueur précédent Option + Flèche gauche Déplacer le début de la piste sans déplacer le marqueur de début de pause quand le marqueur de piste est fermé Commande + Faire glisser le marqueur de début de piste vers la droite Appliquer un Trim à la fin de la séquence sans incidence sur les séquences suivantes Option + Faire glisser la fin de la séquence Appliquer un Trim au début de la séquence sans incidence sur les séquences suivantes Option + Faire glisser le début de la séquence Fonction Raccourci clavier Placer dans le Dock Commande + M Ouvrir le VU-mètre Commande + L Fonction Raccourci clavier Aide WaveBurner Commande + ? (point d’interrogation) Logic Express 8 Instruments et effets? Apple Inc. © 2007 Apple Computer Inc. En vertu des lois sur le copyright, il est interdit de copier le présent manuel en tout ou partie sans l’autorisation écrite d’Apple. Vos droits sur le logiciel sont régis par le contrat de licence du logiciel annexé. Le logo Apple est une marque d’Apple Computer, Inc. déposée aux États-Unis et dans d’autres pays. L’utilisation du logo Apple « clavier » (Option + 1 ) à des fins commerciales sans l’autorisation écrite préalable d’Apple peut constituer une contrefaçon de marque et une concurrence déloyale en violation des lois fédérales et nationales. Tous les efforts ont été mis en œuvre pour garantir l’exactitude des informations contenues dans le présent manuel. Apple Computer, Inc. ne saurait être tenu pour responsable des coquilles, ni des erreurs d’écriture. Remarque :Apple mettant fréquemment à disposition de nouvelles versions et des mises à jour de son logiciel système, de ses applications et de ses sites Internet, les illustrations présentes dans ce manuel peuvent présenter de légères différences avec ce qui apparaît sur votre écran. Apple Computer, Inc. 1 Infinite Loop Cupertino, CA 95014-2084 408-996-1010 www.apple.com Apple, le logo Apple, FireWire, Jam Pack, Logic, Mac, Mac OS, Macintosh, QuickTime et Ultrabeat sont des marques d’Apple Inc. déposées aux États-Unis et dans d’autres pays. Finder et GarageBand sont des marques d’Apple Inc. Tout autre nom de société et de produit mentionné dans le présent manuel est une marque de son détenteur respectif. La mention de produits tiers n’est proposée que dans un souci d’information et ne constitue en rien un cautionnement ou une recommandation. Apple n’assume aucune responsabilité en ce qui concerne les performances ou l’utilisation de ces produits. 3 1 Table des matières Préface 9 Présentation des modules Logic Express 9 Effets et instruments Logic Express Chapitre 1 13 Modelage d’amplificateur 13 Bass Amp 15 Guitar Amp Pro Chapitre 2 21 Retard 22 Echo 22 Sample Delay 23 Stereo Delay 24 Tape Delay Chapitre 3 27 Distortion 28 Bitcrusher 29 Clip Distortion 31 Distortion 31 Distortion II 32 Overdrive 33 Phase Distortion Chapitre 4 35 Dynamique 37 Compressor 41 DeEsser 42 Ducker 44 Enveloper 46 Expander 48 Limiter 49 Noise Gate 52 Preset Multipressor 52 Silver Compressor 53 Silver Gate4 Table des matières Chapitre 5 55 Égalisation 57 Channel EQ 61 DJ EQ 61 Fat EQ 63 Égaliseurs monobandes 64 Silver EQ 65 Plages de fréquences utilisées avec un égaliseur Chapitre 6 67 Filtre 68 AutoFilter 72 EVOC 20 Filterbank 76 EVOC 20 TrackOscillator 87 Fuzz-Wah 90 Spectral Gate Chapitre 7 93 Imaging 93 Direction Mixer 96 Stereo Spread Chapitre 8 99 Metering 100 BPM Counter 100 Correlation Meter 101 Level Meter 101 Tuner Chapitre 9 103 Modulation 104 Chorus 104 Ensemble 105 Flanger 106 Microphaser 106 Modulation Delay 107 Phaser 109 RingShifter 114 Rotor Cabinet 116 Scanner Vibrato 117 Spreader 117 TremoloTable des matières 5 Chapitre 10 119 Pitch 119 Pitch Correction 124 Pitch Shifter II 125 Vocal Transformer Chapitre 11 129 Reverb 130 AVerb 131 EnVerb 132 GoldVerb 135 PlatinumVerb 138 SilverVerb Chapitre 12 141 Modules spécialisés 142 Denoiser 144 Enhance Timing 145 Exciter 146 Grooveshifter 147 Speech Enhancer 148 SubBass Chapitre 13 151 Utility 152 Gain 153 I/O 154 Test Oscillator Chapitre 14 157 EVOC 20 PolySynth 158 Vocoder :Fondamentaux 158 Qu’est-ce qu’un vocoder? 158 Fonctionnement d’un vocoder 159 Fonctionnement d’une banque de filtres 160 Utilisation de l’EVOC 20 PolySynth 161 Paramètres EVOC 20 PolySynth 162 Paramètres de la section Synthesis 167 Paramètres de la section Sidechain Analysis 169 Paramètres Formant Filter 171 Paramètres de la section Modulation 173 Unvoiced/Voiced (U/V) Detection 176 Paramètres de la section Output 177 Schéma de principe 178 Conseils pour une meilleure intelligibilité des paroles 178 Modification des signaux d’analyse et de synthèse 179 Suppression des artefacts sonores 180 Obtenir les meilleurs signaux d’analyse et de synthèse 181 Histoire du vocoder6 Table des matières Chapitre 15 183 EFM 1 184 Paramètres globaux 185 Modulator et Carrier 186 Paramètres FM 187 Section Output 189 Assignation de contrôleurs MIDI Chapitre 16 191 ES E Chapitre 17 193 ES M Chapitre 18 195 ES P Chapitre 19 197 ES1 197 Paramètres du module ES1 205 Liste des contrôleurs MIDI Chapitre 20 207 ES2 208 Paramètres de l’ES2 209 Paramètres globaux 213 Paramètres des oscillateurs 221 Filtres 231 Partie dynamique (amplificateur) 232 Le Routeur 246 Les LFO 249 Les enveloppes (ENV 1 à ENV 3) 254 Le carré 255 L’enveloppe vectorielle 263 Processeur d’effets 264 Utilisation des contrôles et attribution de contrôleurs 265 Variations sonores aléatoires 269 Guides d’initiation 269 Atelier « son » 282 Modèles pour l’ES2 Chapitre 21 291 EXS24 mkII 293 À propos des instruments échantillonnés 295 Chargement d’instruments échantillonnés 297 Utilisation des réglages d’un instrument échantillonné 298 Gestion des instruments échantillonnés 299 Recherche d’instruments échantillonnés 300 Importation d’instruments échantillonnés 309 Fenêtre Parameters 328 Instrument EditorTable des matières 7 351 Réglage des préférences du Sampler 354 Configuration de la mémoire virtuelle 355 Utilisation de VSL Performance Tool Chapitre 22 357 External Instrument 357 Paramètres du module External Instrument 358 Utilisation du module External Instrument Chapitre 23 359 KlopfGeist Chapitre 24 361 Ultrabeat 362 La structure d’Ultrabeat 363 Présentation d’Ultrabeat 364 Chargement et enregistrement de sons 365 La section d’assignation 371 Section Synthesizer 390 Modulation 400 Le séquenceur pas à pas 414 Création de sons de batterie dans Ultrabeat Chapitre 25 429 Instruments GarageBand 430 Paramètres d’instruments GarageBand Annexe 437 Notions élémentaires sur les synthétiseurs 437 Synthétiseur analogique et synthèse soustractive 438 Définition de la synthèse 439 Synthèse soustractive Glossaire 445 Index 469 9 Préface Présentation des modules Logic Express L’application de production musicale et audio Logic Express comporte un ensemble complet de modules puissants. Il s’agit de synthétiseurs innovants, de modules d’effets haute qualité et d’un échantillonneur puissant. Ce manuel va vous présenter chacun des effets et des instruments ainsi que leurs paramètres. Tous les paramètres des modules sont abordés en détail. Les chapitres relatifs aux instruments comprennent des didacticiels qui vous permettront de tirer le meilleur parti de vos nouveaux instruments. Vous utiliserez plus facilement les modules si vous connaissez bien les fonctions de base de chacune des applications de Logic Express. Des informations sur celles-ci figurent dans le Manuel de l’utilisateur de Logic Express 8. Effets et instruments Logic Express Les tableaux suivants indiquent les effets et les instruments inclus dans Logic Express. Catégorie d’effet Effets inclus Distorsion  Bitcrusher (p. 28)  Clip Distortion (p. 29)  Distortion (p. 31)  Distortion II (p. 31)  Overdrive (p. 32)  Phase Distortion (p. 33) Dynamique  Compressor (p. 37)  DeEsser (p. 41)  Ducker (p. 42)  Enveloper (p. 44)  Expander (p. 46)  Limiter (p. 48)  Noise Gate (p. 49)  Preset Multipressor (p. 52)  Silver Compressor (p. 52)  Silver Gate (p. 53)10 PréfacePrésentation des modules Logic Express Égaliseur  Channel EQ (p. 57)  DJ EQ (p. 61)  Fat EQ (p. 61)  Égaliseurs monobandes (p. 63)  Silver EQ (p. 64) Filtre  AutoFilter (p. 68)  EVOC 20 Filterbank (p. 72)  EVOC 20 TrackOscillator (p. 76)  Fuzz-Wah (p. 87)  Spectral Gate (p. 90) Image  Direction Mixer (p. 93)  Stereo Spread (p. 96) Mesure  BPM Counter (p. 100)  Correlation Meter (p. 100)  Level Meter (p. 101)  Tuner (p. 101) Modelage d’amplificateur  Bass Amp (p. 13)  Guitar Amp Pro (p. 15) Modulation  Chorus (p. 104)  Ensemble (p. 104)  Flanger (p. 105)  Microphaser (p. 106)  Modulation Delay (p. 106)  Phaser (p. 107)  RingShifter (p. 109)  Rotor Cabinet (p. 114)  Scanner Vibrato (p. 116)  Spreader (p. 117)  Tremolo (p. 117) Pitch  Pitch Correction (p. 119)  Pitch Shifter II (p. 124)  Vocal Transformer (p. 125) Retard  Echo (p. 22)  Sample Delay (p. 22)  Stereo Delay (p. 23)  Tape Delay (p. 24) Réverbération  AVerb (p. 130)  EnVerb (p. 131)  GoldVerb (p. 132)  PlatinumVerb (p. 135)  SilverVerb (p. 138) Catégorie d’effet Effets inclusPréface Présentation des modules Logic Express 11 Le tableau suivant présente les instruments inclus dans Logic Express. Spécialisé  Denoiser (p. 142)  Enhance Timing (p. 144)  Exciter (p. 145)  Grooveshifter (p. 146)  Speech Enhancer (p. 147)  SubBass (p. 148) Utilitaire  Gain (p. 152)  I/O (p. 153)  Test Oscillator (p. 154) Catégorie d’effet Effets inclus Catégorie d’instrument Instruments inclus Synthétiseur  EFM 1 (p. 183)  ES E (p. 191)  ES M (p. 193)  ES P (p. 195)  ES1 (p. 197)  ES2 (p. 207)  KlopfGeist (p. 359) Synthétiseur de batterie Ultrabeat (p. 361) Logiciel échantillonneur EXS24 mkII (p. 291) Synthétiseur vocodeur EVOC 20 PolySynth (p. 157) Utilitaire External Instrument (p. 357) Instruments GarageBand Analogique de base, Mono analogique, Nappe analogique, Tourbillon analogique, Synchro analogique, Basse, Numérique de base, Mono numérique, Digital Stepper, Batteries, Clavicorde électrique, Piano électrique, Guitare, Cors, Hybride de base, Métamorphose hybride, Piano, Effets sonores, Cordes, Orgue à roues phoniques, Percussion syntonisée, Voix, Instruments à vent (voir « Instruments GarageBand » à la page 429)1 13 1 Modelage d’amplificateur Vous pouvez ajouter le son d’une guitare et d’un amplificateur de basse à vos enregistrements audio et instruments logiciels. À l’aide d’une méthode appelée Modélisation de composants, vous pouvez émuler le son et les fonctionnalités des amplificateurs d’instruments sous forme d’effets, en particulier pour les guitares et les basses électriques. Ces effets recréent le son des amplificateurs à tube comme des amplificateurs à semi-conducteurs et proposent un ensemble très complet de commandes, notamment de réglage du pré-gain et de la tonalité des graves, médiums et aigus, ainsi que du niveau de sortie. Ils permettent de sélectionner un des nombreux modèles d’amplificateurs habituels fournis. Les rubriques suivantes décrivent les différents modules fournis avec Logic Express.  « Bass Amp » à la page 13  « Guitar Amp Pro » à la page 15 Bass Amp Le module Bass Amp (Ampli de basse) simule le son de plusieurs amplificateurs de basse renommés. Vous pouvez traiter les signaux de guitare basse directement dans Logic Express et reproduire le son des amplis de basse de haute qualité. Vous pouvez également utiliser Bass Amp pour la conception sonore expérimentale. Vous pouvez utiliser librement le module sur d’autres instruments, en fonction de vos besoins, en appliquant le caractère sonore d’un ampli de basse à une partie vocale ou de percussions, par exemple.14 Chapitre 1 Modelage d’amplificateur Paramètres du module Bass Amp  Menu local Model :sélectionnez l’un des neuf modèles d’amplis proposés. Les modèles suivants sont disponibles : Model Description American Basic Modèle d’amplificateur de basses américain des années 70 équipé de huit haut-parleurs de 10 pouces. Bien adapté aux enregistrements blues et rock. American Deep Dérivé du modèle American Basic avec une forte accentuation des fréquences médium les plus faibles (à partir de 500 Hz). Bien adapté aux enregistrements reggae et pop. American Scoop Dérivé du modèle American Basic alliant les caractéristiques de fréquence d’American Deep et American Bright, avec accentuation des fréquences médium faibles (à partir de 500 Hz) et des médiums forts (à partir de 4,5 kHz). Bien adapté aux enregistrements funk et fusion. American Bright Dérivé du modèle American Basic accentuant fortement les fréquences des médiums les plus forts (au-delà de 4,5 kHz). New American Basic Modèle d’ampli de basse américain des années 80, bien adapté aux enregistrements blues et rock. New American Bright Dérivé du New American Basic, ce modèle accentue fortement la plage de fréquence au-delà de 2 kHz. Bien adapté aux enregistrements rock et heavy metal. Top Class DI Warm Simulation DI réputée, bien adaptée aux enregistrements reggae et pop. Les médiums de la plage de fréquences large entre 500 et 5 000 Hz sont réduits.Chapitre 1 Modelage d’amplificateur 15  Curseur Pre Gain :détermine le niveau de préamplification du signal d’entrée.  Curseurs Bass, Mid et Treble :ajustent respectivement les niveaux de graves, de médiums et d’aigus.  Curseur Mid Frequency :détermine la fréquence centrale de la bande moyenne (comprise entre 200 Hz et 3 000 Hz).  Curseur Output Level :détermine le niveau de sortie final de Bass Amp. Guitar Amp Pro Le module Guitar Amp Pro peut émuler le son d’une grande variété d’amplis de guitare et d’enceintes/haut-parleurs utilisés avec ces derniers. Vous pouvez traiter les signaux de guitare directement dans Logic Express, ce qui vous permet de reproduire le son des systèmes d’amplification de guitare de haute qualité. Guitar Amp Pro peut aussi être utilisé pour le traitement et la conception sonores expérimentaux. Vous pouvez utiliser librement le module sur d’autres instruments, en fonction de vos besoins, pour appliquer le caractère sonore d’un amplificateur de guitare à une partie de trompette ou vocale, par exemple. Guitar Amp Pro comporte une grande variété de modèles d’amplificateurs, de hautparleurs et d’égaliseurs que vous pouvez combiner librement. Les égaliseurs sont équipés des commandes de graves, de médiums et d’aigus habituels des amplis de guitare. Pour les microphones, vous avez le choix entre deux types et positions de micros différents. Pour arrondir le complément des paramètres, Guitar Amp Pro intègre aussi des effets de guitare classique comme, par exemple, la réverbération, le vibrato et le trémolo. Top Class DI Deep Basé sur l’amplificateur Top Class DI Warm, ce modèle convient bien au funk et à la fusion. Sa plage de fréquences médium est la plus forte autour de 700 Hz. Top Class DI Mid Basé sur l’amplificateur Top Class DI Warm, ce modèle comporte une plage de fréquences plus ou moins linéaire n’accentuant aucune fréquence. Il est adapté aux enregistrements blues, rock et jazz. Model Description16 Chapitre 1 Modelage d’amplificateur La fenêtre Guitar Amp Pro se compose de quatre sections principales.  La section Amp contient les paramètres permettant de sélectionner le modèle d’ampli (Amp), de haut-parleurs (Speaker) et d’égaliseur (EQ), ainsi qu’un ensemble de commandes de tonalité, de gain et de niveau.  La section Effects (FX) contient les commandes relatives aux effets de guitare intégrés. En dessous se trouve la commande de sortie finale.  La section Microphone Position permet de définir la position du micro sur le haut-parleur.  La section Microphone Type permet de sélectionner le type de micro pour la capture du son de l’ampli. Section Amp  Menu local Amp :sélectionnez le modèle d’ampli souhaité. Les modèles suivants sont disponibles : Section Amp Section Effects Section Microphone Position Section Microphone Type Model Description UK Combo 30W Son neutre convenant bien aux parties rythmiques au son clair ou un peu mordant. UK Top 50W Assez agressif dans les hautes fréquences, ce modèle convient bien aux sons rock classiques. US Combo 40W Son net convenant bien aux musiques de style funk et jazz. US Hot Combo 40W Accentue les hauts-médiums, ce qui en fait le modèle idéal pour les solos. US Hot Top 100W Produit des sons très gras, même avec des réglages Master bas qui donnent des sons larges avec beaucoup de punch. Custom 50W Convient bien aux sons lead assez doux avec un paramètre Presence réglé sur 0.Chapitre 1 Modelage d’amplificateur 17  Menu local Speaker :sélectionnez un des 15 modèles de haut-parleurs. Les modèles suivants sont disponibles : British Clean Simule les combos anglais classiques travaillant en classe A utilisés en rock depuis les années 1960 sans avoir subi de modifications importantes. Ce modèle convient très bien aux parties rythmiques claires ou mordantes. British Gain Reproduit le son d’une tête à lampes anglaise, synonyme d’un son typé rock, pour des rythmiques puissantes et des parties lead avec un riche sustain. American Clean Reproduit le son plein des combos à lampes, utilisés pour produire des sons clairs et mordants. American Gain Reproduit le son d’une tête d’amplification moderne réglée sur un gain élevé convenant bien aux parties lead rythmiques avec beaucoup de distorsion. Clean Tube Amp Reproduit le son d’un modèle à lampes réglé sur un gain faible. La distorsion n’apparaît que lorsque vous utilisez des niveaux d’entrée ou de réglages de Gain/Master très élevés. Model Description Type de haut-parleurs Description UK 1x12 open back Enceinte classique, ouverte et équipée d’un haut-parleur de 12". Son neutre, bien équilibré, assez polyvalent. UK 2x12 open back Enceinte classique ouverte, équipée de deux haut-parleurs de 12". Son neutre, bien équilibré, assez polyvalent. UK 2x12 closed Beaucoup de résonance dans les basses fréquences, convient donc bien aux combos :possibilité de sons plus mordants avec des réglages de commande de Bass (Graves) bas. UK 4x12 closed slanted Lorsqu’il est utilisé en combinaison avec des micros décentrés, vous obtenez une plage de médium intéressante. Il est le complément idéal des amplis à gain élevé. US 1x10 open back Peu de résonance dans les basses fréquences. Convient bien à l’harmonica (blues). US 1x12 open back 1 Enceinte ouverte d’un combo américain, son lead, un seul haut-parleur de 12". US 1x12 open back 2 Enceinte ouverte d’un combo américain pour son clair/légèrement saturé, un seul haut parleur de 12". US 1x12 open back 3 Enceinte ouverte d’un autre combo américain pour son clair/légèrement saturé, un seul haut-parleur de 12". US broad range Simulation d’une enceinte souvent utilisée sur un piano électrique classique. Analog simulation Simulation du circuit de charge du haut-parleur interne d’un célèbre préamplificateur anglais de 19". UK 1x12 Amplificateur à lampes clos, anglais, classe A, un seul haut-parleur de 12". UK 4x12 Enceinte close classique, équipée de quatre haut-parleurs de 12" (série noire), convient au rock.18 Chapitre 1 Modelage d’amplificateur  Menu local EQ :sélectionnez un des quatre modèles d’égaliseurs. Les modèles suivants sont disponibles :British 1, British 2, American et Modern EQ.  Bouton Amp–Speaker Link :lie les menus Amp et Speaker afin de charger automatiquement le haut-parleur associé à l’ampli choisi dans la section Model.  Bouton Amp–EQ Link :lie les menus Amp et EQ afin de charger automatiquement le modèle d’égaliseur associé à l’ampli choisi dans la section Model. Chaque modèle d’ampli est associé à un modèle de haut-parleur et d’égaliseur. C’est la combinaison d’un amplificateur, d’un haut-parleur et d’un égaliseur qui permet de recréer un son de guitare connu. Vous pouvez toutefois combiner librement les modèles de haut-parleurs ou d’égaliseurs avec n’importe quel amplificateur en désactivant ces deux boutons de lien.  Potentiomètre Gain :détermine la quantité de préamplification appliquée au signal d’entrée. Cette commande a un effet qui varie selon le modèle d’amplificateur sélectionné. Par exemple, lorsque vous utilisez le modèle d’amplificateur British Clean, le réglage de gain maximum produit un son saturé puissant. Par contre, lorsque vous utilisez les amplificateurs British Gain ou Modern Gain, les mêmes réglages de gain produisent de très fortes distorsions qui conviennent aux solos.  Potentiomètres Bass, Mids et Treble :ajustent les plages de fréquences des modèles d’égaliseur de la même façon que les potentiomètres de tonalité des amplificateurs matériels de guitare.  Potentiomètre Presence :ajuste la plage des hautes fréquences. Le paramètre Presence n’affecte que l’étage de sortie (Master) de Guitar Amp Pro.  Potentiomètre Master :détermine le volume de sortie de l’ampli (en direction du haut-parleur). En général, sur les amplificateurs à lampes, l’augmentation du niveau de Master produit un son plus compressé et plus saturé, ce qui donne un signal plus déformé et plus puissant (fort). Les réglages élevés peuvent produire une sortie extrêmement forte. Dans Guitar Amp Pro, le paramètre Master modifie le caractère sonique, tandis que le niveau de sortie final se définit à l’aide du paramètre Output sous la section FX (pour plus d’informations, voir plus bas). US 1x12 open back Enceinte ouverte d’un combo américain, son lead, un seul haut-parleur de 12". US 1x12 bass reflex Enceinte close, de type « bass reflex », un seul haut-parleur de 12". DI Box Cette option permet de contourner la section de simulation de haut-parleur. Type de haut-parleurs DescriptionChapitre 1 Modelage d’amplificateur 19 Section Effects La section Effects contient les effets Reverb, Tremolo et Vibrato. Vous avez le choix entre Tremolo (qui module l’amplitude ou le volume du son) ou Vibrato (qui module la hauteur tonale) et pouvez utiliser la Reverb avec l’un ou l’autre, ou séparément. Pour pouvoir utiliser ou ajuster un effet, vous devez l’activer en cliquant sur son bouton On (pourvu d’une icône de mise sous tension). Le bouton On s’allume lorsque l’effet est activé. Les boutons FX et Reverb On se trouvent à gauche des commandes des différents effets. Remarque :la section Effects se trouve devant la commande Master dans le flux de signaux ;elle reçoit donc le signal préamplifié (en amont du master). Paramètres FX  Menu local FX :sélectionnez Tremolo ou Vibrato dans le menu.  Potentiomètre Depth :détermine l’intensité de la modulation.  Potentiomètre Speed :détermine la vitesse de modulation (en Hz). Les réglages bas produisent un son doux et flottant alors que les réglages plus élevés produisent un effet de rotor.  Bouton Sync :lorsqu’il est activé, la vitesse est synchronisée avec le tempo du projet. Si la synchronisation est activée, en ajustant le paramètre Speed, vous pouvez sélectionner différentes valeurs de notes de musique. Réglez le paramètre Speed sur la valeur souhaitée et, quel que soit l’effet que vous avez sélectionné, il sera parfaitement synchronisé avec le tempo du projet. Paramètres Reverb  Menu local Reverb :sélectionnez un des trois types de réverbération à ressort.  Potentiomètre Level :détermine la quantité de réverbération appliquée au signal préamplifié de l’amplificateur. Sections Microphone Position et Microphone Type Après avoir sélectionné un haut-parleur dans le menu Speaker, vous pouvez sélectionner le type de micro à émuler et son emplacement par rapport au haut-parleur. Paramètres Microphone Position  Bouton Centered :place le micro au centre du cône du haut-parleur, c’est-à-dire dans l’axe. Cette position produit un son plein et plus puissant qui convient aux sons de guitare blues ou jazz.  Bouton Off-Center :place le micro au bord du haut-parleur, c’est-à-dire de hors de l’axe. Cette position produit un son plus clair et plus précis, mais aussi plus mince qui convient aux sons de guitare rock ou rhythm and blues tranchants. Lorsque vous sélectionnez l’un de ces deux boutons, l’écran de haut-parleur graphique reflète le réglage en vigueur.20 Chapitre 1 Modelage d’amplificateur Paramètres Microphone Type  Bouton Condenser :émule le son d’un micro électrostatique de studio. Le son des micros électrostatiques est fin, transparent et bien équilibré.  Bouton Dynamic :émule le son d’un micro cardioïde dynamique. Ce type de micro a un son plus clair et plus tranchant que les modèles électrostatiques. Par contre, les médiums inférieurs sont moins prononcés, ce qui fait que ce modèle convient mieux à l’enregistrement de guitares rock. Remarque :dans la pratique, il peut s’avérer très intéressant de combiner les deux types de micros. Dupliquez la piste de guitare et ajoutez Guitar Amp Pro comme effet d’insertion sur les deux pistes. Sélectionnez des micros différents dans les deux exemples Guitar Amp Pro tout en conservant des réglages identiques pour tous les autres paramètres puis mixez les niveaux de signal des pistes. Vous pouvez, bien entendu, faire varier les autres paramètres, si vous le souhaitez. Output En dessous de la section Effects se trouve le curseur Output, qui sert de commande de niveau final pour la sortie de Guitar Amp Pro. Vous pouvez vous représenter le paramètre Output comme une commande de volume située en aval de l’enceinte et qui est utilisée pour régler le niveau qui est envoyé vers les baies de modules suivants dans le canal ou dans la sortie du canal. Remarque :ce paramètre est distinct de la commande Master pour deux raisons : pour la conception sonore et pour contrôler le niveau de la section Amp.2 21 2 Delay Les effets Delay (de retard) enregistrent le signal d’entrée et le conservent un court instant avant de l’envoyer à l’entrée ou à la sortie de l’effet. La plupart des retards vous permettent de renvoyer le pourcentage de signal retardé à l’entrée et de créer ainsi un effet d’écho répétitif. Chaque répétition ultérieure est légèrement plus faible que la précédente. Le temps de retard peut être synchronisé avec le tempo du projet, via la mise en correspondance de la résolution de grille du projet, généralement en valeur de notes ou en millisecondes. Vous pouvez utiliser les retards pour effectuer les opérations suivantes :  doubler des sons isolés afin d’obtenir l’effet d’une même mélodie jouée par un groupe d’instruments ;  créer des effets d’écho et diffuser le son dans un espace indéfini ;  améliorer la position stéréo des pistes d’un mixage. Les effets de retard sont généralement utilisés comme insertion de canal ou effets de bus. Il est plus rare d’en faire usage sur l’ensemble d’un mixage (dans un canal de sortie), à moins que vous ne cherchiez à rendre un effet spécial, un peu « inquiétant ». Le présent chapitre décrit les effets de retard proposés par Logic Express :  Echo (reportez-vous à la rubrique ci-dessous)  Sample Delay (reportez-vous à la rubrique « Sample Delay » à la page 22)  Stereo Delay (reportez-vous à la rubrique « Stereo Delay » à la page 23)  Tape Delay (reportez-vous à la rubrique « Tape Delay » à la page 24)22 Chapitre 2 Delay Echo Cet effet d’écho simple permet de synchroniser le temps de retard avec le tempo du projet ;ainsi, vous pouvez créer rapidement des effets d’écho qui s’exécutent « en rythme » avec votre composition. Paramètres d’écho  Time :définit la résolution de grille du temps de retard au niveau des longueurs de notes, en fonction du tempo du projet. Les valeurs « T » représentent les triolets et les « . » les notes pointées.  Repeat :détermine la fréquence à laquelle l’effet de retard se répète.  Color :définit le contenu harmonique (couleur) du signal de retard.  Wet and Dry :chacune de ces options contrôle la valeur du signal original et du signal d’effet. Sample Delay Sample Delay n’est pas vraiment un effet, mais plutôt un outil :vous pouvez l’utiliser pour retarder un canal à l’aide de valeurs d’échantillons uniques. Si vous l’utilisez en association avec les fonctionnalités d’inversion de phase de l’effet, Sample Delay est parfaitement adapté à la correction des problèmes de synchronisation pouvant apparaître avec des micros multicanaux. Il peut également être utilisé dans le cadre de la création, pour émuler l’effet de séparation de canaux des micros stéréo. La version stéréo du module fournit des commandes séparées pour chaque canal. Elle offre également une option Link L & R qui déplace les deux canaux du même nombre d’échantillons. Chaque échantillon (d’une fréquence de 44,1 kHz) correspond au temps nécessaire à une onde sonore pour parcourir 7,76 millimètres. En d’autres termes :si vous retardez le canal d’un micro stéréo de 13 échantillons, vous émulez une séparation acoustique (micro) de 10 centimètres.Chapitre 2 Delay 23 Stereo Delay Le fonctionnement de l’effet Stereo Delay est similaire à celui de Tape Delay (voir ci-dessous) mais vous permet en outre de régler séparément les paramètres Delay, Feedback et Mix pour le canal droit et le canal gauche. Cet effet comprend également un potentiomètre d’intercommunication pour chaque canal stéréo. Il détermine l’intensité du feedback, ou le niveau à partir duquel chaque signal est acheminé vers le canal stéréo opposé. Vous pouvez utiliser l’effet Stereo Delay librement sur les pistes ou sur les bus mono, lorsque vous souhaitez créer des retards indépendants pour chacun des canaux stéréo. Remarque :si vous utilisez cet effet sur des bandes de canal mono, la piste ou le bus sera associé à deux canaux à partir du point d’insertion (tous les logements d’insertion après le logement sélectionné seront stéréo). Cette rubrique couvre uniquement les fonctionnalités supplémentaires que présente l’effet Stereo Delay. Pour en savoir plus sur les paramètres communs avec l’effet Tape Delay, reportez-vous à la rubrique correspondante ci-dessous.  Left input et Right input :utilisez ces deux entrées pour choisir le signal d’entrée des deux canaux stéréo. Vous pouvez choisir parmi les options Off (Désactivé), Left (Gauche), Right (Droite), L+R (Gauche + Droite) et L-R ( Gauche - Droite).  Bouton Feedback Phase :utilisez ce bouton pour inverser la phase du signal de feedback pour le canal correspondant.  Crossfeed Left to Right and Crossfeed Right to Left :utilisez cette option pour transférer le signal de feedback du canal de gauche vers le canal de droite et inversement.  Boutons Crossfeed Phase :utilisez ces boutons pour inverser la phase des signaux de feedback d’intercommunication.24 Chapitre 2 Delay Tape Delay L’effet Tape Delay simule le son chaleureux des appareils à écho d’époque. Il a pour avantage de faciliter la synchronisation du temps de feedback avec le tempo de votre projet. Tape Delay comporte des filtres passe-haut et passe-bas dans sa boucle de feedback, afin de faciliter la création d’effets de « dub » (copie) authentiques. Il inclut également un LFO pour la modulation du temps de retard. Le LFO produit une onde triangulaire avec une intensité de vitesse et de modulation réglable. Vous pouvez l’utiliser pour produire des effets de chœur agréables ou originaux, même sur les longs retards.  Feedback :détermine la valeur du signal retardé et filtré qui est réacheminé vers l’entrée de l’effet Tape Delay.  Freeze :capture les répétitions de retard actuelles et les conserve jusqu’à ce que le paramètre soit désactivé.  Delay :définit le temps de retard actif en millisecondes (si vous synchronisez le temps de retard avec le tempo du projet, ce paramètre est estompé).  Tempo :définit le temps de retard actif en battements par minute (si vous synchronisez le temps de retard avec le tempo du projet, ce paramètre est estompé).  Bouton Sync :activez ce bouton pour synchroniser les répétitions du retard avec le tempo du projet (y compris les modifications de tempo).  Boutons Note :cliquez sur ces boutons pour définir la résolution de grille applicable au temps de retard, en fonction de la durée des notes.  Curseur Groove :détermine la proximité de chaque répétition de retard secondaire par rapport à la position de grille absolue (c’est-à-dire l’éloignement de chaque répétition de retard secondaire).  Distortion Level (Extended Parameter) :détermine le niveau du signal déformé (saturation de l’enregistrement).  Low Cut and High Cut :les fréquences situées en dessous de la valeur Low Cut (Passe-bas) et au-dessus de la valeur High Cut (Passe-haut) sont filtrées à partir du signal source.  LFO Speed :définit la fréquence (vitesse) du LFO.  LFO Depth :définit le taux de modulation du LFO. Dans le cas d’une valeur nulle (0), la modulation du retard est désactivée.Chapitre 2 Delay 25  Flutter parameters :simule les irrégularités en termes de vitesse des mécanismes d’entraînement utilisés dans les unités de retard analogiques. Flutter Rate (taux de scintillement) ajuste la vitesse et Flutter Intensity (intensité du scintillement) détermine l’ampleur de l’effet.  Smooth :égalise le LFO et l’effet de scintillement.  Dry and Wet :chacune de ces options contrôle la valeur du signal original et du signal d’effet. Réglage du feedback Lorsque vous réglez le curseur Feedback sur la valeur la plus faible possible, l’effet Tape Delay génère un écho simple. Si vous choisissez la valeur la plus haute, les échos sont répétés à l’infini. Remarque :les niveaux du signal initial et de ses taps (répétitions d’échos) ont tendance à s’accumuler et risquent de causer des distorsions. Dans ce cas, le circuit de saturation interne intervient pour résoudre le problème. Vous pouvez l’utiliser pour garantir que les signaux de distorsion (overdrive) conservent un son satisfaisant. Réglage de la valeur Groove La valeur Groove détermine la proximité entre les répétitions de retard secondaires et la position absolue sur la grille. Un Groove de 50 pour cent signifie que chaque retard sera associé au même temps de retard. Avec un réglage inférieur à 50 pour cent, le retard secondaire est joué plus tôt. Si le réglage est supérieur à 50 pour cent, le retard secondaire intervient plus tard. Si vous souhaitez créer des valeurs de notes pointées, déplacez le curseur Groove tout à droite (à 75 pour cent) ;pour les triolets, choisissez le réglage 33,33 pour cent. Filtrage de l’effet de retard Vous pouvez ajuster le son des échos à l’aide des filtres passe-haut et passe-bas intégrés. Ces filtres se trouvent dans le circuit de retour ;par conséquent l’effet de filtre augmente en intensité à chaque répétition de retard. Si vous souhaitez obtenir une tonalité de plus en plus « floue », déplacez le curseur du filtre High Cut vers la gauche. Pour obtenir des échos encore plus « faibles », déplacez le curseur du filtre Low Cut vers la droite. Remarque :si vous ne parvenez pas à entendre l’effet souhaité, bien que votre configuration soit apparemment appropriée, assurez-vous que les commandes Dry/Wet sont toutes deux activées et vérifiez les réglages de filtre :déplacez le curseur du filtre High Cut (passe-haut) complètement à droite et le curseur du filtre Low Cut (passe-bas) complètement à gauche.3 27 3 Distortion Vous pouvez utiliser les effets Distortion pour recréer le son de la distorsion analogique ou numérique et pour transformer radicalement votre audio. Les effets Distortion simulent la distorsion créée par les lampes à vide, les transistors ou les circuits numériques. Les lampes étaient utilisées dans les amplificateurs audio avant le développement de la technologie audio numérique et sont toujours utilisées dans certains amplis d’instruments de musique de nos jours. Lorsqu’on les pousse, ils produisent un type de distorsion que de nombreuses personnes trouvent plaisante et qui est devenue une caractéristique du son de la musique rock et pop. La distorsion de lampe analogique ajoute au signal une chaleur particulière et une vivacité. Il existe également des effets de distorsion qui génèrent intentionnellement un écrê- tage (clipping) et une distorsion numérique du signal audio. Ils peuvent être utilisés pour modifier des pistes vocales, musicales et autres afin de générer un effet intense et artificiel, ou pour créer des effets sonores. Les effets de distorsion comportent des paramètres pour la tonalité (tone), qui permettent de définir la façon dont la distorsion altère le signal (souvent sous la forme d’un filtre de fréquences), et des paramètres pour le gain, qui permettent de contrôler l’intensité de la distorsion pour le niveau de sortie du signal. Les rubriques suivantes décrivent les différents effets fournis avec Logic Express.  « Bitcrusher » à la page 28  « Clip Distortion » à la page 29  « Distortion » à la page 31  « Distortion II » à la page 31 Avertissement :lorsqu’ils sont réglés sur des niveaux de sortie élevés, les effets de distorsion peuvent endommager votre ouïe (et vos haut-parleurs). Lorsque vous ajustez les réglages d’un effet, il est recommandé de baisser le niveau de sortie de la piste et d’augmenter graduellement le niveau une fois que vous avez fini.28 Chapitre 3 Distortion  « Overdrive » à la page 32  « Phase Distortion » à la page 33 Bitcrusher L’effet Bitcrusher est un effet de distorsion numérique de basse résolution. Vous pouvez l’utiliser pour émuler le son des débuts des données audio numériques, créer du repliement artificiel en divisant la séquence d’échantillonnage ou déformer des signaux jusqu’à ce qu’ils soient méconnaissables. Paramètres de l’effet Bitcrusher  Curseur et champ Drive :détermine le gain (en décibels) à appliquer au signal d’entrée.  Curseur et champ Resolution :détermine le débit binaire (entre 1 et 24 bits).  Curseur et champ Downsampling :détermine de combien il faut réduire la fréquence d’échantillonnage. La valeur 1 x laisse le signal inchangé, la valeur 2 x divise la fréquence d’échantillonnage par deux et la valeur 10 x divise la fréquence d’échantillonnage du signal original par dix (par exemple,si vous réglez le Downsampling sur 10 x, un signal à 44,1 kHz sera échantillonné à exactement 4,41 kHz).  Boutons Mode :cliquez sur l’un de ces boutons pour régler le mode de distorsion sur Folded, Cut ou Displaced (ces modes sont décrits dans la section qui suit).  Curseur et champ Clip Level :détermine le point en dessous du seuil normal auquel vous voulez que le signal soit écrêté.  Curseur et champ Mix (paramètre étendu) :détermine la balance entre les signaux secs et humides. Utilisation de l’effet Bitcrusher En réglant le paramètre Résolution sur une valeur inférieure au débit binaire du signal original, vous dégradez ce dernier en y introduisant de la distorsion numérique. En effet, en baissant la valeur, vous augmentez le nombre d’erreurs d’échantillonnage, ce qui génère plus de distorsion. Pour des débits binaires extrêmement bas, le niveau de distorsion peut même devenir supérieur au niveau du signal utile.Chapitre 3 Distortion 29 Les boutons Mode déterminent si les crêtes de signal qui dépassent le niveau d’écrê- tage doivent être repliées (Folded), coupées (Cut) ou déplacées (Displaced) (comme représenté dans les icônes des boutons et la forme d’onde résultante dans l’affichage). Le genre d’écrêtage qui se produit dans les systèmes numériques est généralement plus proche du mode Cut (coupées). La distorsion interne peut produire un écrêtage similaire aux types générés par les deux autres modes. Augmenter le niveau de Drive tend aussi à augmenter la quantité d’écrêtage à la sortie de l’effet Bitcrusher. Clip Distortion Clip Distortion est un effet de distorsion non linéaire qui produit un spectre imprévisible. Vous pouvez l’utiliser pour simuler des sons chauds de saturation à lampes ou une distorsion radicale. L’effet Clip Distortion propose une combinaison inhabituelle de filtres connectés en série. Le signal est d’abord amplifié selon la valeur du champ Drive, passe au travers d’un filtre passe-haut, puis est soumis à une distorsion non linéaire contrôlée par le paramètre Symétrie. Le signal passe ensuite au travers d’un filtre passe-bas. Le signal ainsi modifié est alors mixé avec le signal original, puis envoyé au travers d’un autre filtre passe-bas. Ces trois filtres ont une pente de 6 dB/octave. Cette combinaison unique de filtres permet des blancs dans le spectre de fréquences qui peuvent donner de bons résultats avec ce type de distorsion non linéaire. Le graphique du circuit d’écrêtage représente visuellement tous les paramètres, à l’exception des paramètres du filtre High Shelving. Paramètres de l’effet Clip Distortion  Curseur et champ Drive :détermine le gain à appliquer au signal d’entrée. Après avoir été amplifié par la valeur du champ Drive, le signal passe au travers d’un filtre passe-haut.  Curseur et champTone :détermine la fréquence de coupure (en Hertz) du filtre passe-haut.  Curseur et champ Symmetry :détermine la distorsion non linéaire (asymétrique) à appliquer au signal.30 Chapitre 3 Distortion  Curseur et champ Clip Filter :détermine la fréquence de coupure (en Hertz) du premier filtre passe-bas au travers duquel le signal passe après la distorsion.  Curseur Mix :détermine le rapport entre le signal soumis à l’effet (humide) et le signal non soumis au filtre (sec) après le filtre d’écrêtage.  Champ et curseur circulaire Sum LPF :détermine la fréquence de coupure (en Hertz) du filtre passe-bas au travers duquel le signal mixé passe.  Potentiomètre et champ High Shelving Frequency :détermine la fréquence (en Hertz) du filtre de shelving haut.  Potentiomètre et champ High Shelving Gain :détermine le gain à appliquer au signal de sortie.  Curseur et champ Input Gain (paramètre étendu) :détermine le gain à appliquer au signal d’entrée.  Curseur et champ Output Gain (paramètre étendu) :détermine le gain à appliquer au signal de sortie. Utilisation de l’effet Clip Distortion Si vous réglez le paramètre High Shelving Frequency autour des 12 kHz, vous pouvez l’utiliser comme contrôle des aigus sur une bande de canaux de mélangeur ou un amplificateur hi-fi stéréo. En revanche, contrairement à ces types de contrôles d’aigus, vous pouvez amplifier ou couper le signal de jusqu’à ±30 dB à l’aide du paramètre Gain.Chapitre 3 Distortion 31 Distortion Cet effet Distortion simule le son sale et lo-fi généré par un transistor bipolaire. Vous pouvez l’utiliser pour simuler un instrument de musique au travers d’un amplificateur fortement poussé ou pour créer des sons déformés uniques. Paramètres de l’effet Distortion  Curseur et champ Drive :détermine la saturation à appliquer au signal.  Curseur et champ Tone :détermine la fréquence à laquelle le signal est filtré par un filtre high cut. En filtrant un signal déformé riche en harmoniques, on obtient un son plus doux légèrement moins râpeux.  Curseur et champ Output :détermine le volume de sortie. Permet de compenser les augmentations de contour provoquées par l’ajout de distorsion. Distortion II L’effet Distortion II émule l’effet de distorsion d’un orgue Hammond B3. Vous pouvez l’utiliser sur des instruments de musique pour recréer cet effet classique ou l’utiliser de façon plus créative dans le cadre de la conception sonore. Paramètres de l’effet Distortion II .  Modulateur PreGain :détermine le gain à appliquer au signal d’entrée.  Modulateur Drive :détermine la saturation à appliquer au signal.  Modulateur Tone :détermine la fréquence à laquelle le signal est filtré. En filtrant un signal déformé riche en harmoniques, on obtient un son plus doux légèrement moins râpeux.  Menu local Type :sélectionnez le type de distorsion à appliquer. Les modèles suivants sont disponibles :Growl, Bity et Nasty.32 Chapitre 3 Distortion  Growl :émule un amplificateur à lampe à deux niveaux semblable à celui que l’on retrouve dans le modèle Leslie 122, souvent utilisé avec un orgue Hammond B3.  Bity :émule le son d’un amplificateur de guitare blues (poussé).  Nasty :produit une distorsion dure qui convient à la création de sons très agressifs. Overdrive L’effet Overdrive émule la distorsion générée par un transistor à effet de champ (FET), généralement utilisée dans les amplificateurs d’instruments et les générateurs d’effets. Lorsqu’ils sont saturés, les transistors à effet de champ génèrent une distorsion plus chaleureuse que les transistors bipolaires. Paramètres de l’effet Overdrive  Curseur et champ Drive :détermine la saturation du transistor.  Curseur et champ Tone :détermine la fréquence de coupure à laquelle le signal est filtré. En filtrant un signal déformé riche en harmoniques, on obtient un son plus doux légèrement moins râpeux.  Curseur et champ Output :détermine le volume de sortie. L’utilisation du module Overdrive tend à augmenter le niveau du signal original, mais vous pouvez compenser cela en diminuant le niveau de sortie.Chapitre 3 Distortion 33 Phase Distortion L’effet Phase Distortion s’appuie sur une ligne de retard modulée, similaire à un effet de Chorus ou de Flanger (pour en savoir plus sur ces effets, consultez le chapitre 9, « Modulation », à la page 103). En revanche, dans l’effet Phase Distortion, la durée du retard n’est pas modulée par un oscillateur basse fréquence (LFO), mais par une version à filtre passe-bas du signal d’entrée lui-même. Cela signifie que le signal module sa propre position de phase. Le signal d’entrée ne passe que par la ligne de retard et n’est affecté par aucun autre processus. Paramètres de l’effet Phase Distortion  Bouton Monitor :activez ce dernier pour n’entendre que le signal d’entrée ou désactivez-le pour entendre le signal mixé.  Champ et curseur circulaire Cutoff :détermine la fréquence de coupure du filtre passe-bas résonnant au travers duquel passe le signal d’entrée.  Champ et curseur circulaire Resonance :détermine la résonance du filtre passe-bas résonnant au travers duquel passe le signal d’entrée.  Curseur et champ Mix :ajuste le pourcentage de signal mixé soumis à l’effet par rapport au signal original.  Curseur et champ Max Modulation :détermine la durée du retard maximum.  Curseur et champ Intensity :détermine la modulation à appliquer au signal.  Menu local Phase Reverse (paramètre étendu) :choisissez On pour que les valeurs d’entrée positives réduisent la durée du retard sur le canal droit. Disponible uniquement pour les cas stéréo de l’effet Phase Distortion.34 Chapitre 3 Distortion Utilisation de l’effet Phase Distortion Le signal d’entrée ne passe que par la ligne de retard et n’est affecté par aucun autre processus. Le paramètre Mix mélange le signal soumis à l’effet avec le signal original. La durée du retard est modulée par un signal à chaîne latérale, en l’occurrence le signal d’entrée. Le signal d’entrée passe au travers d’un filtre passe-bas résonnant possédant une fréquence de coupure (Cutoff) dédiée et des commandes de résonance (Resonance). Vous pouvez écouter la chaîne latérale filtrée (et non le signal mixé) en actionnant le bouton Monitor. Pour définir la durée du retard maximum, utilisez le paramètre Max Modulation. La quantité de modulation elle-même est contrôlée par le champ Intensité. Sous les autres paramètres figure le paramètre Phase Reverse. Normalement, une valeur d’entrée positive donne un temps de retard plus long. En activant le paramètre Phase Reverse (Inversion de phase), les valeurs d’entrée positives engendrent une réduction du temps de retard sur le canal droit uniquement. Cette fonctionnalité est uniquement disponible dans les exemples stéréo de l’effet.4 35 4 Dynamique Vous pouvez utiliser les effets de dynamique pour contrôler le volume de vos données audio, donner plus d’intensité, de « punch », à vos pistes et projets et optimiser la qualité sonore de la lecture dans différentes situations. La plage dynamique d’un signal audio correspond à l’intervalle entre la partie la plus basse et la partie la plus forte du signal (en termes techniques, entre l’amplitude la plus faible et l’amplitude la plus élevée). Grâce aux effets de dynamique, vous pouvez ajuster la plage dynamique d’un fichier audio individuel, de plusieurs pistes ou de l’ensemble d’un projet, afin d’augmenter le volume perçu et de mettre en valeur les sons les plus importants sans pour autant rendre inaudibles les sons les plus doux. Les outils de dynamique sont les compresseurs, les limiteurs et les portes de bruit. Compresseurs Un compresseur fonctionne comme une commande de volume automatique, qui réduit ce volume dès qu’il dépasse un certain niveau, appelé seuil. Quel intérêt y a-t-il à réduire l’amplitude de la dynamique ? En coupant les sections les plus fortes du signal (appelées crêtes), le compresseur vous permet d’augmenter le niveau global de ce signal et ainsi d’amplifier le volume sonore perçu. L’intensité du son est alors renforcée, dans la mesure où les moments les plus forts prennent davantage de relief tout en empêchant que les passages les plus doux en arrière-plan deviennent inaudibles. La compression a également pour effet de rendre le son plus vif, plus énergique, d’une part car les éléments transitoires sont mis en valeur (en fonction des réglages d’attaque et de relâchement, mais aussi parce que le volume maximal est plus rapidement atteint. Par ailleurs, la compression peut contribuer à améliorer la qualité sonore d’un projet lors de sa lecture dans différents environnements audio. Par exemple, la plage dynamique des haut-parleurs d’un téléviseur ou d’un autoradio est bien moindre que celle d’une salle de cinéma. La compression du mixage global permet d’amplifier et de clarifier le son lors d’une lecture basse fidélité.36 Chapitre 4 Dynamique Les compresseurs sont généralement utilisés sur des pistes vocales afin de mettre en valeur la voix dans le mixage global. Ils peuvent également être utilisés sur les pistes de musique et d’effets audio, mais rarement sur les pistes d’ambiance. Certains compresseurs, appelés compresseurs multibandes, sont capables de diviser le signal entrant en plusieurs bandes de fréquence, puis d’appliquer des réglages de compression différents à chacune de ces bandes. Cette démarche, généralement appliquée au mixage global du projet, permet d’obtenir un niveau optimal sans introduire d’effets de compression. Expandeurs Les expandeurs sont semblables aux compresseurs mais, lorsque le seuil fixé est atteint, ils amplifient le signal au lieu de le réduire. Leur rôle est donc de rendre le signal audio plus vivant. Limiteurs Les limiteurs (également appelés limiteurs de crête) fonctionnent de la même façon que les compresseurs, dans la mesure où ils réduisent le signal audio lorsque celui-ci atteint le seuil prédéfini. La différence est la suivante :alors qu’un compresseur réduit progressivement un signal dont le niveau est au-dessus du seuil, un limiteur ramène immédiatement un signal trop fort au niveau du seuil fixé. Le rôle principal d’un limiteur est d’éviter l’écrêtage tout en préservant le niveau maximal du signal global. Portes de bruit Les portes de bruit modifient le signal de façon contraire au traitement appliqué par les compresseurs ou les limiteurs. Alors qu’un compresseur réduit le niveau du signal lorsque celui-ci franchit le seuil prédéfini, une porte de bruit réduit le signal lorsqu’il est inférieur à ce seuil. Ainsi, les sons les plus forts passent la porte sans être modifiés, alors que les sons plus faibles, tels que le bruit ambiant ou la chute d’une note tenue, sont éliminés. Les portes de bruit servent à éliminer d’un signal audio les bruits parasites et les bourdonnements basse fréquence. Les sections suivantes décrivent les différents modules fournis avec Logic Express.  « Compressor » à la page 37  « DeEsser » à la page 41  « Ducker » à la page 42  « Enveloper » à la page 44  « Expander » à la page 46  « Limiter » à la page 48  « Noise Gate » à la page 49  « Preset Multipressor » à la page 52  « Silver Compressor » à la page 53  « Silver Gate » à la page 54Chapitre 4 Dynamique 37 Compressor Le module Compressor est conçu pour émuler le son et la réponse d’un compresseur (matériel) analogique professionnel. Il resserre vos données audio en réduisant les sons qui excèdent un certain niveau de seuil, atténuant ainsi la dynamique et augmentant le volume sonore global. La compression permet de mettre en valeur les moments clés d’une piste ou d’un mixage, tout en évitant que les passages les plus doux deviennent inaudibles. Avec l’égaliseur, il s’agit probablement de l’outil de traitement sonore le plus polyvalent et le plus répandu dans le domaine du mixage. Vous pouvez utiliser le module Compressor sur des pistes individuelles, y compris des pistes vocales, instrumentales et d’effets, ou bien sur l’intégralité du mixage. Dans la plupart des cas, vous devrez insérer directement le Compressor dans un canal. Paramètres du module Compressor  Curseur et champ Circuit Type :permettent de sélectionner le type de circuit émulé par le module Compressor. Les options disponibles sont Platinum, Classic A_R, Classic A_U, VCA, FET et Opto (optique).  Écran Gain Reduction :indique le degré de compression appliqué au fur et à mesure de la lecture des données audio.  Potentiomètre et champ Attack :déterminent le temps d’attaque (temps que met le compresseur à réagir lorsque le signal excède le seuil fixé).  Potentiomètre et champ Release :déterminent le temps de relâchement (temps que met le compresseur pour arrêter de réduire le signal une fois que celui-ci est repassé en dessous du seuil fixé).  Bouton Auto :lorsque ce bouton est sélectionné, le temps de relâchement s’ajuste de façon dynamique en fonction des données audio.  Écran Compression Curve :affiche la courbe de compression créée par les paramètres Ratio et Knee, avec le signal d’entrée en abscisse et le signal de sortie en ordonnée.  Curseur et champ Ratio :définissent le ratio de compression (selon lequel le signal est réduit lorsqu’il dépasse le seuil fixé).  Curseur et champ Knee :déterminent si le signal est compressé immédiatement ou de façon progressive lorsque son niveau est proche du seuil.38 Chapitre 4 Dynamique  Curseur et champ Compression Threshold :définissent le seuil pour le module Compressor (niveau au-delà duquel le signal est réduit).  Boutons Peak/RMS :activez l’un ou l’autre de ces boutons pour indiquer si le module Compressor doit analyser le signal à l’aide de la méthode Peak ou RMS lorsqu’il utilise le type de circuit Platinum.  Curseur et champ Gain :détermine le gain à appliquer au signal de sortie.  Menu local Gain :permet de sélectionner une valeur pour augmenter le niveau de sortie afin de compenser la baisse du volume causée par la compression. Les options possibles sont OFF, 0 dB et –12 dB.  Curseur et champ Limiter Threshold :définissent le niveau de seuil du limiteur.  Bouton Limiter :active ou désactive le limiteur intégré. Paramètres étendus  Menu local Output Distortion :permet d’indiquer si l’écrêtage doit être appliqué au-dessus de 0 dB et de préciser le type d’écrêtage appliqué. Les valeurs possibles sont off, soft, hard et clip.  Curseur et champ Mix :détermine la balance entre les signaux sec et humide. Filtre d’entrée latérale  Menu local Activity :permet d’activer ou de désactiver l’entrée latérale du module Compressor ou d’indiquer si elle doit être en mode d’écoute. Les options possibles sont off, listen et on.  Menu local Mode :permet d’indiquer le type de filtre utilisé pour l’entrée latérale. Les options possibles sont BP (Band Pass, passe-bande), LP (Low Pass, passe-bas), HP (High Pass, passe-haut), ParEQ (égaliseur paramétrique) et HS (High Shelving, plateau d’aigus).  Curseur et champ Frequency :définissent la fréquence pour le filtre d’entrée latérale.  Curseur et champ Q :définissent la bande passante de la bande de fréquence affectée par le filtre d’entrée latérale.  Curseur et champ Gain :déterminent la quantité de gain appliquée au signal d’entrée latérale.Chapitre 4 Dynamique 39 Utilisation du module Compressor Les sections suivantes expliquent comment utiliser les principaux paramètres du module Compressor. Threshold et Ratio Les paramètres les plus importants du module Compressor sont Threshold et Ratio. Le paramètre Threshold correspond au niveau (en décibels) au-delà duquel le signal doit être réduit de la valeur définie par le paramètre Ratio. Étant donné que cette valeur Ratio correspond à un pourcentage du niveau global, la réduction du signal sera proportionnelle au dépassement du seuil. Par exemple, si le paramètre Threshold est défini sur -6 dB et le paramètre Ratio sur 4:1, une crête de -2 dB dans le signal (soit 4 dB de plus que le seuil fixé) est réduite de 3 dB, de sorte qu’elle se retrouve juste à 1 dB au-dessus du seuil ;en revanche, une crête de 6 dB (soit 4 dB au-dessus du seuil) sera réduite de 1 dB pour se retrouver à 2 dB au-dessus du seuil. L’échelle de dynamique est préservée mais les écarts entre les crêtes sont estompés. Attaque et Relâchement Après Threshold et Ratio, les autres paramètres les plus importants sont Attack et Release. Ils permettent de mettre en forme la réponse dynamique du module Compressor.Le paramètre Attack définit le délai qui s’écoule entre le moment où le volume des données audio dépasse le seuil fixé et celui où le module Compressor commence à réduire le signal. Pour bon nombre de sons, notamment les voix et les instrumentaux, l’attaque initiale est essentielle pour définir le son. Par conséquent, opter pour une valeur Attack plus élevée permet de s’assurer que l’attaque initiale ne sera pas modifiée. Pour maximiser le niveau d’un mixage global, attribuez une valeur plus faible au paramètre Attack afin que le module Compressor commence immédiatement à réduire le signal. De même, le paramètre Release contrôle la vitesse avec laquelle le module Compressor arrête de réduire le signal une fois qu’il repasse en dessous du seuil fixé. Si vous définissez une valeur Release plus élevée, la différence de dynamique sera plus subtile, alors qu’une valeur plus élevée est susceptible de rendre cette différence plus brusque. Un ajustement correct des paramètres Attack et Release peut permettre d’éviter le phénomène de « pompage », effet secondaire courant lié à la compression.40 Chapitre 4 Dynamique Knee Le paramètre Knee atténue l’effet du Compressor en contrôlant si le signal est légèrement compressé lorsqu’il s’approche du seuil. Si vous attribuez au paramètre Knee une valeur proche de 0 (zéro), cela signifie que les niveaux juste en dessous du seuil ne seront pas compressés du tout (ratio 1:1), alors que les niveaux ayant atteint le seuil seront compressés en fonction de la valeur Ratio complète (4:1, 10:1 ou plus). C’est ce type de compression que les ingénieurs du son qualifient de « hard knee », car elle peut entraîner une transition brusque lorsque le signal atteint le seuil fixé. Si vous augmentez la valeur du paramètre Knee, un degré de compression est appliqué au signal à mesure qu’il se rapproche du seuil, d’où une transition bien plus subtile. On parle alors de compression « soft knee ». Le réglage du paramètre Knee permet de contrôler la forme de la compression autour du seuil, alors que les paramètres Threshold et Ratio contrôlent son intensité. Autres paramètres Puisque le module Compressor a pour rôle de réduire les niveaux, le volume global du signal de sortie se retrouve généralement plus bas que celui du signal d’entrée. Vous pouvez néanmoins ajuster ce niveau de sortie à l’aide du curseur Gain. Utilisez le paramètre Auto Gain pour compenser la réduction de gain engendrée par la compression (12 dB ou 0 dB). Auto Gain permet de définir le niveau du gain (amplification) sur une valeur égale à T—(T/R), où T correspond au seuil (Threshold) et R au ratio. Le paramètre Gain Reduction Meter affiche le degré de compression appliqué pendant la lecture du signal. Il peut en effet s’avérer très pratique de regarder le niveau de compression de vos pistes et de vous assurer qu’elles ne font pas l’objet d’une compression trop importante. Lorsque vous utilisez le paramètre Platinum Circuit Type, le module Compressor peut analyser le signal à l’aide de l’une des deux méthodes suivantes :Peak ou RMS (Root Mean Square). La méthode Peak est plus précise techniquement parlant, mais la méthode RMS fournit une indication plus poussée de la façon dont les gens percevront le signal. Lorsque vous utilisez le module Compressor simplement comme un limiteur,sélectionnez le bouton Peak. Si vous compressez des pistes individuelles, en particulier des pistes musicales,sélectionnez le bouton RMS. Si vous activez simultanément les options Auto Gain et RMS, le signal risque d’être saturé. Si vous entendez la moindre distorsion, désactivez l’option Auto Gain et réglez le curseur Gain jusqu’à ce que la distorsion ait disparu.Chapitre 4 Dynamique 41 DeEsser Le module DeEsser est un compresseur spécifique de fréquences, conçu pour compresser uniquement une bande de fréquence particulière au sein d’un signal audio complexe. Il permet d’éliminer les sifflantes (également appelées « sibilance ») présentes dans le signal. L’intérêt d’utiliser le DeEsser plutôt qu’un égaliseur pour couper les hautes fréquences est que ce module compresse le signal de façon dynamique et non de façon statique. Ainsi, lorsque aucune sibilance n’est détectée dans le signal, le son ne devient pas plus sombre pour autant. Le DeEsser se caractérise par des temps d’attaque et de relâchement extrêmement rapides. Lorsque vous utilisez le DeEsser, vous pouvez définir la plage de fréquences compressée (fréquence Suppressor) indépendamment de celle analysée (fréquence Detector). Ces deux plages apparaissent alors séparément dans la fenêtre DeEsser, ce qui permet de les comparer facilement. Le module DeEsser effectue une réduction du gain sur la plage de fréquences Suppressor jusqu’à ce que la fréquence Detector repasse en dessous du seuil fixé. DeEsser n’utilise pas de réseau de séparation des fréquences (cross-over utilisant des filtres passe-haut et passe-bas). Au lieu de cela, il soustrait la bande de fréquence isolée et ne modifie donc pas la courbe de la phase. Paramètres du module DeEsser Les paramètres Detector se trouvent sur le côté gauche de la fenêtre du DeEsser, les paramètres Suppressor sur le côté droit. La partie centrale contient les écrans Detector et Suppressor, ainsi que le curseur de lissage Smoothing.42 Chapitre 4 Dynamique Section Detector  Potentiomètre Detector Frequency :définit la plage de fréquences analysée par DeEsser.  Potentiomètre Detector Sensitivity :définit le degré de réponse au signal d’entrée. Plus le ratio est élevé, plus la réponse du Detector est importante.  Menu local Monitor :permet d’indiquer si l’élément à contrôler est le signal Detector filtré (Det.), le signal Suppressor filtré (Sup.) ou le son supprimé du signal d’entrée en réponse au paramètre Sensitivity (Sens.). Sélectionnez Off pour écouter le signal de sortie DeEsser. Section Suppressor  Potentiomètre Suppressor Frequency :indique quelle bande de fréquence est réduite lorsque le signal excède le seuil de sensibilité Detector.  Potentiomètre Strength :règle l’importance de la réduction de gain autour de la fréquence Suppressor. Section centrale  Écrans de fréquence Detector et Suppressor :l’écran du haut affiche la plage de fréquences Detector, l’écran du bas la plage de fréquences Suppressor (en Hz).  Curseur Smoothing :définit la vitesse de réaction des phases de début et de fin de réduction du gain. Le curseur Smoothing contrôle à la fois le temps d’attaque et le temps de relâchement (lors de leur utilisation par les compresseurs). Ducker L’atténuation (« ducking » en anglais) est une technique courante utilisée dans la diffusion radio et télé :lorsque le présentateur parle pendant la musique, le volume de celle-ci est automatiquement réduit. Une fois l’annonce terminée, la musique reprend automatiquement son niveau de volume original. Le module Ducker offre un moyen simple d’effectuer ce processus. Il permet même de réduire le niveau musical avant que le présentateur ne parle (même s’il en résulte un léger temps de latence).Chapitre 4 Dynamique 43 Paramètres du module Ducker  Intensity :définit le niveau de réduction du volume (de la piste musicale, ce qui correspond en fait au signal de sortie).  Threshold :détermine le niveau minimal qu’un signal d’entrée latérale doit atteindre avant de commencer à réduire le niveau de sortie (du mixage musical), selon la valeur définie à l’aide du curseur Intensity. Si le niveau du signal d’entrée latérale n’atteint pas le seuil fixé, le volume de la piste (du mixage musical) reste inchangé.  Attack :contrôle la vitesse avec laquelle le volume est réduit. Si vous souhaitez que le signal (du mixage musical) soit légèrement atténué, réglez ce curseur sur une valeur élevée. Cette valeur contrôle également si le volume doit être réduit avant que le signal n’atteigne le seuil fixé (plus cela se produit tôt, plus le temps de latence introduit est important). Il convient de noter que cela ne fonctionne que si le signal d’atténuation n’a pas lieu « en direct » (autrement dit, le signal doit être un enregistrement existant) :Logic Expressdoit en effet analyser le niveau du signal avant de le lire, afin d’anticiper quand débute l’atténuation.  Hold :détermine le temps pendant lequel le volume de la piste (du mixage musical) est réduit. Ce contrôle évite l’effet de broutement pouvant être provoqué par un niveau d’entrée latérale évoluant rapidement. Si le niveau d’entrée latérale dépasse très légèrement le seuil, au lieu de le dépasser nettement ou de rester en deçà, configurez le paramètre Hold sur une valeur élevée afin de compenser les réductions rapides du volume.  Release :contrôle la vitesse à laquelle le volume revient à son niveau d’origine. Utilisez une valeur élevée si vous souhaitez que le volume du mixage musical remonte progressivement une fois l’annonce terminée.44 Chapitre 4 Dynamique Utilisation du module Ducker Pour des raisons techniques, le module Ducker peut uniquement être inséré dans les canaux de sortie et auxiliaires. Pour utiliser le module Ducker : 1 Insérez le module Ducker dans une tranche de console audio ou auxiliaire. 2 Affectez à un bus toutes les sorties de piste devant être atténuées (concernées par la réduction dynamique du volume de mixage), à l’aide d’un des effets d’envoi. 3 Sélectionnez le bus (c’est-à-dire la tranche de console auxiliaire) qui transporte le signal d’atténuation (vocal) à l’aide du menu Side Chain du module Ducker. Remarque :contrairement à tous les autres modules à entrée latérale, l’entrée latérale du Ducker est mixée avec le signal de sortie une fois qu’elle est passée par le module. Cela permet de garantir que le signal d’entrée latérale de l’atténuation (la voix off) sera entendu en sortie. 4 Ajustez les paramètres du module Ducker. Enveloper Le module Enveloper est un outil plutôt inhabituel qui permet de mettre en forme les éléments transitoires, c’est-à-dire les phases d’attaque et de relâchement d’un signal. Vous disposez ainsi d’une fonctionnalité unique grâce à laquelle vous pouvez mettre en forme un signal sonore et ainsi obtenir des résultats impressionnants, dont aucun autre effet de dynamique n’est capable. Paramètres du module Enveloper Les commandes Gain et Time situées sur la gauche s’appliquent à la phase d’attaque du signal, tandis que ces mêmes commandes disponibles à droite concernent la phase de relâchement.  Curseur et champ Threshold :fixent le seuil au-delà duquel les niveaux d’attaque et de relâchement seront modifiés.  Curseur et champ Gain (Attack) :définissent le gain pour la phase d’attaque du signal. Lorsque le curseur est placé au centre (0), le signal reste inchangé.Chapitre 4 Dynamique 45  Potentiomètre Time (Attack) :définit la durée de la période considérée comme la phase d’attaque à partir du début du signal.  Zone Display :affiche sous forme de graphique les courbes d’attaque et de relâchement appliquées au signal.  Potentiomètre Time (Release) :définit la durée de la période considérée comme la phase de relâchement du signal.  Curseur Gain (Release) :définit le gain appliqué à la phase de relâchement du signal. Lorsque le curseur est placé au centre (0), le signal reste inchangé.  Curseur Out Level :définit le niveau du signal de sortie.  Champ et curseur Lookahead :déterminent la portée de l’analyse effectuée par le module Enveloper sur le signal. Utilisation du module Enveloper Les paramètres les plus importants du module Enveloper sont les deux curseurs Gain, situés de chaque côté de la zone d’affichage centrale et qui dirigent les phases Attack (à gauche) et Release (à droite). Si vous augmentez la valeur Gain, la phase d’attaque ou de relâchement associée est amplifiée ;si vous réduisez la valeur Gain, la phase correspondante est atténuée. Par exemple, si vous amplifiez l’attaque, un son de percussion présente davantage de « mordant » et le son des cordes pincées (ou grattées) d’une guitare est alors amplifié. Si au contraire vous coupez l’attaque, le volume des signaux percussifs augmentera de façon plus douce. Vous pouvez également désactiver le son de l’attaque, afin de la rendre virtuellement inaudible. Cet effet offre un autre avantage non négligeable, celui de masquer la mauvaise synchronisation des instruments d’accompagnement. Si vous amplifiez le relâchement, les effets de réverbération appliqués à la piste concernée deviennent également beaucoup plus intenses. Inversement, si vous atténuez la phase de relâchement, les pistes jusqu’alors noyées dans la réverbération bénéficient d’un son beaucoup plus vif. Ce traitement est particulièrement utile lorsque vous travaillez avec des boucles de batterie, mais ses applications ne se limitent pas à ce seul usage. Laissez parler votre imagination ! Lorsque vous utilisez le module Enveloper, définissez le paramètre Threshold sur la valeur minimale et n’y touchez plus. Ce n’est que lorsque vous déciderez de remonter de façon significative la phase de relâchement, entraînant ainsi une forte augmentation du niveau de bruit de l’enregistrement original, que vous devrez remonter légèrement le curseur Threshold. De cette façon, le champ d’action du module Enveloper est limité pour que seule la partie utile du signal soit modifiée. Une augmentation ou une réduction drastique de la phase d’attaque ou de relâchement est susceptible de modifier le niveau global du signal. Cela peut être compensé en baissant le curseur Out Level.46 Chapitre 4 Dynamique Les paramètres Time de l’attaque et du relâchement (en dessous de la zone d’affichage) vous permettent d’accéder aux intervalles temporels interprétés par le module comme correspondant aux phases d’attaque et de relâchement. En règle générale, des valeurs d’environ 20 ms pour l’attaque et 1500 ms pour le relâchement constituent un bon point de départ. Il vous suffit ensuite de les ajuster en fonction du type de signal que vous traitez. Le curseur Lookahead vous permet de définir la portée de l’analyse effectuée par le module Enveloper sur le signal en vue d’anticiper les événements à venir. Normalement, vous n’aurez pas besoin de faire appel à cette fonctionnalité, à part peut-être pour des signaux dont les éléments transitoires seraient très sensibles. Si toutefois vous étiez amené à augmenter la valeur de Lookahead, vous devrez probablement ajuster le temps d’attaque en conséquence. Contrairement à un compresseur ou un expandeur, le module Enveloper agit indépendamment du niveau absolu du signal d’entrée, à condition que le curseur Threshold soit réglé sur la valeur la plus basse possible. Expander Le module Expander est semblable à un compresseur, à cette différence près qu’il amplifie la plage dynamique située au-dessus du niveau de seuil (au lieu de la réduire). Vous pouvez utiliser l’Expander pour apporter plus de vie et de fraîcheur à vos données audio, en particulier en accentuant les éléments transitoires des signaux faisant l’objet d’une compression importante. Paramètres du module Expander  Curseur et champ Threshold :définissent le niveau au-dessus duquel l’Expander accroît le signal.  Curseur et champ Ratio :définissent le ratio selon lequel le signal est augmenté lorsqu’il dépasse le seuil fixé.  Potentiomètre et champ Attack :déterminent le temps que met l’expandeur à réagir lorsque le signal excède le seuil fixé.Chapitre 4 Dynamique 47  Potentiomètre et champ Release :déterminent le temps que met l’expandeur pour arrêter d’amplifier le signal une fois que celui-ci est repassé en dessous du seuil.  Curseur et champ Knee :indiquent si le signal doit être légèrement amplifié lorsque son niveau est tout juste inférieur au seuil.  Curseur et champ Gain :définit la quantité de gain de sortie.  Bouton Auto Gain :lorsqu’il est sélectionné, le bouton Auto Gain a pour rôle de compenser l’augmentation de gain produite par l’expansion.  Écran Expansion :affiche la courbe d’expansion appliquée au signal.  Boutons Peak/RMS :activez l’un ou l’autre de ces boutons pour indiquer si le module Expander doit utiliser la méthode Peak ou RMS pour analyser le signal. Étant donné que l’Expander est un véritable expandeur vers le haut (par opposition à un expandeur vers le bas qui augmente la plage dynamique en dessous du seuil), le curseur Ratio propose une gamme de valeurs comprises entre 1:1 et 0.5:1. Lorsque vous utilisez le module Expander avec l’option Auto Gain activée, le signal sonore paraît plus doux, même si le niveau de crête reste le même ;autrement dit, l’expandeur réduit le niveau « subjectif » du son. Si vous modifiez de façon radicale la dynamique d’un signal (en optant pour des valeurs Threshold et Ratio plus élevées), vous serez peut-être contraint de réduire le niveau de sortie à l’aide du curseur Gain pour éviter toute distorsion. Dans la plupart des cas, l’option Auto Gain ajuste le signal au niveau approprié.48 Chapitre 4 Dynamique Limiter Le fonctionnement du module Limiter est très semblable à celui d’un compresseur, à cette différence fondamentale près :alors qu’un compresseur réduit progressivement le signal lorsque celui-ci excède le seuil fixé, un limiteur ramène toute crête trop élevée au niveau du seuil fixé, limitant ainsi de façon effective le signal à ce niveau. Le module Limiter est principalement utilisé comme outil de mastérisation. Paramètres du module Limiter  Compteur Gain Reduction :affiche l’importance de la limitation lors de la lecture du signal.  Curseur et champ Gain :détermine le gain à appliquer au signal d’entrée.  Champ et curseur Lookahead :déterminent la portée (en millisecondes) de l’analyse effectuée par le Limiter sur le signal audio.  Curseur et champ Release :déterminent le délai qui s’écoule entre le moment où le signal repasse en dessous du seuil et celui où le module Limiter arrête d’appliquer une limitation.  Potentiomètre et champ Output Level :définissent le niveau de sortie du signal.  Bouton Softknee :lorsque ce bouton est sélectionné, le signal n’est limité qu’à partir du moment où il atteint le seuil. Une fois le bouton activé, la transition vers la limitation intégrale n’est pas linéaire, produisant ainsi un effet plus doux, moins brusque, et réduisant les effets de distorsion qu’une limitation extrême est susceptible de générer. Le paramètre Lookahead permet au module Limiter d’anticiper les données audio, de façon à pouvoir réagir rapidement aux volumes de crêtes en ajustant la réduction appliquée. L’utilisation de ce paramètre entraîne un temps de latence, mais celui-ci n’est pas perceptible lorsque vous employez le module Limiter comme outil de mastérisation sur des données préalablement enregistrées. Attribuez des valeurs plus élevées au paramètre Lookahead si vous souhaitez que l’effet de limitation soit appliqué avant que le niveau maximal soit atteint, créant ainsi une transition plus subtile.Chapitre 4 Dynamique 49 Généralement, le module Limiter est le dernier outil à appliquer dans la chaîne de mastérisation d’un signal. Dans ce cas, il est utilisé pour augmenter le volume global du signal, de façon à ce qu’il atteigne le seuil de 0 dB mais ne le dépasse pas. Le module Limiter est conçu de telle sorte que,si les options Gain et Output Level sont toutes les deux définies sur 0 dB, il ne produit aucun effet (sur un signal normalisé). Si le signal doit être écrêté (ligne de gain rouge), le Limiter utilise ses réglages de base et réduit le niveau avant que l’écrêtage puisse se produire (en revanche, le Limiter ne peut pas « réparer » des données audio écrêtées lors de l’enregistrement). Noise Gate LE module Noise Gate est généralement utilisé pour supprimer les bruits indésirables audibles lorsque le niveau du signal audio est faible. Vous pouvez l’utiliser, entre autres, pour supprimer le bruit de fond, la diaphonie causée par d’autres sources de signal ou encore le bourdonnement perceptible lorsque le volume est bas. Voici comment fonctionne le Noise Gate :les signaux situés au-dessus du seuil fixé sont autorisés à passer sans être altérés, alors que les signaux situés en dessous de ce seuil sont réduits. Cela vous permet de supprimer les parties du signal dont le niveau est le plus faible tout en autorisant le passage des zones audio que vous souhaitez conserver. Paramètres du module Noise Gate Paramètres principaux  Curseur et champ Threshold :définissent le niveau (en décibels) en dessous duquel le signal doit être réduit.  Curseur et champ Reduction :déterminent le degré de réduction du signal.  Potentiomètre et champ Attack :déterminent le temps nécessaire pour que la porte soit entièrement ouverte à partir du moment où le signal excède le seuil fixé.  Potentiomètre et champ Hold :déterminent combien de temps la porte reste ouverte une fois que le signal est repassé en dessous du seuil.50 Chapitre 4 Dynamique  Potentiomètre et champ Release :déterminent le temps nécessaire pour que la porte soit entièrement refermée une fois que le signal est repassé en dessous du seuil.  Curseur et champ Hysteresis :définissent l’écart (en décibels) entre les valeurs de seuil qui entraînent l’ouverture et la fermeture de la porte, afin d’éviter que celle-ci ne s’ouvre ou ne se referme trop rapidement lorsque le signal d’entrée est proche du seuil.  Champ et curseur Lookahead :déterminent la portée (en millisecondes) de l’analyse effectuée par la porte de bruit sur le signal. Paramètres d’entrée latérale  Bouton Monitor :activez ce bouton pour afficher un aperçu du signal d’entrée latérale, y compris l’effet des filtres High Cut et Low Cut.  Curseur et champ High Cut :définissent la fréquence de coupure supérieure associée au signal d’entrée latérale.  Curseur et champ Low Cut :définissent la fréquence de coupure inférieure associée au signal d’entrée latérale. Lorsque aucune entrée latérale externe n’est sélectionnée, le signal d’entrée est utilisé comme entrée latérale. Utilisation du module Noise Gate Le plus souvent, régler le curseur Reduction sur la valeur la plus basse possible permet de s’assurer que les sons situés en dessous du seuil fixé seront intégralement supprimés. Si vous optez pour une valeur plus élevée, les sons faibles seront atténués mais ils seront toujours autorisés à passer. Vous pouvez également régler le curseur Reduction sur une valeur supérieure à 0 (zéro) afin d’amplifier le signal de 20 dB maximum. Cette solution est utile pour les effets d’atténuation. Les trois potentiomètres rotatifs Attack, Hold et Release permettent de modifier la réponse dynamique du Noise Gate. Si vous souhaitez que la porte s’ouvre très rapidement, par exemple pour les signaux percussifs tels que la batterie, réglez le potentiomètre Attack sur une valeur plus faible. Pour les autres sons (cordes, par exemple), dont le signal augmente plus progressivement, attribuez une valeur plus élevée au paramètre Attack afin d’obtenir un effet plus naturel. De même, lorsque vous utilisez des signaux dont le volume diminue progressivement ou ayant une queue de réverbé- ration plus longue, réglez le potentiomètre Release sur une valeur plus élevée pour que le volume du signal augmente de façon naturelle. Le potentiomètre Hold détermine la durée minimale pendant laquelle la porte reste ouverte. Les changements brusques (appelés « broutement ») dus à une ouverture et une fermeture trop rapides du Noise Gate sont ainsi évités.Chapitre 4 Dynamique 51 Le curseur Hysteresis permet lui aussi d’éviter le broutement, sans qu’il soit nécessaire de définir une durée de maintien (Hold) minimale. Il vous permet de définir l’intervalle entre les valeurs de seuil d’ouverture et de fermeture du Noise Gate, ce qui est particulièrement utile lorsque le niveau du signal « oscille » autour du seuil, c’est-à-dire qu’il fluctue légèrement mais rapidement. Suite à ce phénomène, le Noise Gate ne cesse de s’activer et se désactiver, d’où cet effet de cliquetis indésirable. À l’aide du curseur Hysteresis, vous pouvez configurer le Noise Gate pour qu’il s’ouvre au niveau du seuil et qu’il reste ouvert tant que le niveau ne passe pas en dessous d’un autre niveau plus faible. Tant que l’écart entre ces deux valeurs est suffisamment important pour contenir le niveau fluctuant du signal entrant, le Noise Gate peut fonctionner sans provoquer de broutement. Cette valeur est toujours négative et, de manière générale, une valeur de 6 dB constitue une bonne base de départ. Parfois, il peut arriver que les niveaux du signal que vous souhaitez conserver et les niveaux de bruit soient si proches qu’il est difficile de les isoler. Par exemple, si vous enregistrez un morceau de batterie et utilisez le Noise Gate pour isoler le son de la grosse caisse, il est fort possible que la charleston entraîne elle aussi l’ouverture de la porte. Pour résoudre ce genre de situation, vous pouvez utiliser les commandes Sidechain pour isoler le signal souhaité à l’aide des filtres High Cut et Low Cut. Pour utiliser les filtres Sidechain, cliquez sur le bouton Monitor pour activer le monitoring. Vous pouvez alors entendre l’impact des filtres High Cut et Low Cut sur le signal entrant. Faites glisser les curseurs High Cut et Low Cut pour régler, respectivement, les fréquences au-delà et en deça desquelles le signal doit être filtré. Ces filtres ne laissent passer que les crêtes de signal les plus élevées. Dans notre exemple, vous pourriez supprimer le signal de la charleston, dont la fréquence est plus élevée, à l’aide du filtre High Cut, puis autoriser le passage du signal de la grosse caisse. Pour définir plus facilement un niveau de seuil adapté, désactivez le monitoring.52 Chapitre 4 Dynamique Preset Multipressor L’effet Preset Multipressor est une variante simple d’emploi au module Logic Pro Multipressor. Un compresseur multibande découpe le signal entrant en bandes de fréquence avant l’application de la compression. Ces bandes de fréquence sont ensuite compressées indépendamment. Après compression, les bandes sont regroupées en un même mixage puis envoyées par le module. L’avantage d’une compression distincte sur chaque bande de fréquence est d’obtenir des niveaux élevés de compression sur les bandes le nécessitant sans pour autant générer un effet de gonflement sur les autres bandes, géné- ralement audible à des niveaux élevés de compression. L’interface de l’effet Preset Multipressor propose un menu qui vous permet de choisir parmi des réglages optimisés pour différents genres ;le nom des préréglages est relativement explicite. Testez les différents préréglages pour déterminer celui répondant au mieux à vos besoins.Chapitre 4 Dynamique 53 Silver Compressor Le module Silver Compressor est une version simplifiée du Compressor. Il possède moins de paramètres et nécessite un processeur moins puissant. Paramètres du module Silver Compressor  Écran Gain Reduction :indique le degré de compression appliqué au fur et à mesure de la lecture des données audio.  Curseur et champ Threshold :définissent le seuil associé au module Compressor (niveau au-delà duquel le signal est réduit).  Potentiomètre et champ Attack :déterminent le temps d’attaque (temps que met le compresseur à réagir lorsque le signal excède le seuil fixé).  Potentiomètre et champ Release :déterminent le temps de relâchement (temps que met le compresseur pour arrêter de réduire le signal une fois que celui-ci est repassé en dessous du seuil fixé).  Curseur et champ Ratio :définissent le ratio de compression (selon lequel le signal est réduit lorsqu’il dépasse le seuil fixé). Utilisation du module Silver Compressor Les paramètres du Silver Compressor fonctionnent de la même façon que ceux du Compressor. Pour plus d’informations, reportez-vous à la rubrique « Compressor » à la page 37. Silver Gate Le module Silver Gate est une version simplifiée du Noise Gate. Il possède moins de paramètres et nécessite un processeur moins puissant.54 Chapitre 4 Dynamique Paramètres du module Silver Gate  Champ t curseur Lookahead :déterminent la portée (en millisecondes) de l’analyse effectuée par la porte de bruit sur le signal.  Curseur et champ Threshold :définissent le niveau (en décibels) en dessous duquel le signal doit être réduit.  Potentiomètre et champ Attack :déterminent le temps nécessaire pour que la porte soit entièrement ouverte à partir du moment où le signal excède le seuil fixé.  Potentiomètre et champ Hold :déterminent combien de temps la porte reste ouverte une fois que le signal est repassé en dessous du seuil.  Potentiomètre et champ Release :déterminent le temps nécessaire pour que la porte soit entièrement refermée une fois que le signal est repassé en dessous du seuil. Utilisation du module Silver Gate Les paramètres du Silver Gate fonctionnent de la même façon que ceux du Noise Gate. Pour en savoir plus, reportez-vous au « Noise Gate » à la page 49.5 55 5 Égalisation L’égalisation (ou EQ, abréviation du terme anglais « Equalization ») vous permet de modeler le son de vos données audio en modifiant le niveau de bandes de fréquences spécifiques. Il s’agit de l’un des effets audio les plus utilisés, que ce soit pour des projets musicaux ou lors d’un travail de postproduction vidéo. Vous pouvez utiliser l’égalisation pour modeler le son d’un fichier audio, d’une piste ou d’un projet en ajustant des fréquences ou des plages de fréquences spécifiques. Grâce à l’égalisation, vous pouvez apporter au son de vos projets des modifications plus ou moins flagrantes. Les effets d’égalisation incluent divers filtres monobandes et égaliseurs multibandes. Tous les effets d’égalisation utilisent des filtres dont le rôle est de permettre à certaines fréquences de passer sans être altérées, tandis que d’autres fréquences seront augmentées ou diminuées (on parle également d’amplification ou de réduction des fréquences). Un égaliseur peut servir d’outil global capable d’amplifier ou de réduire une plage de fréquences importante ;certains (en particulier les égaliseurs paramétriques et multibandes) peuvent être utilisés davantage pour un travail plus précis. Égaliseurs monobandes Les effets d’égalisation les plus simples sont obtenus à l’aide d’égaliseurs monobandes qui comprennent des égaliseurs coupe-haut et coupe-bas, passe-haut et passe-bas, à plateau et paramétriques.  Un égaliseur Low Cut (coupe-bas) atténue uniquement les fréquences inférieures à une fréquence donnée, appelée fréquence de coupure, d’un nombre fixe de décibels par octave, appelé pente. Un égaliseur High Cut (coupe-haut) atténue uniquement les fréquences supérieures à la fréquence de coupure, selon une pente fixe.  Un égaliseur Low Pass (passe-bas) atténue les fréquences supérieures à la fréquence de coupure, alors qu’un égaliseur High Pass (passe-haut) diminue les fréquences inférieures à cette fréquence de coupure. En outre, vous pouvez contrôler la pente du filtre (la vitesse avec laquelle les fréquences au-delà de la coupure sont atténuées) à l’aide du paramètre Order.56 Chapitre 5 Égalisation  Un égaliseur High ou Low Shelving (à plateau de graves ou d’aigus) vous permet de définir la fréquence de coupure et de contrôler le gain (degré d’amplification ou de réduction), vous autorisant ainsi à modifier la valeur de ce gain selon une valeur fixe et non en fonction d’une pente.  Un égaliseur paramétrique amplifie ou réduit toutes les fréquences proches de la fréquence centrale (qu’elles soient inférieures ou supérieures à cette dernière). Vous pouvez définir la fréquence centrale, ainsi que la bande passante ou Q, ce qui détermine l’étendue de la plage de fréquences affectée autour de la fréquence centrale. Égaliseurs multibandes Les égaliseurs multibandes vous permettent de contrôler un ensemble de filtres qui, une fois réunis, couvrent une grande partie du spectre de fréquences. Sur les égaliseurs multibandes, vous pouvez définir la fréquence, la bande passante et le facteur Q de chaque bande de façon individuelle. Grâce à un égaliseur multibande (tel que le Channel EQ ou le Fat EQ), vous pouvez modeler le son de toute source audio de façon très élaborée. Les égaliseurs multibandes sont tout aussi utiles pour mettre en forme le son d’une piste individuelle que pour modeler le son d’un mixage global. Les rubriques suivantes décrivent les différents effets fournis avec Logic Express.  « Channel EQ » à la page 57  « DJ EQ » à la page 61  « Fat EQ » à la page 61  « Égaliseurs monobandes » à la page 63  « High Cut et Low Cut Filter » à la page 63  « High Pass et Low Pass Filter » à la page 63  « High Shelving et Low Shelving EQ » à la page 63  « Égaliseurs paramétriques » à la page 64  « Silver EQ » à la page 64Chapitre 5 Égalisation 57 Channel EQ Le module Channel EQ est un égaliseur multibande extrêmement polyvalent. Il propose huit bandes de fréquence, incluant des filtres High Pass et Low Pass, des filtres High Shelving et Low Shelving et quatre bandes paramétriques flexibles. Il comprend également un analyseur FFT (Transformée de Fourier rapide) intégré, grâce auquel vous pouvez visualiser la courbe de fréquence des données audio à modifier et ainsi déterminer quelles portions du spectre de fréquences doivent être amplifiées ou réduites. Le Channel EQ peut être utilisé de diverses façons :pour modeler le son de pistes ou de fichiers audio individuels ou bien pour modeler la tonalité d’un mix global. Grâce à ses commandes graphiques et à l’Analyzer, il est très facile d’observer le signal audio et d’y apporter des ajustements en temps réel. Paramètres du module Channel EQ Sur le côté gauche de la fenêtre Channel EQ se trouvent le bouton Gain et les paramè- tres de l’Analyzer, tandis que la partie centrale de la fenêtre renferme l’écran graphique et les paramètres permettant de modeler chaque bande de l’égaliseur.  Curseur et champ Master Gain :définissent le niveau de sortie du signal. Après avoir amplifié ou réduit des bandes de fréquence individuelles, vous pouvez utiliser le curseur Master Gain pour ajuster le niveau de sortie.  Bouton Analyzer :permet d’activer ou de désactiver l’Analyzer.  Bouton Pre/Post EQ :lorsque le mode Analyzer est activé, ce bouton détermine si l’Analyzer doit afficher la courbe de fréquence avant ou après application de l’égalisation.  Menu local Resolution :permet de sélectionner la résolution des échantillons pour l’Analyzer. Les modèles suivants sont disponibles :une résolution faible (1024 points), moyenne (2048 points) ou élevée (4096 points).58 Chapitre 5 Égalisation Section de l’écran graphique  Boutons Band on/off :boutons situés au-dessus de l’écran graphique. Le fait de cliquer sur un bouton a pour effet d’activer ou de désactiver la bande correspondante. Chaque bouton est associé à une icône qui indique quel type d’égaliseur il utilise :  La bande 1 correspond à un filtre High Pass.  La bande 2 correspond à un filtre Low Shelving.  Les bandes 3 à 6 correspondent à des filtres paramétriques en cloche.  La bande 7 correspond à un filtre High Shelving.  La bande 8 correspond à un filtre Low Pass.  Écran graphique :affiche la courbe de chaque bande de l’égaliseur.Vous pouvez ajuster la fréquence de chaque bande en la faisant glisser vers la gauche ou vers la droite dans la section de l’écran associée à la bande concernée, puis ajuster le gain de chaque bande (à l’exception des bandes 1 et 8) en faisant glisser celle-ci vers le haut ou vers le bas au sein de sa section. L’écran reflète immédiatement les modifications apportées. Section Parameter Sous l’écran graphique se trouvent les commandes qui permettent d’indiquer les réglages et de les ajuster indépendamment pour chaque bande.  Champs Frequency :permettent d’ajuster la fréquence de chaque bande.  Champs Gain/Slope :permettent d’ajuster la quantité de gain pour chaque bande. Pour les bandes 1 et 8, cette quantité modifie la pente du filtre.  Champs Q :permettent d’ajuster le « facteur Q » ou la résonance de chaque bande (plage de fréquences affectée autour de la fréquence centrale). Le paramètre Q des bandes 1 et 8 n’a aucun effet lorsque la pente est définie sur 6 dB/oct. Lorsque le paramètre Q des bandes 3 à 6 est défini sur une valeur très élevée (comme 100), ces filtres n’affectent qu’une bande de fréquence très étroite et peuvent être utilisés comme filtres de rupture.  Bouton Link :active le couplage Gain-Q, qui ajuste automatiquement le facteur Q (bande passante) lorsque vous augmentez ou réduisez le gain sur l’une des bandes de l’égaliseur, afin de préserver la bande passante perçue de la courbe en cloche. Si vous réglez le paramètre Gain-Q-Couple sur strong, la bande passante perçue est presque entièrement conservée, alors que les réglages light et medium permettent quelques modifications lors de l’augmentation ou de la réduction du gain. Les réglages asymétriques entraînent un couplage plus fort pour les valeurs de gain négatives que pour les valeurs positives, par conséquent la bande passante perçue est mieux préservée lorsque vous réduisez le gain plutôt que lorsque vous l’amplifiez. Remarque :si vous lancez l’automatisation du paramètre Q avec un réglage Gain-QCouple différent, les valeurs constatées du facteur Q sont alors différentes de celles pendant l’enregistrement de l’automatisation.Chapitre 5 Égalisation 59  Menu local Analyzer Mode (paramètre étendu) :permet de sélectionner la méthode Peak ou RMS.  Curseur et champ Analyzer Decay (paramètre étendu) :permettent d’ajuster le taux de chute (en dB par seconde) de la courbe de l’Analyzer (chute de crête en mode Peak ou chute moyenne en mode RMS).  Menu local Gain-Q Couple Strength (paramètre étendu) :permet de sélectionner le degré de couplage Gain-Q. Utilisation du module Channel EQ L’utilisation du Channel EQ dépend de vos données audio et de ce que vous souhaitez faire. Néanmoins, voici un flux de travaux utile et applicable à bon nombre de situations :lorsque le Channel EQ est réglé sur une réponse plane (aucune fréquence amplifiée ou réduite), activez l’Analyzer et lancez la lecture des données audio tout en observant l’écran graphique pour voir quelles portions du spectre de fréquences présentent des crêtes fréquentes et quelles portions gardent toujours un niveau bas. Notez en particulier les moments où le signal subit une distorsion ou un écrêtage. Ensuite, à l’aide de l’écran graphique ou des commandes Parameter, ajustez les bandes de fréquences comme vous le souhaitez pour obtenir le son recherché. Vous pouvez atténuer les fréquences écrêtées afin de réduire ou d’éliminer la distorsion et amplifier les zones calmes pour obtenir un son plus marqué. Ajustez la fréquence centrale des bandes 2 à 7 pour affecter une fréquence spécifique (une que vous souhaitez amplifier, telle que la note fondamentale de la musique, ou une que vous souhaitez éliminer, comme le bourdonnement ou tout autre bruit indésirable) ;ensuite, rétrécissez le facteur Q de sorte que seule une plage de fréquences étroite soit affectée ou élargissez-le pour modifier une plage plus large. Dans l’écran graphique, chaque bande de l’égaliseur apparaît avec une couleur différente. Vous pouvez ajuster la fréquence d’une bande dans le graphique en la faisant glisser horizontalement. Faites glisser la bande verticalement pour ajuster sa quantité de gain (pour les bandes 1 et 8, les valeurs de pente peuvent uniquement être modifiées dans la zone de paramètres, au-dessus de l’écran graphique). Chaque bande possède un point de pivot, représenté par un petit cercle sur la courbe, au niveau de la fréquence de la bande ;vous pouvez ajuster le facteur Q ou la largeur de la bande en faisant glisser ce point de pivot verticalement. Vous pouvez également ajuster l’échelle de décibels de l’écran graphique en faisant glisser verticalement le bord gauche ou droit de l’écran (où figurent les valeurs dB) lorsque l’Analyzer n’est pas activé. Lorsqu’il est activé et que vous faites glisser le bord gauche, l’échelle de dB linéaire est ajustée ;si vous faites glisser le bord droit, c’est l’échelle de dB de l’analyseur qui est ajustée.60 Chapitre 5 Égalisation Pour augmenter la résolution d’affichage de la courbe d’égalisation dans la zone la plus intéressante, voisine de la ligne du zéro, faites glisser vers le haut l’échelle de dB située sur le côté gauche de l’écran graphique. Faites-la glisser vers le bas pour réduire la résolution. La plage globale est toujours de ±30, mais les valeurs faibles sont plus faciles à reconnaître. Lorsque vous travaillez avec le Channel EQ, vous pouvez désactiver toutes les bandes que vous n’utilisez pas pour modeler le son. Les bandes inactives n’utilisent pas du tout les ressources de l’ordinateur. Utilisation de l’Analyzer Si vous activez l’Analyzer, le module Channel EQ affiche une courbe en temps réel de tous les composants fréquenciels du signal à mesure que les données audio sont lues. Cette courbe est superposée aux courbes d’égalisation que vous définissez, à l’aide d’une transformée de Fourier rapide (FFT). La courbe de l’Analyzer utilise la même échelle que les courbes d’égalisation, ce qui vous permet de reconnaître les fréquences importantes au sein des données audio et d’utiliser les courbes d’égalisation pour amplifier ou réduire ces fréquences. Dès que l’Analyzer est activé, vous pouvez modifier le paramètre Analyzer Top, qui modifie la mise à l’échelle de l’analyseur FFT, sur le côté droit de l’écran graphique. La zone visible représente une plage dynamique de 60 dB mais, si vous cliquez dessus et la faites glisser verticalement en maintenant le bouton de la souris enfoncé, vous pouvez régler la valeur maximale entre +20 dB et 40 dB. L’affichage de l’Analyzer est toujours linéaire en dB. Lorsque vous choisissez un paramètre Resolution dans le menu, n’oubliez pas que plus la résolution est élevée, plus l’ordinateur sera sollicité. Une résolution élevée est par exemple nécessaire lorsque vous avez besoin de résultats fiables dans les très basses fréquences. Les bandes dérivées de l’analyse FFT sont divisées conformément au principe linéaire de fréquence, ce qui signifie qu’il y a davantage de bandes dans les octaves aiguës que dans les octaves graves. Remarque :l’analyseur FFT sollicite davantage les ressources de l’ordinateur. En fait, la quantité de ressources nécessaire augmente de façon significative avec des résolutions plus élevées. Il est donc recommandé de désactiver l’Analyzer ou de fermer la fenêtre du Channel EQ lorsque vous lisez ou enregistrez le projet, après avoir défini les paramètres d’égalisation souhaités. Ainsi, une partie des ressources de l’ordinateur seront libérées pour d’autres tâches.Chapitre 5 Égalisation 61 DJ EQ Le module DJ EQ associe des filtres High et Low Shelving, chacun caractérisé par une fréquence fixe, et un égaliseur paramétrique pour lequel vous pouvez ajuster les paramètres Frequency, Gain et Q-Factor. L’une des caractéristiques spécifiques du DJ EQ est qu’il permet de réduire le gain des filtres par pas allant jusqu’à – 30 dB. Paramètres du module DJ EQ  Champ et curseur High Shelf :déterminent la quantité de gain pour le filtre High Shelving.  Champ et curseur Frequency :déterminent la fréquence centrale de l’égaliseur paramétrique.  Champ et curseur Q-Factor :déterminent la plage (bande passante) de l’égaliseur paramétrique.  Champ et curseur Gain :déterminent la quantité de gain pour l’égaliseur paramétrique.  Champ et curseur LowShelf :déterminent la quantité de gain pour le filtre Low Shelving. Fat EQ Le module Fat EQ est un égaliseur multibande polyvalent pouvant posséder jusqu’à cinq bandes de fréquence individuelles. Vous pouvez utiliser le Fat EQ pour des pistes individuelles ou des mixages globaux. Le Fat EQ comprend un écran graphique illustrant les courbes d’égalisation, ainsi qu’un ensemble de paramètres pour chaque bande. Paramètres du module Fat EQ La partie principale de la fenêtre Fat EQ contient un écran graphique et une suite de sections renfermant les paramètres de chaque bande de fréquence. À droite de la section des paramètres figurent le curseur et le champ Master Gain.62 Chapitre 5 Égalisation Section de l’écran graphique  Boutons Band Type :boutons situés au-dessus de l’écran graphique. Pour les bandes 1-2 et 4-5, cliquez sur l’une des paires de boutons pour sélectionner le type d’égaliseur associé à la bande correspondante.  Pour la bande 1, cliquez sur le bouton de filtre High Pass ou Low Shelving.  Pour la bande 2, cliquez sur le bouton de filtre paramétrique ou Low Shelving.  La bande 3 agit toujours comme une bande d’égaliseur paramétrique (cliquez sur le bouton correspondant pour l’activer ou la désactiver).  Pour la bande 4, cliquez sur le bouton de filtre paramétrique ou High Shelving.  Pour la bande 5, cliquez sur le bouton de filtre Low Pass ou High Shelving.  Écran graphique :affiche la courbe d’égalisation de chaque bande de fréquence. Lorsque vous ajustez les réglages de chaque bande à l’aide des commandes de la section Parameter, l’écran reflète immédiatement les modifications apportées. Section Parameter Sous l’écran graphique se trouvent les commandes qui, d’une part, indiquent les réglages propres à chaque bande, d’autre part, vous permettent d’ajuster ces réglages.  Champs Frequency :déterminent la fréquence de chaque bande.  Potentiomètres Gain :déterminent la quantité de gain pour chaque bande.  Champs Q/Order :déterminent le facteur Q ou la bande passante de chaque bande (plage de fréquences affectée autour de la fréquence centrale). Pour les bandes 1 et 5, ces réglages modifient la pente du filtre.  Boutons Band on/off :cliquez sur un bouton numéroté pour activer ou désactiver la bande correspondante. Les bandes inactives n’utilisent pas du tout les ressources de l’ordinateur. Section Master Gain  Curseur et champ Master Gain :éléments situés à droite de la section Parameter qui définissent le niveau de sortie du signal. Après avoir amplifié ou réduit des bandes de fréquence, vous pouvez utiliser le curseur Master Gain pour ajuster le niveau de sortie. Utilisation du module Fat EQ Les icônes situées au-dessus de l’écran graphique vous permettent de changer de type d’égaliseur pour chaque bande, à l’exception de la bande 3, qui agit toujours comme un filtre en cloche intégralement paramétrique. Vous pouvez utiliser les commandes de la section Parameter pour régler la fréquence, le gain et le facteur Q de chaque bande, ainsi que pour activer ou désactiver chacune des bandes.Chapitre 5 Égalisation 63 Si vous optez pour des valeurs Q faibles, l’égaliseur couvre une plage de fréquences plus large, alors qu’avec des valeurs Q élevées, l’effet de la bande d’égalisation est limité à une plage de fréquences très étroite. N’oubliez pas que la valeur Q peut avoir un impact significatif sur le niveau d’audibilité de vos modifications :si vous travaillez avec une bande de fréquence étroite, vous devrez généralement l’amplifier ou la réduire de façon plus radicale pour constater une différence. Égaliseurs monobandes La rubrique ci-dessous décrit les différents effets disponibles dans le sous-menu Single Band. High Cut et Low Cut Filter Comme leur nom l’indique, le Low Cut Filter (filtre coupe-bas) atténue la plage de fréquences inférieure à la fréquence sélectionnée, tandis que le High Cut Filter atténue la plage supérieure à cette fréquence. Chacun possède un paramètre unique permettant de définir la fréquence de coupure. High Pass et Low Pass Filter Le High Pass Filter (filtre passe-haut) affecte la plage de fréquences inférieure à la fré- quence définie. Le filtre laisse passer uniquement les fréquences supérieures à cette dernière. Vous pouvez utiliser le High Pass Filter pour éliminer les basses situées en dessous d’une fréquence donnée. Par opposition, le Low Pass Filter affecte la plage de fréquences supérieure à la fréquence sélectionnée. Les deux modules Filter possèdent les paramètres suivants :  Champ et curseur Frequency :définissent la fréquence de coupure.  Champ et curseur Order :définissent l’ordre de filtrage.  Champ et curseur Smoothing :permettent d’ajuster le degré de lissage (en millisecondes). High Shelving et Low Shelving EQ Le Low Shelving EQ affecte uniquement la plage de fréquences inférieure à la fréquence sélectionnée, tandis que le High Shelving EQ affecte uniquement la plage supérieure à celle-ci. Chacun est associé à un paramètre Gain, qui permet d’amplifier ou de réduire le niveau de la bande de fréquence sélectionnée, et à un paramètre Frequency, qui permet de définir la fréquence de coupure.64 Chapitre 5 Égalisation Égaliseurs paramétriques Le module Parametric EQ est un simple filtre doté d’une fréquence centrale variable. Il peut être utilisé pour amplifier ou réduire toute bande de fréquence du spectre audio, soit avec une plage de fréquences étendue, soit sous la forme d’un filtre de rupture associé à une plage très étroite. Ainsi, une plage de fréquences symétrique de part et d’autre de la fréquence centrale est amplifiée ou réduite. Le module Parametric EQ comprend les paramètres suivants :  Champ et curseur Gain :définit la quantité de gain.  Champ et curseur Frequency :définissent la fréquence de coupure.  Champ et curseur Q-Factor :permettent d’ajuster le facteur Q (bande passante). Silver EQ Le module Silver EQ comporte trois bandes :un égaliseur High Shelving, un égaliseur paramétrique et un égaliseur Low Shelving. Vous pouvez ajuster les fréquences de coupure des égaliseurs High et Low Shelving ou ajuster la fréquence centrale, le gain et le facteur Q de l’égaliseur paramétrique. Paramètres du module Silver EQ  Champ et curseur High Frequency :définissent la fréquence de coupure pour l’égaliseur High Shelving.  Champ et curseur Frequency :déterminent la fréquence centrale de l’égaliseur paramétrique.  Champ et curseur Q-Factor :permettent d’ajuster la plage (bande passante) de l’égaliseur paramétrique.  Champ et curseur Gain :déterminent la quantité de gain pour l’égaliseur paramétrique.  Champ et curseur Low Frequency :définissent la fréquence de coupure pour l’égaliseur Low Shelving.Chapitre 5 Égalisation 65 Plages de fréquences utilisées avec un égaliseur Tous les sons peuvent être classés dans l’une des trois plages de fréquences de base suivantes :les basses, les médiums et les aigus. Ces catégories peuvent elles-mêmes être divisées en basses graves, hauts et bas médiums et hauts et bas aigus. Le tableau ci-dessous décrit quelques-uns des sons faisant partie de chaque catégorie : Remarque :les fréquences indiquées pour chaque plage sont approximatives. La division du son en plages de fréquences présente un caractère quelque peu arbitraire et ne constitue qu’une indication d’ordre général. Nom Plage de fréquences Description Hauts aigus 8–20 kHz Inclut les sons de cymbale et les harmoniques d’instruments les plus aigus. Une légère augmentation des fréquences de cette plage permet d’apporter plus d’intensité et de présence. Aigus 5–8 kHz Cette plage correspond globalement à la commande de tonalité des aigus sur une chaîne stéréo. L’amplification des fréquences de cette plage permet d’augmenter la clarté et l’éclat musical. Bas aigus 2,5–5 kHz Inclut les harmoniques les plus aigus des voix et des instruments de musique. Cette plage est importante pour ajouter de la présence. Une amplification excessive peut conférer à la musique un son strident ou rauque. Hauts médiums 1,2–2,5 kHz Inclut les consonnes des voix et les harmoniques aigus des instruments de musique, en particulier des cuivres. Une amplification excessive de cette plage peut produire un son pincé et nasillard. Médiums 750 Hz–1,2 kHz Inclut les voyelles des voix et les harmoniques des instruments de musique qui créent la couleur tonale. Bas médiums 250–750 Hz Inclut les harmoniques fondamentales et graves des voix et des instruments de musique. Une égalisation minutieuse de chacune peut les empêcher d’entrer en concurrence. Une amplification excessive de cette plage peut donner lieu à un son brouillé et trouble ;une atténuation excessive peut au contraire générer un son trop clair. Basse 50–250 Hz Correspond globalement à la commande de tonalité des graves sur une chaîne stéréo. Inclut les fréquences fondamentales des voix et des instruments de musique. Une amplification excessive peut conférer à la musique un son caverneux et sourd. Basses graves 50 Hz et moins Également appelées sous-basses. Les sons de voix ou d’instruments de musique compris dans cette plage sont très rares. De nombreux effets sonores utilisés dans les films, tels que les explosions ou les tremblements de terre, en font partie.6 67 6 Filtre Outre les filtres des effets d’égalisation, vous pouvez en utiliser pour changer le caractère de vos données audio de façon habituelle ou plus insolite. Le sous-menu Filtre contient divers effets s’appuyant sur des filtres permettant de modifier vos données audio de façon libre, parmi lesquels des « autofilters », des banques de filtres, des vocoders, des effets wah-wah et une porte de bruit utilisant la fréquence plutôt que l’amplitude (volume) comme critère de sélection de la partie du signal autorisée à transiter. Les rubriques suivantes décrivent les différents modules fournis avec Logic Express.  « AutoFilter » à la page 68  « EVOC 20 Filterbank » à la page 72  « EVOC 20 TrackOscillator » à la page 76  « Fuzz-Wah » à la page 87  « Spectral Gate » à la page 9068 Chapitre 6 Filtre AutoFilter Le module AutoFilter est un effet de filtre polyvalent offrant plusieurs fonctions spécifiques. Vous pouvez l’utiliser pour créer des effets de synthétiseur analogique classique ou comme outil de conception sonore créatif. La fréquence de coupure du filtre peut être modulée de façon dynamique au moyen d’une enveloppe ADSR semblable à celle d’un synthétiseur et d’un oscillateur sub-audio. En outre, vous pouvez choisir parmi une variété de types et de pentes de filtres, contrôler le niveau de résonance, ajouter un effet de distorsion pour obtenir des sons plus agressifs et mélanger le signal sec d’origine avec le signal traité. Paramètres de l’AutoFilter Les zones principales de la fenêtre Autofilter incluent les sections Enveloppe, LFO, Filter et Distortion. Le contrôle Threshold général est situé dans l’angle supérieur gauche, tandis que les contrôles Output figurent dans la partie droite de la fenêtre. Curseur Threshold Le curseur Threshold définit la fréquence de coupure qui s’applique à l’enveloppe et à l’oscillateur LFO (sub-audio). Lorsque le niveau du signal d’entrée dépasse le seuil Threshold, l’enveloppe et l’oscillateur sub-audio sont redéclenchés. Le paramètre Threshold s’applique toujours à l’enveloppe. Il s’applique à l’oscillateur LFO uniquement si le bouton Retrigger est activé. Section Enveloppe  Potentiomètre et champ Attack :définissent le temps d’attaque de l’enveloppe.  Potentiomètre et champ Decay :définissent le temps de chute de l’enveloppe.  Potentiomètre et champ Sustain :définissent le temps de maintien de l’enveloppe.  Potentiomètre et champ Release :définissent le temps de relâchement de l’enveloppe.Chapitre 6 Filtre 69  Potentiomètre et champ Dynamic :définissent l’intensité de la modulation appliquée par le signal d’entrée à la valeur crête de l’enveloppe.  Curseur et champ Cutoff Mod. :définissent l’intensité de l’effet du signal de contrôle sur la fréquence de coupure. Section LFO  Potentiomètres et champ Coarse/Fine Rate : utilisez conjointement ces paramètres pour définir la fréquence de l’oscillateur sub-audio (LFO). Déplacez le curseur Coarse pour définir la fréquence en Hertz de l’oscillateur sub-audio, puis utilisez le curseur Fine pour régler plus précisément la fréquence au 1/000ème de Hertz.  Bouton Beat Sync :lorsque ce bouton est sélectionné, l’oscillateur sub-audio est synchronisé sur le tempo du séquenceur.  Potentiomètre Phase : permet de décaler la relation de phase entre l’oscillateur sub-audio et le séquenceur lorsque l’option Beat Sync est active.  Potentiomètre Decay/Delay :indiquent le temps dont l’oscillateur sub-audio a besoin pour passer de 0 à sa valeur maximale.  Potentiomètre et champ Rate Mod. :définissent le taux de modulation de la fréquence de l’oscillateur sub-audio, indépendamment du niveau du signal d’entrée. Lorsque le signal d’entrée dépasse le seuil Threshold, la largeur de modulation de l’oscillateur sub-audio passe de 0 à la valeur entrée pour Rate Mod.  Potentiomètre et champ Stereo Phase :pour les instances stéréo de l’Autofilter, définissent les relations de phase des modulations de l’oscillateur sub-audio sur les deux canaux stéréo.  Curseur et champ Cutoff Mod. :définissent l’intensité de l’effet du signal de contrôle sur la fréquence de coupure.  Bouton Retrigger :lorsque ce bouton est sélectionné, la forme d’onde commence à 0° dès le dépassement du seuil Threshold.  Boutons Waveform :cliquez sur un des boutons pour définir le type de forme d’onde de l’oscillateur sub-audio.  Curseur et champ Pulse Width :permettent de mettre en forme la courbe de la forme d’onde sélectionnée. Section Filter  Potentiomètre Cutoff Freq. :définit la fréquence de coupure du filtre passe-bas.  Potentiomètre Resonance :définit la largeur de la bande de fréquences voisine de la fréquence de coupure qui est accentuée.  Curseur et champ Fatness :règlent l’effet de « grossissement » du son (renforcement des basses fréquences). Si vous définissez le paramètre Fatness sur sa valeur maximale, le réglage de la résonance n’aura aucun effet sur les fréquences situées en deçà de la fréquence de coupure.70 Chapitre 6 Filtre  Boutons State Variable Filter : cliquez sur un des boutons pour indiquer si le filtre est un filtre passe-haut (HP), passe-bande (BP) ou passe-bas (LP).  Boutons 4-Pole Lowpass Filter:cliquez sur un des boutons pour définir la pente du filtre passe-bas sur 6, 12, 18 ou 24 dB par octave. Section Distortion  Bouton Input : définit le niveau de la distorsion appliquée avant la section de filtre.  Bouton Output : définit le niveau de la distorsion appliquée après la section de filtre. Section Output  Curseur et champ Dry Signal : définissent la portion de signal d’origine (sec) ajoutée au signal filtré.  Curseur et champ Main Out : définissent le volume de sortie final de l’Autofilter. Utilisation de l’Autofilter La présente section fournit des informations complémentaires sur l’utilisation des paramètres de la fenêtre Autofilter. Paramètres Filtre Les paramètres les plus importants sont situés dans la partie droite de la fenêtre Autofilter. Le bouton Filter Cutoff détermine le point à partir duquel le filtre entre en action. Les fréquences plus élevées sont atténuées, tandis que les fréquences plus basses sont autorisées à passer. Le bouton Resonance contrôle la zone de fréquences voisine de la fréquence de coupure qui est accentuée. Si vous affectez une valeur suffisante au paramètre Resonance, le filtre lui-même commence à osciller à sa fréquence de coupure. Ce phénomène d’auto-oscillation commence avant que le paramètre Resonance ait atteint sa valeur maximale, tout comme pour les filtres d’un synthétiseur Minimoog. Si vous augmentez la valeur de la résonance, le filtre passe-bas provoque une chute des graves ;le signal se met à sonner « plus maigre ». Vous pouvez compenser ce phénomène en utilisant le curseur Fatness. Les paramètres Envelope et LFO permettent de moduler de façon dynamique la fréquence de coupure. Le paramètre Threshold figurant dans l’angle supérieur gauche de la fenêtre Autofilter s’applique aux deux sections et analyse le niveau du signal d’entrée. Si le niveau du signal d’entrée dépasse le seuil Threshold, l’enveloppe et l’oscillateur sub-audio (LFO) sont redéclenchés.Chapitre 6 Filtre 71 Paramètres d’enveloppe Lorsque le signal d’entrée dépasse le seuil Threshold, le signal de contrôle est déclenché à la valeur minimale. Après un délai dont la durée est déterminée par le paramètre Attack, le signal atteint son niveau maximum Il diminue ensuite pendant la durée définie par la valeur Decay, puis reste à un niveau constant pendant le laps de temps correspondant à la valeur Sustain. Une fois que le niveau du signal tombe en dessous de la valeur Threshold, il chute jusqu’à sa valeur minimale pendant la période déterminée par le paramètre Release. Si le signal d’entrée passe sous le niveau Threshold avant que le signal de contrôle ait atteint le niveau Sustain, la phase Release est déclenchée. Vous pouvez moduler la valeur crête de la section Envelope par le niveau du signal d’entrée en ajustant le paramètre Dynamic. Le curseur Cutoff Mod. détermine l’intensité de l’effet du signal de contrôle sur la fréquence de coupure. Paramètres LFO Vous pouvez définir la forme d’onde de l’oscillateur sub-audio (LFO) en cliquant sur un des boutons Waveform. Les modèles suivants sont disponibles :dent de scie descendante (saw down), dent de scie ascendante (saw up), triangle, onde d’impulsions ou forme d’onde aléatoire (valeurs aléatoires, mode Sample & Hold). Une fois que vous avez sélectionné une forme d’onde, vous pouvez mettre en forme la courbe avec le curseur Pulsewidth. Les potentiomètres Coarse et Fine Frequency permettent de définir la fréquence de l’oscillateur sub-audio. Le potentiomètre Rate Mod. (Rate Modulation) contrôle la modulation de la fréquence de l’oscillateur LFO indépendamment du niveau du signal d’entrée. Si le signal d’entrée dépasse le niveau Threshold, la largeur de modulation de l’oscillateur passe de 0 à la valeur entrée pour Rate Mod. Vous pouvez également définir le temps nécessaire à l’exécution de ce processus en entrant la valeur souhaitée avec le potentiomètre Decay/Delay. Si le bouton Retrigger est activé, la forme d’onde commence à 0° dès que le seuil Threshold est dépassé. Pour les instances stéréo de l’AutoFilter, vous pouvez contrôler les relations de phase des modulations de l’oscillateur sub-audio sur les deux canaux stéréo au moyen du potentiomètre Stereo Phase. L’activation de l’option Beat Sync permet de synchroniser l’oscillateur sub-audio (LFO) sur le tempo du séquenceur. Les valeurs de vitesse sont exprimées en mesures, en triolets, etc. Elles sont déterminées par le potentiomètre Rate situé juste en regard du bouton Beat Sync. Utilisez Sync Phase pour décaler la relation de phase entre l’oscillateur sub-audio et le séquenceur. Paramètres de l’effet Distortion Les paramètres Distortion Input et Output permettent de contrôler individuellement la distorsion avant l’entrée et après la sortie. Même si ces deux modules de distorsion fonctionnent de la même façon, leur position respective sur le parcours du signal, respectivement avant et après le filtre, produit des sons très différents.72 Chapitre 6 Filtre Paramètres Output Le paramètre Dry Signal définit le niveau du signal d’effet (sec) qui est mélangé avec le signal traité. Le paramètre Main Out permet de réduire le volume de sortie (jusqu’à 50 dB), de façon à compenser l’augmentation de niveau due à l’utilisation d’effets de distorsion ou d’autres traitements. EVOC 20 Filterbank L’EVOC 20 FilterBank se compose de deux banques de filtres de formants, qui peuvent également être utilisées dans le module de vocoder EVOC 20 PolySynth. Le signal d’entrée traverse ces deux banques de filtres en parallèle. Chaque banque dispose de curseurs de volume pour dix bandes de fréquences, vous permettant de régler le volume de chaque bande indépendamment. En réglant un curseur sur sa valeur minimale, vous supprimez complètement les formants de la bande correspondante. Vous pouvez contrôler la position et la largeur des bandes de filtre au moyen des paramètres Formant Stretch et Formant Shift. En outre, vous avez également la possibilité de réaliser un fondu enchaîné entre les deux banques de filtres. Pour de plus amples informations sur les banques de filtres, reportez-vous à la section « Fonctionnement d’une banque de filtres » à la page 159. Paramètres de l’EVOC 20 FilterBank La fenêtre EVOC 20 FilterBank est divisée en trois sections principales :la section Formant Filter située au centre de la fenêtre, la section Modulation se trouvant dans la partie centrale inférieure et la section Output figurant sur le côté droit.Chapitre 6 Filtre 73 Section Formant Filter Les paramètres de cette section contrôlent les bandes de fréquences des deux banques de filtres :la banque de filtres A et la banque de filtres B.  Curseurs Frequency band:vous pouvez définir le volume de chaque bande de fréquences de la banque de filtres A à l’aide des curseurs supérieurs (bleus) et paramétrer le volume de chaque bande de fréquences de la banque de filtres B au moyen des curseurs inférieurs (verts). Vous pouvez facilement créer des courbes complexes en faisant glisser horizontalement une des lignes de curseurs. Cette méthode permet de modifier rapidement et facilement plusieurs bandes de fréquences.  Barre et champs de fréquences : la barre bleue située au-dessus de la ligne supérieure de curseurs contrôle l’ensemble de la plage de fréquences des deux banques de filtres. Faites glisser la barre pour déplacer toute la plage de fréquences, l’extrémité gauche pour déplacer uniquement les fréquences inférieures (entre 75 et 750 Hz) ou bien encore l’extrémité droite pour déplacer uniquement les fréquences supérieures (entre 800 et 8000 Hz). Vous pouvez également modifier les valeurs numériques directement au-dessus de la barre (entre 80 et 8 000 Hz).  Potentiomètre Formant Shift : déplace toutes les bandes des deux banques de filtres vers le haut ou le bas de la plage de fréquences.Vous pouvez passer directement aux valeurs –0,5, –1, 0,+0,5 or +1,0 en cliquant sur l’une d’elles sur le bord du potentiomètre.  Champ de valeur Bands :définit le nombre de bandes de fréquences dans chaque banque de filtres. Les valeurs possibles sont comprises entre 5 et 20 bandes. Remarque :l’augmentation du nombre de bandes augmente également la charge du processeur.  Bouton Lowest :détermine si la bande la plus basse de chaque banque de filtres fonctionne comme un filtre passe-bas ou passe-bande.  Potentiomètre Resonance : contrôle le caractère sonore de base des deux banques de filtres. L’augmentation de la valeur Resonance accentue les fréquences moyennes de chaque bande. Des réglages faibles donnent un caractère plus doux, tandis que des réglages élevés donnent un caractère plus abrupt.74 Chapitre 6 Filtre  Potentiomètre Boost A : définit l’amplitude de l’amplification (ou de l’atténuation) appliquée aux bandes de fréquences de la banque de filtres A. La plage est ±20 dB. Cela permet de compenser la réduction de volume causée par la baisse du niveau d’une ou de plusieurs bandes. Boost est aussi très pratique pour régler les niveaux des deux banques de filtres l’une par rapport à l’autre, de façon à ce que l’utilisation de Fade A/B (voir ci-dessous) entraîne uniquement un changement de couleur sonore, mais pas un changement de niveau.  Bouton Highest :détermine si la bande la plus haute de chaque banque de filtres fonctionne comme un filtre passe-haut ou passe-bande.  Menu local Slope :détermine la valeur de la pente qui va être appliquée à tous les filtres des deux banques. Valeurs possibles :1 (atténuation du filtre de 6 dB/oct.) et 2 (atténuation du filtre de 12 dB/oct.). 1 sonne plus doux, 2 sonne plus serré.  Potentiomètre Boost B :définit l’amplitude de l’amplification (ou de l’atténuation) appliquée aux bandes de fréquences de la banque de filtres B. Valeurs possibles : ±20 dB. Cela permet de compenser la réduction de volume causée par la baisse du niveau d’une ou de plusieurs bandes.  Curseur Fade AB :applique un fondu enchaîné entre les banques de filtres A et B. S’il est en position haute (0 %), seule la banque A est audible, tandis que s’il est en position basse (100 %), seule la banque B est audible. Lorsque le curseur est en position intermédiaire (50 %), les banques sont mélangées de façon égale. Section Modulation Les paramètres de cette section contrôlent les oscillateurs sub-audio (LFO) qui modulent respectivement les paramètres Formant Shift et Fade A/B de la section Formant Filter. Les paramètres LFO Shift situés sur la gauche modulent le paramètre Formant Shift des bandes de filtre, tandis que les paramètres LFO Fade figurant sur la droite modulent le paramètre Fade AB.  Curseur LFO Shift Intensity : définit l’intensité de la modulation appliquée par l’oscillateur sub-audio (LFO) au paramètre Formant Shift.  Potentiomètre LFO Shift Rate :définit la vitesse de modulation du paramètre Formant Shift. Les valeurs situées à gauche du centre sont synchronisées sur le tempo et exprimées en mesures et d’autres valeurs musicales, tandis que les valeurs situées à droite du centre sont des valeurs libres, exprimées en Hertz.Chapitre 6 Filtre 75  BoutonsWaveform : sélectionnez les formes d’onde utilisées respectivement par les paramètres d’oscillateurs sub-audio LFO Shift et LFO Fade.Du haut vers le bas, les formes d’onde disponibles sont les suivantes :triangle, dent de scie (sawtooth) descendante ou montante, dent de scie carrée montante ou descendante autour de zéro (bipolaire), dent de scie carrée montante à partir de zéro (unipolaire),mode « sample and hold » (forme d’onde aléatoire par palier) et forme d’onde « sample and hold » lissée.  Curseur LFO Fade Intensity :définit l’intensité de la modulation appliquée par l’oscillateur sub-audio (LFO) au paramètre Fade AB.  Potentiomètre LFO Fade Rate :définit la vitesse de modulation du paramètre Fade AB. Les valeurs situées à gauche du centre sont synchronisées sur le tempo et exprimées en mesures et d’autres valeurs musicales, tandis que les valeurs situées à droite du centre sont des valeurs libres, exprimées en Hertz. ? Astuce : les modulations LFO Formant Shift et Fade sont à la base des sons les plus extraordinaires de l’EVOC 20 Filterbank :veillez à configurer des courbes de filtre complètement différentes ou complémentaires dans les deux banques de filtres. Vous avez la possibilité d’utiliser un enregistrement rythmique, tel qu’une boucle de batterie, comme signal d’entrée et de choisir des modulations synchronisées sur le tempo avec des vitesses (Rates) différentes pour chaque oscillateur sub-audio. Vous pouvez ensuite essayer le module Tape Delay synchronisé sur le tempo après l’EVOC 20 FilterBank, afin d’obtenir des rythmes uniques. Section Output76 Chapitre 6 Filtre Les paramètres de cette section contrôlent la sortie générale de l’EVOC 20 FilterBank.  Bouton Overdrive :permet d’activer ou de désactiver le circuit d’overdrive. Remarque :pour entendre l’effet d’overdrive, vous devrez peut-être augmenter le niveau d’une ou des deux banques de filtres.  Curseur Level :définit le niveau du signal de sortie. Menu local Stereo Mode :définit le mode d’entrée/sortie de l’EVOC 20 FilterBank. Choix possibles :m/s (entrée mono vers sortie stéréo) et s/s (entrée stéréo vers sortie stéréo). Définissez Stereo Mode sur m/s si le signal d’entrée est monophonique et sur s/s si le signal d’entrée est stéréophonique. En mode s/s, les canaux stéréo gauche et droit sont traités par des banques de filtres séparées. Lorsque vous utilisez le mode m/s sur un signal d’entrée stéréo, le signal est d’abord réduit en mono avant de passer par les banques de filtres.  Potentiomètre Stereo Width :contrôle la répartition des signaux de sortie des bandes de filtre dans l’image stéréo.  Lorsqu’il est positionné à gauche, la sortie de toutes les bandes est centrée.  Lorsqu’il est en position centrale, la sortie de toutes les bandes passe de gauche à droite.  Lorsqu’il est positionné à droite, la sortie des bandes est répartie de façon égale sur les canaux gauche et droit. Le mode stéréo/stéréo (s/s) utilise une banque de filtres A/B par canal. Le positionnement des bandes de fréquences correspond à ce qui a été indiqué ci-dessus, mais les bandes de chaque banque de filtres se déplacent dans des directions opposées, de gauche à droite. EVOC 20 TrackOscillator L’EVOC 20 TrackOscillator est un vocoder équipé d’un oscillateur de suivi de la hauteur tonale (pitch tracking oscillator) monophonique. L’oscillateur de suivi permet à l’EVOC 20 TrackOscillator de contrôler la hauteur tonale d’un signal d’entrée monophonique. Par exemple, si ce signal est une mélodie chantée, chaque hauteur de note chantée sera contrôlée et restituée par le moteur de synthèse. L’EVOC 20 TrackOscillator comporte deux banques de filtres de formants :Analysis et Synthesis. Chacune dispose de plusieurs paramètres d’entrée (configurables). Vous pouvez utiliser la piste dans laquelle l’EVOC est inséré comme source du signal Analysis ou employer une autre piste audio comme source d’entrée via une entrée latérale (Side Chain). La source Synthesis peut être la piste dans laquelle l’EVOC est inséré, une autre piste audio ou l’oscillateur de suivi. Chaque bande de fréquences Analysis comporte un suiveur d’enveloppe (« envelope follower ») qui contrôle le niveau de cette bande, de façon à ce qu’elle puisse être remodelée plus précisément.Chapitre 6 Filtre 77 Le parcours du signal de l’EVOC 20 TrackOscillator est présenté dans le schéma de principe à la page 177. ? Astuce :pour assurer un suivi correct de la hauteur tonale, il est essentiel d’utiliser un signal monophonique (sans superposition de hauteurs) le moins traité possible. Évitez absolument d’utiliser un signal comportant des bruits de fond. Par exemple, l’utilisation d’un signal traité avec même un léger effet de réverbération donnera des résultats plutôt étranges (et vraisemblablement indésirables). Des résultats encore plus étranges seront obtenus lorsqu’un signal sans hauteur tonale audible (tel qu’une boucle de batterie) est utilisé. Toutefois, il se peut que dans certains cas ce soit le résultat recherché. L’EVOC 20 TrackOscillator ne se limite pas à des effets de suivi de la hauteur tonale. Il peut aussi agir sur un signal par lui-même, ce qui est très utile pour obtenir des effets de filtre inhabituels. Essayez cette fonctionnalité avec différents réglages des paramètres Resonance, Formant Shift et Formant Stretch. Comme les deux signaux d’entrée d’analyse et de synthèse sont disponibles, vous pouvez même « vocoder », par exemple, un orchestre avec des bruits de train. Pour en savoir plus sur les vocoders, consultez « Vocoder :Fondamentaux » à la page 158. Paramètres de l’EVOC 20 TrackOscillator La fenêtre de l’EVOC 20 TrackOscillator est divisée en différentes sections, de gauche à droite :Analysis In, Synthesis In, Tracking Oscillator, Formant Filter, LFO, U/V Detection et Output.78 Chapitre 6 Filtre Section Analysis In Les paramètres de cette section contrôlent divers aspects du signal d’analyse.  Potentiomètre Attack :détermine la vitesse à laquelle chaque suiveur d’enveloppe (envelope follower) couplé à chaque bande de filtre Analysis réagit aux signaux montants. Des temps d’Attack plus longs donneront une réponse plus lente du suivi aux transitoires du signal d’entrée d’analyse. Remarque :un temps d’attaque (Attack) long sur des signaux d’entrée de type percussif (par exemple, des mots scandés ou un morceau de charleston) produira un effet de vocoder moins articulé. Il convient de définir le paramètre Attack sur une valeur la plus faible possible pour obtenir une articulation précise.  Potentiomètre Release :détermine la vitesse à laquelle chaque suiveur d’enveloppe (envelope follower) couplé à chaque bande de filtre Analysis réagit aux signaux descendants. Des temps de relâchement (Release) plus longs prolongeront les transitoires du son du signal d’entrée Analysis à la sortie du vocoder. Remarque :un temps de relâchement (Release) long sur des signaux d’entrée de type percussif produira un effet de vocoder moins articulé. Des temps Release trop courts donneront des sons de vocoder bruts et granuleux. Des valeurs Release comprises entre 8 et 10 ms représentent un bon point de départ.  Bouton Freeze :lorsque ce bouton est sélectionné, le spectre du son actuellement analysé est maintenu indéfiniment. Cela permet de capturer une caractéristique particulière du signal source, qui sera ensuite imposée comme forme de filtre complexe avec sustain sur la section Synthesis. Lorsque le bouton Freeze est sélectionné, la banque de filtres Analysis ignore la source d’entrée et les paramètres Attack et Release n’ont aucun effet. Ainsi, si vous utilisez une suite de mots parlés comme source, le paramètre Freeze pourra capturer la phase d’attaque ou de fin d’un mot particulier (par exemple, le son d’une voyelle).Chapitre 6 Filtre 79 Le paramètre Freeze peut également être utilisé pour compenser l’incapacité de certains chanteurs à tenir longtemps une note sans reprendre leur souffle. Si le signal Synthesis doit être tenu, alors que le signal source Analysis ne l’est pas, le paramètre Freeze peut servir à bloquer les niveaux actuels du formant (d’une note chantée), même pendant des interruptions de la partie vocale, comme il y en a entre les mots d’une phrase vocale.  Menu local Analysis In :définit le signal source Analysis. Les modèles suivants sont disponibles :  Track :définit la piste audio dans laquelle l’EVOC 20 TrackOscillator est inséré en tant que signal Analysis.  Side Chain :définit l’entrée latérale (une autre piste audio) comme signal Analysis. Vous choisissez la piste source Side Chain dans le menu local Side Chain en haut de la fenêtre de l’EVOC 20 TrackOscillator. Remarque :si le paramètre Side Chain est sélectionné et qu’aucune piste Side Chain n’est assignée, le signal de la piste est utilisé comme source Analysis. Section Synthesis In Les paramètres de cette section contrôlent divers aspects du signal de synthèse.  Menu local Synthesis In :définit la source du signal Synthesis. Les modèles suivants sont disponibles :  Oscillator (Osc.) :définit l’oscillateur de suivi comme source Synthesis. L’oscillateur suit la hauteur du signal d’entrée Analysis. La sélection du paramètre Osc. active les autres paramètres de la section Synthesis. Si Osc. n’est pas sélectionné, FM Ratio, FM Int et les autres paramètres de cette section n’auront aucun effet.  Track :définit la piste audio dans laquelle l’EVOC 20 TrackOscillator est inséré en tant que signal source Synthesis.  Side Chain (SideCh) :définit l’entrée latérale (une autre piste audio) comme signal source Synthesis. Vous choisissez la piste source Side Chain dans le menu local Side Chain en haut de la fenêtre de l’EVOC 20 TrackOscillator. Remarque :si le paramètre Side Chain est sélectionné et qu’aucune piste Side Chain n’est assignée, le signal de la piste est utilisé comme source Synthesis.  Champ de valeur Bands :détermine le nombre de bandes de fréquences utilisées par les banques de filtres de l’EVOC 20 TrackOscillator. Les valeurs possibles vont de 5 à 20. Plus il y a de bandes, plus le son sera remodelé avec précision. L’augmentation du nombre de bandes accroît aussi la charge du processeur.80 Chapitre 6 Filtre Oscillateur de suivi Les paramètres de la section Tracking Oscillator contrôlent différents aspects de l’oscillateur de suivi. Le générateur sonore FM de l’oscillateur de suivi est composé de deux oscillateurs, chacun générant une onde sinusoïdale. La fréquence de l’oscillateur 1 (porteur) est modulée linéairement par l’oscillateur 2 (modulateur), ce qui a pour effet de transformer l’onde sinusoïdale de l’oscillateur 1 en une forme d’onde à la structure harmonique riche. Le contrôle FM Int détermine si les oscillateurs de suivi délivrent une onde en dent de scie ou le signal d’un générateur sonore FM.  Potentiomètre FM Ratio : définit le rapport entre les oscillateurs 1 et 2, ce qui détermine le caractère de base du son. Des valeurs paires (ou leurs multiples) produisent des sons harmoniques, tandis que des valeurs impaires (ou leurs multiples) génèrent des sons non harmoniques, perçus comme des sons métalliques.  Un contrôle FM Ratio de 1 000 donne des résultats ressemblant à une forme d’onde en dent de scie.  Un contrôle FM Ratio de 2 000 donne des résultats ressemblant à une forme d’onde carrée avec une largeur d’impulsion de 50 %.  Un contrôle FM Ratio de 3 000 donne des résultats ressemblant à une forme d’onde carrée avec une largeur d’impulsion de 33 %.  Potentiomètre FM Int : sélectionne la forme d’onde de base et contrôle l’intensité de la modulation FM.  S’il est réglé sur 0, le générateur sonore FM est désactivé et une onde en dent de scie est générée à la place.  Pour des valeurs supérieures à 0, le générateur sonore FM est activé. Des valeurs plus élevées produisent un son plus complexe et plus brillant.  Champ de valeur Coarse Tune :définit le décalage de hauteur de l’oscillateur par demi-tons, jusqu’à ±2 octaves.  Champ de valeur Fine Tune :définit le décalage de hauteur par incréments d’un cent. La valeur par défaut est le La de référence à 440 Hz. Les valeurs possibles sont comprises entre 425 et 455 Hz.Chapitre 6 Filtre 81 Conjointement avec les touches de piano du clavier à l’écran, les contrôles Pitch Quantize, Root/Scale et Max Track contrôlent la fonction de correction automatique de la hauteur (Pitch Quantize) de l’oscillateur de suivi. Le contrôle Pitch Quantize peut être utilisé avec les paramètres Root/Scale et Max Track pour limiter la hauteur de l’oscillateur de suivi à une gamme ou un accord. Il permet d’obtenir des corrections de hauteurs subtiles ou sauvages et peut aussi être employé de façon créative sur des données dotées d’un contenu harmonique aigu mais dont la hauteur tonale n’est pas déterminée, comme des cymbales et une charleston. Pour utiliser la quantification de hauteur, le paramètre Strength doit être réglé sur une valeur supérieure à zéro et au moins une des touches de piano du clavier à l’écran doit être activée.  Curseur Pitch Quantize Strength :détermine l’amplitude de la correction automatique de hauteur.  Curseur Pitch Quantize Glide :détermine la durée de la correction de hauteur, ce qui permet des transitions progressives vers les hauteurs quantifiées.  Menu local et clavier Root/Scale :utilisez conjointement ces éléments pour définir la ou les hauteurs sur lesquelles l’oscillateur de suivi est quantifié, comme indiqué ci-dessous.  Cliquez sur la valeur située sous le mot Scale pour afficher le menu local Root/Scale.  Choisissez la gamme ou l’accord à utiliser comme base de la correction de hauteur dans le menu local.  Définissez la note fondamentale de la gamme ou de l’accord choisi en faisant glisser verticalement le paramètre Root ou double-cliquez et entrez une note fondamentale comprise entre Do et Si. Le paramètre Root n’est pas disponible lorsque la valeur Root/Scale est définie sur chromatic (chromatique) ou user (utilisateur).  Vous avez la possibilité d’ajouter des notes à la gamme ou l’accord choisi en cliquant sur les touches du petit et d’en supprimer en cliquant sur des notes déjà sélectionnées. Les notes sélectionnées apparaissent en vert fluo. Lors de la sélection d’une note, la valeur Root/Scale est définie sur user.  Votre dernière modification est enregistrée. Si vous sélectionnez une nouvelle gamme ou un nouvel accord, mais que vous n’apportez aucune modification, vous pouvez revenir à la gamme user précédente.82 Chapitre 6 Filtre Vous pouvez automatiser les paramètres Root et Scale ainsi que les touches du clavier à l’écran de Logic Express.  Champ de valeur Max Track :définit la fréquence au-delà de laquelle les fréquences aiguës du signal Analysis sont coupées, ce qui rend la détection de hauteur plus fiable. Si la détection de hauteur génère des résultats instables, réduisez la valeur du paramètre Max Track en lui attribuant la valeur la plus faible possible. Section Formant Filter Les paramètres de cette section contrôlent les deux banques de filtres de formants de l’EVOC 20 TrackOscillator.  Affichage graphique Formant Filter : affiche les bandes de fréquences des paramètres Analysis et Synthesis. La fenêtre Formant Filter est divisée en deux sections par une ligne horizontale. La partie supérieure concerne la section Analysis et la partie inférieure, la section Synthesis. Les modifications apportées aux paramètres High/Low Frequency, Bands ou Formant Stretch et Formant Shift entraîneront des changements visuels dans la fenêtre Formant Filter. Vous disposez ainsi d’informations très précieuses décrivant ce qui arrive au signal lorsqu’il passe à travers les deux banques de filtres de formants.  Barre et champs de fréquences : la barre bleue située au-dessus de la ligne supérieure de curseurs contrôle les fréquences les plus hautes et les plus basses des deux banques de filtres. Faites glisser la barre pour déplacer à la fois la fréquence la plus haute et la fréquence la plus basse, l’extrémité gauche pour déplacer uniquement la fréquence la plus basse (la plage de valeurs possibles est comprise entre 75 et 750 Hz) ou bien l’extrémité droite pour déplacer uniquement la fréquence la plus haute (la plage de valeurs possibles est comprise entre 800 et 8000 Hz). Vous pouvez également modifier les valeurs numériques directement au-dessus de la barre (entre 80 et 8 000 Hz).  Bouton Lowest :détermine si la bande la plus basse de chaque banque de filtres fonctionne comme un filtre passe-bas ou passe-bande.  Bouton Highest :détermine si la bande la plus basse de chaque banque de filtres fonctionne comme un filtre passe-haut ou passe-bande.Chapitre 6 Filtre 83  Potentiomètre Formant Stretch :modifie la largeur et la répartition des bandes de la banque de filtres Synthesis, de façon à étendre ou réduire la plage de fréquences définie par la barre bleue (paramètres Low/High Frequency) pour la banque de filtres Synthesis. Si le paramètre Formant Stretch est défini sur 0, la largeur et la répartition des bandes de la banque de filtres Synthesis seront équivalentes à la largeur des bandes de la banque de filtres Analysis. Des valeurs faibles réduisent la largeur de chaque bande, alors que des valeurs élevées l’augmentent. Les valeurs possibles sont comprises entre 0,5 et 2 (par rapport à la bande passante totale). Remarque :vous pouvez passer directement à la valeur 1 en cliquant sur celle-ci.  Potentiomètre Formant Shift :déplace la position des bandes vers le haut ou le bas dans la banque de filtres Synthesis. Lorsqu’il est défini sur 0, la position des bandes dans la banque de filtres Synthesis est équivalente à celle des bandes de la banque de filtres Analysis. Des valeurs positives déplaceront les bandes vers le haut, en terme de fréquences, alors que des valeurs négatives les déplaceront vers les bas en fonction de la banque de filtres d’analyse. Vous pouvez passer directement aux valeurs -0,5, -1, 0, +0,5 et +1 en cliquant sur celles-ci. ? Astuce :lorsqu’ils sont combinés, les paramètres Formant Stretch et Formant Shift modifient la structure du formant du son de vocoder résultant, ce qui peut donner des changements de timbre intéressants. Par exemple, utiliser des signaux vocaux tout en réglant le paramètre Formant Shift plus haut produit un effet « Mickey Mouse ». Les paramètres Formant Stretch et Formant Shift sont particulièrement utiles si le spectre de fréquences du signal Synthesis ne complète pas celui du signal Analysis. Par exemple, vous pouvez créer un signal Synthesis dans la plage de fréquences élevées à partir d’un signal Analysis qui module le son principalement dans une plage de fréquences plus basses.  Potentiomètre Resonance : contrôle le caractère sonore de base des deux banques de filtres. L’augmentation de la valeur du paramètre Resonance accentue les fréquences moyennes de chaque bande. Des réglages faibles donnent un caractère plus doux, tandis que des réglages élevés donnent un caractère plus abrupt. Remarque :l’utilisation individuelle ou combinée des paramètres Formant Stretch et Formant Shift peut provoquer la génération de fréquences résonantes inhabituelles lorsque des valeurs élevées sont définies pour le réglage Resonance.84 Chapitre 6 Filtre Section LFO Les paramètres de cette section contrôlent l’oscillateur sub-audio (LFO) permettant de moduler la fréquence (Pitch) de l’oscillateur de suivi (vibrato) ou le paramètre Formant Shift (Shift) de la banque de filtres Synthesis. Ils permettent une modulation synchrone ou asynchrone selon la mesure, le battement (triolet) ou toute autre valeur.  Boutons Wave : sélectionnez la forme d’onde utilisée par l’oscillateur sub-audio (LFO). Les options suivantes sont disponibles :triangle, dent de scie (sawtooth) montante ou descendante, dent de scie carrée montante ou descendante autour de zéro (bipolaire, idéale pour les trilles), dent de scie carrée montante à partir de zéro (unipolaire, idéale pour les changements entre deux hauteurs définissables), une forme d’onde aléatoire par palier (S&H) et une forme d’onde aléatoire lissée. Il suffit de cliquer sur le bouton approprié pour choisir un type de forme d’onde.  Curseur LFO Formant Shift Intensity :contrôle l’importance de la modification de formant effectuée par l’oscillateur sub-audio (LFO).  LFO Pitch Intensity :contrôle l’amplitude de la modulation (vibrato) appliquée par l’oscillateur sub-audio (LFO).  Potentiomètre et champ LFO Rate :définissent la vitesse de la modulation appliquée par l’oscillateur sub-audio (LFO). Les valeurs situées à gauche des positions centrales sont synchronisées sur le tempo du séquenceur et incluent notamment des valeurs de mesure et de triolet. Les valeurs situées à droite des positions centrales sont asynchrones et affichées en Hertz (cycles par seconde). Remarque :la possibilité d’utiliser des valeurs de mesure synchrones peut servir à effectuer une modification de formant toutes les quatre mesures sur une partie de percussion à une mesure reprise en cycle. Vous pouvez aussi effectuer la même modification de formant (formant shift) sur chaque croche d’un triolet au sein d’une même partie. Chaque méthode peut produire des résultats intéressants et apporter de nouvelles idées ou donner un nouvel essor aux équipements audio existants.Chapitre 6 Filtre 85 Section U/V Detection La section U/V Detection détecte les portions non vocales du son dans le signal Analysis, améliorant ainsi l’intelligibilité vocale. Reportez-vous à la section « Unvoiced/Voiced (U/V) Detection » à la page 173 pour en savoir plus sur le principe de fonctionnement de la détection de signaux voisés/non voisés (U/V Detection). Pour plus d’informations sur l’intelligibilité vocale, consultez « Conseils pour une meilleure intelligibilité des paroles » à la page 178.  Potentiomètre Sensitivity :définit le degré de réactivité de la fonction de détection des signaux voisés/non voisés (U/V detection). En tournant ce potentiomètre vers la droite, davantage de parties non vocales distinctes seront reconnues dans le signal d’entrée. Lorsque des réglages élevés sont utilisés, la sensibilité accrue aux signaux non vocaux peut conduire à ce que la source U/V, déterminée par le paramètre Mode, soit utilisée sur la majeure partie du signal d’entrée, en incluant les signaux vocaux. Cela aura pour résultat un son ressemblant à un signal radio, détérioré et contenant beaucoup de bruit de fond.  Menu local Mode :choisissez la ou les sources sonores pouvant être utilisées pour remplacer le contenu non vocal du signal d’entrée. Les modèles suivants sont disponibles :Off, Noise, Noise + Synth, ou Blend.  Noise :utilise le bruit seul pour les parties non-vocales du son.  Noise + Synth :utilise le bruit et le synthétiseur pour les parties non vocales du son.86 Chapitre 6 Filtre  Blend :utilise le signal d’analyse après son passage à travers un filtre passe-haut, pour les parties non-vocales du son. Ce signal d’analyse filtré est alors mélangé avec le signal de sortie de l’EVOC 20 TrackOscillator. Le paramètre Sensitivity n’a aucun effet sur ce réglage.  Curseur Level :contrôle la quantité de signal (Noise, Noise + Synth ou Blend) utilisée pour remplacer le contenu non vocal du signal d’entrée. Section Output  Menu interne Signal :choisissez le signal qui va être envoyé aux sorties principales de l’EVOC 20 TrackOscillator. Les modèles suivants sont disponibles :Voc(oder), Syn(thesis) et Ana(lysis). Pour entendre l’effet de vocoder, choisissez Voc. Les deux autres réglages servent au monitoring.  Curseur Level :définit le niveau du signal de sortie.  Menu local Stereo Mode :définit le mode d’entrée/sortie de l’EVOC 20 FilterBank. Choix possibles :m/s (entrée mono vers sortie stéréo) et s/s (entrée stéréo vers sortie stéréo). Définissez Stereo Mode sur m/s si le signal d’entrée est monophonique et sur s/s si le signal d’entrée est stéréophonique. En mode s/s, les canaux stéréo gauche et droit sont traités par des banques de filtres séparées. Lorsque vous utilisez le mode m/s sur un signal d’entrée stéréo, le signal est d’abord réduit en mono avant de passer par les banques de filtres. Avertissement :faites très attention avec ce contrôle,surtout si vous utilisez une valeur de Sensitivity élevée, afin d’éviter toute saturation interne de l’EVOC 20 TrackOscillator.Chapitre 6 Filtre 87  Potentiomètre Stereo Width :contrôle la répartition des signaux de sortie des bandes de filtre dans l’image stéréo.  Lorsqu’il est positionné à gauche, la sortie de toutes les bandes est centrée.  Lorsqu’il est en position centrale, la sortie de toutes les bandes passe de gauche à droite.  Lorsqu’il est positionné à droite, la sortie des bandes est répartie de façon égale sur les canaux gauche et droit. Le mode stéréo/stéréo (s/s) utilise une banque de filtres A/B par canal. Le positionnement des bandes de fréquences correspond à ce qui a été indiqué ci-dessus, mais les bandes de chaque banque de filtres se déplacent dans des directions opposées, de gauche à droite. Fuzz-Wah Le Fuzz-Wah émule des effets wah-wah classiques souvent utilisés avec un Clavinet et ajoute des effets de compression et de distorsion (fuzz). Paramètres du Fuzz-Wah  Boutons Effect Order : indiquez si l’effet wah précède l’effet fuzz dans la chaîne du signal (Wah-Fuzz) ou vice versa (Fuzz-Wah). Le compresseur intégré précède toujours l’effet fuzz. Lorsque l’option Wah-Fuzz est sélectionnée, le compresseur est placé entre les effets wah et fuzz ;inversement, lorsque l’option Fuzz-Wah est sélectionnée, le compresseur est placé en premier dans la chaîne du signal.88 Chapitre 6 Filtre Section Wah  Menu local Wah Mode :choisissez un des six modes disponibles, qui émulent divers effets wah classiques et types de filtres ou sélectionnez off.  Bouton Auto Gain :l’effet wah peut faire varier considérablement le niveau de sortie. L’activation du paramètre Auto Gain permet de compenser cette tendance et de maintenir le signal de sortie dans une plage plus stable.  Potentiomètre Wah Level : définit le niveau du signal filtré par l’effet wah.  Curseur Relative Q : règle l’intensité du balayage wah en augmentant ou en réduisant la crête du filtre. Le réglage 0 (zéro) conserve le niveau de crête d’origine pour chaque mode.  Curseur Pedal Range :définit la plage de balayage exacte du filtre wah contrôlé au moyen de la pédale MIDI, permettant de compenser la différence entre les possibilités mécaniques offertes par une pédale MIDI et celles d’une pédale wah classique. Vous pouvez définir indépendamment les limites supérieure et inférieure de la plage en faisant glisser les bords gauche et droit du curseur Pedal Range. Vous avez également la possibilité de déplacer en même temps la plage entière en faisant glisser la section centrale du curseur. Appuyez sur le bouton de normalisation pour réinitialiser la plage de valeurs acceptées pour la pédale sur ses valeurs par défaut. Section AutoWah  Potentiomètre Depth : définit la profondeur de l’effet autowah.  Potentiomètre Attack :définit le temps nécessaire à l’ouverture complète du filtre wah.  Potentiomètre Release :définit le temps nécessaire à la fermeture du filtre wah. Section Fuzz  Potentiomètre Comp (Compression) Ratio :définit le taux de compression du compresseur intégré.  Potentiomètre Fuzz Gain :définit le niveau de distorsion de l’effet fuzz entre 0 dB et 20 dB.  Potentiomètre Fuzz Tone :règle la tonalité de l’effet fuzz entre 2 kHz et 20 kHz. AutoWah Attack/Release Ces paramètres permettent de définir le temps d’ouverture et de fermeture du filtre wah. Valeurs possibles (en millisecondes) :10 à 10 000Chapitre 6 Filtre 89 Utilisation du Fuzz-Wah Les sections ci-dessous traitent de divers aspects des paramètres du Fuzz-Wah. Réglage du niveau de l’effet wah avec le paramètre Auto Gain L’effet wah peut faire varier considérablement le niveau de sortie. L’activation du paramètre Auto Gain permet de compenser cette tendance et de maintenir le signal de sortie dans une plage plus stable. Pour entendre la différence apportée par le paramètre Auto Gain : 1 Activez la fonction Auto Gain. 2 Augmentez le niveau de l’effet en le définissant sur une valeur située juste en dessous de la limite d’écrêtage de la table de mixage. 3 Faites un balayage avec un réglage Relative Q élevé. 4 Désactivez la fonction Auto Gain et répétez le balayage. AutoWah Depth L’effet wah peut non seulement être contrôlé au moyen des pédales MIDI (voir ci-dessus), mais également par le biais de la fonction Auto Wah. La sensibilité de l’Auto Wah peut être réglée à l’aide du paramètre Depth.Valeurs possibles :de 0,00 à 100. Relative Q La qualité de la crête du filtre principal peut être augmentée/réduite, en fonction du réglage du modèle, afin d’obtenir un balayage wah plus ou moins intense. Si ce paramètre est réglé sur 0, le réglage d’origine du modèle est actif. Valeurs possibles :-1,00 à +1,00 (0,00 est la valeur par défaut). Réglage du paramètre Pedal Range Les pédales MIDI usuelles offrent des possibilités mécaniques bien plus étendues que la plupart des pédales wah classiques. La plage de balayage exacte du filtre wah affecté par la pédale MIDI est définie par les paramètres Pedal Range. Les valeurs extrêmes pouvant être atteintes par la pédale sont représentées graphiquement par un crochet gris le long du curseur Pedal Position (qui représente la position actuelle de la pédale wah). Vous pouvez définir les limites gauche et droite en cliquant sur ce crochet et en le faisant glisser avec la souris. Vous avez la possibilité de déplacer les deux valeurs simultanément en cliquant au centre du crochet et en déplaçant celui-ci vers la gauche ou la droite. Avertissement :pendant ces manipulations, vos oreilles et votre système d’amplification peuvent être soumis à une pression sonore élevée.90 Chapitre 6 Filtre Spectral Gate Le module Spectral Gate sépare les parties du signal situées au-dessus et au-dessous du niveau Threshold en deux plages de fréquences indépendantes pouvant être modulées individuellement. Il permet de produire des effets de filtre riches et inhabituels. Paramètres du module Spectral Gate  Curseur et champ Threshold :définissent le niveau du seuil à partir duquel la bande de fréquences définie par les paramètres Center Freq. et Bandwidth est divisée en plages de fréquences supérieure et inférieure.  Curseur et champ Speed :déterminent la fréquence de modulation pour la bande de fréquences définie.  Curseur et champ CF (Center Frequency) Modulation : règlent l’intensité de la modulation de la fréquence centrale.  Curseur et champ BW (BandWidth) Modulation : définissent le niveau de la modulation de la largeur de bande.  Écran graphique :affiche la bande de fréquences définie par les paramètres Center Freq. et Bandwidth.  Potentiomètre et champ Center Freq. (Frequency) : définissent la fréquence centrale de la bande de fréquences devant être traitée par le module Spectral Gate.  Potentiomètre et champ Bandwidth :définissent la largeur de bande de la bande de fréquences devant être traitée par le module Spectral Gate.  Curseur et champ Low Level : mélangent les fréquences du signal d’origine situées au-dessous la bande de fréquences sélectionnée avec le signal traité.  Potentiomètre et champ Super Energy :contrôlent le niveau de la plage de fréquences située au-dessus du seuil.  Potentiomètre et champ Sub Energy : contrôlent le niveau de la plage de fréquences située au-dessous du seuil.  Curseur et champ High Level : mélangent les fréquences du signal d’origine situées au-dessus de la bande de fréquences sélectionnée avec le signal traité.  Curseur et champ Gain : règlent le niveau de gain du signal de sortie final.Chapitre 6 Filtre 91 Utilisation du module Spectral Gate À l’aide des paramètres Center Freq. et Bandwidth, définissez la bande de fréquences que vous souhaitez traiter avec le module Spectral Gate. La représentation graphique indique visuellement la bande définie par ces deux paramètres. Une fois la bande de fréquences définie, utilisez le paramètre Threshold pour déterminer le niveau au-delà et en deçà duquel la bande de fréquences est divisée en plages supé- rieure et inférieure. Utilisez le potentiomètre Super Energy ou Sub Energy pour contrôler respectivement le niveau des fréquences situées au-dessus et au-dessous du seuil Threshold. Vous pouvez également mélanger avec le signal traité les fréquences issues du signal d’origine qui se trouvent hors de la bande de fréquences définie par les paramètres Center Freq. et Bandwidth. Utilisez le curseur Low Level pour effectuer cette opération avec les fréquences graves situées au-dessous de la bande de fréquences définie et le curseur High Level pour l’exécuter avec les fréquences situées au-dessus de cette bande de fréquences. Vous pouvez moduler la bande de fréquences définie à l’aide des paramètres Speed, CF Modulation et BW Modulation. Speed détermine la fréquence de modulation, CF (Center Frequency) Modulation définit l’intensité de la modulation de la fréquence centrale et BW (Band Width) Modulation contrôle la modulation de la largeur de bande. Une fois vos réglages effectués, vous pouvez utiliser le curseur Gain pour ajuster le niveau de sortie final du signal traité. Pour mieux vous familiariser avec le fonctionnement du module Spectral Gate, vous pouvez commencer par utiliser une boucle de batterie. Définissez le paramètre Center Freq.sur sa valeur minimale (20 Hz) et le paramètre Bandwidth sur sa valeur maximale (20 000 Hz) (de façon à ce que la plage de fréquences entière soit traitée). Faites tourner les potentiomètres Super Energy et Sub Energy l’un après l’autre, puis essayez différents réglages pour le paramètre Threshold. Cela devrait vous donner un bon aperçu de la façon dont les différents niveaux Threshold affectent le son dans les bandes contrôlées par Super Energy et Sub Energy. Lorsque vous avez trouvé un son qui vous plaît ou qui vous semble simplement utile, vous pouvez réduire considérablement la largeur de bande (Bandwidth), augmenter progressivement la fréquence centrale ( Center Freq.), puis utiliser les curseurs Low Level et High Level de façon à ajouter un peu d’aigus et de basse provenant du signal d’origine. Pour des réglages bas du paramètre Speed,servezvous du potentiomètre CF Mod. ou BW Mod..7 93 7 Imaging Vous pouvez utiliser les modules Imaging de Logic Express pour étendre la base stéréo d’un enregistrement et modifier les positions du signal perçues. Ces effets permettent de rendre certains sons, ou la totalité du mixage plus larges et plus amples. Vous pouvez aussi modifier la phase des sons individuels dans un mixage, pour améliorer ou supprimer des éléments transitoires particuliers. Les sections suivantes décrivent les modules Imaging inclus dans Logic Express :  « Direction Mixer » à la page 93.  « Stereo Spread » à la page 96. Direction Mixer Vous pouvez utiliser le module Direction Mixer pour décoder les enregistrements audio MS (Middle and Side - milieu et côté) (voir la section « Explication sur MS » à la page 95) ou pour diffuser la base stéréo d’un enregistrement (gauche/droit) et déterminer sa balance.  Boutons Input :utilisez les boutons LR ou MS pour déterminer si le signal d’entrée est de type LR (Left Right - Gauche Droite) standard ou s’il s’agit d’un signal encodé MS (Middle and Side - Milieu et côté).  Curseur et champ Spread :détermine la diffusion de la base stéréo.  Potentiomètre et champ Direction :détermine la direction depuis laquelle le centre du signal stéréo enregistré va émettre depuis le mixage ou plus simplement, sa balance.94 Chapitre 7 Imaging Utilisation de Direction Mixer Direction Mixer est un module simple à utiliser car il ne comporte que deux paramètres :Spread et Direction Chacun modifie le signal entrant de façon différente lorsque les boutons d’entrée LR ou MS sont actifs. Utilisation du paramètre Spread sur des signaux d’entrée LR À la valeur neutre 1, le côté gauche du signal est positionné précisément sur la gauche et le côté droit précisément sur la droite. Lorsque la valeur Spread baisse, les deux côtés se rapprochent du centre de l’image stéréo. La valeur 0 génère un signal mono (les deux côtés du signal d’entrée sont acheminés vers les deux sorties au même niveau : un véritable signal central). Aux valeurs supérieures à 1, la base stéréo est diffusée vers un point imaginaire au-delà des limites spatiales des haut-parleurs. Remarque :en utilisant simplement le Direction Mixer pour répartir la base stéréo, la compatibilité monaurale décroît avec des valeurs de Spread supérieures à 1. Si un signal stéréo a été traité avec le réglage Spread maximal (à savoir, 2), il est alors annulé entiè- rement en cas de lecture en mono ;en effet, G–D plus D–G ne donne absolument aucun résultat audible. Utilisation du paramètre Spread sur des signaux d’entrée MS Lorsque vous modifiez les niveaux MS avec le paramètre Spread (au-dessus d’une valeur de 1), le niveau du signal devient plus élevé que le signal du centre. À la valeur 2, vous n’entendez que le signal latéral (sur la gauche vous pouvez entendre G-D et sur la droite D-G). Définition du paramètre Direction Lorsque le paramètre Direction a la valeur 0, le centre de l’enregistrement stéréo sera le point mort au sein du mixage. Si vous utilisez des valeurs positives, le point central de l’enregistrement stéréo est déplacé vers la gauche. Des valeurs négatives déplacent le point central vers la droite. Le mode de fonctionnement est le suivant :  À 90 °, le point central de l’enregistrement stéréo est décalé de façon importante à gauche.  À l’inverse, à – 90 °, le point central de l’enregistrement stéréo est décalé de façon importante à droite.  Des valeurs plus élevées ramènent le point central vers le centre du mixage stéréo, mais elles intervertissent également les côtés stéréo de l’enregistrement. Autrement dit :aux valeurs 180 ° ou – 180 °, le point central de l’enregistrement est le point mort du mixage, mais les côtés gauche et droit de l’enregistrement restent échangés.Chapitre 7 Imaging 95 Explication sur MS Longtemps oubliée, la stéréo MS (milieu-côté par opposition à gauche-droite) a récemment connu une sorte de renaissance. Réalisation d’un enregistrement MS Deux micros sont positionnés le plus près possible l’un de l’autre (généralement sur un pied ou accrochés au plafond du studio). L’un est un micro cardioïde (ou unidirectionnel) qui fait directement face à la source sonore à enregistrer, dans un alignement droit. L’autre est un micro bidirectionnel dont les axes pointent sur la gauche et la droite (de la source sonore) à des angles de 90 °.  Le micro cardioïde enregistre le signal central sur le côté gauche d’une piste stéréo.  Le micro bidirectionnel enregistre le signal latéral sur le côté droit d’une piste stéréo. Les enregistrements MS réalisés de cette façon peuvent être décodés par Direction Mixer. Intérêt des enregistrements MS L’avantage des enregistrements MS par rapport aux enregistrements XY (deux micros cardioïdes dirigés vers un point à mi-chemin sur la gauche et la droite de la source sonore) est que le centre stéréo est situé sur l’axe du faisceau principal (direction d’enregistrement principale) du micro cardioïde. Cela signifie que les légères fluctuations de la réponse en fréquence qui se produit hors de l’axe du faisceau principal, comme c’est le cas avec tous les micros, sont moins gênantes. En principe, les signaux MS et LR sont équivalents et peuvent être convertis à tout moment. Lorsque « – » signifie une inversion de phase, ce qui suit s’applique : M = L+R S = L–R En outre, L peut aussi être dérivé de la somme de M et S et R de la différence entre M et S. Notez que les diffusions radiophoniques (FM) utilisent la stéréo M et S. Le signal MS est converti en un signal adéquat pour les haut-parleurs gauche et droit par le récepteur.96 Chapitre 7 Imaging Stereo Spread Le module Stereo Spread est généralement utilisé pour la mastérisation. Il existe plusieurs moyens d’étendre la base stéréo (ou perception de l’espace), notamment l’utilisation de réverbérations et d’autres effets et la modification de la phase du signal. Ils peuvent tous être très intéressants, mais ils risquent aussi d’affaiblir le son global de votre mixage en annihilant les réponses des éléments transitoires, par exemple. Le module Stereo Spread étend la base stéréo en distribuant un nombre (sélectionnable) de bandes de fréquences depuis la plage de fréquences centrale vers les canaux gauche et droit. Ceci est effectué tour à tour :les fréquences centrales vers le canal gauche, puis vers le canal droit, etc. La perception de largeur stéréo en est grandement accrue sans que le son perde sa qualité naturelle, particulièrement lors d’une utilisation sur des enregistrements mono. Paramètres du module Stereo Spread  Curseur et champ Lower Int.. :définit la quantité d’extension de base stéréo pour les bandes de fréquences inférieures.  Curseur et champ Upper Int. :définit la quantité d’extension de base stéréo pour les bandes de fréquences supérieures. Notez que lorsque vous définissez les curseurs d’intensité inférieure et supérieure, l’effet stéréo est le plus visible dans les fréquences centrales et supérieures et que la distribution de faibles fréquences entre les haut-parleurs gauche et droit réduit de façon significative l’énergie de ceux-ci. Vous devez donc utiliser une intensité inférieure plus faible et éviter d’utiliser moins de 300 Hz pour la fréquence inférieure.  Écran graphique :montre le nombre de bandes constituant le signal et l’intensité de l’effet Stereo Spread dans les bandes de fréquences supérieure et inférieure. La section supérieure représente le canal gauche et la section inférieure, le canal droit. L’échelle de fréquence affiche les fréquences par ordre croissant, de gauche à droite.Chapitre 7 Imaging 97  Curseur et champs Upper and Lower Freq. :permettent de déterminer les limites supé- rieures et inférieures de la fréquence la plus haute et la bande la plus basse, à distribuer dans l’image stéréo.  Potentiomètre Order :définit le nombre de bandes de fréquences constituant le signal. La valeur 8n est généralement suffisante pour la plupart des tâches, mais vous pouvez utiliser jusqu’à 12 bandes.8 99 8 Metering Vous pouvez utiliser les modules Metering de Logic Express pour analyser l’audio de différentes façons. Chaque module Metering permet de visualiser différentes caractéristiques d’un signal audio. Exemples :BPM Counter affiche le tempo d’un fichier audio, Correlation Meter affiche la relation de phase et Level Meter affiche le niveau d’un enregistrement audio. Ce chapitre décrit les modules Metering inclus dans Logic Express :  « BPM Counter » à la page 100  « Correlation Meter » à la page 100  « Level Meter » à la page 101  « Tuner » à la page 101100 Chapitre 8 Metering BPM Counter Vous pouvez utiliser le module BPM Counter pour analyser le tempo d’une piste audio. Insérez le module dans une piste pour analyser les événements dynamiques du signal audio. Le circuit de détection recherche les éléments transitoires dans le signal d’entrée. Les éléments transitoires sont des événements sonores très rapides, non périodiques dans la partie d’attaque du signal. Plus l’impulsion est nette, plus il est facile pour le compteur BPM de détecter le tempo. Par conséquent, les pistes de percussion et instrumentales (lignes de basse, par exemple) sont très bien adaptées à l’analyse de tempo. Les sons feutrés ne constituent pas un bon choix. Le voyant DEL indique l’état de l’analyse en cours. S’il clignote, il s’agit d’une mesure de tempo. Lorsqu’il est allumé, l’analyse est terminée et le tempo s’affiche. La mesure va de 80 à 160 battements par minute. La valeur mesurée est affichée avec une décimale. BPM Counter détecte aussi la variation de tempo dans le signal et tente de l’analyser de façon précise. Si le voyant DEL commence à clignoter au cours de la lecture, cela indique que BPM a détecté un tempo qui a dévié du dernier tempo reçu (ou défini). Dès qu’un nouveau tempo constant est reconnu, le voyant DEL s’allume en continu. Cliquez sur le voyant DEL pour réinitialiser BPM Counter. Correlation Meter Le module Correlation Meter affiche la relation de phase d’un signal stéréo.  Une corrélation de +1 (plus un, la position la plus à droite) signifie que les canaux gauche et droit sont à 100 % en corrélation (ils sont complètement en phase).  Une corrélation de 0 (zéro, position centrale) indique la divergence gauche/droite la plus large autorisée, souvent perçue comme un effet stéréo extrêmement large.  Les valeurs de corrélation inférieures à zéro indiquent que du matériel hors phase est détecté, ce qui peut conduire à des annulations de phase si le signal stéréo est combiné en un signal monaural.Chapitre 8 Metering 101 Level Meter Le module Level Meter affiche le niveau de signal en cours sur une échelle de décibels. Le niveau du signal pour chaque canal est représenté par une mesure bleue. Lorsque le niveau dépasse 0 dB, la partie de la mesure au-dessus du point 0 dB devient rouge. Les instances stéréo de Level Meter montrent les mesures gauche et droite indépendantes, les instances mono n’affichant qu’une mesure. Les valeurs de crête en cours sont affichées numériquement, superposées sur l’écran graphique. Vous pouvez redéfinir ces valeurs en cliquant dans l’écran. Le module Level Meter peut être défini afin d’afficher les niveaux via les caractéristiques Peak, ou Peak & RMS. Sélectionnez simplement le réglage de votre choix dans le menu local (en dessous de la représentation graphique). Les niveaux RMS apparaissent sous forme de barres bleu foncé. Les niveaux Peak apparaissent sous forme de barres bleu foncé. Vous pouvez également choisir de visualiser simultanément les niveaux Peak et RMS.102 Chapitre 8 Metering Tuner Vous pouvez accorder les instruments de musique acoustiques et électriques branchés sur votre système à l’aide du Tuner. Cette opération garantit que vos enregistrements seront accordés avec les instruments logiciels, les échantillons ou les enregistrements existants dans vos projets. Paramètres du Tuner  Écran Graphic tuning :lorsque vous jouez, la hauteur tonale de la note s’affiche dans la zone semi-circulaire, centrée autour de la tonique. Si le trait se déplace par rapport au centre vers la gauche, la note est trop basse. Si le trait tend vers la droite, la note va trop dans les aigus. Les numéros autour du bord de l’écran montrent la variance, en cents, avec la hauteur tonale cible.  Écran Keynote/Octave :la zone Keynote en haut montre la hauteur tonale cible de la note jouée (la hauteur tonale la plus proche par rapport à l’accord). La zone Octave en bas indique l’octave à laquelle appartient la note. Cela correspond à l’échelle des octaves MIDI, le Do au-dessus du Do central étant représenté par C4, et le Do central représenté par C3.  Potentiomètre et champ Tuning Adjustment :définit la hauteur tonale de la note utilisée comme base pour réaliser l’accord. Par défaut, le Tuner est défini pour que la hauteur tonale du La soit égale à 440 Hz. Tournez le potentiomètre vers la gauche pour baisser la hauteur tonale correspondant à La ou vers la droite pour l’augmenter. La valeur en cours est affichée dans la zone. Utilisation du Tuner Le Tuner est facile à utiliser.Votre instrument (ou votre micro enregistrant le son d’un instrument acoustique) étant connecté au canal avec le Tuner, jouez une note et observez l’écran. Si la note est accordée trop bas par rapport à la tonique, les segments à gauche du centre sont mis en surbrillance, montrant de combien (en cents) la note est hors tonalité. Si la note est trop aiguë, les segments à droite du centre sont mis en surbrillance. Accordez votre instrument jusqu’à ce que le segment central soit mis en surbrillance (rouge). Sur l’écran d’accord, la plage est marquée en étapes de demi-tons de ±6 cents près du centre et en incréments plus importants d’un maximum de ±50 cents.9 103 9 Modulation Les effets de modulation sont utilisés pour ajouter du mouvement et de la profondeur à vos sons. Parmi les effets de modulation on trouve, entre autres, le Chorus, le Flanger et le Phaser, qui enrichissent les sons ou les animent. On obtient souvent ces effets en utilisant un oscillateur basse fréquence (LFO) contrôlé avec des paramètres comme la vitesse, la fréquence et la profondeur (également appelées largeur, la quantité ou l’intensité). Vous pouvez aussi contrôler le rapport du signal soumis à l’effet (humide) et du signal d’origine (sec). Certains effets de modulation comportent des paramètres de retour qui remettent une partie de la sortie de l’effet dans l’entrée. Logic Express contient les effets de modulation suivants :  « Chorus » à la page 104  « Ensemble » à la page 104  « Flanger » à la page 105  « Microphaser » à la page 106  « Modulation Delay » à la page 106  « Phaser » à la page 107  « RingShifter » à la page 109  « Rotor Cabinet » à la page 114  « Scanner Vibrato » à la page 116  « Spreader » à la page 117  « Tremolo » à la page 117104 Chapitre 9 Modulation Chorus L’effet Chorus retarde le signal original. Le temps de retard est modulé à l’aide d’un oscillateur basse fréquence (LFO). Le signal retardé et modulé est mixé avec le signal original sec. Vous pouvez utiliser l’effet Chorus pour enrichir le son et donner l’impression qu’il est joué à l’unisson par plusieurs instruments ou voix. Les légères variations dans le temps de retard générées par l’oscillateur basse fréquence simulent les différences subtiles de durée et de hauteur tonale perceptibles lorsque plusieurs personnes jouent ensemble. Le chorus confère en outre davantage d’ampleur et de richesse au signal et peut augmenter le mouvement des sons graves ou soutenus.  Curseur et champ Intensity :détermine la quantité de modulation.  Potentiomètre et champ Rate :détermine la fréquence et donc la vitesse du LFO.  Curseur et champ Mix :détermine la balance entre les signaux sec et humide. Ensemble L’effet Ensemble permet de combiner jusqu’à huit effets de chorus. Deux oscillateurs standard et un oscillateur aléatoire (qui génère des modulations aléatoires) vous permettent de créer des modulations complexes. Le graphique de l’effet Ensemble représente visuellement les signaux traités.  Curseur et champ Voices :détermine le nombre de chorus à utiliser simultanément et donc le nombre de voix (ou signaux) à générer, en plus du signal original.Chapitre 9 Modulation 105  Potentiomètres et champs Rate :utilisez les potentiomètres pour contrôler la fréquence de chaque LFO.  Curseurs et champsIntensity :utilisez ces derniers pour définir la quantité de modulation des différents LFO.  Potentiomètre et champ Phase :contrôle la relation de phase entre les différentes modulations de voix. La valeur sélectionnée ici dépend du nombre de voix, c’est pourquoi elle est représentée sous la forme d’un pourcentage plutôt qu’en degrés. La valeur 100 (ou –100) correspond à la plus grande distance possible entre les phases de modulation de toutes les voix.  Curseur et champ Spread :utilisez ces derniers pour répartir les voix dans le champ Stéréo. Avec la valeur 200 %, la base Stéréo est étendue artificiellement. Notez que ce réglage peut nuire à la compatibilité monaurale.  Curseur et champ Mix :détermine la balance entre les signaux sec et humide.  Potentiomètre et champ Effect Volume :utilisez ces derniers pour déterminer le niveau du signal de l’effet de manière indépendante. Cet outil s’avère très utile pour compenser les modifications de volume provoquées par les changements du paramètre Voices. Flanger L’effet Flanger fonctionne un peu comme l’effet Chorus, si ce n’est qu’il utilise un temps de retard nettement plus court. De plus, le signal de l’effet peut être renvoyé dans l’entrée de la ligne de retard. On utilise principalement l’effet Flanger pour donner un style « espace » ou « subaquatique ».  Potentiomètre et champ Rate :détermine la fréquence et donc la vitesse du LFO.  Curseur et champ Intensity :détermine la modulation.  Curseur et champ Feedback :détermine la quantité de signal d’effet renvoyée dans l’entrée. Les valeurs négatives inversent la phase du signal renvoyé.  Curseur et champ Mix :détermine la balance entre les signaux sec et humide.106 Chapitre 9 Modulation Microphaser L’effet Microphaser est un simple effet de modulation de phase qui permet de créer rapidement des effets de « bruissement » et de phaser avec seulement trois paramètres.  Curseur et champ LFO Rate :détermine la fréquence et donc la vitesse du LFO.  Curseur et champ Feedback :détermine la quantité de signal d’effet renvoyée dans l’entrée.  Curseur et champ Intensity :détermine la quantité de modulation. Modulation Delay L’effet Modulation Delay reprend les mêmes principes que les effets Flanger et Chorus, mais vous pouvez régler le temps du retard, ce qui permet de générer de l’effet Chorus et Flanger. Il peut aussi être utilisé sans modulation pour créer des effets de résonance ou de doublage. La section de modulation comprend deux oscillateurs basse fréquence à fréquence variable.  Curseur et champ Feedback :détermine la quantité de signal d’effet renvoyée dans l’entrée. Pour des effets de Flanger radicaux, saisissez une valeur élevée. Pour un doublage, ne définissez aucun feedback.  Potentiomètre et champ Flanger-Chorus :détermine le temps de retard élémentaire. Positionnez le curseur à l’extrême gauche pour créer des effets de Flanger, au centre pour des effets de Chorus et à l’extrême droite pour entendre très nettement un retard.  Curseur et champ Intensity :définit le taux de modulation.  Bouton De-Warble :activez-le pour vous assurer que la hauteur tonale du signal modulé reste constante.  Bouton Constant Mod. (Modulation constante) :activez-le pour vous assurer que la largeur de modulation reste constante, quelle que soit la fréquence de modulation. Notez que lorsque cette option est activée, les fréquences de modulation hautes réduisent la largeur de modulation.  Curseur et champs LFO Mix :détermine la balance entre deux oscillateurs.Chapitre 9 Modulation 107  Potentiomètres et champs LFO 1 et LFO 2 Rate :utilisez le potentiomètre gauche pour régler la fréquence de modulation du canal stéréo gauche et le bouton droit pour régler celle du canal stéréo droit. Le potentiomètre LFO Rate de droite n’est disponible qu’en Stéréo et ne peut être réglé séparément que lorsque le bouton Left Right Link n’est pas activé.  Bouton LFO Left Right Link (disponible uniquement en Stéréo) :activez ce dernier pour lier entre elles les fréquences de modulation des canaux stéréo gauche et droite.  Potentiomètre et champ LFO Phase (disponible uniquement en Stéréo) :contrôlent la relation de phase entre les différentes modulations de canal. Sur 0°, les valeurs extrêmes de la modulation sont atteintes en simultané sur tous les canaux. Les valeurs 180° et –180 ° correspondent aux plus grandes distances possibles entre les phases de modulation des canaux. Le paramètre LFO Phase n’est disponible que si le bouton LFO Left Right Link est actif.  Curseur et champ Vol.Mod. (Modulation du volume) :utilisez ces derniers pour déterminer l’incidence de la modulation du LFO sur l’amplitude du signal de l’effet.  Curseur et champ Output Mix :détermine la balance entre les signaux sec et humide.  Menu True Analog (paramètre étendu) :utilisez ce dernier pour introduire un filtre passe-tout supplémentaire sur le parcours du signal. Un filtre passe-tout décale l’angle de la phase d’un signal, ce qui influence son image stéréo.  Curseurs et champs Analog Left et Analog Right (paramètre étendu) :contrôlent la fréquence à laquelle le déphasage traverse 90 ° (le point à mi-chemin de 180 °) pour chacun des canaux Stéréo. Phaser L’effet Phaser allie le signal original à une copie de l’original légèrement déphasée. Cela signifie que l’amplitude des deux signaux atteint son point maximal et minimal avec un léger décalage temporel. Le décalage entre les deux signaux est modulé par deux LFO indépendants. De plus, l’effet Phaser comprend un circuit de filtrage et un suiveur d’enveloppe intégré qui détecte tout changement de volume dans le signal d’entrée et génère un signal de contrôle dynamique.108 Chapitre 9 Modulation  Bouton Filter :cliquez sur ce bouton pour activer la section de filtrage permettant de traiter le signal de retour du déphaseur de hauteur tonale.  Potentiomètres et champs LP et HP :utilisez ces derniers pour régler la fréquence de coupure des filtres passe-haut et passe-bas.  Curseur et champ Feedback :détermine la quantité de signal de l’effet renvoyée dans l’entrée.  Curseur et champs Ceiling and Floor :utilisez les poignées du curseur pour définir la plage de fréquences sur laquelle les modulations du LFO doivent porter.  Curseur et champ Order :vous permet de sélectionner un algorithme de modulateur de phase. Plus un modulateur de phase a d’ordres, plus l’effet est fort.  Curseur et champ Env Follow (section Sweep) :détermine la modulation de la plage de fréquences (définie par les contrôles Ceiling and Floor) en fonction du signal d’entrée.  Potentiomètres et champs LFO 1 et LFO 2 Rate :utilisez ces derniers pour définir la vitesse des différents oscillateurs de façon indépendante.  Curseur et champs LFO Mix :détermine la balance entre deux oscillateurs.  Curseur et champ Env Follow (section LFO) :utilisez ces derniers pour définir la modulation de la vitesse du LFO 1 en fonction du signal d’entrée.  Potentiomètre et champ Phase (disponible uniquement en Stéréo) :contrôlent la relation de phase entre les différentes modulations de canal. Sur 0°, les valeurs extrêmes de la modulation sont atteintes en simultané sur tous les canaux. Les valeurs 180° et –180 ° correspondent aux plus grandes distances possibles entre les phases de modulation des canaux.  Curseur et champ Output Mix :détermine la balance entre les signaux sec et humide. Les valeurs négatives donnent un mixage de phase inversée de l’effet et un signal direct (sec).  BoutonWarmth :cliquez dessus pour activer un circuit de distorsion supplémentaire, ce qui permet de créer des effets d’overdrive chauds. Réglage des ordres de Phaser Plus un modulateur de phase a d’ordres, plus l’effet est fort. Les réglages 4, 6, 8, 10 et 12 vous permettent d’accéder à cinq algorithmes de phaser différents reproduisant tous les circuits analogiques sur lesquels ils sont modelés et tous conçus pour une application particulière. Rien ne vous empêche de sélectionner des réglages impairs (5, 7, 9, 11), mais ils ne génèrent pas de phasing à proprement parler. Les effets de filtrage en peigne plus subtils produits par les réglages impairs peuvent toutefois s’avérer pratiques à l’occasion.Chapitre 9 Modulation 109 RingShifter L’effet RingShifter combine un modulateur en anneau avec un effet de décaleur de fréquence. Ces deux effets étaient populaires dans les années 70 et vivent une sorte de renaissance.  Le modulateur en anneau module l’amplitude du signal d’entrée à l’aide de l’oscillateur intégré ou d’un signal de chaîne latérale. Le spectre de fréquence du signal d’effet qui en résulte est égal à la somme et la différence des fréquences contenues dans les deux signaux originaux. On dit souvent qu’il donne un son métallique. Le modulateur en anneau fut beaucoup utilisé sur des enregistrements de jazz, de rock et de fusion au début des années 70.  Le décaleur de fréquence déplace le contenu de fréquence du signal d’entrée d’une valeur fixe et, ce faisant, altère la relation de fréquence des harmoniques originales. Les sons qui en résultent vont d’effets de phasing mélodieux et amples à des timbres robotiques étranges. Il ne faut pas confondre le décalage de fréquence avec le décalage de hauteur tonale. Le décalage de hauteur tonale transpose le signal original sans altérer sa relation de fréquence harmonique. L’effet RingShifter est composé des groupes de paramètres suivants :  Boutons Mode :déterminent si l’effet RingShifter doit fonctionner comme un décaleur de fréquence ou un modulateur en anneau.  Paramètres Oscillator :configurent l’oscillateur d’onde sinusoïdale interne qui module l’amplitude du signal d’entrée, tant en mode décaleur de fréquence qu’en mode OSC du modulateur en anneau.  Paramètres du suiveur d’enveloppe et du LFO :la fréquence de l’oscillateur et le signal de sortie peuvent être modulés à l’aide d’un suiveur d’enveloppe et d’un LFO. Boutons Mode Paramètres des oscillateurs Paramètres du suiveur d’enveloppe Paramètres LFO Paramètres Delay Paramètres Output110 Chapitre 9 Modulation  Paramètres Delay :utilisez ces derniers pour retarder le signal de l’effet.  Paramètres Output :la section output de l’effet RingShifter comporte une boucle de retour et des contrôles permettant de définir la largeur stéréo et la quantité de signaux sec et humide. Modes Les quatre boutons de mode déterminent si l’effet RingShifter doit fonctionner comme un décaleur de fréquence ou un modulateur en anneau.  Bouton Single (Frequency Shifter) :le décaleur de fréquence génère un seul signal d’effet, décalé. La commande Frequency de l’oscillateur détermine si le signal doit être décalé vers le haut (valeur positive) ou vers le bas (valeur négative).  Bouton Dual (Frequency Shifter) :le glissement de fréquence produit un signal d’effet décalé pour chaque canal stéréo, l’un étant décalé vers le haut, l’autre vers le bas. Le contrôle Frequency de l’oscillateur détermine la direction du décalage dans le canal gauche ou droit.  Bouton OSC (Ring Modulator) :le modulateur en anneau utilise l’oscillateur d’onde sinusoïdale pour moduler le signal d’entrée.  Bouton Side Chain (Ring Modulator) :le modulateur en anneau module l’amplitude du signal d’entrée avec le signal audio attribué via l’entrée latérale. L’oscillateur d’onde sinusoïdale est désactivé et les commandes Frequency ne sont pas accessibles lorsque le mode Side Chain est actif.Chapitre 9 Modulation 111 L’oscillateur Dans les deux modes du décaleur de fréquence et dans le mode OSC du modulateur en anneau, l’oscillateur d’onde sinusoïdale interne est utilisé pour moduler l’amplitude du signal d’entrée. La commande Frequency contrôle la fréquence de l’oscillateur d’onde sinusoïdale.  Dans les modes du décaleur de fréquence, ce paramètre contrôle le glissement de fréquence (vers le haut et/ou vers le bas) à appliquer au signal d’entrée.  Dans le mode OSC du modulateur en anneau, ce paramètre contrôle le contenu de fréquence (timbre) de l’effet qui en résulte. Ce timbre va des effets de trémolo subtils aux sons métalliques.  Commande Frequency :définit la fréquence de l’oscillateur d’ondes sinusoïdales.  Boutons Lin(éaire) et Exp(onentiel) :utilisez ces boutons pour changer l’échelle de la commande Frequency :  L’échelle exponentielle offre des incréments extrêmement petits autour du point 0, ce qui est utile pour la programmation d’effets de phasing et de trémolo.  En mode Lin (linéaire), la résolution de l’échelle est la même sur toute la plage de la commande.  Curseur et champ Env Follower :utilisez ceci pour définir la modulation de l’oscillateur en fonction du signal d’entrée.  Curseur et champ LFO :à utiliser pour déterminer la modulation d’oscillateur par le LFO.112 Chapitre 9 Modulation Delay Le signal de l’effet est routé après un retard, suivant l’oscillateur.  Potentiomètre et champ Time :détermine le temps de retard.  Bouton Sync :activez-le pour synchroniser le retard par rapport au tempo de votre projet, en valeurs de notes de musique.  Potentiomètre et champ Level :définit le niveau du retard à ajouter au signal du modulateur en anneau ou de décalage de fréquence. Un niveau de 0 passe le signal de l’effet directement à la sortie (dérivation). Output  Potentiomètre et champ Feedback :détermine le signal qui est renvoyé dans l’entrée de l’effet.  Potentiomètre et champ Stereo Width :détermine la largeur du signal de l’effet dans le champ stéréo. La largeur stéréo n’affecte que le signal de l’effet RingShifter, pas le signal d’entrée sec.  Potentiomètre et champ Dry/Wet :détermine le ratio entre le signal d’entrée sec et de signal d’effet humide pour le mixage.  Curseur et champ Env Follower :à utiliser pour définir la modulation du paramètre Dry/Wet en fonction du signal d’entrée.  Curseur et champ LFO :détermine la profondeur de modulation du paramètre Dry/Wet par rapport au LFO.Chapitre 9 Modulation 113 Configuration du Feedback Le retour donne au son de l’effet RingShifter un petit quelque chose de plus et est très utile pour une série d’effets spéciaux. Il produit un son de phasing riche lorsqu’il est utilisé en combinaison avec un mouvement d’oscillateur lent. Les effets de filtrage en peigne sont créés en utilisant un feedback élevé avec un retard de courte durée (< 10 ms). L’utilisation de retards plus longs avec le feedback crée des effets de glissement de fréquence en spirale montant et descendant constamment. Sources de modulation La fréquence de l’oscillateur et les paramètres Dry/Wet peuvent être modulés à l’aide du suiveur d’enveloppe et du LFO. La fréquence de l’oscillateur permet même la modulation au travers du point 0 Hz, ce qui permet de changer la direction des oscillations. Envelope Follower Envelope Follower analyse l’amplitude (volume) du signal d’entrée et l’utilise pour créer un signal de contrôle changeant continuellement, une enveloppe de volume dynamique du signal d’entrée. Ce signal de contrôle peut être utilisé pour la modulation.  Bouton Power :active ou désactive le suiveur d’enveloppe.  Curseur et champ Sens(ibilité) :détermine la réactivité du suiveur d’enveloppe par rapport au signal d’entrée. Réglé sur des valeurs basses, il ne réagit qu’aux crêtes de signal dominantes. Réglé sur des valeurs élevées, il suit le signal de plus près, mais peut réagir de façon moins dynamique.  Curseur et champ Attack :détermine le temps de réponse du suiveur d’enveloppe.  Curseur et champ Decay :contrôle le temps que prend le suiveur d’enveloppe pour passer d’une valeur élevée à une valeur basse.114 Chapitre 9 Modulation LFO Le LFO est la seconde source de modulation. Il produit des signaux de contrôle continus et en cycle.  Bouton Power :active ou désactive le LFO.  Curseurs et champs Symmetry et Smooth :ces contrôles forment l’onde du LFO. L’écran de forme d’onde du LFO donne un retour visuel.  Potentiomètre et champ Rate :détermine la vitesse de cycle du LFO.  Bouton Sync :activez-le pour synchroniser les cycles du LFO (fréquence du LFO) avec le tempo du projet à l’aide de valeurs de notes de musique. Rotor Cabinet L’effet Rotor Cabinet émule le style « Leslie » de l’enceinte de haut-parleur rotative d’un orgue Hammond. Il simule à la fois l’enceinte de haut-parleur rotatif avec et sans déflecteurs et les microphones qui captent le son.  Boutons Rotor speed :déterminent la vitesse du rotor. Chorale permet de sélectionner un mouvement lent, Tremolo un mouvement rapide et Brake arrête le rotor.  Menu Cabinet Type :vous avez le choix entre plusieurs tailles, formes et matériaux de cabine.  Curseur Horn Deflector :active ou désactive le déflecteur du double pavillon de l’enceinte du rotor. La désactivation du déflecteur augmente la modulation de l’amplitude, son activation diminue la modulation de fréquence.  Menu Motor Control :permet de sélectionner un des modes qui définissent la vitesse des contrôles de graves et d’aigus séparément.  Curseur Rotor Fast Rate :à utiliser pour définir la vitesse de rotor maximum possible pour le mode Tremolo. Pendant que vous déplacez le curseur, la vitesse de trémolo (rotation) est affichée en Hertz.Chapitre 9 Modulation 115  Curseur Acc/Dec Scale :détermine la vitesse à laquelle le moteur Leslie accélère les rotors (le temps qu’il faut pour amener les rotors à une vitesse déterminée) et le temps nécessaire pour ralentir.  Curseur Mic Angle :modifie l’angle des microphones simulés. Un angle de 0° donne un son mono tandis qu’un angle de 180° provoque des annulations de phase.  Curseur Mic Distance :détermine la distance des microphones simulés par rapport à la source sonore. Les valeurs élevées donnent des sons plus sombres et moins définis. Sélection du type de cabine Vous avez le choix entre les types de cabines suivants dans le menu Cabinet Type :  Off :permet de désactiver le rotor. Pour désactiver l’effet du rotor, vous pouvez aussi procéder comme suit :en mode Brake, les haut-parleurs ne tournent pas mais sont toujours captés par les microphones simulés dans une position aléatoire (voir « Vitesse du rotor » plus bas).  Wood :simule une Leslie équipée d’une enceinte en bois et sonne comme les modèles Leslie 122 ou 147.  Proline :simule une Leslie équipée d’une enceinte plus ouverte semblable au modèle Leslie 760.  Single :simule le son d’une Leslie équipée d’un rotor simple full-range. Le son ressemble au modèle Leslie 825.  Split :le signal du rotor de graves est dirigé plus à gauche tandis que le signal du rotor des aigus est dirigé vers la droite.  Wood & Horn IR :ce réglage utilise une réponse d’impulsion (un enregistrement) de Leslie équipée d’une enceinte en bois.  Proline & Horn IR :ce réglage utilise une réponse d’impulsion de Leslie équipée d’une enceinte plus ouverte.  Split & Horn IR :ce réglage utilise une réponse d’impulsion de Leslie dont le signal du rotor des graves est dirigé plus à gauche tandis que le signal du rotor des aigus est dirigé plus à droite. Sélection d’un mode de contrôle du moteur Dans le menu Motor Control, vous pouvez sélectionner différentes vitesses pour les rotors des graves et des aigus :  Normal :les deux rotors utilisent la vitesse définie par les boutons de vitesse de rotor.  Inv (mode inversé) :en mode Tremolo, le compartiment des graves tourne à grande vitesse, alors que le compartiment du pavillon acoustique tourne lentement. C’est l’inverse en mode Chorale. En mode Brake, les deux rotors sont arrêtés.116 Chapitre 9 Modulation  910 :le 910, ou mode Memphis, arrête la rotation du tambour des graves à basse vitesse, tandis que la vitesse du compartiment du pavillon acoustique peut être réglée. Cela peut être utile si vous recherchez un son de graves solide, mais souhaitez conserver un peu de mouvement dans les aigus.  Sync :l’accélération et la décélération du pavillon acoustique et du tambour de graves sont pratiquement identiques. On a l’impression que les deux sont synchronisés, mais ce n’est clairement audible que pendant l’accélération ou la décélération. Remarque :si vous sélectionnez Single Cabinet dans le menu Cabinet Type, le réglage Motor Ctrl est inopérant, parce qu’il n’y a pas de rotors de graves et d’aigus séparés dans une enceinte acoustique simple. Scanner Vibrato L’effet Scanner Vibrato simule la section d’effet Scanner vibrato d’un orgue Hammond. Vous avez le choix entre trois types de vibrato et de chorus. La version stéréo de l’effet comporte deux paramètres supplémentaires :Stereo Phase et Rate Right. Ces derniers permettent de régler la vitesse de modulation des canaux gauche et droite de façon indépendante.  Potentiomètre Vibrato :détermine les types de vibrato ou de chorus. Le réglage C0 désactive les effets de vibrato et de chorus.  Potentiomètre Chorus Int :détermine l’intensité du type d’effet de chorus sélectionné. Si vous avez choisi un effet de type vibrato, ce paramètre n’a pas d’effet.  Potentiomètre Stereo Phase :s’il est réglé sur une valeur comprise entre 0 et 360 degrés, il détermine la relation de phase entre les modulations du canal gauche et du canal droit, ce qui donne des effets stéréo synchronisés. Si vous sélectionnez « free », vous pouvez régler la vitesse de modulation du canal gauche et du canal droit séparément.  Potentiomètre Rate Left :détermine la vitesse de modulation du canal gauche lorsque Stereo Phase est réglé sur « free ». S’il est réglé sur une valeur comprise entre 0 et 360 degrés, Rate Left détermine la vitesse de modulation des canaux gauche et droit. Rate Right est inopérant dans ce mode.  Potentiomètre Rate Right :détermine la vitesse de modulation du canal droit lorsque Stereo Phase est réglé sur « free ». Les paramètres stéréo de la version mono de l’effet Scanner Vibrato sont masqués derrière un cache transparent à droite.Chapitre 9 Modulation 117 Spreader Vous pouvez utiliser l’effet Spreader pour élargir le spectre stéréo d’un signal. L’effet décale périodiquement la plage de fréquences du signal d’origine de façon non linéaire, ce qui modifie la largeur perçue du signal.  Curseur et champ Intensity :détermine la modulation.  Potentiomètre et champ Speed :détermine la fréquence et donc la vitesse du LFO.  Curseur et champ Channel Delay :détermine la durée du retard en échantillons.  Curseur et champ Mix :détermine la balance entre les signaux sec et humide. Tremolo L’effet Tremolo module l’amplitude d’un signal, ce qui donne des changements de volume périodiques. On reconnaît parfois cet effet dans les vieux amplis mixtes de guitare (où on l’appelle parfois à tort un vibrato). Le graphique montre tous les paramètres, à l’exception de la fréquence.  Curseur et champ Depth :détermine la modulation.  Potentiomètre et champ Rate :détermine la fréquence et donc la vitesse du LFO.  Potentiomètres et champs Symmetry et Smoothing :utilisez-les pour définir la forme de la modulation.118 Chapitre 9 Modulation  Potentiomètres et champs Phase (disponibles uniquement en Stéréo) :contrôlent la relation de phase entre les différentes modulations de canal. Sur 0°, les valeurs extrêmes de la modulation sont atteintes en simultané sur tous les canaux. Les valeurs 180° et –180 ° correspondent aux plus grandes distances possibles entre les phases de modulation des canaux.  Curseur et champ Offset (paramètre étendu) :détermine le décalage de la modulation (cycle) vers la gauche ou vers la droite, ce qui donne des variations de trémolo subtiles ou plus évidentes. Symmetry et Smoothing Si Symmetry est réglé sur 50 % et Smoothing sur 0 %, la modulation prend une forme rectangulaire. Cela signifie que le timing du signal à plein volume est égal à celui du signal à faible volume, et que le passage d’un état à l’autre se fait de façon abrupte. Vous pouvez définir le rapport de temps entre le son et le silence à l’aide de Symmetry et définir un fondu d’entrée ou de sortie à l’aide de Smoothing.10 119 10 Pitch Vous pouvez utiliser les effets Pitch de Logic Express pour transposer ou corriger la hauteur tonale des pistes audio. Ces effets peuvent aussi être utilisés pour créer des parties à l’unisson ou légèrement plus fournies ou même des voix harmoniques. Logic Express inclut les effets de hauteur tonale suivants :  « Pitch Correction » à la page 119  « Pitch Shifter II » à la page 124  « Vocal Transformer » à la page 125 Pitch Correction Vous pouvez utiliser le module Pitch Correction pour corriger la hauteur tonale des pistes audio. Une intonation incorrecte est un problème courant dans le cas de pistes vocales, par exemple. Les artefacts acoustiques pouvant être introduits par le processus sont infimes et peuvent être à peine entendus, tant que vos corrections restent modérées. La correction fonctionne en accélérant et en ralentissant la vitesse de lecture, en vérifiant que le signal d’entrée (le chant) correspond toujours à la hauteur tonale de note correcte. Si vous utilisez l’algorithme pour corriger des intervalles plus importants, vous pouvez créer des effets spéciaux. Les éléments naturels de la performance, comme la respiration,sont préservés. Une gamme peut-être définie comme une grille de quantification de hauteur tonale. Les notes dont l’intonation est incorrecte seront corrigées en fonction de cette grille. Remarque :il n’est pas possible d’ajuster les enregistrements polyphoniques (choeurs sur une piste) et les signaux hautement percussifs, constitués de parties fortes prédominantes, en fonction d’une hauteur tonale spécifique.Que cela ne vous empêche pas de tenter d’utiliser le module sur des pistes de batterie.120 Chapitre 10 Pitch Paramètres du module Pitch Correction  Boutons Normal et Low :déterminent le plage de hauteur tonale analysée (pour les notes devant être corrigées).  Bouton Use Global Tuning :permet d’utiliser les réglages Tuning du projet pour le processus de correction de hauteur tonale. Si ce bouton est désactivé, vous pouvez utiliser le champ Ref. Pitch pour définir l’accord de référence voulu, en cents.  Champ Scale :cliquez pour choisir différentes grilles de quantification de hauteur tonale dans le menu Scale.  Champ Root :cliquez pour choisir la note d’origine de la gamme.  Clavier :cliquez sur une tonalité pour exclure la note correspondant des grilles de quantification de hauteur tonale. La tonalité est supprimée de la gamme, aboutissant à des corrections de notes qui sont forcées vers la hauteur tonale (tonalité) disponible la plus proche.  Boutons Bypass :permettent d’exclure la note correspondante de la correction de hauteur tonale. En d’autres termes, toutes les notes correspondant à cette hauteur tonale ne seront pas corrigées. Cela est applicable aux grilles de quantification de gammes utilisateur et prédéfinies. Le bouton Bypass All permet de comparer rapidement les signaux corrigés et d’origine ou peut être utilisé pour les modifications d’automatisation.  Boutons Show Input et Show Output :ces boutons permettent d’afficher la hauteur tonale du signal d’entrée et de sortie, respectivement, sur les notes du clavier.  Écran Correction Amount :indique le niveau de modification de la hauteur tonale. Le marqueur rouge indique le niveau de correction moyen sur une longue période.  Curseur et champ Response :déterminent la vitesse à laquelle la voix atteint la hauteur tonale de destination corrigée.  Curseur et champ Detune :désaccordent le signal entrant de la valeur définie.Chapitre 10 Pitch 121 Utilisation du module Pitch Correction Vous pouvez utiliser les boutons Normal et Low pour déterminer la plage de hauteur tonale où rechercher les notes à corriger. Normal est la plage par défaut, qui fonctionne pour la plupart des morceaux audio. Low ne doit être utilisé que pour le morceau audio contenant des fréquences extrêmement basses (sous 100 Hz), ce qui peut aboutir à une détection de hauteur tonale inexacte. Ces paramètres n’ont aucun effet sur le son, il s’agit simplement d’options de suivi pour la plage de hauteur tonale cible choisie. Définition de la grille de quantification de hauteur tonale Le menu Scale permet de choisir différentes grilles de quantification de hauteur tonale. La gamme définie manuellement (avec le clavier) est appelée la gamme utilisateur. Le réglage par défaut est la gamme chromatique. Les autres noms de gammes sont explicites. Si vous n’êtes pas sûr des intervalles utilisés dans une gamme donnée, faites votre choix dans le menu Scale et vérifiez les valeurs figurant sur le clavier. Vous pouvez modifier toute note de la gamme en cliquant sur les touches du clavier. De tels ajustements écraseront les réglages de la gamme utilisateur existante. Il n’existe qu’une seule gamme utilisateur par projet. Vous pouvez cependant en créer plusieurs et les enregistrer comme fichiers de réglages Pitch Correction. ? Astuce :la gamme Drone utilise une quinte comme grille de quantification, la gamme Single définit une seule note. Ces deux gammes ne sont pas censées produire des voix chantées réalistes, par conséquent, si vous recherchez des effets un peu spéciaux, vous devriez les essayer. Cliquez sur le champ Root pour choisir la note d’origine de la gamme dans un menu local. Deux gammes sont exclues :les gammes utilisateur et chromatique—car il n’existe pas de note d’origine (aucune). Vous pouvez transposer librement les gammes majeures et mineures, ainsi que les gammes portant des noms d’accords. Vous pouvez utiliser le clavier pour exclure des notes de la grille de quantification de hauteur tonale. Lorsque vous ouvrez le module pour la première fois, toutes les notes de la gamme chromatique sont sélectionnées. Cela signifie que chaque note entrante sera modifiée pour correspondre à la prochaine étape de demi-ton de la gamme chromatique. Si l’intonation du chanteur est insuffisante, cela peut aboutir à une identification et donc à une correction incorrecte des notes. Par exemple, le chanteur peut avoir eu l’intention de chanter un Mi, mais il est plus proche d’un Ré#. Si vous ne voulez pas de Ré# dans le morceau, la touche Ré# peut être désactivée sur le clavier. Étant donné que la hauteur tonale d’origine était plus proche d’un Mi que d’un Ré, elle sera corrigée en Mi. Remarque :les réglages sont valables pour toutes les plages d’octaves. Il n’existe pas de réglages individuels pour les différentes octaves.122 Chapitre 10 Pitch Exclusion de notes de la correction L’utilisation des petits boutons bypass (byp) au-dessus des touches vertes (noires) et sous les touches bleues (blanches) exclut les notes de la correction. Ceci est très utile pour les notes caractéristiques du blues. Il s’agit de notes passant d’une hauteur tonale à une autre, rendant la tonalité difficile à identifier comme étant majeure ou mineure. Comme vous le savez peut-être, l’une des principales différences entre le Do mineur et le Do majeur est le Mib (Mi bémol) et le Sib (Si bémol), au lieu du Mi et du Si. Les chanteurs de Blues glissent entre ces notes, créant un incertitude ou une tension entre les gammes. L’utilisation des boutons bypass permet de laisser inchangées des tonalités particulières Si vous activez le bouton Bypass All, le signal d’entrée n’est ni traité ni corrigé. Ceci est utile pour les corrections ponctuelles de hauteur tonale via l’utilisation de l’automatisation. Le bouton Bypass All est optimisé pour effectuer un contournement transparent dans toutes les situations. ? Astuce :vous vous rendrez souvent compte qu’il vaut mieux ne corriger que les notes ayant le plus de gravité harmonique. Par exemple, choisissez la gamme « sus 4 » et définissez la note d’origine en fonction de la tonalité du projet. Cela va limiter la correction à la note d’origine, la quarte et la quinte de la gamme de tonalités. Mettez toutes les autres notes en mode Bypass et seulement les notes les plus importantes et les plus sensibles seront corrigées, le reste du chant restant inchangé. Définition de l’accord de référence Les réglages File > Project Settings > Tuning déterminent la référence d’accord pour tous les instruments logiciel. Si vous employez“Use Global Tuning”dans la fenêtre Pitch Correction, les réglages d’accord du projet seront utilisés pour le processus de la hauteur tonale. Si ce paramètre est désactivé, vous pouvez utiliser le champ Ref. Pitch pour définir l’accord de référence voulu. Par exemple :l’intonation d’une ligne vocale est souvent légèrement trop haute ou trop basse sur un morceau entier. Utilisez le paramètre Reference Pitch pour résoudre ce problème à l’entrée du processus de détection de la hauteur tonale. Définissez la Tonalité de référence pour refléter la déviation de tonalité constante en centièmes. Cela permet une correction plus précise de la tonalité. Remarque :des accords différents de l’accord des instruments logiciels peuvent être intéressants, lorsque vous voulez corriger individuellement les notes des chanteurs d’un choeur. Si toutes les voix étaient toutes corrigées individuellement et parfaitement à la même hauteur tonale, l’effet du choeur serait partiellement perdu. Vous pouvez éviter cela en (dés)accordant les corrections de hauteur tonale individuellement.Chapitre 10 Pitch 123 Définition de la réponse aux modifications de hauteur tonale Utilisez le paramètre Response pour déterminer la vitesse à laquelle la voix atteint la hauteur tonale (corrigée) de destination. Les chanteurs utilisent le portamenti et d’autres techniques de glissé. Si vous choisissez une valeur Response trop élevée, les portamenti transparents deviennent des glissandi sur demi-ton,mais l’intonation sera parfaite. Si la valeur de réponse est trop faible, la hauteur tonale du signal de sortie ne changera pas assez vite. La réponse aux modifications de hauteur tonale est indiquée en millisecondes. Le réglage optimal pour ce paramètre dépend du style de chant, du tempo, du vibrato et de la qualité des performances d’origine. Présentation de l’écran Correction Amount Le degré de hauteur tonale modifié est indiqué dans la mesure horizontale affichée sous le clavier. Le marqueur rouge indique le niveau de correction moyen sur une longue période. Si vous consultez attentivement cet écran, vous pouvez l’utiliser pour deux tâches importantes :pour mieux comprendre le fonctionnement interne de l’algorithme et ajuster la réponse en conséquence. Vous pouvez aussi faire appel à cet écran lors de discussions (et d’optimisations) relatives à l’intonation vocale avec un chanteur au cours d’une session d’enregistrement. Automatisation du module Pitch Correction Ce module peut être entièrement automatisé. Cela signifie que vous pouvez automatiser les paramètres Scale et Root afin qu’ils soient conformes aux harmonies du morceau. Selon la qualité de l’intonation d’origine, la définition de la gamme de tonalités peut suffire. Des intonations plus faibles peuvent nécessiter des modifications plus importantes des paramètres Scale et Root.124 Chapitre 10 Pitch Pitch Shifter II Le module Pitch Shifter II offre un moyen simple de combiner une version du signal dont la tonalité a été changée avec le signal d’origine. Paramètres du module Pitch Shifter II  Curseur et champ Semi Tones : définissent la valeur de changement de tonalité en demi-tons.  Curseur et champ Cents : contrôlent le désaccordage de la valeur de changement de tonalité en cents (100èmes d’un demi-ton).  Boutons Drums, Speech et Vocals :sélectionnez l’un des trois préréglages pour optimiser le fonctionnement de Pitch Shifter II pour les types courants de morceau audio :  Drums laisse le groove de la piste d’origine intact.  Vocals conserve l’intonation de l’original sans changement. Ce bouton convient donc bien pour les signaux harmoniques ou mélodieux par nature, comme les nappes de cordes.  Speech offre un compromis entre les deux en tentant de conserver les aspects rythmiques et harmoniques du signal. Il convient bien pour les signaux complexes comme les enregistrements parlés, le rap et d’autres signaux hybrides comme une guitare rythmique.  Curseur et champ Mix :définit la quantité de signal traité mixé avec le signal d’origine.  Menu local Timing (paramètres étendus) :définit si le contrôle du temps est conforme aux préréglages (Preset) sélectionnés, crée un préréglage en analysant le signal entrant (auto), ou utilise les réglages des paramètres Delay, Crossfade et Stereo Link, décrit ci-dessous (Manual). Les trois paramètres suivants sont actifs uniquement lorsque l’option Manual est choisie dans le menu local Timing  Curseur et champ Delay :définissent le délai appliqué au signal d’entrée. Plus les fréquences du signal d’entrée sont profondes, plus le délai défini doit être élevé (long) afin de transposer réellement la hauteur tonale du signal.  Curseur et champ Crossfade :définissent le degré de fondu enchaîné entre les deux pointeurs qu’utilise Pitch Shifter afin d’analyser le signal d’entrée.Chapitre 10 Pitch 125  Menu local Stereo Link :choisissez Inv. pour inverser les signaux des canaux stéréo, le traitement pour le canal droit ayant lieu à gauche et vice versa. Choisir Normal ne génère aucun changement du signal. Utilisation de Pitch Shifter II Définissez le degré de transposition (changement de tonalité) avec le paramètre Semi Tones, puis définissez le degré de désaccordage via le paramètre Cents. Utilisez l’un des trois préréglages (Drums, Vocals ou Speech) en fonction du morceau que vous utilisez. Pour les autres types de morceau, vous pouvez essayer chacun des préréglages (en commençant par Speech), comparer les résultats et utiliser celui qui convient le mieux. Lors d’essais et de comparaisons de différents réglages, il est souvent utile de définir temporairement le paramètre Mix sur 100 % pour entendre l’effet maximal du traitement. N’oubliez pas que les effets de Pitch Shifter II sont beaucoup plus difficiles à entendre si le paramètre Mix est défini sur un pourcentage inférieur. Dans la présentation Controls du Pitch Shifter II, vous pouvez créer vos propres préréglages à l’aide des paramètres Delay et Crossfade. Ces paramètres ne sont actifs que lorsque vous sélectionnez l’option Manual dans le menu Timing.Vous pouvez aussi sélectionner l’option Auto ;Pitch Shifter créera alors automatiquement des préréglages en analysant le signal entrant. Le paramètre Stereo Link permet d’inverser les signaux des canaux stéréo, le traitement pour le canal droit ayant lieu à gauche et vice versa. Vocal Transformer Vocal Transformer permet de manipuler les pistes vocales de nombreuses façons diffé- rentes. Vous pouvez l’utiliser pour transposer la hauteur tonale d’une ligne vocale, pour augmenter ou réduire la plage de la mélodie ou même la réduire à une seule note, afin de mettre en miroir les hauteurs tonales d’une mélodie. Quelle que soit la façon dont vous modifiez les hauteurs tonales de la mélodie, les formants restent inchangés. Vous pouvez modifier les formants de façon indépendante, ce qui signifie que vous pouvez transformer une piste vocale en une voix de type « Mickey Mouse », tout en conservant la hauteur tonale d’origine. Vocal Transformer est bien adapté aux effets vocaux extrêmes. Les meilleurs résultats sont obtenus avec les signaux monophoniques, y compris les pistes instrumentales monophoniques. Le module n’est pas conçu pour les voix polyphoniques (un choeur sur une seule piste, par exemple) ou d’autres pistes « choristiques ».126 Chapitre 10 Pitch Paramètres Vocal Transformer  Potentiomètre et champ Pitch :détermine le degré de transposition appliqué au signal d’entrée.  Glide (paramètre étendu) :détermine la durée de la transformation vocale, autorisant des transitions par glissement vers la valeur Pitch définie.  Potentiomètre et champ Formant :changent les formants du signal d’entrée.  Menu Formants (paramètres étendus) :détermine si Vocal Transformer traite tous les formants (réglage « Process always »), ou uniquement les ceux de type sonore (réglage « Keep unvoiced formants »). L’option « Keep unvoiced formants » laisse inchangé le bruit sifflant caractéristique d’une représentation vocale. Pour certaines applications, ce réglage produit un effet de transformation avec une sonorité plus naturelle.  Bouton Robotize :cliquer sur ce bouton permet de faire passer Vocal Transformer en mode Robotize. Le mode Robotize est utilisé pour augmenter, diminuer ou mettre en miroir la mélodie.  Curseur et boutons Tracking (uniquement disponible en mode Robotize) :contrôlent la façon dont la mélodie est modifiée en mode Robotize.  Curseur et champ Pitch Base (uniquement disponible en mode Robotize) :permettent de transposer la note suivie par le paramètre Tracking.  Curseur et champ Mix :définissent le rapport de niveaux entre les signaux d’origine (secs) et d’effet.  Champ et curseur Grain Size (paramètre étendu) :l’algorithme de Vocal Transformer est basé sur une synthèse granulaire. Le paramètre Grain Size vous permet de définir la taille des grains et affecte donc la précision du processus. Faites des essais afin de déterminer le meilleur paramètre. Essayez d’abord Auto. Définition des paramètres Pitch et Formant Le paramètre Pitch transpose la hauteur tonale du signal jusqu’à deux octaves vers le haut ou vers le bas. Les ajustements sont faits par étapes de demi-ton. Les hauteurs tonales entrantes sont indiquées par une ligne verticale sous le champ Pitch Base. Les transpositions d’une quinte vers le haut (hauteur tonale de + 7), une quarte vers le bas (hauteur tonale de – 5) ou d’une octave (hauteur tonale de ± 12) sont les plus utiles harmoniquement.Chapitre 10 Pitch 127 En modifiant le paramètre Pitch, vous remarquerez peut-être que les formants ne changent pas. Les formants sont des emphases caractéristiques de certaines plages de fréquences. Ils sont statiques et ne changent pas avec la hauteur tonale. Les formants définissent le timbre spécifique d’une voix humaine donnée. Le paramètre Pitch est expressément utilisé pour modifier la hauteur tonale d’une voix, pas son caractère. Si vous définissez des valeurs Pitch négatives pour une voix de soprano féminine, vous pouvez la transformer en voix alto, sans modifier le caractère spécifique de la voix de la chanteuse. Le paramètre Formant change les formants, tout en conservant —ou en modifiant de façon indépendante—la hauteur tonale. Si vous définissez ce paramètre sur des valeurs positives, le chanteur a la voix de Mickey Mouse. En baissant la valeur du paramètre, vous pouvez obtenir des voix similaires à celle de Dark Vador. ? Astuce :si Pitch est défini sur 0 demi-tons, Mix sur 50 % et Formant sur + 1 (Robotize étant désactivé), vous pouvez véritablement rajouter un chanteur (avec une plus petite tête) en parallèle au vrai chanteur. Ils chanteront tout deux avec la même voix, comme un choeur de deux personnes. Cet effet de choeur est très convaincant et est facilement contrôlé avec le paramètre Mix. Utilisation du mode Robotize Si vous activez le mode Robotize, Vocal Transformer peut augmenter ou diminuer la mélodie. Vous pouvez contrôler l’intensité de cette distorsion avec le paramètre Tracking. Les quatre boutons -1, 0, 1 et 2 définissent le curseur Tracking sur les valeurs -100 %, 0 %, 100 % et 200 %, respectivement. Ces boutons ont un rôle pratique car ils permettent de définir plus simplement le paramètre Tracking sur les réglages les plus utiles.  À une valeur de 100 % (bouton 1), la plage de la mélodie est conservée. Les valeurs les plus élevées augmentent la mélodie et les valeurs les plus faibles la diminuent.  Sur la valeur de 200 % (bouton 2) les intervalles sont doublés.  La valeur 0 % (bouton 0) donne des résultats intéressants, chaque syllabe de la piste vocale étant chantée à la même hauteur tonale. Les valeurs faibles transforment les lignes chantées en énoncé parlé.  À une valeur de -100 % (bouton -1), tous les intervalles sont mis en miroir. Le paramètre Pitch Base est utilisé pour transposer la note suivie par le paramètre Tracking. Par exemple :la note parlée, si Tracking est défini sur 0%.11 129 11 Reverb Vous pouvez utiliser les effets de type Reverb (réverbération) pour simuler le son d’environnements acoustiques tels que des pièces, des salles de concerts, des cavernes ou le son d’un espace infini. Les sons rebondissent sur les surfaces ou les objets d’un espace donné, de manière répétée, puis s’éteignent progressivement jusqu’à devenir inaudibles. Les ondes sonores du bounce produisent un « schéma de réflexion », plus connu sous le nom de réverbération (Reverb). La première étape d’une réverbération consiste en un certain nombre de réflexions séparées que vous pouvez distinguer clairement avant que l’apparition du champ diffus (ou queue de réverbération). Ces réflexions précoces sont essentielles à la perception que vous avez de l’espace d’une pièce. Toutes les informations relatives à la taille et à la forme d’une pièce et qui peuvent être distinguées par l’oreille humaine sont contenues dans ces réflexions précoces. Signal Réflexions séparées Queue de réverbération diffuse Motif de réflexion/réverbération Durée130 Chapitre 11 Reverb Effets de plateau et de réverbération numérique La première forme de réverbération utilisée dans la production musicale était une pièce spéciale dotée de surfaces rigides, appelée chambre d’écho. Elle était utilisée pour ajouter des échos au signal. Des appareils mécaniques, y compris des planches et des ressorts, étaient utilisés pour ajouter un effet de réverbération à la sortie des instruments musicaux et des microphones. Avec l’enregistrement numérique sont apparus les effets de réverbération numériques, qui se composent de milliers de retards de longueur et d’intensité variables. L’intervalle entre le signal d’origine et l’arrivée des réflexions précoces peut être ajusté par un paramètre généralement appelé un predelay (pré-retard). Le nombre moyen de réflexions dans une période donnée est défini par le paramètre de densité. La régularité ou l’irré- gularité de la densité est contrôlée par le paramètre de diffusion. Le présent chapitre décrit les effets de réverbération inclus dans Logic Express :  « AVerb » à la page 130  « EnVerb » à la page 131  « GoldVerb » à la page 132  « PlatinumVerb » à la page 135  « SilverVerb » à la page 138 AVerb Le module AVerb est un effet de réverbération simple qui utilise un paramètre pour contrôler à la fois les réflexions précoces de l’effet et le champ diffus :Density/Time. Une valeur faible génère souvent des groupes de réflexions précoces clairement perceptibles et crée un effet similaire à l’écho. L’utilisation de valeurs élevées produit un effet similaire à la réverbération. Le module AVerb constitue un outil rapide et facile permettant de créer toute une gamme d’effets sonores intéressants « d’espace » et « d’écho ». Il ne représente toutefois pas le choix idéal pour la simulation d’environnements acoustiques réels.  Predelay :détermine l’intervalle de temps entre le signal d’origine et les réflexions précoces du signal de réverbération.Chapitre 11 Reverb 131  Reflectivity :définit le degré de réflexivité des murs, plafonds et sols imaginaires. La rigidité d’un mur et sa composition (verre, pierre, bois, moquette, etc.), ont un impact considérable sur la tonalité de la réverbération.  Room Size :définit les dimensions des pièces simulées.  Density/Time :détermine à la fois la densité et la durée de la réverbération.  Mix :détermine la balance entre les signaux d’effet (mouillés) et directs (secs). EnVerb Le module EnVerb est un effet de réverbération polyvalent doté d’une fonctionnalité unique :il vous permet d’ajuster librement l’enveloppe de la queue de réverbération diffuse. L’interface peut être divisée en trois zones :  Paramètres Time :ces paramètres déterminent le temps de retard du signal d’origine et de la queue de réverbération et modifient la queue de réverbération dans le temps. L’écran graphique fournit une représentation numérique de l’enveloppe de la réverbération.  Paramètres Sound :cette zone vous permet de définir le son du signal de réverbération. Vous pouvez également utiliser le paramètre Crossover pour fractionner le signal entrant en deux bandes et définir le niveau de la bande de fréquence basse.  Paramètre Mix :détermine la balance entre les signaux d’effet (mouillés) et directs (secs). Paramètres Time  Dry Signal Delay :détermine le retard du signal d’origine. Vous ne pouvez entendre le signal sec que lorsque le paramètre Mixage est défini sur une valeur autre que 100 pour cent.  Predelay :définit l’intervalle de temps entre le signal d’origine et le point de départ de la phase d’attaque de la réverbération (toute première phase de la première réflexion).  Attack :définit le temps nécessaire à la réverbération pour atteindre son niveau le plus haut.132 Chapitre 11 Reverb  Decay :définit le temps nécessaire pour que le niveau de réverbération passe du point culminant au niveau de maintien (Sustain).  Sustain :définit le niveau de réverbération qui reste constant tout au long de la phase de maintien. Ce niveau est exprimé en pourcentage du volume total du signal de réverbération.  Hold :définit la durée de la phase de sustain.  Release :définit le temps nécessaire à la réverbération pour se terminer en fondu, une fois la phase de maintien terminée. Paramètres du son  Density :définit la densité de la réverbération.  Spread :contrôle l’image stéréo de la réverbération. À une valeur de 0 pour cent, l’effet génère une réverbération monophonique. À 200 pour cent, la base stéréo est étendue de manière artificielle.  High Cut :les fréquences situées au-dessus de la valeur définie sont filtrées à partir de la queue de réverbération.  Crossover :définit la fréquence à laquelle le signal d’entrée est fractionné en deux bandes de fréquences pour qu’elles soient traitées séparément.  Low Freq Level :détermine le niveau relatif de réverbération des fréquences situées au-dessous de la fréquence de répartition. Dans la plupart des cas, on obtient des résultats sonores plus satisfaisants en définissant des valeurs négatives pour ce paramètre. GoldVerb Le module GoldVerb vous permet de modifier les réflexions précoces et les queues de réverbération diffuses séparément, ce qui facilite l’émulation précise des environnements réels. L’interface peut être divisée en quatre groupes de paramètres :  Paramètres Early Reflections :cette section permet d’émuler les premières réflexions du signal d’origine lorsqu’elles rebondissent sur les murs, le plafond ou le sol d’une pièce.  Paramètres Reverb :cette section contrôle les réverbérations diffuses.Chapitre 11 Reverb 133  Paramètre Balance ER/Reverb :contrôle la balance entre les sections Early Reflections et Reverb. Lorsque vous placez le curseur sur l’une des extrémités, la section inutilisée est désactivée.  Paramètre Mix :détermine la balance entre les signaux d’effet (mouillés) et directs (secs). Paramètres Early Reflection  Predelay :détermine l’intervalle de temps entre le début du signal d’origine et l’arrivée des réflexions précoces.  Room Shape :définit la forme géométrique de la pièce. La valeur numérique (entre 3 et 7) représente le nombre d’angles dans la pièce. L’écran graphique fournit une représentation visuelle de ce réglage.  Room Size :définit les dimensions de la pièce. La valeur numérique indique la longueur des murs, c’est-à-dire la distance entre deux angles.  Stereo Base :définit la distance entre les deux microphones virtuels que vous utilisez dans la pièce simulée. Le fait d’éloigner légèrement les microphones d’une largeur plus importante que la distance entre les deux oreilles offre généralement de meilleurs résultats. Vous pouvez obtenir des résultats plus proches de la réalité si vous choisissez d’utiliser la distance entre les deux oreilles. Ce paramètre n’est disponible que pour les effets en stéréo. Paramètres Reverb  Initial Delay :détermine l’intervalle de temps entre le signal d’origine et la queue de réverbération diffuse.  Density :contrôle la densité de la queue de réverbération diffuse.  Diffusion (paramètres étendus) :définit la diffusion de la queue de réverbération.  Reverb Time :temps nécessaire pour que le niveau de réverbération diminue de 60 dB.  High Cut : les fréquences situées au-dessus de la valeur définie sont filtrées à partir du signal de réverbération.  Spread :contrôle l’image stéréo de la réverbération. À une valeur de 0 pour cent, l’effet génère une réverbération monophonique. À 200 pour cent, la base stéréo est étendue de manière artificielle. Réglage du pré-retard et du retard initial En pratique, un pré-retard trop court a tendance à rendre difficile le repérage de la position du signal. Il peut également colorer le son du signal original. Inversement, un pré-retard trop long peut être perçu comme un écho non naturel. Cela peut également séparer le signal d’origine de ses réflexions précoces et faire apparaître un intervalle de temps audible.134 Chapitre 11 Reverb Le réglage optimal du pré-retard dépend du type (ou de l’enveloppe) du signal. Les signaux percussifs requièrent généralement des pré-retards plus courts que les signaux pour lesquels les attaques diminuent progressivement. Il est recommandé d’utiliser le pré-retard le plus long possible avant d’entendre des effets secondaires indésirables, tels qu’un écho audible. Si vous souhaitez obtenir une sonorité naturelle et une réverbération harmonieuse, la transition entre les réflexions précoces et la queue de réverbération doit être aussi fluide et transparente que possible. Réglez le retard initial de sorte qu’il soit le plus long possible, sans qu’il soit possible de percevoir un intervalle de temps entre les réflexions précoces et la queue de réverbération. Réglage de la densité et de la diffusion En règle générale, vous souhaitez que le signal soit aussi dense que possible. Toutefois, le fait d’utiliser une valeur de Density faible signifie que l’effet consomme moins de puissance. Au-delà, dans de rares cas, une valeur haute peut colorer le son. Vous pouvez résoudre ce problème en réduisant simplement la valeur de la densité. Inversement, si vous sélectionnez une valeur trop faible, la queue de réverbération aura un son granuleux. Les valeurs de diffusion haute représentent une densité régulière, avec quelques modifications en termes de niveau, de temps et de balance. Des valeurs de diffusion basse génèrent une densité de réflexion irrégulière et granuleuse. Le spectre stéréo est également modifié. Réglage du temps de réverbération Le temps de réverbération est souvent considéré comme le temps nécessaire pour que le niveau d’un signal de réverbération diminue de 60 dB. C’est pourquoi le temps de réverbé- ration indiqué est souvent RT60. La plupart des pièces réelles possèdent un temps de réverbération compris entre une et trois secondes. Cette durée est réduite par les surfaces absorbantes et les meubles. Pour un grand hall ou une grande église vide, ce temps peut atteindre jusqu’à huit secondes, voire plus pour les lieux caverneux ou les cathédrales. Réglage du High Cut Les surfaces inégales ou absorbantes (papier peint, lambris, tapis, etc.) ont tendance à mieux renvoyer les basses fréquences que les hautes. Le filtre High Cut reproduit cet effet. Si vous définissez le filtre passe-haut de façon qu’il soit totalement ouvert, le son de la réverbération sera proche du son d’une pièce en pierre ou en verre.Chapitre 11 Reverb 135 PlatinumVerb Le module PlatinumVerb vous permet de modifier les réflexions précoces et les queues de réverbération diffuse séparément, ce qui facilite l’émulation précise des environnements réels. La section Reverb à double bande divise le signal entrant en deux bandes, chacune d’entre elles pouvant alors être traitée et modifiée séparément. L’interface peut être divisée en quatre groupes de paramètres :  Paramètres Early Reflections :émule les premières réflexions du signal d’origine lorsqu’elles rebondissent sur les murs, le plafond ou le sol d’une pièce.  Paramètres Reverb :contrôle les réverbérations diffuses.  Paramètre Balance ER/Reverb :contrôle la balance entre les sections Early Reflections et Reverb. Lorsque vous placez le curseur sur l’une des extrémités, la section inutilisée est désactivée.  Section Output :détermine la balance entre les signaux d’effet (mouillés) et directs (secs). Paramètres Early Reflection  Predelay :détermine l’intervalle de temps entre le début du signal d’origine et l’arrivée des réflexions précoces.  Room Shape :définit la forme géométrique de la pièce. La valeur numérique (entre 3 et 7) représente le nombre d’angles dans la pièce. L’écran graphique fournit une représentation visuelle de ce réglage.  Room Size :définit les dimensions de la pièce. La valeur numérique indique la longueur des murs, c’est-à-dire la distance entre deux angles.136 Chapitre 11 Reverb  Stereo Base (disponible uniquement dans les instances stéréos) :définit la distance entre les deux microphones virtuels que vous utilisez dans la pièce simulée. Le fait d’éloigner légèrement les microphones d’une largeur plus importante que la distance entre les deux oreilles offre généralement de meilleurs résultats. Vous pouvez obtenir des résultats plus proches de la réalité si vous choisissez d’utiliser la distance entre les deux oreilles.  ER Scale (paramètre étendu) :définit les réflexions précoces le long de l’axe temporel et influence simultanément les paramètres de forme de la pièce, de taille de la pièce et de base stéréo. Paramètres Reverb  Initial Delay :détermine l’intervalle de temps entre le signal d’origine et la queue de réverbération diffuse.  Spread :contrôle l’image stéréo de la réverbération. À une valeur de 0 pour cent, l’effet génère une réverbération monophonique. À 200 pour cent, la base stéréo est étendue de manière artificielle.  Crossover :définit la fréquence à laquelle le signal d’entrée est fractionné en deux bandes de fréquences pour qu’elles soient traitées séparément.  Low Ratio :détermine le temps de réverbération de la bande basse par rapport au temps de réverbération de la bande haute. Ce rapport est exprimé en pourcentage, entre 0 et 200 pour cent.  Low Freq Level : définit le niveau de la réverbération basse. À 0 dB, le volume des deux bandes est identique.  High Cut :les fréquences situées au-dessus de la valeur définie sont filtrées à partir du signal de réverbération.  Density :contrôle la densité de la queue de réverbération diffuse.  Diffusion :définit la diffusion de la queue de réverbération.  Reverb Time :détermine le temps de réverbération de la bande haute. Paramètres Output  Dry :détermine le taux du signal d’origine.  Wet :détermine le taux du signal d’effet. Réglage du pré-retard et du retard initial En pratique, un pré-retard trop court a tendance à rendre difficile le repérage de la position du signal. Il peut également colorer le son du signal original. Inversement, un pré-retard trop long peut être perçu comme un écho non naturel. Cela peut également séparer le signal d’origine de ses réflexions précoces et faire apparaître un intervalle de temps audible.Chapitre 11 Reverb 137 Le réglage optimal du pré-retard dépend du type (ou de l’enveloppe) du signal. Les signaux percussifs requièrent généralement des pré-retards plus courts que les signaux pour lesquels les attaques diminuent progressivement. Il est recommandé d’utiliser le pré-retard le plus long possible avant d’entendre des effets secondaires indésirables, tels qu’un écho audible. Si vous souhaitez obtenir une sonorité naturelle et une réverbération harmonieuse, la transition entre les réflexions précoces et la queue de réverbération doit être aussi fluide et transparente que possible. Réglez le retard initial de sorte qu’il soit le plus long possible, sans qu’il soit possible de percevoir un intervalle de temps entre les réflexions précoces et la queue de réverbération. Réglage de la densité et de la diffusion En règle générale, vous souhaitez que le signal soit aussi dense que possible. Toutefois, le fait d’utiliser une valeur de Density faible signifie que l’effet consomme moins de puissance. Au-delà, dans de rares cas, une valeur haute peut colorer le son. Vous pouvez résoudre ce problème en réduisant simplement la valeur de la densité. Inversement, si vous sélectionnez une valeur trop faible, la queue de réverbération aura un son granuleux. Les valeurs de diffusion haute représentent une densité régulière, avec quelques modifications en termes de niveau, de temps et de balance. Des valeurs de diffusion basse génèrent une densité de réflexion irrégulière et granuleuse. Le spectre stéréo est également modifié. Réglage du temps de réverbération Le temps de réverbération est souvent considéré comme le temps nécessaire pour que le niveau d’un signal de réverbération diminue de 60 dB. C’est pourquoi le temps de réverbération indiqué est souvent RT60. La plupart des pièces réelles possèdent un temps de réverbération compris entre une et trois secondes. Cette durée est réduite par les surfaces absorbantes et les meubles. Pour un grand hall ou une grande église vide, ce temps peut atteindre jusqu’à huit secondes, voire plus pour les lieux caverneux ou les cathédrales. Réglage du High Cut Les surfaces inégales ou absorbantes (papier peint, lambris, tapis, etc.) ont tendance à mieux renvoyer les basses fréquences que les hautes. Le filtre High Cut reproduit cet effet. Si vous définissez le filtre passe-haut de sorte à ce qu’il soit totalement ouvert, le son de la réverbération sera proche du son d’une pièce en pierre ou en verre.138 Chapitre 11 Reverb Réglage du temps de réverbération et de la bande de fréquence basse Vous pouvez utiliser le contrôle du faible rapport pour corriger le temps de réverbération de la bande de fréquence basse. À 100 pour cent, le temps de réverbération des deux bandes est identique. Avec des valeurs moins élevées, le temps de réverbération des fréquences situées en deçà de la fréquence de répartition est plus court. Avec des valeurs supérieures à 100 pour cent, le temps de réverbération des fréquences basses est plus long. Ces deux phénomènes se produisent dans les environnements naturels. Dans la plupart des mixages, il est préférable d’utiliser un temps de réverbération plus court. Par exemple, si vous utilisez le module PlatinumVerb sur une boucle de batterie de type « kick and snare », l’utilisation d’un temps de réverbération court pour le battement bas (kick) vous permet de définir un signal mouillé beaucoup plus élevé. Le curseur Low Freq Level vous permet d’augmenter ou d’atténuer le niveau de la bande de fréquence basse. Dans la plupart des mixages, il est particulièrement recommandé de définir le signal de réverbération de la fréquence basse à un niveau inférieur. Cela vous permet d’augmenter le niveau de l’instrument grave et de le rendre plus vivant. Les effets de masque de l’extrémité inférieure en sont par ailleurs atténués.Chapitre 11 Reverb 139 SilverVerb Le module SilverVerb est similaire au module AVerb,mais il fournit un LFO supplémentaire que vous pouvez utiliser pour moduler le signal résultant de la réverb. Il comprend également un filtre passe-haut et un filtre passe-bas qui vous permettent de filtrer les fréquences à partir du signal de réverbération. Les fréquences hautes produisent généralement un son peu agréable, altèrent l’intelligibilité des paroles ou masquent les accents du signal d’origine. Les queues de réverbération longue dont l’extrémité est importante produisent généralement un mixage « mou ».  Predelay :détermine l’intervalle de temps entre le signal d’origine et le signal de réverbération.  Reflectivity :définit le degré de réflexivité des murs, plafonds et sols imaginaires.  Room Size :définit les dimensions des pièces simulées.  Density/Time :détermine à la fois la densité et la durée de la réverbération.  High Cut :les fréquences situées au-dessus de la valeur définie sont filtrées à partir du signal de réverbération. Notez que cela n’affecte que la tonalité de la réverbération, et non le signal source.  Low Cut :les fréquences situées en dessous de la valeur définie sont filtrées à partir de la queue de réverbération. Comme indiqué précédemment, cela affecte uniquement le signal de réverbération.  Mod Rate :définit la fréquence (vitesse) du LFO.  Modulation Phase :définit la phase de modulation entre les canaux gauche et droite du signal de réverbération. À une valeur de 0°, les valeurs extrêmes (minimum ou maximum) de la modulation sont atteintes simultanément sur les canaux gauche et droite. À une valeur de 180°, les valeurs extrêmes opposées l’une à l’autre (le canal de gauche au minimum et le canal de droite au maximum, ou inversement) sont atteintes simultanément.  Mod. Intensity :définit le taux de modulation. Dans le cas d’une valeur nulle ( 0), la modulation du retard est désactivée.  Mix :détermine la balance entre le signal d’effet et le signal sec.12 141 12 Modules spécialisés Logic Express inclut un ensemble de modules spécialisés conçus pour traiter les tâches récurrentes au cours de la production audio. Prenez connaissance de ces effets spécialisés si vous voulez effectuer l’une des opérations suivantes :  Éliminer ou réduire le bruit sous un niveau de seuil (voir la section « Denoiser » à la page 142).  Améliorer le contrôle du temps des enregistrements audio (voir la section « Enhance Timing » à la page 144).  Ajouter des enregistrements numériques plus vivants en ajoutant des composants haute fréquence (voir la section « Exciter » à la page 145).  Varier les enregistrements rythmiquement (voir la section « Grooveshifter » à la page 146).  Améliorer les enregistrements parlés effectués avec le micro interne de votre ordinateur (voir la section « Speech Enhancer » à la page 147).  Ajouter des signaux graves artificiels, dérivés du signal entrant (reportez-vous à la rubrique « SubBass » à la page 148).142 Chapitre 12 Modules spécialisés Denoiser Le module Denoiser élimine ou réduit les bruits en dessous d’un niveau de volume seuil. Paramètres du module Denoiser  Curseur et champ Threshold : définissent le niveau de volume (le seuil) sous lequel Denoiser réduit le signal.  Curseur et champ Reduce :définissent la quantité de réduction de bruit appliquée aux sons sous le seuil. Lors de la réduction du bruit, n’oubliez pas que chaque réduction de 6 dB est équivalente à la réduction de moitié du niveau de volume (et chaque augmentation de 6 dB correspond au doublement du niveau de volume). Par exemple, si le bruit de fond de votre enregistrement est très élevé (supérieur à 68 dB), le réduire à un niveau compris entre 83 et 78 dB devrait suffire, si cela n’introduit pas d’effets secondaires audibles. Le bruit est réduit de plus de 10 dB, moins de la moitié du volume (bruit) d’origine.  Curseur et champ Noise Type :la valeur indiquée doit être appropriée pour le type de bruit à réduire.  La valeur 0 est égale à un bruit blanc (distribution de fréquences égales);  Les valeurs positives changent le type de bruit en bruit rose (bruit harmonique, plus grande réponse de basse);  Les valeurs négatives changent le type de bruit en bruit bleu (bruit de bande de type « souffle »).  Potentiomètre Smoothing Frequency :ajuste la façon dont le lissage est appliqué aux fréquences voisines. Lorsque le Denoiser reconnaît que seul du bruit est présent dans une certaine bande de fréquences, plus le paramètre Frequency Smoothing est élevé, plus il modifie également les bandes de fréquences voisines afin d’éviter le bruit de verre.  Potentiomètre Smoothing Time :définit combien de temps met le Denoiser pour atteindre (ou déclencher) une réduction maximale. Il s’agit de la forme la plus simple de lissage.Chapitre 12 Modules spécialisés 143  Potentiomètre Smoothing Transition :ajuste la façon dont le lissage est appliqué aux niveaux de volume voisins. Lorsque le Denoiser reconnaît que seul du bruit est pré- sent dans une certaine plage de volumes, plus le paramètre Transition Smoothing est élevé, plus il modifie également les valeurs de niveau similaires afin d’éviter le bruit de verre.  Écran graphique : montre comment les niveaux de volume les plus bas de votre morceau audio (qui doit être majoritairement ou entièrement du bruit) sont réduits. Les changements apportés aux paramètres sont instantanément pris en compte sur cet écran, vous devez donc le consulter régulièrement. Utilisation du Denoiser Localisez une section du morceau audio où uniquement du bruit est audible et définissez la valeur Threshold de sorte que seuls les signaux inférieurs ou égaux à ce niveau soient filtrés. Lancez ensuite la lecture et définissez la valeur Reduce au fil de l’écoute de l’audio de façon à réduire le bruit le plus possible sans pour autant réduire le signal voulu de trop. Le Denoiser utilise l’analyse FFT (Fast Fourier Transform) pour reconnaître les bandes de fréquences de volume plus faible et de structure harmonique moins complexe, puis les réduit au niveau de dB voulu. En principe, cette méthode est complètement discrète, les fréquences voisines étant aussi affectées. Cependant, si vous utilisez le Denoiser de façon trop agressive, l’algorithme génère alors des effets qui sont artificiels et sonnent donc moins bien que le bruit existant dans la plupart des cas. Si l’utilisation du Denoiser génère ces effets, vous pouvez utiliser les trois potentiomètres Smoothing pour les réduire ou les éliminer.144 Chapitre 12 Modules spécialisés Enhance Timing L’effet Enhance Timing améliore de façon non destructrice le contrôle du temps des enregistrements audio. Paramètres du module Enhance Timing  Curseur et champ Intensity :détermine le degré d’amélioration du contrôle du temps. Les éléments transitoires audio qui ne tombent pas sur les divisions de grille (déterminées par la valeur choisie dans le menu Grille) sont corrigées.  Menu Grid :permet de choisir entre plusieurs divisions de grille. Comme décrit ci-dessous, les divisions de grille servent de points de référence pour le processus de correction de contrôle du temps. Utilisation de l’effet Enhance Timing Le module Enhance Timing est conçu pour « resserrer » la lecture (de l’audio enregistré) dans une production. Il peut être utilisé sur divers morceaux et fonctionne en temps réel. À l’évidence, ce type de quantification en temps réel présente certaines limitations. Il ne fonctionne pas bien sur les enregistrements qui ont été lus avec trop de décalage par rapport au rythme. Il en va de même pour les pistes de percussion très complexes, à plusieurs couches. Il améliorera de façon notable le contrôle du temps sur les morceaux percussifs et mélodiques raisonnablement serrés (lus sur la base de croches et de noires). Si de nombreuses corrections du contrôle de temps sont requises et si les éléments transitoires sont modifiés trop avant, il se peut que vous remarquiez un certain nombre d’effets audio. Il est donc important de tenter d’équilibrer la qualité du son et les améliorations du contrôle du temps. Important :pour des raisons techniques, le module Enhance Timing ne fonctionne que sur les pistes audio et doit être inséré dans le logement d’insertion supérieur. Astuce pour les triolets, essayez le réglage de note 1/12 pour les triolets de notes d’un huitième.Chapitre 12 Modules spécialisés 145 Exciter Exciter génère des composants haute fréquence qui ne font pas partie du signal d’origine, à travers un processus de distorsion non linéaire qui ressemble aux effets de type Overdrive et Distortion. Cependant, contrairement à ces effets, Exciter transmet le signal d’entrée par le biais d’un filtre passe-haut avant de l’intégrer dans le générateur (de distorsion) à formant. Les harmoniques artificiels ajoutés au signal ont alors des fréquences d’au moins une octave supérieure au seuil du filtre passe-haut. Le signal distordu est mixé avec le signal sec d’origine. Vous pouvez utiliser Exciter pour rendre plus vivants des enregistrements numériques. Il convient particulièrement bien aux pistes audio ayant une plage de fréquences à aigus faibles. Exciter est aussi utile pour améliorer les pistes de guitare. Paramètres du module Exciter  Curseur et champ Frequency :détermine la fréquence de coupure (en Hertz) du filtre passe-haut. Le signal d’entrée passe par ce filtre avant que la distorsion (harmonique) ne soit introduite.  Écran Frequency :le graphique affiche la plage de fréquences utilisée comme signal source pour le processus.  Bouton Input : lorsqu’il est sélectionné, le signal d’origine (avant effet) est mixé au signal avec effet. Si vous désactivez Input, seul le signal avec effet est entendu.  Potentiomètre et champ Harmonics :définit la quantité du signal avec effet mixé avec le signal d’origine (exprimé en pourcentage). Si le bouton Input est désactivé, cela n’a aucun effet sur le signal. Dans la plupart des cas, des valeurs Frequency et Harmonics plus élevées sont préférables, car l’oreille humaine ne peut pas facilement faire la distinction entre les hautes fréquences artificielles et d’origine.  Boutons Color 1 et Color 2 : cliquez sur Color 1 pour générer un spectre de distorsion harmonique moins dense. Cliquez sur Color 2 pour obtenir une distorsion plus intense. Color 2 introduit aussi plus de distorsions intermodulation (indésirables).146 Chapitre 12 Modules spécialisés Grooveshifter L’effet Grooveshifter permet de varier rythmiquement les enregistrements, donnant un feeling « swing » à la piste. Imaginez un solo de guitare joué en 1/8 ou 1/16 de notes fixes. Grooveshifter est à même de réaliser ce solo franc et direct. Le tempo de référence est celui du projet. Grooveshifter va automatiquement suivre toutes les modifications du tempo du projet. Remarque :Grooveshifter repose sur une mise en correspondance parfaite du tempo du projet avec celui de l’enregistrement traité. Toute variation de tempo aboutira à un résultat moins précis. Paramètres de Grooveshifter  Boutons Tonal et Beat :il s’agit de deux algorithmes, chacun optimisé pour différents types de morceau audio.  L’algorithme Beat est optimisé pour les morceaux d’entrée percussifs. Le curseur Grain n’a aucun effet lorsque Beat est choisi.  L’algorithme Tonal est optimisé pour les morceaux d’entrée tonaux. Cet algorithme étant basé sur la synthèse granulaire, il offre un curseur Grain supplémentaire, qui permet de définir la taille des grains et donc la précision de l’analyse.  Curseur et champ Swing :déterminent de combien les battements pairs seront retardés. Une valeur de 50 % n’introduit aucun swing, ce qui est typique de la majeure partie des morceaux de pop et de rock. Plus la valeur est élevée, plus l’effet swing est important.  Boutons Grid :déterminent la division de battement utilisée comme référence de contrôle du temps par l’algorithme pour analyser le morceau audio. Choisissez 1/8ème si le morceau audio contient principalement des croches et 1/16 s’il est constitué principalement de doubles croches.  Curseur et champ Accent :augmente ou réduit le niveau des battements pairs, en les accentuant. Ces accents sont typiques de plusieurs styles rythmiques, comme le swing ou le reggae.Chapitre 12 Modules spécialisés 147 Speech Enhancer Vous pouvez utiliser l’effet Speech Enhancer pour améliorer les enregistrements parlés effectués avec le micro interne de votre ordinateur (le cas échéant). Il combine la réduction du bruit, la remodélisation avancée des fréquences du micro et la compression multibande.  Curseur et champ Denoise :détermine le bruit de fond (votre estimation) dans votre enregistrement et donc la quantité de bruit qui doit être éliminée. Les réglages vers 100 dB permettent de conserver davantage de bruit. Les réglages tendant vers 0 dB suppriment plus avant le bruit de fond, mais augmentent aussi proportionnellement les effets.  Bouton Mic Correction :activez ce bouton pour améliorer la réponse en fréquence des enregistrements effectués avec votre micro intégré. Cela donne l’impression qu’un micro haut de gamme a été utilisé.  Menu Mic Model :choisissez le modèle approprié de micro. Vous pouvez utiliser l’effet Speech Enhancer avec d’autres micros, mais les modèles de correction de micro sont uniquement proposés pour les micros Macintosh intégrés. Si un micro non Macintosh est utilisé, le résultat sera meilleur si l’option Mic Correction a la valeur « Generic ».  Bouton Voice Enhance et menu Enhance Mode :l’activation de ce bouton entraîne celle de la compression multibande de Speech Enhancer. Vous pouvez choisir entre quatre réglages du menu Enhance Mode, afin de rendre la voix enregistrée plus audible et intelligible. Choisissez le réglage offrant les meilleurs résultats dans votre situation d’enregistrement.148 Chapitre 12 Modules spécialisés SubBass Le module SubBass génère des fréquences sous celles du signal d’origine, en d’autres termes, une basse artificielle. Le plus simple consiste à utiliser SubBass comme diviseur d’octaves, similaire aux pédales d’effet Octaver pour les guitares basses électriques. Si de telles pédales peuvent uniquement traiter une source sonore d’entrée monophonique d’une hauteur tonale clairement définie, SubBass peut être utilisé avec des signaux cumulés complexes. SubBass crée deux signaux graves, dérivés de deux parties distinctes du signal entrant. Ils sont définis avec les paramètres High et Low. Paramètres de SubBass  Potentiomètre High Ratio :ajuste le rapport entre le signal généré et le signal de bande supérieure d’origine.  Potentiomètre High Center :définit la fréquence centrale de la bande supérieure.  Potentiomètre High Bandwidth :définit la bande passante de la bande supérieure.  Écran graphique :affiche les bandes de fréquences supérieure et inférieure sélectionnées.  Curseur et champ Mix :ajuste le rapport de mixage entre les bandes de fréquences supérieure et inférieure.  Potentiomètre Low Ratio :ajuste le rapport entre le signal généré et le signal de a bande inférieure d’origine.  Potentiomètre Low Center :définit la fréquence centrale de la bande inférieure.  Potentiomètre Low Bandwidth :définit la bande passante de la bande inférieure. Avertissement :SubBass peut générer des signaux de sortie extrêmement forts. Choisissez des niveaux de monitoring modérés et n’utilisez que des haut-parleurs pouvant reproduire les très basses fréquences générées. N’essayez jamais de forcer un haut-parleur à émettre ces bandes de fréquences avec un égaliseur.Chapitre 12 Modules spécialisés 149  Curseur et champ Dry : définit la quantité de signal (sans effet) sec.  Curseur et champ Wet :définit la quantité de signal (avec effet) mouillé. Utilisation de SubBass Contrairement à un Pitch Shifter (appareil qui permet d’entendre la transposition d’une note), la forme d’onde du signal généré par SubBass n’est pas basée sur celle du signal d’entrée, mais est sinusoïdale (elle utilise une onde sinusoïdale). Étant donné que les ondes sinusoïdales pures s’intègrent rarement bien dans des arrangements complexes, vous pouvez contrôler la quantité (et l’équilibre entre) les signaux généré et d’origine via les curseurs Dry et Wet. Les deux bandes de fréquences (utilisées par SubBass pour générer des tons) sont définies via les paramètres High et Low. High Center et Low Center définissent la fréquence centrale de chaque bande ;High Bandwidth et Low Bandwidth définissent la bande passante de chaque bande. Les potentiomètres High Ratio et Low Ratio définissent de combien le signal généré est transposé pour chaque bande. Ceci est exprimé sous la forme d’un ratio du signal d’origine. Par exemple :Ratio = 2 transpose le signal d’une octave vers le bas. Important :dans chaque bande de fréquences, le signal filtré doit avoir une hauteur tonale raisonnablement stable pour être analysé correctement. En général, des bandes passantes étroites génèrent les meilleurs résultats, car elles évitent les intermodulations non souhaitées. Définissez High Center une quinte plus haut que Low Center, ce qui signifie une facteur de 1,5 pour la fréquence centrale. Dérivez la sous-basse à synthétiser depuis la partie grave existante du signal et transposez d’une octave dans les deux bandes (Ratio = 2). Ne poussez pas trop le processus ou vous introduirez de la distorsion. Si vous entendez des écarts de fréquence, tournez l’un des potentiomètres Center Frequency (ou les deux) ou élargissez un peu la bande passante (d’une ou des deux plages de fréquences). ? Astuce :utilisez SubBass de façon raisonnable et comparez le contenu d’extrême basse fréquence de vos mixages avec d’autres productions. Il est très facile de le surutiliser.13 151 13 Utility Les modules Utility sont des outils pratiques pouvant vous assister dans les tâches et les situations classiques générées par la création musicale. Il s’agit des tâches suivantes :  Ajustement du niveau ou de la phase des signaux d’entrée (consultez « Gain » à la page 152).  Intégration d’effets audio externes dans Logic Express (voir « I/O » à la page 153).  Génération d’une fréquence statique ou d’un balayage sinusoïdal (voir « Test Oscillator » à la page 154).152 Chapitre 13 Utility Gain Gain permet d’amplifier (ou de réduire) le signal d’une certaine quantité de décibels. Cela s’avère très utile lorsque vous utilisez des pistes automatisées au cours du posttraitement et souhaitez ajuster rapidement les niveaux. C’est le cas si vous avez inséré un autre effet ne disposant pas de son propre contrôle de gain, ou quand vous voulez modifier le niveau d’une piste pour une version remixée. Paramètres du module Gain  Curseur et champ Gain :définit la quantité de gain.  Boutons Phase Invert (Left et Right) : ces boutons inversent la phase des canaux de gauche et de droite, respectivement.  Potentiomètre Balance :ajuste la balance du signal entrant entre les canaux de gauche et de droite.  Bouton Swap L/R (Left/Right) :permet d’échanger les canaux de sortie de gauche et de droite. L échange a lieu après la balance dans le chemin de signal.  Bouton Mono : émet le signal mono cumulé sur les canaux de gauche et de droite. Remarque :le module Gain est disponible en configurations m ? m, m ? s et s ? s. En modes m ? m et m ? s, un seul bouton Phase Invert est disponible. Dans la version ? m, les paramètres Stereo Balance, Swap Left/Right et Mono sont désactivés. Utilisation de l’inversion de phase L’inversion de phase permet de combattre les problèmes de réglage de temporisation, particulièrement ceux causés par l’enregistrement avec plusieurs micros en même temps. Lorsque vous inversez la phase d’un signal entendu de façon isolée, il a le même son que l’original. Mais, lorsque le signal est entendu conjointement avec d’autres signaux, l’inversion de phase a un effet audible. Par exemple, si vous placez des micros au-dessus et en dessous d’une caisse claire, vous devez inverser la phase du signal du micro du bas afin qu’il soit « en phase » avec le signal du micro du haut.Chapitre 13 Utility 153 I/O Le module I/O permet d’utiliser des unités d’effets audio externes de façon similaire aux effets internes de Logic Express. Cela n’a de sens que si vous utilisez une interface audio qui fournit des entrées et des sorties discrètes (analogiques ou numériques), utilisées pour envoyer des signaux vers et depuis l’unité d’effets audio externes. Paramètres du module I/O  Curseur et champ Output Volume :ajuste le volume du signal de sortie.  Menu Output :affecte la sortie respective (ou paire de sorties) de votre matériel audio au module.  Menu Input :affecte l’entrée respective (ou paire d’entrées) de votre matériel audio au module.  Curseur et champ Input Volume :ajuste le volume du signal d’entrée. Utilisation du module I/O La section suivante indique les étapes à suivre pour intégrer des effets audio externes au chemin de signal Logic Express. Pour intégrer et utiliser une unité d’effets externes dans Logic Express : 1 Connectez une sortie (ou paire de sorties) de votre interface audio à l’entrée (paire d’entrées) de votre unité d’effets. 2 Connectez la sortie (ou paire de sorties) de votre unité d’effets à une entrée (paire d’entrées) de votre interface audio. Remarque :il peut s’agir aussi bien de connexions analogiques que numériques si votre interface audio et l’unité d’effets sont équipées de l’une ou de l’autre, ou bien des deux. 3 Cliquez sur un logement d’insertion du canal que vous souhaitez traiter avec l’unité d’effets externes, puis choisissez Utilitaire > E/S.154 Chapitre 13 Utility 4 Dans la fenêtre du module I/O, choisissez les sortie (Output) et entrée (Input) (indiquées sous la forme de numéros) auxquelles votre unité d’effets est connectée. 5 Ajustez le volume d’entrée ou de sortie si nécessaire. Dès que la lecture commence, le signal du canal audio est traité par l’unité d’effets externes. Test Oscillator Le module Test Oscillator génère une fréquence statique ou un balayage sinusoïdal. Ce dernier est un balayage sonore du spectre de fréquences défini par l’utilisateur. Paramètres du module Test Oscillator  Boutons Waveform :permettent de sélectionner le type de forme d’onde à utiliser pour la génération du bruit rose.  Les formes d’onde Square Wave (onde carrée) et Needle Pulse (largeur très réduite) sont disponibles en versions repliement ou anti-repliement. Cette dernière version étant obtenue via le bouton Anti Aliased.  Needle Pulse est une forme d’onde à une seule impulsion très réduite.  Si le bouton Sine Sweep est actif, les réglages de l’oscillateur fixe dans la section Waveform au-dessus sont désactivés.  Frequency :détermine la fréquence de l’oscillateur (la valeur par défaut est 1 kHz).  Level :détermine le niveau de sortie global de Test Oscillator.  Bouton Sine Sweep :permet de générer un balayage d’onde sinusoïdale du spectre de fréquences défini par l’utilisateur.  Champ Time :détermine la durée du balayage.  Champs Start Freq et End Freq :définissent la fréquence de l’oscillateur au début et à la fin du balayage sinusoïdal.  Sweep Mode (paramètre étendu) :choisissez une courbe de balayage de type Linear ou Logarithmic.Chapitre 13 Utility 155  Bouton Trigger :permet de déclencher un balayage sinusoïdal. Le comportement du bouton Trigger peut être modifié via le menu ci-dessous :  Single :cliquer sur le bouton Trigger déclenche le balayage une fois.  Continuous :cliquer sur le bouton Trigger déclenche le balayage indéfiniment. Utilisation du module Test Oscillator Si vous insérez l’Oscillateur de test dans un logement d’insertion d’une voie audio, vous devez transmettre l’audio via cette voie afin de générer un signal. Pour utiliser le module Test Oscillator dans un logement d’insertion d’une voie audio : 1 Placez une région audio sur une piste. 2 Insérez le module Test Oscillator dans le canal de cette piste et lancez la lecture. Vous pouvez également insérer le module Test Oscillator dans le logement Instrument des tranches de console instrumentales. Test Oscillator commence à générer le signal test dès qu’il est inséré. Vous pouvez le désactiver en l’ignorant.14 157 14 EVOC 20 PolySynth L’EVOC 20 PolySynth combine un vocoder avec un synthétiseur polyphonique, et peut être joué en temps réel. L’EVOC 20 PolySynth est un vocoder sophistiqué, équipé d’un synthétiseur polyphonique, capable de recevoir des notes MIDI entrantes. Il vous permet, par exemple, de jouer des sons de chœur de vocoder classiques.Des notes et des accords isolés joués avec l’EVOC 20 PolySynth polyphonique sonneront avec l’articulation de la source audio d’analyse.Au cours de ce processus, les caractéristiques sonores et les changements du signal audio arrivant à l’entrée Analysis (c’est-à-dire la piste audio que vous avez sélectionnée comme Side Chain) sont imposés au signal de sortie de synthétiseur intégré (section Synthesis). Le parcours du signal de l’EVOC 20 PolySynth est présenté dans le schéma de principe à la page 177.158 Chapitre 14 EVOC 20 PolySynth Vocoder :Fondamentaux Si vous n’êtes pas familier des vocoders, vous êtes invité à lire cette section. Elle contient les informations de base au sujet des vocoders et de leurs fonctionnalités.Vous y trouverez également des astuces sur l’utilisation des vocoders, afin d’atteindre une bonne intelligibilité vocale. Qu’est-ce qu’un vocoder? Le terme vocoder est la contraction de VOice enCODER. Un vocoder analyse et transfère le caractère sonore du signal audio arrivant à son entrée Analysis vers le signal audio présent à son entrée Synthesis. Le résultat de ce processus est entendu à la sortie du vocoder. Le son classique du vocoder utilise la voix comme signal d’analyse et un son de synthétiseur comme signal de synthèse. Ce son classique a été popularisé à la fin des années 1970 et au début des années 1980. Vous le connaissez probablement grâce aux morceaux « O Superman » de Laurie Anderson, « Funky Town » de Lipps Inc. et de nombreux morceaux de Kraftwerk, d’« Autobahn » à « Europe Endless », en passant par « The Robots » et « Computer World ». Outre ces sons de « robots chantants », le vocoder a également été utilisé dans de nombreux films. Exemples :les Cylons dans Battlestar Galactica, et plus connue encore, la voix de Dark Vador dans la Guerre des étoiles. Le vocodage, en tant que processus, n’est pas strictement limité aux performances vocales. Vous pouvez utiliser une boucle de batterie comme signal d’analyse afin de former un son d’ensemble à corde arrivant à l’entrée Synthesis. Fonctionnement d’un vocoder L’analyseur et le synthétiseur vocaux mentionnés ci-dessus sont en fait deux banques de filtres de type passe-bande. Les filtres passe-bande permettent à une bande de fréquence (une tranche) d’un spectre de fréquences global de transiter sans être modifiée, et coupent les fréquences qui ne font pas partie de la plage de la bande. Dans les modules EVOC 20, ces banques de filtres sont nommées sections Analysis et Synthesis. Elles disposent d’un nombre de bandes correspondantes identique. Si la banque de filtres d’analyse dispose de cinq bandes (1, 2, 3, 4 et 5), il y aura un ensemble correspondant de cinq bandes dans la banque de filtres de synthèse. La bande 1 de la banque d’analyse est associée à la bande 1 de la banque de synthèse, la bande 2 à la bande 2, et ainsi de suite. Le signal audio qui arrive à l’entrée Analysis passe à travers la banque de filtres d’analyse, où il est divisé en 20 bandes.Chapitre 14 EVOC 20 PolySynth 159 Une enveloppe de type follower est couplée avec chaque bande de filtre. Chacune de ces enveloppes piste (suit) toutes les modifications de volume dans la partie de la source audio autorisée à passer par le filtre passe-bande associé. De cette façon, l’enveloppe follower de chaque bande génère des signaux de contrôles dynamiques. Ces signaux de contrôles sont alors envoyés vers la banque de filtre de synthèse où ils contrôlent les niveaux des bandes de filtres de synthèse correspondantes. Cela est effectué via des VCA, amplificateurs commandés en tension. Cela permet d’imposer des modifications de volume des bandes, et donc des modifications du son d’origine, de la banque de filtres d’analyse sur les bandes correspondantes de la banque de filtres de synthèse. Plus un vocoder offre de bandes, plus le caractère du son d’origine sera remodelé de façon précise. Fonctionnement d’une banque de filtres Si vous supprimez tous les circuits responsables du transfert des caractéristiques sonores du signal Analysis vers le signal de synthèse à partir d’un vocoder, et offrez la détection de signaux vocaux ou non vocaux, il vous restera deux banques de filtres, les filtres d’analyse et de synthèse. Pour les utiliser à des fins musicales, vous devrez garantir que vous pouvez contrôler le niveau de sortie de chaque filtre passe-bande. Avec ce niveau de contrôle, vous pouvez appliquer des modifications considérables et uniques au spectre de fréquences. Source audio d'analyse Source audio de synthèse Bande 1-5 de banque de filtres d'analyse Bande 1-5 de banque de filtres de synthèse Suiveur d'enveloppe 1-5 VCA 1-5 Signal de contrôle 1-5 Sortie audio U/V detection160 Chapitre 14 EVOC 20 PolySynth Utilisation de l’EVOC 20 PolySynth Pour pouvoir utiliser l’EVOC 20 PolySynth, vous devez l’insérer dans un emplacement Instrument d’un canal d’instrument, et fournir un signal audio comme source audio d’analyse. Pour cela, effectuez les étapes ci-dessous : 1 Sélectionnez ou créez une nouvelle piste audio dans la fenêtre Arrangement. 2 Insérez (ou enregistrez) un fichier audio (utilisez une partie vocale pour commencer) dans cette piste audio. ? Astuce :il peut être utile de définir une zone de cycle dans la fenêtre Arrangement, afin de lire en continu cette partie audio. Cela facilitera votre expérimentation. 3 Insérez l’EVOC 20 PolySynth dans l’emplacement Instrument d’un canal d’instrument. 4 Dans le menu Side Chain de l’EVOC 20 PolySynth, choisissez la piste audio qui contient le fichier audio. 5 Vérifiez que la piste d’instrument correspondante est sélectionnée dans la fenêtre Arrangement. L’EVOC 20 PolySynth est à présent prêt pour accepter des données MIDI entrantes, et a été assigné pour accueillir la sortie provenant de la piste audio sélectionnée via un Side Chain. 6 Dans la table de mixage, désactiver le son de la piste audio (piste vocale) utilisée comme entrée Side Chain. 7 Lancez la lecture. 8 Pendant que le fichier audio est relu, jouez sur votre clavier MIDI. 9 Dans la table de mixage, réglez les niveaux de volume de l’EVOC 20 PolySynth et la piste audio utilisée comme Side Chain à votre convenance. 10 Faites quelques petites expérimentations avec les potentiomètres, les curseurs et autres contrôles. Amusez-vous et n’hésitez pas à insérer davantage de modules d’effets dans le canal ou les bus pour améliorer le son.Chapitre 14 EVOC 20 PolySynth 161 Paramètres EVOC 20 PolySynth L’interface de l’EVOC 20 PolySynth est divisée en six sections principales.  Section Synthesis :contrôle le synthétiseur polyphonique de l’EVOC 20 PolySynth. Reportez-vous à la rubrique « Paramètres de la section Synthesis » à la page 162.  Section Sidechain Analysis :les paramètres de cette section définissent le comportement de l’EVOC 20 PolySynth face au signal Analysis. Reportez-vous à la rubrique « Paramètres de la section Sidechain Analysis » à la page 167.  Section Formant Filter :configure les banques de filtres d’analyse et de synthèse. Reportez-vous à la rubrique « Paramètres Formant Filter » à la page 169.  Section Modulation :la section Modulation dispose de deux LFPO pour contrôler les paramètres Formant Shift et Pitch de l’EVOC 20 PolySynth. Reportez-vous à la rubrique « Paramètres de la section Modulation » à la page 171.  Section U/V Detection :détecte les portions non vocales du son dans le signal Analysis, améliorant ainsi l’intelligibilité vocale. Reportez-vous à la rubrique « Unvoiced/Voiced (U/V) Detection » à la page 173.  Section Output :configure le signal de sortie de l’EVOC 20 PolySynth. « Paramètres de la section Output » à la page 176. Section Sidechain Analysis Section Formant Filter Section Synthesis Section Modulation Section U/V Detection Section Output162 Chapitre 14 EVOC 20 PolySynth Paramètres de la section Synthesis L’EVOC 20 PolySynth est équipé d’un synthétiseur polyphonique, capable de recevoir des notes MIDI. Les paramètres de la section Synthesis sont décrits ci-dessous. Boutons Mode Ces boutons déterminent le nombre de voix utilisées par l’EVOC 20 PolySynth :  Lorsque Poly est sélectionné, le nombre maximal de voix est défini via le champ numérique situé à côté du bouton Poly. Remarque :le fait d’augmenter le nombre de voies augmente aussi la charge du processeur.  Lorsque Mono ou Legato est sélectionné, l’EVOC 20 PolySynth est monophonique, et utilise une seule voix.  En mode Legato, la fonction Glide n’est active que sur les notes liées. Les enveloppes ne sont pas redéclenchées lorsque les notes liées sont jouées (single trigger, un seul déclenchement).  En mode Mono, Glide est toujours actif et les enveloppes sont redéclenchées par chacune des notes jouées (multi trigger, déclenchement multiple).  Le bouton Unison permet d’activer ou de désactiver le mode Unison. Dans ce mode, chaque voix de l’EVOC 20 PolySynth est doublée, ce qui réduit de moitié la polyphonie (à un maximum de 8 voix) comme l’indique le champ numérique Voices. Les voix doublées sont désaccordées selon la valeur du paramètre Analog.  En mode Unison-Mono (les deux boutons Unison et Mono ou Legato sont engagés), 16 voix maximum peuvent être empilées et jouées monophoniquement. Dans ce mode, le champ Voices indique le nombre de voix empilées qui jouent en même temps. Avertissement :les voix empilées en mode Unison-Mono augmentent le volume de sortie de l’EVOC 20 PolySynth. Pour éviter de saturer la sortie de canal d’instrument, réglez en conséquence le curseur Level de l’EVOC 20 PolySynth.Chapitre 14 EVOC 20 PolySynth 163 Section Oscillator L’EVOC 20 PolySynth est équipé d’un synthétiseur numérique à deux oscillateurs disposant d’un certain nombre de formes d’onde, et de la synthèse FM (Modulation de fréquence). Outre ces générateurs sonores, la section Synthesis dispose également d’un générateur de bruit indépendant. Il existe deux modes de fonctionnement pour les oscillateurs.  Dual :les deux oscillateurs emploient des formes d’onde numériques à un seul cycle comme source(s) sonore(s) de synthèse.  FM :un moteur FM à deux opérateurs, avec Oscillator 1 comme porteur d’onde sinus, et Oscillator 2 comme modulateur. L’Oscillator 2 peut utiliser n’importe quelle forme d’onde numérique à un seul cycle. Vous pouvez passer du mode Dual au mode FM en cliquant sur le libellé Dual ou FM situé en haut à gauche de la section représentée dans les captures d’écran ci-dessus. Comme vous pouvez le constater, il existe de légères différences entre les deux modes. Cette section décrit d’abord les paramètres communs, puis les options propres à chaque mode. Paramètres Wave 1 Les valeurs en pieds (footages) situées sous la mention Wave 1 dans les deux modes nous renvoient aux orgues à tuyaux. Plus le tuyau est long, plus le son est profond. Ceci s’applique également à Wave 1. Cliquez simplement sur les valeurs en pieds 16, 8 ou 4 pour sélectionner une plage dans laquelle Wave (oscillateur) 1 fonctionne. Votre sélection sera mise en surbrillance. La valeur numérique située à côté du libellé Wave 1 indique le type de forme d’onde actuellement sélectionné. L’EVOC 20 PolySynth dispose de 50 formes d’onde avec différentes caractéristiques sonores. Cliquez ici pour basculer entre les modes Dual et FM.164 Chapitre 14 EVOC 20 PolySynth Pour passer d’une forme d’onde à l’autre, procédez comme suit : m Cliquez, sans relâcher le bouton de la souris, sur le champ numérique relatif aux formes d’onde et faites-le glisser vers le haut ou vers le bas. Lorsque le numéro de la forme d’onde souhaité est visible, relâchez le bouton de la souris. m Double-cliquez sur le champ numérique et entrez la valeur désirée. Remarque :notez qu’en mode FM, la forme d’onde de Wave 1 est une onde sinus fixe. Le paramètre Waveform de Wave 1 n’a aucun effet dans ce mode. Paramètres Wave 2 La valeur numérique située à côté de Wave 2 indique le type de forme d’onde actuellement sélectionné. L’EVOC 20 PolySynth dispose de 50 formes d’onde numériques à un seul cycle avec différentes caractéristiques sonores. Pour passer d’une forme d’onde à l’autre, procédez comme suit : m Cliquez,sans relâcher le bouton de la souris,sur le champ numérique relatif aux formes d’onde et faites-le glisser vers le haut ou vers le bas. Lorsque le numéro de la forme d’onde souhaité est visible, relâchez le bouton de la souris. m Double-cliquez sur le champ numérique et entrez la valeur désirée. Paramètres Noise Le générateur de bruit (Noise) fournit une source sonore supplémentaire pouvant être utilisée en plus des deux oscillateurs (Wave 1 et Wave 2).  Potentiomètre Level :contrôle la quantité de bruit ajoutée aux signaux des deux oscillateurs.  Potentiomètre Color :contrôle le timbre du signal de bruit. Lorsque le potentiomètre Color est tourné complètement à gauche, le générateur de bruit crée un bruit blanc pur. Lorsqu’il est tourné complètement à droite, il génère un bruit bleu (filtré par un filtre passe-haut). Le bruit blanc sert à créer des effets de pluie et de vent. Il a la même énergie dans chaque intervalle de fréquence. Le bruit bleu sonne d’une façon plus claire, car sa partie de basses est supprimée par un filtre passe-haut.Chapitre 14 EVOC 20 PolySynth 165 Il est important de noter que le générateur de bruit de la section Oscillator est indépendant du générateur de bruit de la section U/V Detection. Pour plus d’informations sur les signaux vocaux et non vocaux, reportez-vous à la rubrique « Unvoiced/Voiced (U/V) Detection »,à partir de la page 173. ? Astuce :tournez Color complètement sur la droite et Level juste un petit peu pour obtenir un signal de synthèse plus vivant et plus frais. Paramètres Dual Mode Les paramètres spécifiques au mode Dual se trouvent dans la section Wave 2, plus le curseur Balance situé à droite.  Paramètre Semi :définit l’accord du second oscillateur (Wave 2) par pas d’un demi-ton.  Paramètre Detune :permet un accord précis de Wave 1 et Wave 2 en centièmes. 100 cents correspondent à un demi-ton. Ce paramètre permet de désaccorder Wave 1 par rapport à Wave 2 autour du point d’accord zéro.  Curseur Balance :permet de mélanger les signaux des deux oscillateurs (Wave 1 et Wave 2). Paramètres FM Mode Les paramètres propres au mode FM se trouvent dans la section Wave 2, plus le curseur FM Int situé à droite.  Paramètre Ratio c(oarse) :règle le rapport de fréquence approximatif du second oscillateur en fonction du premier.166 Chapitre 14 EVOC 20 PolySynth  Paramètre Ratio f(ine) :règle le rapport de fréquence précis du second oscillateur en fonction du premier.  Curseur FM Int :détermine l’intensité de modulation de l’onde sinusoïdale de Wave 1 d’après celle de Wave 2. Des réglages FM Int supérieurs entraînent une forme d’onde plus complexe présentant plus de sons dominants. Lorsqu’ils sont combinés, les paramètres Ratio et FM Int donnent une forme d’onde FM complexe et définissent donc leur contenu harmonique. Paramètres Tuning et Pitch  Potentiomètre Analog :simule l’instabilité des circuits analogiques dans des vocoders vintages. Analog modifie la hauteur de chaque note de manière aléatoire. Ce comportement ressemble à celui des synthétiseurs analogiques polyphoniques. Le potentiomètre Analog contrôle l’intensité de ce désaccordage aléatoire.  Tune :définit l’étendue du désaccordage.  Glide :glide détermine le temps que met la hauteur pour glisser d’une note à l’autre (portamento).  Bend Range :détermine la fourchette de modulation, en demi-tons pour la modulation du Pitch Bend. Cutoff et Resonance  Cutoff :définit la fréquence de coupure du filtre passe-bas. Plus vous tournez ce potentiomètre vers la gauche, plus il y aura de fréquences aiguës qui seront filtrées du signal.Chapitre 14 EVOC 20 PolySynth 167  Resonance :augmenter la Resonance revient à accentuer la zone de fréquence entourant celle qui a été définie par le paramètre Cutoff. Le filtre sert a effectué un premier modelage du signal, avant que celui-ci ne soit articulé par les circuits du vocoder. ? Astuce :réglez le paramètre Cutoff aussi élevé que possible, et poussez un petit peu le paramètre Resonance pour obtenir un son agréable et clair. Paramètres d’enveloppe L’EVOC 20 PolySynth dispose d’un générateur d’enveloppes Attack/Release utilisé pour contrôler le niveau dans la section Oscillator.  Curseur Attack :détermine le temps que mettent les oscillateurs de la section Synthesis pour atteindre leur niveau maximum.  Curseur Release :détermine le temps que mettent les oscillateurs de la section Synthesis pour atteindre leur niveau minimal. Paramètres de la section Sidechain Analysis Les paramètres de la section Sidechain Analysis contrôlent différents aspects du signal d’analyse. Ils nécessitent un contrôle précis pour garantir le suivi et l’intelligibilité les meilleurs possibles. Attack Le potentiomètre Attack détermine la vitesse à laquelle chaque enveloppe follower (couplé à chaque bande de filtre d’analyse) réagit aux signaux montants. Des temps d’Attack plus longs donneront une réponse plus lente du suivi aux transitoires du signal d’entrée d’analyse.168 Chapitre 14 EVOC 20 PolySynth Remarque :un temps d’Attack long sur des signaux d’entrée de type percussif (des mots scandés ou une partie de charley, par exemple) seront transformés en un effet de vocoder moins articulé. Régler Attack sur une valeur aussi faible que possible pour renforcer une articulation. Release Le paramètre Release détermine la vitesse à laquelle chaque enveloppe follower (couplé à chaque bande de filtre d’analyse) réagit aux signaux descendants. Des temps de Release plus longs prolongeront les transitoires du signal d’entrée Analysis en sortie du vocoder. Remarque :un temps de Release long sur des signaux d’entrée de type percussif (des mots scandés ou une partie de charley, par exemple) seront transformés en un effet de vocoder moins articulé. Notez que des temps de Release qui sont trop courts donneront des sons de vocoder bruts et granuleux. Les valeurs de Release autour de 8 à 10 ms ont prouvé qu’elles étaient de bons points de départ. Freeze Ce bouton Freeze permet de maintenir indéfiniment le spectre du son actuellement analysé. Le signal d’analyse gelé peut capter une caractéristique particulière du signal source qui sera ensuite imposée comme forme de filtre complexe avec sustain à la section Synthesis. Si Freeze est activé, la banque de filtres d’analyse ignore la source d’entrée, et les paramètres Attack et Release n’ont aucun effet. Par exemple,si vous utilisez une suite de mots parlés comme source, le bouton Freeze pourra capturer la phase d’attaque ou la fin d’un mot particulier, la voyelle a, par exemple. Autre usage du paramètre Freeze (qui peut être automatisé) :compenser la tenue des notes chantées par des chanteurs ne pouvant pas tenir trop longtemps une note sans reprendre leur souffle. Si le signal de synthèse doit être tenu, alors que le signal source d’analyse (partie vocale) ne l’est pas, Freeze peut servir à bloquer les niveaux actuels du formant (d’une note chantée), même pendant des interruptions de la partie vocale, tel qu’il y en a entre les mots d’une phrase vocale. Bands Le paramètre Bands détermine le nombre de bandes de fréquence utilisées par l’EVOC 20 PolySynth. Plus il y a de bandes, plus le son sera remodelé avec précision. Si vous réduisez le nombre de bandes, la plage de fréquences du signal source sera divisée en moins de bandes et le son résultant sera formé avec moins de précision par le moteur de synthèse. Remarque :le fait d’augmenter le nombre de bandes augmente aussi la charge du processeur.Chapitre 14 EVOC 20 PolySynth 169 Il faut souvent trouver un compromis entre la précision sonore, qui permet aux signaux reçus (paroles et chants, en particulier) de rester intelligibles, et l’usage des ressources qui se trouve entre 10 et 15 bandes. Paramètres Formant Filter La fenêtre Formant Filter est divisée en deux sections par une ligne horizontale. La partie supérieure concerne la section Analysis et la partie inférieure, la section Synthesis. Les modifications apportées aux paramètres High/Low Frequency, Bands, Formant Stretch et Shift provoqueront des changements visuels dans la fenêtre Formant Filter. Vous disposez ainsi d’informations très précieuses décrivant ce qui arrive au signal lorsqu’il passe à travers les deux banques de filtres de formants. High/Low Frequency La barre bleue située juste sous le logo EVOC 20 PolySynth est un contrôle qui sert à déterminer les fréquences les plus hautes et les plus basses autorisées à passer par la section du filtre. La longueur de cette barre bleue représente la plage des fréquences pour l’analyse et la synthèse. Les fréquences de toute entrée audio se trouvant en dehors de ces limites seront coupées. Toutes les bandes de filtre sont réparties réguliè- rement sur l’ensemble de l’étendue définie par les valeurs High/Low Frequency.  Pour régler la valeur de la fréquence basse, cliquez,sans relâcher le bouton de la souris, sur le curseur argenté situé à gauche de la barre bleue puis faites-le glisser vers la droite (ou la gauche). Les valeurs vont de 75 à 750 Hz.  Pour régler la valeur de la fréquence aiguë, cliquez,sans relâcher le bouton de la souris, sur le curseur argenté situé à droite de la barre bleue puis faites-le glisser vers la gauche (ou la droite). Les valeurs vont de 800 à 8000 Hz. Contrôle les hautes et basses fréquences170 Chapitre 14 EVOC 20 PolySynth  Pour régler simultanément les deux curseurs, cliquer sur la zone située entre les deux moitiés de curseur (directement sur la barre bleue) et faites-la glisser vers la gauche ou la droite.  Vous pouvez modifier les valeurs High/Low Frequency directement en éditant les champs numériques en dessous de la barre bleue. Lowest/Highest Ces paramètres se trouvent dans deux petits champs situés de chaque côté de la fenêtre Formant Filter. Ces commutateurs déterminent si les bandes de filtres les plus basses et hautes seront des filtres passe-bande (comme toutes les autres bandes intermédiaires), ou s’ils agissent respectivement comme des filtres passe-bas/passehaut. Cliquer dessus une fois pour passer d’une courbe à l’autre.  Avec le réglage Bandpass, les fréquences situées au-dessous ou au-dessus des bandes les plus basses et hautes sont ignorées pour l’analyse et la synthèse.  Avec le réglage Highpass (ou Lowpass), toutes les fréquences au-dessous des bandes les plus basses (ou au-dessus des plus hautes) seront considérées pour l’analyse et la synthèse. Formant Stretch Ce paramètre modifie la largeur et la répartition de toutes les bandes de la banque de filtres de synthèse, pour étendre ou resserrer la plage de fréquences définie par la barre bleue (paramètres Low/High Frequency) pour la banque de filtre de synthèse. Avec le paramètre Formant Stretch défini sur 0, la largeur et la répartition des bandes de la banque de filtres de synthèse est égale à la largeur des bandes de la banque de filtre d’analyse. Des valeurs faibles réduiront la largeur de chaque bande, alors que des valeurs élevées l’élargiront. La plage de contrôle va de 0,5 à 2 (par rapport à la bande passante totale). Remarque :vous pouvez passer directement à la valeur 1 en cliquant sur ce nombre. Formant Shift Formant Shift déplace la position de toutes les bandes vers le haut et vers le bas dans la banque de filtres de synthèse. Avec Formant Shift réglé sur 0, la position des bandes de la banque de filtres de synthèse est la même que celle des bandes de la banque de filtres d’analyse. Des valeurs positives déplaceront les bandes vers le haut, en terme de fréquences, alors que des valeurs négatives les déplaceront vers les bas en fonction de la banque de filtres d’analyse. Remarque :vous pouvez passer directement aux valeurs –0,5, –1, +0,5 et +1 en cliquant sur leurs nombres.Chapitre 14 EVOC 20 PolySynth 171 Lorsqu’ils sont associés, Formant Stretch et Formant Shift modifient la structure du formant du son de vocoder résultant, ce qui peut donner des changements de timbre intéressants. Par exemple, utiliser des signaux vocaux tout en réglant le paramètre Formant Shift plus haut produit un effet « Mickey Mouse ». Les paramètres Formant Stretch et Formant Shift sont également très utiles si le spectre des fréquences du signal Synthesis ne complète pas celui du signal Analysis.Vous pouvez créer un signal Synthesis dans la plage haute des fréquences à partir d’un signal Analysis qui module le son principalement dans la plage basse des fréquences, par exemple. Resonance Le paramètre Resonance est à la base du caractère sonore du vocoder :des valeurs basses lui donneront un caractère doux, des valeurs élevées lui donneront un caractère plus abrupte et plus criard. Le fait d’augmenter la valeur de Resonance accentue la fréquence moyenne de chaque bande de fréquences. Remarque :l’utilisation de l’un des paramètres Formant Stretch et Formant Shift, voire des deux, peut provoquer la génération de fréquences résonnantes inhabituelles, lorsque des valeurs élevées de Resonance sont utilisées. Paramètres de la section Modulation La section Modulation dispose de deux LFO pour contrôler les paramètres Formant Shift et Pitch de l’EVOC 20 PolySynth. Ces LFO peuvent fonctionner librement ou être synchronisés au tempo du morceau.  Pitch LFO :contrôle la modulation de hauteur Pitch (Vibrato) des oscillateurs intégrés au synthétiseur. Il est câblé pour accepter des données provenant de la molette de modulation de votre clavier MIDI (ou des données MIDI correspondant) afin de contrôler l’intensité de la modulation.  Shift LFO :contrôle le paramètre Formant Shift de la banque de filtres Synthesis afin de produire des effets de type phasing dynamiques.172 Chapitre 14 EVOC 20 PolySynth Boutons Wave Les boutons Wave de cette section vous permettent de sélectionner le type de forme d’onde utilisé par Pitch LFO et Shift LFO. Pour chaque LFO, vous avez le choix entre les différentes formes d’onde suivantes :Triangle, Sawtooth (en dent de scie), Square (carrée) montante et descendante autour de zéro (bipolaire, idéale pour les trilles), Square (carrée) montante à partir de zéro (unipolaire, idéale pour les changements entre deux hauteurs définissables), une forme d’onde aléatoire par palier (S&H), et une forme d’onde aléatoire lissée. Intensity et Int via Whl Le curseur Intensity contrôle la valeur de la modulation Formant Shift modulation par Shift LFO. Le curseur Int via Whl de Pitch LFO permet de régler plusieurs paramètres. L’intensité de la modulation de hauteur par le LFO peut être contrôlée par la molette de modulation d’un clavier MIDI connecté. La partie supérieure du curseur détermine l’intensité lorsque la molette de modulation est poussée au maximum, et la partie inférieure quand cette molette est réglée au minimum. En cliquant et faisant glisser la souris dans la zone située entre les deux segments du curseur, vous pouvez déplacer les deux simultanément. Potentiomètres Rate Ces potentiomètres déterminent la vitesse de la modulation. Les valeurs situées à gauche des positions centrales sont synchronisées au tempo du séquenceur et incluent des valeurs de mesure, de triolet et autres. Les valeurs situées à droite des positions centrales sont asynchrones, et sont affichées en Hertz (cycles par seconde).Chapitre 14 EVOC 20 PolySynth 173 Remarque :la possibilité d’utiliser des valeurs de mesure synchrones peut servir à effectuer une modification de formant (formant shift) toutes les quatre mesures sur une partie de percussion à une mesure reprise en cycle. Vous pouvez aussi effectuer la même modification de formant (formant shift) sur chaque croche d’un triolet au sein d’une même partie. Chacune de ces méthodes peut donner des résultats intéressants et apporter de nouvelles idées ou un second souffle aux anciens équipements audio. Unvoiced/Voiced (U/V) Detection Le discours humain est constitué d’une série de sons vocaux (sons tonals) et de sons non vocaux (bruits). La différence principale entre sons vocaux et non vocaux est que les sons vocaux sont produits par une oscillation des cordes vocales, alors que les sons non vocaux sont produits par des blocages et des restrictions imposés sur le flux d’air par les lèvres, la langue, le palais, la gorge et le larynx. Ce type de discours, contenant à la fois des sons vocaux et non vocaux, pourrait être utilisé comme signal d’analyse d’un vocoder, mais le moteur de synthèse ne pourrait pas les différencier, et il en résulterait un son sans relief. Pour éviter cela, la section Synthesis du vocoder doit produire des sons différents pour les parties vocales et non vocales du signal. C’est pourquoi l’EVOC 20 PolySynth est équipé d’un détecteur non vocal/vocal (Unvoiced/ Voiced, U/V). Cette unité détecte les parties non vocales du son dans le signal d’analyse, puis remplace les parties correspondantes dans le signal de synthèse par du bruit (Noise), un mélange de bruit et de synthétiseur (Noise + Synth) ou par le signal d’origine (Blend). Si le détecteur U/V identifie des parties vocales, il transmet ces informations à la section Synthesis, qui utilise le signal de synthèse normal pour ces parties.174 Chapitre 14 EVOC 20 PolySynth ? Astuce :l’intelligibilité d’un discours est fortement dépendante de son contenu en fréquences aiguës, car l’ouïe humaine se base sur celles-ci pour déterminer les syllabes composant les mots. Gardez cela à l’esprit lorsque vous utilisez l’EVOC 20 PolySynth, et réglez soigneusement la fréquence de filtre dans les sections Synthesis et Formant Filter. Pour contribuer à l’intelligibilité, il peut être intéressant de recourir à une égalisation afin d’accentuer certaines fréquences dans la plage de fréquences moyennes à hautes, avant de traiter le signal avec l’EVOC 20 PolySynth. Pour plus d’informations, reportez-vous à la section « Conseils pour une meilleure intelligibilité des paroles » à la page 178. Sensitivity Ce paramètre détermine la sensibilité de la détection U/V. En tournant ce potentiomètre vers la droite, davantage de parties non vocales distinctes seront reconnues dans le signal d’entrée. Lorsque des réglages élevés sont utilisés, la sensibilité accrue aux signaux non vocaux peut conduire à ce que la source U/V, déterminée par le paramètre Mode, soit utilisée sur la majeure partie du signal d’entrée, en incluant les signaux vocaux. Cela donnera un son ressemblant à un signal radio, détérioré et contenant beaucoup de parasites et de bruit de fond. Mode Le paramètre Mode permet de sélectionner des sources sonores pouvant être utilisées pour remplacer le contenu non vocal du signal d’entrée. Les réglages disponibles sont Off, Noise, Noise + Synth ou Blend.  Noise :utilise le bruit seul pour les parties non vocales du son.  Noise + Synth :utilise le bruit et le synthétiseur pour les parties non vocales du son.Chapitre 14 EVOC 20 PolySynth 175  Blend :utilise le signal d’analyse après son passage à travers un filtre passe-haut, pour les parties non vocales du son. Ce signal d’analyse filtré est ensuite combiné au signal de sortie de l’EVOC 20 PolySynth. Le paramètre Sensitivity n’a aucun effet lorsque ce réglage est utilisé. Level Le potentiomètre Level contrôle le volume du signal (Noise, Noise + Synth ou Blend) utilisé pour remplacer le contenu non vocal du signal d’entrée. Avertissement :faites très attention avec ce contrôle, surtout si vous utilisez une valeur de Sensitivity élevée, afin d’éviter toute saturation interne de l’EVOC 20 PolySynth.176 Chapitre 14 EVOC 20 PolySynth Paramètres de la section Output Cette section présente les différents paramètres disponibles dans la section Output de l’EVOC 20 PolySynth. Signal Ce menu permet de choisir parmi les options Voc(oder), Syn(thesis) et Ana(lysis). Ces réglages vous permettent de déterminer le signal que vous voulez envoyer vers les sorties principales de l’EVOC 20 PolySynth. Pour entendre l’effet du vocoder, le paramètre Signal doit être réglé sur Voc. Les deux autres réglages servent au monitoring. Ensemble Les trois boutons Ensemble permettent d’activer ou de désactiver les effets d’ensemble. Ensemble I est un effet de chorus spécial. Ensemble II est une variation, créant un son plus rond et plus riche en utilisant une routine de modulation plus complexe. Level Le curseur Level contrôle le volume du signal de sortie de l’EVOC 20 PolySynth. Stereo Width Stereo Width répartit les signaux de sortie des bandes de filtre de la section Synthesis dans l’image stéréo.  Lorsqu’il est positionné à gauche, la sortie de toutes les bandes est centrée.  Lorsqu’il est en position centrale, la sortie de toutes les bandes passe de gauche à droite.  Positionné à droite, la sortie des bandes est répartie, de manière alternative, sur les canaux gauche et droit.Chapitre 14 EVOC 20 PolySynth 177 Schéma de principe Ce schéma de principe illustre le parcours du signal dans l’EVOC 20 TrackOscillator (reportez-vous à « EVOC 20 TrackOscillator » à la page 76) et l’EVOC 20 PolySynth. Source d'analyse Piste ------------ Entrée latérale D G Stéréo/mono OS : analyse de tonalité Sensibilité OS : Max./ Quant./Glissé Section d'analyse Section de synthèse U/V detection SP: MIDI clavier Bruit, N + synth. Source de synthèse SP EVOC20 : synth. poly. tonalité Niveau Gamme de fréquences de plus élevée à moins élevée (1-5) Suiveur d'enveloppe 1-5 A B Freeze Étirement Résonance Changement Filter bank with five bands (example) Niveau Largeur stéréo L R Entrée de la banque de filtres Banque de filtres à cinq bandes (exemple) Oscillateur commandé en tension 1-5 LFO EVOC20 OS : Oscillateur de suivi; Piste ou entrée latérale Mélange LFO Contrôle des paramètres Légende Signal audio Signal de contrôle178 Chapitre 14 EVOC 20 PolySynth Conseils pour une meilleure intelligibilité des paroles L’effet classique du vocoder est très exigeant quant à la qualité des deux signaux d’analyse et de synthèse. De plus, les paramètres du vocoder nécessitent un réglage soigneux. Voici quelques conseils concernant ces deux points. Modification des signaux d’analyse et de synthèse La section suivante vous explique comment modifier les signaux d’analyse et de synthèse pour obtenir une meilleure intelligibilité des paroles. Compression du signal d’analyse Moins le niveau change, meilleure sera l’intelligibilité du vocoder. Il est donc recommandé de compresser le signal d’analyse dans la plupart des cas. Améliorer l’énergie des fréquences élevées D’une certaine façon, le vocoder génère toujours le point d’intersection des signaux d’analyse et de synthèse. Autrement dit :s’il n’y a pas d’aigus dans le signal d’analyse, la sortie résultante du vocoder manquera aussi d’aigus. C’est aussi le cas lorsque le signal de synthèse présente beaucoup d’aigus. Cela se vérifie pour chaque bande de fréquence. Ainsi, le vocoder nécessite un niveau stable dans toutes les bandes de fréquence pour les deux signaux d’entrée, afin de donner de bons résultats. Du fait des caractéristiques de l’ouïe humaine, l’intelligibilité de la parole est très liée à la présence d’aigus. Pour aider à conserver un discours clair, il peut être utile d’utiliser une égalisation pour accentuer ou réduire certaines fréquences dans les signaux d’analyse avant de les traiter via un vocoder. Si le signal d’analyse comporte des voix ou un discours, un simple filtre de type shelving sera suffisant. Il ne nécessite pas beaucoup de puissance de calcul et accentue efficacement les médiums et les aigus, ce qui est primordial pour l’intelligibilité des paroles. Si le signal de synthèse manque d’énergie dans les aigus, celle-ci peut être générée à l’aide d’un effet de distorsion. L’effet Overdrive est parfait pour cela (voir la rubrique « Overdrive », à partir de la page 32).Chapitre 14 EVOC 20 PolySynth 179 Suppression des artefacts sonores Un problème apparaît fréquemment avec les sons de vocoder, il s’agit d’interruptions soudaines du signal (sons hachés, interrompus) et d’apparitions rapides de bruits pendant les pauses au cours du discours. Paramètre Release de la section Analysis Le paramètre Release définit la vitesse à laquelle une bande de fréquence de synthèse donnée peut décroître en niveau, si le niveau du signal de la bande d’analyse correspondante décroît brutalement. Le son est plus régulier lorsque les niveaux décroissent lentement. Pour obtenir ce caractère plus régulier, utilisez des valeurs de Release plus élevées dans la section Analysis de l’interface. Des temps de relâchement plus longs donneront un son insipide. Des valeurs d’Attack courtes ne sont pas un problème. Elles peuvent, en fait, être souhaitables lorsqu’une réaction rapide du vocoder aux signaux d’impulsion est nécessaire. Bloquer les bruits de fond dans le signal d’analyse Si le signal d’analyse est compressé, ce qui est recommandé, le niveau de souffle, de ronronnement et des bruits de fond augmentera. Ces bruits de fond peuvent entraînerl’ouverture des bandes du vocoder, ce qui n’est pas souhaitable. Pour éliminer ces bruits, il peut être judicieux d’utiliser un Noise Gate avant la compression et l’accentuation des aigus. Si le signal d’analyse est correctement traité par le Noise Gate, vous devrez peut-être réduire la valeur de Release de la section Analysis. Lorsque des paroles et des voix sont traitées par un Noise Gate, le paramètre Hysteresis devient important. Threshold définit un niveau de seuil au-delà duquel la porte s’ouvrira. Hysteresis définit un niveau de seuil plus faible, au-dessous duquel la porte se fermera. Cette valeur est relative au niveau de seuil (Threshold). Le graphique ci-dessus montre un réglage de Threshold parfaitement adapté aux paroles compressées. Un déclenchement intempestif par un bruit de fréquence basse ou aiguë est évité par les filtres sidechain dédiés du Noise Gate. Les valeurs Hold, Release et Hysteresis affichées sont adaptées à des niveaux d’enveloppe typiques de la plupart des signaux vocaux et de discours.180 Chapitre 14 EVOC 20 PolySynth Obtenir les meilleurs signaux d’analyse et de synthèse Pour une bonne intelligibilité du discours, veuillez garder à l’esprit ces quelques points :  Le spectre des signaux d’analyse et de synthèse doivent se recouvrir presque complè- tement. Les voix d’hommes basses avec des signaux de synthèse dans les aigus ne fonctionnent pas très bien.  Le signal de synthèse doit être constamment maintenu, sans interruption. La piste doit être jouée legato, car des interruptions dans le signal de synthèse arrêteraient la sortie du vocoder. Sinon, le paramètre Release du signal de synthèse (à ne pas confondre avec le temps Release de la section Analysis) peut être réglé sur un temps plus long. De jolis effets peuvent également être obtenus en utilisant un signal de réverbération comme signal de synthèse. Notez que ces deux dernières méthodes peuvent provoquer des superpositions harmoniques.  Ne pas saturer le vocoder. Cela peut se produire facilement, ce qui entraînera de la distorsion.  Prononcer son discours clairement, si l’enregistrement doit être utilisé comme signal d’analyse. Des paroles, à une hauteur relativement basse, fonctionnent mieux que des voix chantées, même si la création d’un chœur de vocoder est votre objectif ! Prononcer correctement les consonnes. Un bel exemple :le R roulé de « We are the Robots » de Kraftwerk, un classique du vocoder. Cette prononciation a été spécialement étudiée en fonction du vocoder. Réglez les paramètres Formant à votre convenance. L’intelligibilité des paroles est étonnamment peu affectée par le décalage, l’étirement ou la compression des formants. Même le nombre de bandes de fréquences utilisé a un impact minimal sur la qualité de l’intelligibilité. Cela s’explique par notre aptitude à différencier intuitivement les voix d’enfants, de femmes et d’hommes, dont la boîte crânienne et la gorge varient énormé- ment par nature. De telles différences physiques provoquent des variations dans les formants qui composent leur voix. Notre perception (identification) des paroles est basée sur une analyse des relations entre ces formants. Dans les modules EVOC 20, ceux-ci restent intacts, même lorsque des réglages de formant extrêmes sont utilisés.Chapitre 14 EVOC 20 PolySynth 181 Histoire du vocoder Vous serez sans doute surpris d’apprendre que les voder et vocoder datent respectivement des années 1939 et 1940. Homer Dudley, un chercheur en physique des Laboratoires Bell, New Jersey (USA) a développé le Voice Operated reCOrDER comme machine de recherche. Il a été conçu à l’origine pour tester des schémas de compression pour la sécurisation de la transmission de signaux vocaux sur des lignes téléphoniques en cuivre. Il était composé d’un dispositif associant un analyseur et un synthétiseur de voix artificielle. Il s’agissait des :  Parallel bandpass vocoder (vocoder à bande-passante parallèle) :un analyseur de paroles et un resynthétiseur, inventé en 1940.  Vocoder speech synthesizer (synthétiseur de paroles vocoder) :modèle de reproduction vocal inventé en 1939, dirigé par un opérateur humain. Cette machine, pilotée par des soupapes, était dotée de deux claviers, de boutons pour recréer les consomnes, d’une pédale pour le contrôle de la fréquence de l’oscillateur et d’une manette pour activer et désactiver le son des voyelles. L’analyseur détectait les niveaux d’énergie des échantillons sonores successifs mesurés sur l’ensemble du spectre des fréquences audio via une série de filtres à bande étroite. Les résultats de cette analyse pouvaient être visualisés graphiquement sous forme de fonctions de fréquence évoluant dans le temps. Le synthétiseur inversait le processus en scannant les données fournies par l’analyseur et en donnant ces résultats à un certain nombre de filtres analytiques reliés à un générateur de bruit. Cette combinaison produisait alors des sons. Le voder a été présenté à l’Exposition Universelle de 1939, où il fit sensation. Lors de la Seconde Guerre Mondiale, le vocoder (il s’appelle désormais VOice enCODER) a fait preuve de son importance cruciale, en brouillant les conversations transocéaniques entre Winston Churchill et Franklin Delanore Roosevelt. Werner Meyer-Eppler, directeur de Université de phonétique de Bonn, a reconnu la pertinence des machines pour produire de la musique électronique, après que Dudley lui eût rendu visite à l’université en 1948. Meyer-Eppler se servit du Vocoder comme base de ses travaux publiés qui, à leur tour, devinrent l’inspiration du mouvement allemand « Elektronische Musik ». Dans les années 1950, quelques enregistrements suivront. En 1960, le synthétiseur Siemens a été développé à Munich. Parmi ses nombreux oscillateurs et filtres, il comportait un circuit de vocoder à lampes.182 Chapitre 14 EVOC 20 PolySynth En 1967, une société appelée Sylvania créait un certain nombre de machines numériques utilisant l’analyse temporelle des signaux d’entrée, plutôt que l’analyse basée sur des filtres passe-bande. En 1971, après avoir étudié la machine de Dudley, Bob Moog et Wendy Carlos modifiaient un certain nombre de modules de synthétiseurs pour créer leur propre vocoder pour la bande originale du film Orange mécanique. La société « EMS » de Peter Zinovieff, basée à Londres, a développé un vocoder autonome, et donc davantage portable. Cette société est probablement plus connue pour ses synthétiseurs « Synthi AKS » et VCS3. Le Vocoder proposé par EMS Studio fût la première machine au monde, en 1976, à être proposée sur le marché. Il fût plus tard renommé EMS 5000. Ses utilisateurs comptent parmi Stevie Wonder et Kraftwerk. Stockhausen, le pionnier allemand du mouvement « Elektronische Musik », utilisait également un vocoder EMS. Sennheiser met en vente le VMS 201 en 1977, et EMS lance l’EMS 2000, qui était une version simplifiée de son frère aîné. 1978 voit les débuts de l’usage intensif du vocoder, qui gagne en popularité grâce à la musique de Herbie Hancock, Kraftwerk, et quelques autres artistes. Parmi les fabricants qui sont passés à la production de vocoders cette année-là, on trouve :Synton/Bode, Electro-Harmonix et Korg, avec le VC-10. En 1979, Roland lance le VP 330, un ensemble vocoder/clavier. La fin des années 1970 et le début des années 1980 voient l’apogée du vocoder. Les artistes qui l’utilisent se nomment :ELO, Pink Floyd, Eurythmics, Tangerine Dream, Telex, David Bowie, Kate Bush et bien d’autres encore. Côté production, les vocoders étaient (et sont toujours) assemblés pour pas cher sous forme de kits vendus par les magasins d’électronique. Depuis les années 1980 et jusqu’à aujourd’hui, EMS au Royaume-Uni, Synton en Hollande et PAiA aux USA sont toujours les principaux étendards du vocoder. En 1996, Doepfer en Allemagne et Music & More ont rejoint la grande famille des fabricants de vocoders. Au cours des années 1990, sont apparus de nombreux vocoders autonomes basés sur des logiciels.15 183 15 EFM 1 L’EFM1 à 16 voix est un synthétiseur à la fois simple et performant qui s’appuie sur la modulation de fréquence. Il produit les sonorités numériques et les sons de cloche riches typiques de la synthèse par modulation de fréquence, plus communément appelée synthèse FM. Au cœur du moteur de l’EFM1, se trouvent un oscillateur à ondes multiples modulator et un oscillateur sinusoïdal carrier. Le rôle de l’oscillateur Modulator est de moduler la fréquence de l’oscillateur Carrier au sein du spectre audio, produisant ainsi de nouvelles harmoniques. Ces harmoniques sont connus sous le nom de bandes latérales.184 Chapitre 15 EFM 1 Le module EFM 1 se divise en plusieurs parties.  La partie supérieure contient les paramètres globaux Transpose, Tune, Glide, Voices et Unison.  Le moteur FM se compose des paramètres Modulator et Carrier (sections plus sombres, en relief) et des commandes FM, notamment l’enveloppe de modulation (Modulation Env) et l’oscillateur basse fréquence (LFO) figurant dans la zone centrale en forme de champignon.  La partie inférieure renferme la section Output, composée des paramètres Sub Osc Level et Stereo Detune, ainsi que des commandes Volume Envelope, Main Level et Velocity. Dans le coin inférieur droit figure également un champ Randomize.  Le panneau des paramètres étendus (accessible en cliquant sur le triangle d’affichage en bas à gauche) vous permet d’assigner des contrôleurs MIDI aux paramètres FM Amount (profondeur FM) et Vibrato. Paramètres globaux Ces paramètres ont un impact sur le son instrumental global produit par l’EFM 1. Transpose La tonalité de base est déterminée par le paramètre Transpose. Vous pouvez transposer l’EFM 1 de ±2 octaves. Tune Le paramètre Tune permet d’accorder avec précision l’EFM 1 à ± 50 cents. Un cent équivaut à 1/100e d’un demi-ton. Unison Lorsque vous activez le bouton Unison, deux voix EFM 1 complètes sont superposées ; le son de l’EFM 1 devient alors plus lourd et plus épais. En mode Unison, l’EFM 1 peut être joué avec une polyphonie de 8 voix. Voices Le nombre de voix pouvant être jouées simultanément (polyphonie) est déterminé par le paramètre Voices. Les valeurs possibles sont :Mono (une voix), Legato (une voix) et de 2 à 16 voix. En mode monophonique Legato, la lecture de notes superposées ne redéclenche pas les enveloppes de l’EFM 1. Glide Le paramètre Glide permet d’introduire une modulation de hauteur continue entre deux notes consécutives. La valeur Glide (en ms) détermine le temps que met la hauteur tonale pour passer d’une note jouée à la suivante. Vous pouvez utiliser le paramètre Glide en mode monophonique Mono ou Legato, ainsi qu’en mode polyphonique (de 2 à 16 voix).Chapitre 15 EFM 1 185 Randomize La fonction Randomize (disponible dans l’angle inférieur droit de l’interface) génère de nouveaux sons chaque fois que vous cliquez sur le bouton correspondant. Le degré de randomisation (ou variance par rapport au son d’origine) est déterminé par la valeur indiquée dans le champ numérique. Il est conseillé d’utiliser des valeurs inférieures à 10 % si vous souhaitez juste modifier légèrement le son actuel. Modulator et Carrier Les paramètres Modulator et Carrier sont expliqués ci-après. Harmonic En synthèse FM, la structure harmonique de base est déterminée par la relation d’accord entre le Modulator et le Volume envelope. Cette relation est souvent appelée rapport d’accord. Dans le module EFM 1, ce rapport est établi à l’aide des commandes Harmonic du Modulator et du Carrier. L’accord peut également être réglé par le biais des paramètres Fine (Tune). Vous pouvez accorder le Modulator et Volume envelope sur l’un des 32 premiers harmoniques. La relation (ou rapport) d’accord modifie de façon considérable le son de base de l’EFM 1, c’est pourquoi il est préférable de régler ce paramètre à l’oreille. En règle générale, voici ce que l’on peut dire :les rapports d’accord pairs ont tendance à produire un son plus harmonique ou plus musical, tandis que les rapports impairs produisent des sonorités beaucoup moins mélodieuses, parfaites pour les sons de cloche et les bruits métalliques. Par exemple,si vous réglez le Modulator et le Volume envelope sur le premier harmonique (rapport de 1:1), vous obtiendrez un son en dent de scie. Si vous réglez le Modulator sur le deuxième harmonique et le Volume envelope sur le premier (rapport 2:1), la tonalité produite vous fera penser à une onde carrée. Le rapport d’accord peut, par conséquent, être comparé au sélecteur de forme d’onde d’un synthétiseur analogique. Fine Le paramètre Fine permet d’ajuster l’accord entre deux harmoniques adjacents (tel qu’il est déterminé par la commande Harmonic). Cette commande a une plage de ±0,5 harmonique. Selon le degré de désaccord, cela peut soit créer un « battement » subtil du timbre, soit,si un effet de désaccord important est utilisé, ajouter de nouvelles notes, harmoniques et inharmoniques En position centrale (0), le paramètre Fine n’a aucun effet. Vous pouvez facilement le centrer en le réglant sur 0.186 Chapitre 15 EFM 1 Modulator Wave En synthèse FM classique, les sinusoïdes sont utilisées en tant que formes d’onde pour le Modulator et le Carrier. Pour étendre ses capacités acoustiques, l’oscillateur Modulator de l’EFM 1 fournit un certain nombre de formes d’onde numériques supplémentaires. Lorsque le bouton est tourné complètement vers la gauche, le Modulator produit une sinusoïde. Si vous tournez le paramètre Wave dans le sens des aiguilles d’une montre, vous verrez défiler une suite de formes d’onde numériques complexes. Ces formes d’onde offrent une dimension harmonique supplémentaire aux sons FM obtenus. Bouton Fixed Carrier Ce bouton vous permet de déconnecter la fréquence porteuse des modulations du clavier, de la hauteur tonale et du LFO. Paramètres FM Ces paramètres concernent les aspects de modulation de fréquence du module EFM 1. FM (Intensity) L’oscillateur Modulator a pour effet de moduler la fréquence du Volume envelope, ce qui génère de nouvelles bandes latérales et donc de nouveaux harmoniques. Si vous augmentez la valeur FM (Intensity) à l’aide du gros bouton central, le nombre d’harmoniques augmente et le son devient plus clair. Le paramètre FM (Intensity) est parfois appelé FM Index. Remarque :bien que la technologie sous-jacente soit très différente, le paramètre FM (Intensity) peut être comparé au paramètre Filter Cutoff d’un synthétiseur analogique. Modulation Env(elope) Pour contrôler le paramètre FM (Intensity) de façon dynamique, l’EFM 1 fournit une enveloppe de modulation ADSR (FM), composée de quatre curseurs :A (Attack, temps d’attaque), D (Decay, temps de chute), S (Sustain, niveau de tenue) et R (Release, temps de relâchement). L’enveloppe Modulation Env se déclenche dès qu’elle reçoit une note MIDI. Le curseur Attack détermine le temps nécessaire pour atteindre le niveau d’enveloppe maximal. Le curseur Decay détermine le temps nécessaire pour atteindre le niveau de tenue (lui-même déterminé par le curseur Sustain). Le niveau Sustain est maintenu jusqu’à ce que la note MIDI soit relâchée. Le curseur Release détermine le temps nécessaire pour atteindre le niveau zéro une fois que la note MIDI a été relâchée. FM Depth La force, ou impact, de l’enveloppe Modulation Env sur l’intensité FM est déterminée par la commande FM Depth.Chapitre 15 EFM 1 187 Si vous tournez le bouton FM Depth dans le sens des aiguilles d’une montre, l’effet de l’enveloppe de modulation augmente. Si vous tournez ce même bouton dans le sens contraire, l’effet de l’enveloppe de modulation est inversé, ce qui signifie que l’enveloppe descend lors de la phase d’attaque et remonte pendant les phases de chute et de relâchement. En position centrale (0), l’enveloppe n’a aucun effet. Vous pouvez facilement centrer le bouton FM Depth en le réglant sur 0. Modulator Pitch L’impact de l’enveloppe de modulation sur la tonalité de l’oscillateur Modulator est déterminé par la commande Modulator Pitch. Si vous tournez le bouton Modulator Pitch dans le sens des aiguilles d’une montre, l’effet de l’enveloppe de modulation augmente. Si vous tournez ce même bouton dans le sens contraire, l’effet de l’enveloppe de modulation est inversé, ce qui signifie que l’enveloppe descend lors de la phase d’attaque et remonte pendant les phases de chute et de relâchement. En position centrale (0), l’enveloppe n’a aucun effet. Vous pouvez facilement centrer le bouton Modulator Pitch en le réglant sur 0. LFO Le LFO (Low Frequency Oscillator, oscillateur basse fréquence) sert de source de modulation cyclique pour les paramètres FM Intensity ou Vibrato. Si vous tournez le bouton LFO dans le sens des aiguilles d’une montre, l’effet du LFO sur l’intensité FM augmente. Si vous le tournez dans le sens inverse, cela introduit un vibrato. En position centrale (0), le LFO n’a aucun effet. Vous pouvez facilement centrer le bouton LFO en le réglant sur 0. Rate Le rapport vitesse/fréquence des cycles du LFO est défini à l’aide du paramètre Rate. Section Output Le module EFM1 fournit plusieurs commandes de niveau, présentées ci-après. Sub Osc Level Pour obtenir une meilleure réponse dans les basses, l’EFM 1 comprend un oscillateur sinusoïdal secondaire. Celui-ci agit une octave en dessous du moteur FM (selon la valeur déterminée par le paramètre Transpose). Si vous montez le bouton Sub Osc Level, la sinusoïde de l’oscillateur secondaire est mélangée à la sortie du moteur FM de l’EFM 1.188 Chapitre 15 EFM 1 Stereo Detune Stereo Detune ajoute un effet de chorus riche et varié au son de l’EFM 1. Pour cela, la voix de l’EFM 1 est doublée à l’aide d’un second moteur FM désaccordé. Pour régler le degré de désaccord, utilisez le bouton Stereo Detune. Un effet stéréo de grande ampleur est également ajouté, ce qui augmente la « dimension spatiale » et la « largeur » de votre son. Vol(ume) Envelope L’enveloppe de volume (Volume Envelope) détermine la forme globale du volume. Elle est constituée de quatre curseurs :Attack (temps d’attaque), Decay (temps de chute), Sustain (niveau de tenue) et Release (temps de relâchement). L’enveloppe de volume se déclenche dès qu’elle reçoit une note MIDI. Le curseur Attack détermine le temps nécessaire pour atteindre le niveau de volume maximal. Le curseur Decay détermine le temps nécessaire pour atteindre le niveau de tenue (lui-même déterminé par le curseur Sustain). Le niveau Sustain est maintenu jusqu’à ce que la note MIDI soit relâchée. Le curseur Release détermine le temps nécessaire pour atteindre un niveau de volume égal à zéro une fois que la note MIDI a été relâchée. Main Level Le bouton Main Level permet d’ajuster le niveau de sortie global de l’EFM 1. Si vous le tournez dans le sens des aiguilles d’une montre, le volume de sortie de l’EFM 1 augmente. Tournez-le dans le sens inverse et le volume de sortie diminuera. Velocity Le module EFM 1 est capable de répondre à la vélocité MIDI ;il réagit au moyen de changements dynamiques de son et de volume. Ainsi, plus votre jeu est puissant, plus le son sera fort et clair. La sensibilité de l’EFM 1 en réponse aux informations de vélocité entrantes est déterminée par le paramètre Velocity. Tournez le bouton Velocity complètement vers la gauche si vous souhaitez que l’EFM 1 ne réagisse pas à la vélocité des notes. Plus vous tournez le bouton vers la droite, plus la sensibilité à la vélocité augmente et, par la même occasion, les changements de son dynamiques que l’EFM 1 est capable de produire.Chapitre 15 EFM 1 189 Assignation de contrôleurs MIDI La section des paramètres étendus de l’EFM 1 vous permet d’assigner le contrôleur MIDI de votre choix aux paramètres suivants :  FM Intensity  Vibrato Sélectionnez simplement le contrôleur souhaité dans les menus Ctrl FM et Ctrl Vibrato, puis réglez le degré de modulation ou de vibrato à l’aide des curseurs associés. Remarque :le module EFM 1 répond également aux données de modulation de hauteur :cette dernière est liée à la hauteur globale de l’EFM1.16 191 16 ES E Ce chapitre présente le synthétiseur ES E polyphonique huit voix. L’ES E (ES Ensemble) est conçu pour les sons de nappe et d’ensemble. Il permet d’ajouter des effets atmosphériques à votre musique, et requiert un temps système faible. Tous les paramètres de l’ES E sont présentés dans la section ci-dessous.  Boutons 4, 8 et 16 :détermine la transposition d’octaves de l’ES E.  Potentiomètre Wave :si vous réglez le paramètre Wave complètement à gauche, les oscillateurs produisent des signaux en dent de scie, qui peuvent être modulés en fréquence par l’oscillateur sub-audio (LFO) intégré. Pour toute la plage restante, les oscillateurs produisent des ondes pulsées dont la largeur moyenne d’impulsion est définie par le paramètre Wave.  Potentiomètre Vib/PWM :si le paramètre Wave est réglé sur une onde en dent de scie, ce paramètre permet de définir l’amplitude de modulation de fréquence, donnant un effet de vibrato ou de « sirène », selon l’intensité et la vitesse de l’oscillateur sub-audio (LFO). S’il est réglé sur une onde pulsée, il contrôle l’amplitude de la modulation de la largeur d’impulsion (PWM). Lorsque la largeur d’impulsion devient très réduite, le son semble être « interrompu ». Compte tenu de cet effet potentiel, il convient de régler l’intensité PWM avec précaution et de choisir la position centrale (équivalent à midi sur le cadran d’une montre) du paramètre Wave (rectangulaire à 50 %) pour la largeur d’impulsion, si vous souhaitez obtenir une plage de modulation maximale.  Potentiomètre Speed :contrôle la fréquence de modulation de la tonalité (dent de scie) ou de la largeur d’impulsion.192 Chapitre 16 ES E  Potentiomètre Cutoff :définit la fréquence de coupure du filtre passe-bas dynamique à résonance.  Potentiomètre Resonance :définit la résonance du filtre passe-bas dynamique de l’ES E.  Potentiomètre AR Int :l’ES E possède un générateur d’enveloppe pour chaque voix, et comporte les paramètres Attaque et Relâchement. Le paramètre AR Int définit l’amplitude de la modulation de la fréquence de coupure appliquée par le générateur d’enveloppe.  Potentiomètre Velo Filter :détermine la sensibilité à la vélocité de la modulation de la fréquence de coupure appliquée par le générateur d’enveloppe. Ce paramètre n’a aucune incidence si le paramètre AR Int est défini sur 0.  Curseur Attack :détermine le temps d’attaque du générateur d’enveloppe.  Curseur Release :détermine le temps de relâchement du générateur d’enveloppe.  Potentiomètre Velo Volume :contrôle la sensibilité à la vélocité, le volume sonore de chaque note dépendant de la force avec laquelle elle a été créée.  Potentiomètre Volume :définit le niveau de sortie de l’ES E.  Bouton Chorus I, Chorus II et Ensemble :active/désactive l’une des trois variations d’effets chorus/ensemble ES E.17 193 17 ES M L’ES M monophonique (ES Mono) est un bon point de départ si vous recherchez des sons de basse qui apportent plus d’intensité à votre mixage. Le synthétiseur compact ES M présente un mode de jeu portamento automatique, facilitant le glissement de basses. Il comporte également un circuit de compensation de filtre automatique qui offre des sons de basse riches et crémeux, même lors de l’utilisation de valeurs de résonances plus importantes. Tous les paramètres de l’ES M sont présentés dans la section ci-dessous.  Boutons 8, 16 et 32 :détermine la transposition d’octaves de l’ES M.  Potentiomètre Glide :l’ES M fonctionne en permanence dans un mode de jeu portamento, c’est-à-dire que les notes sont jouées en legato, ce qui permet de glisser (effet portamento) d’une hauteur à l’autre. La vitesse du glissé est définie par le paramètre Glide. S’il est réglé sur 0, aucun effet de glissé n’est utilisé.  Potentiomètre Mix :effectue un fondu enchaîné entre une onde en dent de scie et une onde rectangulaire à 50 %, qui sonne une octave plus bas.  Potentiomètre Cutoff :définit la fréquence de coupure du filtre passe-bas dynamique à résonance. Sa pente est de 24 dB/octave.194 Chapitre 17 ES M  Potentiomètre Resonance :définit la résonance du filtre passe-bas dynamique. L’augmentation de la valeur de résonance provoque une réjection des graves (énergie dans les basses fréquences) lorsque vous utilisez des filtres passe-bas. L’ES M compense en interne cet effet secondaire, de façon à produire un son plus chargé en basses.  Potentiomètre Int :l’ES M dispose de deux générateurs d’enveloppes très simples offrant un seul paramètre Decay. Int permet la modulation de la fréquence de coupure par l’enveloppe du filtre.  Potentiomètre Decay (Filter) :détermine le temps de chute de l’enveloppe du filtre. Il ne s’applique que si Int n’est pas défini sur 0.  Potentiomètre Velo (Filter) :détermine la sensibilité à la vélocité de l’enveloppe du filtre. Ce paramètre ne s’applique que si Int n’est pas défini sur 0.  Potentiomètre Decay (Volume) :détermine le temps de chute de l’amplificateur dynamique. Les temps d’attaque, de relâchement et de maintien du synthétiseur sont réglés en interne sur 0.  Potentiomètre Velo (Volume) :détermine la sensibilité à la vélocité de l’amplificateur dynamique.  Potentiomètre Vol :règle le volume général de l’ES M.  Potentiomètre Overdrive :règle le niveau de saturation/distorsion de la sortie de l’ES M. Attention :l’effet Overdrive augmente le niveau de sortie de façon significative.  Curseurs Bender Range (paramètres étendus) :règle la sensibilité de la modulation de hauteur par incréments d’un demi-ton.18 195 18 ES P Ce chapitre présente le synthétiseur polyphonique 8 voix ES P (ES Poly) de Logic. Son fonctionnement, (à l’exception de sa sensibilité à la vélocité) rappelle un peu les synthétiseurs polyphoniques abordables produits par les plus grands fabricants japonais dans les années 1980.Sa conception est facile à comprendre, il est capable de produire un grand nombre de sons utiles en musique et avec lui, vous aurez certainement du mal à créer des sons qui ne puissent s’intégrer dans la plupart des styles musicaux. Les sons classiques de cuivres synthétiques analogiques ne sont qu’une de ses nombreuses spécialités. Vous trouverez dans la section suivante, une description de chacun des paramètres ES P.  Boutons 4, 8 et 16 :les boutons 4, 8 et 16 servent à régler la transposition d’octave de l’ES P.  Curseurs de forme d’onde :les curseurs situés sur le côté gauche de la fenêtre vous permettent de mélanger plusieurs formes d’onde, produites par les oscillateurs de l’ES P. En plus des ondes triangulaires, en dent de scie et rectangulaires, des ondes rectangulaires de deux sous-oscillateurs sont également disponibles. L’une d’elles « sonne » une octave en dessous des oscillateurs principaux et l’autre, deux octaves en dessous. La largeur d’impulsion de toutes les ondes rectangulaires est de 50 pour cent. Le curseur situé tout à fait à droite permet d’ajouter du bruit blanc au mélange. C’est la « matière première » des effets sonores classiques de synthétiseur, comme ceux évoquant les vagues de l’océan, le vent et les hélicoptères.196 Chapitre 18 ES P  Potentiomètre Vib/Wah :l’ES P dispose d’un LFO qui peut moduler soit la fréquence des oscillateurs, pour un effet de vibrato, soit la fréquence de coupure du filtre passe-bas dynamique, donnant un effet « Wah-Wah ». Tournez le bouton vers la gauche pour obtenir un vibrato ou vers la droite pour moduler le filtre de façon cyclique.  Potentiomètre Speed :contrôle la vitesse de la modulation de la fréquence de l’oscillateur ou de la fréquence de coupure.  Potentiomètre Frequency :définit la fréquence de coupure du filtre passe-bas dynamique à résonance.  Potentiomètre Resonance :définit la résonance du filtre passe-bas dynamique. L’augmentation de la valeur de résonance provoque une réjection des graves (énergie dans les basses fréquences) lorsque vous utilisez des filtres passe-bas. L’ES P compense cet effet secondaire en interne, ce qui donne un son avec plus de basses.  Boutons 1/3, 2/3 et 3/3 :la fréquence de coupure peut être modulée par un numéro de note MIDI (position sur le clavier) ;vous connaissez peut être ce paramètre sous le nom de « Keyboard Follow » (Suivi du Clavier) sur d’autres synthétiseurs. Vous avez le choix entre :pas de modulation, suivi sur un tiers, deux tiers ou sur la totalité du clavier (3/3). Réglé sur 3/3, le contenu harmonique relatif de chaque note est le même, indépendamment de la hauteur de celle-ci.  Potentiomètre ADSR :l’ES P dispose d’un générateur d’enveloppe ADSR par voie. ADSR Int règle la valeur de la modulation de la fréquence de coupure par le générateur d’enveloppe ADSR.  Potentiomètre Velo Filter :la modulation de la fréquence de coupure par le générateur d’enveloppe ADSR est sensible à la vélocité. Le degré de sensibilité à la vélocité est définit par le potentiomètre Velo Filter.  Potentiomètre Volume :règle le volume général de l’ES P.  Potentiomètre Velo Volume : contrôle la sensibilité à la vélocité, le volume de chaque note dépendant de la force avec laquelle elle a été créée.  Curseur A (Attack) :détermine le temps d’attaque du générateur d’enveloppe.  Curseur D (Decay) :détermine le temps de chute du générateur d’enveloppe.  Curseur S (Sustain) :détermine le niveau de maintient du générateur d’enveloppe.  Curseur R (Release) : détermine le temps de relâchement du générateur d’enveloppe.  Potentiomètre Chorus : règle l’intensité de l’effet chorus intégré.  Potentiomètre Overdrive :règle le niveau de saturation/distorsion de la sortie de l’ES P. Attention :l’effet Overdrive augmente le niveau de sortie de façon significative.19 197 19 ES1 Ce chapitre présente le synthétiseur analogique virtuel ES1. Le système très flexible de génération sonore de l’ES1 et ses options de modulation intéressantes mettent à votre disposition toute une palette de sons analogiques : basses dynamiques, atmosphères, leads mordants et percussions marquées. Paramètres du module ES1198 Chapitre 19 ES1 Boutons 2’, 4’, 8’, 16’, 32’ Ces valeurs de séquence permettent de changer de tonalité en passant d’une octave à une autre. 32 pieds correspond au réglage le plus grave, 2 pieds au réglage le plus aigu. L’utilisation du terme « pied » pour mesurer les octaves vient du fait que l’on employait cette unité pour mesurer la longueur des tuyaux d’un orgue. Wave Le paramètre Wave vous permet de sélectionner la forme d’onde de l’oscillateur, sur laquelle repose la couleur sonore de base du morceau. Vous pouvez choisir n’importe quelle largeur d’impulsion comprise entre les symboles d’onde carrée et d’onde pulsée. La largeur d’impulsion peut également être modulée via la section de modulation (reportez-vous à la section « Router », à la page 202). Par exemple, une modulation de la largeur d’impulsion à l’aide d’un LFO à cycle lent permet de rendre provisoirement muets les sons de basses graves. Sub L’oscillateur secondaire (Sub) génère des ondes carrées (inférieures d’une ou deux octaves par rapport à la fréquence de l’oscillateur principal), ainsi qu’une onde pulsée (inférieure de deux octaves par rapport à la fréquence de l’oscillateur principal). Outre les ondes carrées pures, le sélecteur de formes d’onde permet de choisir entre différents mixages et différentes relations de phase entre ces ondes, ce qui produit des sons différents. Vous pouvez également utiliser un bruit blanc ou mettre l’oscillateur secondaire en position OFF. Vous pouvez diriger un signal Side Chain (depuis n’importe quelle piste) dans le filtre du synthétiseur (sélectionnez EXT). Pour sélectionner la piste source Side Chain, cliquez sur le menu Side Chain situé en haut de la fenêtre du module. Mix Ce curseur définit la relation de mixage entre le signal de l’oscillateur principal et celui de l’oscillateur secondaire. Lorsque l’onde de l’oscillateur secondaire est désactivée (position OFF), son signal de sortie est totalement supprimé du mixage. ? Astuce :des valeurs de résonance élevées permettent de provoquer une auto-oscillation du filtre, ce qui peut être utile si vous souhaitez utiliser le filtre comme oscillateur.Chapitre 19 ES1 199 Paramètres Filter Cette section décrit les paramètres de filtrage disponibles dans le module ES1. Drive Il s’agit d’une commande du niveau d’entrée associée au filtre passe-bas, qui vous permet d’appliquer un effet d’Overdrive au filtre. Son utilisation modifie le comportement du paramètre Resonance et le son la forme d’onde peut subir une distorsion. Cutoff et Resonance Le paramètre Cutoff contrôle la fréquence de coupure du filtre passe-bas de l’ES1. Le paramètre Resonance accentue les portions du signal qui entourent la fréquence définie par le paramètre Cutoff. Cette accentuation peut être définie de façon si intense que le filtre commence à osciller par lui-même. Lorsqu’il atteint l’auto-oscillation, le filtre génère une oscillation sinusoïdale (ou sinusoïde). Si le paramètre Key est réglé sur 1, vous pouvez jouer le filtre de façon chromatique à partir d’un clavier MIDI. Il existe un autre moyen de définir la fréquence de coupure :cliquez sur le mot Filter (entouré par les sélecteurs de pente), maintenez le bouton de la souris enfoncé et déplacez le curseur verticalement pour ajuster la fréquence de coupure. Déplacez la souris horizontalement pour ajuster la résonance. Boutons Slope Le filtre passe-bas offre quatre pentes différentes de rejet de bandes au-dessus de la fréquence de coupure.  Le réglage « 24 dB classic » imite le comportement d’un filtre de type Moog : si vous augmentez la résonance, la partie basse du signal est réduite.  Le réglage « 24 dB fat » compense cette réduction du contenu basse fréquence. Une augmentation de la résonance ne diminue pas la partie basse du signal ; ce réglage est donc proche d’un filtre de type Oberheim.  Le réglage 18 dB tend à faire ressembler le son du filtre à celui du TB-303 de Roland.  Le réglage 12 dB produit un son doux et homogène qui rappelle celui des premiers Oberheim SEM. Key Ce paramètre contrôle l’intensité de modulation de la fréquence de coupure en fonction de la tonalité du clavier (numéro de note). Si le paramètre Key est réglé sur zéro, la fréquence de coupure reste inchangée, quelle que soit la note jouée. Ainsi, les notes graves auront un son relativement plus clair que celui des notes aiguës. Si le paramètre Key est réglé sur la valeur maximale, le filtre suit la tonalité, afin que la relation entre la fréquence de coupure et la tonalité soit constante.200 Chapitre 19 ES1 ADSR Via Vel Le générateur d’enveloppe principal (ADSR) module la fréquence de coupure pendant toute la durée d’une note. L’intensité de cette modulation peut avoir une valeur positive ou négative et peut réagir aux informations de vélocité. Si vous jouez pianissimo (Velocity = 1), la modulation aura lieu au niveau de la flèche du bas. Si vous jouez vraiment fortissimo (Velocity = 127), la modulation aura lieu au niveau de la flèche du haut. La barre bleue entre les flèches illustre la dynamique de cette modulation. Vous pouvez ajuster simultanément l’étendue et l’intensité de la modulation en attrapant la barre et en déplaçant les deux flèches en même temps. En procédant ainsi, vous pourrez constater que la distance relative entre les deux est préservée. Level Via Vel La flèche du haut agit comme une commande de volume principale pour le synthétiseur. Plus elle est éloignée de la flèche du bas (indiquée par les barres bleues), plus le volume est affecté par les messages de vélocité entrants. La flèche du bas indique le niveau lorsque vous jouez pianissimo (vélocité =1). Vous pouvez ajuster simultané- ment l’étendue et l’intensité de la modulation en attrapant la barre et en déplaçant les deux flèches en même temps. En procédant ainsi, vous pourrez constater que la distance relative entre les deux est préservée. Afin de conserver la meilleure résolution possible pour la sensibilité à la vélocité, même lorsque le volume est bas, le module ES1 dispose d’un paramètre Out Level supplémentaire, accessible depuis la présentation Controls. Sélecteur de l’enveloppe d’amplification Les boutons AGateR, ADSR et GateR déterminent quelles commandes du générateur d’enveloppe ADSR ont une incidence sur l’enveloppe d’amplification.  AGateR :active les commandes de temps d’attaque et de relâchement mais permet de conserver un niveau constant entre le moment où le niveau de crête est atteint et celui où la note est relâchée, quels que soient les réglages de chute et de tenue définis.  ADSR :active toutes les commandes de la section de l’amplificateur.  GateR :définit le temps d’attaque de la section de l’amplificateur sur zéro, de sorte que seule la commande de relâchement continue d’agir sur l’enveloppe de volume.Chapitre 19 ES1 201 Tous les paramètres ADSR resteront toujours actifs pour le filtre (ADSR via Vel). A correspond au temps d’attaque, R au temps de relâchement et Gate est le nom d’un signal de contrôle utilisé dans les synthétiseurs analogiques, qui indique à un générateur d’enveloppe qu’une touche est pressée. Tant qu’une touche de synthétiseur analogique reste enfoncée, le signal Gate garde une tension constante. Utilisé comme source de modulation dans l’amplificateur contrôlé en tension (et non dans l’enveloppe elle-même), il crée une enveloppe de type orgue sans aucun paramètre d’attaque, de chute ou de relâchement. Glide Le paramètre Glide définit la durée (portamento) appliquée à chaque note déclenchée. Le comportement du déclencheur Glide dépend de la valeur définie pour le paramètre Voices (reportez-vous à la section « Voices » à la page 204). La valeur 0 désactive la fonction Glide. LFO Waveform Le LFO propose plusieurs formes d’onde :triangulaire, en dents de scie ascendantes et descendantes, onde carrée, Sample & Hold (aléatoire) et une onde aléatoire décalée dont la forme change en douceur. Vous pouvez également assigner un signal Side Chain (toute piste audio) comme source de modulation (EXT). Sélectionnez la piste source Side Chain via le menu Side Chain situé en haut de la fenêtre du module. Rate Ce paramètre définit la vitesse (fréquence) de modulation. Si vous choisissez des valeurs situées à gauche du zéro, la phase du LFO est verrouillée sur le tempo du projet, avec des durées de phase ajustables entre 1/96 de mesure et 32 mesures. Si vous optez pour des valeurs situées à droite du zéro, la phase du LFO peut évoluer librement. S’il est défini sur zéro, le LFO produit un niveau constant (et complet), ce qui vous permet d’utiliser la roulette de modulation pour moduler, entre autres, la largeur d’impulsion : un déplacement de la roulette de modulation modifie la largeur d’impulsion en fonction du réglage « Int via Whl »,sans introduire de modulation du LFO. Int Via Whl La flèche du haut définit l’intensité de modulation du LFO si la roulette de modulation (contrôleur MIDI 1) est réglée sur sa valeur maximale. La flèche du bas définit l’intensité de modulation du LFO si la roulette de modulation est réglée sur zéro. La distance entre les flèches (représentée par une barre verte) indique la portée de la roulette de modulation de votre clavier. Vous pouvez ajuster simultanément l’étendue et l’intensité de la modulation en attrapant la barre et en déplaçant les deux flèches en même temps. En procédant ainsi, vous pourrez constater que la distance relative entre les deux est préservée.202 Chapitre 19 ES1 Router La section Router définit la cible pour la modulation du LFO et l’enveloppe de modulation. Une cible peut être définie pour le LFO, une autre pour l’enveloppe de modulation. Vous pouvez moduler les éléments suivants :  La tonalité (fréquence) de l’oscillateur.  La largeur d’impulsion de l’onde pulsée.  Le mixage entre l’oscillateur principal et l’oscillateur secondaire.  La fréquence de coupure du filtre.  La résonance du filtre.  Le volume principal (amplificateur). Les deux cibles suivantes sont uniquement disponibles pour l’enveloppe de modulation :  Filter FM (intensité de modulation de la fréquence de coupure par l’onde triangulaire de l’oscillateur) :les caractéristiques de la modulation ne sont pas linéaires. Par consé- quent, vous pouvez obtenir une pseudo-distorsion des sons existants ou, si seule l’auto-oscillation du filtre de résonance est perceptible, créer des sons métalliques, de style FM. Pour ce faire, réglez l’option Sub sur off et l’option Mix sur Sub.  LFO Amp (intensité globale de la modulation du LFO) :l’une des applications consiste à créer un vibrato décalé en modulant l’intensité de la modulation du LFO,si le paramètre Router du LFO est réglé sur Pitch. La forme de l’enveloppe de modulation contrôle l’intensité du vibrato. Sélectionnez un réglage de style d’attaque (valeur élevée pour l’option form). Int Via Vel La flèche vers le haut contrôle le réglage de l’intensité de modulation supérieure associée à l’enveloppe de modulation, si vous frappez une touche selon le paramètre fortissimo le plus élevé (vélocité = 127). La flèche vers le bas contrôle le réglage de l’intensité de modulation inférieure associée à l’enveloppe de modulation, si vous frappez une touche selon le paramètre pianissimo le plus doux (vélocité = 1). La barre verte entre les flèches illustre l’impact de la sensibilité à la vélocité sur l’enveloppe de modulation (ou sur l’intensité de cette dernière). Vous pouvez ajuster simultanément l’étendue et l’intensité de la modulation en attrapant la barre et en déplaçant les deux flèches en même temps. En procédant ainsi, vous pourrez constater que la distance relative entre les deux est préservée.Chapitre 19 ES1 203 Mod Envelope La section Mod Envelope (enveloppe de modulation) n’est constituée que d’un paramè- tre. Vous pouvez définir une enveloppe de chute de type percussif (valeurs faibles) ou des enveloppes de type attaque (valeurs élevées). Un réglage maximal de l’enveloppe de modulation produit un niveau constant et maximal, ce qui est utile lorsque vous souhaitez qu’un paramètre soit modulé uniquement en fonction de la vélocité. Pour ce faire, sélectionnez une destination de modulation (LFO Amplitude, par exemple), réglez l’enveloppe de modulation sur la valeur maximale et ajustez le paramètre Int via Vel de façon appropriée afin d’obtenir un niveau de modulation LFO Amplitude sensible à la vélocité mais ne variant pas au fil du temps. ADSR L’enveloppe ADSR affecte le filtre (ADSR via Vel) et l’amplificateur (s’il est réglé sur ADSR). Les paramètres sont le temps d’attaque (A), le temps de chute (D), le niveau de tenue (S) et le temps de relâchement (R). Si vous n’avez pas l’habitude de ces paramètres :réglez l’amplificateur sur ADSR, le réglage Cutoff sur une valeur faible, le réglage Resonance sur une valeur élevée et déplacez les deux flèches « ADSR via Vel » vers le haut, afin de voir la fonction de ces paramètres. Tune Le réglage Tune définit la tonalité de l’ES1. Analog Le réglage Analog modifie légèrement la hauteur de chaque note, ainsi que la fréquence de coupure, de façon aléatoire. Comme dans un synthétiseur analogique polyphonique, les valeurs Analog supérieures à zéro permettent au cycle des oscillateurs de toutes les voix déclenchées d’évoluer librement. Notez que si le réglage Analog a la valeur zéro, les points de départ de chaque cycle d’oscillateur de toutes les voix déclenchées sont synchronisés. Cela peut s’avérer utile pour les sons percussifs, lorsque vous cherchez à obtenir une caractéristique d’attaque plus franche. Pour obtenir un son chaud de type analogique, le paramètre Analog doit être défini sur des valeurs plus élevées, chaque voix déclenchée sera alors associée à des variations plus subtiles. Bender Range Le réglage Bender Range permet de sélectionner la sensibilité du modulateur de hauteur en demi-tons. Out Level Out Level correspond à la commande de volume principale du synthétiseur ES1.204 Chapitre 19 ES1 Voices Le nombre affiché correspond au nombre maximal de notes pouvant être jouées simultanément. Chaque instance de l’ES1 offre une polyphonie de 16 voix maximum. Si vous jouez moins de voix, vous aurez besoin de moins de ressources système. Si vous réglez le paramètre Voices sur Legato, l’ES1 se comporte comme un synthétiseur monophonique à déclencheur simple et avec la fonction Fingered portamento activée. Cela signifie que, si vous jouez legato, un effet portamento correspondant au réglage Glide se produira ;en revanche, si vous relâchez chaque touche avant d’appuyer sur la suivante, il n’y aura aucun effet de portamento. L’enveloppe ne sera pas déclenchée par la nouvelle note. Ainsi, vous obtenez des effets de modulation de hauteur sans vous servir du modulateur. N’oubliez pas de sélectionnez une valeur Glide plus élevée lorsque vous utilisez le réglage Legato. Chorus L’ES1 offre des effets Chorus/Ensemble stéréo classiques.Quatre réglages sont disponibles : Off, C1, C2 et Ens. L’option Off désactive l’effet Chorus. C1 et C2 constituent des effets Chorus typiques. C2 est une variante de C1, caractérisée par une modulation plus importante. En comparaison, l’effet Ensemble (Ens) fait appel à une routine de modulation plus complexe, qui crée un son plus riche et plus dense.Chapitre 19 ES1 205 Liste des contrôleurs MIDI Numéro de contrôleur Nom de paramètre 12 Boutons de tonalité de l’oscillateur 13 Forme d’onde de l’oscillateur 14 Curseur Mix 15 Forme d’onde de l’oscillateur secondaire 16 Curseur Drive 17 Curseur Cutoff 18 Curseur Resonance 19 Boutons Slope 20 ADSR via Vel :curseur inférieur 21 ADSR via Vel :curseur supérieur 22 Curseur Attack 23 Curseur Decay 24 Curseur Sustain 25 Curseur Release 26 Curseur Key 27 Boutons du sélecteur de l’enveloppe d’amplification 28 Level via Velocity :curseur inférieur 29 Level via Velocity :curseur supérieur 30 Paramètre Chorus 31 Cible de l’enveloppe de modulation 102 Curseur de forme de l’enveloppe de modulation 103 Enveloppe de modulation :paramètre Int via Vel :curseur inférieur 104 Enveloppe de modulation :paramètre Int via Vel :curseur supérieur 105 Fréquence du LFO 106 Forme d’onde du LFO 107 Cible de modulation du LFO 108 LFO :Int via Whl :curseur inférieur 109 LFO :Int via Whl :curseur supérieur 110 Curseur Glide 111 Paramètre Tune 112 Paramètre Analog 113 Paramètre Bender Range 114 Paramètre Out Level 115 Paramètre Voices20 207 20 ES2 Le synthétiseur ES2 associe un puissant moteur de synthèse sonore à de nombreuses fonctionnalités de modulation. L’ES2 fournit trois oscillateurs synchronisables. Ces derniers peuvent, en outre, utiliser la fonction de modulation en anneau. La modulation par largeur d’impulsion est également possible. L’oscillateur 2 permet de moduler la fréquence de l’oscillateur 1 et ce dernier vous permet de produire des sons de synthétiseur de style FM. Outre les formes d’onde des synthétiseurs analogiques classiques, les oscillateurs de l’ES2 fournissent 100 formes d’onde à cycle unique, connues sous le nom de Digiwaves. Chacune a une couleur sonore totalement différente des autres. Vous pouvez même, à l’aide de la matrice de modulation, réaliser des fondus enchaînés ou des pas entre ces formes d’onde. Vous obtenez de cette manière des sons évoquant les synthétiseurs à tables d’ondes. La matrice de modulation (connue sous le nom de routeur) peut être utilisée en plus d’un certain nombre de configurations de modulation câblées en dur. Le concept d’association d’une source de modulation à une cible de modulation (pour effectuer des processus) de modulation, est pratiquement aussi ancien que le synthétiseur lui-même. Au centre de ce concept, il y a la possibilité d’insérer d’importants ensembles de cibles et de sources de modulation dans des canaux de modulation. L’ES2 propose 10 canaux dans le routeur. Deux filtres multimodes dynamiques (utilisables en parallèle ou en série) peuvent fournir des sons épais, proches de ceux des synthétiseurs analogiques. Le mode Unison d’ES2 peut être utilisé à la fois en monophonique et polyphonique. Il est ainsi facile de recréer, quasi à l’identique, les sons volumineux des synthétiseurs analogiques classiques tels que le Roland Jupiter 8, le SCI Prophet V ou l’Oberheim OB 8. Vous pouvez directement mixer une onde sinusoïdale (issue de l’oscillateur 1) dans l’amplificateur dynamique afin d’épaissir le son.208 Chapitre 20 ES2 Des contrôles macros dédiés simplifient et accélèrent l’ajustement simultané de plusieurs paramètres de génération de sons dans l’ES2. Pour régler ces contrôles, vous pouvez utiliser la souris ou les potentiomètres et curseurs de votre clavier MIDI, comme sur un vrai synthétiseur. Dernière caractéristique, et non des moindres, les effets de type Distortion, Chorus, Phaser et Flanger sont intégrés dans l’ES2. Paramètres de l’ES2 Pour résumer le principe des synthétiseurs soustractifs, on pourrait s’exprimer ainsi : l’oscillateur génère l’oscillation (ou forme d’onde), le filtre enlève les harmoniques superflus (de la forme d’onde) et l’amplificateur dynamique règle le volume de l’oscillation permanente (la forme d’onde filtrée) sur zéro tant qu’aucune touche n’est appuyée. Sur un synthétiseur analogique, ces trois sections sont communément appelées VCO, VCF et VCA, VC correspondant à Voltage Controlled (contrôlé en tension), les autres lettres signifiant respectivement Oscillateur, Filtre et Amplificateur. Les paramètres élémentaires d’un synthétiseur sont contrôlés (modulés) par des tensions : tonalité pour l’oscillateur, timbre pour le filtre, niveau sonore dans l’amplificateur. Ces tensions sont générées par des sources de modulation. Dans l’ES2, le routeur détermine quelles sources contrôlent quels paramètres.Chapitre 20 ES2 209 Pour terminer, il faut signaler que le son du synthétiseur est affiné par des effets de type Distortion ou Chorus. Le simple cheminement du signal est retracé ici pour présenter les différents modules internes de l’ES2 et leurs paramètres. Paramètres globaux Ces paramètres affectent le son instrumental global produit par l’ES2. Les paramètres globaux se trouvent sur la partie gauche des oscillateurs, et au-dessus de la section Filter. Tune (Accord) Ce paramètre permet de régler la tonalité de l’ES2 au cent près. 100 cents correspondent à un demi-ton. Une valeur de 0 c (zéro cent),signifie que le La’ correspond à 440 Hz,soit le diapason de concert. Analog Ce paramètre modifie la tonalité de chaque note, ainsi que la fréquence de coupure de manière aléatoire. Comme avec les synthétiseurs analogiques polyphoniques, les trois oscillateurs utilisés par chaque voix de synthétiseur conservent leur propre déviation, mais sont décalés d’autant, aléatoirement. Des valeurs moyennes simulent les instabilités d’accord typiques des circuits des synthétiseurs analogiques. Cela peut être utile notamment pour reproduire cette chaleur très recherchée des vrais synthétiseurs analogiques. Si l’ES2 est réglé en mono ou legato, le paramètre Analog n’est effectif que lorsque le mode Unison est activé. Dans ce cas, le paramètre Analog permet de déterminer l’ampleur du désaccord entre les différentes voix superposées (unisson). Si les voix sont réglées sur 1 et que le mode Unison est désactivé, le paramètre Analog n’a aucun effet. Pour en savoir davantage sur ces paramètres, reportez-vous à la section « Mode clavier (Poly/Mono/Legato) », à la page 210. Paramètres globaux Paramètres globaux210 Chapitre 20 ES2 CBD Ce paramètre permet de désaccorder les oscillateurs 1, 2 et 3 au cent près (1/100 pour cent d’un demi-ton). Cela engendre des battements (effet de phasing), dont la vitesse est déterminée par la différence entre les fréquences (presque identiques) des deux oscillateurs. Plus la hauteur tonale est haute, plus rapides sont les battements. Les notes aiguës peuvent donc sembler plus désaccordées que les graves. Le paramètre CBD (Constant Beat Detuning) recrée cet effet naturel en désaccordant les basses fréquences selon un taux proportionnel aux fréquences élevées. Lorsqu’il n’est pas désactivé, il est possible de lui affecter quatre valeurs différentes :25, 50, 75, 100 pour cent. Si vous choisissez 100 pour cent, les battements sont (presque) constants sur toute la gamme. Cette valeur peut toutefois se révéler trop élevée :les notes graves peuvent être trop désaccordées, alors que tout se passe bien au niveau des plus aiguës. Dans ce type de cas, essayez des valeurs plus faibles pour CBD (et réaliser un désaccord, bien sûr). La tonalité de référence pour CBD correspond à Do3 (Do central) :le désaccord de cette note reste identique, quelle que soit la valeur de CDB. Glide Le paramètre Glide permet de définir la durée de portamento. Il s’agit du temps nécessaire pour que la tonalité passe d’une note à une autre. Le comportement de ce paramètre dépend du réglage des paramètres relatifs au mode clavier. Si le mode clavier est réglé sur Poly ou Mono et que le paramètre Glide possède une valeur autre que 0, le portamento est activé. Si le mode clavier est réglé sur Legato et que Glide possède une valeur autre que 0, vous devez jouer legato (appuyer sur une nouvelle touche tandis que l’autre est toujours enfoncée) pour activer le portamento. Si vous ne jouez pas legato, le portamento est inactif. Ce comportement est également appelé « fingered portamento ». Bend Range Bend Range permet de déterminer l’amplitude de la modulation de hauteur tonale (pitch bend). L’amplitude est définie par ±36 demi-tons.Vous pouvez régler séparément le pitch bend supérieur et le pitch bend inférieur, et utiliser un mode de couplage optionnel. Mode clavier (Poly/Mono/Legato) Lors de l’utilisation d’un instrument polyphonique, plusieurs notes peuvent être jouées simultanément, comme le permettent notamment un orgue ou un piano.De nombreux synthétiseurs sont monophoniques,surtout les plus anciens. Autrement dit, vous ne pouvez jouer qu’une seule note à la fois, comme avec un instrument à vent (à embouchure ou à anche). Ce n’est pas un inconvénient en soi :la monophonie autorise des styles de jeu impossibles avec des instruments à clavier polyphoniques.Chapitre 20 ES2 211 Pour passer du mode monophonique au mode polyphonique, il suffit de cliquer sur les boutons Poly et Mono. Le mode Legato est également monophonique, toutefois, il présente une différence :les générateurs d’enveloppe sont redéclenchés uniquement si vous jouez staccato. (Autrement dit,si vous relâchez chaque note avant de jouer la suivante.) Si vous jouez legato (c’est-à-dire,si vous appuyez sur une nouvelle touche tout en maintenant l’ancienne enfoncée), les générateurs d’enveloppe ne sont déclenchés qu’à la première note jouée et leurs courbes poursuivent leur évolution jusqu’à ce que vous relâ- chiez la dernière note jouée legato. Si vous passez en Mono, un jeu legato ou staccato n’a aucune influence :les générateurs d’enveloppe sont redéclenchés à chaque nouvelle note. Remarque :si vous passez en mode Legato, il faut réellement jouer legato pour entendre l’effet produit par le paramètre Glide. Remarque :sur plusieurs synthétiseurs monophoniques, le comportement en mode Legato est désigné par l’expression « déclenchement unique », alors que le mode Mono est appelé « déclenchements multiples ». Voices Ce paramètre permet de définir le nombre maximal de notes pouvant être jouées simultanément. La valeur maximale est 32. La valeur de ce paramètre a un impact significatif sur les ressources consommées par l’ES2 pour jouer en polyphonie maximale. Réduisez cette valeur au nombre de voix dont vous avez effectivement besoin pour votre morceau. Si vous affectez une valeur supérieure au paramètre, vous exigez davantage de votre processeur et gaspillez ses ressources. Unison Le mode Unison est l’un des éléments clés des synthétiseurs analogiques. Traditionnellement, en mode Unison, les synthétiseurs analogiques polyphoniques fonctionnent en monophonie, tous leurs oscillateurs jouant alors simultanément la même note. Comme ils ne sont jamais parfaitement accordés, il en résulte un son d’une épaisseur incroyable, avec un effet de chorus et une grande profondeur. Faites passer l’ES2 en mode Mono ou Legato et activez le mode Unison pour reproduire cet effet. L’intensité de l’effet d’unisson dépend du nombre de voix sélectionnées. Gardez à l’esprit que les ressources de traitement exigées sont directement proportionnelles au nombre de voix. L’intensité du désaccord (déviation de la voix) se règle par l’intermédiaire du paramètre Analog.212 Chapitre 20 ES2 Outre cet effet classique d’unisson monophonique, l’ES2 possède également un effet d’unisson polyphonique. En mode Poly/Unison, chaque note jouée est effectivement doublée, ou, plus exactement, la valeur de polyphonie du paramètre Voices est divisée en deux. Les deux voix sont ensuite utilisées pour chaque note déclenchée. En activant simultanément Poly et Unison, vous obtenez le même effet qu’en réglant l’ES2 sur Mono, Unison et Voices = 2, sauf que vous pouvez jouer polyphoniquement. Osc Start Les oscillateurs peuvent fonctionner indépendamment ou avoir la même position de début de phase dans le cycle de leur forme d’onde à chaque fois qu’une touche est enfoncée (chaque fois qu’ES2 reçoit un message de début de note).  Si Osc Start (Oscillator Start) est défini sur Free, le point de départ de la phase initiale de chaque oscillateur est aléatoire, pour chaque note jouée. Le son est alors plus vivant et moins statique, comme avec un vrai synthétiseur analogique. En contrepartie, le niveau de sortie peut varier à chaque note jouée et l’attaque peut voir son impact émoussé.  Si vous réglez le paramètre Osc Start sur Soft, la phase initiale de chaque oscillateur débute à un point de passage par zéro, à chaque fois qu’une note est jouée. Cela imite le caractère acoustique d’un synthétiseur numérique ordinaire.  Si vous réglez le paramètre Osc Start sur Hard, à chaque touche enfoncée, la phase initiale de chaque oscillateur commence au niveau le plus élevé du cycle de la forme d’onde. Cet effet est perceptible uniquement si une faible valeur est affectée au paramètre ENV3 Attack Time (ce qui correspond à une attaque très rapide). Un tel réglage est particulièrement recommandé pour les sons de percussions électroniques et de basses plutôt durs. Remarque :le réglage d’Osc Start sur Soft ou Hard assure un niveau de sortie constant de la phase initiale de l’oscillateur, à chaque fois que le son est rejoué. Ce comportement peut être d’une importance particulière lorsque vous utilisez la fonction Bounce de Logic Express à un niveau d’enregistrement proche du maximum.Chapitre 20 ES2 213 Paramètres des oscillateurs La section suivante décrit les paramètres pouvant être définis pour chaque oscillateur. Ces paramètres se situent dans la zone argentée,sur la droite de l’interface ES2. Désactivation du son des oscillateurs En cliquant sur les numéros verts à droite des oscillateurs, vous pouvez activer ou désactiver leur son indépendamment. Cela permet d’économiser les ressources de traitement. Potentiomètres de fréquence Les potentiomètres de fréquence permettent de régler la tonalité par pas d’un demi-ton pour une plage de ±3 octaves. Une octave comprend 12 demi-tons, les réglages ±12, 24 et 36 représentent donc des octaves. Vous pouvez cliquer sur ces options pour définir rapidement l’octave correspondante. L’affichage des valeurs fonctionne comme suit :les chiffres à gauche indiquent les demi-tons (s, pour semitone en anglais), les chiffres à droite indiquent les cents (c, 1 cent = 1/100 de demi-ton). Vous pouvez ajuster ces deux valeurs séparément. Par exemple :un oscillateur réglé sur 12 s et 30 c sonne une octave (12 demi-tons) et 30 cents plus haut qu’un oscillateur réglé sur 0 s, 0 c. Remarque :la quinte (qui équivaut à 7 demi-tons) et tous les réglages correspondant aux harmoniques d’un oscillateur réglé sur 0 demi-ton (par exemple, 19 ou 28 demi-tons) donnent des résultats harmoniques.214 Chapitre 20 ES2 Onde Chacun des trois oscillateurs présente un potentiomètre rotatif permettant de sélectionner une forme d’onde. Cela détermine le contenu harmonique de base et la couleur tonale du son. Les oscillateurs 2 et 3 sont pratiquement identiques mais diffèrent de l’oscillateur 1. L’oscillateur 1 est capable de générer une onde sinusoïdale, la fréquence servant à moduler les sons de synthèse FM dans la plage audio. Les oscillateurs 2 et 3 sont synchronisables, ou peuvent être modulés en anneau, avec l’oscillateur 1. Ils présentent également des ondes rectangulaires, dont la largeur d’impulsion fixe est entièrement paramétrable, et sont dotés de fonction de modulation de largeur d’impulsion (PWM, Pulse Width Modulation).Via le routeur, les ondes rectangulaires et pulsées de l’oscillateur 1 peuvent être modulées en largeur en association avec les ondes rectangulaires synchronisées et modulées en anneau des oscillateurs 2 et 3. Remarque :le bouton Filter permet de désactiver la totalité de la section de filtrage. Cela permet d’écouter facilement les formes d’onde pures qui sont générées par les oscillateurs. Formes d’onde de l’oscillateur 1 L’oscillateur 1 génère des formes d’onde standard (impulsion, rectangle, dent de scie, triangle) ou encore une des 155 Digiwaves disponibles. Il peut également générer une onde sinusoïdale pure. L’onde sinusoïdale peut être modulée en fréquence par l’oscillateur 2 dans la plage de fréquences audio. Ce type de modulation de fréquence linéaire est au centre de la synthèse FM. La synthèse FM a été généralisée par les synthétiseurs tels que le DX7 de Yamaha (dont l’architecture est bien plus complexe, en ce qui concerne la synthèse FM). En cliquant sur son numéro, vous désactivez la sortie de l’oscillateur 1. Remarque :toutefois, même dans ce cas, l’oscillateur 1 reste disponible comme source de modulation et de synchronisation pour les oscillateurs 2 et 3. Digiwaves L’ES2 propose non seulement les formes d’onde les plus courantes, mais aussi une sélection de 100 formes d’onde supplémentaires, appelées Digiwaves.Chapitre 20 ES2 215 Pour sélectionner une Digiwave : m Sélectionnez la sinusoïde avec le potentiomètre de forme d’onde, puis effectuez l’une des opérations suivantes :  Cliquez sur l’étiquette de la forme sinusoïdale en maintenant la touche Ctrl enfoncée, puis choisissez la forme d’onde souhaitée à partir du menu contextuel.  Cliquez sur l’étiquette de la forme sinusoïdale et, tout en maintenant le bouton de la souris enfoncé, déplacez la souris verticalement. ? Astuce :vous pouvez sélectionner la Digiwave en utilisant son numéro et la touche Maj. enfoncée. Le numéro de la Digiwave est un paramètre modulable. En modulant la cible OscWave, vous déroulez la liste des DigiWaves. Choisissez une vitesse et une fréquence de modulation suffisamment faibles pour entendre le fondu enchaîné entre une DigiWave et la suivante. Les Digiwaves des trois oscillateurs peuvent être modulées séparément ou conjointement. Les cibles de modulation sont expliquées dans la section « OscWaves », à la page 235, jusqu’à la section « OscWaveB », à la page 236. Grâce à cette fonction de modulation de DigiWave, l’ES2 peut produire des sons ressemblant à ceux des célèbres synthétiseurs à tables d’ondes, comme les PPG, Waldorf ou Wavestation de Korg. Modulation de fréquence linéaire Le principe de la synthèse par modulation de fréquence (FM) linéaire a été développé vers la fin des années 60 et au début des années 70 par John Chowning. Cette technique de synthèse sonore est si souple et puissante qu’elle a constitué la base de toute une génération de synthétiseurs exploitant exclusivement la synthèse FM, le plus célèbre d’entre eux étant,sans conteste, le DX7 de Yamaha. La synthèse FM a aussi été employée dans d’autres modèles de la gamme DX et dans certains pianos électroniques Yahama. En termes de synthèse FM pure, l’ES2 ne peut pas être comparé à ces synthétiseurs, mais il est parfaitement capable de créer des sons relevant de cette signature caractéristique.216 Chapitre 20 ES2 Entre le réglage sinusoïdal (quand le symbole de forme sinusoïdale est sélectionné) et le symbole FM du potentiomètre de l’oscillateur 1, une plage de contrôle permet un réglage progressif de l’intensité de la modulation de fréquence. Ce paramètre est également disponible comme cible de modulation. Remarque :Osc1Wave est optimisé pour des sons de type FM subtils, utilisant des intensités modérées pour la modulation de fréquence. Pour des modulations FM plus extrêmes, le routeur propose la cible Osc1WaveB. Voir la section « Cibles de modulation », à la page 234. La fréquence de l’oscillateur 1 est modulable par le signal en sortie de l’oscillateur 2. En émettant une tension positive, la fréquence de l’oscillateur 1 augmente. Quand elle est négative, la fréquence de l’oscillateur 1 diminue. L’effet est similaire à celui obtenu avec une modulation par oscillateur basse fréquence (LFO, Low Frequency Oscillator) pour créer un vibrato (modulation périodique de la fré- quence) ou un lent effet de sirène. Toutefois, comparé à un LFO, l’oscillateur 2 n’oscille pas lentement. Dans la plage audio, il oscille même un peu plus rapidement que l’oscillateur 1 lui-même. Ainsi, l’oscillation obtenue de l’oscillateur 1 s’accélère et ralentit aussi en une seule phase, provoquant une distortion de la ligne sinusoïdale de base de l’oscillateur 1. Cette distorsion présente l’avantage qu’un certain nombre de nouveaux sons harmoniques deviennent audibles. L’effet obtenu par la modulation de fréquence dépend à la fois de l’intensité (profondeur) de la modulation et des rapports de fréquences entre les deux oscillateurs concernés. Il dépend également de la forme d’onde utilisée par l’oscillateur de modulation (Oscillateur 2). Les effets obtenus par la modulation varient selon la forme d’onde sélectionnée pour l’oscillateur 2, laquelle peut parfaitement être synchronisée à l’oscillateur 1.Vous disposez de 100 DigiWaves différentes et il existe d’innombrables combinaisons d’intensités de modulation et de rapports de fréquences modulateur/porteur :l’ES2 autorise donc une infinité de spectres et de couleurs sonores. Formes d’onde des oscillateurs 2 et 3 Les oscillateurs 2 et 3 offrent les mêmes choix de formes d’onde analogiques que l’oscillateur 1 :sinusoïdales, triangulaires, en dents de scie et rectangulaires. La largeur d’impulsion peut varier progressivement de 50 pour cent à presque rien, et être modulée de diverses façons (voir la section « Modulation de la largeur d’impulsion », à la page 217). Les oscillateurs 2 et 3 proposent également :  une onde rectangulaire, synchronisée sur l’oscillateur 1 ;  une onde en dents de scie, synchronisée sur l’oscillateur 1 ;Chapitre 20 ES2 217  un modulateur en anneau, alimenté par la sortie de l’oscillateur 1 et une onde carrée issue de l’oscillateur 2 ;  un bruit coloré pour l’oscillateur 3. La synchronisation et la modulation en anneau permettent de créer des spectres harmoniques très complexes et souples. Le principe de la synchronisation d’oscillateurs est décrit à la page 218 et celui de la modulation en anneau à la page 218. Modulation de la largeur d’impulsion Les oscillateurs 2 et 3 permettent d’attribuer n’importe quelle valeur à la largeur d’impulsion. Or, le spectre et la couleur sonore générés par ces oscillateurs dépendent de la largeur d’impulsion. Celle-ci peut d’ailleurs être modulée. Vous pouvez même moduler la largeur d’impulsion des ondes carrées et pulsées de l’oscillateur 1, celle des signaux pulsés synchronisés issus des oscillateurs 2 et 3, et même celle du signal carré du modulateur en anneau de l’oscillateur 2. Cette modulation de la largeur d’impulsion se contrôle dans le routeur (la matrice de modulation). La largeur d’impulsion est définie par la position du potentiomètre de forme d’onde. Le schéma ci-dessous montre une onde pulsée dont la largeur est modulée par un LFO. Vous pouvez clairement observer l’évolution de la largeur d’impulsion dans le temps. Remarque :en modulant la largeur d’impulsion d’un signal par l’intermédiaire d’un LFO générant un signal sinusoïdal, vous pouvez rendre le son d’un seul oscillateur plus vivant, ondulant et riche en harmoniques. Au niveau sonore, le résultat évoque le son obtenu en combinant les signaux de deux oscillateurs légèrement désaccordés. Cela est particulièrement intéressant avec les sons de nappes et de basses tenus. Définissez soigneusement l’intensité et la vitesse de la modulation. En effet, lorsque les impulsions deviennent très étroites (largeur inférieure à 10 pour cent), le volume général (et le niveau du premier partiel) diminue et un léger désaccord apparaît. Les modulations de largeur d’impulsion via des générateurs d’enveloppe sensibles à la vélocité engendrent un jeu particulièrement dynamique. Cet effet intéressant convient tout spécialement aux sons percussifs de basses.218 Chapitre 20 ES2 Sync Les formes d’onde rectangulaires et en dent de scie comportent également une option Sync.Dans ce mode, la fréquence de l’oscillateur 2 (ou 3, respectivement) est synchronisée sur la fréquence de l’oscillateur 1. Cela ne signifie pas que leurs contrôles de fréquence sont tout simplement désactivés. En fait, ils oscillent toujours aux fréquences sélectionnées, mais à chaque fois que l’oscillateur 1 entame une nouvelle phase, l’oscillateur synchronisé est forcé de repartir au début d’une phase. Entre les impulsions de l’oscillateur 1, l’oscillateur synchronisé fonctionne indépendamment. Les sons obtenus en synchronisant les oscillateurs sont particulièrement intéressants lorsqu’on module la fréquence de l’oscillateur synchronisé par un générateur d’enveloppe. De cette façon, le nombre de phases contenues dans une section (phase) du cycle de synchronisation change continuellement, et donc le spectre aussi. Les sons typiques obtenus en synchronisant les oscillateurs ont tendance à être agressifs. Ils donnent ces sons lead un peu criards dont les fabricants de synthétiseurs parlent souvent. Ring (Modulation en anneau) Le sélecteur de forme d’onde de l’oscillateur 2 présente également une position Ring. Dans le mode Ring, la sortie de l’oscillateur 2 est celle d’un modulateur en anneau. Ce modulateur en anneau est alimenté par le signal en sortie de l’oscillateur 1 et une onde carrée issue de l’oscillateur 2. La largeur de pulsation de cette onde carrée peut être modulée. Rappelons qu’un modulateur en anneau possède toujours deux entrées. À sa sortie, vous obtenez la somme et la différence fréquentielle des signaux d’entrée. Si vous utilisez la modulation en anneau sur une cible sinusoïdale de 200 Hz avec une source sinusoïdale de 500 Hz, le signal de sortie du modulateur en anneau est caractérisé par la somme des fréquences, soit 700 Hz, et une différence fréquentielle de 300 Hz. Les fréquences négatives conduisent à un changement de polarité des signaux de sortie. Avec des signaux en dents de scie et rectangulaires en entrée, la sortie est bien plus complexe. En effet, les formes d’onde de départ, riches en harmoniques, produisent un grand nombre de « bandes latérales » supplémentaires.Chapitre 20 ES2 219 Remarque :le modulateur en anneau est un puissant outil de création de sons métalliques et inharmoniques, car le spectre obtenu en sortie est inharmonique pour presque tous les rapports de fréquences des signaux d’entrée. C’était un outil de choix pour les sons de type cloche, dès les premiers synthétiseurs (voir section « RingShifter », à la page 109). Bruits blancs et colorés (sur l’oscillateur 3 uniquement) Contrairement à l’oscillateur 2, l’oscillateur 3 ne peut générer ni signaux modulés en anneau ni signaux sinusoïdaux. En revanche, sa palette sonore est élargie par l’inclusion d’un générateur de bruits. Par défaut, le générateur de bruits de l’oscillateur 3 génère un bruit blanc. Il s’agit d’un signal contenant toutes les fréquences (un nombre infini) sonnant simultanément et avec la même intensité, sur une bande de fréquences donnée. La largeur de la bande de fréquences se mesure en Hertz. On qualifie ce bruit de « blanc » par analogie avec la lumière blanche qui contient, à parts égales, toutes les longueurs d’ondes optiques (c’est-à-dire, toutes les couleurs de l’arc-en-ciel). En termes sonores, le bruit blanc se situe entre le son de la consonne F et les vagues déferlantes (surf). Pour synthétiser des bruits de vagues ou de vent, ou encore des sons de caisse claire électronique, le bruit blanc est indispensable. L’oscillateur 3 permet, certes, de générer ce bruit blanc qui est relativement neutre, mais également de changer la « couleur » du bruit généré en un souffle ou un grondement. De plus, vous pouvez moduler la couleur du son en temps réel, sans utiliser les principaux filtres de l’ES2. Si la forme de l’oscillateur 3 est modulée (cible de modulation :Osc3Wave), la couleur du bruit change. Le signal de sortie peut être filtré par un filtre passe-haut ou passe-bas dédié avec une pente de 6 dB/octave. Avec des valeurs négatives, le son devient plus sombre (rouge) ;le filtre passe-haut peut être réglé sur 18 Hz avec un réglage de –1. Lorsque la cible Osc3Wave est modulée de manière positive, le bruit devient plus lumineux (bleu) : avec une valeur de +1 affectée à Osc3Wave, la fréquence de coupure du filtre passe-haut est de 18 kHz. Ce filtrage du signal de bruit est effectué indépendamment des filtres principaux de l’ES2 et peut être automatiquement modifié en temps réel.220 Chapitre 20 ES2 Zone de mixage des oscillateurs :le triangle En faisant glisser le curseur dans le triangle, vous pouvez effectuer des fondus enchaînés entre les signaux de sortie des trois oscillateurs. Le fonctionnement de cette zone de mixage est assez intuitif. Par exemple, en déplaçant le curseur le long d’un des côtés du triangle, vous effectuez un fondu enchaîné entre les sons de deux oscillateurs, le troisième restant muet. L’emplacement du curseur peut être contrôlé par l’enveloppe vectorielle, exactement comme dans le cas du Track Pad (le carré), que nous expliquerons dans la section « Le carré », à la page 254. Veuillez noter que l’enveloppe vectorielle possède une fonction de boucle. Cette fonction étend ses capacités et vous pouvez la considérer comme un pseudo-LFO de luxe, doté d’une forme d’onde programmable. Vous pouvez l’utiliser pour modifier l’emplacement des curseurs dans le triangle et dans le carré. Pour en savoir davantage à ce sujet, consultez la section « Menu Vector Mode », à la page 254 et la section « L’enveloppe vectorielle », à la page 255. Valeurs du triangle dans la présentation des contrôles En interne, l’emplacement du curseur dans le triangle est décrite par deux paramètres (en réalité, des coordonnées) qui sont prises en compte lors de l’automation du mixage des signaux issus des oscillateurs. Ces paramètres, appelés OscLevelX et OscLevelY, figurent dans la présentation des contrôles. Attention à ne pas les confondre avec les positions X et Y du carré. Si vous souhaitez modifier une région de données d’automation du mixage dans l’Hyper Editor, vous devez utiliser les valeurs de contrôleur MIDI suivantes. Lisez les informations ci-dessous pour mieux comprendre leur fonctionnement. Pour écouter uniquement l’oscillateur 1 : m définissez OscLevelX sur 1,0 (MIDI :127) et OscLevelY sur 1,154 (MIDI :127). Pour écouter uniquement l’oscillateur 2 : m définissez OscLevelX sur 0,0 (MIDI :0) et OscLevelY sur 0,577 (MIDI :64). Pour écouter uniquement l’oscillateur 3 : m définissez OscLevelX sur 1,0 (MIDI :127) et OscLevelY sur 0,0 (MIDI :127).Chapitre 20 ES2 221 Pour écouter uniquement l’oscillateur 1 et le 2 : m définissez OscLevelX sur 0,5 (MIDI :64) et OscLevelY sur 0,866 (MIDI :95). Pour écouter uniquement l’oscillateur 1 et le 3 : m définissez OscLevelX sur 1,0 (MIDI :127) et OscLevelY sur 0,577 (MIDI :64). Pour écouter uniquement les oscillateurs 2 et 3 : m définissez OscLevelX sur 0,5 (MIDI :64) et OscLevelY sur 0,288 (MIDI :32). Pour régler tous les oscillateurs au même niveau : m définissez OscLevelX sur 0,667 (MIDI :85) et OscLevelY sur 0,577 (MIDI :64). Filtres L’ES2 possède deux filtres dynamiques. Ils remplacent les filtres commandés en tension (VCF, Voltage Controlled Filters) des synthétiseurs analogiques. Ces deux filtres ne sont pas identiques. Le premier filtre propose plusieurs modes :passe-bas, passe-haut, passe-bande, rejet de bande, pic. Le second, en revanche, fonctionne toujours en mode passe-bas. En outre, le second filtre est le seul à offrir des valeurs de pente variables (mesurées en dB/octave). Le bouton Filter permet de contourner (désactiver) la totalité de la section de filtrage de l’ES2. En désactivant les filtres, il est plus facile d’entendre les modifications apportées aux autres paramètres. En effet, les filtres influent énormément sur le son généré. Si le mot Filter apparaît en vert, les filtres sont actifs. La désactivation des filtres permet d’économiser les ressources de traitement. Bouton Filter222 Chapitre 20 ES2 Cheminement du signal dans les filtres :configuration en série ou en parallèle Vous pouvez faire pivoter toute la partie circulaire relative aux filtres dans l’interface utilisateur de l’ES2. Pour ce faire, cliquez sur le bouton libellé Parallel ou Series. L’étiquette et la position/direction des contrôles de filtrage indiquent clairement le cheminement actuel du signal. Dans l’image de gauche, les filtres sont câblés en série. Le signal issu de la section de mixage des oscillateurs (le triangle) passe donc d’abord dans le premier filtre, puis ce signal filtré passe dans le second filtre, dans le cas où le paramètre Blend est sur 0 (position médiane). Consultez la section « Utilisation du paramètre Blend des filtres :application d’un fondu enchaîné aux filtres », à la page 223 pour obtenir une description détaillée de ce paramètre. Le signal mono en sortie issu du second filtre est ensuite transmis à l’entrée de l’amplificateur dynamique (ce qui correspond à un VCA sur un synthétiseur analogique). Il est alors placé dans le spectre stéréo, puis dirigé vers le processeur d’effets. Dans l’image de droite, les filtres sont câblés en parallèle. Si le paramètre de filtrage Blend est sur 0, vous entendez un mixage à 50/50 du signal source via le premier filtre et via le second filtre. Le signal ainsi obtenu est ensuite envoyé vers l’entrée mono de l’amplificateur dynamique. À ce stade, il est placé dans le spectre stéréo, puis dirigé vers le processeur d’effets. Cheminement du signal du filtre Series Cheminement du signal du filtre ParallelChapitre 20 ES2 223 Utilisation du paramètre Blend des filtres :application d’un fondu enchaîné aux filtres Vous pouvez effectuer un fondu enchaîné entre les deux filtres. Lorsqu’ils sont en parallèle, l’utilité de la fonction Blend est facile à voir et à comprendre :si le filtre Blend est défini sur sa position maximale, seul le premier filtre est entendu. À l’inverse, si le filtre Blend est défini sur sa position minimale, c’est alors le second filtre qui est entendu. Entre ces deux positions, un fondu enchaîné est appliqué aux filtres. Dans la majorité des cas, les filtres sont utilisés en série. Vous pouvez alors effectuer un fondu enchaîné entre les sons filtrés. Pour ce faire, il faut utiliser des entrées latérales (voies de contournement) contrôlables. Dans ce cas de figure, les circuits de distorsion, contrôlés par le paramètre Drive, doivent également être pris en considération : ils figurent avant ou entre les filtres, selon la valeur du paramètre Blend. Remarque :le paramètre Blend peut être modulé de manière dynamique via le routeur.224 Chapitre 20 ES2 Blend et cheminement du signal Que la configuration en série ou en parallèle soit choisie,si la valeur – 1 est affectée au paramètre Blend,seul le son du premier filtre est audible. Le réglage d’un filtre Blend sur + 1 limite l’écoute au deuxième filtre. Ceci se reflète également dans l’interface utilisateur. Si le circuit de distorsion/saturation (Drive) et une configuration en série sont utilisés, le cheminement du signal dans l’ES2 est assez particulier. Les illustrations représentent le cheminement du signal entre la zone de mixage des signaux des oscillateurs (le triangle) et l’amplificateur dynamique, toujours contrôlé par le générateur ENV 3. Le passage du signal à travers les filtres, les circuits de distorsion et les entrées latérales dépend de la valeur du paramètre Blend. Blend et configuration en série :Astuces  Avec des valeurs positives affectées au réglage du filtre Blend, le premier filtre est partiellement contourné.  Avec des valeurs négatives affectées au réglage du filtre Blend, le second filtre (passe-bas) est partiellement contourné.  Si la valeur zéro et des valeurs positives sont affectées au paramètre Filter Blend, un seul circuit de distorsion est employé pour les deux filtres.  Dans les cas de valeurs négatives, un second circuit est utilisé :il permet d’effectuer la distorsion du signal de sortie de la zone de mixage des oscillateurs, avant le transit par le premier filtre, si Filter Blend = -1. Remarque :si le paramètre Drive est défini sur 0, aucune distorsion n’est effectuée. Mixage Filtre 1 Disque Filtre 2 Blend et mode Parallel. Filtre 1 Filtre 1 Filtre 1 Disque Disque Disque Disque Disque Filtre 1 Filtre 1 Filtre 2 Filtre 2 Filtre 2 Disque Disque Filtre 2 Filtre 2 +1: –0,5: +0,5: –1: 0: Blend et mode Series. Entre 0 et –1, deux circuits de distorsion sont actifs, un avant chaque filtre. Blend permet de combiner en fondu enchaîné jusqu’à trois lignes de contournement simultanément.Chapitre 20 ES2 225 Blend et configuration en parallèle :Astuces Le circuit de distorsion/saturation (Drive) figure toujours après la zone de mixage des oscillateurs et avant les filtres. Les filtres reçoivent un signal d’entrée mono en provenance du circuit de distorsion. Les sorties des deux filtres sont mixées en mono selon le paramètre Blend. Remarque :si le paramètre Drive est défini sur 0, aucune distorsion n’est effectuée. Amplification (Drive) Les filtres sont équipés de modules internes de distorsion/saturation (overdrive) distincts. L’intensité de la distorsion est définie par le paramètre Drive. Si les filtres sont en parallèle, la distorsion est réalisée avant le passage par les filtres. Si les filtres sont en série, l’emplacement des circuits de distorsion dépend du paramètre Blend, comme expliqué ci-dessus. Distorsions polyphoniques réelles L’ES2 propose, dans la section relative aux effets, une fonction fournissant un effet de distorsion et équipée d’un réglage de tonalité. Aussi, vous vous demandez peut-être quel est l’intérêt de la fonction Drive dans la section de filtrage ? Le circuit de distorsion de la section des effets affecte la totalité du jeu au niveau de la synthèse polyphonique. Par conséquent, des accords complexes (plus évolués que les classiques accords parfaits, quintes et octaves parallèles) sonnent de façon un peu rugueuse lorsque vous utilisez la distorsion. Tous les guitaristes rock connaissent ce phénomène :à cause des distorsions d’intermodulation, ils doivent se limiter, lorsqu’ils jouent saturé, à des accords comptant peu de notes ou à des quintes et à des octaves parallèles. Le paramètre Drive, en revanche, affecte chaque voix séparément. Or, chaque voix de l’ES2 subissant sa propre saturation (comme si les guitaristes jouaient avec six pédales de distorsion, une par corde), vous pouvez jouer les harmonies et accords les plus complexes sur toute l’étendue du clavier. Le son obtenu reste propre et n’est pas perturbé par ces phénomènes d’intermodulation indésirables. En outre, les différents réglages du paramètre Drive confèrent au son un caractère distinct. En effet, le comportement des filtres analogiques en cas de saturation est spécifique à la personnalité sonore du synthétiseur. Chaque modèle de synthétiseur est unique dans ce domaine. L’ES2 est extrêmement souple à ce niveau et autorise aussi bien le fuzz le plus subtil que les distorsions les plus marquées.226 Chapitre 20 ES2 Enfin, en mode série, la distorsion intervient toujours avant le filtre passe-bas (le second filtre). Comme ce dernier peut atténuer les harmoniques apparus par distorsion, la fonction Drive peut être considérée (et utilisée) comme un autre outil permettant de déformer les formes d’onde issues des oscillateurs. Pour comprendre le fonctionnement du circuit de distorsion situé entre les filtres, programmez un son en procédant comme suit :  Forme d’onde simple et statique (en dents de scie)  Filtre réglé en mode Series  Paramètre Blend réglé sur 0 (position centrale)  Premier filtre réglé en mode Peak  Premier filtre avec une valeur de résonance élevée  Modulation de la fréquence de coupure du premier filtre (Cut) en manuel ou viale routeur.  Paramètre Drive défini à votre convenance.  Filtrage (atténuation) des hautes fréquences via le second filtre, à votre convenance. Le résultat sonore ressemble à l’effet obtenu par la synchronisation des oscillateurs. Lorsque les valeurs de résonance sont élevées, le son devient un peu criard. Modulez, si vous le souhaitez la valeur de résonance du premier filtre. Paramètres Filter Cette section explique en détail les paramètres de filtrage de l’ES2. Coupure et résonance Tout filtre passe-bas (dans l’ES2 :mode Lo pour le premier filtre et tous les modes du second filtre) permet d’atténuer l’ensemble des plages de fréquences supérieures à la fréquence de coupure (Cut). La fréquence de coupure permet d’agir sur la brillance du son. Plus la fréquence définie est élevée, plus les fréquences des signaux autorisés à passer par le filtre passe-bas sont élevées. Remarque :le filtre passe-bas dynamique est le module interne essentiel de tout synthétiseur soustractif. C’est la raison pour laquelle le second filtre fonctionne toujours en mode passe-bas.Chapitre 20 ES2 227 Le paramètre de résonance (Res) accentue les plages du signal proches de la fréquence de coupure. Cette accentuation peut être définie de manière si intense dans le second filtre que le filtre lui-même se met à entrer en auto-oscillation. À ce stade, le signal en sortie est une oscillation sinusoïdale (onde sinusoïdale). Cette auto-oscillation peut être prise en charge par le paramètre Flt Reset. Pour en savoir davantage, consultez la section « Réinitialisation du filtre (Flt Reset) » à la page 227. ? Astuce :si vous êtes novice en matière de synthétiseurs, essayez de produire une simple onde en dents de scie à l’aide de l’oscillateur 1 et du second filtre seul (filtre passe-bas, Filter Blend = +1). Testez les paramètres de fréquence de coupure et de résonance. Vous apprendrez vite à émuler un certain nombre de sons reconnaissables et vous assimilerez intuitivement les principes de base de la synthèse soustractive. Les symboles de chaîne Savoir jouer en temps réel sur les valeurs des paramètres de coupure et de résonance est crucial pour la production de sons de synthétiseurs expressifs. Vous serez donc heureux d’apprendre que vous pouvez contrôler simultanément deux paramètres de filtrage :pour ce faire, il vous suffit de cliquer sur un des trois petits symboles de chaîne situés dans la représentation graphique du filtre, et de le faire glisser.  La chaîne située entre les paramètres Cut et Res du premier filtre permet de contrôler simultanément la résonance (mouvements de souris horizontaux) et la fréquence de coupure (mouvements de souris verticaux) de ce filtre.  La chaîne située entre les paramètres Cut et Res du second filtre permet de contrôler simultanément la résonance (mouvements de souris horizontaux) et la fréquence de coupure (mouvements de souris verticaux) de ce filtre.  La chaîne située entre les paramètres Cut du premier filtre et du second filtre permet de contrôler simultanément la fréquence de coupure (mouvements de souris verticaux) du premier filtre et la fréquence de coupure (mouvements de souris horizontaux) du second filtre. Réinitialisation du filtre (Flt Reset) Si vous réglez le paramètre de résonance sur des valeurs plus élevées, le filtre entre en auto-oscillation et commence à résonner seul. Une onde sinusoïdale est alors générée. Vous êtes probablement familier de ce phénomène si vous avez déjà utilisé des synthé- tiseurs soustractifs.228 Chapitre 20 ES2 Pour pouvoir initier ce type d’oscillation, le filtre nécessite un déclencheur. Dans un synthétiseur analogique, le signal de déclenchement peut être le bruit de fond ou la sortie de l’oscillateur. Dans le cadre numérique de l’ES2, le bruit de fond est quasi éliminé. De ce fait, lorsque le son des oscillateurs est coupé, aucun signal d’entrée n’est acheminé vers le filtre. Toutefois, lorsque le mode de réinitialisation du filtre (Flt Reset) est activé, chaque note commence avec un signal de déclenchement, qui sert à faire résonner immédiatement le filtre. Le bouton Filter Reset se trouve dans la partie supérieure droite de l’interface de l’ES2. pente de filtre Un filtre ne peut pas supprimer complètement les fréquences situées en-dehors de la plage définie par la fréquence de coupure. La pente de la courbe du filtre, exprimée en dB par octave, indique l’ampleur de l’atténuation apportée par le filtre passe-bas (au-delà de la fréquence de coupure). Le second filtre propose trois valeurs de pente différentes :12 dB, 18 dB et 24 dB par octave. En d’autres termes, plus la valeur de pente est élevée, plus la pente est raide et plus l’atténuation au-delà de la fréquence de coupure est marquée, pour chaque octave. Épaisseur du son (Fat) L’augmentation de la valeur de résonance provoque une réjection des graves (énergie dans les basses fréquences) lorsque vous utilisez des filtres passe-bas. Le bouton Fat (situé sous les boutons Pente de filtre) permet de compenser cet effet secondaire et fournit un son plus riche. Mode de filtrage (Lo, Hi, Peak, BR, BP) Le premier filtre peut fonctionner dans plusieurs modes, ce qui permet d’atténuer et/ou d’accentuer des plages de fréquences spécifiques.Chapitre 20 ES2 229  Un filtre passe-bas laisse passer toutes les fréquences inférieures à la fréquence de coupure. Réglé en mode Lo, le filtre fonctionne comme ce type de filtre. La pente du premier filtre est de 12 dB/octave en mode Lo.  Un filtre passe-haut laisse passer toutes les fréquences supérieures à la fréquence de coupure. Réglé en mode Hi, le filtre fonctionne comme ce type de filtre. La pente du premier filtre est de 12 dB/octave en mode Hi.  Réglé en mode Peak, le premier filtre fonctionne comme un filtre de type Peak. Il permet alors d’augmenter le niveau d’une bande de fréquences particulière, dont la largeur est définie par le paramètre de résonance.  L’abréviation BR signifie band rejection (réjection de bande). Dans ce mode, une bande de fréquences proches de la fréquence de coupure est rejetée (atténuée) tandis que les autres fréquences peuvent passer. Le paramètre de résonance définit la largeur de la bande de fréquences à rejeter.  L’abréviation BP signifie bandpass (passe-bande). Dans ce mode, seule la bande de fréquences situées directement de part et d’autre de la fréquence de coupure peut passer. Toutes les autres fréquences sont atténuées. Le paramètre de résonance sert, cette fois, à définir la largeur de la bande de fréquences autorisée. Ce filtre est bipolaire et sa pente est de 6 dB/octave à chaque extrémité. FM et second filtre La fréquence de coupure du second filtre peut être modulée par l’onde sinusoïdale de l’oscillateur 1. Cette modulation peut donc s’effectuer dans la plage des fréquences audio. L’effet de telles modulations de filtre sur le spectre audio reste difficilement prévisible. Les résultats obtenus semblent, toutefois, toujours harmonieux tant que l’intensité (profondeur) de la modulation reste modérée. Le paramètre FM détermine l’intensité de la modulation de fréquence. Il peut être modulé en temps réel :dans le routeur, cette modulation est désignée sous l’abréviation LPF FM. La source de modulation utilisée est toujours un signal sinusoïdal pur, à la fréquence de l’oscillateur 1.230 Chapitre 20 ES2 Remarque :ne confondez pas ce type de modulation de fréquence par filtre avec la fonction FM de l’oscillateur 1, laquelle est modulable par l’oscillateur 2 tel qu’il est décrit dans la section « Modulation de fréquence linéaire », à la page 215. Si une modulation de fréquence de l’oscillateur 1 par l’oscillateur 2 est utilisée, elle n’influe pas sur le signal (sinusoïdal) permettant de moduler les fréquences de coupure. Vous pouvez pousser le filtre 2 jusqu’à l’auto-oscillation. Si vous entrez une valeur très élevée pour le paramètre de résonance, le filtre génère alors une forme d’onde sinusoïdale. Cette onde subit une auto-oscillation et sa distorsion correspond à la valeur de résonance maximale. Si vous coupez le son (Mute) de tous les oscillateurs, vous n’entendez plus que cette oscillation sinusoïdale. En modulant la fréquence de coupure, vous pouvez alors créer des effets proches de ceux obtenus via la modulation de la fréquence de l’oscillateur 1 par l’oscillateur 2. Gestion économique de la puissance de traitement La conception de l’ES2 vise à utiliser le plus efficacement possible la puissance de traitement de l’ordinateur hôte :les modules internes et fonctions non utilisés ne consomment pas de puissance de calcul. Ce principe vaut pour tous les éléments de l’ES2. Exemples :si vous n’utilisez qu’un seul des trois oscillateurs et que le son des autres est coupé (Mute), vous consommez moins de puissance. Si vous ne modulez pas les DigiWaves ou si vous désactivez les filtres, vous économisez, là encore, les ressources de traitement. En matière de filtrage, voici quelques astuces pour utiliser le plus efficacement possible les ressources :  Si vous pouvez obtenir le même son filtré par passe-bas avec le premier et le second filtre, préférez le premier. Il utilise moins de ressources et, bien qu’il produise un son légèrement différent, il n’est pas du tout moins bon.  Le filtre FM demande davantage de puissance. Si vous n’en avez pas besoin, ne l’utilisez pas.  La modulation du paramètre Blend nécessite pas mal de puissance supplémentaire, dès lors qu’elle intervient au niveau du routeur.  Le paramètre Drive demande également des ressources supplémentaires. Cela est particulièrement vrai quand les filtres sont en série et que les réglages Blend utilisent deux circuits de distorsion. Pour en savoir davantage, consultez la section « Blend et cheminement du signal », à la page 224.Chapitre 20 ES2 231 Partie dynamique (amplificateur) L’amplificateur dynamique définit le niveau, c’est-à-dire le volume sonore perçu, de la note jouée. L’évolution du niveau sonore au fil du temps est définie par un générateur d’enveloppe. ENV 3 et l’amplificateur dynamique Le générateur d’enveloppe ENV 3 est « câblé en dur » au niveau de l’amplificateur dynamique. Il est utilisé en permanence pour contrôler le niveau sonore. Pour en savoir davantage sur les paramètres d’enveloppe, consultez la section « Les enveloppes (ENV 1 à ENV 3) », à la page 249. Cible de modulation dans le routeur :Amp La partie dynamique peut être modulée par n’importe laquelle des sources de modulation du routeur. La cible de la modulation est alors désignée par AMP dans le routeur. Remarque :si vous sélectionnez AMP comme cible, LFO1 comme source, et que vous n’activez pas le paramètre Via dans le routeur, le niveau sonore change périodiquement, selon la fréquence actuelle du LFO. Vous entendez alors un effet de trémolo. Sine Level Le potentiomètre Sine Level (situé en regard de la section du second filtre) permet de mélanger une onde sinusoïdale (à la fréquence du premier oscillateur) directement lors de la phase dynamique, indépendamment des filtres. Même si vous avez éliminé la tonalité partielle fondamentale de l’oscillateur 1 via un filtre passe-haut, vous pouvez la reconstituer ici en utilisant ce paramètre. Remarque :  Lorsque l’oscillateur 1 est modulé en fréquence par l’oscillateur 2 (si vous avez activé la fonction FM avec le sélecteur de forme d’onde), seule la forme d’onde sinusoïdale est mixée dans l’amplificateur dynamique, et non la forme d’onde FM distordue.232 Chapitre 20 ES2  Les modulations de basses fréquences pour la tonalité de l’oscillateur 1, réglées dans le routeur, affectent la fréquence du signal sinusoïdal qui y est mixé. Remarque :sine Level convient parfaitement pour ajouter de la chaleur et de la densité dans les graves. Les sons légers peuvent se voir renforcer par l’intermédiaire de cette fonction, l’oscillateur 1 jouant effectivement la tonalité de base de la note. Le Routeur L’ES2 possède une matrice de modulation, appelée le routeur. Si l’enveloppe vectorielle est affichée, cliquez sur le bouton Routeur pour afficher ce dernier. Toute source de modulation peut être associée à n’importe quelle cible de modulation, un peu comme sur un ancien standard téléphonique ou un tableau de raccordement. L’intensité de la modulation, c’est-à-dire à quel point la cible est influencée par la source, est définie à l’aide du curseur vertical associé. Remarque :pour régler l’intensité de la modulation sur zéro, il suffit de cliquer sur le petit symbole avec un zéro (le petit cercle), en regard du paramètre via. L’intensité de la modulation elle-même peut être modulée :le paramètre via permet de déterminer encore une autre source de modulation, qui définit la profondeur ou l’intensité de la modulation. Il est possible d’effectuer dix modulations de type Source, Via et Target simultanément, en plus de celles « câbles en dur » hors du routeur. Le paramètre de contournement (b/p) permet d’activer/désactiver les différents chemins de modulation, sans perdre les réglages. Remarque :certaines modulations sont impossibles, pour des raisons techniques. Par exemple, les durées d’enveloppe ne peuvent être modulées que par des paramètres disponibles uniquement lors de messages de début de note. Par conséquent, il existe des situations où les enveloppes ne sont pas disponibles en tant que cibles. Par ailleurs, le LFO 1 ne peut moduler sa propre fréquence. Les valeurs non disponibles figurent en grisé.Chapitre 20 ES2 233 Valeurs de Via L’intensité de la modulation est définie à l’aide du curseur vertical. L’utilisation du curseur est intuitive, tant que le curseur « via » est réglé sur Off. De ce cas, l’intensité de la modulation est constante,sauf si elle est affectée par un autre contrôleur (roulette de modulation ou aftertouch). Dès que vous sélectionnez une valeur autre que Off pour le paramètre « via », le curseur est divisé en deux sections. La section inférieure définit l’intensité minimale de la modulation, lorsque le contrôleur via a une valeur minimale. La section supérieure définit l’intensité maximale de la modulation. Celle-ci est appliquée lorsque le contrôleur via (roulette de modulation) se trouve à sa valeur maximale. La zone située entre les deux sections de curseur définit la région contrôlée par le paramètre via. Vous pouvez cliquer avec la souris sur la zone située entre les deux sections et ainsi faire glisser simultanément les deux sections. Si cette zone est trop petite pour utiliser la souris, il suffit de cliquer dans une partie libre de la course du curseur et de faire glisser la souris vers le haut ou vers le bas pour déplacer la zone. Dans l’exemple ci-dessous, la section inférieure du curseur définit l’intensité du vibrato lorsque la roulette de modulation se trouve à sa valeur minimale (désactivée). La section supérieure définit l’intensité du vibrato lorsque la roulette de modulation atteint sa valeur maximale. Remarque :pour inverser l’effet de la source de modulation via, il suffit d’activer le paramètre « Via » invert (inv) dans le routeur. Exemple de modulation Supposons que vous ayez effectué les réglages suivants :  Target :Pitch 123  Via :Wheel  Source :LFO1  Intensité de la modulation :position du curseur, à votre convenance234 Chapitre 20 ES2 Dans cette configuration, la source de modulation, LFO1, est utilisée pour moduler la fréquence (tonalité) des trois oscillateurs (Pitch 123). (Pitch 123) est la cible de la modulation dans notre exemple. Vous entendrez un vibrato (une modulation de la tonalité) intervenant selon la fréquence du LFO 1. L’intensité de la modulation est contrôlée par la roulette (de modulation), laquelle est déterminée par le paramètre via. Vous pouvez donc contrôler la profondeur du vibrato (intensité de la modulation de tonalité) via la roulette de votre clavier de commande. Ce type de configuration est utilisé pour bon nombre de réglages (sonorités prédéfinies). Vous pouvez utiliser n’importe lequel des dix canaux de routeur. Vous pouvez sélectionner la même cible pour plusieurs canaux, en parallèle. Vous pouvez utiliser librement, et aussi souvent que vous le désirez, les mêmes sources et les mêmes contrôleurs via pour un ou plusieurs canaux de routeur. Cibles de modulation Les cibles suivantes sont disponibles pour la modulation en temps réel. Remarque :ces cibles de modulation sont également disponibles au niveau des axes X et Y du modulateur X/Y (le carré). Reportez-vous à la rubrique « Le carré » à la page 254. Pitch 123 Cette cible permet de moduler en parallèle les fréquences (tonalités) des trois oscillateurs. Si vous sélectionnez un LFO comme source avec cette cible, des effets de sirène ou de vibrato sont créés. Sélectionnez un des générateurs d’enveloppe avec une attaque nulle, une chute courte, un paramètre Sustain sur zéro et un temps de libération court comme source pour les sons de tom et de grosse caisse. Pitch 1 Cette cible permet de moduler la fréquence (tonalité) de l’oscillateur 1. Des modulations d’enveloppe de petite ampleur peut influencer sur le désaccordement sur la durée, lorsque l’oscillateur 1 sonne à l’unisson avec un autre (non modulé). Cela peut être utile avec des sons de cuivres synthétisés. Pitch 2 Cette cible permet de moduler la fréquence (tonalité) de l’oscillateur 2. Pitch 3 Cette cible permet de moduler la fréquence (tonalité) de l’oscillateur 3. Detune Cette cible permet de contrôler l’importance du désaccord entre les trois oscillateurs.Chapitre 20 ES2 235 Remarque :veuillez noter que la sensibilité de toutes les cibles décrites ci-dessus dépend de l’intensité de la modulation. Cette gradation de la sensibilité autorise aussi bien des vibratos très délicats, dont l’amplitude se compte en cents (rappelons qu’un cent = 1/100 de demi-ton), que des sautes de hauteur tonale très prononcées, d’une ou plusieurs octaves.  Intensité de modulation de 0 à 8 :les pas sont de 1,25 cents.  Intensité de modulation de 8 à 20 :les pas sont de 3,33 cents.  Intensité de modulation de 20 à 28 :les pas sont de 6,25 cents.  Intensité de modulation de 28 à 36 :les pas sont de 12,5 cents.  Intensité de modulation de 36 à 76 :les pas sont de 25 cents.  Intensité de modulation de 76 à 100 :les pas sont de 100 cents. Il en résulte les réglages d’intensité de modulation suivants.  À une intensité de modulation de 8, on obtient une modification de la tonalité de 10 cents.  À une intensité de modulation de 20, on obtient une modification de la tonalité de 50 cents, soit un quart de ton.  À une intensité de modulation de 28, on obtient une modification de la tonalité de 100 cents, soit un demi-ton.  À une intensité de modulation de 36, on obtient une modification de la tonalité de 200 cents, soit deux demi-tons.  À une intensité de modulation de 76, on obtient une modification de la tonalité de 1 200 cents, soit une octave.  À une intensité de modulation de 100, on obtient une modification de la tonalité de 3 600 cents, soit trois octaves. OscWaves Selon les formes d’onde définies pour les trois oscillateurs, cette cible peut servir à moduler :  la largeur d’impulsion des formes d’onde rectangulaires et pulsées,  l’intensité de la modulation de fréquence (oscillateur 1 uniquement),  la couleur du bruit (oscillateur 3 uniquement),  la position des Digiwaves. La cible OscWaves affecte l’ensemble des oscillateurs. En revanche, les cibles Osc1Wave, Osc2Wave et Osc3Wave n’affectent que l’oscillateur correspondant. Consultez les paragraphes suivants pour comprendre l’effet de la modulation sur les trois oscillateurs.236 Chapitre 20 ES2 Pour en savoir plus sur les effets de ces modulations, veuillez lire la section « Modulation de la largeur d’impulsion », à la page 217. La section « Modulation de fréquence linéaire », à la page 215, « Bruits blancs et colorés (sur l’oscillateur 3 uniquement) », à la page 219 et la section « Digiwaves », à la page 214 peuvent également s’avérer utiles. Osc1Wave Selon la forme d’onde sélectionnée, vous pouvez agir sur la largeur d’impulsion des formes d’onde rectangulaires et pulsées de l’oscillateur 1, l’intensité de la modulation de fréquence (l’oscillateur 1 jouant le rôle de porteur et l’oscillateur 2, le rôle du modulateur) ou la position de la DigiWave. Par conséquent, la largeur d’impulsion des formes d’onde rectangulaires et pulsées n’est pas restreinte à deux valeurs fixes pour l’oscillateur 1. Remarque :dans les synthétiseurs FM classiques, l’intensité de la modulation de fréquence est contrôlée en temps réel par des générateurs d’enveloppe sensibles à la vélocité. Sélectionnez un des générateurs ENV comme source pour générer ce type de son. Osc2Wave Cette cible fonctionne comme Osc1Wave, sauf que l’oscillateur 2 ne présente pas la fonction FM. Veuillez noter que la modulation de largeur d’impulsion s’applique également aux formes d’onde rectangulaires synchronisées et à celles modulées en anneau. Osc3Wave Cette cible fonctionne comme Osc1Wave et Osc2Wave, sauf que l’oscillateur 3 ne présente ni la fonction FM ni la modulation en anneau. Il propose, en revanche, la fonction Noise, dont la couleur peut être modulée à l’aide de ce paramètre. OscWaveB Les transitions entre DigiWaves lors d’une modulation par table d’ondes sont toujours progressives. Selon l’intensité de la modulation, vous pouvez utiliser une cible OscWaveB supplémentaire pour moduler en permanence la forme des transitions, et ainsi passer de transitions progressives à brutales. Cela est possible avec tous les oscillateurs. Osc1WaveB Si vous avez activé la modulation par table d’ondes pour une DigiWave via Osc1Wav, vous pouvez utiliser cette cible pour moduler la forme de la transition. Mode Osc1 FM :l’Osc1-FM câblé en dur et la cible de modulation Osc1Wave offrent une intensité FM nettement moins élevée que la cible de modulation Osc1WaveB. Osc2WaveB Si vous avez activé la modulation par table d’ondes pour une DigiWave via Osc2Wav, vous pouvez utiliser cette cible pour moduler la forme de la transition.Chapitre 20 ES2 237 Osc3WaveB Si vous avez activé la modulation par table d’ondes pour une DigiWave via Osc3Wav, vous pouvez utiliser cette cible pour moduler la forme de la transition. SineLevl SineLevl (niveau sinusoïdal) permet de moduler le niveau de l’onde sinusoïdale de l’oscillateur 1, qui peut être mixée directement en entrée de l’amplificateur dynamique, sans transiter par les filtres. Ce paramètre définit le niveau de la tonalité fondamentale (premier partiel) de l’oscillateur 1. Voir la section « Sine Level », à la page 231. OscLScle OscLScle (échelle du niveau des oscillateurs) permet de moduler les niveaux des trois oscillateurs simultanément. Une valeur de modulation de 0 coupe le son de tous les oscillateurs, tandis qu’une valeur de 1 augmente le gain du signal mixé de 12 dB. La modulation est appliquée avant l’étape de distorsion (Overdrive), autorisant ainsi les distorsions dynamiques. Osc1Levl Osc1Levl (niveau de l’oscillateur 1) permet la modulation du niveau de l’oscillateur 1. Osc2Levl Osc2Levl (niveau de l’oscillateur 2) permet de moduler le niveau de l’oscillateur 2. Osc3Levl Osc3Levl (niveau de l’oscillateur 3) permet la modulation du niveau de l’oscillateur 3. Cutoff 1 Cette cible permet la modulation de la fréquence de coupure du premier filtre. Voir la section « Coupure et résonance » à la page 226. Reso 1 (résonance 1) Cette cible permet la modulation de la résonance du second filtre. Voir la section « Coupure et résonance » à la page 226. Cutoff 2 Cette cible permet la modulation de la fréquence de coupure du second filtre. Reso2 (résonance 2) Cette cible permet la modulation de la résonance du second filtre. LPF FM Un signal sinusoïdal, présentant la même fréquence que l’oscillateur 1, peut moduler la fréquence de coupure du second filtre (qui opère en permanence en tant que filtre passe-bas). Le paramètre LPF FM (Lowpass Filter Frequency Modulation, modulation de fréquence du filtre passe-bas) permet de moduler l’intensité de la modulation FM du second filtre. Il est présenté plus en détail dans la section « FM et second filtre » à la page 229.238 Chapitre 20 ES2 Cut 1+2 Cut 1+2 (coupure 1 et 2) modulate les fréquences de coupure des filtres en parallèle, exacteemnt comme si vous appliquiez la même modulation aux paramètres Cutoff 1 et Cutoff 2 dans deux canaux Router. Cut1inv2 Cut1inv2 (coupure 1 normale et coupure 2 inversée) permet de moduler simultanément les fréquences de coupure du premier et du second filtre, de façon inverse (dans des directions opposées). Autrement dit, lorsque la valeur de la fréquence de coupure du premier filtre augmente, la coupure du second filtre diminue, et vice versa. Remarque :si vous combinez en mode série le premier filtre (paramétré en mode passe-haut) et le second (toujours en mode passe-bas), les deux constituent un filtre passe-bande. Dans cette configuration, la modulation du paramètre cible Cut1 inv 2 provoque une modulation de la largeur de bande du filtre passe-bande ainsi créé. FltBlend FltBlend (Filter Blend) permet de moduler le mélange des sons issus des filtres (fondu enchaîné entre les deux filtres), comme expliqué dans la section « Blend et cheminement du signal » à la page 224. Remarque :si le paramètre FilterBlend est défini comme cible dans un ou plusieurs canaux du routeur, les données de modulation sont calculées même si FilterBlend a une valeur de 1,0 ou +1,0. Par conséquent, soyez vigilant lorsque vous définissez ce paramètre comme cible de modulation car il risque de solliciter davantage votre système. Amp Cette cible module l’amplificateur dynamique, autrement dit le niveau ou le volume de la voix. Si vous sélectionnez Amp comme cible et que vous la modulez avec un LFO comme source, le niveau change régulièrement et vous entendez un effet de trémolo. Pan Si vous définissez la balance (Pan) en tant que cible, le positionnement du son dans le spectre stéréo est modulé. Si vous modulez la balance avec un LFO, vous obtenez un trémolo stéréo (également appelé panoramique automatique ou autopan). En mode Unison, les différentes voix utilisées se voient réparties sur toute la largeur du spectre stéréo. Vous pouvez néanmoins encore moduler le paramètre Pan : les différents positionnements sont alors modifiés en parallèle. Lfo1Asym Lfo1Asym (asymétrie Lfo1) peut moduler la forme d’onde sélectionnée pour LFO 1. S’il s’agit d’une onde carrée, l’effet modifie sa largeur de pulsation. Pour une onde de forme triangulaire, il fait évoluer la forme entre triangles et dents de scie. Enfin, s’il s’agit d’une onde en dents de scie, il change son point de passage par zéro.Chapitre 20 ES2 239 Lfo1Curve Cette cible permet de moduler le lissage de la forme d’onde d’un signal carré vers un signal aléatoire. Dans le cas d’un signal triangulaire ou en dents de scie, elle modifie les courbes, en les faisant passer par les stades convexes, linéaires et concaves. Modulations démultipliées L’ensemble des cibles suivantes subissent une modulation par démultiplication. Cela signifie que les valeurs de modulation ne sont pas simplement ajoutées à la valeur de paramètre de la cible, mais que cette valeur cible est multipliée. Le fonctionnement de cette fonction peut s’expliquer de la manière suivante :une valeur de modulation de 0,0 n’a aucun effet alors qu’une valeur de modulation de +1,0 revient à multiplier par 10 et une valeur de modulation de -1,0 revient à multiplier par 0,04. LFO1Rate Cette cible permet de moduler la fréquence (vitesse, taux) du LFO 1. Remarque :prenons pour exemple que vous avez créé un effet de vibrato à travers un autre canal Router en modulant la hauteur tonale cible 123 par le biais du LFO 1. Au besoin, vous pouvez accélérer ou ralentir automatiquement le LFO 1 (en d’autres termes, la vitesse du vibrato). Pour ce faire, modulez le paramètre cible LFO1Rate avec un des générateurs d’enveloppe (ENV). Sélectionnez LFO 2 comme source et diminuez la valeur Rate, afin que le vibrato accélère et ralentisse régulièrement. Env2Atck Le paramètre Env2Atck (attaque de l’enveloppe 2) module le temps d’attaque du deuxième générateur d’enveloppe. Env2Dec Le paramètre Env2Dec (chute de l’enveloppe 2) module le temps de chute du deuxième générateur d’enveloppe. Si vous avez sélectionné ENV2 Dec comme cible et Velocity comme source, le temps de chute de la note jouée dépend de la force avec laquelle vous avez appuyé sur cette note. Si vous sélectionnez Keyboard comme source, les notes aiguës ont une chute plus rapide (ou plus lente). Env2Rel Le paramètre Env2Rel (libération de l’enveloppe 2) module le temps de libération du deuxième générateur d’enveloppe. Env2Time Env2Time (tous les temps de l’enveloppe 2) module l’ensemble des paramètres de temps de l’ENV2 :temps d’attaque, temps de chute, temps de maintien et temps de libération.240 Chapitre 20 ES2 Env3Atck Le paramètre Env3Atck (attaque de l’enveloppe 3) module le temps d’attaque du troisième générateur d’enveloppe. Env3Dec Le paramètre Env3Dec (chute de l’enveloppe 3) module le temps de chute du troisième générateur d’enveloppe. Env3Rel Le paramètre Env3Rel (libération de l’enveloppe 3) module le temps de libération du troisième générateur d’enveloppe. Env3Time Le paramètre Env3Time (tous les temps de l’enveloppe 3) module l’ensemble des paramètres de temps de l’ENV3 :temps d’attaque, temps de chute, temps de maintien et temps de libération. Glide Cette cible module la durée de l’effet Glide (portamento). Remarque :si vous modulez l’effet Glide en utilisant Velocity comme source, la vélocité (force du jeu) détermine la durée nécessaire pour que les notes jouées atteignent leur tonalité. Voir la section « Glide » à la page 210. Sources de modulation Certaines sources de modulation sont unipolaires, c’est-à-dire que les valeurs qu’elles produisent sont comprises entre 0 et 1. D’autres sont bipolaires, c’est-à-dire que leurs valeurs en sortie se situent entre – 1 et + 1. Les sources de modulation suivantes sont disponibles : LFO1 Le LFO 1 est décrit dans la section « Les LFO » à la page 246. LFO2 Le LFO 2 est décrit dans la section « Les LFO » à la page 246. ENV1 Le premier générateur d’enveloppe est décrit dans la section « Les enveloppes (ENV 1 à ENV 3) », à la page 249. ENV2 Le second générateur d’enveloppe est décrit dans la section « Les enveloppes (ENV 1 à ENV 3) », à la page 249. ENV3 Le troisième générateur d’enveloppe est décrit dans la section « Les enveloppes (ENV 1 à ENV 3) », à la page 249.Chapitre 20 ES2 241 Remarque :le troisième générateur sert toujours à contrôler le niveau sonore global. Pad-X, Pad-Y Ces sources de modulation vous permettent de définir les axes du carré en vue d’une utilisation avec la cible de modulation sélectionnée. Vous pouvez déplacer le curseur n’importe où au sein du carré, soit manuellement, soit via le contrôle d’une enveloppe vectorielle. Voir les sections « Le carré » à la page 254 et « L’enveloppe vectorielle » à la page 255. Max Si vous sélectionnez Max en tant que source, la valeur de cette source sera définie sur +1 de façon permanente. Cela offre des options intéressantes avec via, car les valeurs disponibles possibles pour via contrôlent l’intensité de la modulation. Kybd Le paramètre Kybd (Keyboard, clavier) correspond à la touche enfoncée sur le clavier (numéro de note MIDI). La note centrale correspond à Do3 (valeur de sortie 0). Si on se place cinq octaves plus bas ou plus haut, les valeurs de sortie correspondantes sont –1 et, respectivement. Remarque :ce paramètre peut servir à contrôler les fréquences de coupure des filtres selon les touches du clavier :lorsque vous montez ou descendez la gamme sur le clavier, les fréquences de coupure changent. Pour ce faire, modulez la cible Cut 1+2 avec le clavier comme source. Avec une intensité de modulation de 0,5, les fréquences de coupure augmentent proportionnellement aux tonalités jouées au clavier. Velo Si vous sélectionnez le paramètre de vélocité (Velo), la sensibilité à la vélocité sert de source de modulation. Bender Si le paramètre Bender est sélectionné, le levier « pitch bend » sert de source de modulation bipolaire. Cela est également possible lorsque le paramètre Bend Range des oscillateurs est sur 0. ModWhl Si le paramètre ModWhl est sélectionné, la roulette de modulation est une source de modulation unipolaire. Remarque :dans la plupart des applications standard, vous utilisez la roulette comme contrôleur via. Traditionnellement, elle permet de contrôler l’intensité des modulations périodiques produites par le LFO. Dans notre cas précis, vous pouvez l’employer pour des modulations directes et statiques, notamment pour le contrôle des fréquences de coupure des filtres (Target = Cut 1+2).242 Chapitre 20 ES2 Remarque :la roulette de modulation s’utilise également avec le contrôleur LSB (Least Significant Byte, octet dont le poids est le plus faible). Touch (Toucher) Le paramètre Aftertouch peut servir de source de modulation. L’ES2 réagit aux messages d’aftertouch polyphonique (poly pressure). Il utilise la somme de la pression de canal (channel pressure) et de la valeur d’aftertouch polyphonique spécifique à la note. Remarque :si vous définissez comme cible le paramètre Cut 1+2, les fréquences de coupure augmentent et diminuent, selon la force du jeu après la première note jouée sur le clavier MIDI sensible au toucher. Whl+To La roulette de modulation et le paramètre Aftertouch sont utilisés comme sources de modulation. Contrôleurs MIDI A–F Les contrôleurs MIDI disponibles dans la matrice de modulation sont nommés Ctrl A à F. Ils peuvent être assignés à des numéros de contrôleurs arbitraires (via les menus d’assignation de contrôleurs MIDI situés en bas de l’interface de l’ES2). Remarque :les anciennes versions de l’ES2 proposaient comme sources de modulation les éléments suivants :messages Control Change MIDI(16 à 19), Expression et Breath. Ces contrôleurs MIDI correspondent aux valeurs d’assignation par défaut et garantissent une compatibilité descendante. Les valeurs des menus d’assignation des contrôleurs MIDI ne sont mises à jour que si le réglage par défaut est chargé ou si un réglage sauvegardé avec un projet particulier est chargé. Si vous passez simplement le curseur sur ces réglages, les valeurs d’assignation restent inchangées. Les menus d’assignation des contrôleurs MIDI vous permettent d’affecter vos contrôleurs MIDI favoris à des valeurs telles que Ctrl A, Ctrl B, etc. Tous ces menu disposent d’une option Learn. Si elle est sélectionnée, le paramètre est automatiquement assigné par le premier message entrant de données MIDI approprié. Le mode d’apprentissage présente une fonction de délai de 20 secondes :si l’ES2 ne reçoit aucun message MIDI dans les 20 secondes, l’assignation de contrôleur MIDI initiale est rétablie. Remarque :si aucun contrôleur (Ctrl A–F) n’est assigné au paramètre Expression, le message Expression CC (Ctrl #11) contrôle le volume de sortie. Remarque :par exemple, le Vector Stick (manette) du synthétiseur Korg Wavestation génère les messages des contrôleurs 16 et 17. Si vous utilisez cet instrument comme clavier maître, vous pouvez contrôler directement n’importe quelle paire de paramètres ES2 avec la manette.Chapitre 20 ES2 243 Remarque :dans la norme MIDI, pour tous les contrôleurs dont le numéro est compris entre 0 et 31, un contrôleur LSB est également défini (avec un numéro compris entre 32 et 63). Ce contrôleur Least Significant Byte permet une résolution de 14 bits au lieu de 7. L’ES2 reconnaît correctement ces messages de modification de contrôleur (Control Change), par exemple, pour un contrôleur Breath (souffle) ou Expression. RndN01 Le paramètre RndNO1 (Note On Random1) génère une valeur de modulation aléatoire comprise entre -1,0 et 1,0 (même plage de valeurs qu’avec un LFO). Cette valeur change à chaque déclenchement ou redéclenchement de note. La modulation (aléatoire) par note entrée reste constante pendant toute la durée de la note jouée, jusqu’au déclenchement de note suivant. Remarque :en mode legato, aucun changement de valeur n’intervient lorsque vous jouez legato. RndN02 Le comportement du paramètre RndNO2 (Note On Random2) est similaire à celui de Note On Random1, sauf que ce paramètre permet de glisser vers la nouvelle valeur générée aléatoirement selon le temps Glide défini (comprenant la modulation). Autre différence avec le paramètre NoteOnRandom1 :en mode legato, la valeur issue de la modulation aléatoire change lorsque vous jouez en mode legato. SideCh Le paramètre SideCh (Side Chain) utilise une entrée latérale (pistes, entrées, bus) pour créer le signal de modulation. Vous pouvez sélectionner la source à utiliser comme entrée latérale dans la zone grisée située en haut de la fenêtre. Le signal correspondant est envoyé vers le suiveur d’enveloppe interne. Ce dernier crée une valeur de modulation en fonction du niveau actuel du signal Side Chain. Via :Contrôle de l’intensité de la modulation Certaines sources de modulation sont unipolaires, c’est-à-dire que les valeurs qu’elles produisent sont comprises entre 0 et 1. D’autres sont bipolaires, c’est-à-dire que leurs valeurs en sortie se situent entre – 1 et + 1. Les sources suivantes peuvent être utilisées pour faire varier l’intensité de la modulation. LFO1 Le LFO1 contrôle l’intensité de la modulation en fonction de la vitesse et de la forme d’onde de son signal. LFO2 Le LFO2 contrôle l’intensité de la modulation en fonction de la vitesse et de la forme d’onde de son signal. ENV1 L’ENV1 contrôle l’intensité de la modulation.244 Chapitre 20 ES2 ENV2 L’ENV2 contrôle l’intensité de la modulation. ENV3 L’ENV3 (l’enveloppe de niveau) contrôle l’intensité de la modulation. Pad-X, Pad-Y Les deux axes du carré (l’enveloppe vectorielle) sont également utilisables comme sources via. Vous pouvez donc contrôler l’intensité de la modulation avec le carré. Kybd Le paramètre Kybd (Keyboard, clavier) correspond à la touche enfoncée sur le clavier (numéro de note MIDI). La note centrale correspond à Do3 (valeur de sortie 0). Si on se place cinq octaves plus bas ou plus haut, les valeurs de sortie correspondantes sont –1 et +1, respectivement. Si vous sélectionnez Pitch 123 comme cible, que vous la modulez avec LFO1 comme source, et que vous utilisez Kybd comme valeur via, la profondeur du vibrato varie selon la note jouée. Autrement dit, l’intensité du vibrato est différente lorsque des notes plus aiguës ou plus graves que le positionnement Kybd défini sont jouées. Velo Si vous sélectionnez le paramètre de vélocité (Velo) comme valeur via, l’intensité de la modulation dépend de la vélocité. La modulation est plus ou moins accentuée selon la rapidité (force) du jeu. Bender Le levier « pitch bend » contrôle l’intensité de la modulation. ModWhl Si vous sélectionnez ModWhl (Modulation Wheel) comme valeur via, l’intensité de la modulation est contrôlée par la roulette de modulation de votre clavier MIDI. La roulette de modulation s’utilise également avec le contrôleur LSB (Least Significant Byte). Touch (Toucher) Si vous sélectionnez le paramètre Touch (Aftertouch) comme valeur via, l’intensité de la modulation dépend de la force utilisée pour appuyer sur les touches du clavier MIDI sensible au toucher, une fois la première note jouée. (L’aftertouch est également connu sous l’expression « sensibilité à la pression ».) Whl+To Lorsque ce paramètre est sélectionné, la roulette de modulation et l’aftertouch contrôlent tous deux la modulation.Chapitre 20 ES2 245 Contrôleurs MIDI A–F Les contrôleurs MIDI disponibles dans la matrice de modulation sont nommés Ctrl A à F, au lieu de Expression, Breath et General Purpose 1–4. (Les messages MIDI Control Change de 16 à 19 sont aussi appelés General Purpose Slider 1/2/3/4). Ces contrôleurs peuvent être assignés à des numéros de contrôleurs arbitraires via les menus d’assignation de contrôleurs MIDI situés en bas de l’interface. (Appuyez sur le bouton MIDI pour accéder aux menus à A à F.) Les valeurs par défaut de ces assignations garantissent la compatibilité descendante. Les valeurs des menus d’assignation ne sont mises à jour que si le réglage par défaut est chargé ou si un réglage sauvegardé avec un projet particulier est chargé. Si vous passez simplement le curseur sur ces réglages, les valeurs d’assignation restent inchangées. Cette fonction est particulièrement utile si vous souhaitez utiliser le Contrôleur n° 4 (pédale), par exemple, comme source de modulation. Elle vous permet, en effet, d’assigner vos contrôleurs MIDI temps réel favoris à des valeurs telles que Ctrl A, Ctrl B, etc. Tous les paramètres vous permettant de sélectionner un contrôleur MIDI disposent d’une option Learn (Apprendre). Si elle est sélectionnée, le paramètre est automatiquement assigné par le premier message entrant de données MIDI approprié. Le mode d’apprentissage présente une fonction de délai de 20 secondes :si l’ES2 ne reçoit aucun message MIDI dans les 20 secondes, l’assignation de contrôleur MIDI initiale est rétablie. Remarque :comme la nouvelle entrée est ajoutée en haut de la liste, les données d’automation existantes sont incrémentées de un. Dans le cas d’assignations supplé- mentaires, chaque nouvelle entrée entraîne une incrémentation de un. Remarque :si aucun contrôleur (Ctrl A–F) n’est assigné au paramètre Expression, le message Expression CC (Ctrl #11) contrôle le volume de sortie. Remarque :par exemple, le Vector Stick (manette) du synthétiseur Korg Wavestation génère les messages des contrôleurs 16 et 17. Si vous utilisez cet instrument comme clavier maître, vous pouvez contrôler directement les intensités de modulation avec la manette. Remarque :dans la norme MIDI, pour tous les contrôleurs dont le numéro est compris entre 0 et 31, un contrôleur LSB est également défini (avec un numéro compris entre 32 et 63). Ce contrôleur Least Significant Byte permet une résolution de 14 bits au lieu de 7. L’ES2 reconnaît correctement ces messages de modification de contrôleur (Control Change), par exemple, pour un contrôleur Breath (souffle) ou Expression. RndN01 RndN01 (NoteOnRandom1) contrôle l’intensité de la modulation (Voir RndNO1 à la page 243).246 Chapitre 20 ES2 RndN02 RndNO2 (NoteOnRandom2) contrôle l’intensité de la modulation (Voir RndNO2 à la page 243). SideCh Une source d’entrée latérale (pistes, bus) est utilisée pour créer le signal de modulation. Les LFO Le terme « oscillateur basse fréquence » est abrégé en LFO (Low Frequency Oscillator). Sur les synthétiseurs analogiques, le LFO génère des signaux de modulation, dont la fréquence est inférieure à la plage de fréquences audibles :leur bande passante se situe entre 0,1 et 20 Hz ;parfois elle atteint 50 Hz. Le LFO sert à créer des effets de modulation cycliques. Si vous modulez légèrement la tonalité d’un oscillateur audio avec une fréquence de LFO d’environ 3 à 8 Hz, vous entendez un effet de vibrato. Si vous modulez la fréquence de coupure d’un filtre passe-bas, vous entendrez un effet wah-wah ; si vous modulez l’amplificateur dynamique, vous obtenez un effet de trémolo. L’ES2 possède deux LFO, dont les sorties peuvent servir de sources dans le routeur.  Le LFO 1 est polyphonique :si vous l’utilisez pour moduler plusieurs voix, celles-ci ne sont pas verrouillées en phase. Par ailleurs, il est synchronisé sur les touches :chaque fois que vous enfoncez une touche, le signal LFO 1 de la voix associée repart de zéro. Autrement dit, lorsqu’elle est utilisée sur une entrée polyphonique (un accord joué sur le clavier), la modulation est indépendante pour chaque voix (note). La tonalité d’une voix peut donc monter, celle d’une autre, descendre et celle d’une troisième, atteindre sa valeur minimale.  Le LFO 2 est monophonique :si vous modulez, par exemple, la tonalité des trois oscillateurs (avec Pitch123 comme cible et LFO2 comme source), la hauteur tonale de chaque note de l’accord monte ou baisse simultanément. Les deux LFO offrent un certain nombre de formes d’onde différentes. Le LFO 1 permet d’effectuer automatiquement des fondus entrants et sortants, sans recourir à un géné- rateur d’enveloppe distinct. Les paramètres des LFO sont décrits ci-après :Chapitre 20 ES2 247 EG (LFO1) Si le curseur EG a une position médiane (pour ce faire, cliquez sur le repère du milieu), l’intensité de la modulation est statique :elle ne subit aucune variation (ni fondu entrant, ni fondu sortant). Avec des valeurs positives, la modulation subit une fondu entrant. Plus la valeur est élevée, plus le temps de retard est long. Avec des valeurs négatives, elle subit un fondu sortant. Plus le curseur est bas (à l’écran), plus le temps de chute est court. Ce curseur est appelé EG car les fondus entrants et sortants sont effectués en interne par un générateur d’enveloppe extrêmement simple. Le plus souvent, il permet de retarder le vibrato. (De nombreux instrumentistes et chanteurs tiennent de cette façon les notes longues.) Pour ce faire, montez le curseur au niveau de la moitié supérieure (Delay) et modulez la cible Pitch123 avec la source LFO1. Entrez une intensité de modulation modérée. Sélectionnez une valeur Rate de 5 Hz environ et une forme d’onde triangulaire pour le LFO. ? Astuce :si vous modulez rapidement, de façon chaotique, les fréquences des oscillateurs Pitch123 selon le signal LFO 1 avec Sample&Hold retardé comme forme d’onde, une valeur Rate élevée et un fondu sortant court, la phase d’attaque de la note produit un son Moog « rugueux », un peu comme dans le cas des cuivres. Rate Ce paramètre permet de définir la fréquence (vitesse) de la modulation. La valeur sélectionnée est indiquée en Hertz (Hz), sous le curseur. Wave La partie Wave vous permet de sélectionner la forme d’onde souhaitée pour le LFO. Essayez l’effet obtenu avec chacune des formes, lorsque la modulation Pitch123 est activée. Les symboles des diverses formes possibles sont assez significatifs. Onde triangulaire La forme d’onde triangulaire convient bien aux effets de vibrato. Onde en dents de scie ou en dents de scie inversées La forme d’onde en dents de scie convient bien aux effets sonores d’hélicoptères et d’épées laser. Une modulation marquée des fréquences des oscillateurs avec une onde en dents de scie inversée génère des sons de type bulle, ébullition ou environnement sous-marin. Un modulation marquée, en dents de scie, au niveau des signaux issus des filtres passe-bas (le second filtre, notamment) crée des effets rythmiques.248 Chapitre 20 ES2 Ondes rectangulaires Les formes d’onde rectangulaires font varier régulièrement le signal LFO entre deux valeurs. Une forme rectangulaire saillante évolue entre une valeur positive et zéro. Une forme rectangulaire en creux évolue entre une valeur positive et une valeur négative ;ces valeurs sont symétriques par rapport à zéro. Remarque :vous pouvez obtenir un effet intéressant en modulant Pitch123 selon une intensité appropriée, de façon à obtenir un intervalle de quinte. Pour ce faire, utilisez l’onde rectangulaire saillante. Sample & Hold Les deux derniers réglages de forme d’onde pour le LFO génèrent des valeurs aléatoires. Une valeur aléatoire est déterminée à intervalles réguliers, selon la fréquence du LFO. L’avant-dernière forme d’onde fournit les pas aléatoires exacts. Avec la dernière, en revanche, l’onde aléatoire est lissée ;les transitions entre les différentes valeurs sont donc plus fluides. L’expression Sample & Hold (abrégée en S & H) fait référence à la procédure qui consiste à prendre des échantillons d’un signal de bruit à intervalles réguliers. La valeur de tension de l’échantillon est ensuite maintenue jusqu’au prochain échantillon. Lors de la conversion de signaux audio analogiques en signaux numériques, une procédure similaire est utilisée :des échantillons de la tension du signal audio analogique sont prélevés selon la fréquence d’échantillonnage. ? Astuce :une modulation aléatoire de Pitch123 permet de produire l’effet de génération de modèle de tonalité aléatoire, communément appelé « sample and hold ». Essayez cette modulation avec des notes très aiguës, à des fréquences et intensités très élevées, vous reconnaîtrez cet effet sonore très populaire, présent dans des centaines films de science fiction. Rate (LFO 2) Le contrôle LFO2 Rate (fréquence) permet l’exécution libre (dans la moitié supérieure de la course du curseur) ou synchronisé sur le tempo du projet (dans la moitié inférieure) du LFO 2. Ce taux est exprimé en Hertz ou en valeurs rythmiques, selon que la synchronization au tempo du projet est active ou non. La plage rythmique va de la quadruple croche à 32 mesures. Les triolets et les notes pointées sont également possibles. Le LFO 2 convient particulièrement aux effets rythmiques nécessitant une synchronicité parfaite, même en cas de changement de tempo au sein du projet.Chapitre 20 ES2 249 Les enveloppes (ENV 1 à ENV 3) Outre l’enveloppe vectorielle complexe, décrite dans la section « L’enveloppe vectorielle », à la page 255, l’ES2 présente trois générateurs d’enveloppe par voix. Sur l’interface utilisateur et dans la section source du routeur, ces générateurs sont abrégés en ENV 1, ENV 2 et ENV 3. Remarque :l’origine de l’expression générateur d’enveloppe et les fonctionnalités élémentaires sont expliquées dans la section « Enveloppes », à la page 443. Les fonctions disponibles dans l’ENV 2 et l’ENV 3 sont identiques. L’ENV 3 définit l’évolution du niveau de chaque note jouée. Autrement dit, ce générateur est « câblé en dur » à la cible de modulation AMP dans le routeur. Les paramètres de l’ENV 2 et de l’ENV 3 sont identiques ;toutefois, le générateur ENV 3 est toujours utilisé pour contrôler le niveau sonore. Contrairement à la plupart des synthétiseurs, il n’existe dans l’ES2 aucune connexion en dur entre un des générateurs d’enveloppe et les fréquences de coupure des filtres. La modulation des fréquences de coupure doit être paramétrée séparément dans le routeur. Cela est déjà le cas dans le réglage par défaut :dans le canal de routeur situé juste en dessous du filtre (voir illustration). Pour définir ce type de modulation, configurez un canal de routeur comme suit :définissez la cible sur Cutoff 1, Cutoff 2 ou Cut 1+2, la source sur, par exemple, ENV 2. Le curseur du canal Router fait alors office de paramètre du filtre EG Depth. Remarque :ENV 2 et ENV 3 sont tous deux sensibles à la vélocité, il est donc inutile de régler le paramètre via sur Velo dans le canal routeur :vous pouvez le laisser désactivé.250 Chapitre 20 ES2 Les paramètres de l’ENV 1 À première vue, le générateur ENV 1 semble assez rudimentaire. Ses quelques paramè- tres s’avèrent, cependant, utiles pour de nombreuses fonctions de synthétiseur. Modes de déclenchement :Poly, Mono et Retrig En mode Poly, le générateur d’enveloppe se comporte comme sur n’importe quel synthétiseur polyphonique :chaque voix dispose de sa propre enveloppe. Avec les modes Mono et Retrig, un même générateur d’enveloppe module toutes les voix en parallèle, c’est-à-dire, de manière identique.  Si l’ENV 1 est réglé sur Mono, toutes les notes doivent être relâchées pour que l’enveloppe puisse être à nouveau déclenchée. Si vous jouez legato ou tant qu’une touche reste enfoncée, l’enveloppe ne reprend pas sa phase d’attaque.  En mode Retrig, l’enveloppe est déclenchée à chaque fois que vous enfoncez une touche, qu’il y ait ou non des notes tenues dans le même temps. Toutes les notes tenues sont affectées par le redéclenchement de l’enveloppe. Dans les premiers synthétiseurs analogiques polyphoniques, toutes les voix des instruments polyphoniques transitaient par un seul et même filtre passe-bas. Ce choix de conception était essentiellement motivé par des raisons économiques. Les exemples les plus connus d’instruments polyphoniques sont le Moog Polymoog, le Yamaha SK20 et le Korg Poly 800. Le seul filtre passe-bas de ces instruments est contrôlé par un seul générateur d’enveloppes. Pour reproduire un tel comportement, utilisez les modes Mono ou Retrig. Prenons l’exemple suivant :vous modulez la cible Cutoff 2 avec une source percussive telle que l’ENV1 en mode Retrig. Si vous jouez une note grave et que vous tenez la note, celle-ci subit un effet de filtre percussif à chaque fois qu’une nouvelle touche est enfoncée. La nouvelle note jouée est également affectée par ce filtre. Lorsque vous jouez un son configuré de la sorte, la sonorité obtenue est proche de celle d’un synthé- tiseur polyphonique avec un seul filtre. et ce, même si les filtres ES2 sont toujours polyphoniques et peuvent donc être modulés simultanément par plusieurs sources polyphoniques. Menu Trigger Modes Bouton Decay Release Curseur Attack via VelocityChapitre 20 ES2 251 ? Astuce :si vous désirez simuler l’effet percussif d’un orgue Hammond, vous devez également utiliser les modes Mono ou Retrig. Chute/libération L’ENV 1 peut être configuré en tant que générateur d’enveloppe avec les paramètres Temps d’attaque et Temps de chute ou Temps d’attaque et Temps de libération. Pour basculer entre ces deux modes, il suffit de cliquer sur D (pour Decay en anglais, chute) ou sur R (pour Release en anglais, libération) au-dessus du curseur ENV 1 de droite.  En mode attaque/chute, le niveau tombe à zéro une fois la phase d’attaque terminée, que la note soit tenue ou non. Le temps de chute est le même, même si vous relâchez la note. Il est défini à l’aide du curseur de temps de chute, signalé par la lettre D.  En mode attaque/libération, le niveau de l’enveloppe reste à son maximum une fois la phase d’attaque terminée, tant que la touche reste enfoncée. Une fois la touche relâchée, son niveau descend progressivement selon la durée définie à l’aide du curseur R (représentant le temps de libération). Temps d’attaque et Attaque via Vel Le curseur relatif au temps d’attaque est divisé en deux sections. La section inférieure définit le temps d’attaque, lorsque la force du jeu est élevée (vélocité maximale). La section supérieure détermine le temps d’attaque, à une vélocité minimale. Vous pouvez cliquer avec la souris sur la zone située entre les deux sections et ainsi faire glisser simultanément les deux sections. Si cette zone est trop petite pour utiliser la souris, il suffit de cliquer dans une partie libre de la course du curseur et de faire glisser la souris vers le haut ou vers le bas pour déplacer la zone.252 Chapitre 20 ES2 Les paramètres de l’ENV 2 et de l’ENV 3 Les fonctions disponibles dans les générateurs ENV 2 et ENV 3 sont identiques. Toutefois, l’ENV 3 sert toujours à définir le niveau de chaque note, pour moduler l’amplificateur dynamique. Vous pouvez aussi utiliser simultanément l’ENV 3 comme source dans le routeur. Les paramètres temporels de l’enveloppe peuvent également être utilisés comme cibles de modulation dans le routeur. Remarque :pour en savoir davantage sur les fonctions élémentaires et la signification des générateurs d’enveloppe, consultez la section « Enveloppes », à la page 443. Attack Time À l’instar du curseur d’attaque de l’ENV 1, les curseurs relatifs aux temps d’attaque de l’ENV 2 et de l’ENV 3 sont divisés en deux sections. La section inférieure définit le temps d’attaque, à une vélocité maximale. La section supérieure détermine le temps d’attaque, à une vélocité minimale. Vous pouvez cliquer avec la souris sur la zone située entre les deux sections et ainsi faire glisser simultanément les deux sections. Si cette zone est trop petite pour utiliser la souris, il suffit de cliquer dans une partie libre de la course du curseur et de faire glisser la souris vers le haut ou vers le bas pour déplacer la zone. Temps de chute (D) Le paramètre relatif au temps de chute définit la durée nécessaire pour qu’une note tenue atteigne le niveau Sustain défini, une fois la phase d’attaque terminée. Si le niveau Sustain est réglé à son maximum, le paramètre de chute (Decay) n’a aucun effet. En revanche, lorsqu’une valeur minimale est affectée, le paramètre Decay détermine la durée du fond sortant de la note. Le paramètre Decay figure comme cible de modulation dans le routeur. Une valeur distincte peut être définie pour l’ENV 2 et l’ENV 3 (ENV2Dec, ENV3Dec). ? Astuce :sur les pianos et les instruments à cordes pincées, les notes aiguës résonnent moins longtemps que les notes graves. Pour simuler cet effet, il suffit de définir le temps de chute comme cible et Kybd comme source de modulation dans le routeur. Le curseur du canal du routeur doit avoir une valeur négative. Symbole au centre Cliquez dessus pour régler le curseur Sustain Time sur la valeur centrale.Chapitre 20 ES2 253 Notes tenues (S) et temps de maintien (Time) Lorsque le paramètre de temps de maintien a une valeur médiane (cliquez sur le symbole central indiqué ci-dessous pour ce faire), le niveau Sustain joue le rôle de tout paramètre Sustain pour une enveloppe ADSR de synthétiseur. À cette valeur, le niveau Sustain (abrégé par S) définit le niveau maintenu pendant tout le temps où la touche reste enfoncée, une fois le temps d’attaque et le temps de chute terminés. Le curseur relatif au temps de maintien (Time) définit la durée nécessaire pour que le niveau atteigne sa valeur maximum, ou tombe à zéro, une fois la phase de chute terminée. Les réglages effectués dans la section inférieure (Fall) déterminent la vitesse de la chute, autrement dit, la durée nécessaire pour que le niveau passe de la valeur S à zéro. Plus le curseur est bas, plus la chute est rapide. Les réglages effectués dans la section supérieure (Rise) déterminent la vitesse de la hausse, autrement dit, la durée nécessaire pour que le niveau passe de la valeur S à la valeur maximum. Plus le curseur est haut, plus la hausse est rapide. Temps de libération Comme pour n’importe quelle enveloppe de synthétiseur de type ADSR, le paramètre de temps de libération (R pour Release en anglais) définit la durée de chute nécessaire pour que le niveau tombe à zéro une fois la touche relâchée. Vel Le paramètre Vel définit la sensibilité à la vélocité pour l’ensemble de l’enveloppe. Lorsqu’il est à son maximum, l’enveloppe ne produit un niveau maximal que lorsque vous frappez les touches très fort (vélocité maximale).254 Chapitre 20 ES2 Le carré Le carré possède deux axes :X et Y. Tous deux possèdent des plages de valeurs négatives et positives. On dit qu’ils sont bipolaires. En cliquant sur le curseur puis en le déplaçant à l’aide de la souris, les valeurs des deux axes sont transmises en continu. En effet, vous pouvez moduler un paramètre de votre choix sur X et un autre sur Y, et ainsi utiliser la souris comme une manette de jeu. Outre ce contrôle en temps réel, vous pouvez utiliser l’enveloppe vectorielle pour moduler la position du curseur, exactement comme pour le mixage des signaux des trois oscillateurs dans le triangle. La fonction de boucle du générateur d’enveloppe vectorielle permet d’obtenir des mouvements cycliques. De nombreuses possibilités s’offrent donc à vous, vous permettant d’obtenir un pseudo-LFO de qualité, travaillant en deux dimensions, avec une forme d’onde programmable. Pour en savoir davantage, consultez la section « L’enveloppe vectorielle », à la page 255. Menu Vector Mode Le menu Vector Mode situé sous le bouton Enveloppe vectorielle permet de désactiver le contrôle du curseur carré via l’enveloppe vectorielle. Il permet également de définir si le triangle (la table de mixage de l’oscillateur) doit être géré ou non par l’enveloppe vectorielle.  Off :l’enveloppe vectorielle n’affecte ni le triangle ni le carré. Elle est simplement désactivée. Vous pouvez donc régler et contrôler les curseurs du triangle et du carré en temps réel.  Mix :l’enveloppe vectorielle contrôle le triangle (mixage des signaux des oscillateurs), mais pas le carré.  XY :l’enveloppe vectorielle contrôle le carré, mais pas le triangle.  Mix+XY :l’enveloppe vectorielle contrôle simultanément le carré et le triangle. Menu Vector Mode Paramètres Vector Intensity Menus Vector Target SquareChapitre 20 ES2 255 Remarque :à l’instar de tous les paramètres ES2, le déplacement des curseurs (triangle et carré) peut être enregistré et automatisé dans Logic Express. Ces données d’automation peuvent ensuite être éditées et converties en boucles dans Logic Express. Ce fonctionnement est totalement indépendant des modulations cycliques déterminées par l’enveloppe vectorielle. Pour ce faire, la modulation vectorielle doit être désactivée pour le carré et le triangle (Vector Mode = Off). Cible vectorielle et destinations de modulation Les menus de cible Vector X et Vector Y déterminent l’effet des déplacements du curseur dans le carré. Les cibles de modulation sont identiques à celles disponibles dans le routeur. Veuillez consulter la section « Cibles de modulation », à la page 234 pour une description de ces cibles. La position du curseur dans le carré est également disponible dans le routeur, avec les options Source et Via :Pad-X et Pad-Y. Vector Int (intensité de la modulation) L’intensité maximale, la sensibilité et la polarité de la modulation se règlent par l’intermédiaire des paramètres Vector X Int et Vector Y Int. L’enveloppe vectorielle Le triangle et le carré sont les éléments les plus spécifiques et les plus particuliers de l’interface graphique utilisateur de l’ES2. Alors que le triangle agit sur le mixage des signaux issus des trois oscillateurs, les axes X et Y du carré peuvent moduler n’importe quelle cible. L’enveloppe vectorielle permet de contrôler en temps réel le déplacement des curseurs dans le triangle et le carré. Chaque voix possède sa propre enveloppe vectorielle, dont le déclenchement depuis son point de départ se produit à chaque nouvelle frappe de touche (ou, plus précisément, à chaque message MIDI de début de note). Triangle Square Vector Envelope256 Chapitre 20 ES2 Les concepts d’enveloppe vectorielle, de carré et de triangle peuvent intriguer au premier abord, mais lorsqu’ils sont combinés à d’autres options de synthèse d’ES2, vous obtiendrez des sons totalement uniques et, en quelque sorte, prenants. Enveloppe :Points, durées et boucles L’enveloppe vectorielle comporte jusqu’à 16 points sur l’axe temporel. Chaque point peut contrôler l’emplacement des curseurs du triangle et du carré. Les points sont numérotés de façon séquentielle. Le point 1 est le point de départ. Pour modifier un point, il suffit de le sélectionner en cliquant dessus. Remarque :plusieurs commandes de modification de l’enveloppe vectorielle sont rapidement accessibles via un menu contextuel. Cliquez en tout point de l’enveloppe en maintenant la touche Ctrl enfoncée pour ouvrir ce menu. Point Sustain Tout point peut être défini comme point Sustain. En supposant que la note jouée soit tenue suffisamment longtemps et qu’aucune boucle ne soit en cours, tout mouvement d’enveloppe s’arrête lorsque le point Sustain est atteint. Le mouvement sera maintenu jusqu’à ce que la note soit relâchée (commande MIDI de fin de note). Pour définir un point en tant que point Sustain, cliquez sur le bandeau turquoise situé au-dessus du point désiré. Le point sélectionné est indiqué par un S, figurant entre le point et son numéro, sur le bande turquoise.Chapitre 20 ES2 257 Point Loop Tout point peut être défini comme point Loop. En supposant que la note jouée soit tenue suffisamment longtemps, l’enveloppe peut être répétée en boucle. La région convertie en boucle se situe entre le point Sustain et le point Loop. Entre ces deux points, vous pouvez définir plusieurs points décrivant le déplacement des curseurs du carré et du triangle. Pour définir un point comme point Loop, cliquez sur la bande turquoise située sous ce point. Le point Loop est indiqué par la lettre L sur la bande. Pour visualiser ou définir le point Loop, la fonction de boucle doit être activée. Voir la section « Mode Loop », à la page 261. ? Astuce :une fois la fonction de boucle activée, l’enveloppe vectorielle fonctionne comme un LFO multidimensionnel, polyphonique et à forme d’onde programmable. Durées d’enveloppe vectorielle Hormis le premier point, qui dépend du début de chaque note jouée, chaque point dispose d’un paramètre Time. Ce paramètre définit la durée nécessaire au curseur pour aller d’un point vers le suivant. Les durées sont généralement exprimées en millisecondes (ms). Pour modifier une durée, vous pouvez directement cliquer sur la valeur numérique et utiliser votre souris en guise de curseur.258 Chapitre 20 ES2 Réglage par défaut de l’enveloppe vectorielle Le réglage par défaut de l’enveloppe vectorielle comporte trois points. Le point 1 est le point de départ, le point 2 est défini comme point Sustain et le point 3 est le point final, désigné par défaut. L’impact de l’enveloppe vectorielle sur le triangle de mixage des oscillateurs ou sur le carré est désactivé par défaut. ES2 peut ainsi se comporter comme un synthétiseur non doté de générateur d’enveloppe vectorielle. Cette configuration initiale classique est plus pratique lorsque vous créez des sonorités entièrement nouvelles. Il existe deux façons de désactiver l’enveloppe vectorielle :  Vous pouvez activer le point Solo (paramètre décrit à la page 259). Lorsqu’il est activé, seul le positionnement des curseurs du triangle et du carré pour le point sélectionné est actif.  Vous pouvez également désactiver l’enveloppe vectorielle dans son ensemble (ou uniquement pour le triangle ou le carré), comme décrit dans la section « Menu Vector Mode » à la page 254. Création et suppression de points Plus vous définissez de points, plus les mouvements d’enveloppe vectorielle peuvent être complexes. Vous pouvez :  Créer un nouveau point en cliquant entre deux points existants avec la touche Maj. enfoncée. Le segment situé entre les deux anciens points est alors divisé à l’emplacement défini par le pointeur de la souris. La somme des durées de ces deux nouveaux segments est égale à celle de l’ancien segment entier. De ce fait, les points conservent leurs positions temporelles absolues. De plus, les emplacements des curseurs dans le triangle et le carré sont fixes et la création de nouveaux points ne risque donc pas de modifier les mouvements déjà définis.  Supprimer des points en cliquant dessus tout en maintenant la touche Ctrl. enfoncée. Réglage des durées d’enveloppe vectorielle Pour modifier une durée sur l’enveloppe vectorielle, il suffit de cliquer sur une valeur temporelle puis de déplacer la souris. La durée nécessaire à l’enveloppe pour aller du point précédant cette valeur temporelle au point suivant est alors modifiée. Pour ce faire, vous pouvez procéder de deux façons : Â Faites glisser simplement le paramètre temporel verticalement afin d’atteindre les points ultérieurs plus tardivement (ou plus tôt, selon le cas). Â Faites glisser le paramètre avec la touche Ctrl enfoncée ;vous diminuez ou augmentez alors d’autant la durée du point suivant. Vous êtes ainsi assuré que le point adjacent et tous les points ultérieurs conservent leurs positions temporelles absolues.Chapitre 20 ES2 259 Rétablissement des valeurs d’un point Vous pouvez revenir aux positions de curseur par défaut pour le triangle et le carré de la manière suivante : Â Cliquez dans le triangle tout en maintenant la touche Option enfoncée. Tous les oscillateurs ont alors le même niveau de sortie. Le curseur est placé au centre du triangle. Â Cliquez sur le carré tout en maintenant la touche Option enfoncée. Le curseur est alors situé au centre du carré. Les valeurs sont égales à zéro sur les deux axes. Point Solo Le bouton Point Solo désactive l’ensemble du générateur d’enveloppe vectorielle. Si le point Solo est activé, aucune modulation dynamique n’est appliquée par l’enveloppe vectorielle. Dans ce cas, les positionnements actuellement visibles des curseurs dans le triangle et le carré sont toujours en vigueur. Ils correspondent au point d’enveloppe vectorielle actuellement sélectionné. Si vous sélectionnez un autre point de l’enveloppe vectorielle (en cliquant dessus), vous activez immédiatement les emplacements de curseur correspondants dans le triangle et le carré. Si le paramètre de point Solo est activé, le nouveau point sélectionné devient le point solo. Remarque :vous pouvez désactiver séparément la modulation vectorielle du carré en réglant le paramètre Vector Mode sur off, comme décrit à la page 254. Modes d’enveloppe :Normal et Finish Si le menu Env Mode est défini sur Normal, la phase de libération (phase suivant le point Sustain) commence dès que la touche est relâchée (fin de note). La phase de libé- ration débute au point d’enveloppe vectorielle correspondant au moment où vous avez relâché la touche. Â Si la fonction de boucle est désactivée et que l’enveloppe vectorielle atteint le point Sustain (S), ce point est joué tant que vous maintenez la touche enfoncée. Â Si la fonction de boucle est activée (voir section « Mode Loop », à la page 261) et que le point Loop est placé avant le point Sustain, la boucle est rejouée tant que vous maintenez la touche enfoncée. Â Si la fonction de boucle est activée et que le point Loop est placé après le point Sustain, la boucle est jouée une fois la touche relâchée.260 Chapitre 20 ES2 Lorsque le paramètre Env Mode est défini sur Finish, l’enveloppe vectorielle ne commence pas immédiatement la phase de libération lorsque la touche est relâchée. Elle joue en revanche tous les points (selon leur durée totale) jusqu’au dernier, que la touche soit relâchée ou non. Â Si la fonction de boucle est désactivée, le point Sustain est ignoré. L’enveloppe vectorielle se termine une fois son dernier point joué, que vous mainteniez la touche enfoncée ou non. Â Si la fonction de boucle est activée, l’enveloppe vectorielle joue tous les points jusqu’au point Loop, puis joue la boucle jusqu’à la fin du son. Dans ce cas, cela n’a aucune importance que le point Loop figure avant ou après le point Sustain (S). Â Si la fonction de boucle est activée et que le paramètre Loop Count a une valeur différente de « Infinite », l’enveloppe vectorielle poursuit avec les points suivants, une fois le nombre de boucles sélectionné effectué. Si le paramètre Loop Count est défini sur la valeur « Infinite », le nombre de segments postérieurs à la boucle n’a aucune importance. Reportez-vous à la rubrique « Nombre de boucles », à la page 262. Curve Le paramètre Curve définit la forme de la transition entre les différents points. Vous avez le choix entre neuf formes convexes et neuf concaves. Il existe également deux formes extrêmes :« hold+step » et « step+hold », permettant une modulation par pas. La forme « step+hold » permet de faire la transition au début, alors que « hold+step » permet de le faire à la fin. Remarque :vous pouvez utiliser « hold+step » pour créer des grooves vectoriels de 15 pas maximum. Boucles d’enveloppe vectorielle L’enveloppe vectorielle peut, comme toute enveloppe, fonctionner en mode exécution unique (tant que la note est tenue). Elle peut aussi s’exécuter plusieurs fois ou selon un cycle infini, un peu comme un LFO. Pour cela, vous devez utiliser des boucles. Remarque :ces paramètres de boucle vous rappellent peut-être ceux disponibles au niveau des échantillons. Pour plus de clarté, nous rappelons que l’enveloppe vectorielle fournit uniquement des signaux de contrôle pour le positionnement du curseur dans le triangle ou le carré. Les données audio de l’ES2 ne sont absolument pas converties en boucle.Chapitre 20 ES2 261 Mode Loop L’ES2 comporte les modes Loop suivants : Â Off :si le mode Loop est désactivé, l’enveloppe vectorielle fonctionne en mode exécution unique, du début à la fin, en supposant que la note soit tenue suffisamment longtemps. Tous les autres paramètres de boucle sont également désactivés. Â Forward :si le mode Loop est défini sur Forward, l’enveloppe va jusqu’au point de Sustain, puis commence à répéter périodiquement la section comprise entre le point de boucle et le point de Sustain, toujours vers l’avant. Â Backward :si le mode Loop est défini sur Backward, l’enveloppe va jusqu’au point de Sustain, puis commence à répéter périodiquement la section comprise entre le point de boucle et le point de Sustain, toujours vers l’arrière. Â Alternate :si le mode Loop est défini sur Alternate, l’enveloppe vectorielle va jusqu’au point de Sustain et revient au point de boucle, puis repart jusqu’au point de Sustain, périodiquement. Elle est donc parcourue de façon alternée en avant et en arrière. Fréquence des boucles De la même manière que chaque LFO dispose de son propre paramètre de fréquence (ou Rate), le cycle des boucles peut être défini selon un paramètre Loop Rate. De plus, toujours comme avec les LFO, la fréquence des boucles de l’enveloppe vectorielle peut être automatiquement synchronisée au tempo du projet. Â Si vous définissez le paramètre sur As set, la durée du cycle d’une boucle est égale à la somme des durées situées entre les points Sustain et Loop. Cliquez sur le champ As set (sous le curseur Rate) pour sélectionner cette valeur. Â Si vous attribuez au paramètre Loop Rate une des valeurs rythmiques (Sync (moitié gauche du curseur) ou 32 bars jusqu’à 64th Triplet Note), la fréquence des boucles s’adapte au tempo du projet. Â Vous pouvez également définir la valeur Loop Rate dans le petit panneau à droite du curseur (Free). La valeur indiquée correspond au nombre de cycles par seconde. Utilisez la souris en guise de curseur pour le réglage. Remarque :si Loop Rate n’a pas la valeur « As set », et que la fonction de boucle est activée (Loop Mode Forward, Backward ou Alternate), les durées des points situés entre les points Loop et Sustain, ainsi que la valeur de Loop Smooth, sont exprimées comme pourcentages de la durée de la boucle, plutôt qu’en millisecondes.262 Chapitre 20 ES2 Lissage des boucles Lorsque Loop Mode est défini sur Forward ou Backward, inévitablement, à un moment donné, une transition du point Sustain au point Loop a lieu. Pour éviter tout changement brutal de positionnement du curseur, le paramètre Loop Smooth permet de lisser cette transition. Â Si Loop Rate est défini sur Sync ou Free, la durée de lissage de la boucle est affichée comme pourcentage de la durée du cycle de la boucle. Â Si Loop Rate est défini sur As set, la durée de lissage de la boucle est exprimée en millisecondes (ms). Nombre de boucles Les cycles de boucles de l’enveloppe vectorielle ne sont pas nécessairement infinis, vous pouvez définir un cycle de quelques boucles seulement. Une fois le nombre de répétitions définies effectué, l’enveloppe vectorielle s’exécute à partir du point S et se poursuit, comme lorsque Loop Mode est désactivé. Utilisez la souris en guise de curseur pour définir la valeur Loop Count. Les valeurs possibles vont de 1 à 10 ou l’infini. Mise à l’échelle Vous pouvez étend